Speciale serie A - Federazione Ginnastica d`Italia
Transcript
Speciale serie A - Federazione Ginnastica d`Italia
18 Speciale serie A UN CAMPIONARIO DI CAMPIONI E TRE NOVITÀ O ltre duecento atleti suddivisi nelle categorie maschili e femminili di A1 e A2, 35 squadre, due impianti da 2.500 posti di media, differita su Rai Sport Satellite: questi i numeri di un campionato che, soprattutto tra gli uomini, dopo la rotazione completa dei sei attrezzi, comincia davvero ad entrare nel vivo. È cambiato il regolamento - precisa l’allenatore dei campioni in carica Maurizio Allievi. Salgono tre ginnasti e si prendono i migliori due punteggi per ogni esercizio. Devi cercare di vincere già dalle prime gare perché ti porti un bonus punti anche in finale. E poi, terza novità, lo straniero può gareggiare in ogni apparato. Noi abbiamo preso il francese Bougas, perché la società, già forte, non aveva intenzione di investire troppo in un prestito. Altri invece si sono notevolmente rinforzati”. A cominciare da Vercelli che quest’anno può contare, oltre che sull’aviere Pozzo, su Dimitri Karbanenko, 15esimo nel concorso generale di Aarhus. La sorpresa più grande però è in A2 dove la neopromossa Varesina, non solo ha riportato in pedana il quarantenne Alberto Palla ma ha anche ingaggiato il bulgaro Jordan Jovtchev. “È un bene che ci siano certi ginnasti - riprende Allievi - per lo spettacolo e per la crescita tecnica dei più giovani, che hanno così la possibilità di vedere dal vivo atleti di grande esperienza internazionale. Per questo non credo che tolgano spazio ai nostri ragazzi, tutt’altro. Ne guadagna l’intero movimento”. Nella prima tappa, organizzata egregiamente, come nel 2006, dall’A.G.D. La Costanza A. Massucchi, si è imposta la Ginnastica Meda (85.400) di misura su Modena (84.250) e Vercelli (83.950). Coppolino (15.600) e, soprattutto Angioletti (16.050), sono impeccabili agli anelli, e l’unico che riesce a tener botta è l’aviere Morandi, con il secondo parziale d’attrezzo (15.850). La gara, in verità è molto equilibrata. Cassina sbaglia al cavallo (12.350), dove invece brilla la Juventus Nova 1960 di Busnari (15.100) e Di Quinzio (14.100). Al Corpo libero s’impone la Livornese, Igor Cassina al cavallo di Mortara (Foto Madimage.com) Francesco Greco (Foto Fabio Barbieri) che, trascinata dal prestito Ottavi (13.800) e da Enzo Bernardoni (14.250), chiude ai piedi del podio (83.250) e a 5 centesimi davanti a Melzo. Quindici giorni dopo, al Palasport di Piazzale Atleti Azzurri d’Italia, gremito in ogni ordine di posti, registriamo il duplice sorpasso di Pozzo e compagni. L’azzurro e Karbanenko sono devastanti al volteggio, dove raccolgono 31.850 punti, e si impongono di un decimo e mezzo su Meda alla sbarra. Igor, infatti, stavolta non sbaglia (15.300) ma non è supportato dal compagno francese. Alle parallele, terzo attrezzo di giornata, spunta la Fortitudo 1875, che sale di un gradino rispetto a Mortara, grazie soprattutto alle buone prestazioni di Contalbrigo e di Filip Ude. Finisce con la Libertas nettamente avanti (90.600), inseguita da Meda (87.800), orfana di un influenzato Angioletti, e Livornese (87.650), 19 pressoché appaiate. Schio e Melzo migliorano di una posizione, più che altro per la caduta della Panaro, che in queste specialità non riesce ad esprimersi come vorrebbe. Royal ’87, Romana e Forza e Coraggio sembrano destinate, invece, a giocarsi la permanenza nella categoria. Nella sfida estense - pianificata ad arte dalla Palestra Ginnastica Ferrara dell’ing. Mantero davanti al Presidente FGI Riccardo Agabio, la Ginnastica Varesina conferma quanto di buono aveva fatto vedere a Mortara e conquista per la seconda volta l’oro di giornata. Se due indizi fanno una prova i biancorossi, dall’alto dei propri 50 punti speciali, forti dell’argento olimpico agli anelli, rischiano seriamente di ritrovarsi, nell’arco di un biennio, dalla Serie B alla A1. “Sarebbe un problema - si affretta a dire Bruno Franceschetti - da neopromossi puntavamo a fare qualche anno in A2 per dare ai nostri giovani la possibilità di crescere. Anticipando i tempi potremmo compromettere l’intero progetto. Questi sono risultati che vanno oltre qualsiasi aspettativa, soprattutto perchè, per deformazione professionale, credevo di trovare un livello generale più elevato. Avere Jovtchev nel gruppo ed un campionato apparentemente in discesa non significa però che improvvisamente siamo diventati una squadra di fenomeni. Alberto Palla? Lui è l’allenatore in campo, quello che dà tranquillità e crea entusiasmo tra i compagni”. Con Franceschetti e Jovtchev non poteva mancare Jury Chechi per ricreare l’atmosfera di Atene 2004. “È sempre bello rivedere i vecchi amici - ha dichiarato il campione pratese. Jordan e Alberto, ma anche Karbanenko, hanno tutti più o meno la mia età e sono ancora in pedana. Che invidia. Finché ci saranno atleti come loro, o come i nostri ginnasti di punta, questa disciplina continuerà a raccogliere tanto entusiasmo intorno a se. Lo sport ha bisogno di grandi interpreti. Peccato che non ci siano, dietro ai soliti noti, gio- La sbarra estense di Jovtchev (Foto Fabio Barbieri) vani in grado di raccoglierne il testimone. Sono sicuro comunque, che anche in un anno importante come questo, dove ci giochiamo la qualificazione per Pechino 2008, lavorando con impegno ci potremo togliere tante soddisfazioni”. Sulla sterilità dei vivai non sembra d’accordo il capitano di Varese, che attribuisce alla carenza d’impianti le responsabilità di una crescità zero nel settore maschile: In Italia non mancano i ginnasti, mancano le strutture - sostiene Palla - Dobbiamo riuscire a trovare le risorse per consentire a questi ragazzi di dedicare più tempo agli allenamenti. La ginnastica, a certi livelli, non ammette il part-time. Occhio ad Aramis Vincenzi, è uno in gamba”. Intanto gli avversari lavorano per prendere le misure alla capolista. A cominciare dalla Junior 2000, che in Emilia ha portato il distacco a pochi decimi . Pro Carate e Ferrara, che nelle prime apparizioni si sono scambiate le rispettive posizioni, chiudono il quartetto di testa. “La squadra sta cominciando a trovare la forma - ci svela il coach Carlo Nobili Siamo sempre stati consapevoli della nostra forza. Ci serviva solo il confronto diretto con gli avversari per una conferma sul campo. Ora è certo, ce la giocheremo fino in fondo”. “In casa abbiamo accusato un po’ d’emozione - replica Claudio Pasquali, il tecnico ferrarese - ma i ragazzi hanno dato il 100%. Riccardo Costa, in particolare, ci ha portato sicurezza, eseguendo molto bene esercizi complessi”. Il resto della classifica di A2 è speculare per entrambe le prove, come congelata. Che sia la fotografia dei valori in campo oppure un caso fortuito lo scopriremo solo a Pavia. D.C. 20 Speciale serie A SAMPIETRINA E BRIXIA: LABORATORI VINCENTI C he la Brixia fosse la favorita si sapeva ma che potesse vincere anche senza Vanessa Ferrari è stata davvero una sorpresa. È successo a Ferrara dove la Campionessa del Mondo era regolarmente al suo posto e Brescia, pur depennando i suoi punteggi, avrebbe comunque vinto. Una delle novità di quest’anno, infatti, è proprio quella di far salire all’attrezzo tre ginnaste e prendere, per il totale di squadra, i migliori due parziali per ogni esercizio. La stessa formula adottata a Modena per la finale del 2006. Casella, dunque, alternando sapientemente le sue pedine alla stellina di Genivolta, raccoglie ben 5,2 punti in più rispetto all’Artistica’81 (111,200), surclassando le avversarie in tre apparati su quattro. Monica Bergamelli, Silvia Zanolo e Paola Galante, però, avrebbero vinto anche da sole, perché senza Vanessa il loro punteggio virtuale Francesca Benolli a Ferrara (Foto F. Barbieri) sarebbe stato di 111.35. Il dato è interessante soprattutto in chiave azzurra, perché dimostra come il movimento femminile non sia Ferrari dipendente. La Zanolo, in particolare, è in rampa di lancio, come dimostra l’ottima prestazione alla trave. Ma se si guarda il risultato di Elisabetta Preziosa della Lissonese, classe ’93, seconda con 14.500, si capisce anche che l’Italia non è Brixia centrica. Le ragazze di Paolo Bucci dopo il 4° posto dell’esordio si sono confermate al Palasport estense con un bronzo ricco di significati. “Siamo una delle squadre più giovani - precisa l’allenatore - Sapevamo che avremmo avuto qualche problema a Mortara. La gara lì è stata un po’ lunga ma ne siamo usciti alla grande. Nella seconda prova abbiamo trovato le conferme che cercavamo. È bello vedere tanta qualità ed una Sezione che sta decollando. Siamo contenti soprattutto per l’ambiente”. Abbonate alla piazza d’onore le giuliane di Diego Pecar. Alle porte di Trieste campeggia la scritta «lavori in corso» e c’è da stare tutti con le dita incrociate perché i progressi della Benolli sono evidenti ma la strada è ancora lunga. Francesca, in Emilia, è tornata ad essere la migliore al volteggio, anche se la sua principale rivale, Carlotta Giovannini, che al palaGuglieri l’aveva preceduta di due decimi, non ha saltato. Con il 14.450 dell’oro di Debrecen 2005 ed il 14.200 della Macrì, l’Artistica ’81 ha fatto anche meglio del duo FerrariBergamelli. “Per riuscire a stare in alto - ci spiega Pecar - devi avere almeno due ginnaste di livello. Federica, per esempio, ha fornito due prove di grande spessore, anche se Vanessa Ferrari sulla pedana di Mortara (Foto Madimage.com) nella prima aveva esercizi un po’ più semplificati. Al momento è la ginnasta più affidabile, completa in tutti gli attrezzi. Per la Benolli desideravo solo che facesse una gara pulita, senza errori, per ritrovare la fiducia nei propri mezzi. Finora ha risposto molto bene. La sfida per il titolo, dunque, sembra ancora circoscritta sull’asse Brescia-Trieste, anche se le lombarde, a detta di tutti i tecnici della A1, hanno nettamente il vento in poppa. “A Mortara eravamo un po’ arrugginite e abbiamo commesso qualche errore di troppo - ammette l’esperta Bergamelli. Già per Ferrara il ritmo degli allenamenti è salito ed ogni ginnasta era più vicina alla sua condizione di forma”. Anche Vanessa, che dopo Mortara si è scrollata dalle spalle la scimmia mondiale, è tornata ad incantare. “Troppa irruenza - commenta Pecar, nelle vesti stavolta di tecnico azzurro - La Ferrari aveva fame di gare. Tutta energia positiva, dunque, ma che andava incanalata nel modo giusto”. “La prima giornata è sempre una incognita - gli fa eco Casella - perché le gin- 21 tà ed ha in mano le sorti di Imola. Il recupero di Lia, invece, appare più importante dell’attuale classifica della sua squadra, che fa molta leva anche sulla freschezza della Erbacci e la regolarità della Dornetti. La neo promossa Gym Team Lixonum e la Coop Parma puntano decisamente alla salvezza. In A2 la sorpresa si chiama Sampietrina che ha dominato entrambe le giornate. Lo scambio tecnico con l’Asa di Cinisello, che ha portato a Seveso il prestito Alice Roffinoli e l’allenatrice Marta Cerri, sta producendo i frutti sperati dalle due società. “Abbiamo una squadra omogenea - ha svelato il tecnico Marco Campodonico - composta da un gruppo di Junior e guidata dalla Del Cupolo, che comunque è del ’90. È un campionato equilibrato e le distanze tra le squadre sono minime, quindi chi sbaglia paga. Noi siamo saliti ora dalla B e nonostante l’ottima classifica non facciamo proclami. Il risultato del nostro lavoro si vedrà alla fine”. Non molla il gradino basso del podio la Pro Patria 1883, favorita dalla possibilità di schierare la straniera Van Walleghen nei quattro attrezzi. “Angie ha dato un contributo importante - ci spiega Alessandra Mottola, contento della novità regolamentare - Possiamo ancora far meglio e scalare qualche posizione. L’obiettivo ri(Foto Barbieri) naste non sono ancora fisicamente pronte, hanno elementi nuovi e poco tempo per provare. Per questo ci sono stati tanti errori. Credo che lo spettacolo si comincerà a vedere da Pavia”. Intanto, Vany - che è diventata anche testimonial della campagna «È ora di muoverci», in virtù della quale porterà sul body il logo Unicef, promotore, insieme alla Federginnastica dell’iniziativa - parla già da veterana: “La speranza è quella di proporre un esempio positivo che sproni i più motivati ad andare avanti. È importante mantenere il contatto con la base e dimostrare che anche chi è riuscito a raggiungere buoni risultati non è un marziano, anzi!”. A turno, nel quartetto di testa si sono inserite, con passo altalenante, Ardor e Romana. In una stagione in cui i piazzamenti della regular season assumono maggior valore, dal momento che nelle quattro tappe oltre ai punteggi speciali verrà assegnato un bonus valido per la finale, le capitoline sembrano, al giro di boa, le più accreditate al palcoscenico di Bassano del Grappa. Quella di Roma è l’unica società ad avere in A1 sia la squadra maschile che la femminile. Le ragazze di Valeria Beltrame erano partite alla grande con il terzo posto del 3 febbraio, poi un infortunio della Bonanni e la prova incolore di Lorena Coza ha freddato un po’ gli entusiasmi, lasciando però intatte le chance finali. Diametralmente opposto il cammino di Padova, che dopo un avvio al rallentatore senza la Muollo, pare, con il quarto posto del 17 febbraio, aver ingranato la marcia. Da junior interessanti come Valentina e la Reschiglian la Ginnastica italiana si aspetta molto. Sembrano, infine, più attardate la Biancoverde del tornado Giovannini, e l’Estate ’83 di una Parolari al rientro, dopo l’incidente di Trieste. Carlotta dimostra di aver trovato il modo di controllare la sua esplosivi- mane comunque l’ingresso in finale, anche perchè il livello generale mi sembra accresciuto, in virtù delle maggiori richieste sulla composizione degli esercizi”. Pavese e Ginnic Club si sono alternate al secondo posto, con le bol o gnesi in crescendo e le ragazze di Stefano Barbaresca in preoccupante regresso. “La volta scorsa abbiamo festeggiato l’esordio assoluto in Serie A con uno straordinario argento, forse inaspettato, ma sul quale avevamo intimamente sempre creduto - precisa l’allenatore lombardo. A Ferrara abbiamo sbagliato tantissimo. Troppe cadute alla trave e alle parallele. Forse c’è mancata la capacità di adattarci velocemente agli attrezzi. Le ragazze sono tutte juniores, quindi difettano di esperienza. Per questo ritengo che anche un risultato negativo vada salutato favorevolmente. La prossima volta gareggeremo in casa, e pertanto avremo uno stimolo in più per dimostrare che la vera Pavese è quella vista a Mortara”. Appuntamento a Pavia, dunque, il 10 marzo, e poi ad Acicastello il 31 per staccare il biglietto delle Final Four venete del 12 maggio. D.C.