Le due pedine dei Ds: Monachesi e Modesti

MACERATA
Mercoledì 8 marzo 2006
il Resto del Carlino
V
.
LA POLEMICA
Il sindaco: «An
fa demagogia
e dice falsità»
MACERATA — «Un mix
di demagogia e falsità»: così
il sindaco Meschini liquida
la sortita di An, alla quale ribatte su alcuni punti. Questi:
Svincolo San Claudio. Falso che l’Anas abbia bocciato
la realizzazione dello svincolo sulla superstrada. Al contrario, il 27 dicembre 2005
ha dato parere favorevole allo studio di fattibilità.
Bretella di Villa Potenza.
Del tutto fuori bersaglio l’attacco all’Apm (e quindi al
Comune) che, su richiesta
dell’Anas, ha completato tutti i lavori di rimozione delle
interferenze: lavori tempestivi e costati 190 mila euro, di
cui l’Anas non ha ancora
rimborsato un centesimo.
Non basta: per riprendere i
lavori della strada l’Anas deve prima rimuovere una piccola interferenza: una linea
del gas. «Spero che An — sice il sindaco — attraverso i
suoi esponenti di governo
solleciti il completamento
delle opere preliminari e
l’avvio dei lavori veri e propri. Questo sì sarebbe un bello spot preelettorale…».
Quadrilatero. E’ falso che
nei giorni scorsi qualcuno abbia contattato il viceministro
Baldassarri per inserire le
strade di Macerata nella Quadrilatero. E’ vero invece che
il consiglio comunale ha
chiesto l’inserimento nella
Quadrilatero di tutta l’Intervalliva e garanzie sulla copertura finanziaria. Su questo, come su altre questioni,
la Quadrilatero non si è mai
degnata di rispondere.
Sferisterio. Mcché carenza
di informazioni: la situazione di MacerataOpera è stata
sviscerata per mesi e i bilanci (come sanno i consiglieri
di An) sono a disposizione
in segreteria di consiglio.
Campo da baseball. Di pessimo gusto fare demagogia
su questo: il crollo non è stato subitaneo, per cui comunque mai è stata a rischio l’incolumità di chicchessia.
LE ELEZIONI Ufficializzate le candidature
Le due pedine dei Ds:
Monachesi e Modesti
L’INCONTRO Il volume della Torresi
Massoneria in città
La storia in un libro
LE LISTE
Lei corre
per il Senato
con buone
possibilità
di riuscita,
lui è un
candidato
di bandiera
alla Camera
MACERATA — Carla Monachesi al Senato e Cataldo
Modesti alla Camera: questi
i due candidati maceratesi
dei Ds. Con posizioni diverse sulle liste: lei è terza, lui
solo ottavo.
La Monachesi si è appena autosospesa da assessore provinciale al lavoro, rimettendo la delega al presidente, e
si prepara a una campagna
elettorale che, sulla carta, potrebbe concludersi con il suo
ingresso a Montecitorio, forse unica rappresentante maceratese tra tanti “paracadutati” da fuori.
Il 18 marzo ci sarà una convention all’Abbadia di Fiastra con
tutti i candidati
del centrosinistra,
mentre è attivo il
sito www.dsmc.it
con le informazioni sulla campagna
elettorale. Il segretario provinciale
Daniele Salvi, nel presentare
i due candidati, ha definito
«un voto utile» quello dato
ai Ds, soprattutto per le carenze mostrate dal governo
di centrodestra. «In questi
cinque anni — ha detto —
non ha fatto nulla per il territorio, è stato un fallimento totale». I punti su cui operare
sono sostanzialmente la rico-
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struzione post terremoto, per
la quale mancano all’appello
ancora 1.400 milioni di euro
(per le seconde case), un presidente locale per il Parco
dei Sibillini (l’ente è commissariato da due anni), l’investimento nelle infrastrutture e politiche ad hoc per il
ma di tutto un appello alle
donne — ha detto — perché
ci sia una rappresentanza
femminile in Parlamento.
Ma mi occuperò con forza
della crisi del nostro sistema, del calzaturiero trascurato dal mondo politico e contro un precariato sempre più
«Mario Cavallaro può farcela»
L
A MARGHERITA è ottimista: ci sono tutte le
condizioni perché il senatore Mario
Cavallaro, secondo nella lista dei candidati
alle spalle di Marina Magistrelli, possa essere
confermato. «Già cinque anni fa — dice il
segretario Angelo Sciapichetti (nella foto) —
nessuno scommetteva sulla sua elezione, e
invece andò come tutti sanno. Ma soprattutto
sono i numeri a incoraggiarci: sulla base dei
dati relativi alle politiche 2001, nelle Marche
la Margherita può eleggere oggi non uno, ma
due senatori. In altri termini, Cavallaro può
realisticamente puntare a una rielezione».
Made in Italy.
Su quest’ultima questione è
intervenuta Carla Monachesi, da sei anni assessore alla
formazione, dal 2004 anche
responsabile nazionale per i
Ds del Coordinamento degli
assessori provinciali e regionali al lavoro. «Il mio è pri-
diffuso e selvaggio».
Sulle infrastrutture Modesti
è stato esplicito: «Se vinceremo la società privata Quadrilatero sarà sciolta. Anche
perché in cinque anni non ha
saputo sostruire nemmeno
un metro di strada»».
Roberta Foresi
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MACERATA — Presentazione in grande stile per la
nuova fatica letteraria di Simonetta Torresi, il libro «La
Massoneria a Macerata e nel
suo territorio» scritto nell’anno del bicentenario del Grande Oriente d’Italia. L’autrice
ha svolto certosina opera di
ricerca negli archivi maceratesi e in quelli del Goi delineando il ruolo avuto da Macerata nello svolgersi degli
eventi che sono andati dal
1730 al 1918. Un percorso
storico che inizia da Illuminismo e Giansenismo (e relativa cacciata dei Gesuiti da
Macerata), passa per il matrimonio maceratese di Carlo
Edoardo Stuart con Luisa,
principessa di Stolberg (per
proporre un re cattolico in Inghilterra?), prosegue con
l’annessione delle Marche al
Regno d’Italia e gli «strani»,
amplissimi e intoccati, appannaggi terrieri del principe di Beauharnais che sono
il preludio delle apparizioni
dei Bonaparte in ogni provincia marchigiana, Macerata
compresa. Documentata la
permanenza di Garibaldi in
periodo elettorale con sua
conseguente elezione a deputato (fu solo un caso?) e così
di seguito... Sottolinea lo storico Vittorio Gnocchini:
«Nel libro appare come la
storia della Massoneria sia
intrecciata con la storia dello
Stato». E più oltre si spinge
Roberto Bracci (a destra nella foto), presidente del collegio circoscrizionale delle
Marche: «Il senso dello Stato e l’amore verso le istituzioni per la Massoneria sono
imprescindibili e oggi questa è aperta al dialogo con la
società civile». Il Gran Maestro Gustavo Raffi (nella foto al centro) prima evidenzia
i 17.000 iscritti che sono in
continua ascesa, poi afferma: «Occorre fugare l’immagine di una entità che c’è ma
non si tocca e non si capisce,
e mostrarla come realmente
è: tollerante con gli altri e
non succube delle proprie
idee». All’incontro ha presenziato anche il Consigliere
regionale Francesco Massi
che ha apprezzato i messaggi di apertura e tolleranza e,
pur appartenendo a una formazione culturale diversa, si
è battuto in Regione per
l’abrogazione della norma
che vietava il conferimento
di incarichi pubblici ad appartenenti alla Massoneria.
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