pacchetto di misure ue sull`economia circolare

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pacchetto di misure ue sull`economia circolare
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PACCHETTO DI MISURE UE SULL’ECONOMIA CIRCOLARE
Marzo 2016
A)
COMUNICAZIONE DELLA CE SULL’ECONOMIA CIRCOLARE
Nel dicembre 2014 la Commissione ha deciso di ritirare una proposta legislativa sui rifiuti, applicando il principio della
discontinuità politica all'interno del primo programma di lavoro della Commissione Juncker. In quel momento la
Commissione ha preso l'impegno di utilizzare i suoi nuovi metodi di lavoro orizzontali per presentare entro la fine del
2015, avvalendosi delle competenze di tutti i suoi servizi, un nuovo pacchetto che coprisse l’intero ciclo economico e
non solo gli obiettivi di riduzione dei rifiuti.
Il 2 dicembre 2015 la Commissione europea, con la Comunicazione “L’anello mancante - Piano d'azione
dell'Unione europea per l'economia circolare”1, ha adottato un pacchetto di misure per incentivare la transizione
dell’Europa verso un’“economia circolare”2, che ne rafforzi la competitività a livello mondiale e stimoli la crescita
economica sostenibile e la creazione di nuovi posti di lavoro3.
Il pacchetto completo adottato il 2 dicembre è costituito da una serie di azioni tangibili ed ampie che verranno presentate
durante il mandato della Commissione. La Commissione invita ora il Parlamento europeo e il Consiglio a basarsi su
questo lavoro preparatorio e a dare priorità all’adozione e attuazione delle proposte legislative presentate.
L’obiettivo comune a tutte le misure adottate dalla Commissione è quello di aiutare le imprese e i consumatori europei a
effettuare la transizione verso un'economia più “circolare” e forte, dove le risorse vengono utilizzate/riutilizzate in modo
più sostenibile. Attraverso un maggior ricorso al riciclaggio e al riutilizzo, le azioni proposte costituiscono "l'anello
mancante"4 nel ciclo di vita dei prodotti, a beneficio sia dell’ambiente che dell’economia.
COM (2015) 614 final del 2 dicembre 2015. Questa Comunicazione era stata preceduta nel luglio 2014 da un’altra, dal titolo “Verso un'economia circolare:
programma per un'Europa a zero rifiuti” [COM(2014) 398 final]
2 L’economia, e quindi la produttività, approcciati in termini di riutilizzo, riciclaggio ed in questo modo trarre il massimo valore e il massimo uso da materie prime,
prodotti e rifiuti (circular economy). In un'economia circolare il valore dei prodotti e dei materiali si mantiene il più a lungo possibile; i rifiuti e l'uso delle risorse sono
minimizzati e le risorse mantenute nell'economia quando un prodotto ha raggiunto la fine del suo ciclo vitale, al fine di riutilizzarlo più volte e creare ulteriore valore.
Questo modello può creare posti di lavoro sicuri in Europa, promuovere innovazioni che conferiscano un vantaggio competitivo e un livello di protezione per le
persone e l'ambiente di cui l'Europa sia fiera, offrendo nel contempo ai consumatori prodotti più durevoli e innovativi in grado di generare risparmi e migliorare la
qualità della vita.
3 La prevenzione dei rifiuti, la progettazione ecocompatibile, il riutilizzo e misure analoghe possono generare risparmi netti per le imprese europee pari a 600 miliardi
di euro, ossia l'8% del fatturato annuo, riducendo nel contempo l'emissione di gas a effetto serra del 2-4%. Nei settori del riutilizzo, della rigenerazione e della
riparazione, a titolo di esempio, il costo per rigenerare i telefoni cellulari potrebbe essere dimezzato se fosse più facile smontarli. Se il 95% dei telefoni cellulari fosse
raccolto si potrebbero generare risparmi sui costi dei materiali di fabbricazione pari a oltre 1 miliardo di euro. Il passaggio dal riciclaggio alla rimessa a nuovo dei
veicoli commerciali leggeri, i cui i tassi di raccolta sono già elevati, potrebbe far risparmiare materiali per oltre 6,4 miliardi di euro l'anno (circa il 15% del bilancio per i
materiali) e 140 milioni in costi energetici, riducendo inoltre le emissioni di gas a effetto serra di 6,3 milioni di tonnellate.
4 Comunicato stampa della Commissione europea del 2 dicembre 2015.
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Si intende in questo modo trarre il massimo valore e il massimo uso da materie prime, prodotti e rifiuti, promuovendo
risparmi di energia e riducendo le emissioni di gas a effetto serra.
Le proposte della Commissione riguardano l’intero ciclo di vita: dalla produzione e il consumo fino alla gestione dei rifiuti
e al mercato per le materie prime secondarie; superando i compartimenti stagni in seno alla Commissione, il Piano
contribuisce, per questa via, a stimolare la creazione di posti di lavoro, la crescita economica, gli investimenti e l’equità
sociale.
Infatti, stimolando l’attività sostenibile in settori chiave e nuove opportunità imprenditoriali, il piano contribuirà a sbloccare
il potenziale di crescita e occupazione dell’economia circolare.
Il pacchetto di misure costituisce dunque il quadro di riferimento generale che consentirà una trasformazione
dell’economia e della produzione, verso un modello in cui le risorse vengono conservate e riutilizzate per sfruttarne al
massimo il potenziale economico e, a questi scopi:
-
indica i processi per una migliore gestione dei rifiuti in Europa, sostenuto da azioni che riguardano l'intero ciclo
dei prodotti;
-
contiene un quadro normativo e di incentivi a livello UE che aiuteranno le imprese e i consumatori, ma anche le
Autorità nazionali e locali - Stati membri, Regioni e Comuni – ad attuare questa transizione.
In particolare, il Pacchetto di misure adottato dalla Commissione5 comprende:
- alcune proposte legislative riviste sui rifiuti6: le proposte legislative in materia di rifiuti, adottate insieme al piano
d’azione, includono obiettivi a lungo termine per ridurre il collocamento in discarica e aumentare sia la
preparazione per il riutilizzo sia il riciclaggio dei principali flussi di rifiuti, quali i rifiuti urbani e i rifiuti di imballaggio;
le proposte contengono nel contempo misure concrete per abbattere gli ostacoli che si frappongono al
miglioramento della gestione dei rifiuti, tenendo conto delle diverse situazioni degli Stati membri;
- un piano d'azione globale che definisce un mandato concreto per la durata in carica di questa Commissione: il
piano d'azione sull'economia circolare integra la proposta sui rifiuti, stabilendo misure che fungono da anello
mancante nell'economia circolare e affrontare tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto: dalla produzione e il
consumo fino alla gestione dei rifiuti e al mercato delle materie prime secondarie. Il piano d'azione include anche
5Vedi
Commissione europea, “Scheda informativa: Pacchetto sull'economia circolare: domande e risposte”, in http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-156204_it.htm, per approfondimenti su Misure e Proposte adottate dalla Commissione europea su: gestione dei rifiuti, conversione dei rifiuti in risorse (materie prime
secondarie), rifiuti alimentari, spreco di alimenti commestibili, processo produttivo, rifiuti marini, materie prime essenziali; proposte per le sfide specifiche del settore
della plastica, dei settori della costruzione e della demolizione e infine le proposte per la biomassa e i bioprodotti.
6 Le nuove proposte legislative sui rifiuti definiscono obiettivi chiari in materia di riduzione dei rifiuti e stabiliscono un percorso a lungo termine ambizioso e credibile
per la loro gestione e riciclaggio. Al fine di garantire un’attuazione efficace, gli obiettivi di riduzione dei rifiuti delle nuove proposte sono accompagnati da misure
concrete volte ad affrontare gli ostacoli pratici e le diverse situazioni nei vari Stati membri. Gli elementi chiave delle nuove proposte comprendono:
– Un obiettivo comune a livello di UE per il riciclaggio del 65% dei rifiuti urbani entro il 2030;
– Un obiettivo comune a livello di UE per il riciclaggio del 75% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030;
– Un obiettivo comune a livello di UE ridurre del 50% i rifiuti alimentari entro il 2030;
– un obiettivo vincolante per ridurre al massimo al 10% il collocamento in discarica per tutti i rifiuti entro il 2030;
– il divieto del collocamento in discarica dei rifiuti della raccolta differenziata;
– la promozione di strumenti economici per scoraggiare il collocamento in discarica;
– definizioni più semplici e adeguate nonché metodi armonizzati per il calcolo dei tassi di riciclaggio in tutta l’UE;
– misure concrete per promuovere il riutilizzo e stimolare la simbiosi industriale trasformando i prodotti di scarto di un'industria in materie prime destinate ad
un'altra;
– incentivi economici affinché i produttori facciano giungere prodotti più ecologici sul mercato e un sostegno ai sistemi di recupero e riciclaggio (es. per imballaggi,
batterie, apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli).
La proposta legislativa disciplina solo i rifiuti urbani. Per quanto riguarda gli altri rifiuti, sono posti obiettivi di riciclaggio per i materiali di imballaggio, che rafforzeranno
gli obiettivi in materia di rifiuti urbani; per i rifiuti industriali l'approccio legislativo non appare idoneo a causa della diversità di questo flusso. Un approccio orientato
all'industria che utilizzano i documenti di riferimento sulle migliori tecniche disponibili (BREF) per affrontare le questioni specifiche connesse alla gestione di un dato
tipo di rifiuti rappresenta una soluzione più adatta. Inoltre i rifiuti di imballaggio industriali e commerciali sono disciplinati dalle direttive 94/62/CE e 2008/98/CE.
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un certo numero di azioni mirate alle barriere del mercato in specifici settori o flussi di materiali, come la plastica, gli
sprechi alimentari, le materie prime essenziali, la costruzione e la demolizione, la biomassa e i bioprodotti nonché
misure orizzontali in settori come l'innovazione e gli investimenti;
- un calendario preciso per le azioni proposte e un piano di monitoraggio dell'attuazione del Piano d'azione per
l'economia circolare: la Commissione proporrà un quadro di riferimento che comprenderà indicatori in settori quali
la sicurezza dell'approvvigionamento delle materie prime essenziali, la riparazione e il riutilizzo, la generazione e la
gestione dei rifiuti, il commercio delle materie prime secondarie tra i paesi dell'UE e con paesi extra-UE nonché
l'uso di materiali riciclati nei prodotti; svilupperà inoltre una metodologia comune per misurare lo spreco alimentare
e definirne gli indicatori.
Le azioni chiave proposte e/o adottate per l’attuazione del “Piano sull’economia circolare” sono:
- Finanziamento della “transizione”, per mezzo di 650 milioni di euro provenienti dal Programma Horizon 2020 e 5,5
miliardi di euro provenienti dai Fondi strutturali (c.d. fondi indiretti, nell’ambito di programmi operativi nazionali e
regionali) per la gestione dei rifiuti e, infine, mediante investimenti nell’economia circolare a livello nazionale.
- Azioni per ridurre i rifiuti urbani, alimentari, e di imballaggio (indicazione degli obiettivi di riduzione dei rifiuti e
previsione di misure concrete per superare ostacoli e affrontare diverse situazione nei vari Stati membri).
- Misure nell'ambito del “Piano di lavoro 2015-2017 sulla progettazione ecocompatibile”7 per promuovere la
riparabilità, longevità e riciclabilità dei prodotti, oltre che l'efficienza energetica;
- Pacchetti di interventi mirati in settori quali la plastica, i rifiuti alimentari, l’edilizia, le materie prime essenziali, i rifiuti
industriali e minerari, i consumi e gli appalti pubblici. Seguiranno altre importanti proposte legislative sui concimi e
sul riutilizzo dell’acqua.
B)
FONTI DI FINANZIAMENTO
In questo quadro generale, l'economia circolare ha bisogno di più ricerca e innovazione per espandere la competitività
dell'industria europea.
A questo fine saranno necessari investimenti pubblici e privati8.
I programmi HORIZON 20209, LIFE10 e COSME11, insieme con i Fondi strutturali e di investimento (SIE), il Fondo per gli
investimenti strategici (FEIS) e altri programmi dell'UE costituiranno importanti strumenti di sostegno.
Piano di lavoro 2015-2017 sulla progettazione ecocompatibile, in particolare, richiesta agli organismi europei di normazione di elaborare norme sull’efficienza dei
materiali per la definizione dei futuri requisiti di progettazione relativi alla durabilità, alla riparabilità e alla riciclabilità dei prodotti.
8 Vedi la Comunicazione della CE, “Lanello mancante – - Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare”, citata.
9 Horizon 2020 –è lo strumento finanziario di attuazione di una delle Iniziative Faro di Europa 2020 “Unione dell’Innovazione”, volta a difendere (garantire) la
competitività globale dell’Europa. Con un budget di 70,2 miliardi di euro, il nuovo Programma per la ricerca e l’innovazione dell’UE è la spinta per la creazione di
nuova crescita e nuovi posti di lavoro in Europa. Horizon 2020 è un unico Programma che mette insieme tutte le attuali linee di finanziamento nel campo della ricerca
e innovazione quale : Settimo Programma Quadro di Ricerca (7° PQ), Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione (CIP), Istituto Europeo di Innovazione
e Tecnologia (IET) .
I tre obiettivi principali sono:
1) Exellent science con un budget pari a 24.598 miliardi di euro, volto a garantire il primato dell’Europa nel settore scientifico a livello mondiale;
2) Industrial Leadership, con un budget pari a 17. 938 miliardi, diretto a sostenere la ricerca e l’innovazione dell’industria europea, con una forte attenzione verso le
tecnologie abilitanti e gli investimenti a favore delle piccole imprese;
3) Societal challenges , con un budget pari a 31,748 miliardi per Risorse destinate ad affrontare le grandi sfide globali nei settori:
- della Salute e del cambiamento demografico e benessere; - della sicurezza dell’alimentazione, agricoltura sostenibile, bio-economia; - dell’ Energia sicura, pulita ed
efficiente; - dei Trasporti intelligenti, “verdi” e integrati delle azioni climatiche ed efficienza delle risorse ( incluse materie prime) per una Società inclusiva, innovativa
e sicura.
L’obiettivo generale è quello di promuovere i settori della ricerca e sviluppo su scala europea e mondiale, rimuovendo gli ostacoli all’innovazione e rendendo più facile
per il settore pubblico e privato lavorare insieme al fine di raggiungere questo obiettivo.
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Svolgerà inoltre un’opera di sensibilizzazione affinché siano elaborati progetti di economia circolare con finanziamenti
unionali di varia natura, in particolare i Fondi della politica di coesione 2014-2020.
I fondi della politica di coesione sono infatti destinati a un numero crescente di programmi che favoriscono la transizione
verso l’economia circolare, in particolare le attività di riutilizzo e riparazione, il miglioramento dei processi produttivi, la
progettazione dei prodotti e le PMI. La Commissione coopererà con gli Stati membri, le regioni e le autorità locali per
rafforzare il loro approccio all’economia circolare in tale contesto, attraverso azioni mirate di sensibilizzazione.
Le PMI, comprese le imprese sociali, sono particolarmente attive in settori quali il riciclaggio, la riparazione e
l'innovazione e svolgeranno un ruolo importante nello sviluppo di un'economia più circolare.
La Commissione perciò intende intensificare la sua azione per mobilitare i portatori di interesse a favore dell’economia
circolare, in particolare per l’attuazione del “Piano d’azione”.
I finanziamenti privati devono orientarsi verso le nuove opportunità create dall’economia circolare, il che per il settore
finanziario significa investire in progetti talvolta nettamente lontani da quelli consueti; il Fondo europeo per gli
investimenti strategici (FEIS) è uno strumento che può essere utilizzato in tal senso, in collaborazione con la Banca
europea per gli investimenti (BEI) e il polo europeo di consulenza sugli investimenti.
La Commissione svolgerà attività di sensibilizzazione al fine di incoraggiare la presentazione di domande di
finanziamento e sosterrà lo sviluppo di progetti e piattaforme di investimento inerenti all’economia circolare, ad esempio
nei settori del riciclaggio della plastica o dei minerali; si lavorerà allo sviluppo di cluster intersettoriali e alla messa in
comune delle risorse per elaborare progetti di dimensione europea. I progetti attinenti all’economia circolare possono
inoltre beneficiare della consulenza e di strumenti di finanziamento della BEI nel quadro del programma Innovfin12. Per
sostenere il finanziamento dell’economia circolare la Commissione, insieme alla BEI e alle banche nazionali, sta anche
valutando la possibilità di creare una piattaforma.
Infine, la transizione verso un’economia circolare richiede una forza lavoro qualificata, dotata di competenze specifiche e
talvolta nuove, nonché condizioni favorevoli all’occupazione e al dialogo sociale. Lo sviluppo delle necessarie
competenze a tutti i livelli dovrà coniugarsi all’adeguamento dei sistemi d’istruzione e formazione. La Commissione sta
dando seguito all’iniziativa a favore dell’occupazione verde13, con misure volte sia ad anticipare il fabbisogno di
competenze e incoraggiarne lo sviluppo, sia a sostenere la creazione di posti di lavoro nell’economia verde.
B.1.) HORIZON 2020 – Programma “Industria 2020”
L’innovazione sarà il cardine di questo cambiamento strutturale: per ripensare i modi di produzione e consumo e per
trasformare i rifiuti in prodotti ad alto valore aggiunto, occorrono tecnologie, processi, servizi e modelli imprenditoriali
Il programma è aperto a: qualsiasi soggetto giuridico, università o centro di ricerca stabilito- In uno dei 28 Stati membri UE. - In uno dei paesi associati - In uno dei
paesi in via di adesione, paesi candidati e potenziali candidati; PMI, Aziende attive nel settore tecnologico, Istituti di ricerca, ricercatori singoli o affiliati a soggetti
pubblici o privati.
Devono partecipare almeno 3 soggetti giuridici, ognuno dei quali dev’essere stabilito in uno Stato membro o in un paese associato.
La Commissione pubblica sul “Portale dei partecipanti” tutte le call del Programma.
http://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/en/how-get-funding
10 Il programma “LIFE: azione per l’ambiente e per il clima” (2014-2020) sostituisce il precedente Programma LIFE+ (2007-2013) ed ha un ruolo significativo
nell’attuazione dei principali interventi legislativi dell’Unione europea in campo ambientale, quali le direttive “habitat” e “uccelli” e la direttiva quadro in materia di
acque.
11 Il Programma COSME mira a rendere più agevole per le piccole e medie imprese (PMI) l'accesso ai finanziamenti in tutte le fasi del loro ciclo di vita - creazione,
espansione o trasferimento dell’attività.
12 http://www.eib.org/products/blending/innovfin/?lang=en – consiste in una serie di strumenti finanziari e servizi di consulenza offerti dalla BEI per l’attuazione di
progetti di R&I, per sostenere e favorire gli investimenti in ricerca ed innovazione sia delle PMI che delle grandi imprese.
13 COM(2014) 446 final.
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nuovi che plasmeranno il futuro dell’economia e della società. Il sostegno alla ricerca e all’innovazione sarà pertanto un
fattore determinante per dare impulso alla transizione, che concorrerà anche a rafforzare la competitività e modernizzare
l’industria dell’Unione.
Per sostenere la progettazione e l'innovazione al servizio di un'economia più circolare, la Commissione intende, fra
l’altro, dimostrare, nell'ambito del Programma HORIZON 2020, i vantaggi derivanti dal passaggio a un'economia
circolare a livello europeo, per mezzo di progetti innovativi su grande scala, incentrati sulla cooperazione all'interno delle
catene del valore e tra di esse, stimolando lo sviluppo delle competenze e sostenendo l'applicazione commerciale di
soluzioni innovative.
Il programma di lavoro di HORIZON 2020 per il biennio 2016-201714 comprende un’importante iniziativa, “Industria 2020
nell’economia circolare”, che assegnerà più di 650 milioni di euro a progetti di dimostrazione innovativi, che sostengono
gli obiettivi dell’economia circolare e la competitività nell’Unione in un’ampia gamma di attività industriali e di servizi, tra
cui la trasformazione, la fabbricazione e nuovi modelli imprenditoriali. I finanziamenti saranno rivolti in particolare:
- a progetti dimostrativi su larga scala;
- all’acqua bene prezioso nel contesto dell’economia circolare;
- allo sviluppo del potenziale dei rifiuti organici urbani;
- all’automazione digitale;
- allo sviluppo di tecnologie industriali per la valorizzazione delle risorse biologiche europee per dare valore
aggiunto ai prodotti.
Questa iniziativa prevede inoltre un approccio pilota per aiutare chi intende innovare a sormontare gli ostacoli normativi
(ad esempio, ambiguità delle disposizioni giuridiche), istituendo accordi con i portatori di interesse e le autorità pubbliche
(“patti per l’innovazione”).
“Industria 2020”, nell’ambito del pilastro “Leadership industriale” , va ad aggiungersi ai molti programmi che, nell’ambito
di HORIZON 2020, sosterranno progetti innovativi inerenti all’economia circolare, in settori quali la prevenzione e la
gestione dei rifiuti, i rifiuti alimentari, la rimanifattura, processi industriali sostenibili, la simbiosi industriale e la
bioeconomia .
L’invito generale a presentare progetti “Industria 2020 nell’economia circolare” (2016-2017) ha il codice identificativo
H2020- IND-CE-2016-17 ed è stato lanciato il 14 ottobre 2015.
L’invito è strutturato il 33 sottoinviti (c.d. topics) di cui: 18 sottoinviti sono già stati aperti alla presentazione dei progetti
ed hanno scadenza tra gennaio e marzo 2016; i restanti 15 sottoinviti saranno aperti a marzo ed a settembre 2016.
Bando H2020-IND-CE-2016-17 – Industria 2020 nell’economia circolare
- CIRC-01-2016-2017: Approcci eco-innovativi e sistemici per l’economia circolare: progetti dimostrativi su larga scala
- CIRC-02-2016-2017: Acqua nel contesto dell’economia circolare
Il nuovo programma di lavoro 2016-2017 offre opportunità di finanziamento attraverso una serie di inviti a presentare proposte – il 14 ottobre ne sono stati lanciati
50 - che nel complesso coprono quasi 600 temi, nell’ambito dei 3 pilastri di HORIZON per un valore complessivo di circa 16 miliardi di euro in progetti di ricerca e
innovazione.
Il programma sosterrà nei prossimi due anni una serie di iniziative trasversali: l'ammodernamento dell'industria manifatturiera europea (1 miliardo di euro); le
tecnologie e le norme per la guida automatica (più di 100 milioni di euro); internet degli oggetti (139 milioni di EUR) per sostenere la digitalizzazione delle industrie
dell'UE; Industria 2020 e l'economia circolare (650 milioni di euro) per sviluppare economie forti e sostenibili; città intelligenti e sostenibili (232 milioni di euro) per
migliorare l'integrazione delle reti ambientali, digitali, dei trasporti e dell'energia negli ambienti urbani dell'UE. Almeno 8 milioni di euro di finanziamento, inoltre,
saranno destinati alla ricerca in materia di sicurezza delle frontiere esterne dell'UE per migliorare le procedure di identificazione e prevenire il traffico e la tratta di
esseri umani; 27 milioni di euro saranno destinati alle nuove tecnologie per prevenire la criminalità e il terrorismo e 15 milioni di euro saranno destinati alla ricerca
sull'origine e l'impatto dei flussi migratori in Europa.
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- CIRC-03-2016: Specializzazione intelligente per l’eco-innovazione sistemica e l’economia circolare
- CIRC-04-2016: Nuovi modelli e incentive economici per le imprese dell’economia circolare
- CIRC-05-2016: Progetti per liberare il potenziale dei rifiuti organici urbani
BUDGET 87,5 MILIONI - SCADENZA 8 MARZO e 6 SETTEMBRE 2016
- FOF-01-2016: Nuovi approcci ibridi per additivi e macchine per la produzione sottrattiva
- FOF-02-2016: Macchinari e sistemi di robot in ambienti di controllo utilizzando nuove funzioni cognitive incorporate
- FOF-03-2016: Strategie a zero difetti a livello di Sistema per linee di produzione multifase
- FOF-04-2016: Adattamento continuo in ambienti di lavoro per sviluppare livelli di automazione e sistemi di produzione in continua
evoluzione
- FOF-05-2016: Supporto per l’ulteriore sviluppo delle tecnologie di fabbricazione additive in Europa
- FOF-11-2016: Automazione digitale
- FOF-13-2016: Produzione a base di laser fotonici
BUDGET 145 MILIONI DI EURO – SCADENZA 21 GENNAIO 2016
- SPIRE-01-2016: Approcci sistemici per sistemi di gestione dell’acqua e l’uso efficiente delle risorse nelle industrie di processo
- SPIRE-02-2016: monitoraggio e controllo dei processi ad alta densità di dati a livello di impianto
- SPIRE-03-2016: Tecnologie industriali per la valorizzazione delle risorse biologiche europee per dare valore aggiunto ai prodotti
- SPIRE-04-2016: Progetti per l’efficientamento dei forni industriali nuovi e di quelli esistenti
- SPIRE-05-2016: Uso potenziale di anidride carbonica/ossido di carbonio e fossili non convenzionali e risorse naturali in Europa
come materie prime per l’industria di processo
- SPIRE-06-2016: Modelli di business per approcci flessibili e delocalizzati per l’elaborazione dei processi.
BUDGET 74 MILIONI DI EURO – PRIMA SCADENZA 21 GENNAIO 2016 – ALTRE SCADENZE IN CORSO D’ANNO