DIPENDE

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Dipendenza... già, questo termine. Dipendenza. Cosa vorrà dire veramente la parola dipendenza?
ognuno ha un suo significato di una cosa, purtroppo...o per fortuna... non saprei se è un purtroppo o un
per fortuna. Insomma, dipendenza. quali possono essere i mille significati di una parola così complessa...
già perché ognuno di noi avrà un suo modo di vederla visto che è una cosa così variabile e così
...soggettiva. insomma beh noi credo che siamo in generale dipendenti. Ah, tutti lo erano qualche hanno
fa... mio padre era dipendente dell’alfa romeo, mio zio delle poste, il mio vicino del ministero della
pubblica istruzione, un altro era dipendente in una ditta che faceva case. Si eravamo tutti dipendenti,
era una parola che veniva usata più spesso. Poi è arrivato il lavoro precario e piano piano i dipendenti
sono diminuiti, la parola dipendenza è stata usata sempre meno. Si, dipendenza. Forse il termine vuol
dire qualcos’altro, si, forse. Dipendenza. Insomma cos’è la dipendenza. Io sono dipendente? A parte
essere un cococo sono dipendente da qualcosa, ...o da qualcuno? Già dipendente da qualcuno. Non so,
forse sono dipendente di alcune cose che mangio. Si, forse non potrei fare a meno di...non so, forse di...
ma, sicuramente non potrei fare a meno di mangiare!! Così, qualsiasi cosa, ma di mangiare. Pensate,
invece conosco delle persone che sono, sono, non so, si definiscono, forse un po’ per scherzo, forse
perché in fondo gli piace, si, si definiscono dipendenti dal cioccolato!!! Cazzo, dal cioccolato! “scusate,
mi assento un attimo, devo farmi una pista di cacao al 98%, si ho un ottimo spacciatore, mi da della roba
purissima!!” “no ragazzi, stasera no, non esco. Devo andare a casa di corsa, sono in astinenza da
cioccolato, devo assolutamente farmi una barretta di quello con le nocciole altrimenti do fuori di
matto”!!! si, dipendenti dal cioccolato, o, ne ho sentiti tanti altri, dalla nutella!! Ma dai, dalla nutella. Sarà,
a me non piacciono, né l’uno né l’altro... io preferisco un piatto di lasagne con tanto condimento, belle,
ricche di sugo e besciamella, mhhh, quelle si, forse per quelle varrebbe la pena essere dipendenti!!!
comunque. Si, quindi dipendenti dal cibo, dal mangiare, perché senza mangiare si muore. Eh. Si muore.
Minchia. Questa si che bella sono dipendente da una cosa che se non ci fosse morirei. Già una
dipendenza vitale. Cazzo, non ci avevo mai pensato, una dipendenza vitale. Allora, vediamo se ce ne
sono altre di dipendenze vitali... .... .... mhhh, beh, cazzo, l’aria, si, l’ossigeno, l’aria che respiriamo,
oddio, anche se quella di milano, si insomma essere dipendenti dall’aria che respiriamo a milano,
insomma, che sfiga. Già essere dipendenti non è proprio che uno si sente bene, si insomma io dipendo,
non basto a me stesso, ho bisogno di altro. Se quest’altro è l’aria di milano... beh, bella sfiga!! Che so,
sono dipendente dall’aria di gressoney, o di san martino di castrozza, beh, uno è anche contento di
essere dipendente dall’aria di san martino di castrozza. Comunque, dicevamo, l’aria, e anche il sole e la
terra insomma mi sembra di scoprire l’acqua calda, ecco, appunto, anche dell’acqua. Sapete che vi dico,
io dipendente dal supermercato. Si, sono dipendente da uno di quei posti dove la sera dopo il lavoro
entro e condivido con me la scelta dei prodotti, la spinta del carrello, il passaggio tra i banconi, con tante
altre persone. Si, dipendo da un supermercato. Non l’avrei mai detto. A me i supermercati mi fanno
incazzare. Si lo so sono comodi ma...non ho voglia di andarci. Tutto quel casino, tutta quella roba da
scegliere. Si a me quando c’è tanta roba da scegliere, non capisco più niente. Esco senza aver scelto
niente. Bello strano vero? Insomma il discorso si fa complesso. Cazzo se si fa complesso. Allora siamo
tutti dipendenti a questo punto. Siamo dei supermercatodipendenti, siamo degli acquadipendenti,
siamo dei ossigenodipendenticonquellidimilanounpo’piùsfigati, e via di questo passo.
Dipendenze, l’altro giorno ero al bar, un bar dei nostri, di provincia dura, verace. Uno di quei bar con
quegli aggeggi infernali che sono le macchinette mangiasoldi dove la gente staziona per ore investendo
in un pomeriggio quello che potrebbe essere il mio guadagno di un mese. Si, ho visto gente che quasi
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come un ossesso infilava soldi in quella feritoria della macchinetta, così come un automa, senza sosta.
Ho guardato il gestore e lui ha guardato me. Come dire lo so lo so è un disastro. L’altro giorno, mi ha
detto, il piero, che era lo stesso che era li a giocare adesso ci ha lasciato 300 euro in 20 minuti. 300
euro???!!!?? In 20 minuti??!!!! Cazzo, io lo conosco il piero. Non è che se la passi bene il piero. Ha la
pensione di invalidità, credo. E se la gioca tutta alla macchinetta. Minchia, che sfiga, lui oltre alla
dipendenza da aria, da acqua, da supermercato ci ha anche quella della macchinetta mangiasoldi.
Si, il mondo delle dipendenze è un po’ strano. È come se ci fossero dipendenze buone e dipendenze
cattive, dipendenze accettate e dipendenze inavvicinabili. Se poi un dipendente è ricco e figo allora la
sua è una dipendenza che ci sta, se il dipendente è povero e trascurato allora la stessa dipendenza fa più
schifo. Ci fa più schifo.
...
ma perché si scelgono alcune dipendenze rischiose? Partiamo tutti dallo stesso punto. Beh, si, un bimbo,
quando nasce credo che sia dipendente, anzi, dipende sicuramente dai genitori. Forse dalla mamma, dai,
diciamolo, dalla mamma, si, dipende in tutto e per tutto dalla mamma. Partiamo tutti da qui. Tutti
dipendenti al nastro di partenza, e via, si parte verso il percorso della vita. Bello, intrigante. Un percorso,
non una gara, no, non una gara. Già perché c’è chi la chiama la gara. La vita è una gara. Si, una gara, dove
ognuno è contro gli altri. Dove ognuno gioca per se. Sapete cosa mi fa venire in mente questo? Una gara
che devi vincere, una gara che per essere vinta ha bisogno di qualche aiuto, di qualche sostanza. Si come
gli atleti, non quelli che lo fanno per vera passione. Quelli che lo fanno per vincere, per essere sempre in
pista, appunto, sempre in pista, ma dai come mi vengono queste cose, comunque per essere sempre in
corsa e vincere molti atleti prendono sostanze. cosa siano poi queste sostanze non lo so. Ogni tanto le
nominano, hanno dei nomi strani, non le conosco. So però che aiutano a vincere. Sapete una cosa? Il
desiderio di vincere oggi nella vita è cosi forte che molti genitori approvano che i figlioletti mandati nella
squadra x per fare sport, uno sport sano, all’aria aperta, lo sport è salute, prendano qualche aiutino per
gratificare il povero genitore oramai con la pancetta e con troppa pigrizia per riuscire a prendersi le sue
di soddisfazioni sul campo. Si è vero, l’ho letto su una ricerca. Molti genitori approvano questo. Ma, se lo
stile è questo, se per vincere una gara devi prendere l’aiutino, e se per molti anche la vita è una gara,
l’aiutino, anche li, si, si può, ce n’è molti, c’è un ampia scelta, di aiutini, nella vita. Si, per stare su, per
stare medio, per stare giù, per andare veloce, per andare piano, per dormire e per stare sveglio, per
dimagrire e per scopare tutta la notte, ... qualcuno, anni fa, oramai troppi aveva saggiamente detto che
l’importante è partecipare, non vincere. Magari partecipare divertendosi, così siamo tutti più contenti.
Ma io non voglio correre così, troppo in fretta, non vedo il paesaggio se corro troppo in fretta, non vedo
che gente che incrocio, se corro troppo in fretta, magari non vedo tutte le cose belle che ci sono in giro,
si, ok, non vedo neanche quelle brutte, forse, ma non vedo le cose belle. Ho un traguardo e corro, corro,
corro, ma dove cazzo corro?? Io voglio passeggiare, fermarmi al baracchino della frutta della signora che
ogni mattina è dietro l’angolo di casa mia e che sorride a tutti, voglio fermarmi a salutare il mio vicino di
casa, si è in pensione, è una bella persona, ama chiacchierare con tutti, ma sono tutti di corsa, tutti presi
ad arrivare primi. Lui di cose da raccontare ne avrebbe molte, anche molto belle e interessanti. Ma
nessuno si ferma ad ascoltarlo. Mi spiace per lui, mi spiace per noi...
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