una Prefettura sul - Obiettivo Sicurezza
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una Prefettura sul - Obiettivo Sicurezza
SERVIZI Vincenzo Grimaldi Una Prefettura sul “campo” Bologna: il Prefetto Una città reale che conta oltre mezzo milione di persone Un po’ di Storia Lo sviluppo delle dinamiche sociali ed interistituzionali dell’area bolognese è fortemente condizionato - probabilmente più che altrove dalle particolari connotazioni geografiche e morfologiche del territorio. La provincia di Bologna, infatti, con i suoi sessanta comuni, ha una superficie complessiva di 3.703 km2, dei quali quasi il 43% pianeggiante, ma con una configurazione orografica molto varia, comprendente anche una zona appenninica ed una zona collinare. La presenza di una fitta rete fluviale, e la natura talora permeabile della morfologia geologica dei terreni connotano il sistema idrogeologico della provincia bolognese, caratterizzato da frequenti zone soggette a fenomeni di dissesto o addirittura di movimento franoso. La zona appenninica è, inoltre, strutturalmente collocata in modo tale da costituire ed accentuare una vera e propria barriera naturale che se, da un lato, racchiude e ripara il territorio, dall’altro ha reso necessario l’approntamento di opere che ne agevolassero il valico e la transitabilità. La città è col tempo divenuta uno snodo sempre più nevralgico di impor tanti vie di comunicazione dell’intero territorio nazionale e, conseguentemente, teatro dei cantieri di realizzazione di importantissime opere infrastrutturali, autostradali, stradali, ferroviarie, ed aeree. Alle peculiari connotazioni morfologiche del territorio ed al ruolo di snodo viario centrale, devono aggiungersi le caratterizzazioni dovute all’evoluzione demografica della popolazione ed alla situazione sociale conseguenti alla posizione geografica di centralità del capoluogo bolognese. La provincia bolognese presenta un numero di abitanti di poco inferiore ai 944.300 (dei quali circa 380.000 nel solo capoluogo), con una densità abitativa di circa 255 abitanti per km2, valore superiore sia alla media nazionale sia a quella regionale, anche se contenuto rispetto ad altre province in cui è presente un grande centro urbano (quali Milano, Roma, Torino o Napoli). For ti implicazioni si riconnettono alla presenza del locale ateneo che ospita poco meno di 100.000 studenti, molti dei quali fuori sede. Molte le persone che si trovano in città per motivi di lavoro, una componente questa rappresentata anche da numerosi cittadini stranieri (oltre 20.000). Non a caso, ma proprio anche in ragione della sua posizione, il capoluogo bolognese vanta un prestigioso ed attivo centro fieristico, che ospita durante tutto l’anno manifestazioni che richiamano un numerosissimo pubblico. La città reale, quindi, è vissuta giornalmente da oltre mezzo milione di persone: la taglia demografica di Bologna 43 obiettivo sicurezza SERVIZI Bologna: il Prefetto Linee guida regionali per i piani d’emergenza La vasta rete delle vie di comunicazione, uno scenario da monitorare 44 obiettivo sicurezza è, per tanto, nettamente superiore alla dimensione dei soli residenti. Si può agevolmente comprendere come, in una realtà come quella bolognese, la protezione civile assuma un rilevante significato ed abbia richiesto a tutte le componenti istituzionali ed alla prefettura un impegno costante ed attento. La protezione civile, “sistema aper to” oggetto di decentramento e materia affidata alla legislazione concorrente (ar t. 117 Costituzione) attiene, com’è noto, alla salvaguardia, al soccorso, all’assistenza, alla tutela ed al recupero dei beni a fronte di calamità naturali e/o antropiche. In questo ambito, ha trovato fondamento l’iniziativa della regione Emilia-Romagna di emanare delle linee-guida in materia di pianificazione dell’emergenza, ricorrendo ad una procedura concer tata con tutti i soggetti istituzionali interessati. In attesa dell’emanazione degli indirizzi statali in materia di pianificazione d’emergenza, la regione si è impegnata a predisporre linee-guida per l’elaborazione di piani d’emergenza a livello locale, che garantiscano “un coinvolgimento pieno delle risorse statali e locali, in una chiave di evidente ottimizzazione delle risorse stesse nell’ambito delle finalità di protezione civile e nel rispetto, in particolare, di quanto pianificato a livello regionale”. Dette linee-guida sono rivolte alle prefetture, alle amministrazioni provinciali ed agli enti locali, anche in forma consorziata o associata, nel rispetto della legislazione vigente. Attraverso il ruolo di coordinamento e raccordo assunto dalla prefettura di Bologna, le linee-guida sono divenute oggetto di un apposito protocollo d’Intesa, sottoscritto nel 2004 tra la regione Emilia-Romagna, le amministrazioni provinciali, le prefetture - uffici territoriali del governo della regione, la direzione regionale dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del ministero dell’Interno, l’ANCI (associazione nazionale dei comuni d’Italia) Emilia-Romagna, la delegazione regionale dell’unione nazionale dei comuni, delle comunità e degli enti montani, l’agenzia interregionale per il fiume Po (AIPO) e l’unione regionale delle bonifiche Emilia-Romagna, e contengono, oltre agli opportuni indirizzi in termini procedurali ed operativi, tutti gli elementi conoscitivi e le informazioni disponibili in sede regionale relativi alle diverse tipologie di rischio e rilevanti ai fini della definizione, con criteri uniformi ed omogenei, degli scenari di rischio da porre a base della pianificazione d’emergenza speditiva. La centralità geografica del territorio bolognese fa sì che la rete delle grandi vie di comunicazione rappresenti uno dei principali scenari di inter vento e la fonte di impor tanti iniziative. Per quanto riguarda la viabilità autostradale, gli eventi atmosferici di carattere nevoso tipici della stagione invernale, unitamente al consistente volume di traffico, compor tano il rischio dell’insorgere di situazioni di collasso del sistema viario, con gravissimi disagi per l’utenza. Fin dal dicembre 2000 è stato reso operativo un piano coordinato di inter vento per i casi di eccezionali nevicate sull’Appennino toscoemiliano, speculare e complementare a quello approvato dalla prefettura - ufficio territoriale del governo di Firenze. Con grande attenzione viene seguito anche l’avvio dei lavori di realizzazione della nuova corsia dell’autostrada A1 Milano-Napoli nel tratto ricompreso nel territorio della provincia di Bologna, tenendo SERVIZI Bologna: il Prefetto Facciata della prefettura, cortile interno e ufficio del Prefetto Sicurezza stradale: prevenzione, informazione ed intervento Un disciplinare operativo specifico per incidenti stradali in presenza di sostanze pericolose conto, in par ticolare, della concomitanza con i lavori sulla tangenziale di Bologna, con la costruzione di un casello autostradale per la zona fieristica e con i lavori di ristrutturazione dell’intero percorso autostradale Firenze-Bologna. In considerazione della necessità di affrontare l’insieme ar ticolato ed interconnesso di tali opere - cui si riconnette non solo il reale rischio di blocchi o, comunque, di ripercussioni anche gravi sulla viabilità - la prefettura di Bologna ha dedicato e continua a dedicare appositi e serrati incontri per verificare e predisporre unitamente a tutti gli uffici ed enti interessati ogni più opportuna misura preventiva e/od operativa per fronteggiare le possibili situazioni di criticità. Più in generale, il tema della sicurezza stradale - in par ticolar modo nel periodo estivo - va assumendo carattere di particolare rilievo ed ha richiesto alla prefettura di rendersi parte attiva nell’opera di predisposizione e di costante aggiornamento di specifiche intese, che costituiscono un fondamentale punto di riferimento operativo nella gestione dei momenti di maggiore transito veicolare e delle situazioni di criticità. Le pianificazioni sono imperniate su tre aspetti fondamentali: l’attività di prevenzione, l’attività di inter vento in caso incidenti stradali o, comunque, di blocco della circolazione, e l’attività di informazione dell’utenza e di sensibilizzazione sui temi della sicurezza. In par ticolare, esse prevedono l’intensificazione della presenza delle forze di polizia e delle polizie municipali attraverso piani coordinati di vigilanza stradale sia nella viabilità principale (autostrade e strade extraurbane) sia nei centri abitati, ove è più elevato il tasso di mortalità da incidenti. Le modalità di inter vento in caso di incidenti sulle tratte autostradali sono state studiate in funzione dell’obiettivo prioritario di scongiurare - ove possibile - blocchi totali e prolungati della circolazione, ovvero attraverso l’istituzione di riduzioni di carreggiata. E’ stato predisposto un par ticolare disciplinare operativo di intervento per i casi di incidente stradale sui tratti autostradali e stradali della provincia, nei quali restino coinvolti automezzi che traspor tino sostanze pericolose (tossiche o infiammabili); in queste ipotesi, infatti, si fa ancora più elevato il rischio di possibili blocchi e/o congestioni della viabilità in relazione ai tempi necessari agli operatori per liberare la sede stradale dai mezzi incidentati previa bonifica e messa in sicurezza dell’area rispetto alla presenza di dette sostanze. La prefettura si è attivata, in costante sinergia con il comando provinciale dei vigili del fuoco, nella direzione di agevolare la sempre maggiore e 45 obiettivo sicurezza SERVIZI Bologna: il Prefetto Un manuale operativo per la “grande galleria dell’Appennino” Il progetto del treno ad alta velocità Bologna-Firenze Piani di intervento per la messa in sicurezza del territorio 46 obiettivo sicurezza migliore dotazione, da parte di tutti i distaccamenti, di ogni accorgimento ed apparato tecnologico necessario ed utile al fine di assicurare il ripristino della viabilità nell’arco di tempo più breve possibile. Per quanto concerne, poi, la rete di comunicazione ferroviaria, nel territorio della provincia di Bologna è parzialmente situata la “Grande Galleria dell’Appennino” della linea Firenze-Prato-Bologna, di lunghezza complessiva pari a 18.508 metri, che riveste un’importanza strategica nei collegamenti ferroviari tra l’Italia centrale e quella settentrionale ed è attraversata in media da 140 treni passeggeri e 65 treni merci ogni giorno, nonché da circa 12.000 carri ogni anno (33 al giorno) che trasportano merci pericolose. All’interno del traforo possono inoltre essere presenti contemporaneamente 8 convogli per il traspor to di passeggeri e/o merci che lo percorrono ad un’elevata velocità. Nel mese di ottobre 2003 la prefettura-ufficio territoriale di Bologna, d’intesa con quella di Prato, ha por tato a termine la realizzazione di un manuale operativo coordinato degli inter venti di emergenza, che costituisce un utilissimo strumento operativo utilizzabile in caso di incidente con danni a persone all’interno del tunnel, prevedendo anche l’effettuazione periodica di apposte esercitazioni congiunte. Da alcuni anni, inoltre, la direzione compar timentale infrastrutture di Bologna della società Rete ferroviaria italiana (RFI) sta eseguendo delle opere per ridurre i rischi per le persone in caso di incidente, che dovrebbero assicurare una migliore illuminazione delle vie di esodo ed un potenziamento delle telecomunicazioni, il cui completamento è programmato entro al fine del 2007. Va inoltre ricordato che, com’è noto, è tuttora in corso la realizzazione del progetto treno ad alta velocità (TAV) nella tratta Bologna-Firenze, che prevede 67 km di quadruplicamento dei binari con 61 km di passaggio in galleria, per un totale di ben 9 gallerie, in un’area che comprende altri quattro comuni oltre al capoluogo. La prefettura di Bologna segue con costante attenzione questi interventi mediante periodici incontri per verificare lo stato dei lavori in corso ed analizzare più in generale le modalità di attivazione dei dispositivi di emergenza. Oltre a quello degli interventi sulle grandi vie di comunicazione, stradali e ferroviarie, le peculiari caratteristiche morfologiche e geografiche del territorio bolognese impongono la messa in sicurezza del territorio e la massima riduzione dei rischi nelle ipotesi di possibili eventi calamitosi o connessi al verificarsi di condizioni meteorologiche avverse. In tale ambito, la prefettura di Bologna si è mossa in piena sinergia con gli enti territoriali interessati al fine di favorire un più efficace coordinamento delle attività di protezione. In par ticolare, gli enti territoriali hanno seguito la via innovativa di far seguire agli inter venti in emergenza azioni di miglioramento delle condizioni di sicurezza del territorio, per mitigare le conseguenze e gli effetti acuti collegati con possibili disastri futuri, indotti anche da intensi e peggiorativi mutamenti climatici. A tale scopo sono stati attuati piani di intervento urgenti per la messa in sicurezza del territorio approvati all’unanimità da tutte le amministrazioni e dagli enti interessati - per realizzare lavori su sponde, argini e versanti franosi e per ripristinare le infrastrutture pubbliche e private danneggiate. SERVIZI Bologna: il Prefetto Una organizzazione interistituzionale di intervento Anche sul fronte dell’approvvigionamento idrico, la prefettura di Bologna ha par tecipato attivamente ai lavori del gruppo tecnico di lavoro costituito per monitorare la situazione e coordinare gli inter venti preventivi ed operativi in occasione delle emergenze idriche. Il gruppo è composto da rappresentanti della prefettura, della regione, della provincia, dell’agenzia d’ambito per i ser vizi pubblici di Bologna, dell’autorità bacino del Reno, di HERA (la società che gestisce l’erogazione di acqua e gas a Bologna) e dell’ENEL. Merita, inoltre, di essere ricordato l’impegno della prefettura di Bologna nell’attività di prevenzione connessa alla possibile diffusione del virus della c.d. “influenza aviaria”. Nell’ambito del coordinamento dell’attività di un apposito gruppo di lavoro - composto anche da rappresentanti della regione, dell’università, dell’azienda USL di Bologna e dell’esercito - la prefettura ha effettuato un’esercitazione di difesa civile per verificare l’efficacia del piano operativo predisposto. Alla luce della intensa e positiva esperienza maturata “sul campo”, è emersa in tutta la sua attualità ed evidenza l’imprescindibile oppor tunità e necessità che, sul fronte dei numerosi temi e problemi che il territorio sottopone quotidianamente sotto il profilo della protezione civile, l’azione di tutti gli enti interessati si ispiri e si muova nelle forme e secondo le modalità di una rete interistituzionale di intervento e di un sistema di competenze sinergicamente orizzontali. In un simile contesto, la prefettura è chiamata ad affermarsi nel ruolo di riferimento privilegiato e di raccordo, operando in modo da promuovere modalità di crescente interazione, di continuo e costruttivo confronto ed interscambio e di integrazione interfunzionale di enti e livelli di governo differenti. Vincenzo Grimaldi, entrato nell’Amministrazione nel 1966 ha prestato servizio i primi anni nelle Prefetture. Chiamato al Viminale nel 1982 viene destinato al neo istituito Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Nel 1987 lo stesso Capo della Polizia Parisi gli affida la responsabilità dell’Ufficio Studi e Legislazione della Pubblica Sicurezza, incarico ricoperto nel triennio 1987-1990. Nominato Prefetto nel dicembre del 1990, viene chiamato a dirigere le Scuole di Polizia operanti sull’intero territorio nazionale. Nel giugno del 1996 gli viene conferito l’incarico di Vice Capo della Polizia e, nel settembre dello stesso anno, è nominato Prefetto di prima classe. Nel giugno 2000 gli vengono affidate le funzioni di Commissario del Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia e di Prefetto di Trieste. Dal giugno del 2003 è Prefetto di Bologna. 47 obiettivo sicurezza