Elementari - Caritas Reggiana
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Elementari - Caritas Reggiana
AVVENTO CARITAS 2011 Catechismo delle elementari SCHEDA C Il tema di questo Avvento rispecchia l’ argomento che la Caritas Diocesana vuole prendere come riflessione per quest’anno pastorale:L’ACCOGLIENZA. L’obiettivo principale della proposta che facciamo ai bambini del catechismo delle elementari è quello di avvicinarli di più al concetto di accoglienza, facendogliela provare in prima persona. Tutto questo è inserito all’interno di un cammino graduale, si vuole arrivare a far capire l’unicità dell’altro,della relazione, l’importanza dell’accogliere partendo dai nostri amici fino ad arrivare alle persone che incontriamo. Il percorso che proponiamo è strutturato in due fasi: 1- Alla scoperta della parola accoglienza 2- Viviamo l’accoglienza 1° Fase ALLA SCOPERTA DELL’ACCOLGIENZA RIFLESSIONE Partendo della narrazione della nascita di Gesù si vuole far ragionare i bambini su cosa significa accoglienza. Proponiamo per i bimbi dalla 1° alla 3° elementare di leggere il racconto “Le cose che non si vedono”(la storia “Le cose che non si vedono” è scaricabili dal sito della Caritas: www.caritasreggiana.it o, sotto richiesta, inviata al proprio indirizzo e-mail). Il racconto narra la nascita di Gesù vista dalla parte di un bambino che incontra Maria su un asino e Giuseppe in cerca di un posto dove dormire. Beniamino decide di offrigli la grotta di suo nonno. Per i bimbi più grandi(4°-5° elementare) si può direttamente leggere il testo della Bibbia. Tramite il racconto (letto o animato dagli stesso catechisti e nei gruppi più grandi facendosi aiutare anche dai bambini), si fa riflettere i bambini su che cosa ha significato per Maria e Giuseppe non essere accolti, sull’accoglienza che offrono i pastori a degli sconosciuti e soprattutto sull’accoglienza di Gesù, che viene nel mondo per tutti senza distinzioni. GIOCO 1°-2°-3°elementare: L’ISOLA Con un gessetto o una corda si delimita un cerchio per terra, grande abbastanza per accogliere tutti seduti per terra e, magari, anche distanziati. Tutti bambini sono in piedi appoggiati alle pareti della stanza. Al via tutti dovranno raggiungere l’isola con la caratteristica del comando della maestra: strisciando, correndo, saltellando su un piede, muggendo, nuotando, facendo la cariola …. L’obiettivo non è arrivare primi, ma far sì che tutti arrivino dentro al cerchio e che non stiano fuori. I primi arrivati dovranno occuparsi di accogliere chi arriva e fargli spazio, magari aiutando gli amici se sono in difficoltà a svolgere il comando della maestra. Quando si è arrivati tutti dentro al cerchio si conclude con un abbraccio di gruppo. Lo scopo del gioco è ripeterlo (con comandi diversi, sempre più complicati) ogni volta restringendo l’isola che accoglie i bimbi. Questo per far in modo che i bambini si sperimentino nell’aiutarsi a vicenda, nello stare dentro all’isola, stringendosi sempre di più, prendendosi in braccio ecc.ecc. Alla fine del gioco si fa riflettere i bimbi su come si sono sentiti durante il gioco, su come è stato per loro essere, accolti o accogliere, su come si sta tutti vicini, su come ci si sente nell’aiutare ed essere aiutati. 4°-5°elementare: IDENTIKIT Il gioco si svolge in tre fasi. I fase: individualmente ognuno avrà del tempo (10-15 min.) per scrivere su un foglio l’animale preferito, il cartone preferito, il colore preferito, il cantante preferito, ecc, ecc., caratteristiche che lo identificano. II fase: si raccolgono tutte le carte d’identità e si mescolano, in seguito se ne legge una ad una e il gruppo deve riconoscere a chi appartengono le caratteristiche descritte ( naturalmente il “proprietario della carta” non deve far capire che si tratta della sua carta d’identità). III fase: dopo avere letto tutte le carte d’identità e averle associate ai legittimi proprietari, si discute in gruppo su cosa significa conoscere l’altro, le sue caratteristiche e che solo nella relazione e nella conoscenza reciproca si riesce ad accogliere pienamente l’altro. ATTIVITA’ Si ritagliano da giornali immagini di accoglienza e no. Le si dispone su un tavolo davanti ai bimbi, mescolandole anche con foto del centro delle opere segno Caritas ( le fotografie delle opere segno Caritas sono scaricabili dal sito della Caritas: www.caritasreggiana.it o , sotto richiesta, inviate al proprio indirizzo e-mail). Ogni bambino dovrà scegliere un’immagine e, attraverso le immagini scelte, si apre la discussione sull’accoglienza capendo quale siano le sue caratteristiche, a chi è rivolta, quali sono gli atteggiamenti accoglienti e no ecc. ecc. Attraverso le immagini delle opere Caritas, i catechisti spiegano ai bambini che all’interno della Chiesa di Reggio Emilia ci sono strutture dedicate proprio all’accoglienza: una di queste è la mensa Caritas. Si richiede ai bimbi di partecipare e aiutare questa struttura raccogliendo dei soldi. I bambini possono essere informati che al giorno per occuparsi per di una persona bisognosa, all’interno della mensa Caritas o del dormitorio Caritas, occorrono circa 5 Euro. Alla fine della discussione si dispongono le immagini scelte dai bambini in un cartellone. Dopo essersi accordati con il parroco e/o con la Caritas Parrocchiale, il cartellone potrà essere portato durante l’offertorio della 3° domenica d’Avvento(vedi SCHEDA B: liturgia). Questo gesto aiuterà i bambini a rendere la comunità partecipe del loro percorso. FILM Titolo: LA GABBIANELLA E IL GATTO I gatti sono un gruppo di vecchi amici appesantiti dagli anni e dai troppi croccantini; i topi, invece, stanno espandendo il proprio potere approfittando dell'imborghesimento dei gatti. D'altro canto, i gabbiani subiscono più di ogni altro animale le conseguenze dell'inquinamento voluto dall'uomo; una gabbianella morente lascia quindi in dotazione a un gatto il suo primo uovo, che sarà anche l'ultimo. I gatti alleveranno la gabbianella che di lì a poco nascerà, i topi cercheranno in tutti i modi di mangiarla. Titolo: TARZAN Un piccolo rimasto solo nei boschi viene cresciuto dalle scimmie e per loro prende il nome di Tarzan. Da grande diventa padrone della giungla, affronta in combattimento la tigre e vince. Un giorno sull'isola arrivano i cacciatori guidati da Clayton, con loro ci sono anche il prof. Porter e sua figlia Jane. La vicinanza di queste persone a poco a poco fa cambiare atteggiamento a Tarzan che così finisce suo malgrado per tradire la famiglia delle scimmie. La scimmiamadre allora gli mostra una foto in cornice: vi si vede lui bambino con il padre e la madre. A questo punto Tarzan indossa abiti da uomo e decide di salpare per Londra. Clayton però lo vuole tenere prigioniero come bottino di caccia. Tra le scimmie, Clayton e Tarzan si scatena un violento scontro. Il padre-scimmia muore ma Clayton è battuto. Jane è sulla nave, pronta per partire ma all'ultimo momento, il padre la incoraggia a rimanere, se veramente è innamorata. Jane scende e corre verso Tarzan. 2°Fase VIVIAMO L’ACCOGLIENZA Ora che i bambini hanno capito cos’è l’accoglienza, gli si chiede di viverla in prima persona, di mettersi in gioco, di sperimentarsi nella relazione con l’altro e di scoprire la bellezza dell’accoglienza. Vengono proposte vari modi per concretizzare l’accoglienza; per realizzarli, si può chiedere un aiuto ai gruppi Caritas parrocchiali e ai centri d’ascolto : 1) GIORNATA DELL’ACCOGLIENZA Vivere l’accoglienza come gruppo. Chiedere al gruppo di organizzare una “giornata dell’accoglienza” in cui vengono accolti in parrocchia persone bisognose: a. Prima di tutto bisogna decidere con i bambini chi invitare. Individuata la persona/e viene inviato un invito scritto (fatto dai bambini) o gli stessi bambini si recano dalla persona e la invitano. Es: gli amici della parrocchia accanto, una famiglia particolare della parrocchia, gli utenti del centro d’ascolto parrocchiale, gli anziani della casa di riposo, il parroco … b. In seguito si decide che cosa fare con la persona/e invitata/e. Es: fare un pranzo insieme, organizzare una festa, farsi raccontare la storia dall’ospite invitato, passare una giornata insieme, giocare … c. Infine si pensa che cosa offrire alla persona invitata e la si prepara insieme. Es: un pranzo/cena, un regalo ecc,ecc. d. Infine si realizza la giornata dell’accoglienza, dove viene accolta la persona/e invitata dai bambini. IMPORTANTE: per l’organizzazione di questa giornata si può collaborare con i vari gruppi della parrocchia (catechismo delle medie, gruppi famiglie, altri gruppi delle elementari, ecc.ecc,), chiedendo aiuto ai centri d’ascolto Caritas e ai gruppi Caritas parrocchiali. 2) AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA Vivere l’accoglienza in famiglia. Si chiede ai bambini e alla famiglia di aggiungere un posto in più a tavola durante il periodo di Natale, per ricordare tutte quelle persone più sfortunate che non sanno con chi e dove festeggiare questi giorni di festa. Se si vuole “azzardare “ una proposta più impegnativa si può chiedere alla famiglia di accogliere concretamente un ospite in più a uno pranzo o una cena del periodo di Natale (un anziano parente, un amico solo o facendosi suggerire il nominativo di una persona bisognosa della parrocchia dal parroco o della Caritas parrocchiale …). IMPORTANTE: per realizzare questo modo di mettere in pratica l’accoglienza è fondamentale il sostegno delle famiglie dei bambini. Nell’ALLEGATO H vi proponiamo un fac simile di una lettera da spedire ai genitori per sensibilizzarli e informarli sull’iniziativa “Avvento Caritas - Aggiungi un posto a tavola”. Avete anche a disposizione la lettera del vescovo riprodotta sul retro della prima pagina in cui vi era la presentazione del Direttore Caritas) 3) TROVARE NUOVI METODI PER METTERE IN PRATICA L’ACCOGLIENZA Saranno i bambini stessi , con la loro fantasia, a decidere come mettere in pratica l’accoglienza all’interno del gruppo o della propria famiglia. Per realizzare quest’accoglienza si propone ai bambini di decorare la tavola con un portatovagliolo di rafia del Madagascar e verrà richiesto un contributo indicativo di 5 euro per ogni porta-tovagliolo. Questo costo coprirà le spese dell’accoglienza giornaliera di una persona in difficoltà nelle strutture Caritas (mensa e dormitorio). • PER LA PRENOTAZIONE DEI PORTATOVAGLIOLI E PER QUALSIASI ALTRO CHIARIMENTO RIVOLGERSI AL REFERENTE DEL PROGETTO “AVVENTO CARITAS” CHIARA REVERBERI 0522/922520. • PER SCARICARE IL MATERIALE, UTILE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INCONTRI, VISITARE IL SITO www.caritasreggiana.it, NELLA SEZIONE “PROMOZIONE CARITAS”