emirati arabi uniti

Transcript

emirati arabi uniti
SCHEDA PAESE
EMIRATI ARABI UNITI
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Abstract strategico…………………………………………………………………………………………..2
2) CLIMA POLITICO – SOCIALE………………………………………………………………………....2
2.1) Vincoli culturali e libertà civili e politiche…………………………………………………..2
2.2) Stabilità politica e rischio politico………………………………………………………………3
2.3) Sicurezza interna……………………………………………………………………………………....3
3) CLIMA ECONOMICO……………………………………………………………………………..........4
3.1) Business Freedom………………………………………………………………………………….....4
3.2) Politiche economiche…………………………………………………………………………………4
3.3) Politiche commerciali: dazi, barriere e vincoli non tariffari…………………………4
3.4) Zone di libero scambio……………………………………………………………………………….5
3.5) Creazione, acquisizione, cessazione di un’attività………………………………………5
3.6) Sistema di tassazione per le imprese sul commercio………………………………….6
3.7) Composizione e analisi del mercato del lavoro…………………………………………..6
3.8) Stipendi e regolamentazione del lavoro……………………………………………………..6
3.9) Accesso al credito……………………………………………………………………………………….7
3.10) Stimoli e protezione investimenti……………………………………………………………..7
3.11) Tutela della proprietà intellettuale……………………………………………………………7
4) CLIMA GEOPOLITICO E GEOECONOMICO………………………………………………………8
4.1) Sicurezza regionale……………………………………………………………………………….......8
4.2) Commercio regionale………………………………………………………………………………….8
4.3) Infrastrutture e trasporti regionali……………………………………………………………...9
5) ANALISI DELL’ECONOMIA………………………………………………………………………….....10
5.1) Struttura dell’economia……………………………………………………………………………..10
5.2) Bilancia commerciale………………………………………………………………………………...10
5.3) Le relazioni commerciali…………………………………………………………………………….11
5.4) Gli investimenti diretti esteri………………………………………………………………………11
Indice
1) ABSTRACT
STRATEGICO
Descrizione dei Contenuti della sezione
Gli Emirati Arabi Uniti continuano ad essere uno dei paesi con il maggiore reddito pro capite al mondo e con una crescita economica sostenuta
principalmente dal petrolio ma che negli anni si sta rapidamente diversificando. Tale diversificazione in campo economico, in particolare nel
settore finanziario e degli investimenti ha fatto emergere il paese come un hub economico nella regione e per molti aspetti anche a livello
globale. Gli Emirati continuano ad avere una solida stabilità politica garantita dal fatto che meno del 20% della popolazione residente è cittadina e
quindi riceve sovvenzioni e benessere da parte dello Stato. Per questa ragione gli Emirati sono divenuti in tempi recenti un ottimo luogo per gli
investitori arabi fuggiti dalle rivoluzioni del nord Africa e dall'instabilità siriana e libanese. Le prospettive del paese in numerosi settori a partire
da quello turistico e dell'edilizia sono rosee senza dimenticare il maggiore settore trainante del paese che è quello degli idrocarburi e delle
infrastrutture ad esso collegate.
Fonti
Modalità e
tempistiche di
aggiornamento
Fonti Istituzionali: Ministero
del commercio, Ministero
degli Affari Esteri. Uffici di
statistica, Media
internazionali
(www.economist.com,
www.affariinternazionali.it,
www.internazionale.it), ILO
2) CLIMA POLITICO – SOCIALE
2.1) VINCOLI
CULTURALI E
LIBERTÀ CIVILI E
POLITICHE
Gli Emirati Arabi Uniti sono uno Stato monarchico di circa 8 milioni di persone di cui la maggior parte delle persone residenti, circa l'85%, non
sono cittadini e provengono dall'estero. Oltre il 42% proviene dall'Asia del sud ed orientale (India, Pakistan e Bangladesh), un 23% proviene da
altri paesi arabi, il 12% da altri paesi dell'Asia ed il 6% dai paesi occidentali. La religione predominante è quella musulmana e non è prevista la
possibilità che altre confessioni religiose possano svolgere attività di proselitismo. Tuttavia nel paese sono presenti ben 31 chiese cristiane e
templi di altre religioni delineando un clima religioso più aperto rispetto ad altre realtà della penisola arabica. Negli Emirati per gli occidentali è
possibile indossare i propri abiti grazie alla presenza massiccia di espatriati nel paese tuttavia non tutti i luoghi sono accessibili ai costumi e
all'abbigliamento occidentali. Esiste, infatti, l'impossibilità nei luoghi pubblici quali le spiagge mettersi in costume ed in generale mostrare ampie
parti del corpo nude o poco vestite. Nel paese esiste un rigido comportamento per quanto riguarda l'abbigliamento in pubblico codificato da
numerose leggi. Differente è l'atteggiamento nei luoghi dove si svolgono il business o nei luoghi privati dove possono essere attuate regole
diverse e più permissive. Il Pil pro capite è decisamente alto e supera i 48.000 $ all'anno. Tuttavia non esiste una reale redistribuzione della
ricchezza nel paese soprattutto per il fatto che l'85% della forza lavoro del paese non è cittadina. Infatti i dati sulla popolazione interna parlano
del 21% di essa che vive al di sotto della soglia di povertà. Dagli anni '80 ad oggi vi è stato contemporaneamente un forte cambiamento ed un
miglioramento per quanto riguarda la concentrazione di ricchezza passando da un indice di Gini 0,77 (alta concentrazione di ricchezza) a 0,59.
Inoltre per quanto riguarda un altro importante indice, quello sviluppo sociale, gli Emirati Arabi Uniti hanno standard che si avvicinano più a
quelli occidentali rispetto a quella della media dei paesi arabi.
Istituti di ricerca: ISPI
(Milano), IAI (Roma),
Chatham House (Londra),
Carnegie (New York), CEPS
(Bruxelles), Heritage
Foundation (New York)
TRIMESTRALE
2
2.2) STABILITÀ
POLITICA
– RISCHIO POLITICO
Gli Emirati Arabi hanno un complesso sistema per la gestione del potere attraverso la federazione dei 7 Emirati. Abu Dhabi è l'Emirato più
esteso e insieme a quello di Dubai insieme raccolgono circa i 2/3 dell'intera popolazione. E' in questi due centri che si concentra il potere
politico del paese. L'Emiro di Abu Dhabi, Khalifa bin Zayed bin Sultan Al Nahyan, è il Presidente degli Emirati e l'Emiro di Dubai, Mohammed
bin Rashid Al Maktoum, ne è il Vice Presidente e Primo Ministro. Il paese vive una sostanziale stabilità politica ma sono sostanzialmente
proibite dalla legge ogni forma di dissenso e di manifestazione di opposizione. Le maggiori problematiche legate alla stabilità del paese sono
costituite dal crescente ruolo dei Fratelli Musulmani, organizzazione politico‐sociale proveniente dall'Egitto, e da alcune lamentele da parte
dei piccoli Emirati del molto più poveri. Tuttavia non vi sono nel prossimo futuro possibilità di grandi trasformazioni nel paese grazie anche al
fatto che gli apparati di sicurezza e di giustizia hanno sempre esercitato una forte repressione dei movimenti di opposizione all'ordine
costituito.
Organizzazioni
Internazionali: ILO, Banca
Mondiale, Organizzazione
Mondiale per il Commercio
TRIMESTRALE
2.3) SICUREZZA
INTERNA
Gli Emirati Arabi Uniti non possono essere considerati per chi viaggia certamente un paese particolarmente pericoloso. Non vi sono elementi
che indichino a chi si reca nel paese di comportarsi con maggiore attenzione rispetto al paese di di origine. Tuttavia esistono alcune questioni
che prevalentemente riguardano il comportamento personale e che potrebbero far incorrere in diverbi o palesi incomprensioni. Una
particolare attenzione deve essere fatta dai viaggiatori donne che dovrebbero evitare di recarsi in alcune zone delle città da sole. La maggiore
attenzione per quanto riguarda la sicurezza interna, sottolineata da numerose ambasciate occidentali, riguarda il fatto che nel paese potrebbe
essere sempre esplodere un attentato terroristico ai danni di obbiettivi occidentali. La presenza di gruppi estremisti nel paese e nella regione è
sempre presente. E' quindi importante evitare ogni situazione di potenziale pericolo come ad esempio raccogliere borse incustodite. Un
secondo elemento che incide molto nella sicurezza del paese riguarda la vicinanza delle acque degli Emirati a quelle dell'Iran. Accade spesso
che navi della Guardia Costiera iraniana trattengano equipaggi di imbarcazioni turistiche con l'accusa di essere entrati illegalmente nel paese.
Fonti governative, istituti di
ricerca e organizzazioni
internazionali, Transparency
International, World
Economic Forum
TRIMESTRALE
2.4)
Negli Emirati Arabi Uniti il livello di corruzione è decisamente basso sia in termini reali sia in termini di percezione: Fondazioni quali la Heritage
CORRUZIONE PERCEPITA Foundation ha collocato gli Emirati al 35esimo posto tra i paesi più virtuosi al mondo, con un netto miglioramento avuto quest'anno. Nonostante il
sistema giudiziario sia altamente influenzato dal potere politico gli Emirati hanno una classificazione decisamente migliore rispetto alla media
E REALE
mondiale e si situano al quarto posto nella classifica regionale. La condizione di paese virtuoso accresce l'attrazione degli investimenti diretti esteri
nel paese, la costituzione di aziende e di commercio nonostante esistano comunque dei vincoli alla libertà di business nel paese.
3
Indice
Descrizione dei Contenuti della sezione
Fonti
Modalità e tempistiche di
aggiornamento
3) CLIMA ECONOMICO
3.1) BUSINESS
FREEDOM
Il clima per il business gli Emirati Arabi Uniti è tendenzialmente positivo a partire proprio dalla situazione che riguarda la corruzione,
elemento che incide poco nella struttura del paese. Gli elementi che maggiormente influenzano positivamente nel clima economico sono
la facilità all'import/export, il sistema di tassazione, la flessibilità nella determinazione della paga. Tuttavia esistono elementi che
influenzano negativamente il business e tra questi una stretta legislazione sul lavoro, una scarsa disponibilità di personale specializzato, un
problema di etica del lavoro ed infine problemi di carattere burocratico. Per quanto riguarda la Heritage Foundation in termini complessivi
negli Emirati è più facile svolgere business rispetto all'Italia. La grande differenza riguarda principalmente l'aspetto della libertà fiscale che
negli Emirati Arabi Uniti è quasi totale.
Heritage Foundation, The
Wall Street Journal, Doing
Business Report
ANNUALE: questo indice è
pubblicato con cadenza
annuale dalla Heritage
Foundation che mette a
disposizione i suoi report
nel mese di dicembre.
3.2) POLITICHE
ECONOMICHE
La crisi globale ed in particolare quella dei paesi dell'Euro zona con riferimento alla crisi dei debiti sovrani hanno certamente colpito il
quadro economico degli Emirati Arabi Uniti che nel 2012 potrebbero crescere approssimativamente del 3,5%. L'obbiettivo del paese
difronte ai venti di crisi è quello di stabilizzare l'economia interna e proseguire nel processo di diversificazione delle attività produttive per
limitare l'impatto del peso degli idrocarburi nel Pil nazionale. Il maggiore motore della crescita nei prossimi anni continuerà ad essere,
insieme alla diversificazione anche l'aumento della produzione petrolifera che potrebbe raggiungere nel 2016 i 3 milioni di barili al giorno.
Per quanto riguarda un altro indicatore macroeconomico, l'inflazione, questo risulta ancora essere un dato non affidabile. Si tratta infatti
di un'indicazione dei prezzi relativo ai soli cittadini e non all'85% della forza lavoro del paese. I primi infatti hanno la possibilità di
acquistare molti beni e servizi a prezzi calmierati e sovvenzionati dallo Stato. Tale pratica distorce il paniere di riferimento per il calcolo
dell'inflazione che secondo alcune stime potrebbe attestarsi intono al 2,4%. Per quanto riguarda il rating delle maggiori agenzie
internazionali si tratta di una valutazione unanime sulla stabilità economica del paese con una valutazione da doppia A.
Riviste specializzate:
Euromonitor,
Datamonitor, Economist
Intelligence Unit Reports
SEMESTRALE: le politiche
economiche verranno
aggiornate semestralmente
poiché è possibile che, in
seguito ad un cambio al
vertice del potere piuttosto
che in seguito ad eventi
che coinvolgano la società,
vengano apportate
modifiche se non
addirittura nuove direttive
strategiche.
3.3) POLITICHE
COMMERCIALI: DAZI,
BARRIERE, VINCOLI
NON TARIFFARI
Gli Emirati Arabi Uniti si trovano al quinto posto assoluto per quanto concerne la facilità in termini di procedure e velocità di attuazione
delle operazioni di import e di export. Per esportare un container standard servono appena 7 giorni e 5 documenti. Per importare lo stesso
container ci vogliono sempre 7 giorni e soli 4 documenti, con un prezzo che si aggira intorno ai 635 dollari. Negli Emirati Arabi Uniti non
esistono particolari restrizioni alle importazioni o alle esportazioni, sia che siano direttamente destinati agli Emirati sia il paese sia solo un
paese di transito. Tuttavia esistono dei vincoli che oltre ad essere comuni a tutti i paesi di diritto (impossibilità di importare o esportare
prodotti illegali) esistono dei vincoli specifici che riguardano tutti quegli oggetti (o servizi) che siano contrari all'Islam o che possano
corrompere la cultura, la morale e la società degli Emirati.
Fonti ministeriali italiane
e del Paese oggetto di
analisi (Ministero degli
Esteri e Ministero
dell'Economia, Ufficio
delle Dogane),
Organizzazione Mondiale
per il Commercio
SEMESTRALE: così come le
politiche economiche
anche quelle commerciali
verranno aggiornate
semestralmente.
4
3.4) ZONE DI
LIBERO
SCAMBIO
Gli Emirati Arabi Uniti hanno nel loro piccolo e poco popoloso paese un elevato numero di Free Trade Zones. La maggiorparte di esse, circa 26
su 37 complessive risiedono nell'Emirato di Dubai, l'Emirato che rispetto a Abu Dhabi ha minore riserve petrolifere a disposizione. Il vantaggio
maggiore delle zone economiche speciali consiste nel fatto che non avviene alcuna forma di tassazione e che in queste aree le aziende possono
essere completamente appartenere a cittadini stranieri mentre nel resto del paese il 51% deve appartenere ad un cittadino degli Emirati o
appartenente al GCC, il Consiglio per la Cooperazione del Golfo che ha come scopo quello di armonizzare tra la maggior parte dei paesi
rivieraschi del Golfo Persico, eccetto l'Iran, molte procedure economiche e commerciali tra i paesi membri. Un altro vincolo per quanto
riguarda le FTZ riguarda il fatto che le imprese in esse registrate devono possedere, in relzione alla zona alla quale si iscrivono un capitale che
varia dai 10.500 euro ai 200.000 euro.
Organizzazione Mondiale
per il Commercio,
Commissione Europea,
Banca Mondiale, Ministero
degli Affari Esteri.
3.5) CREAZIONE,
ACQUISIZIONE,
DISMISSIONE DI
UN’ATTIVITÀ O DI
UN’AZIENDA
Gli Emirati Arabi Uniti hanno procedure piuttosto semplici per la creazione di una società sul loro territorio, tenendo sempre presente il fatto
che se l'azienda non viene costituita all'interno di una zona di libero scambio questa deve appartenere per il 51% ad un cittadino degli Emirati
Arabi Uniti. In ogni caso per la costituzione di un'azienda servono 7 passaggi ed un tempo di 13 giorni. Ciò che è importante mettere in
evidenza riguarda il fatto che negli ultimi 4 anni le procedure, i tempi e soprattutto i costi per l'apertura di un'azienda si sono notevolmente
ridotti facendo emergere un processo di miglioramento costante e sensibile. Attualmente vi sono alcuni vincoli che incidono su alcune
tipologie di aziende. Ad esempio le S.n.c. Possono essere costituite solo da cittadini degli Emirati oppure le Joint Venture la cui partecipazione
locale deve essere per almeno il 51%, ma la distribuzione di profitti e perdite può essere regolata diversamente. Per quanto riguarda le Public e
Private shareholding companies il capitale minimo richiesto è di Euro 2.000.000,00 circa per una Public shareholding company e di Euro
418.000,00 circa per una private shareholding company. L’amministratore e la maggioranza del Consiglio di Amministrazione devono essere
cittadini emiratini e vi è meno flessibilità nella distribuzione dei profitti di quanto previsto nelle società a responsabilità limitata. Altra
questione per quanto riguarda le società a responsabilità limitata. Le Srl rappresentano una struttura adatta per soggetti interessati a
sviluppare una relazione a lungo termine nel mercato locale. La Limited Liability Company Può essere formata da un minimo di due ad un
massimo di 50 persone la cui responsabilità è limitata al valore delle azioni possedute. Per quanto riguarda le filiali e gli uffici di rappresentanza
di società straniere negli EAU questi possono essere al 100% di proprietà straniera solo se viene nominato un agente locale. Solo cittadini e
società possedute al 100% da cittadini EAU possono essere nominati agenti che non sono degli agenti commerciali ma figure il cui compito è
quello di assistere l'azienda in attività tecniche ed amministrative.
Doing Business Report,
Banca Mondiale,
Economist Intelligence
Unit. Fonti governative
varie.
ANNUALE: la creazione di
aree di libero scambio è
un processo abbastanza
lungo, pertanto questa
voce non richiede un
aggiornamento
frequente.
ANNUALE: solitamente
la legislazione per il
percorso di apertura e
chiusura di un'attività
segue un iter preciso
che, a meno che non si
verifichino particolari
stravolgimenti alla
normativa, rimane fisso
per lunghi periodi.
5
3.6) SISTEMA DI
TASSAZIONE PER LE
IMPRESE E SUL
COMMERCIO
Negli Emirati Arabi Uniti le imposte societarie sono differenti in base al numero degli Emirati stessi che le disciplinano con propri atti
normativi ma nel complessivo rispetto di principi comuni. L'imposta si applica all'utile netto prodotto dalle società, branch, filiali e sedi
secondarie di società estere, al netto delle deduzioni deduzione è ammessa nel limite del 10 per cento annuo delle spese di preparazione e
avviamento complessivamente sostenute dal contribuente. Esiste un'eccezione che riguarda le filiali di imprese di banche estere e delle
società operanti nel settore petrolifero, del gas e petrolchimico nell'Emirato di Dubai che hanno una tassazione progressiva che varia dal
10% al 55%. Per quanto riguarda la tassazione delle persone fisiche negli Emirati Arabi Uniti non sono previste imposte sul reddito. Le
imprese che impiegano cittadini nazionali sono obbligate a versare una quota del salario a questi corrisposto in appositi fondi pensione.
Come ricordato in precedenza la tassazione all'interno delle zone economiche speciali per imprese straniere è nulla. Non esistono
attualmente differenze rilevati per quanto riguarda la tipologia dell'imposta in base ai diversi settori produttivi. Per quanto riguarda i dazi
doganali è’ stata fissata un’imposta nominale del 5% per l’importazione della maggior parte dei beni nell’area GCC, ad eccezione di
prodotti e derivati di alcool e tabacco per i quali vengono applicati dazi maggiorati. I beni una volta introdotti in area GCC non sono più
sottoposti a tassazione nel caso transitino nei 6 paesi membri.
Nonostante gli Emirati Arabi Uniti siano inclusi nelle black list italiane, tra i due Stati è in vigore una Convenzione contro le doppie
imposizioni. La Convenzione, firmata ad Abu Dhabi il 22 gennaio 1995, è stata ratificata con legge 28 agosto 1997, n. 309, ed è in vigore
dal 5 novembre 1997. Gli Emirati, infine, sono inclusi anche nella white list che individua i Paesi che consentono lo scambio di
informazioni e che, pertanto, possono beneficiare di una tassazione di favore relativamente agli interessi e ai proventi da titoli
obbligazionari e assimilati provenienti dall'Italia.
3.7) COMPOSIZIONE E
ANALISI DEL MERCATO
DEL LAVORO
Il mercato del lavoro, soggetto ad una rigida disciplina, è costituito per l’80% da manodopera straniera. I lavoratori meno specializzati
provengono prevalentemente dal sub continente indiano, mentre tra i lavoratori più specializzati è alta la percentuale di europei e
medio‐orientali. Da anni è presente nel paese un'intensa politica da parte del governo di "Emiratizzazione", il cui fine ultimo è quello di
sostituire i lavoratori stranieri con lavoratori nazionali. Per incoraggiare l'occupazione il governo ha esteso la quota di occupazione nel
settore bancario e in quello assicurativo. Restrizioni sono state introdotte al riguardo per i lavoratori immigrati non qualificati. Il governo
mira a ricoprire in cinque anni il 90% dei posti pubblici e l`80% del settore finanziario con cittadini degli Emirati. Negli altri settori il target
è del 60%. Questa misura avrà un pesante effetto sulla comunità asiatica, che costituisce la grande maggioranza dei lavoratori stranieri.
3.8) STIPENDI E
REGOLAMENTAZIONE
DEL LAVORO
La remunerazione per alcune categorie di lavoratori prevede i seguenti livelli che sono del tutto indicativi e hanno lo scopo di fornire un
ordine di grandezza:
‐ Dirigente 3.000‐7.000$ + casa e automobile
‐ Impiegati 900$
‐ Operai specializzati 400$
‐ Operai 350$
WTO, Banche Centrali,
Camere di Commercio
Uffici di statistica, Media
internazionali
(www.economist.com,
www.affariinternazionali.it,
www.internazionale.it), ILO
Uffici di statistica,
www.unionconsulenti.it,
www.ilo.org, Banca
Mondiale
ANNUALE: per lo stesso
motivo della voce
precedente, anche il
sistema delle tassazioni
rimane piuttosto
invariato nel tempo.
ANNUALE: il mercato
del lavoro raramente
conosce improvvise
modifiche. Per questo
l'aggiornamento sarà
annuale.
ANNUALE: gli stipendi,
così come il mercato del
lavoro, sono variabili che
tendono a rimanere fissi
durante l'anno.
Non esiste una disciplina legislativa o amministrativa relativa al salario minimo. E' il mercato a determinare la retribuzione. Esiste
semplicemente un livello di salario minimo non ufficiale, il quale dovrebbe consentire al lavoratore ed alla sua famiglia uno standard di
vita dignitoso. L’obiettivo è di assicurare che il salario pattuito soddisfi i bisogni di base del lavoratore, consentendogli di vivere in
condizioni accettabili. Inoltre, gli EAU non riconoscono ai lavoratori il diritto di organizzarsi in sindacati. L’orario di lavoro standard è di 8
ore al giorno per 6 giorni a settimana. I giorni di ferie sono minimo 24, ai quali si aggiungono i giorni di festa retribuiti.
6
3.9)
ACCESSO AL CREDITO
Negli Emirati Arabi Uniti l'ordine di grandezza della presenza finanziaria è la seguente: 46 banche, di cui 21 nazionali e 25 straniere, con
un totale di 564 filiali operative nel Paese. Tra queste, 4 sono Banche islamiche. Delle 21 banche nazionali, 14 figurano tra le prime 1000
banche del mondo, e 18 tra le prime 100 banche del mondo arabo. Il mercato finanziario degli EAU si caratterizza inoltre per l’esistenza,
dal 2004, del Dubai International Financial Center, DIFC, zona franca “on shore” che mira a far diventare Dubai il centro regionale della
finanza internazionale sul modello di Londra, Hong Kong e Singapore. Il sistema credizio è piuttosto solido e profittevole. Tuttavia per
quanto riguarda l'accesso al credito alcune lacune sono state individuate la tutela nel sistema legale e di conseguenza i diritti in
particolare dei soggetti che prendono a prestito il denaro. Il quadro degli istituti bancari italiani nel paese è il seguente: attualmente
limitata ad una sola banca operativa ‐ il Gruppo Intesa San Paolo, presente sul mercato dal 2004 con un suo Ufficio di Rappresentanza, in
partnership con National Bank of Abu Dhabi, è operativa da agosto 2008 a Dubai presso il DIFC (Dubai International Financial Center) con
una licenza di Cat.1 (cioè filiale di banca estera autorizzata a ricevere depositi e fare finanziamenti) ‐ e a due presenze di rappresentanza
quali Desk BNL Italia presso la sede di Dubai di BNP Paribas e, dal 2010 Unicredit.
Banche Centrali, Doing
Business Report
ANNUALE: il grado di
fiducia normalmente
non subisce
improvvise variazioni
nel corso dell'anno.
Da qui la possibilità di
aggiornare questa
voce annualmente.
3.10) STIMOLI
E PROTEZIONE
INVESTIMENTI
Negli Emirati Arabi Uniti la protezione degli investimenti è ad un livello piuttosto elevato sia in termini di paragone globale sia in
relazione con gli altri paesi arabi e della regione. Il punto a favore riguarda la tutela legale degli investimenti grazie ad una forte
legislazione in merito. Il capitolo che riguarda invece gli stimoli agli investimenti è caratterizzato principalmente alla possibilità per le
aziende che si installano in alcune aree del paese di non pagare tasse, nemmeno per i prodotti che serviranno a nuovo export, alla forte
diversificazione del tessuto produttivo e alle ampie possibilità in ambito finanziario, nonostante la crisi del 2010.
Doing Business Report, Banca
Mondiale
ANNUALE
3.11)
TUTELA PROPRIETÀ
INTELLETTUALE
Gli Emirati Arabi Uniti sono, a livello mondiale, la seconda piú ampia piazza di beni contraffatti tra i quali medicine, cosmetici, parti di
ricambio di auto, CD, telefoni cellulari. Nei soli porti di Port Rashid e Jeble Ali,nell’Emirato di Dubai, transitano ogni anno oltre un milione
di containers, che fanno di Dubai un hub d’importanza mondiale, collocandolo al secondo posto dietro la Cina. Tuttavia nel paese esiste
una cultura, estremamente legata alla legge islamica che prevede una forte tutela della proprietà intellettuale. Il processo di
registrazione dei marchi è di circa 8 mesi ma proprio a causa della forte diffusione dei marchi e dei beni contraffatti nel paese si tratta di
un'operazione necessaria.
Organizzazioni Internazionali:
ILO, Banca Mondiale,
Organizzazione Mondiale per il
Commercio.
ANNUALE
7
Indice
Descrizione dei Contenuti della sezione
Fonti
Modalità e
tempistiche di
aggiornamento
4) CLIMA GEOPOLITICO E GEO‐ECONOMICO
4.1)
SICUREZZA
REGIONALE
A livello regionale gli Emirati Arabi Uniti non vivono alcun pericolo particolare. L'unica minaccia regionale che può influenzare il paese e la
sua stabilità proviene dall'Iran. Si tratta di una competizione che l'Iran sostiene con tutti i paesi arabi rivieraschi del Golfo persico e che in
passato ha provocato alcune contese territoriali. Alcuni turisti che si imbarcano nelle navi degli Emirati per gite turistiche a largo delle
coste sono stati trattenuti dalle autorità iraniane e accusati di ingresso illegale nel paese. Un elemento importante a livello di sicurezza
regionale e di integrazione economica è rappresentato dalla partecipazione del paese al GCC (Gulf Cooperation Council) organizzazione
regionale il cui scopo principale è quello di accrescere l'armonizzazione economica tra i paesi membri ed in parte stabilire regole per la
sicurezza collettiva della regione.
Istituti di ricerca: ISPI
(Milano), IAI (Roma), Chatam
House (Londra), Carnegie
(New York), CEPS (Bruxelles),
Heritage Foundation (New
York)
SEMESTRALE:
l'aggiornamento
semestrale si rende
necessario poiché in
caso di eventi
significativi, come ad
esempio gravi disordini
politici o sociali, la voce
deve essere
immediatamente
aggiornata pena
l'invalidità dell'analisi.
4.2)
COMMERCIO
REGIONALE
A livello regionale il principale partner commerciale per quanto riguarda l'export, e solo per questo ambito, è costituito dall'Iran.
Nonostante il paese sia sotto sanzioni internazionale gli Emirati Arabi Uniti continuano ad essere uno dei principali paese dell'export degli
Emirati che dalle sue coste riescono ad ottenere beni altrimenti difficilmente reperibili. La questione del commercio regionale è tuttavia
maggiormente legata all'appartenenza del paese al GCC (Gulf Cooperation Council) che costituisce la principale forma dio cooperazione
economica regionale. Questi i principali obbiettivi:
‐ Armonizzare in numerosi settori economici le legislazioni dei paesi partecipanti;
‐ Fondare joint venture che possano competere meglio a livello globale;
‐ Migliorare e stimolare la cooperazione del settore privato;
‐ Creare le condizioni per la realizzazione di una moneta comune.
Organizzazione Mondiale per
il Commercio, Banca
Mondiale.
ANNUALE: l'annualità
dell'aggiornamento è
giustificata dal fatto
che difficilmente nel
corso di un anno un
Paese cambierà
drasticamente i propri
partner commerciali.
Gli effetti positivi della cooperazione tra i paesi arabi del Golfo persico ha permesso da anni di trovare condizioni simili sotto il profilo
legislativo nei diversi paesi e di conseguenza ha permesso agli operatori internazionali di meglio comparare le condizioni economiche
presenti nell'area.
8
4.3)
INFRASTRUTTURE E
TRASPORTI
REGIONALI
Gli Emirati Arabi Uniti dispongono di infrastrutture stradali, aeree e marittime di buona qualità e con uno sviluppo quantitativo rilevante. I
trasporti sono principalmente stradali, non esistono linee ferroviarie interne o voli domestici a causa delle distanze interne limitate. Nelle
principali aree urbane la rete stradale è molto sviluppata, in maniera particolare ad Abu Dhabi e Dubai. Iniziati i lavori per la realizzazione di
un sistema metropolitano che colleghi il centro di Deira, l’aeroporto internazionale di Dubai, il distretto finanziario di Sheikh Zayed e Jebel Ali.
Molto sviluppate sono anche le infrastrutture marittime e portuali. Oltre ai due principali impianti dell’Autorità dei Porti di Dubai, di Jebel Ali e
di Port Rashid, ci sono altri due porti a Sharjah, di cui il più importante è Khor Fakkan sulla costa orientale. Lavori di dragaggio sono stati
eseguiti nelle vicinanze del porto di Fujairah nel tentativo di incentivarne i traffici. Jebel Ali e, in misura minore, Port Rashid sono emersi come i
primi porti degli EAU in termini di volume di cargo nazionali e internazionali. I timori che la preminenza di Dubai come nodo marittimo
regionale potesse essere messa in discussione dal lancio di nuovi terminal per container a Aden, nello Yemen, e nel porto di Salalah, in Oman,
si sono rivelati infondati. Infatti, sebbene sia l’Oman che lo Yemen siano situati più vicino alle corsie di navigazione internazionali rispetto ai
porti degli Emirati, questi ultimi hanno clienti consolidati, nonchè servizi e infrastrutture di prima qualità, il che unitamente all'instabilità
politica dello Yemen, spiega il successo crescente del porto Dubai. Anche le infrastrutture aeroportuali sono principalmente rivolte al mercato
internazionale dei passeggeri e delle merci e la compagnia di bandiera “Emirates” sta raccogliendo negli anni queste di mercato rilevanti.
Enti Governativi: Ministero
delle Infrastrutture e dei
trasporti, Organizzazione
Mondiale per il Commercio.
ANNUALE
9
Indice
Descrizione dei Contenuti della sezione
Fonti
Modalità e
tempistiche di
aggiornamento
Ministeri e ambasciate:
Ministero del Commercio
Ministero degli Affari
Esteri.
ANNUALE: questa
sezione ha cadenza di
aggiornamento
annuale poiché i dati
di solito vengono
pubblicati dagli uffici
di statistica ogni 12
mesi sulla base dello
storico dell'anno in
chiusura.
5) ANALISI DELL’ECONOMIA
5.1) STRUTTURA
DELL’ECONOMIA
L'economia degli Emirati Arabi Uniti ha subito tra il 2007 ed il 2010 importanti momenti di crisi. Tuttavia negli ultimi anni la situazione è tornata
ad essere positiva ed anche le proiezioni di crescita per il 2012 ed il 2013 sono alquanto rosee. Si prevede infatti una crescita del Pil del 3,5% per il
2012 e del 4,2% per il 2013. In termini assoluti gli Emirati Arabi Uniti hanno un Pil inferiore solo a quello dell'Arabia Saudita e dell'Iran a livello
regionale e per quanto riguarda quello procapite è inferiore solo a quello del Qatar. Per quanto riguarda la composizione del Pil per settori gli
Emirati Arabi Uniti hanno nell'industria il maggior contribuente con il 53,9%, nei servizi il 45,3% e nell'agricoltura appena lo 0,8%. Le proiezioni di
crescita maggiori di anno in anno in termini percentuali sono riservate ai servizi che cresceranno più sostanziosi dell'industria mentre l'agricoltura
continuerà il suo inesorabile declino facendo registrare ancora nei prossimi anni tassi negativi. Il settore dominante dell'economia del paese
continua ad essere quello della produzione ed esportazione di idrocarburi le cui riserve continuano ad essere ingenti rispetto al livello produttivo.
Questo settore incide per il 40% delle entrate dello Stato.
5.2) BILANCIA
COMMERCIALE
La bilancia commerciale degli Emirati Arabi Uniti continua ad essere estremamente positiva raggiungendo circa i 78 mld di dollari. Si tratta di un
valore quasi doppio rispetto al 2007. Una spiegazione potrebbe essere quella dell'aumento del prezzo degli idrocarburi di cui il paese è
esportatore netto. Per quanto riguarda le esportazioni gli Emirati Arabi Uniti hanno nel Giappone il loro primo partner commerciale con il 17%,
l'India con il 13% e l'Iran con quasi il 7%, la Corea del sud con il 6% e la Thailandia con il 5,5%. Oltre il 50% dell'intero export è ripartito tra un
elevato numero di paesi. La stessa situazione riguarda le importazioni all'interno delle quali esiste un valore molto elevato di importatori che
raggiungono percentuali piccole. Tuttavia il maggior partner è costituito dall'India con il 17%, la Cina con il 13%, gli Stati Uniti con l'8%,la
Germania con il 5,7% ed il Giappone con il 5%. I maggiori prodotti esportati rimangono quelli legati all'industria estrattiva e della raffinazione del
petrolio. Tuttavia degni di nota sono le esportazioni nel campo dei metalli e alcuni prodotti meccanici quali autoveicoli prodotti dell'industria
metallurgica. I prodotti importati sono sempre prodotti metallurgici per la trasformazione, veicoli e macchinari generici per la trasformazione e
generi alimentari.
10
5.3) LE RELAZIONI
COMMERCIALI
Per quanto riguarda l'interscambio degli Emirati Arabi Uniti con l'UE le importazioni dagli Emirati Arabi Uniti riguardano principalmente i prodotti
estrattivi ma è importante aggiungere che i valori maggiori sono riscontrati nell'importazione di prodotti manifatturieri. Per quanto riguarda le
importazioni degli Emirati Arabi Uniti i computer ed in generale i prodotti tecnologici sono il settore maggiormente coinvolto. Al secondo posto ci
sono i mezzi di trasporto di vario genere e poi i prodotti della metallurgia. Per quanto riguarda l'interscambio con l'Italia nel 2009, le attività di
esportazione hanno fatto registrare un valore inferiore a quello realizzato durante il 2008. Da un valore pari ad Euro 5.286.129.340 si è passati ad
un valore pari ad Euro 3.774.455.422 del 2009. Tra i principali prodotti esportati dal nostro Paese vanno menzionati gli oggetti di oreficeria, i
rubinetti e valvole, i prodotti della raffinazione del petrolio, macchine per impieghi speciali. In calo anche le attività di importazione, anche se in
misura minima. Nel 2008, si è registrato un valore pari ad Euro 454.394.537, inferiore quindi a quanto realizzato nel 2009, di circa Euro
364.680.978. Tra i principali prodotti importati nel nostro Paese troviamo l'alluminio e semilavorati, materie plastiche in forme primarie, prodotti
della raffinazione del petrolio, oggetto in ferro in rame ed altri metalli. Per quanto riguarda la Lombardia i prodotti maggiormente importati dagli
Emirati Arabi Uniti sono i macchinari generalmente quelli non classificati insieme ai prodotti chimici, prodotti metallurgici e apparecchiature di
elettronica. Verso gli Emirati la Lombardia esporta prevalentemente prodotti alimentari e, in passato, anche prodotti metallurgici.
5.4) GLI
INVESTIMENTI
DIRETTI ESTERI
Gli investimenti esteri sono incoraggiati attraverso numerosi incentivi, soprattutto nelle free‐trade zone. Per il 2011 il governo federale ha
approvato un piano di investimenti di USD 11,9 mld concentrati nel settore infrastrutturale e sociale. Non ci sono restrizioni al cambio o al
rimpatrio di profitti. I principali investitori esteri sono il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Francia, l’India, il Giappone e la Germania. In 40 anni gli
Emirati Arabi Uniti hanno raccolto in termini di investimenti diretti esteri circa 76 mld di dollari, al secondo posto solo dopo l'ArabiaSaudita. Gli
Emirati raccolgono circa il 25% di tutti i capitali destinati ai paesi appartenenti al GCC e lo 0,4% di tutti gli investimenti diretti esteri globali. Inoltre
gli Emirati Arabi Uniti sono il maggiore esportatore di capitali dato che tra il 1990 ed il 2010 il paese ha esportato oltre 55 mld di dollari.
Enti Governativi: Ministero
delle Infrastrutture e dei
trasporti, Organizzazione
Mondiale per il Commercio.
Uffici di Statistica,
Associazioni di Categoria,
Banche Centrali
A cura di:
Promos – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano
Guida elaborata con i dati disponibili a gennaio 2012
Copyright © Promos 2012 – Tutti i diritti riservati
12