Il mio nuovo cucciolo - Ambulatorio Veterinario S.Giorgio in Bosco

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Il mio nuovo cucciolo - Ambulatorio Veterinario S.Giorgio in Bosco
Il mio nuovo cucciolo:
cosa fare ma soprattutto
cosa non fare!
Dott. Simone Agostini, Medico Veterinario
Ambulatorio Veterinario San Giorgio in Bosco
tel. 0499450520-3478941059
Come sicuramente moltissimi di noi sanno il cane domestico deriva quasi certamente
dal lupo, e del lupo ha conservato sicuramente la predisposizione alla vita di gruppo e
la sua socialità.
Il cane vede la famiglia in cui vive esattamente come un branco dove ogni individuo
riveste ruoli diversi e dove il ruolo di capobranco è svolto da una coppia (un maschio
e una femmina).
La vista del cane non è sovrapponibile alla nostra: non vede il mondo con i nostri
occhi! I colori che meglio riesci a distinguere sono il blu e il verde. Il rosso,
l’arancione, il giallo e il verde non sono distinti singolarmente ma vengono percepiti
come tonalità diverse del verde. Questo piccolo concetto è importane da un vista
pratico: utilizziamo giochi preferibilmente di colore blu o viola (es. palline).
Il suo udito è nettamente più sviluppato del nostro soprattutto verso i rumori ad alta
frequenza, ricordiamoci quindi che è più sensibile di noi verso rumori forti od acuti.
L’olfatto è il senso che il cane ha più sviluppato, fino ad un milione di volte superiore
all’uomo, ed è anche quello che maggiormente usa per comunicare. Ritrovare il
proprio odore significa per lui essere a casa e sentirsi tranquillo. Per questo è
importante, quando possibile, lasciare che il cane annusi in giro quando lo portiamo
in posti per lui nuovi.
COME COMUNICARE
La comunicazione con il nostro cane avviene solo in maniera marginale con le parole,
gli animali comunicano soprattutto con le posture del corpo e con gli odori. Ogni
nostro messaggio è costituito da tre componenti: le parole, il tono e il ritmo della
voce e la postura del nostro corpo, la mimica e il movimento.
Quando vogliamo giocare con il cucciolo, o fare una carezza, dobbiamo assumere
una posizione accucciata, usare una voce dolce, viso rilassato, mai mettersi di fronte
ma leggermente con le spalle ruotate e senza guardarlo direttamente negli occhi.
Appena il cucciolo si è avvicinato dargli un premio.
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Per sgridare il cucciolo (per fargli smettere o non fargli fare una determinata cosa)
dobbiamo avere il busto dritto un po’ inclinato in avanti, mani sui fianchi, voce ferma
e autoritaria e sguardo sul dorso (MAI guardare il cane negli occhi).
NON INVERTIRE MAI QUESTO SCHEMA! NON USATE LA POSIZIONE
TRANQUILLA PER PUNIRLO O L’AUTORITARIA PER FARLO VENIRE!
Il tono della voce deve essere in funzione della situazione:
usate un tono dolce per chiamarlo, ricompensarlo, giocare e farlo venire da voi;
un tono neutro e pacato per indicargli un’azione come ad esempio seduto, vieni o
vai al tuo posto;
un tono autoritario solo per sgridare il cucciolo.
Non dite mai al cane di andare a cuccia con tono autoritario! Per lui la cuccia deve
essere un luogo molto piacevole e mai associato a qualcosa di negativo;
non usate una voce dolce e suadente per farlo venire e poi punirlo, generereste solo
delle confusioni.
COME INSEGNARLI COSA FARE E COSA NON FARE
La cosa migliore da fare quando vogliamo insegnare qualcosa al nostro cucciolo è
usare dei premi come ad esempio cibo, ma anche coccole, carezze o sguardi. Questo
farà in modo che il cane associ l’azione appena eseguita, cioè quella che noi gli
abbiamo chiesto, a qualcosa di piacevole. Il premio va dato però subito dopo l’azione
desiderata, nel giro di qualche secondo, altrimenti il cucciolo non sarà in grado di
collegare il premio con l’azione da noi desiderata e svolta.
Ad esempio daremo un piccolo premio ogni volta che in passeggiata il nostro
cucciolo farà i bisogni fuori casa.
OGNI VOLTA CHE SI PREMIA UN CUCCIOLO PER UNA DATA AZIONE SI
AUMENTA LA PROBABILITà CHE QUESTA SI RIPETA IN FUTURO.
Per questo motivo non va premiato o rincuorato se manifesta paura ad esempio di un
oggetto o di un temporale, altrimenti lo staremo premiando di aver paura.
Non ignoriamo il cucciolo se sta tranquillo, al contrario sono questi gli atteggiamenti
che vanno premiati altrimenti la sua associazione sarà: se sto buono vengo ignorato e
non è divertente. Di conseguenza se il cucciolo ci importuna e lo vogliamo far
smettere dobbiamo ignorarlo senza carezze ne attenzioni.
Quindi se vogliamo che il cucciolo non ripeta un’azione abbiamo due possibilità:
ignorarlo o usare la punizione.
LA PUNIZIONE NON E’ CORPOREA!! USARE UNA PUNIZIONE FISICA NEI
CONFRONTI DI UN CANE HA POCO SIGNIFICATO PERCHE’
NORMALMENTE NON ESISTE IN NATURA. SI PUNISCE SEMPRE E SOLO
L’AZIONE DEL CANE E NON IL CANE.
La punizione va eseguita durante l’azione indesiderata o immediatamente
dopo;
va preceduta da una minaccia come ad esempio un richiamo vocale (ad es.
NO);
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deve essere somministrata ogni volta si ripete l’azione indesiderata (punizione
sistematica);
ogni NO deve sempre essere seguito da un SI’ (non fare questo ma fai
quest’altro che ti premio!).
Ma quali sono le punizioni che noi possiamo usare sul nostro cucciolo? Le possiamo
classificare in due tipologie: etologiche e a distanza. Le prime si rifanno a quelle
usate dalla madre ma sono valide solo fino ai 6 mesi d’età e consistono nel girare
delicatamente il cucciolo a pancia in su eseguendo una leggera pressione sul torace
fino al rilassamento. Un altro modo è quello di mettere una mano sulla collottola e
comprimere delicatamente verso il basso fino al rilassamento.
Queste tecniche vanno usate solo dopo consiglio del medico veterinario!
Le punizioni a distanza invece si limitano ad un colpo secco sul tavolo con la mano, a
battere le mani forte, a gettare per terra un mazzo di chiavi, insomma qualsiasi
rumore forte per distrarre il cucciolo in tutto accompagnato da un NO con voce
autoritaria e postura del corpo autoritaria.
La punizione va somministrata mentre il cucciolo esegue l’azione indesiderata, non
dopo!
COERENZA: non premiare e punire per la stessa cosa.
Smettere la punizione quando mostra sottomissione: gira la testa, si lecca il muso, si
mette a pancia all’aria, distoglie lo sguardo, tiene le orecchie basse, fa pipì per
l’emozione, si spalma a terra, si mette su un fianco o si gratta.
I bisogni.
Per fare in modo che il cucciolo impari a fare i suoi bisogni fuori casa bisogna
insegnarglielo! Fino a 4 mesi d’età non è in grado di trattenere le urine e le feci,
quindi se qualche volta la fa in casa non va sgridato.
Il consiglio più utile è quello di iniziare fin da subito! Decidete un luogo dove il
vostro cucciolo potrà fare i suoi bisogni e accompagnatelo lì dopo ogni attività!
Dopo ogni pasto o bevuta, dopo il gioco, al risveglio da ogni sonnellino e ogni qual
volta ne mostra il bisogno ad esempio annusando per terra, girando su se stesso.
Questo vuol dire portarlo fuori ogni due ore. Per fargli capire che sta facendo una
cosa giusta va premiato ogni volta che farà i suoi bisogni nel posto giusto con cibo,
una parola dolce e una carezza, quindi dovrete seguirlo.
Quando in casa mostra segni che precedono i bisogni come girare attorno a se stesso,
annusare per terra ed accovacciarsi, pronunciate un bel NO con voce e postura
autoritaria e portatelo in braccio nel posto corretto per i suo bisogni e premiatelo
dopo che li avrà fatti.
Premiare è il metodo più efficace per insegnare.
ERRORI DA NON FARE:
punirlo se fa i bisogni in casa;
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pulire senza averlo allontanato;
punirlo a distanza dal fatto, ad esempio al vostro rientro a casa trovando feci
e/o urina;
mettere il muso del cane dentro la sua pipì (per il cane non significa nulla);
terminare la passeggiata appena finiti i bisogni altrimenti potrebbe associare la
fine di una cosa piacevole con i bisogni.
QUANTE VOLTE PORTARE FUORI IL NOSTRO CANE?
Almeno 6 volte se cucciolo, almeno 5 volte dagli 8 ai 24 mesi, almeno 4 da adulto
(sopra i 24 mesi).
I pasti.
L’ideale è somministrare il cibo diviso in 3 pasti lontano però dai vostri pasti, o 10
minuti dopo di voi oppure in tempi completamente diversi. Scegliete un posto che per
la famiglia non è importante tipo un angolo della cucina o del giardino, mai mei
luoghi di passaggio o al centro della stanza. Posate la ciotola a terra sopra un
tappetino e lasciatela a disposizione al massimo per 15 minuti. Non osservate il
cucciolo mentre mangia.
Non cedete mai, per quanto sia difficile, alle richieste del vostro cane mentre siete a
tavola, se proprio volete fargli assaggiare qualcosa che state mangiando gliela potrete
mettere alla fine del vostro pasto nella sua ciotola.
La cuccia.
La tipologia è a vostro piacere, da quelle commerciali al cuscino, ma non va mai
messa al centro di una stanza, in corridoio o davanti ad una porta e deve sempre
essere accessibile al cane.
Fino ai 2-3 mesi in natura i cuccioli dormono con la madre e i fratelli quindi appena
portato il cucciolo a casa per i primi giorni fatelo dormire nella vostra stanza, ma
sempre nella sua cuccia! Così eviterete pianti inutili, passato il primo periodo di
adattamento sistemate la cuccia nel luogo da voi scelto. Mai disturbare un cucciolo
mentre è nella sua cuccia, se volete giocare con lui chiamatelo in un posto lontano
dalla stessa. NON DEVE MAI ESSERE PUNITO MENTRE E’ IN CUCCIA NE
MANDATO IN CUCCIA COME PUNIZIONE!
Forse siete rimasti un po’ sorpresi dalle nozioni fino a qui lette ma sono la corretta
base per gestire il vostro cucciolo fin da subito, e prima di finire ancora un paio di
cose: il cucciolo, soprattutto nei primi 3-4 mesi di vita, scopre il mondo e tutto ciò
che incontrerà e conoscerà sarà per lui noto e non pericoloso. Quindi portate fuori il
vostro cucciolo fin da subito e non solo nel giardino di casa, ma in mezzo alla gente,
in auto, a contatto con bambini, altri cani e animali. Tutto quello che conoscerà in
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questa fase non lo spaventerà da adulto. Un cucciolo pauroso potrebbe diventare un
cane aggressivo da adulto!
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