Storia dell`industria e Cultura industriale
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Storia dell`industria e Cultura industriale
1 Storia dell’industria e Cultura industriale Il NordOvest dal 1850 (Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta) ALLEGATI AL PROGETTO: B – AREE TEMATICHE TIPOLOGIA DEI DOCUMENTI DA RICHIEDERE AGLI ARCHIVI IN RELAZIONE ALLE DIVERSE AREE TEMATICHE Sono indicate qui sotto le aree tematiche da tenere presenti per richiedere in genere a ogni genere di archivio, e successivamente selezionare in dettaglio, documenti da inserire nel sistema www.storiaindustria.it In generale si dovranno preferire i documenti che illustrano, in ogni area tematica, mutamenti significativi, discontinuità di processo, di prodotto, di statuto aziendale, di proprietà, quali: • cambi di strategie produttive e commerciali; • grandi trasformazioni organizzative; • prodotti di nuova concezione; • invenzioni e innovazioni tecnologiche; • momenti di crisi e di rilancio di un’impresa; • mutamenti dei rapporti sociali di un’impresa con diversi soggetti (comunità locali, sindacati, associazioni di categoria ecc.). Il termine “documento” si riferisce qui a qualsiasi materiale reperibile in archivi e siti web aziendali, archivi comunali e regionali, biblioteche, siti di fondazioni, musei, che ha avuto origine entro o per iniziativa di un’impresa o d’una associazione e che è una testimonianza diretta delle sue attività: fotografie, filmati, clips video e audio, grafici, disegni tecnici, statistiche, pagine di verbali o di manuali dell’organizzazione, planimetrie, ecc. A questi potranno poi aggiungersi i testi di carattere storico elaborati da docenti, ricercatori, scuole, ecc. da reperire per altre vie. Il sistema di archiviazione dei documenti entro storiaindustria.it sarà strutturato in modo da poter essere consultato assumendo l’una o l’altra di varie prospettive differenti. P. e.: a) la storia di un’impresa ricostruita attraverso le aree tematiche; b) la storia di un tema (ovvero di un’area tematica o di un elemento di essa) ricostruita attraverso differenti imprese (idealmente, ma non necessariamente, tutte quelle dell’Allegato B; c) la storia di un tema nei suoi rapporti con un altro tema. Ad esempio: i cartelloni pubblicitari (Area 6: Pubblicità) delle automobili (Area 3: Prodotti) dal 1900 al presente, tutte le marche incluse; d) la variabile distribuzione sul territorio, nell’arco di tempo considerato, di sedi di imprese, stabilimenti, prodotti. 1. Storia delle imprese, mutamenti organizzativi e produttivi, strategie industriali e finanziarie. Grandi aziende e PMI. Industria e finanza 2 Per ogni data impresa (v. ALL. A: IMPRESE E SETTORI) vanno scelti di preferenza: Atti di fondazione. Verbali dei CdA; bilanci; organigrammi; direttive scritte impartite dalle direzioni generali ai direttori di produzione, delle aree commerciale e finanziaria, del personale; statistiche (in specie serie storiche) della produzione e del fatturato nazionali e internazionali; mappe della dislocazione di unità produttive in Italia e all’estero… Per la sotto-area “Industria e finanza” interessano soprattutto i documenti (nel senso ampio della parola) che illustrano la presenza delle banche nella fondazione di grandi imprese e nel sostegno di esse in periodi di crisi; il ruolo del capitale straniero nello sviluppo di nuovi settori industriali (p. e. l’auto a Torino all’inizio del ‘900); l’intervento del capitale pubblico per salvare, nelle due regioni, imprese in crisi (p. e. l’Ansaldo nel 1921). 2. Tecniche di produzione e organizzazione del lavoro: dal banco di lavoro alle catene di montaggio, dalle macchine transfer ai robot. (Sempre per ciascuna impresa): Foto di fabbriche, anche esterne, ma soprattutto di interni che rendano evidente i successivi passaggi dalla organizzazione del lavoro semi-artigianale alla produzione in serie a bassa meccanizzazione; poi alla produzione in serie ad alta intensità di lavoro ed alta meccanizzazione (catena di montaggio semovente, convogliatori aerei); infine alla produzione automatizzata (macchine transfer, controllo numerico, linee robotizzate) e al “giusto in tempo”. Bollettari e strumenti degli uffici tempi e metodi. Direttive aziendali sull’organizzazione del lavoro e i suoi cambiamenti nell’interazione con il sindacato (p. es. la introduzione e poi la fine nel 1972 della job analysis e della job evaluation nell’Italsider di Genova). La particolare organizzazione del lavoro nella produzione di aerei e nell’aerospaziale; nei cantieri navali. 3. Principali prodotti dei settori industriali presenti nelle tre regioni Per ciascun settore i documenti cui dare priorità dovrebbero essere quelli che illustrano, in qualsiasi veste, l’evoluzione nel tempo della forma, del design e della tecnologia interna dei principali prodotti dell’industria, senza distinguere – in questo caso – né tra un’impresa e l’altra, né tra le regioni. Particolare attenzione andrà qui rivolta alle innovazioni che intervengono in diverse date: quella in cui nelle regioni considerate si comincia a fabbricare per la prima volta un prodotto da poco inventato (p. e. auto, 1899; aerei, 1915); quella in cui una certa produzione cessa, in assoluto o perché un’impresa la dismette (p. es. l’Ansaldo cessa la produzione di centrali nucleari perché l’Italia abbandona il settore, ma esce dalla cantieristica nel 1960 verso il per motivi finanziari – ma le navi si continuano a costruire sotto le insegne di Italcantieri); ecc. 4. Le professioni: operai, tecnici, impiegati, quadri, dirigenti, ricercatori sociali dell’industria Composizione per categoria e/o qualifica delle forze di lavoro nelle aziende e sua variazione nel tempo. Pagine di manuali dell’organizzazione che descrivono diverse professioni e qualifiche Richiami disciplinari. Salute e lavoro. Le mutue aziendali Linguaggi e gerghi, in italiano e in dialetto, dei mestieri e delle aziende. 5. Il movimento sindacale e le relazioni industriali Le società di mutuo soccorso del secondo Ottocento. Nascita e sviluppo delle Camere del Lavoro dei capoluoghi di provincia di Piemonte e Liguria. Fondazione e sviluppo delle principali formazioni sindacali nelle diverse regioni, prima e dopo la nascita della CGL (1906). L’evoluzione delle rappresentanze sindacali in azienda. Composizione nel tempo delle commissioni interne e degli altri tipi di rappresentanze sindacali delle maggiori aziende. 3 Verbali di riunioni dei rappresentanti sindacali, con particolare attenzione ai momenti più critici. Breve storia dei Consigli di Gestione dopo il 1948. I maggiori scioperi dall’inizio del Novecento a oggi, le loro cause e le conseguenze. I contratti più significativi stipulati prima del 1915, tra le due guerre, e dopo il 1946 nei settori (o in alcuni settori) e nelle principali imprese indicate dall’allegato A. Per ciascuno dei suddetti ambiti gli eventi riportati dal quadro interpretativo dedicato specificamente a questo tema dovrebbero essere via via illustrati con manifesti, verbali, testi di contratti, volantini, giornali di fabbrica, reperibili negli archivi piemontesi e liguri. Chi scrive il quadro interpretativo – in totale non più di 25-30 cartelle - può ovviamente limitarsi a indicare quali documenti reputa più interessanti, e dove si trovano, ma dovrebbe fornire un’indicazione specifica per reperirli negli archivi. La stesura del quadro interpretativo deve comunque restare all’interno degli otto settori e dell’elenco delle principali imprese indicate nell’allegato A, salvo si scopra qualche caso eccezionalmente significativo che non figura in quest’ultimo. 6. La pubblicità, la comunicazione, il design, l’arte, l’editoria dell’industria Manifesti, annunci sulla stampa, messaggi radio, spot televisivi. Campagne per il lancio di nuovi prodotti. I giornali aziendali. Mezzi di comunicazione interna. Le riviste. Prodotti famosi nel mondo per il design (p. es. la Lexicon). Mostre d’arte e altre iniziative promosse da grandi imprese. 7. Industria e comunità locali. Le company towns. Le case per i dipendenti, i servizi sociali, le associazioni per gli anziani. L’industria come stato sociale. Ivrea (Olivetti). Alba (Ferrero). Il caso Torino (Fiat). Villar Perosa (Riv). Villaggi operai Leumann e Snia Viscosa a Torino, villaggio Riv a Villar Perosa; case per lavoratori e per dirigenti della Olivetti a Ivrea; fascia dei servizi sociali Olivetti a Ivrea, mensa a Ivrea, colonia in Val d’Aosta; tipologia e gestione dei servizi sociali Olivetti; la Mutua e il Centro Sportivo Fiat; il Dopolavoro Fiat (anni ’20 e ’30); il Gruppo Anziani Fiat; le Spille d’Oro Olivetti; la Fondazione Ferrero. 8. Industria e paesaggio. Architettura industriale Trasformazioni del paesaggio indotte dall’industria. Realizzazioni significative dell’architettura industriale. Il Lingotto; Mirafiori; Officine Grandi Riparazioni di Torino; gli stabilimenti Olivetti di Ivrea e del Canavese; impianti elettrici della Val d’Ossola e della Valle d’Aosta; cotonifici e lanifici del biellese. La conservazione dei luoghi dell’industria: l’archeologia industriale. 9. Lo sport dell’industria: dalle gare automobilistiche ed aeree alle squadre sportive. Le prime corse cui partecipano auto Fiat, Lancia e di altre marche, sportive e da turismo (p. es. la Targa Florio, la Mille Miglia). La Itala che vince la Pechino-Parigi (1907). Le corse automobilistiche internazionali cui partecipano le marche piemontesi e liguri. Il Rex (Ansaldo) che vince il Nastro Azzurro (1933). Le gare motonautiche legate alla nautica da diporto, sul Mar ligure ma anche su laghi e fiumi I circuiti aeronautici in Piemonte e Liguria. I primati mondiali (p. es. Agello, velocità, conseguito con motori Fiat) I centri sportivi aziendali. Le squadre sportive sostenute direttamente da un’impresa. 4 10. I protagonisti: imprenditori, dirigenti, progettisti, inventori, designer, esponenti sindacali Imprenditori e proprietari: Giovanni, Gianni, Umberto Agnelli; Riccardo Gualino; Camillo e Adriano Olivetti; Giovanni Ansaldo; Rinaldo Piaggio; Pietro e Giovanni Ferrero. Dirigenti: Vittorio Valletta. Progettisti: Dante Giacosa (auto); Giuseppe Gabrielli (aerei); Pier Giorgio Perotto (PC). Designer: Sottsass, Bonfante; ecc 11. La scuola pubblica per l’industria e le scuole dell’industria. Origini e sviluppi degli istituti tecnici e delle scuole professionali in Piemonte e Liguria. Il Centro Formazione Meccanici della Olivetti. Le scuole Fiat. L’Isvor. Origine e storia del Politecnico di Torino e della Facoltà di Ingegneria di Savona. 12. Impresa industriale, stato e politica. Lettere, verbali, diari, fotografie che illustrano i rapporti tra dirigenti e proprietari delle principali imprese di Piemonte e Liguria con il potere politico e il governo in tre epoche storiche: dal 1850 alla prima guerra mondiale; tra le due guerre; dal 1945 ad oggi. (L. G.: Documenti/Storia industria)