dubai: la finestra sul golfo persico

Transcript

dubai: la finestra sul golfo persico
INTERNAZIONALIZZAZIONE
DUBAI: LA FINESTRA
SUL GOLFO PERSICO
di Valentina Giuliodori (*)
Nella strategia pluriennale di sostegno alle esportazioni, Regione Marche, Unioncamere regionale e Ancona Promuove - azienda speciale della Camera di commercio di Ancona - hanno organizzato “la giornata
Dubai” con l’obiettivo di creare un network di aziende interessate a stabilire nuovi business nella capitale
finanziaria/commerciale del Golfo Persico.
er la prima volta in Italia, hanno
partecipato all’incontro i rappresentanti della Camera di Commercio di Dubai. In particolare Hassan Al Hashemi, Direttore Relazioni esterne della
Camera ha illustrato la situazione economica dell’Emirato. È intervenuto inoltre
Jamal Bin Marghoob, Responsabile della zona
franca DAFZA, che ha presentato le agevolazioni e i vantaggi per gli insediamenti industriali che insistono nella zona franca dubaina
dell’aeroporto. Hanno concluso Luca Bagnoli
e Khrishna Kumar, i responsabili designati
dalla Regione Marche per il Desk, presentando i servizi offerti alle aziende della Regione.
Durante l’iniziativa è stato presentato l’approfondimento della realtà economica del Paese
con un studio particolare realizzato dal Desk
della Regione Marche a Dubai sui settori strategici per l’economia della nostra regione. Sono state fornite ai 200 imprenditori presenti
utili informazioni anche dalla Sace (Istituto per
i servizi assicurativi del commercio con l’estero) e dalla Simest (Società italiana per le imprese all’estero) sugli strumenti finanziario-assicurativi su cui può contare il “sistema Italia”.
P
La giornata è stata introdotta dai saluti del
Governatore Gian Mario Spacca e dai Presidenti Giorgio Cataldi e Alberto Drudi in
rappresentanza rispettivamente di Ancona
Promuove e della sezione per l’internazionalizzazione di Unioncamere Marche.
La giornata è stata un’occasione di approfondimento e di scambio di informazioni. La grande partecipazione di aziende e operatori ha
consentito al Desk regionale a Dubai di diffondere ampiamente informazioni sui propri servizi: questo è risultato sicuramente il miglior
viatico possibile per poter intraprendere un
lavoro proficuo con le aziende marchigiane.
L’iniziativa ha previsto anche l’organizzazione
di oltre 60 tavoli di lavoro dove i relatori
hanno potuto incontrare gli imprenditori
approfondendo così le tematiche trattate nel
corso della giornata.
Gli Emirati Arabi Uniti sono uno Stato molto giovane, nato il 2 dicembre 1971, quando i 6
Emirati di Abu Dhabi, Dubai, Sharjah, Ajman, Fujairah, Umm Al Qaiwaindi si unirono in uno
Stato federale. Il 7° Emirato, Ras Al Kaimah, aderì alla Federazione il 10 febbraio 1972.
Non esistono particolari restrizioni per gli investimenti esteri; l’unica sostanziale è quella che
si riferisce all’obbligo imposto dalla legge per la controparte straniera di costituire una società
che abbia almeno il 51% del capitale sociale detenuto da persona fisica o giuridica locale.
Questa restrizione non si applica agli investimenti industriali e commerciali effettuati nelle
42 Quieconomia
zone franche. L’investimento privato non gode di agevolazioni pubbliche, salvo i crediti agevolati della Emirates Industrial Bank, disponibili solo per cittadini o imprese locali che desiderino avviare un’impresa manifatturiera (in genere gli interessi praticati da questa banca sono
normalmente inferiori ai tassi bancari ordinari sul dollaro USA). L’Emirato di Dubai, già principale polo commerciale dell’area, si è posto recentemente l’obiettivo di diventarne anche il
principale centro finanziario. A tal fine sono state costituite la Dubai Investments e il Dubai
International Finance Centre(DIFC), ed opera dal 2000 la Borsa Valori di Dubai. La Dubai Investments è una società per azioni di cui detengono le quote sei tra le principali banche dal
Paese, tre società di assicurazione, e tutti i maggiori gruppi economici dell’Emirato (e con loro,
tutte le personalità più influenti, compresi alcuni membri della famiglia regnante). Lo scopo
della Dubai Investment è di agevolare il rimpatrio di parte di quei fondi in dollari USA che i
cittadini detengono all’estero; fornire nuove opportunità di investimento nel Paese; favorire la
nascita di nuove imprese; sostenere l’avvio della nuova Borsa Valori. (fonte: ICE)
POLITICA COMMERCIALE DI ACCESSO AL MERCATO
Barriere tariffarie: non esistono barriere tariffarie. L’unica tassa al confine è quella del 5%
comune all’area del CCG.
Barriere non tariffarie: l’alto grado di liberalizzazione rende abbastanza aperto l’accesso al
mercato. Negli EAU è possibile nominare singoli Agenti locali per ogni singolo Emirato.
Pur non esistendo discriminazioni dipendenti dall’origine delle merci, si può comunque
rilevare che la giurisprudenza emiratina tende ad agevolare le parti locali nei giudizi intentati da aziende straniere.
Violazioni delle norme sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale: si segnalano ancora difficoltà per la questione dei marchi, delle contraffazioni e per il settore finanziario.
Nel 1993 è stata introdotta una normativa per la tutela dei brevetti, dei marchi e della
proprietà intellettuale. Il problema delle imitazioni, in genere di provenienza asiatica, tanto di beni di consumo quanto strumentali è notevole e l’impatto delle attività di contrasto
delle Autorità locali è ancora limitato.
LA REGISTRAZIONE DI MARCHI NEGLI EMIRATI ARABI UNITI
La registrazione di marchi, brevetti e modelli negli Emirati Arabi Uniti segue la normativa nazionale, non avendo tale Paese aderito ad alcuna convenzione internazionale di diritto industriale.
Pertanto al fine di depositare un titolo di privativa in tale Nazione occorre istruire la pratica direttamente in loco tramite un corrispondente locale, in lingua araba presso l’Ufficio
Brevetti degli Emirati Arabi Uniti.
La registrazione di marchi negli Emirati Arabi Uniti di solito è piuttosto costosa in quanto
il paese è una Federazione di 7 Emirati, ognuno dei quali richiede il pagamento delle tasse
di deposito.
La durata della protezione del marchio è di 10 anni, rinnovabile di volta in volta.
Ai fini del deposito è necessario inoltre una procura autenticata da notaio in Italia e poi
legalizzata presso l’Ambasciata degli Emirati Arabi a Roma.
Inoltre particolarità proprie della procedura presso l’U.A.E. sono:
1) il deposito del marchio viene pubblicato non solo nel giornale marchi, ma anche in due
giornali locali
2) non possono essere registrati marchi nelle classi 32 e 33 che attengono alle bevande
alcoliche.
(*) Addetta stampa dell’Azienda Speciale Ancona Promuove
Quieconomia 43