Mise en page 1 - Abbaye de La Sauve
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abbaye de la sauve-majeure IT.qxp_majeure 28/10/2015 16:21 Page1 Storia Visita Il cammino di Santiago Informazioni Storia Visita Il cammino di Santiago Informazioni Storia ▲ ▲ ▲ Visita Il cammino di Santiago Informazioni italiano Glossario Una sosta privilegiata nel cuore della vita dell’abbazia Abside: estremità semi-circolare della chiesa. Commenda: amministrazione di un bene ecclesiastico affidata a un chierico o a un laico. Mauristi: religiosi di San Mauro, congregazione benedettina istituita a Parigi nel 1618 e poi sciolta durante la Rivoluzione. Medaglioni di consacrazione: rappresentazioni degli apostoli poste all’interno della chiesa in occasione della cerimonia che precede la sua apertura (1231). Modiglione: supporto posizionato sotto un cornicione. Monasticon Gallicanum: raccolta di tavole incise che rappresentano le prospettive cavaliere delle abbazie della congregazione di San Mauro. Sauveté: territorio affrancato da ogni giurisdizione laica. Scuola normale per istitutori della Gironda: costruita alla fine del XIX secolo al posto degli edifici del convento e distrutta da un incendio nel 1910. Semicatino: cupola a quarto di sfera. Il pellegrinaggio di Santiago è uno dei tre grandi pellegrinaggi della cristianità nel Medioevo, insieme a quelli di Roma e Gerusalemme. La fama dell’abbazia resta legata al successo di questa grandiosa impresa religiosa. Prima di avventurarsi nelle Landes, regione poco ospitale, l’abbazia rappresenta una sosta provvidenziale per i pellegrini di Dio, che trovano cure, cibo e riposo nell’infermeria e nell’ospizio. Alcune conchiglie bucate trovate in un sarcofago scoperto nel 1960 nella cappella nord fanno pensare che alcuni abbiano scelto La Sauve come ultima tappa del loro viaggio terreno. Un itinerario secondario L'abbazia, dalla strada di Langoiran La rete del cammino di Compostela è molto più complessa di quello che si può supporre basandosi solo sui quattro grandi itinerari riportati nella “Guida del pellegrino di Santiago”, del XII secolo. Arrivati a La Sauve, i pellegrini raggiungono Langoiran per attraversare la Garonna a Tourne e ritrovano la strada per Tours a Belin-Beliet. Al loro ritorno, recano doni e lasciti come testimonianza della loro gratitudine. Informazioni pratiche Durata media della visita: 1 ora Visite adattate per portatori di handicap. Bookshop La guida di questo monumento è disponibile nella collezione “Itinéraires” presso il bookshop. Centre des monuments nationaux Abbaye de La Sauve-Majeure 33670 La Sauve-Majeure tél. 05 56 23 01 55 fax 05 56 23 38 59 www.monuments-nationaux.fr abbazia di La Sauve-Majeure Nel cuore dell’arte romanica Potenza e indipendenza crédits photos MAP, Archives photographiques P. Berthé © Centre des monuments nationaux, Paris. illustration Tout pour plaire. conception graphique Plein Sens, Anders. réalisation beau fixe. traduction ADT International. impression Stipa, 2016. Sul cammino di Santiago Nel 1079 un abate benedettino, che diventerà poi san Gerardo di Corbie, fonda l’abbazia di Notre-Dame-de-la-Sauve-Majeure, nella vasta foresta di Entre-Deux-Mers, tra la Garonna e la Dordogna. Il sostegno dei duchi di Aquitania e la vicinanza con il pellegrinaggio verso Santiago di Compostela favoriscono la riuscita del progetto. Nel XII secolo, l’abate è alla testa di 70 priorati dislocati dall’Inghilterra all’Aragona. L’abbazia diventa un importante borgo monastico, nella zona della sauveté*. Eclissi e rinascita L’abbazia nel 1679. L’avvenire della Sauve viene compromesso dagli sconvolgimenti legati alla Guerra dei Cent’anni e dal fatto che viene ceduta in commenda* alla fine del XV secolo. Nel 1660, quando il monastero è ormai in stato di abbandono, i Mauristi* ne ripristinano la vocazione monastica. Dopo la Rivoluzione, gli edifici vengono usati come cava di pietra e la chiesa diventa così una grandiosa rovina. Classificata come monumento storico nel 1840 e acquisita dallo Stato nel 1960, l’abbazia nel 1998 è iscritta nel Patrimonio mondiale dell’Unesco alla stregua del Cammino di Santiago di Compostela. *Spiegazioni sul retro del documento. abbaye de la sauve-majeure IT.qxp_majeure 28/10/2015 16:21 Page4 Storia Visita Il cammino di Santiago Informazioni ▲ La chiesa abbaziale F G Edificata su uno schema a forma di croce latina orientata, è composta da una navata di cinque campate affiancata da navate laterali, da un transetto che si apre sul coro e da cappelle laterali decrescenti. Rimangono pochi elementi del portale della chiesa, le cui grandi linee ci sono pervenute grazie alla prospettiva cavaliera del Monasticon Gallicanum*. A La navata ha inizio dal retro della facciata. Nella prima campata, un pozzo e una nicchia costituiscono un enigmatico impianto liturgico. Nel XVII secolo vengono costruiti due grandi blocchi in muratura, la cui forma disegna una sorta di tamburo d’entrata ovale, per accogliere una tribuna d’organo. Incassati nel muro si possono ammirare sei medaglioni di consacrazione* che rappresentano gli apostoli. La navata, in parte rovinata, presenta una volta a crociera ogivale. La navata laterale sud, entrando a destra, testimonia le diverse fasi della costruzione. Le volte a crociera ogivale della seconda e della terza campata, in stile gotico, risalgono al XIII secolo, come la torre campanaria a pianta ottagonale, con le sue grandi bifore geminate al secondo piano. La quinta campata presenta una volta a crociera risalente al XII secolo, in stile romanico. L’abside, datata all’inizio del XII secolo, è la parte più completa e più antica di tutta la chiesa. Comprende il coro e le cappelle vicine che hanno conservato le loro volte a botte a tutto sesto. Il coro, illuminato da tre grandi vetrate e sovrastato da una volta a semicatino*, ospitava il “santissimo sacramento”, la tomba del santo fondatore in bronzo cesellato, insieme ad altre preziose reliquie offerte alla venerazione dei fedeli. I C B H D 2 1 E A 3 1 Accoglienza-bookshop 2 Museo lapidario 3 Casa vinicola de l’Entre-Deux-Mers Le decorazioni scolpite Da B a E Sui capitelli, le rappresentazioni bibliche si affiancano ai mostri del lontano Oriente, ormai persi nella notte dei tempi. Tra le scene istoriate si possono riconoscere “Il peccato originale”, “Daniele nella fossa dei leoni”, “La tentazione di Cristo”, “La vita di Sansone”, “La decapitazione di San Giovanni Battista”. Gli scultori hanno creato una fauna mitica per rappresentare i vizi. Così, aspidi, basilischi, sagittari e grifoni si affrontano. I capitelli con decorazione vegetale (acanto, felce e pino) sono molto numerosi. Quello intitolato “La vigna” rappresenta la resurrezione e la vita ed è collocato di fronte al capitello dei combattimenti favolosi. Questa suddivisione del coro in destra e sinistra simboleggia la contrapposizione tra il bene e il male. F All’esterno, all’ombra del leccio, l’abside* presenta un armonioso ornamento con vetrate e archi ciechi con capitelli delicatamente scolpiti. Vi si possono ammirare figure di quadrupedi, acrobati tiratori di barba e capelli, sirene-uccelli, ecc. Su tutto l’insieme corre un cornicione a modiglioni* scolpiti, alcuni dei quali sono ora esposti al museo dei chiostri di New York. Gli edifici monastici G La sala capitolare nella quale si riuniscono i monaci sotto l’autorità dell’abate, per ascoltare la lettura di un capitolo (capitulum) della regola, da cui il nome. In questa sala si discute, si prendono le decisioni importanti e si confessano i peccati. Oggi non ne rimane che una parte delimitata da colonne basse e rivestimenti moderni. H Il chiostro, punto di confine tra i monaci e i laici, è delimitato da quattro gallerie coperte che circondavano un giardino, spazio di preghiera e di meditazione. Lo scriptorium si trova nel prolungamento della sala capitolare. È riservato ai monaci amanuensi e miniatori. Allo stesso piano si trova il dormitorio. Oggi ne rimangono solo alcune vestigia. I Il refettorio, luogo di comunione e fratellanza tra i monaci, oggi appare solo come un muro animato da vetrate gotiche del XIII secolo, riscoperto nel 1963 al momento dello sgombero delle rovine della scuola normale per istitutori della Gironda*. *Spiegazioni sul retro del documento.