Speciale serie A - Federazione Ginnastica d`Italia

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Speciale serie A - Federazione Ginnastica d`Italia
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Speciale serie A
UN CAMPIONARIO DI CAMPIONI
E TRE NOVITÀ
O
ltre duecento atleti suddivisi
nelle categorie maschili e
femminili di A1 e A2, 35
squadre, due impianti da 2.500 posti
di media, differita su Rai Sport Satellite: questi i numeri di un campionato
che, soprattutto tra gli uomini, dopo
la rotazione completa dei sei attrezzi,
comincia davvero ad entrare nel vivo.
È cambiato il regolamento - precisa l’allenatore dei campioni in carica Maurizio Allievi. Salgono tre ginnasti e si
prendono i migliori due punteggi per ogni
esercizio. Devi cercare di vincere già dalle prime gare perché ti porti un bonus
punti anche in finale. E poi, terza novità, lo straniero può gareggiare in ogni
apparato. Noi abbiamo preso il francese Bougas, perché la società, già forte,
non aveva intenzione di investire troppo in un prestito. Altri invece si sono notevolmente rinforzati”. A cominciare da
Vercelli che quest’anno può contare,
oltre che sull’aviere Pozzo, su Dimitri
Karbanenko, 15esimo nel concorso generale di Aarhus. La sorpresa più grande però è in A2 dove la neopromossa
Varesina, non solo ha riportato in pedana il quarantenne Alberto Palla ma
ha anche ingaggiato il bulgaro Jordan
Jovtchev. “È un bene che ci siano certi
ginnasti - riprende Allievi - per lo spettacolo e per la crescita tecnica dei più
giovani, che hanno così la possibilità di
vedere dal vivo atleti di grande esperienza internazionale. Per questo non credo
che tolgano spazio ai nostri ragazzi, tutt’altro. Ne guadagna l’intero movimento”. Nella prima tappa, organizzata
egregiamente, come nel 2006,
dall’A.G.D. La Costanza A. Massucchi,
si è imposta la Ginnastica Meda
(85.400) di misura su Modena
(84.250) e Vercelli (83.950). Coppolino (15.600) e, soprattutto Angioletti
(16.050), sono impeccabili agli anelli,
e l’unico che riesce a tener botta è l’aviere Morandi, con il secondo parziale d’attrezzo (15.850). La gara, in verità è molto equilibrata. Cassina sbaglia al cavallo (12.350), dove invece
brilla la Juventus Nova 1960 di Busnari (15.100) e Di Quinzio (14.100). Al
Corpo libero s’impone la Livornese,
Igor Cassina al cavallo di Mortara (Foto Madimage.com)
Francesco Greco (Foto Fabio Barbieri)
che, trascinata dal prestito Ottavi
(13.800) e da Enzo Bernardoni
(14.250), chiude ai piedi del podio
(83.250) e a 5 centesimi davanti a Melzo. Quindici giorni dopo, al Palasport
di Piazzale Atleti Azzurri d’Italia, gremito in ogni ordine di posti, registriamo il duplice sorpasso di Pozzo e compagni. L’azzurro e Karbanenko sono
devastanti al volteggio, dove raccolgono 31.850 punti, e si impongono di
un decimo e mezzo su Meda alla sbarra. Igor, infatti, stavolta non sbaglia
(15.300) ma non è supportato dal
compagno francese. Alle parallele, terzo attrezzo di giornata, spunta la Fortitudo 1875, che sale di un gradino rispetto a Mortara, grazie soprattutto alle buone prestazioni di Contalbrigo e
di Filip Ude. Finisce con la Libertas nettamente avanti (90.600), inseguita da
Meda (87.800), orfana di un influenzato Angioletti, e Livornese (87.650),
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pressoché appaiate. Schio e Melzo migliorano di una posizione, più che altro per la caduta della Panaro, che in
queste specialità non riesce ad esprimersi come vorrebbe. Royal ’87, Romana e Forza e Coraggio sembrano
destinate, invece, a giocarsi la permanenza nella categoria. Nella sfida estense - pianificata ad arte dalla Palestra
Ginnastica Ferrara dell’ing. Mantero davanti al Presidente FGI Riccardo Agabio, la Ginnastica Varesina conferma
quanto di buono aveva fatto vedere a
Mortara e conquista per la seconda
volta l’oro di giornata. Se due indizi
fanno una prova i biancorossi, dall’alto dei propri 50 punti speciali, forti dell’argento olimpico agli anelli, rischiano seriamente di ritrovarsi, nell’arco di
un biennio, dalla Serie B alla A1. “Sarebbe un problema - si affretta a dire
Bruno Franceschetti - da neopromossi
puntavamo a fare qualche anno in A2
per dare ai nostri giovani la possibilità di
crescere. Anticipando i tempi potremmo
compromettere l’intero progetto. Questi
sono risultati che vanno oltre qualsiasi
aspettativa, soprattutto perchè, per deformazione professionale, credevo di trovare un livello generale più elevato. Avere Jovtchev nel gruppo ed un campionato apparentemente in discesa non significa però che improvvisamente siamo diventati una squadra di fenomeni. Alberto Palla? Lui è l’allenatore in campo,
quello che dà tranquillità e crea entusiasmo tra i compagni”. Con Franceschetti e Jovtchev non poteva mancare Jury
Chechi per ricreare l’atmosfera di Atene 2004. “È sempre bello rivedere i vecchi amici - ha dichiarato il campione
pratese. Jordan e Alberto, ma anche Karbanenko, hanno tutti più o meno la mia
età e sono ancora in pedana. Che invidia. Finché ci saranno atleti come loro,
o come i nostri ginnasti di punta, questa disciplina continuerà a raccogliere
tanto entusiasmo intorno a se. Lo sport
ha bisogno di grandi interpreti. Peccato
che non ci siano, dietro ai soliti noti, gio-
La sbarra estense di Jovtchev (Foto Fabio Barbieri)
vani in grado di raccoglierne il testimone. Sono sicuro comunque, che anche in
un anno importante come questo, dove
ci giochiamo la qualificazione per Pechino 2008, lavorando con impegno ci potremo togliere tante soddisfazioni”. Sulla sterilità dei vivai non sembra d’accordo il capitano di Varese, che attribuisce alla carenza d’impianti le responsabilità di una crescità zero nel
settore maschile: In Italia non mancano i ginnasti, mancano le strutture - sostiene Palla - Dobbiamo riuscire a trovare le risorse per consentire a questi ragazzi di dedicare più tempo agli allenamenti. La ginnastica, a certi livelli, non
ammette il part-time. Occhio ad Aramis
Vincenzi, è uno in gamba”. Intanto gli
avversari lavorano per prendere le misure alla capolista. A cominciare dalla
Junior 2000, che in Emilia ha portato
il distacco a pochi decimi . Pro Carate
e Ferrara, che nelle prime apparizioni
si sono scambiate le rispettive posizioni, chiudono il quartetto di testa. “La
squadra sta cominciando a trovare la
forma - ci svela il coach Carlo Nobili Siamo sempre stati consapevoli della nostra forza. Ci serviva solo il confronto diretto con gli avversari per una conferma
sul campo. Ora è certo, ce la giocheremo fino in fondo”. “In casa abbiamo accusato un po’ d’emozione - replica Claudio Pasquali, il tecnico ferrarese - ma i
ragazzi hanno dato il 100%. Riccardo
Costa, in particolare, ci ha portato sicurezza, eseguendo molto bene esercizi
complessi”. Il resto della classifica di A2
è speculare per entrambe le prove, come congelata. Che sia la fotografia dei
valori in campo oppure un caso fortuito lo scopriremo solo a Pavia.
D.C.
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Speciale serie A
SAMPIETRINA E BRIXIA:
LABORATORI VINCENTI
C
he la Brixia fosse la favorita si
sapeva ma che potesse vincere anche senza Vanessa Ferrari
è stata davvero una sorpresa. È successo a Ferrara dove la Campionessa del
Mondo era regolarmente al suo posto
e Brescia, pur depennando i suoi punteggi, avrebbe comunque vinto. Una
delle novità di quest’anno, infatti, è
proprio quella di far salire all’attrezzo
tre ginnaste e prendere, per il totale
di squadra, i migliori due parziali per
ogni esercizio. La stessa formula adottata a Modena per la finale del 2006.
Casella, dunque, alternando sapientemente le sue pedine alla stellina di Genivolta, raccoglie ben 5,2 punti in più
rispetto all’Artistica’81 (111,200), surclassando le avversarie in tre apparati
su quattro. Monica Bergamelli, Silvia
Zanolo e Paola Galante, però, avrebbero vinto anche da sole, perché senza Vanessa il loro punteggio virtuale
Francesca Benolli a Ferrara (Foto F. Barbieri)
sarebbe stato di 111.35. Il dato è interessante soprattutto in chiave azzurra, perché dimostra come il movimento femminile non sia Ferrari dipendente. La Zanolo, in particolare, è in rampa di lancio, come dimostra l’ottima
prestazione alla trave. Ma se si guarda il risultato di Elisabetta Preziosa della Lissonese, classe ’93, seconda con
14.500, si capisce anche che l’Italia
non è Brixia centrica. Le ragazze di
Paolo Bucci dopo il 4° posto dell’esordio si sono confermate al Palasport
estense con un bronzo ricco di significati. “Siamo una delle squadre più giovani - precisa l’allenatore - Sapevamo
che avremmo avuto qualche problema
a Mortara. La gara lì è stata un po’ lunga ma ne siamo usciti alla grande. Nella seconda prova abbiamo trovato le
conferme che cercavamo. È bello vedere tanta qualità ed una Sezione che sta
decollando. Siamo contenti soprattutto
per l’ambiente”. Abbonate alla
piazza d’onore le giuliane di Diego Pecar. Alle porte di Trieste
campeggia la scritta «lavori in corso» e c’è da stare tutti con le dita incrociate perché i progressi
della Benolli sono evidenti ma la
strada è ancora lunga. Francesca,
in Emilia, è tornata ad essere la
migliore al volteggio, anche se la
sua principale rivale, Carlotta Giovannini, che al palaGuglieri l’aveva preceduta di due decimi, non
ha saltato. Con il 14.450 dell’oro
di Debrecen 2005 ed il 14.200
della Macrì, l’Artistica ’81 ha fatto anche meglio del duo FerrariBergamelli. “Per riuscire a stare in
alto - ci spiega Pecar - devi avere
almeno due ginnaste di livello. Federica, per esempio, ha fornito due
prove di grande spessore, anche se
Vanessa Ferrari sulla pedana di Mortara (Foto Madimage.com)
nella prima aveva esercizi un po’ più
semplificati. Al momento è la ginnasta
più affidabile, completa in tutti gli attrezzi. Per la Benolli desideravo solo che
facesse una gara pulita, senza errori, per
ritrovare la fiducia nei propri mezzi. Finora ha risposto molto bene. La sfida
per il titolo, dunque, sembra ancora
circoscritta sull’asse Brescia-Trieste, anche se le lombarde, a detta di tutti i
tecnici della A1, hanno nettamente il
vento in poppa. “A Mortara eravamo
un po’ arrugginite e abbiamo commesso qualche errore di troppo - ammette
l’esperta Bergamelli. Già per Ferrara il
ritmo degli allenamenti è salito ed ogni
ginnasta era più vicina alla sua condizione di forma”. Anche Vanessa, che
dopo Mortara si è scrollata dalle spalle la scimmia mondiale, è tornata ad
incantare. “Troppa irruenza - commenta Pecar, nelle vesti stavolta di tecnico
azzurro - La Ferrari aveva fame di gare.
Tutta energia positiva, dunque, ma che
andava incanalata nel modo giusto”.
“La prima giornata è sempre una incognita - gli fa eco Casella - perché le gin-
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tà ed ha in mano le sorti di Imola. Il
recupero di Lia, invece, appare più importante dell’attuale classifica della sua
squadra, che fa molta leva anche sulla freschezza della Erbacci e la regolarità della Dornetti. La neo promossa
Gym Team Lixonum e la Coop Parma
puntano decisamente alla salvezza. In
A2 la sorpresa si chiama Sampietrina
che ha dominato entrambe le giornate. Lo scambio tecnico con l’Asa di Cinisello, che ha portato a Seveso il prestito Alice Roffinoli e l’allenatrice Marta Cerri, sta producendo i frutti sperati dalle due società. “Abbiamo una
squadra omogenea - ha svelato il tecnico Marco Campodonico - composta
da un gruppo
di Junior e guidata dalla Del Cupolo, che comunque è del ’90. È un campionato equilibrato e le distanze tra
le squadre sono minime, quindi chi
sbaglia paga. Noi siamo saliti ora dalla B e nonostante l’ottima classifica non
facciamo proclami. Il risultato del nostro
lavoro si vedrà alla fine”. Non molla il
gradino basso del podio la Pro Patria
1883, favorita dalla possibilità di schierare la straniera Van Walleghen nei
quattro attrezzi. “Angie ha dato un contributo importante - ci
spiega Alessandra
Mottola, contento
della novità regolamentare - Possiamo
ancora far meglio e
scalare qualche posizione. L’obiettivo ri(Foto Barbieri)
naste non sono ancora fisicamente pronte, hanno elementi nuovi e poco tempo
per provare. Per questo ci sono stati tanti errori. Credo che lo spettacolo si comincerà a vedere da Pavia”. Intanto,
Vany - che è diventata anche testimonial della campagna «È ora di muoverci», in virtù della quale porterà sul
body il logo Unicef, promotore, insieme alla Federginnastica dell’iniziativa
- parla già da veterana: “La speranza
è quella di proporre un esempio positivo che sproni i più motivati ad andare
avanti. È importante mantenere il contatto con la base e dimostrare che anche chi è riuscito a raggiungere buoni risultati non è un marziano, anzi!”. A turno, nel quartetto di testa si sono inserite, con passo altalenante, Ardor e
Romana. In una stagione in cui i
piazzamenti della regular season assumono maggior valore, dal momento che nelle
quattro tappe oltre ai punteggi speciali verrà assegnato un bonus valido per la finale, le capitoline sembrano, al giro di boa, le più accreditate al palcoscenico di Bassano del Grappa.
Quella di Roma è l’unica società ad
avere in A1 sia la squadra maschile che
la femminile. Le ragazze di Valeria Beltrame erano partite alla grande con il
terzo posto del 3 febbraio, poi un infortunio della Bonanni e la prova incolore di Lorena Coza ha freddato un
po’ gli entusiasmi, lasciando però intatte le chance finali. Diametralmente
opposto il cammino di Padova, che
dopo un avvio al rallentatore senza la
Muollo, pare, con il quarto posto del
17 febbraio, aver ingranato la marcia.
Da junior interessanti come Valentina
e la Reschiglian la Ginnastica italiana
si aspetta molto. Sembrano, infine, più
attardate la Biancoverde del tornado
Giovannini, e l’Estate ’83 di una Parolari al rientro, dopo l’incidente di Trieste. Carlotta dimostra di aver trovato
il modo di controllare la sua esplosivi-
mane comunque l’ingresso in finale, anche perchè il livello generale mi sembra
accresciuto, in virtù delle maggiori richieste sulla composizione degli esercizi”. Pavese e
Ginnic Club si sono alternate
al secondo
posto, con
le bol o gnesi
in
crescendo e le
ragazze di Stefano Barbaresca in
preoccupante
regresso. “La
volta scorsa abbiamo festeggiato l’esordio assoluto in Serie A con uno straordinario argento, forse inaspettato, ma sul quale
avevamo intimamente sempre creduto - precisa l’allenatore lombardo. A Ferrara abbiamo sbagliato tantissimo. Troppe cadute alla
trave e alle parallele. Forse c’è mancata la capacità di adattarci velocemente agli attrezzi. Le ragazze sono tutte juniores, quindi
difettano di esperienza. Per
questo ritengo che anche un
risultato negativo vada salutato favorevolmente. La
prossima volta gareggeremo in casa, e pertanto
avremo uno stimolo in più
per dimostrare che la vera Pavese è quella vista a
Mortara”. Appuntamento a Pavia, dunque, il
10 marzo, e poi ad Acicastello il 31 per staccare il biglietto delle Final
Four venete del 12 maggio.
D.C.