La terra dei fuochi

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La terra dei fuochi
I.S.I.S. “G. ALBERTINI” NOLA
La voce dei giovani
Volume 1, Numero 1
Febbraio 2014
Sommario

La Terra dei Fuochi.

Storia della Campania Felix . . . che adesso di fertile
non ha più nulla!

L’intervista: “Ero innamorato del mio paese, ora non più.”

“Radiografia di un ecocidio.”

L’aria sta diventando una nostra nemica?”
Questa regione è così felice, così deliziosa, così
fortunata, che vi si riconosce evidente l’opera
prediletta
della
natura.”
Con
questa
affermazione, nel primo secolo dopo Cristo,
Plinio il Vecchio descrisse l’area racchiusa tra
le città di Capua e Salerno, inclusa la zona
vesuviana.
Con
il
passare
del
tempo
quest’immagine della “Campania Felix”
è
sfumata e dal colore verde speranza
come i campi si è passati al rosso fuoco dei roghi di rifiuti che stanno inquinando l’ambiente.
In quest’area, infatti, la camorra ha riversato nel sottosuolo abusivamente numerosi e
pericolosi rifiuti; spesso, per smaltirli a costo zero, questi rifiuti vengono incendiati dando
vita a dei veri e propri roghi che rilasciano sostanze tossiche nell’aria. Le conseguenze di
queste azioni sono gravissime in quanto si ripercuotono sull’ambiente e sulla vita degli
abitanti.
I fumi degli incendi vengono inalati dagli abitanti di quelle zone causando malattie
respiratorie e tumorali mentre si coltiva su terreni avvelenati dai rifiuti tossici sottostanti.
Per cercare di arginare questo disastro bisognerebbe effettuare una bonifica totale per
rigenerare i territori distrutti da questi crimini. Tutelare l'ambiente attraverso i piccoli
gesti e piccole accortezze che il cittadino armato di buon senso e coscienza dovrebbe
praticare. Essi stessi dovrebbero in prima persona denunciare qualsiasi cosa sia ai loro
occhi sospetto e nocivo per l'ambiente.
Inoltre, bisognerebbe sensibilizzare e informare la popolazione di quei territori per
prendere coscienza dei rischi a cui si va incontro e per trovare, insieme alle Istituzioni,
soluzioni adeguate. Poiché il degrado ambientale si ripercuote anche sui diritti degli
uomini, potrebbe diventare parte integrante della Costituzione Italiana un articolo volto a
riconoscere i principi del rispetto e della salvaguardia dell'ambiente come elementi
fondanti del vivere civile.
Stefano Siciliano IV E
Campania Felix” è il nome con cui i Romani indicavano i nostri territori. Il significato di
“
questo nome stava ad indicare la grande fertilità dei terreni che comprendevano il
territorio della città di Capua nel periodo romano. Questi territori si estendevano dalle
pendici del monte Massico (a nord) fino a lambire a sud i Campi Flegrei e l’area vesuviana.
Fu un territorio molto vasto, soprattutto se confrontate con i terreni delle altre città
italiche del tempo. Ormai la Campania Felix, adesso nota come “Terra dei Fuochi”, ha
perso il suo prestigio: una terra logorata dai rifiuti, avvelenata da rifiuti tossici sotterrati
nelle terre destinate all’agricoltura. Oggigiorno, tutti questi orrori sono venuti alla luce
dopo anni che le amministrazioni comunali di queste zone non sono intervenute o
addirittura hanno aiutato la camorra a rovinare la vita a tutti gli abitanti. Per portare alla
luce gli errori ed orrori commessi da queste persone si sono svolte diverse manifestazioni
per denunciare l’indifferenza delle autorità, per sensibilizzare sempre di più l’opinione
pubblica, per capire ciò che è successo ma soprattutto cercare di riportare, attraverso una
serie di bonifiche del territorio, alle origini l’intera area avvelenata.
Si è formato il Movimento della Terra dei
Fuochi al quale hanno aderito tutti i
cittadini di quei territori martoriati e grazie
al coraggio di un prete di Caivano, don
Maurizio
Patriciello,
si
incomincia
sperare.
Importante è stato il suo incontro con Papa Francesco al quale ha raccontato di quante
famiglie piangano la morte dei
propri cari uccisi da malattie legate ai roghi tossici
sviluppatisi in quelle terre. Il Cardinale Sepe in una intervista ha dichiarato che “bisogna
fare presto perché la gente soffre e chiede aiuto, i giovani non riescono a vedere un futuro
nella loro vita”.
a
Anche il Presidente Giorgio Napolitano ha
incontrato don Patriciello che è stato
accompagnato da alcune mamme che hanno
avuto lutti in famiglia causati dai veleni in
quei territori.
Il 31 gennaio 2014 la Camera dei Deputati ha approvato il decreto legge “Ilva – Terra dei
Fuochi” il quale prevede una serie di interventi finalizzati al risanamento di due aree del
paese fortemente compromesse dal punto di vista ambientale: l’Ilva di Taranto e la Terra dei
Fuochi. Per la Terra dei Fuochi il punto cruciale è la bonifica totale dell’area compresa tra le
province di Napoli e Caserta, interessata dal fenomeno dei roghi tossici. Il decreto è passato
all’esame del Senato che dovrà dare il via definitivo entro l’8 febbraio.
Troppe sono state le persone morte, proprio come il vigile urbano di Acerra
Michele Liguori morto il 19 gennaio scorso per due tumori causati da quei veleni,
mentre faceva il suo dovere, denunciando, inascoltato per anni, la presenza di
sostanze tossiche.
In attesa di provvedimenti si cerca di dare una spiegazione ad anni di silenzio e di
rifiuto al grido di aiuto sollevato dai cittadini indifesi. A queste persone non resta che
aspettare e, mentre aspettano, continuano ad ammalarsi e morire . . . come continua
ad ammalarsi e morire quella che una volta era la nostra “Campania Felix”, rischiando
di restare soltanto il titolo di un capitolo di storia.
Francesco Giovanni Trini IV E
Uno sguardo al suo passato
“Ero innamorato del mio paese, ora non più”
“Nell’ultimo anno è svanito tutto ciò in cui credevo e di cui ero fiero”
Nel raccontare il presente il suo sguardo era spento
<< Ho sempre amato il mio paese, non sono mai
andato via dalla mia Nola. Posso dire che è mia dal
momento che per
la sua libertà ho combattuto
durante la Seconda Guerra Mondiale>>.
Queste sono le parole di Umberto Iovino, un uomo
nato nel 1923 e che ha visto l’evoluzione del suo paese.
Egli è stato un contadino ed ha sempre amato il suo
Nola, 30 gennaio 2014
lavoro. Ha toccato con mano quel terreno fertile.
<<Ho visto, con il trascorrere del tempo, i cambiamenti positivi e negativi di questo ambiente
che da sano è divenuto malato>>, continua l’uomo, che mi invita a sedermi accanto a lui.
<<Spero che le parole di quest’ anziano non l’annoino, bensì che l’aiutino a capire ciò di cui sono
testimone>>.
Procediamo con ordine: ci racconti come si presentava Nola ai suoi tempi.
<< Fin da quanto ricordo, Nola è stata una terra fertile che ha dato risorse alimentari a tutta la
popolazione. C’erano territori agricoli di cui si era sicuri, lavorati da uomini onesti e fiduciosi
nel frutto della loro fatica. Nola mi ha sempre dato tanto e, insieme a mia moglie, sono riuscito
a far crescere in modo sano i miei cinque figli. Oggi è tutto diverso >>
In cosa oggi Nola è diversa?
<< Come le ho appena detto i miei figli sono cresciuti in modo sano. Io, oggi, ho paura per loro,
per i miei nove nipoti e per tutta la loro generazione. Non sappiamo più cosa mangiare e se ciò
che portiamo a casa sia sano. I casi di cancro ormai sono diventati cronaca di tutti i giorni >>.
Si riferisce a ciò che si dice riguardo alla Terra dei Fuochi?
<< Sì. Tutti quei territori, da anni, sono stati inquinati e nessuno cerca di far qualcosa per
risolvere questo problema. Questa e la maggior parte delle terre ormai sono malate e questo
male lo ha procurato la camorra. Lei è l’unica colpevole di tutto ciò perché ha preferito salvare
se stessa a discapito di una popolazione intera >>.
Secondo lei ci sarà qualche cambiamento?
<< Spero di sì, me lo auguro con tutto il cuore perché ogni persona merita di vivere bene e di
essere fiero della propria città, come lo sono stato io >>.
Nunzia Iovino IV E
E’ la triste storia di una delle zone più produttive del sud
Italia fin dall’antichità, ovvero la grande area tra Napoli
e Caserta le cui vicissitudini hanno,stanno e turberanno
per moltissimo tempo un numero enorme di cittadini
ignari fino a poco tempo fa di quelle nefandezze
commesse su un così bel territorio da uomini senza
scrupolo. Questa zona si è trasformata da “Campania
Felix” a “Terra dei fuochi” .
Tutto questo a causa dei clan della camorra, e più in particolare del clan dei Casalesi capeggiato
da Carmine Schiavone, che hanno interrato a partire dal 1990 innumerevoli quantità di rifiuti
tossici avvelenando queste zone. Gli effetti di tale atto hanno provocato una reazione a catena
che è partita con l’avvelenamento del terreno ed è culminata con quello delle persone.
In seguito a varie interviste il pentito boss Schiavone ha spiegato come entro
vent’anni gli abitanti del casertano rischiano di morire tutti per cancro.
Questa è una dura ma vera profezia che scombussola gli animi di queste
povere persone; infatti, oggi sopra quelle montagne di rifiuti tossi ci sono
immense distese coltivate o falde acquifere dalle quali i contadini prendono
l’acqua per coltivare i campi. I prodotti di queste terre vengono poi immessi
nel mercato regionale o addirittura nazionale avvelenando non solo i cittadini
di queste aree ma anche quelli di zone molto lontane. Secondo Schiavone
questo disastro non è solo opera sua ma anche delle cosiddette istituzione che
hanno taciuto.
La Commissione bicamerale di inchiesta sui rifiuti del tempo sapeva e non ha fatto
niente così come i politici o i sindaci di quelle cittadine vicine. Anche perché questo
avvelenamento del territorio non è e non deve essere ritenuto un incidente di
percorso: sono state interrati milioni di tonnellate di rifiuti. Nel corso degli ultimi
mesi qualche lume di speranza si è acceso grazie ai numerosi giovani che sono scesi in
piazza per denunciare tali eventi; infatti da qualche tempo sono numerose le notizie
del sequestro di discariche abusive. Purtroppo i danni provocati sono irreversibili e
non si può sperare di risolvere il problema in breve tempo poiché per bonificare di
nuovo queste aree ci vorranno migliaia e migliaia di anni durante i quali le persone
continueranno ad ammalarsi e a morire.
Umberto Santaniello IV E
A causa dell’inquinamento
le malattie si stanno diffondendo sempre di più
L’aria sta diventando una nostra nemica?
L’uomo sta contribuendo a tutto questo
Quante volte hanno bruciato la spazzatura
per le strade? Quante volte hanno inquinato
le nostre acque o il nostro suolo pensando
solo
ai
propri
interessi,
condannando
l’umanità?
Tutto ciò ha causato la morte di molte
persone, soprattutto bambini.
Ormai noi conviviamo con tutto ciò e la cosa peggiore è che le persone non vogliono
combattere, bensì preferiscono morire piuttosto che dare un futuro migliore ai propri figli.
I ragazzi, purtroppo, seguono le orme degli adulti e ciò non porterà mai ad un
cambiamento.
A causa dell’inquinamento
le malattie si stanno diffondendo sempre di più
L’aria sta diventando una nostra nemica?
L’uomo sta contribuendo a tutto questo
Le scuole dovrebbero educare i giovani e far capire loro che il mondo in cui
stanno crescendo non è sano sperando che capiscano e che aiutino a migliorare
queste condizioni di vita.
L’uomo
deve
comprendere
che
la
distruzione
dell’ambiente
porterà
inevitabilmente alla distruzione dell’umanità stessa. L’ambiente dove tutti noi
viviamo deve essere trattato come la propria casa. Nessuno di noi, nella propria
abitazione, brucia cartoni, getta carte a terra o cicche di sigarette. Le regole di
casa devono essere attuate anche per strada e se ogni singola persona si impegna
a far ciò il nostro suolo e la nostra vita potranno migliorare.
Giovannina Onofrietti IV E
Bibliografia e sitografia
Cassonetto in fiamme: http://www .iljournal.it/2010/napoli-domanisara-tragedia/200462
Don Patriciello ed il Presidente Giorgio Napolitano:
http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/ 14/01/22/terra-dei-fuochimamme-napolitano.html
Foto stetoscopio: http://ecologia.guidone.it/2014/01/05/terra-deifuochi-vescovi-invitano-a-fare-presto/
Rifiuti per le strade: http://www.ecologiae.com/sud/rifiutidiscariche/5214/
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