Anaune Anaunia e Santiago de Compostela
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Anaune Anaunia e Santiago de Compostela
Anaunia e Santiago de Compostela Progetto: Grundig 2 RELAZIONE : Bonadiman Remo Paolazzi Carlo Geografia Venti chilometri a Nord di Trento sulla destra del fiume Adige si apre l’Anaunia, una valle molto ampia alla quale si accede dopo aver superato la stretta gola della Rocchetta.La caratterizzano vasti terrazzamenti delimitati, quasi un enorme catino, da importanti catene montuose quali le Maddalene, le Dolomiti di Brenta con cime che superano i 3000 metri. E’ solcata profondamente nella parte mediana dal torrente Noce, il cui percorso oggi è sbarrato alla forra di Santa Giustina formando uno dei maggiori laghi artificiali alpini e dai suoi affluenti che sempre scorrono sul fondo di stretti kanjons. Poco oltre Cles, il maggiore centro, la valle piega ad Ovest nella ridente e soleggiata Val di Sole. Apparentemente isolata, comunica con la Lombardia e la Svizzera attraverso il Passo del Tonale; con Merano e Bolzano, quindi con il mondo tedesco, attraverso i passi Palade , Mendola ed, anticamente, Vervò. Storia L’Anaunia è terra di confine, ricchissima di storia , tanto da esser indicata come la valle alpina più importante sotto il profilo archeologico. Precise testimonianze documentano che essa era già abitata nel Mesolitico anche se soltanto nel Neolitico esse risultano significativamente abbondanti. Terra di insediamento delle popolazioni dei Reti, appartiene dal sesto secolo a.C. all’area culturale Fritzens-Sanzeno. Conquistata pacificamente dalla civiltà romana, ne assume rapidamente le consuetudini ed ottiene con l’editto dell’imperatore Claudio del 15 marzo 46 d. C. la cittadinanza romana. Il Cristianesimo vi fu divulgato da tre Diaconi provenienti dalla Capadocia su interessamento del Vescovo di Trento San Vigilio e dell’Arcivescovo di Milano Sant Ambrogio. Il loro martirio, avvenuto nel 397 d. C., è ampiamente presente nei documenti dell’ epoca. Successivamente l’Anaunia è teatro delle scorrerie delle popolazioni barbariche e diventa fra il sesto e l’ottavo secolo sede di un forte ducato longobardo. Lo scontro fra i Franchi che occupano la Valle dell’Adige a Nord di Trento ed i Longobardi per il possesso del Castello di Anagni si risolve con la sconfitta di questi ultimi e l’entrata del territorio anaune nell’ambito dell’impero Carolingio. All’ insediamento di un principato vescovile a Trento, si contrappone in Tirolo il sorgere di una forte dinastia, i Conti del Tirolo, che saranno a lungo in competizione con il vescovo per il controllo del territorio anaune. La presenza di numerosi Castelli, alcuni dei quali ben conservati ed ancora abitati, testimonia la vivacità della vita politica locale e la potenza di alcuni casati: Thun, Cles, Spaur, Madruzzo, Ennoecc. Numerosi Personaggi ricoprirono ruoli di primo piano sia in ambito civile alla Corte degli Imperatori o nelle varie università, sia in ambito religioso come Principi Vescovi di Trento o di Salisburgo. La progressiva perdita di potere del Principato vescovile fece sì che la valle nella sua totalità, già a partire dal secolo decimottavo, gravitasse in orbita austriaca. La valle di Non, come tutto il Trentino, fu austriaca fino al 1918 quando entrò a far parte del Regno d’Italia. Popolazione de economia Oggi l’Anaunia ha una popolazione di 36.000 abitanti distribuiti su 38 comuni con Cles, Fondo e Taio fra i più significativi. Economicamente molto rilevante è il ruolo dell’agricoltura sia in termini di occupazione che di prodotto. La frutticoltura domina la media-bassa valle con presenza quasi esclusiva delle mele, commercializzate ovunque nel mondo con il marchio “Melinda”. Elemento significativo del mondo agricolo anaune è la capillare organizzazione cooperativistica che ha consentito ai singoli agricoltori di affondare e risolvere i problemi di produzione, conservazione e commercializzazione dei prodotti. In alta Valle la frutticoltura tradizionale cede il passo all’allevamento, alla silvicoltura ed al turismo. Significativa è la presenza dell’industria nei centri maggiori (Cles, Taio, Tuenno, Fondo ecc); così come molto rilevante è la presenza dell’artigianato, legato prevalentemente alla lavorazione del legno ed alle costruzioni. Il turismo, invernale ed estivo, si apre a prospettive sempre più ampie sia per la presenza di rilevanti attrattive naturali, che per la ricchezza di monumenti storici e per la forte presenza di tradizioni religiose legate ai Santuari di San Romedio, di Senale, di Santa Maria a Bresimo. Arte e religione La conversione dell’Anaunia al Cristianesimo non fu facile ed i tre missionari mandati da San Vigilio, Vescovo di Trento, vennero uccisi e messi al rogo nel 397 d.C. a Sanzeno importantissimo centro prima retico e poi romano, noto agli storici anche con il termine “Mecla”. Sul luogo del martirio sorse dapprima una cappella e poi una basilica terminata nel 1452 dal Principe Vescovo Cristoforo Madruzzo. Oggi Sanzeno, oltre a centro spirituale di primaria importanza per la Diocesi di Trento, è anche sede di un museo archeologico. Poco discosto da Sanzeno e quindi dalla tomba dei Martiri Anauniesi (Martirio, Sisinio ed Alessandro) su uno sperone roccioso sull’interno di una impervia valle sorge il Santuario di San Romedio. La tradizione vuole che Romedio sia un nobile tirolese che, stanco della vita mondana, vi si ritirò con alcuni compagni per pregare e fare penitenza. Numerose leggende si collegano alla figura di questo santo eremita fra cui una che lo lega all’orso. Si narra infatti che, avvertito da Dio della Morte di San Vigilio, poiché un orso gli aveva divorato la cavalcatura, ordinò all’animale di mettersi al suo servizio e di portarlo fino a Trento; cosa che esso fece. E’ in ricordo di questo aneddoto che nel recinto adiacente al santuario vengono custoditi degli orsi. La forte religiosità delle genti di Anaunia si è espressa nei secoli in una sentita devozione alla Madonna alla quale vennero dedicate numerosissime chiese. Ancora oggi molto visitato è il Santuario di Santa Maria a Baselga di Bresimo e , soprattutto, quello della Madonna di Senale in terra tedesca, poco prima del Passo Palade che porta a Merano. L’Anaunia è stata anche terra di missionari che, dopo la scoperta dell’America, vi si recarono per evangelizzarla. Si ricorda fra tutti il gesuita Padre Eusebio Chini che ancora oggi gode di larga fama nel Messico settentrionale ed in California. In questo contesto religioso si inserisce la devozione a San Giacomo di Compostela. Si sa che i pellegrini provenienti dall’Austria centro –occidentale e dalla bassa Baviera trovavano più facile , sicuro e conveniente il percorso della Valle dell’Adige dopo aver superato i valichi alpini di Resia, del Brennero o di San Candido per i provenenti dalla Valle della Drava. Le varie vie si congiungevano a Bolzano per poi proseguire per Trento e Verona . Qui si inserivano nel percorso che, provenendo da Aquileia e da Venezia, si dirigeva su Milano (Pavia) ,Torino e la Val di Susa. Varcato il Moncenisio ci si dirigeva su Avignone per prendere la via di Tolosa. Fra Trento e Bolzano, poiché la Valle dell’Adige era poco percorribile a causa delle bizzarrie dello stesso fiume, spesso venivano utilizzati altri percorsi tra cui quello anaune che, attraverso il Passo delle Palade, metteva in comunicazione con Merano, la Val Venosta, L’Engadina, il Vorallengerg; attraverso il Passo della Mendola la conca di Bolzano e la Valle del Brennero.Testimone del transito di viandanti e di pellegrini è la costruzione di un ospizio nei pressi del Santuario della Madonna a Senale. Certamente la devozione a San Giacomo, più marcata che in altre Valli del Trentino, è da mettersi in relazione con questi transiti di pellegrini provenienti dal Nord. Degno di sottolineatura è anche il fatto che Fondo, paese che possiamo considerare il centro della devozione iacopea, è proprio a ridosso del Passo delle Palade ed assai vicino a quello della Mendola. Una leggenda racconta che verso il 1480 (probabilmente il 1482) una grave pestilenza afflisse la Valle ed il paese di Fondo. Ed a Fondo solo sette famiglie ne uscirono indenni. Per questo fecero il voto di un pellegrinaggio a San Giacomo di Compostela per ringraziare il santo della protezione che aveva loro accordata. Al loro ritorno (1488?) a Fondo fecero dipingere sulla facciate delle case immagini del santo scene tratte dalla tradizione iacopea. La rievocazione storica dell’avvenimento si ha il 25 luglio allorché una solenne processione attraversa le vie della borgata lungo le quali sono allestite scene di vita ambientate all’epoca della pestilenza. L’arrivo alla chiesa di San Martino, ai margini del paese, simbolica miniatura di San Giacomo di Compostela, accompagnata da un’ esplosione di fuochi d’artificio, simboleggia la rinata voglia di vivere della borgata. Le pitture murali, che erano cadute in stato di abbandono, sono state restaurate. Ma la presenza di San Giacomo non si limita alle sole pitture murali, essa è rilevabile nella parrocchiale di Fondo dove al Santo è stato dedicato un altare, nella chiesa di Santa Lucia sulle cui pareti è dipinta la leggenda dell’impiccato. Anche i paesi vicini di Sarnonico (nella chiesa di Santa Maria) e di Romeno (in quella di San Bartolomeo), sempre dislocati sulla via dei pellegrini, conservano i segni di una presenza di devozione iacopea. Anche annesso alla chiesa di San Bartolomeo c’era un ospizio per l’assistenza ai pellegrini. L’Anaunia di oggi e San Giacomo di Compostela Il pellegrinaggio anaune in terra di Galizia, seppur nella sua modesta rilevanza, mette in risalto la grande importanza del Camino di Compostela nel rapporto fra i popoli e nella formazione di una coscienza europea cui una comunanza di cultura e di fede non possono essere estranee. Noi oggi vorremmo portare un contributo, anche modesto, al rafforzamento di tale spirito nella convinzione che la costruzione di un’Europa forte e coesa non dipende solo dalle grandi scelte operate a livello politico ma anche (soprattutto) dalla maturazione di una convinzione individuale. Le istituzioni scolastiche e comunali, che ci hanno dato mandato di muoverci in tale direzione, hanno già raccolto l’adesione, in linea di massima, di altre realtà (altri istituti scolastici, Comprensorio della Valle di Non, Provincia Autonoma di Trento, Azienda di promozione turistica, Autorità religiose ) al presente progetto. L’auspicio è che esso divenga presto realtà.