M. Andreoli - Parametri Musicali
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M. Andreoli - Parametri Musicali
MALER “Dell’ora o del mai” Prodotto, arrangiato e realizzato da Giancarlo Di Maria Testi: M. Andreoli Musiche: M. Andreoli e G. Di Maria Registrato presso Parametri Musicali di Bologna da Riccardo Nanni eccetto “Bianca”, “Carmelita” e “Difficile l’amore” registrate da Alessandro Margozzi Mixato presso Parametri Musicali di Bologna da Riccardo Nanni eccetto “Bianca” e “Carmelita” mixate da Alessandro Margozzi Masterizzato da Maurizio Biancani presso Fonoprint Studio Mastering di Bologna Assistente Nicola Fantozzi Assistente alla produzione per Parametri Musicali: Simona Grandi Edizioni musicali: Music Market/Parametri Musicali Eccetto “Bianca” Edizioni Music Market/Tocadisco's Copertina: Maler Grafica: Laura Rambelli Produzione esecutiva: Massimo Benini per IRMA LE FONTI Tastiere e programmazioni: Giancarlo Di Maria Chitarre elettriche: Marco Formentini Fisarmonica: Thomas Sinigaglia 1° e 2° violino: Franco Parisini, Viola: Enrico Celestino, Violoncello: Chiara Tenan Quartetto scritto e diretto da Giancarlo Di Maria CARMELITA Pianoforte, tastiere e programmazioni: Giancarlo Di Maria Fisarmonica: Antonio Rimedio Chitarre elettriche ed acustiche: Michele Corcella Cori: Dario Andreoli, Paola Romani DEMONE DEL TARDI Tastiere e programmazioni: Giancarlo Di Maria Fisarmonica: Thomas Sinigaglia UN DESTINO DISTANTE Tastiere e programmazioni: Giancarlo Di Maria Chitarre elettriche ed acustiche: Marco Formentini Armonica: Antonello Silverini ORIENTAL TAGIKISTAN BAR Tastiere e programmazioni: Giancarlo Di Maria Percussioni: Amin Ibrahimi BIANCA Tastiere e programmazioni: Giancarlo Di Maria Chitarre elettriche ed acustiche: Michele Corcella Fisarmonica: Antonio Rimedio LEEBES Tastiere e programmazioni: Giancarlo Di Maria Chitarre acustiche: Marco Formentini 1° e 2° violino: Franco Parisini, Viola: Enrico Celestino, Violoncello:Chiara Tenan Quartetto scritto e diretto da Giancarlo Di Maria ALIBABA DO MAR Chitarre acustiche: Davide Accordi Percussioni: Amin Ibrahimi Violoncello: Chiara Tenan Cori: Monia Marinozzi DIFFICILE L'AMORE Assistente al mixaggio: Lorenzo Nadalin Tastiere e programmazioni: Giancarlo Di Maria Violino: Franco Parisini Fisarmonica: Antonio Rimedio Cori: Paola Romani MARIALAVITA Tastiere e programmazioni: Giancarlo Di Maria Chitarre acustiche: Marco Formentini Voce femminile: Giovanna Panza De Cortes LA STRADA CHE SAI Tastiere e programmazioni: Giancarlo Di Maria Chitarre acustiche: Marco Formentini Fisarmonica: Thomas Sinigaglia PRIMA DELL'AMORE Pianoforte acustico: Giancarlo Di Maria 1° e 2° violino: Franco Parisini, Viola: Enrico Celestino, Violoncello:Chiara Tenan Quartetto scritto e diretto da Giancarlo Di Maria LE FONTI CARMELITA (M. Andreoli/G. Di Maria/M. Andreoli) (M. Andreoli/G. Di Maria/M. Andreoli) Vieni stasera alle fonti e non ti scordare Tutto il teatro del cuore, non dimenticare Che passa solo una volta la luna dal grido grande La madreperla che ride, l' argento che piange Tu che credevi silenzio il segreto d'amore Ascolta adesso la voglia di dire il suo nome Scaldati al senso del fuoco che benedice il tuo vuoto E non domandare… In queste fonti pulite specchio la tenebra mia Arrivo in fondo alla sete e lascio che sia Vieni stasera alle fonti e porta il tuo mare La trasparenza che accoglie il mio bene e il mio male Se passa solo una volta la luna dal grido grande Voglio assaggiarne il sorriso nel miele che splende Io che credevo ammaestrato il mistero d'amore Ora nel buio già cedo alla febbre che invade Come una Sfinge il mio sangue e nell' abisso lo tinge Lo fa tremare… In queste fonti pulite specchio la tenebra mia Arrivo in fondo alla sete e lascio che sia Se passa solo una volta la luna sull'orizzonte Le ruberemo il vestito nell'oro che accende In queste fonti pulite specchio la tenebra mia Arrivo in fondo alla sete e lascio che sia. Rovente di furia, di scompiglio Caracollo senza appiglio Tiro il collo al pappagallo Che si beffa del mio piglio E mi allungo come l'ombra Della vampa malaguena Piglio a pugni la mia pena Ti dimentico così Ma nascondo in un guscio di noce l' amore che ho Non ho pace non sono capace di pace, io no… Carmelita, a che punto rubasti la vita Carmelita, a che porto portasti la vita Ululà…ululando a luci di lampare Arrotando le mie lame Lavo l' onta sopra l' onda Resto a galla su un barile E se il mare è un'acquaragia Che fa buchi alla mia fame Dopo l'acqua c'è una strada Ti dimentico da lì… Ma nascondo in un guscio di noce l'amore che ho Non ho pace non sono capace di pace io no Carmelita, a che punto rubasti la vita Carmelita, a che gioco giocasti la vita. DEMONE DEL TARDI UN DESTINO DISTANTE (M. Andreoli/G. Di Maria/M. Andreoli) (M. Andreoli/G. Di Maria/M. Andreoli) Con gli occhi chiusi sul viavai di facce Che fanno popolo nella mia stanza Mi sento solo che è una bellezza Quasi una vetta della mia via Portami adesso l'odore del ferro Del rosmarino e del caucciù Tutto il tuo cielo a che cosa mi serve Se poi non riesco a tornare giù Tra fuochi e luci i mariachi ubriachi Occhi d'allocchi come i miei occhi Fanno la giostra della chitarra Fanno cuccagna di cielo e birra Da tronco cavo, da nido senza sonno Viene e non viene,chiede di me Da pianto perso che piange altrove Viene e non viene,lui chiede di me E ancora scalcio per il mio gusto In fondo il posto mi sembra adatto Alla mia guerra,alla mia fame Sono venuto per disturbare E' una canzone qualunque Come un destino distante E io soltanto un perdente Che ha perso tutto…perdendo lei E a me dice il dottore che scimmie così verdi Nei sogni del paese lui non ne ha viste mai… Genio peloso! Demone del Tardi! Che mi assecondi e dopo un po' mi perdi Me lo dice il dottore che scimmie così verdi Nei sogni del paese lui non ne ha viste mai. Tu taci e cuci il mio cuore di stracci E hai bocca da baci per la mia bocca D'amante abbattuto sotto una sberla Di chicana acerba,ma già così bella Portami adesso al castello corsaro Dove il pianista ha un regalo perché Suona la rumba di Donna Consuelo Lei scende le scale,consola me Che tu sei una qualunque Come un destino distante E io un dolore viaggiante Che non ha strade…per tornar da lei Le faccio posto sul mio tappeto Che è più leggero da quando tu Ti sei nascosta in fondo a un segreto Ed hai deciso che non voli più Chi mi conosce quando divento? Chi è mio compare nella tormenta? Quando mi appare senza sembianza La Sierra Madre ferita d'ombra… Ma a me dice il dottore che scimmie così verdi Nei sogni del paese lui non ne ha viste mai Genio peloso! Demone del Tardi! Che mi somigli finchè non mi guardi Chi mi vuol bene quando ho le tasche Gonfie di neve e bucce di niente? Quando le stelle,una per una Spengono il gioco alla fortuna… E tutto il mondo è qualunque Come un destino distante Io guardo in faccia la gente Ma la mia vita…finì con lei. ORIENTAL TAGIKISTAN BAR* BIANCA (M. Andreoli/G. Di Maria/M. Andreoli) (M. Andreoli) Compare tu hai scarpe eleganti E viaggi seduto una musica azzurra In fondo ai tuoi occhi di turco La luce piccola di una ginestra Un fiore da offrire alle armene graziose Che ridono adesso con noi Fino a Baku e più lontano Fumando piano che tanto di là Sanno la faccia che abbiamo No, non ci chiedono la verità Faccia di stessa canaglia Lungo quest' Asia che non è mai sveglia Nei vicoli polvere e sale Qual era il liquore? Dov'è la città? Che al primo mattino scompare Non dirmi compare che ci siamo già Là c'è un bar Se mai ci servisse un mestiere E' un bel bar Oriental Tagikistan Bar Dimorano qui le penombre Trabocca di fichi seccati a sbadigli La via delle rose odorose Semina l'aria ,spalanca giacigli Leggende di scale d'incensi Piacere d'unguenti nei talami bui Mastica zucchero d'oro Halim patriarca che intaglia cucchiai Ora che il Vuoto è maturo Per l'elemosina dei ginecei Sotto la pelle l'agguato Tutto un segreto da bere d'un fiato Poi splende di fosforo e giada Di fuoco la strada, succede così La vedi la lampada accesa? La perla sospesa tra cielo e Pamir? Sto sopra al maggiociondolo Chiedendo ad ogni nottola Com'è che qui non nevica Com'è che gli occhi tuoi E lo spaventapasseri Che danza sopra l'argine Mi dice la c'è musica Di là non c'è bugia Là c'è il bar Che è vero soltanto una sera Uh! Che bar! Oriental Tagikistan Bar Dan groppi da far brivido Che, sai, si perde il bandolo Ed io che son funambolo Stavolta resto giù Nel chiaroscuro le moire feline Hanno sete di vino di Siria Si sa che il cliente da sempre ha ragione Tra i cedri l'estate che inebria Nascondono sotto la cipria I sogni alla fretta dell'ora o del mai E sale l'onda chiara Che gonfia le golene E sale l'onda scura Regina delle piene E nella notte lampi Come orchestra silenziosa Tutto si fa piccolo Anche il falco e la falena E dai, portami fiume Che vengo via con te E dai, portami fiume Ho messo anche il gilet Depongo la mia spada Non c'è bisogno Dio Che adesso tu mi creda Tanto son figlio mio E la mort L'am' par 'na porta ch'la s'vers E ti at s'è d'ad là Con dü occ Minga da principesa Ma dona, mia dona Poi mischiano l'oro e la paglia Il sonno, la veglia e la soglia del bar E' porta di un altro Levante Sublime, distante, eppure è già qua Guado di carovaniere Perdute nel tempo del djinn di Muslu E per un kran c'è un bicchiere C'è datteri e miele e una foglia di tè E per la notte a svanire Un lampo gentile del sole dell' est Era un bar Coi trucchi del nostro mestiere Un bel bar Oriental Tagikistan Bar * O.T.B. è dedicata al viaggio di Bebo. E pesto sulle foglie Mangio nebbia come pane Saluto l'ombra lunga Delle betulle brune E dai, portami fiume Che vengo via con te E dai, portami fiume Ho messo anche il gilet E la mort* L'am' par 'na porta ch'la s'vers E ti at s'è d'ad là Con dü occ Minga da principesa Ma dona, mia dona *: Dialetto di Carbonara Po (Mn); trad.: E la morte mi pare una porta che si apre e tu sei di là e hai due occhi mica di principessa ma di donna, la mia donna. LEEBES ALIBABA DO MAR (M. Andreoli/G. Di Maria/M. Andreoli) (M. Andreoli/G. Di Maria/M. Andreoli) Piove fuoco d' impostura E una lama in petto, ma Ogni goccia è un'Alcantara Di meandri e carità Ma bisbiglia la medina Dietro il sonno dei guardiani C'è la luna falce fina Versa luce sui tuoi veli Odalisca delle febbri, Cuore di farfalla nera Sulla via dei sogni scalzi Sfioro ancora la tua rosa E incantesimo non sia Nell'incanto in tua balia Questa danza, la bevanda La tua nuda compagnia Tra i damaschi e una sapienza Santa di stregoneria E' lucente la malia Dei bazar di Barberia Fiore raro che mi bagna Cosa sai dell'ombra mia? Se nel sole che mi abbaglia C'è un dolore che va via… Kideir? Leebes? Leebes! Miracolo! Dono selvatico! Deba kideir? Leebes! Leebes! Leebes! Eco d'oracolo Gemma di gigaro Alma mirabolante Leonessa fiammeggiante Lebees! Antidoto! Veleno necessario D'amor senza rimedio! Deba kideir? Leebes? Ho vissuto vite d'altri Croci vere d'oro falso Però indietro non mi volto Qui all'inferno degli eroi Kideir? Leebes? Leebes! Miracolo! Dono selvatico! Deba kideir? Leebes! Leebes! Leebes! Eco d'oracolo Gemma di gigaro Alma mirabolante Leonessa fiammeggiante Lebees! Antidoto! Veleno necessario D'amor senza rimedio! Deba kideir? Leebes? Ciò che ho perso non è mio Quel che resta sono io E i miei occhi mai più ciechi Mai più schiavi di un addio Sono qua sognato da qualcuno Per le strade di Essaouira Che ce le ha portate il vento La mia vita portoghese Nei suoi occhi di turchese Tutto quello che non so Non so cosa bere quando Alla cala mi sorprendo A scrivere di chi? Capita che è d'anice l'oceano Vive là il Pirata Eterno Dice che non ho ritorno Vedo nella sabbia dove affondo C'è una nave di silenzio E ho memoria che ci salgo E il mio viaggio è laggiù in fondo Nei bauli dove il tempo Torna fino a Mogador Non svegliarmi che mi sfiora Seta d'ombra più preziosa Faccio ridere il Maghreb Et Tahar, Et Tahar E io mi chiamo Monsieur, mon amis Bienvenue, comme ça va Et Tahar, la vedi? Et Tahar, ci credi? Che non mi chiamo Monsieur, mon amis Bienvenue, comme ça va Alibaba do Mar, Alibaba do Mar Chi è? Di me cosa sa? Donna d' onda di mar Che da un po' abita qua Al mio scoglio sul mar Alibaba do Mar, Alibaba do Mar Mogano, poi tuja, poi smeraldo Per le schiave di Essaouira Ero lì: me la ricordo Alibaba do Mar, Alibaba do Mar Chi è ? Di me cosa sa? Donna d' onda di mar Che da un po' abita qua Al mio scoglio sul mar Alibaba do Mar, Alibaba do Mar Solo un attimo fa Io venivo dal mar Alibaba do Mar… DIFFICILE L' AMORE MARIALAVITA (M. Andreoli/G. Di Maria/M. Andreoli) (M. Andreoli/G. Di Maria/M. Andreoli) Difficile l'amore, difficile… Il forte si fa fragile, il fragile infrangibile Difficile l'amore, difficile Nel battito che sale precipito Al Cafè de la Muleta vita avara di quaggiù Sabbia fina fra le dita, quel che è stato non è più Ma il dolore mio migrante, tra i dormienti di San Juan Buona sorte camminante fiuta nel vento che va Adesso che rimangono manciate d'acqua scura E corvi come nuvole e la tempesta è nera Adesso che vuoi cederla al primo che ti spara La vita che la femmina ti ha reso così amara Ricordati che disse Lulù Muso di Gatta Che aveva il cuore a pezzi, però lo sguardo intatto Ricorda lei ti disse: “…non vale nessun patto…” Ricorda lei ti disse, ridendo poi d'un tratto… Difficile l'amore, difficile… Il forte si fa fragile, il fragile infrangibile Difficile l'amore, difficile Nel battito che sale precipito E allora torni a Tangeri, ma Tangeri non torna La sera che ricordi di te non si ricorda E allora più ti volti e meno ti consola Hai tutte le rivolte in una volta sola Ma bada a quel che disse Lulù Muso di Gatta Che aveva il cuore a pezzi, però lo sguardo intatto Bada, lei ti disse: “…non vale nessun patto…” Bada, lei ti disse, ridendo poi d'un tratto Difficile l'amore, difficile… Il forte si fa fragile, il fragile infrangibile Difficile l'amore, difficile Segreto d'animale magnifico. Benedicimi un po' Senor del destino Troverò,io lo so, l'amore rubino Che negli occhi ne ho e vicino è il mattino E una vita vivrò… Marialavita, Marialavita Fuoco dell'alba sulla salita Tu favorita, tu mia fiorita Bocca che scioglie questa fatica Quante lune d'angostura, quante suole a consumar Fiato corto e malaora, ma il tuo vino già mi dà Sortilegio di sottana, luce pura di Al Mahir Trasparente filigrana, fiamma oscura tra i bendir E' la volta che ho il calice pieno Bevo piano però… Marialavita, Marialavita Seme nel solco di una cometa Stella radice di lunga brace Quella che nasce dov'è caduta E la tua vita nella mia vita Sale che asciuga l'anima antica Che mi disseta d'acqua segreta E la mia vita nella tua vita Ah! Maria della mia vita Mia di tribolato amor Ama me, dammi allegria Dimmi che ritornerò Chiamo il nome tuo Maria Lascia rose sulla via Lieve allevia me Maria Sangue della vita mia LA STRADA CHE SAI PRIMA DELL' AMORE (M. Andreoli/G. Di Maria/M. Andreoli) (M. Andreoli/G. Di Maria/M. Andreoli) Il fiume accende le sue luci a primavera Cosa ci porta e chi lo sa quant'è sincera Lo sa il mio corpo che s'innamora In questa notte piena di luna Ma sulla pelle lampi carichi d'assedio E i tuoi sonagli che tintinnano nel buio Sulle tue labbra di rosaspina C'è un'acqua fresca, sa di fortuna Hai mai visto l'inverno? Il bosco quando luccica Di neve canto lieve Che colore ha l'anima? Stella della sera Di nascosto illumina Il sentiero d'acqua Dove tu hai nascosto l'anima Lo sai tu, amore, che ti vesti di allegria E indossi un fiore se vuoi dirmi che sei mia E mi fai fiero e mi fai uomo Un po' più vero nel tuo profumo Via dalle chiacchiere, la scia di lucciole Poi chiedi all' angelo della vertigine C'è una lupa azzurra Che si accuccia nel tuo sguardo C'è fra i tuoi capelli Luce di piume e di vento Ci verrò da solo Sopra il filo più sottile Con le mani a bere Chino sul tuo fiore E sei figlia, madre, cerva Sei foglia d'argento Balli con tutte le cose Sopra la ruota del mondo Sei la fiamma che mi scalda Sei foglia di rame Oltre i giardini e le rose Sopra la sete e la fame E allora scivolo più in là dal tuo sorriso Alla radura delle viole c'è un sentiero Tu sai già l'ora,la riva, il posto Dove se t'amo è di nascosto Hai mai visto l'inverno? E' il cielo dove l'aquila Fa nido nel tuo volo E la notte scivola Io ti ho amata sempre Io ti ho amata sai Prima dell' amore Che non arrivava mai Via dalle chiacchiere, la scia di lucciole Poi gira all' albero dell' inquietudine Sulla riva inquieta Risalendo la corrente Su fino al respiro Della tua sorgente Io ti ho amata sempre Io ti ho amata sai Prima, molto prima Dell' amore che mi dai. E il vino scende e fa di noi quel che ci piace Di farci fare quando il cuore ha così sete Ti guardo bere, suona l' orchestra Ma c'è un paese a questa festa Ti aspetterò lungo la strada che sai Ti aspetterò lungo la strada, verrai E c'è da morderla così la prima mela Giungere al torsolo, volerne ancora Che non rimanga qui sulla bocca Bugia degli altri, favola sciocca Ti aspetterò lungo la strada che sai Ti aspetterò lungo la strada, verrai E nel cerchio la tua danza E' preghiera e grembo Sogno che mormora piano Dietro la porta del tempo Io ti ho amata sempre Io ti ho amata sai Prima dell' amore Che non sia arrendeva mai