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L’arte si fa valore
Years
N°7
ALL’INTERNO
AGO2015
03. CLASY IL NUOVO
UFFICIO STAMPA DOC
04. POTERE ALLE PAROLE
IL RAZZISMO
È UNA BRUTTA STORIA
04.
14. AGIBILITÀ E INPS
INTERVISTA A
CHIARA CHIAPPA
Foto di Alfonso Catalano
13. BEST LIVE
LA CLASSIFICA
DI KEEPON
- SGP Agency
10. VIVIAN GRILLO
LA RAPPER GENTILE
16. PROMO
DOC VISIONI
AL DI LÀ DEL RAP
Frankie hi-nrg mc
(a pag. 6)
EDITORIALE
02
Il concetto di
rete tra web e
cooperazione
P
erché tanto interesse oggi per il modello cooperativo? Perché si tratta di un modello economico che grazie allo sviluppo della rete
internet ha finalmente trovato la piattaforma tecnologica che ne esprime tutte le potenzialità. Lo ha
spiegato bene Gigi Tagliapietra, mastro tecnologo,
nella quarta assemblea separata di Bilancio di Doc
Servizi, svoltasi lo scorso 17 giugno a Roma, ricordando che il modello cooperativo ha una lunga storia (la prima cooperativa di facchini nasce in Scozia
nel 1498) ed è un modello che a lungo è stato visto
come strumento di impresa a difesa dei più deboli. Alla base del modello cooperativo sta l’idea che
un individuo possa lavorare con altri che ne condividano il fine. Un modello che quindi sottolinea
il vantaggio per il singolo e pone l’accento sulla
persona in quanto tale, superando il contrasto tra
capitalismo e comunismo, tra
individualismo e massa. Negli
anni recenti, la crescita della
rete Internet ha evidenziato i
vantaggi della collaborazione
in rete, ha enfatizzato concetti come la “condivisione” di
beni e servizi, sdoganando il
termine “Sharing Economy”,
Economia della Condivisione.
I fenomeni di Uber e BlaBlaCar in cui si condivide la propria auto con altri, di AirBnB, il portale di condivisione di case e appartamenti, sono gli esempi più
eclatanti di questo nuovo modello, che il sistema
cooperativo applica da sempre, nei servizi come
nell’organizzazione del lavoro. Siamo quindi nel bel
mezzo di un passaggio importante: la cooperazione ha trovato finalmente la piattaforma ideale per
esprimersi e la rete ha trovato un modello economico, solido e storicizzato (non l’ennesima startup),
che ne utilizza al pieno l’energia. La rete Internet è
una struttura non gerarchica e aperta, in cui ciascun
sistema di volta in volta può essere fornitore o fruitore di informazioni. Analogamente, in una moderna idea di cooperativa i soci non sono solo fruitori
di un servizio, ma anche generatori di nuove idee
e opportunità di lavoro, protagonisti della propria
crescita. Per noi di Doc si tratta della conferma di un
percorso intrapreso da tempo: la rete, ovvero la cooperativa, non è solo una forma per ridurre costi e
oneri, ma un modo di vedere il mondo, un modello
in cui i soci generano lavoro per altri soci, un sistema che trova nella collaborazione l’arma vincente
per crescere.
INDICE
Editoriale
Il concetto di Rete
Doc News
ClaSy: il nuovo ufficio stampa Doc
Doc in tour
KeepOn Festival Experience
Soci
Potere alle parole:
il razzismo è una brutta storia
Walter Lutzu: luce in rete
In copertina
Frankie hi-nrg mc
Storie di un successo
Sinnova 2015
Vivian Grillo: la rapper gentile
Terzo Grado a…
Franca Carai
Flash Cultura
La musica provata
02
03
03
05
Disponibile da settembre il nuovo servizio di ufficio
stampa per soci e non.
03
04
04
06
09
10
12
12
Best Live
la classifica di KeepOn
13
Previdenza e Fisco
Agibilità e disservizi INPS:
intervista a Chiara Chiappa
14
Formazione e Sicurezza
Tech Academy: partenza dall’alto
Promo
Doc Visioni
ClaSy: il nuovo ufficio stampa Doc
15
16
S
i chiama ClaSy e sarà da settembre 2015 il nuovo servizio di ufficio stampa, comunicazione e
pubbliche relazioni su base nazionale per soci
Doc e non. Artisti singoli, gruppi, festival, rassegne,
stagioni teatrali e concertistiche, grandi eventi, concerti e tour senza limiti di genere potranno avere con
ClaSy ampia visibilità sui media nazionali e/o locali (a
seconda dei progetti): carta stampata, radio, tv, web.
Insieme al nuovo ufficio social di Doc, l’ufficio stampa
veicolerà i press kit (comunicato stampa e materiale
video e fotografico, quest’ultimo fornito dall’artista)
preparati con cura da uno staff specializzato che si oc-
cuperà inoltre di contattare la stampa interessata, organizzare interviste e incontri/conferenze stampa, del
coordinamento con le venue (sedi dei concerti) e altri
uffici stampa e, in ultimo, di monitorare le uscite per
produrre la rassegna stampa. L’ufficio stampa si occuperà anche di promozione discografica e di costruzione dell’immagine mediatica dell’artista. Presto saranno
attivati anche dei corsi di formazione per account (addetti) stampa, di avviamento alla professione. I costi del
servizio – agevolati per i soci Doc – variano a seconda dei progetti. Per maggiori informazioni contattare
[email protected]
Doc in tour
Partirà il 12 settembre da Rimini il tour celebrativo dei 25 anni
di Doc. Conferenze, incontri, concerti animeranno la festa
itinerante che, passando per il MEI di Faenza, toccherà le filiali
di Milano/Novara, Verona, Firenze, Roma e Venezia.
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ERRATA CORRIGE
Relativamente al pezzo sul
concertone del Primo Maggio con
intervista ai tecnici Doc pubblicato
nel precedente numero a p. 10, ci
scusiamo per aver erroneamente
indicato il ruolo di Paolo Oppo
come “led rigger”. La dicitura
corretta è “head rigger”, ovvero
responsabile degli appendimenti.
artirà il 12 settembre 2015 dal Grand Hotel di
Rimini il tour celebrativo dei 25 anni di Doc
Servizi. Sarà una festa itinerante che da Rimini
farà tappa in ottobre al MEI di Faenza, in occasione
del quale la cooperativa verrà premiata in diretta
televisiva su Rai5 per i 25 anni di attività, per poi
passare al Medimex di Bari, fino a toccare le filiali di
Milano/Novara, Verona, Firenze, Roma e Venezia.
Di giorno si terranno, con la collaborazione delle
filiali, conferenze e incontri per raccontare il mondo
Doc, oltre che ai soci, a scuole, service, cittadinanza,
artisti e istituzioni su vari temi cari alla cooperativa.
La sera sarà animata da momenti conviviali, seminari,
convention e concerti live.
Le filiali che volessero candidarsi possono contattare
il team progetti:
[email protected]
[email protected]
Potere alle parole
il razzismo è una brutta storia
04
poterealleparole
@potereparole
Potere alle Parole
È partito a giugno il “KeepOn Festival
Experience”: cartellone unico di eventi
musicali che proseguirà in tutta Italia fino a
settembre 2015. Il progetto, creato da KeepOn,
il circuito nazionale dei Live Club, e da alcuni
tra i migliori festival musicali italiani, è nato
per offrire al pubblico un’esperienza inedita
anche grazie a ClubSharing, il primo servizio
di car-pooling a destinazione musicale.
K
eepOn, il primo circuito nazionale dedicato
ai Live Club e a tutti gli operatori della musica
dal vivo, da oggi abbraccia i migliori festival
musicali italiani con il progetto KeepOn Festival
Experience. Forte dell’esperienza decennale nella
gestione di oltre 250 live club, KeepOn ha riunito
alcune delle migliori rassegne musicali italiane
in un cartellone unico di eventi che, partito
a giugno, proseguirà fino a settembre 2015.
Novità di questa nuova esperienza musicale è
“ClubSharing”, il primo servizio di car-pooling a
destinazione musicale, un’iniziativa KeepOn per
agevolare l’afflusso di pubblico ai concerti. Grazie
al widget presente sul sito e sulla pagina facebook
del festival desiderato, si avrà la possibilità di
condividere passaggi in auto per raggiungere
l’evento. KeepOn Festival Experience ha diffusione
capillare su tutto il territorio nazionale. KeepOn,
sempre fedele alla mission di promuovere la
musica live, italiana e originale a 360°, fornisce
ai festival partner una serie di servizi che vanno
dalla promozione mediatica alla consulenza
artistica, dalle convenzioni tecniche al supporto
materiale nella ricerca sponsor, cercando
soprattutto di agevolare la creazione di una vera
e propria rete con la comunità live circostante.
Di seguito l’elenco dei prossimi festival:
23 luglio/09 agosto - SUONI DI MARCA, Treviso
powered by Tuborg
01/02 agosto - MIRTO ROCK, Mirto (ME)
06/10 agosto - VILLA N’ROLL, Pesaro “Festival
Indiepolitana”
12/15 agosto - ROCK YOUR HEAD, Montebello di
Bertona (PE)
22 agosto - CCHIU FA NOTTE E CCHIU FA FORTE,
San Marco in Lamis (FG)
04-18-23 settembre - MODENA ROCK, Modena
11/14 settembre - RESET, Torino
17/20 settembre - VRBAN ECOFESTIVAL, Prato
[email protected]
www.keeponlive.com
www.clubsharing.it
Il secondo album rap della Casa Circondariale di Monza, disponibile in free download.
Il progetto è frutto del workshop “Potere alle Parole Lab” con il rapper Mirko Kiave,
contro le discriminazioni di ogni genere.
D
a fine maggio 2015 sono disponibili all’indirizzo
bit.ly/SecondRoundPAP, per ascolto e free
download, le undici tracce registrate dai ragazzi
detenuti presso la Casa Circondariale di Monza,
prodotto del laboratorio “Potere alle Parole Lab”, con
il rapper Mirko Kiave. Giunto alla seconda edizione, il
progetto “Potere alle parole. Beat e rime contro le
discriminazioni”, di cui il laboratorio è costola, è nato
dalla collaborazione tra l’associazione Il Razzismo
è una brutta storia e il rapper Amir Issaa, direttore
artistico. Con l’obiettivo di destrutturare gli stereotipi
e i pregiudizi che stanno alla base di qualsiasi tipo di
discriminazione (per origine, orientamento sessuale,
identità di genere, convinzioni personali e disabilità), il
progetto promuove la creatività attraverso il racconto
di esperienze di vita, anche se dolorose o difficili, in
chiave hip-hop. Le attività si dividono in: laboratori
ludico-didattici sui temi di cittadinanza, razzismo,
migrazioni e discriminazioni, workshop di rap e
storytelling, con una parte teorica (storia dell’hip-hop) e
Walter Lutzu
una pratica (scrivere e cantare una canzone) finalizzata
a una performance finale live o alla registrazione
di una canzone / album. La prima edizione, che si è
svolta tra il 2013 e il 2014 in cinque Istituti superiori
d’Italia (Roma, Avellino, Bisignano, Bari e Palermo),
è stata promossa dall’Unar (Ufficio Nazionale Anti
discriminazioni Razziali) e ha visto la partecipazione
di oltre 150 ragazzi. Ognuno ha registrato una strofa
del brano “Potere alle Parole” bit.ly/PAPcanzone che
ha superato le 5.000 visualizzazioni su YouTube ed è
diventato colonna sonora della Settimana d’azione
contro il razzismo 2014 dell’Unar. “Sono stato sempre
convinto che ogni uomo abbia il diritto a una seconda
opportunità – ha commentato Mirko Kiave – L’hiphop l’ha data a me e ora io cerco solo di trasmettere
quello che questa cultura è destinata a fare: proiettare
le persone verso qualcosa di più, di migliore”.
www.razzismobruttastoria.net
Luce in rete
Dai palchi del pop ai grandi eventi corporate, dalle sfilate alla Biennale
di Venezia, uno dei più noti lighting designer italiani, ora anche membro
del consiglio direttivo dell’AILD, Associazione Italiana Lighting Designer,
racconta il dietro le quinte di uno degli elementi più affascinanti del mondo
dello spettacolo: le luci.
U
no degli elementi più spettacolari dei grandi eventi live è la luce:
palchi in grado di illuminare a giorno uno stadio intero, di evocare luoghi ed emozioni lontane. Dietro alle luci, in certi casi vere e
proprie opere d’arte in movimento, si nasconde il talento di Walter Lutzu. Per anni operatore luci di molti artisti nazionali, eventi EDM Internazionali, sfilate di moda e Biennale di Venezia, light designer residente per
il Festival dell’Arena del Mare di Genova, Walter Lutzu è uno dei lighting
designer italiani più conosciuti, redattore di ZioGiorgio.it, comunità online di tecnici professionisti a livello mondiale, e da poco anche membro
del nuovo consiglio direttivo dell’AILD, Associazione Italiana Lighting
Designer. Spinta dalla curiosità di saperne di più sul suo lavoro e sui
suoi studi in materia, Egle Taccia di KeepOn lo ha intervistato per noi.
Tu sei uno dei più importanti lighting designer italiani. In cosa consiste il tuo lavoro?
Come mi parti male! (ride n.d.r) Scherzi a parte: ce ne sono tantissimi con più esperienza e molto più bravi di me. Il mio lavoro dovrebbe essere quello del pittore della luce, cioè di colui che decide quale luce utilizzare, come e quando. Uso il condizionale perché in Italia questo ruolo non è riconosciuto. Un
lighting designer completo è una persona che conosce il faro, proprietà, capacità e caratteristiche di tutti i proiettori, oltre a sapere come funziona una programmazione e come utilizzare una console. Ma il percorso di un “luciaio” parte dallo scaricare il bilico e installare i fari, prima di mettere le mani sulla console e poter pensare alla luce.
Da poco è stata rinnovata l’AILD: quali sono i progetti di questo nuovo direttivo?
Siamo in fase di restyling. Insieme a ZioGiorgio.it, cureremo la comunicazione in campo light designer sulla base di
un principio a cui tengo molto: quello di rete. In un momento in cui ero rimasto senza lavoro, l’apertura del mio blog
personale (www.walterlutzu.it) mi ha permesso una visibilità a livello mondiale. Mi sono reso conto che in un Paese
come il nostro, fare rete è l’unica arma che i professionisti di molti settori hanno per sopravvivere.
Leggi l’intervista completa di Egle Taccia su KeepOn.it
05
FRANKIE
HI-NRG MC
Un nuovo showcooking con la
chef Sarah Bonsangue e l’attore
Alessandro Betti, un progetto
di divulgazione artistica e per
tutta l’estate un dj set itinerante.
Frankie hi-nrg mc racconta i suoi
prossimi impegni e la necessità
di dare spazio alle sue passioni,
oltre alla musica.
Dopo il fortunatissimo tour “Sud” con Fiorella Mannoia e la partecipazione a Sanremo 2014 con “Un uomo è vivo” e
“Pedala”, Frankie hi-nrg mc, al secolo Francesco Di Gesù, torna sui palchi italiani con due nuovi progetti in un
certo senso “extra-musicali”: Quelli che Benpranzano, showcooking che ha debuttato il 12 giugno a Modena, e
Artune, innovativo progetto di storytelling musicale per l’arte che vedrà la luce il prossimo luglio. Se nel primo
caso si tratta di uno spettacolo che parla di cibo, musica e attualità, condotto a tre voci da Frankie, dalla chef
Sarah Bonsangue e dall’attore comico Alessandro Betti, il secondo lega a doppio filo grandi capolavori
dell’arte figurativa, musica e web, creando una forma di narrazione musicale prêt-à-porter di opere d’arte.
Nato a Torino ma di origini siciliane, in Doc dal 2008, il Frankie rapper-autore-compositore-giornalista-videomaker racconta queste nuove esperienze che danno spazio ad alcune sue grandi passioni: cucina,
arte e, naturalmente, musica.
Frankie iniziamo con “Quelli che Benpranzano”, progetto nato dal format sanremese per Repubblica.it. Da cosa è nata l’idea di portare questo show cooking nelle piazze?
È nata dal desiderio di trasformare un gioco in una cosa seria, in un’attività spettacolare più vicina alle persone. Il format web ha funzionato molto bene, ma eravamo e siamo convinti che la cucina dal vivo abbia
un altro sapore. Abbiamo avuto l’audacia di credere che il progetto potesse crescere, uscire dalla rete e
arrivare nelle piazze: non poteva restare soltanto una piccola rubrica di cucina…
Cos’ha di diverso il vostro rispetto ad altri show di cucina?
Quasi tutti gli show di cucina si prendono molto sul serio, tanto il cuoco, quanto la ricetta. C’è una
certa liturgia, una ritualità molto forte. Al contrario, il nostro è uno spettacolo poco liturgico e
molto fatto per il piacere di cucinare abbinato al piacere di poter raccontare e raccontarsi da-
Foto di Alfonso Catalano - SGP Agency
vanti ai fornelli. La cucina è il luogo magico della casa
per eccellenza, in cui si custodiscono i segreti, non solo
quelli alimentari delle ricette, delle nonne, ma anche
quelli più intimi. È lo spazio della famiglia, lo spazio
dell’uomo. Ci piaceva l’idea di portare questo modo di
sentire la cucina sul palco e siamo convinti di esserci riusciti.
Sul palco i tuoi colleghi sono la chef Sarah Bonsangue e l’attore Alessandro Betti. Provenite tutti
da ambiti differenti. Come si combinano questi
diversi ingredienti?
Si combinano perché sono compatibili, sebbene siano
diversi. Esattamente come alimenti molto distanti tra
loro riescono a creare il gusto agrodolce, noi tre creiamo
una pietanza dal gusto originale. È il dosaggio e il tempo che si dedica alla preparazione che rende gustosa
una pietanza. Uno dei migliori trucchi degli chef è quello di non elaborare troppo gli ingredienti
perché si rischia di contaminarli,
di far perdere loro quella freschezza unica che naturalmente possiedono. Abbiamo
cercato di mantenere la
nostra individualità, “contaminandoci” poco e giocando sulla compatibilità umana che deriva
dall’affinità, dalle
passioni comuni, piuttosto che da una somiglianza di
partenza. Ci hanno unito il cinema, l’arte, la letteratura,
il cibo non soltanto a livello professionale. Sono i punti
in comune che permettono la creazione di qualcosa di
unico, originale.
E invece Artune, cos’è?
Artune è un progetto ideato da Materie Prime Circolari,
la nostra società. È un progetto di promozione artistica
che si basa sull’avvicinamento del pubblico alla grande arte italiana, quella dei musei, grazie all’intervento
interpretativo di colleghi musicisti. In questa prima fase
abbiamo chiesto a Fiorella Mannoia, Niccolò Fabi e Caparezza, di osservare il quadro “L’Ortolano” di Arcimboldo, che tornerà al Museo Civico “Ala Ponzone” di Cremona in luglio, dopo essere stato ospitato al Padiglione
Italia a EXPO come ispiratore della mascotte Foody. Ispirandosi alla visione del quadro, ai musicisti viene chiesto di realizzare una playlist di cinque brani che possano essere associati al dipinto con un breve commento
audio sull’alimentazione o su un altro tema legato alla
tela. L’obiettivo è far sì che ogni artista crei un’audioguida emozionale, una colonna sonora che incuriosisca le
persone alla visione di un quadro. È un approccio che
ha le emozioni al centro, più che la tecnica pittorica; è
qualcosa che colpisce il cuore, prima che gli occhi. Per
questo tutti gli artisti sono stati entusiasti di partecipare a questo progetto. Le playlist poi saranno accessibili
su Spotify, in modo che ognuno possa disporre di questi
brani nel momento che preferisce, anche guardando il
quadro, perché no. Nel museo sarà disponibile un servizio wi-fi gratuito proprio per questo. Mediapartner
del progetto è Radio Rai 2, che ha dimostrato di essere
sensibile non solo alla divulgazione culturale, ma anche
alla novità. Ci supporterà fino a settembre, quando si
terrà l’Arcimboldo Sonoro, un grande evento di musica
e spettacolo.
07
Foto di Francesca De Paolis
Sinnova 2015
Grande successo di pubblico per Sinnova
2015, il salone dell'innovazione che si è
tenuto il 2 e 3 luglio 2015 presso il Porto
di Cagliari. L'evento, giunto alla sua terza
edizione, nasce per dare spazio alle idee
e mettere in contatto chi fa innovazione
in Sardegna, creare occasioni di scambio
tra le imprese appartenenti a diversi settori
economici e stabilire un rapporto con il pubblico. Doc Servizi c'era con MAG
LAB, progetto della socia Michela Cinus in collaborazione con la filiale Doc Sarda.
08
valore
l’arte si fa
130
“Sono sempre stato interessato a molte
cose al di là della musica. Non credo
nell’avere un’unica attività, un unico
interesse, mi annoio.”
Un sacco di nuovi progetti
che si allontanano un po’
dalla musica tout court. Come mai questa scelta?
Non starai pensando di lasciare il rap?
No no, in realtà io sono sempre stato interessato a molte
cose al di là della musica. Non credo nell’avere un’unica
attività, un unico interesse, mi annoio. Invidio profondamente i miei colleghi che sono sempre immersi nella musica: vivono in studio e appena finiscono un disco salgono
sui palchi per tournée lunghissime. Io ho bisogno di far sedimentare le esperienze, ricaricare le energie prima di buttarmi su altro. Mi dispiace non dare il giusto spazio e tempo ai progetti. Chi mi segue sa che passano lunghi periodi
tra un mio album e il successivo. In mezzo c’è la conduzione televisiva, gli articoli per un giornale, la regia di un
videoclip. Quest’estate per esempio sono in giro con due
tipologie di spettacolo in ambito musicale: uno showcase in cui rappo le mie canzoni con DJ Pandaj usando solo
due giradischi e un microfono, nella tradizione dell’hip
hop. Il secondo è un live dj set che si chiama “L’Alto Parlante Gira Dischi”, in cui passo musica altrui, elettronica, da
ballo, hip hop e mie canzoni su base per poi rappare dal
vivo. Mi piace molto questo show perché mi dà la misura
del piacere che prova il pubblico nel trovarsi insieme in un
posto e ballare, un piacere forse dimenticato.
A proposito di rap, secondo te come mai è il genere
che va per la maggiore tra le nuovissime generazioni?
Credo che sia popolare tra le nuove generazioni perché è
fatto dalle nuove generazioni: è fatto per raccontare, per
descrivere un’epica. Come certi autori letterari che hanno
fatto grande successo negli anni scorsi descrivendo un’e-
popea di lucchetti e frasario
condiviso, così sta succedendo con i rapper di oggi: l’epica dell’innamoramento struggente e zuccheroso, della trasgressione fatta di alcolici
fuori legge, della cantante che si strugge nella notte. Io lo
trovo un meccanismo fin troppo banale. Quando ho iniziato io, il rap raccontava la situazione che c’era intorno,
oggi racconta quello che si è o quello che si vorrebbe essere. Il panorama non è contemplato, il fulcro centrale è
sempre l’ascoltatore che ha sempre ragione. Noi mettevamo in discussione tutto, perfino il genere stesso. Era una
rielaborazione di contributi che arrivavano da altri generi: io partivo da un giro campionato di batteria funky, poi
ci mettevo un pezzetto di chitarra rock e ci cantavo sopra.
Oggi un brano rap è fatto a tavolino, c’è proprio un diverso approccio, spersonalizzato. Il rap italiano o americano
di dieci, quindici anni fa era tutt’altro pianeta. In Italia c’è
ancora un’ottima produzione hip hop ma la classifica prevede che l’ascoltatore abbia sempre ragione, per questo
il rap italiano oggi va per la maggiore: rende il pubblico
autoreferenziale e autocelebrativo.
Ci sono già delle date da segnare in agenda per vederti dal vivo?
Le date le posto io man mano su Facebook. Quindi seguite
la pagina!
frankiehinrgmc
www.frankie.tv
www.artune.it
aziende espositrici, 19 istituzioni, area
fablab, workshop e area cluster. Questi
gli ingredienti del successo di Sinnova
2015, il salone dell’innovazione che si è tenuto
in Sardegna il 2 e 3 luglio 2015 presso il Porto di
Cagliari – Teminal Molo Ichnusa. La terza edizione
dell’evento, contenitore di idee nato per mettere
in contatto chi fa innovazione in Sardegna con le
istituzioni, creare occasioni di scambio tra le imprese
stesse, anche se appartenenti a settori economici
diversi, ha visto la partecipazione di professionisti in
vari ambiti: dall’agroalimentare,
alle biotecnologie, dalle energie
rinnovabili allo spettacolo. Doc
Servizi c’era con la filiale sarda
per presentare MagLab, progetto
della socia Michela Cinus,
Creative Art Director e Public
Artist. Nato dal desiderio di dar
vita a una rete di professionisti
in grado di fornire servizi
creativi e innovativi con un
approccio lontano dal modello
di un business tradizionale,
MagLab è un network in cui i
professionisti dell’arte, dello
spettacolo e della cultura in
generale possano trovare un
terreno florido in cui far confluire
idee progettuali, permettendo
a oltre 4500 professionisti
soci Doc di collaborare alla
realizzazione di vari progetti,
di trasformarli in servizi alle
imprese e alle istituzioni, e di
crescere professionalmente. Tra
i servizi offerti direzione artistica
per comuni ed enti pubblici
su arte pubblica, arti visive,
performative e multimediali,
festival ed eventi. Il progetto,
ritenuto perfettamente in linea
con la vision Doc, ha trovato
in Franca Carai, responsabile
Doc Sardegna e direttrice
amministrativa di MagLab, il sostegno necessario a
nascere e svilupparsi. Il MagLab è già operativo e al
momento si sta procedendo con l’analisi delle fasi di
sviluppo, di selezione e coinvolgimento della base
composta dai 4000 professionisti soci Doc. L’obiettivo
è quello di coinvolgere 10.000 professionisti che, in
modo diverso, possono essere interessati a far parte
del network. All’attuale sede di via Giardini a Cagliari
si aggiungerà una seconda sede di sviluppo presso
l’Open Campus di Tiscali.
Nella foto da sinistra Michela Cinus e Franca Carai
09
Vivian Grillo
la rapper gentile
10
Selezionata tra i dodici finalisti di X-Factor 2014,
la rapper italo-americana Vivian Grillo
dal linguaggio raffinato con quasi 20.000 fan su Facebook,
sarà per tutta l’estate in tour con Fedez.
A breve l’album di esordio sulle donne.
I
l nome di Vivian Grillo, classe 1994, italo-americana nata a Vicenza, ha iniziato a dire qualcosa a
partire dal 2014, anno in cui è stata selezionata tra
i dodici finalisti di X-Factor, nell’edizione condotta
da Morgan, Vittoria Cabello, Mika e Fedez. Ed è proprio che l’ha scelta per accompagnarlo in tutte le
date del suo “Pop-Hoolista Tour”. Da quel momento
Vivian infila un’ospitata dopo l’altra: dall’evento televisivo Mediaset “Capodanno con Gigi D’Alessio &
Friends”, alle Invasioni Barbariche di Daria Bignardi
su LA7, e da lì alla radio e sui palchi di tutta Italia. Ma
di cose da dire Vivian ne
ha da molto prima che se
ne accorgesse Fedez. Giovanissima inizia a scrivere
canzoni che col tempo si
avvicinano al rap. Lungi
dalle figure semi delinquenziali alle quali l’opinione pubblica è abituata a
pensare quando si parla di rap, Vivian è una rapper
dall’animo sensibile, raffinato, che si esprime usando un linguaggio alto, uno stile che fa della rabbia
da strada una poesia in musica. Una musica apprezzata, a quanto dimostrano i quasi 20.000 fan che la
seguono su facebook, i 25.000 su Instagram e 12.600
su Twitter.
zi nei confronti dei giudici e senza un’idea precisa di
quello che sarebbe stato il mio percorso all’interno
del programma. Mi piaceva l’idea di partecipare, mi
dicevo che prima o poi avrei provato. Ma non mi sarei mai aspettata di entrare subito, al primo tentativo,
né tantomeno di arrivare al quinto live show su otto.
Iniziamo subito con una domanda su
X-Factor, così ci togliamo il pensiero. A parte
la notorietà cosa ti ha dato questa esperienza?
X-Factor mi ha dato la possibilità di crescere sia come artista, sia come persona. Da un giorno all’altro sono stata catapultata in un mondo completamente nuovo, che
non conoscevo ma che ammiravo da fuori. È stato molto impegnativo ma un’esperienza unica nel suo genere.
Il rap è un genere considerato prettamente
maschile. Eppure tu sei una rapper donna che
parla di donne…
Rappare per una donna è molto azzardato, soprattutto
per un’italo-americana o una Iggy Azalea. Del resto le
donne rapper sono pochissime. Ma io mi sento molto
diversa da una Nicky Minaj per esempio: non mi piace
la volgarità. Sono seguita da tanti ragazzi giovani
ed essendo cresciuta in una famiglia con solidi valori
morali, non voglio trasmettere idee e contenuti che
non condivido. Credo che la musica abbia un ruolo
importante in questo senso. Per affrontare temi
importanti, consapevole di muovermi in un campo
minato, preferisco usare un lessico pulito. Il messaggio
magari arriva pure meglio.
Perché Fedez ti ha scelta secondo te?
Sui suoi canali social dice che mi ha scelta per affinità
di generi: rap, hip pop, pop. In realtà credo che ci
siano molte somiglianze a livello umano, che poi si
rispecchiano anche a
livello musicale. Io mi trovo
molto bene con lui. Dal
concerto di Capodanno
a Piazza del Plebiscito
fino a Rock in Roma dove
c’erano davvero tantissime
persone, io mi sentivo benissimo, come fossi a casa.
Credo che Fedez abbia avuto un ruolo determinante
in questo. Anche se è sempre molto occupato, per cui
ci vediamo solo sul palco, lui apprezza molto quello
che scrivo e il mio sound. Vederlo annuire e sorridere
quando canto e rappo sul palcoscenico con lui, mi
riempie di gioia. Queste sono le piccole cose che mi
danno soddisfazione.
“Sono contraria all’idea della
competizione tra artisti.
Amo collaborare più che competere.”
Prima di X-Factor hai partecipato a varie
competizioni canore arrivando sempre tra i finalisti. In un certo senso ti aspettavi questo successo?
I concorsi li facevo più che altro per la gavetta: era un
modo per testarmi, mettermi alla prova, ma prima di
tutto per divertirmi. In realtà sono sempre stata molto contraria all’idea della competizione tra artisti.
Sono una che ama collaborare, più che competere.
Anche l’esperienza di X-Factor l’ho affrontata per crescere, non per vincere. Sono arrivata senza pregiudi-
A cosa ti ispiri per scrivere?
Diciamo che prendo molto spunto dai pensieri e dalle
esperienze di ogni giorno e anche dalla filosofia. Lo so
che suona strano ma molti dei temi che tratto sono
frutto di uno studio. Per esempio, per il primo album
dedicato all’universo femminile, ho studiato il concetto
di trauma. È un tema che tocca tutti, prima o poi. Ogni
fase del trauma, ovvero rifiuto, rabbia, negoziazione,
depressione e accettazione, è affrontata dal punto di
vista della donna. E proprio attraverso queste fasi creo
figure di donne che provano ad andare oltre, a non
lasciarsi sopraffare dall’esperienza dolorosa. Parlo
anche dello stupro in una canzone, nella quale uso la
metafora della bambola di porcellana, per parlare di
una donna “aperta” da un uomo, non solo fisicamente,
ma anche nel senso di “esposta” sentimentalmente.
Non so poi quanto sarà comprensibile…
Questo tuo disco d’esordio quando
uscirà?
Presto, ma non so ancora la data precisa. A X-Factor
spesso mi hanno dipinto come una persona fragile. Ma
io non mi sento affatto debole. Sono molto sensibile,
per questo ci tengo particolarmente a questo disco.
Non vedo l’ora di ricevere i feedback del pubblico.
Tutte le date del “Pop-Hoolista Tour” di Fedez sono disponibili su Ticketone.
vivianofficial.com
VivianDarleneGrillo
Vivian_Grillo_Official
Vivian Grillo
@Vivian_ofc
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TERZO GRADO a...
Franca
MV Carai
12
Responsabile filiale
SARDEGNA
Il tratto principale del tuo carattere? La sincerità. Il tuo principale difetto? Da buona sarda:
l’orgoglio! Ciò che ami di più nel tuo lavoro? Il senso di condivisione degli obbiettivi. La
qualità che preferisci in un artista? L’essere visionari. Musicisti preferiti? Vinicio Capossela,
De Andrè. L’ultimo libro che hai letto? La mia maledizione, di Alessandro Deroma. La città
in cui vorresti vivere? Siviglia. Il luogo più bello in cui hai lavorato? Isola di La Maddalena. Il
tuo sogno nel cassetto? Il giro del mondo in 80 giorni! Il dono di natura che vorresti avere?
Essere intonata! Stato attuale del tuo animo? Carica e propositiva. Sei in Doc dal? Luglio 2012
Il tuo motto? Ajo...andamos tuttus imparis!
FLASH CULTURA
La vita di tutti ha una colonna sonora,
una playlist di brani che hanno
accompagnato i momenti salienti.
In La musica provata, volumetto
uscito nel 2014 per Feltrinelli, Erri
De Luca, autore tradotto in tutto
il mondo di, fra gli altri, Aceto,
arcobaleno, Tre cavalli e La parola
contraria, traccia un’autobiografia
acustica, un viaggio allegorico alla
scoperta della musica che si canta.
Un viaggio che, cominciato sui
banchi di scuola seguendo l’invito
della musa omerica “Cantami, o
Diva”, attraversa i classici napoletani
passando per Bob Dylan. Un viaggio
nel quale la musica è – ossimoro
bellissimo – “muta, un ricordo
mischiato alle cose domestiche
e selvatiche della vita svolta“. E la
pagina scritta è anche il luogo per
confessare il sacrilegio di essere
nato stonato a Napoli o di non
La classifica
dei migliori live italiani
votati direttamente
dai direttori artistici
dei Live Club
#ilpalcononmentemai
P
er la prima volta su Doc Magazine, ecco KeepOn
Best Live, la classifica dei migliori live e delle
rivelazioni live della stagione invernale appena
conclusa. Giunta al suo quinto anno, la classifica
raccoglie mensilmente, da ottobre a giugno, le
segnalazioni di una giuria composta da oltre duecento
direttori artistici dei locali aderenti al circuito KeepOn.
Sulla base della classifica, a luglio vengono decretati
gli artisti più votati per qualità del live e successo di
pubblico. Particolare attenzione viene data alla sezione
Rivelazioni Live, che ogni anno sforna i nomi degli
artisti che si distingueranno negli anni successivi…
perché il #ilpalcononmentemai.
A cura della redazione di KeepOn
ERRI DE LUCA, La musica provata, Feltrinelli 2014
essere un appassionato di musica
lirica. Tra i tanti amici che hanno
collaborato al libro, spiccano i nomi
di Sergio Endrigo e Leonard Cohen,
insieme a quelli di Domenico
Modugno, Antonella Ruggiero,
Caetano Veloso, Chico Buarque,
Harry Belafonte, Noa: un’infilata
di big della musica di tutti i tempi
a contrappunto del quotidiano.
L’amicizia profonda con i musicisti
Stefano di Battista, Luciano Biondini,
Daniele Sorrentino, Andrea Rea e
con la cantante Nicky Nicolai che
hanno messo in musica i suoi versi,
genera una musica non sempre
allegra, non d’amore, a tratti anche
cruda, di guerra, di resistenza, tra le
bombe di Sarajevo e i canti di lavoro
degli schiavi. Il volume fa parte di
una trilogia che comprende anche
un film e un dvd, uscita a settembre
2014 per OhPen.
Foto di Ilaria Magliocchetti Lombi
www.keeponlive.com/home
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Il Tavolo Legalità e Sicurezza
nello Spettacolo lancia la campagna contro
la discriminazione dell’INPS
nei confronti dei lavoratori dello spettacolo
Intervista a Chiara Chiappa, portavoce Tavolo Legalità e Sicurezza nello Spettacolo
impossibilità di accedere alla NASPI o addirittura
di andare in pensione. Sappiamo che l’ente si è
attivato per risolvere il problema. Ci auguriamo che
ciò avvenga in tempi brevi e che il sistema diventi
operativo al più presto.
D
E per l’agibilità?
Con il messaggio 3575 diffuso il 27 maggio 2015, l’INPS
ha comunicato che dal 1 giugno (solo tre giorni dopo
l’avviso) sarebbe entrata in vigore la nuova procedura
telematica per la richiesta del certificato di agibilità.
Attualmente il portale funziona a momenti alterni,
con segnalazione di codici errore sempre diversi. Per
esempio, il sistema informatico blocca le richieste
in caso di lavoratore con apostrofo nel cognome o
in caso di attività da svolgere all’estero per mancata
indicazione di CAP con codice italiano, impedendo
in tal modo la possibilità di svolgere l’attività fuori
dal territorio nazionale. Inoltre il certificato si può
visualizzare solo installando il software Acrobat
Reader su Mac e Windows. Non è disponibile per Linux,
per esempio, e per tutti gli altri sistemi open source.
Infine, non è disponibile il servizio mobile: quindi tutti
gli apparati iOS e Android (smartphone e tablet) non
possono visualizzare il certificato, il che è penalizzante
dato che i lavoratori dello spettacolo sono spesso fuori
sede e in continuo movimento.
Cosa comporta questo disservizio, Chiara
Chiappa?
Gravi conseguenze, sia per le aziende sia per i
lavoratori. Per le prime, DURC interno negativo con
conseguente perdita di benefici contributivi, oltre
che problemi finanziari dovuti all’impossibilità
di incassare dai clienti. Per i lavoratori, ancor più
grave, questo disservizio comporta l’assenza di
dati contributivi negli archivi INPS e conseguente
Che feedback avete dalle aziende?
Le aziende sono in affanno. In base a quanto
dichiarato il 10 giugno 2015 dall’Area Gestione flussi
contributivi lavoratori dipendenti e fiscale, l’INPS non
è in grado di fornire strumenti informatici idonei a
inviare richieste di agibilità in modo massivo. Per cui
attualmente il nuovo sistema di richiesta agibilità
ammette solo l’inserimento manuale. Questo limite
causa enormi danni alle aziende medio-grandi che
hanno necessità di processare più di 50 agibilità al
giorno. Considerando il fatto che ogni richiesta di
agibilità manuale richiede mediamente 10 minuti
per ogni lavoratore, ed essendo possibile accedere
ai servizi on-line con un solo operatore per volta, un
datore di lavoro può evadere non più di 48 richieste in
8 ore. L’Enpals già negli anni ’80 aveva diffuso tracciati
record che permettevano di ridurre i tempi di richiesta
dei certificati e adempiere così agli obblighi di legge.
al 1 gennaio 2015 gli adempimenti
contributivi per il settore spettacolo sono
stati definitivamente trasferiti dall’Enpals
all’INPS, in seguito alle modifiche apportate al
sistema delle dichiarazioni contributive Ex Enpals
in Uniemens. Tuttavia il sistema informatico, che
dal 1 gennaio 2015 recepisce le denunce Uniemens,
non è ancora in grado di elaborare i dati trasmessi,
anche a causa della presenza di codici di esonero
propri del settore dello spettacolo. Di conseguenza,
la maggior parte delle aziende dello spettacolo non
risulta in regola con le denunce proprio a causa
dell’inadeguatezza del sistema informatico INPS.
Nel messaggio 3575 diffuso il 27
maggio 2015, l’INPS prospettava
la
possibilità
di
delegare
direttamente al lavoratore la
richiesta del certificato…
Sì, ma la soluzione va perfezionata.
È vero che così si snelliscono le
procedure, ma non si possono
deresponsabilizzare del tutto le
aziende. Molte rischierebbero di
venire meno agli obblighi di direzione,
controllo, sicurezza e rispetto
degli orari di lavoro e di riposo che
competono ai datori di lavoro. Pur
mantenendo in essere l’attuale
gestione della delega, il Tavolo
Sicurezza e Legalità ha chiesto che
la procedura sia integrata con l’invio
automatico al datore di lavoro di
una mail con tutti i dati dell’agibilità,
consentendo allo stesso la possibilità
di cancellare la richiesta utilizzando
un link predisposto.
Quindi in sostanza cosa chiedete
all’INPS?
Ci rivolgiamo all’INPS- Direzione
Centrale Entrate e Direzione Centrale
Sistemi Informativi e Tecnologici per
risolvere al più presto tutte le questioni
di cui abbiamo parlato finora.
Che provvedano a una adeguata
formazione dei funzionari delle sedi
provinciali, visto che di questi temi
fino a pochi mesi fa si occupavano
le sedi regionali Enpals. E inoltre che
venga risolta la segnalazione di errori
al cassetto Previdenziale INPS: le
risposte vengono date con settimane
di ritardo.
Che idea vi siete fatti di questi
ritardi?
Più che un’idea è un timore. Non
vorremmo che il fine di questa
disattenzione sia quello di estendere a
tutte le attività di spettacolo il sistema
dei voucher che, fondato sulla richiesta
di una prestazione senza la fornitura
di alcun tipo di controprestazione,
non è né civile né rispondente a criteri
di giustizia. Questo significherebbe
disconoscere il valore economico e
sociale del settore lavorativo dello
spettacolo, incassando al contempo
milioni di contributi per prestazioni
che artisti e tecnici non vedranno mai.
TECH ACADEMY:
partenza dall'alto
A Desenzano del Garda nasce
la prima palestra per lavoratori
dello spettacolo in quota.
I
l lavoro in altezza è una delle condizioni operative che
caratterizza alcune mansioni dello spettacolo. Lavorano in
altezza, per esempio, i rigger, alcune tipologie di scaffolder
(allestitori di palchi), tecnici audio, luci e video. La normativa
di riferimento (il D. Lgs. 81/08 e s.m.i. e il D.I. 22/07/2014, noto
come “Decreto Palchi e Fiere”) specifica in modo piuttosto chiaro
la tipologia di formazione e addestramento a cui il datore di
lavoro deve pensare. I decreti si soffermano più che altro sulla
sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche la pratica continua
riveste un’importanza fondamentale nell’addestramento alle
esigenze operative. Chi opera in altezza (oltre 2 metri) deve essere
formato per ridurre al minimo il fattore di rischio e deve essere
addestrato all’utilizzo dei DPI di 3° cat (imbracatura e cordini
anticaduta). Inoltre, chi utilizza le funi deve frequentare un corso
specifico per l’utilizzo di questi DPI; chi invece allestisce palchi e
strutture deve frequentare un corso specifico per l’allestimento
di ponteggi con eventuale formazione aggiuntiva relativa alla
specificità del settore. Doc Servizi, che già dal 2008 organizza corsi
di formazione per lavoratori in altezza e, con l’ausilio di formatori
ed enti formativi esterni, organizza corsi per lavoratori su fune, a
partire da quest’anno farà un ulteriore passo avanti. Nel corso del
2015 nascerà alla Scuola di Musica di Desenzano del Garda la
prima palestra per lavoratori in quota: uno spazio allestito con
una struttura reticolare in alluminio che simula i piccoli e grandi
palchi su cui lavorano i tecnici della cooperativa. All’interno di
questa palestra, allestita in collaborazione di Litec del brand Area
Four Industries (Milos Group), Doc organizzerà corsi di formazione
specialistici per i lavoratori dello spettacolo in quota, il primo passo
verso uno dei grandi sogni della cooperativa: la nascita di Tech
Academy, un percorso formativo per i tecnici dello spettacolo.
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Nasce la casa Doc per i soci
che creano, producono e
trasmettono audiovisivi
D
efinire cosa si intenda con il termine audiovisivo, o meglio delimitarne il campo di
azione, può risultare complicato. È la prima
cosa emersa quando si è iniziato a parlare di Doc
Visioni. L’audiovisivo infatti comprende sia chi
crea, sia chi trasmette contenuti audio e video,
dal PowerPoint al cinema. Dall’attore all’elettricista, dal montatore al sound designer passando
per il film maker (una sorta di “one-man-band”),
le professionalità coinvolte sono diverse. In Doc
Servizi molte sono presenti da tempo, ma spesso
gli stessi soci Doc non hanno conoscenza degli
altri colleghi “audiovisivi” interni alla Cooperativa.
Nasce per questo Doc Visioni, un “luogo” per unire,
conoscere e riconoscere tutti i soci Doc che creano, producono e trasmettono audiovisivi. “L’unione fa la forza”, si dice, e in questo caso la forza
consiste nel creare collaborazioni, aumentare le
opportunità di lavoro e fornire servizi di qualità
maggiore, per tutelare e promuovere una cultura del lavoro in sicurezza e legalità. Siamo partiti
con dei piccoli passi: in primis abbiamo costruito
un ponte tra Venezia e Roma, aperto una pagina
Facebook per conoscerci, ideato un forum virtuale
per condividere proposte, dubbi, conoscenze tecniche e ora stiamo lavorando perché il settore degli audiovisivi sia distinto da quello più generico
dei tecnici. Come per Doc Crew verrà creata una
piattaforma autonoma per raccogliere le schede e
i profili attinenti al mondo dell’audiovisivo. I prossimi passi saranno quelli più sostanziosi e stimo-
lanti: innanzitutto promuovere il lavoro in team
e strutturare vere e proprie squadre organizzate
da Doc Servizi, in secondo luogo mettere in atto
strategie di sviluppo e avviare interventi specifici
di promozione, come per esempio eventuali presentazioni alle film commission regionali e alle
realtà che si occupano di produzione audiovisiva. Le idee, ovviamente, non si esauriscono qui:
quando l’intera filiera sarà organizzata, all’interno
di Doc Visioni ci sarà spazio anche per i prodotti
che ne deriveranno. Ci sarà la possibilità di istituire, per esempio, festival e manifestazioni targati
Doc Servizi e di gestire interi canali distributivi. In
questo senso una delle iniziative più interessanti
è la gestione diretta del Cine-Teatro Vivaldi di Jesolo, in collaborazione con alcuni soci della filiale
di Venezia, iniziativa pilota che darà il via ad altri
progetti simili in tutta Italia. Che altro dire? Buon
lavoro Doc Visioni!