I VULCANI DELLE EOLIE Carta Globalmap di tutte le isole Eolie 1
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I VULCANI DELLE EOLIE Carta Globalmap di tutte le isole Eolie 1
I VULCANI DELLE EOLIE Carta Globalmap di tutte le isole Eolie 1° Giorno Arrivo a Santa Marina di Salina All’isola di Salina si arriva in aliscafo con partenze da Milazzo, da Napoli e da Palermo (solo nelle settimane centrali dell’estate). A Milazzo si arriva direttamente dall’aeroporto di Catania con autobus della ditta Giuntabus (www.giuntabustrasorti.com). È possibile anche prenotare dall’aeroporto di Catania uno shuttle fino a Milazzo con una tariffa comprensiva anche della tratta in aliscafo (www.eolianshuttle.tarnav.it). Per pernottare a Santa Marina di Salina si consiglia il B&B Sabina, dotato anche di uno ostello semplice ma molto confortevole. Per le cene si raccomanda il ristorante Mamma Santina. B&B Sabina, tel. 090 9843134, cell. 333 2726025, e-mail: [email protected] , web: www.bbsabina.it Ristorante Albergo Mamma Santina, tel. 090 9843054, e-mail: [email protected], web: www.mammasantina.it 2° Giorno Ascensione al vulcano monte Fossa delle Felci (962 m). Difficoltà: E Per l’ascensione alla Fossa delle Felci conviene partire da Malfa e precisamente da via Fontana nei pressi della chiesa a monte di Malfa. Per raggiungere questa località da S. Marina di Salina si possono utilizzare gli autobus delle linee pubbliche o della ditta di trasporti Bongiorno (www.rentbongiorno.it). Da via Fontana, proprio a fianco della chiesa, parte il sentiero che dopo aver attraversato le ultime case dell’abitato si inerpica nel vallone della Fontana. La salita è costante e si svolge sostanzialmente all’ombra per la presenza di una vegetazione notevolmente fitta, anche con alberi di medio fusto. Poco prima di arrivare al rifugio del Monte Rivi il sentiero incontra una carrareccia. La si segue a sinistra continuando a salire fino a raggiungere il rifugio stesso a quota 854 m. Da questo punto proseguendo verso destra, in parte sulla carrareccia e in parte sul sentiero che la taglia, si procede con minor pendenza fino a raggiungere la strada che contorna il cratere. Quest’ultimo è poco visibile perché coperto da fitta vegetazione anche per la presenza di alberi di alto fusto. Seguendo detta strada verso destra, in pochi minuti si raggiunge la cima, la più alta di tutto l’arcipelago a m. 962, dove è presente una gran croce. La vista spazia a 360 gradi su tutte le isole Eolie. Per la via di ritorno si ripassa per il rifugio di Monte Rivi, si segue la carrareccia, in parte già percorsa all’andata, fino a incontrare dopo una quindicina di minuti il sentiero che scende verso Valdichiesa, finendo al Santuario della Madonna di Terzito dove si incontra la strada provinciale. La discesa è piuttosto ripida, si svolge attraverso una vegetazione più bassa, in condizioni più assolate, avendo davanti il notevole cono del Monte dei Porri che si innalza dagli abitati di Valdichiesa e Leni. Dalla provinciale, di nuovo con mezzi pubblici o privati, si torna a Malfa e infine a Santa Marina. I tempi di percorrenza sono di 2h30 – 3h per la salita e al massimo di 2h per la discesa. 3° Giorno Ascensione di Vulcano (390 m). Difficoltà: E Dall’isola di Salina per aliscafo o barca privata la giornata è dedicata alla visita dell’isola di Vulcano, con relativa salita alla cima del vulcano stesso. Dal porto dove attracca l’aliscafo o dal porto di ponente (spiaggia delle “sabbie nere”) numerosi cartelli indicano la salita al vulcano ancora attivo. Prima su strada asfaltata e poi su sentiero costeggiante il vulcano, caratterizzato da sabbia lavica, si raggiunge il cratere, a una quota leggermente superiore ai 300 m, in circa 45 – 60 minuti. Sul bordo del cratere sono presenti diverse emissioni di gas. Il fondo del cratere, completamente chiuso, è chiaramente visibile e non presenta particolare attività di emissioni di gas. Dal cratere con un’altra breve salita si raggiunge poi la sommità del vulcano (390 m) da dove si possono osservare tutte le isole dell’arcipelago; in particolare si ha la vista spettacolare dei faraglioni di Lipari, del canale che separa Vulcano dall’isola stessa di Lipari nonché della penisola di Vulcanello ultima propaggine oltre il porto dell’isola di Vulcano. La salita alla sommità del vulcano, che richiede una ventina di minuti, può essere effettuata sia in senso orario che antiorario seguendo un sentiero appunto circolare. Quest’ultimo nel suo lato settentrionale attraversa una zona di fumarole dove sono visibilissime emissioni solforiche che colorano di un giallo intenso le rocce vulcaniche. Dopo l’escursione sul vulcano, superando il porto, si può raggiungere la zona dei fanghi termali e l’antistante spiaggia dove sono attive ebollizioni sottomarine con emissioni di acque calde. Altra meta interessante dove vale la pena di fare un bagno è la già citata spiaggia delle “sabbie nere”, a ponente rispetto al porto. Rientro all’isola di Salina per il pernottamento. 4° Giorno Da Leni a Pollara contornando il Monte dei Porri. Difficoltà: E Come per la salita al monte Fossa delle Felci, da S. Marina di Salina è necessario avvalersi di un autobus o navetta per recarsi nell’estremità occidentale dell’abitato di Leni da dove parte un bel sentiero che contorna, da ponente appunto, il Monte dei Porri (860 m), secondo vulcano spento dell’isola di Salina. L’abitato di Leni si trova a poca distanza dalla località di Valdichiesa già raggiunta il secondo giorno alla fine della discesa dal monte Fossa delle Felci. Il punto di partenza del sentiero è all’incirca a quota 200 m. Inizialmente il sentiero si mantiene in quota contornando per circa un terzo il monte dei Porri. Giunto in località Piano del Vescovo il sentiero comincia a inerpicarsi, con discreta pendenza, e un po’ di fatica sotto il sole, in direzione della cima del monte. Giunti a una quota di circa 530 m in prossimità di Pizzo Corvo si scollina e inizia la discesa verso Pollara. Il tempo di percorrenza dalla partenza è di circa 3 ore fino alla strada provinciale che riporta a Malfa. Una ripida discesa permette di scendere verso l’abitato di Pollara, famosa per le sue spiagge e resa immortale dal film il Postino. Il rientro a Santa Marina di Marina si effettua di nuovo in autobus. 5° Giorno Trasferimento all’isola di Stromboli e giornata di riposo Il trasferimento all’isola di Stromboli si effettua con una traversata in aliscafo di circa un’ora. Nell’isola per un pernottamento previsto di due notti si consiglia il B&B Albergo Brasile in località Piscità, a circa 20 minuti a piedi dal centro di Stromboli. Nell’isola si possono effettuare alcune escursioni in attesa dell’ascensione alla vetta del vulcano da programmare per il giorno successivo. In particolare si consiglia la passeggiata in direzione della Sciarra del fuoco fino al semaforo e osservatorio di Labronzo con bella vista sul vulcano. E’ necessario ricordarsi che l’isola è priva di illuminazione pubblica ed è quindi necessario dotarsi nelle ore serali di una pila, preferibilmente di tipo frontale. B&B Albergo Brasile, tel. 090 986008, cell. 348 9052628, e-mail: [email protected], web: http://www.strombolialbergobrasile.it 6° Giorno Periplo dell’isola e ascensione alla vetta del vulcano (914 m). Difficoltà: EE In attesa della salita al vulcano si consiglia di effettuare una gita in barca per il periplo dell’isola. Il percorso è normalmente effettuato in senso orario. La navigazione procede in direzione sud-ovest passando sotto la Vecchia Sciarra del Fuoco, che verrà poi percorsa in serata nella discesa dalla vetta del vulcano. Dopo circa un mezzo periplo dell’isola si giunge a Ginostra, località particolarmente suggestiva raggiungibile in pratica solamente dal mare. Successivamente la navigazione procede passando sotto la spettacolare e impressionante Sciarra del Fuoco, sempre attiva con emissioni di vapori e movimento di pietre. Infine quando si giunge di nuovo in prossimità dell’abitato di Stromboli è consigliabile fermarsi sotto l’isolotto di Strombolicchio alla cui sommità si trova il faro e dove è possibile tuffarsi nelle sue acque profondissime per una nuotata particolarmente suggestiva. Terminata così l’esplorazione dell’isola si è pronti per l’ascensione alla sommità del vulcano. Questa è obbligatoriamente effettuata affidandosi a una guida vulcanologica (organizzazione Soc. Magmatrek). L’escursione richiede, oltre a una buona preparazione fisica per via del caldo che si incontra durante la salita, un adeguato abbigliamento (felpa, giacca a vento leggera, calzettoni possibilmente al ginocchio, casco e bastoncini telescopici, borraccia da un litro, oltre a scarpe da trekking ben chiuse per via della discesa da effettuare nella sabbia vulcanica) poiché in vetta si giunge di sera e frequentemente in presenza di vento anche forte. La salita, fondamentalmente in direzione sud, non presenta particolari difficoltà, inizialmente con discreta pendenza, poi con un lungo tratto in quota ed infine con un ultimo strappo per giungere in vetta. Per la salita si impiegano circa 3 ore (dislivello di circa 900 m) con partenza tra le 17 e le 17:30 e arrivo quindi tra le 20 e le 20:30. In vetta, sul bordo del cratere principale, si resta all’incirca per un’ora dove è possibile assistere a varie esplosioni molto spettacolari con lancio di pietre e lapilli (all’incirca una ogni venti minuti) per la cosiddetta attività di strombolismo. La discesa per la Vecchia Sciarra del Fuoco in direzione est, da effettuarsi con mascherina per proteggersi dalla polvere e torcia frontale, richiede un po’ di elasticità nelle gambe soprattutto nella prima parte (dislivello di circa 300 m). L’ultimo tratto della discesa si presenta invece su un regolare sentiero. Guide vulcanologiche Magmatrek, tel. 090 9865768, e-mail: [email protected], web: http://www.magmatrek.it 7° Giorno Da Stromboli a Milazzo Il ritorno a Milazzo si effettua in aliscafo passando dalle isole di Panarea, Lipari e Vulcano in circa 2 ore e mezza.