PROGRAMMA ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2014

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PROGRAMMA ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2014
PROGRAMMA ELEZIONI AMMINISTRATIVE
2014
CANDIDATO
Gian Luca Baccini
lista collegata: Partito della Rifondazione Comunista
Un'idea di citta' che vorremmo.....
Premessa :
Con questo documento intendiamo proporci alla cittadinanza per un confronto costruttivo sul
modello di organizzazione e di sviluppo che la nostra comunità dovrà assumere nei prossimi anni.
Il Partito della Rifondazione Comunista, sempre all'opposizione nelle ultime legislature, ha avuto
costantemente una attitudine fortemente critica ma leale e costruttiva al servizio dei cittadini.
Ed è necessario sottolineare che l'impossibilità di arrivare ad un accordo con le forze che governano
la città, tra le varie cause, è dovuta alle scelte politiche prese a livello locale e nazionale dai partiti
di centrosinistra e non solo che ci hanno governato.
Se oggi le Amministrazioni locali si trovano in grosse difficoltà economiche, ridotte ad un ruolo di
sopravvivenza con logica ragionieristica, ciò si deve infatti ai governi che negli ultimi decenni
hanno sposato la filosofia economica liberista come se questa fosse la migliore per i popoli del
mondo.
Per noi la globalizzazione liberista ha portato disoccupazione, impoverimento, perdita di sovranità
nazionale e la fine dello stato sociale a vantaggio della finanza mondiale.
La politica è divenuta schiava dei disegni economici dei grandi capitali e delle banche e le
amministrazioni pubbliche si sono trovate sottoposte all'obbligo del pareggio di bilancio con sempre
minori capacità di investire e di percorrere cammini autonomi per migliorare la qualità della vita nei
propri territori.
La sfiducia dilagante nello stato, nella classe politica e nella capacità delle istituzioni anche locali,
di dare risposte convincenti alla crisi gobale, ha purtroppo allontanato grandi fette della cittadinanza
dalla partecipazione alla vita democratica e sembra difficilissimo invertire questa direzione.
In sintesi con questa premessa noi chiediamo di non sostenere più quelle maggioranze -come la
nostra di Pontedera - che a livello di governo nazionale sono responsabili per le politiche generatrici
della decadenza in cui versano tutti gli enti locali, che pensano di risanare le finanze e l 'economia
tagliando spesa pubblica e servizi e che hanno abdicato al loro ruolo a favore del profitto e del
potere di pochi.
A chi invece vuole il pubblico al timone della ripresa e degli investimenti per un giusto lavoro, per
la scuola di tutti, la ricerca e la cultura; chi crede nella necessità che i beni primari restino pubblici e
fuori dal mercato;
a chi pensa che occorra uno sviluppo compatibile con il territorio e la difesa dell'ambiente insieme a
politiche di redistribuzione e inclusione sociale per attuare i diritti universali dell'uomo,
noi diciamo allora che è arrivato il momento di unirsi e premiare la coerenza di chi come noi si è
sempre battuto per questo.
IL PROGRAMMA
Democrazia e partecipazione; Beni pubblici, Rifiuti, Ambiente e Salute; Urbanistica;
Lavoro; Scuola; Politiche sociali e culturali.
Democrazia e partecipazione:
La partecipazione dei cittadini rafforza la democrazia, crea condivisione delle scelte e coesione
sociale, migliorando la qualità dell'Amministrazione.
E' opportuno quindi sperimentare forme di decentramento e partecipazione tematica su scelte
riguardanti la comunità intera, le frazioni o i quartieri, come ad es. il piano del traffico, e attribuire
alle consulte di quartiere, opportunamente riformate, la gestione di una parte delle quote di bilancio.
Riteniamo che occorra maggiormente intervenire sulle modalità di partecipazione attiva dei cittadini
alla vita politica.
E' indubbio infatti, che la riduzione del numero dei consiglieri comporti anche una restrizione degli
spazi di democrazia e di rappresentanza; tendente ormai a eliminare qualsiasi forma di opposizione
di minoranza e indirizzando così la politica verso un bipartitismo dove le differenze sono solo
sfumature.
Dobbiamo riprenderci tutti gli spazi di democrazia, valorizzando tutte le forme di partecipazione dal
basso che vedano l'intervento attivo dei cittadini, ad esempio:
attuare la possibilità, già prevista nello statuto comunale, attraverso la raccolta di un numero
limitato di firme, di chiedere la convocazione del Consiglio Comunale e la conseguente discussione
e votazione su argomenti e mozioni di interesse collettivo;
la possibilità di chiedere che la cittadinanza si esprima attraverso lo strumento del referendum su
argomenti particolarmente sensibili.
Ancora, maggiori spazi di intervento anche in sede di commissioni, perché queste siano pubbliche e
ben pubblicizzate da permettere la più ampia partecipazione.
Vogliamo una vera trasparenza, vogliamo un Palazzo di vetro al servizio dei cittadini e non dei
poteri forti o delle lobby.
Beni pubblici, rifiuti, ambiente e salute :
E' fondamentale che il consiglio comunale svolga con trasparenza la funzione di controllo sociale
sui potentati economici pubblico - privati come Geofor ed Acque ...Nonostante la grande vittoria del
referendum sulla ripubblicizzazione dell'acqua e per l'assenza di profitto nella gestione dei beni
pubblici, il PD, subito dopo l'esito referendario che pur aveva contribuito a conseguire, ha costretto
i sindaci dei comuni appartenenti all'Ato di nostra competenza, a prorogare al privato la gestione del
servizio idrico fino al 2025. Questo evidenzia ancora una volta che bisogna mantenere divisa la
sfera delle istituzioni da quella dei funzionari dei partiti che le occupano.
Noi sosteniamo le ragioni dei comitati per la difesa dell'acqua pubblica che anche dopo l'esito
referendario continuano a battersi per la sua applicazione e hanno dato vita alla campagna di
obbedienza civile.
Continueremo il nostro impegno ad agire in tutte le sedi possibili, presso Acque S.p.A. E all'interno
della Conferenza dei Sindaci dellex Ato2, per chiedere il rispetto e l'applicazione dell'esito
referendario, quindi: l'eliminazione della remunerazione del capitale investito e l'apertura di un reale
processo di ripubblicizzazione del servizio idrico
La prossima Giunta dovrà impegnarsi per ottenere un blocco delle tariffe sull'acqua e sui rifiuti con
possibilità di rateizzazioni agevolate, in controtendenza con gli aumenti continui delle stesse, in
particolare ci impegneremo affinché venga garantito un quantitativo minimo giornaliero di 50 litri
ad ogni cittadino per rispettare il suo inalienabile diritto all'acqua, una quantità minima necessaria a
garantire una vita dignitosa ai cittadini riconosciuta anche dall'Organizzazione Mondiale della
Sanità.
E' dovere del Sindaco, in qualità di responsabile della salute pubblica, vigilare ed intervenire
affinchè non si verifichi mai che a un cittadino sia negato l'accesso ad un servizio idrico minimo,
come riteniamo sia dovere dell'ente pubblico agire contro il carovita e difendere i redditi più bassi
promuovendo progressività nei canoni di contribuzione, facendo prevalere l'interesse collettivo su
quello del cogestore privato.
Troppe volte e' successo che i privati, grazie all'aumento delle tariffe, abbiano fatto pagare i loro
debiti pregressi alla comunità. In un momento di crisi come l'attuale, i principi generali di
redistribuzione del reddito, di uso sociale delle risorse a fini solidali devono guidare anche i
consumi energetici-ambientali.
In ogni caso è per noi prioritario il ritorno a una gestione totalmente pubblica dei servizi, acqua,
rifiuti e trasporti.
Il tanto decantato modello Toscano della gestione mista, pubblico/privato ha aperto la strada alle
privatizzazioni e il fatto che ci sia la partecipazione pubblica in molti servizi, non è servita a
difendere l'interesse dei cittadini, al contrario abbiamo in molti casi una minoranza privata che di
fatto detta la politica di gestione e il pubblico appiattito che ha abbandonato perfino il suo ruolo di
controllore.
Per noi questo modello inefficace e inefficiente è da superare: il servizio pubblico lo si difende con
la gestione diretta dei servizi, un'ampia trasparenza e la partecipazione attiva della cittadinanza.
Riguardo al ciclo della raccolta dei rifiuti e alla loro trasformazione è doveroso ricordare come le
battaglie degli ultimi anni di moltissimi cittadini uniti nel comitato di Gello prima, e nel
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera ora, hanno scongiurato la costruzione di un
inceneritore sul nostro territorio.
Grazie al lavoro dei comitati, in cui come PRC abbiamo aderito sin da subito, è stata fatta una
importante campagna di reale informazione tra i cittadini, alternativa alla politica
dell'Amministrazione Comunale, è solo grazie a ciò qualcosa è cambiato a Pontedera, sicuramente è
aumentata la sensibilità della popolazione per un problema serio come quello dei rifiuti, del rispetto
dell'ambiente e della salute.
Anche un'Amministrazione riottosa al cambiamento, come la nostra, ha dovuto cedere e attivarsi
per la raccolta differenziata.
Purtroppo a Pontedera esistono ben 3 sistemi diversi di raccolta, - porta a porta, Igenio, e gli
immortali cassonetti - segno ancora di una resistenza al mutamento dura a morire.
I soldi spesi per IGENIO, potevano essere investiti nell'estendere il porta a porta in tutto il comune,
ciò avrebbe immediatamente portato la raccolta differenziata a percentuali, certamente superiori al
65%, limite minimo previsto dalla normativa, evitandoci di pagare l'eco tassa che a Pontedera
costituisce un ulteriore aggravio economico per i cittadini.
Sempre in tema di rifiuti occorre in maniera molto trasparente intervenire sui costi di gestione del
servizio e sulle tariffe applicate ai cittadini, un aspetto che merita indubbiamente un'attenzione che
finora l'Amministrazione non ha avuto.
I cittadini devono sapere quanto costa smaltire i rifiuti, quant'è l'utile per l'azienda, come viene
calcolata la tariffa, quanto il Comune percepisce dal danno di ospitare sul proprio territorio una
discarica, che comporta un pesante impatto per l'ambiente e per la popolazione.
In questo caso la stessa Unione dei Comuni si dovrebbe attivare per unificare i costi di gestione in
tutti i comuni della Valdera.
Ambiente:
La stessa logica che ci ha visto sostenitori della politica Rifiuti Zero ci porta ad essere molto critici
con l'idea di ambiente finora seguita dall'attuale maggioranza. Il monitoraggio e il controllo
dell'inquinamento elettromagnetico resta un obiettivo largamente evaso.
Contro l'inquinamento atmosferico in città è opportuno rivedere il piano del traffico insieme ai
cittadini e ai commercianti, per questo auspichiamo un maggior uso dei parcheggi scambiatori alla
immediata periferia dei quattro lati della città con una intensificazione del servizio 'navette' verso il
centro e la stazione.
Pur consci delle difficoltà economiche si può però tentare di usare mezzi pubblici totalmente
ecologici del tipo a motore elettrico .
E' urgente incentivare la produzione e il consumo di energia pulita anche attraverso l'introduzione
dei pannelli solari in tutti gli edifici pubblici.
Si può pensare anche a forme di azionariato collettivo ad es. per la costruzione di un altro parco
eolico. Le quattro pale nella zona dello scolmatore danno infatti al nostro municipio solo un 2 per
cento dell' energia prodotta e introiti non certo congrui a quanto concesso.
Il parco fluviale lungo l'Arno da La rotta a Pontedera è rimasto bloccato alla fase iniziale e manca la
volontà politica di completarlo, sembra all'attuale amministrazione che portarlo a termine sia solo
un costo e non un investimento.
Noi crediamo che spendere nella valorizzazione di questa fascia di verde non dia un lucro
immediato ma innalzi la qualità della vita di tutta la comunità e migliori la salute delle persone.
Piste ciclabili, spazio per animali, oasi di natura fruibili da chiunque in una città carente di verde,
con altre possibilità di lavoro su zone adibite ad orti e giardini e a spazio per un canile municipale.
Questa e le passate Amministrazioni, hanno concepito come sviluppo la cementificazione del
territorio sia di pianura che collinare, non riusciamo a concepire come in un momento di crisi
generale dell'edilizia, in una città dove abbondano appartamenti sfitti di vecchia e nuova
costruzione, si possa pensare a nuove lottizzazioni, ci riferiamo in particolare a quella già in atto
denominata GREEN PARK che dovrebbe portare alla costruzione di circa 230 nuovi alloggi e a
quella ancora in itinere di CAMPI D'ERA che ne dovrebbe portare altrettanti.
Oltre alla cementificazione e all'impermeabilizzazione del suolo, quello che maggiormente ci
preoccupa è il fatto che questi nuovi insediamenti dovrebbero essere realizzati in aree depresse
quindi a rischio di allagamento. Zone che sino a poco tempo fa erano interessate da vincoli
idrogeologici che attraverso studi opinabili sono stati tolti o declassati per permettere
l'urbanizzazione, ma che di fatto non eliminano il rischio.
Noi sosteniamo invece un modello di sviluppo capace di coniugare ambiente e nuove opportunità di
lavoro finalizzate alla valorizzazione dello stesso, senza annientarlo.
Oggi invece si sta occupando tutto il territorio di pianura rimanente a vantaggio di una esclusiva
espansione industriale artificiosa: è il caso ad es. dei molti capannoni industriali in gran parte sfitti
al pari dei fondi commerciali cittadini, che non hanno creato nuova occupazione ma solo spostato la
produzione dai comuni limitrofi, attratti da canoni favorevoli .
Infine la zona collinare del comune che rappresenta il vero polmone verde della città: le frazioni di
Treggiaia e Montecastello, insediamenti storici dove principia la parte più caratteristica della
Toscana collinare, devono essere preservate dalle continue aggressive espansioni urbanistiche senza
ulteriori cedimenti.
Salute:
Ovviamente la competenza principale rimane della Asl 5 ma molto può il comune in via ausiliaria
supportando e facilitando lo svolgimento dei servizi sanitari in strutture pubbliche.
E' necessario opporsi con forza a qualunque disegno di riduzione di reparti, servizi, posti letto e
prestazioni sanitarie dell'ospedale Lotti. La salute dei cittadini non è una merce ed è evidente come
negli ultimi anni si stia tagliando continuamente fondi pubblici a questa destinati.
Noi siamo contrari all'aumento dei tickets sanitari e all'esternalizzazione dei servizi in strutture
private.
La società della salute deve strutturarsi meglio: i disservizi tra ambulatori locali generali e quelli
specialistici e l'ospedale possono essere regolati; nella cura e prevenzione delle malattie e nei
servizi di assistenza, un maggior riguardo deve essere dato ai disabili, i portatori di handicap, agli
anziani e l'infanzia; sul fronte degli infortuni e delle malattie professionali è altresì vitale rafforzare
controlli e strumenti di intervento nel mondo del lavoro .
Rimane infine un giudizio sconcertante che va oltre la nostra giunta locale per condannare le
politiche nazionali di tagli alla sanità pubblica, che hanno portato a un peggioramento di un servizio
fondamentale per i cittadini, ma anche a un peggioramento delle condizioni di lavoro sia per il
personale sanitario, sia per quello delle ditte in appalto con un generale peggioramento delle
condizioni di lavoro: turni massacranti e tagli al personale e alle ore di lavoro.
Urbanistica:
L'idea di una grande Pontedera di oltre 30.000 abitanti viene ereditata senza successo da decadi. In
funzione di questa si e' molto costruito per privati o per infrastrutture e piani commerciali e
industriali, ma poco si è destinato all'edilizia popolare, e quando lo si è fatto, sono sorti quartieri
dormitori come fuori del ponte vicino al panorama.
Anche l'abbellimento urbano non ha prodotto di per se una riqualificazione delle zone interessate.
Scarsa è stata la capacità del comune di contrastare le lobbies dei costruttori, e scarso il rilievo dei
risultati economici ottenuti dagli oneri di urbanizzazione relativi alle licenze di costruzione.
Scarsa infine l'attenzione data alle criticità socio-ambientali del territorio.
Complessivamente esiste già un numero più che sufficiente di alloggi privati, tale da soddisfare la
domanda di locazione. Si parla di circa 2000 alloggi privati sfitti in Valdera, mentre aumentano le
richieste di case popolari, di contributi per l'affitto, e i casi di emergenza abitativa.
Continuare a costruire come si sta facendo nella zona tra il ponte alla navetta e la bianca - già
previsto dal piano strutturale peraltro - vuol dire privilegiare la rendita all'utilità sociale anche in
disprezzo dei rischi idrogeologici connessi.
Noi preferiremmo dare una attuazione di stampo sociale al piano regolatore attraverso varianti che
realizzino un maggior numero di asili, mense, case popolari e spazi verdi e che puntino inoltre alla
riconversione del patrimonio edilizio esistente con biomateriali di alta conduzione calorica al fine di
ridurre consumi energetici e inquinamento.
Questo indirizzo dovrebbe poi coinvolgere tutta l'unione dei comuni della Valdera coordinandoli tra
loro, poichè non è possibile che ogni comune limitrofo abbia la stessa idea di sviluppo permettendo
di cementificare a fini privati o industriali tutto il territorio di pianura esistente.
Lavoro:
La giunta municipale deve stare a fianco dei lavoratori nella lotta alla precarietà e alla presenza di
monopoli; promuovere lavoro buono e non rimanere neutrale nelle vertenze a difesa della
condizioni di vita e dei livelli occupazionali .
La crisi può essere anche una occasione di cambiamento per una maggiore coesione sociale e una
redistribuzione del reddito.
È inevitabile quindi agire quelle forme di lotta istituzionale che mirano insieme agli altri enti locali
ad alleggerire le pressioni del patto di stabilità per liberare risorse da investire nel territorio.
Comunque il Comune: deve sostenere la ricerca tra necessità del mercato e bisogni del territorio ,
avvalendosi per es. del polo Pontech.
Deve concordare con i produttori agricoli iniziative che rilancino i prodotti del territorio
accorciando la filiera e favorire i Gruppi di acquisto popolare e solidali .
Deve spingere sulle banche perchè diano accesso al credito alle piccole imprese per investimenti
nell'innovazione o risparmio energetico .
Deve praticare la cultura della sicurezza e del rispetto dei diritti dei lavoratori a partire dagli appalti
pubblici e dalle società partecipate .
Lo sviluppo economico della nostra area era legato alla presenza di un polo industriale con la
Piaggio come punto di riferimento, da cui dipendeva un indotto prevalentemente metalmeccanico,
fonte di lavoro e risorsa economica per tutto il comprensorio, ma la ricerca continua di
risparmiare/sfruttare maggiormente la mano d'opera, di far crescere gli utili a discapito dei diritti dei
lavoratori, ha portato la Piaggio, come tantissime altre aziende a delocalizzare in altri Paesi, dove è
possibile sfruttare meglio gli operai; a farne le spese è stato il nostro territorio, i lavoratori siano essi
italiani che asiatici. Occorre cambiare politica anche rispetto alla Piaggio, Pontedera molto ha fatto
e dato, ora è arrivato il momento di chiedere il conto, ci devono essere date garanzie in termini
occupazionali e di diritti nei confronti dei lavoratori, un piano industriale con garanzie di lungo
termine, molto è stato concesso alla Piaggio, molto deve ritornare indietro.
Pontedera ha una forte vocazione commerciale. La grande distribuzione, cui interessa solo il
cittadino consumatore, rischia di strangolare il piccolo commercio .
La locale polizia municipale dovrebbe adottare criteri più agili e corrispondenti alle necessità dei
commercianti per quanto attiene alle aperture e allo svolgimento del commercio; anche in relazione
all'accertamento della violazioni degli automobilisti che vengono a fare shopping, concedendo ad
es. alcune facilitazioni da studiare.
Infine non é necessario secondo noi, aprire i negozi tutti i giorni dell'anno per vendere di più! Una
liberalizzazione che ha creato solo un super sfruttamento dei lavoratori di questo settore e non tiene
conto del fatto che è la riduzione dei salari e delle pensioni a vantaggio di profitti e rendite che ha
portato questo stato di crisi e di impoverimento crescente.
Scuola:
Nel rispetto della titolarità dei soggetti predisposti naturalmente al funzionamento e organizzazione
della didattica e della politica culturale scolastica, l'azione amministrativa del comune deve
orientarsi verso il pieno sostegno alla scuola pubblica evitando qualsiasi finanziamento
all'istruzione privata.
Il disagio e la dispersione scolastica sono ostacoli contro i quali l'ente locale deve focalizzare le sue
energie.
Occorre ottimizzare i servizi di mensa e trasporto cercando di contenerne i costi; adoprarsi per
coprire la domanda crescente delle iscrizioni agli asili nido e alla scuola pubblica dell'infanzia
evitando ulteriori convenzioni private.
Un sostegno particolare agli istituti deve essere previsto nei confronti degli studenti disabili,
stranieri, o con maggiori necessità.
Il sistema scolastico è una risorsa fondamentale per la nostra comunità; le scuole vanno valorizzate
e tutelate in quanto centri di formazione umana e culturale, di aggregazione sociale e di
partecipazione democratica dove si formano cittadini maturi e consapevoli preparati per il lavoro e
la vita futura.
Politiche sociali e culturali:
Con la crisi economica attuale è necessario che gli enti locali dimostrino in concreto di stare dalla
parte dei lavoratori e dei cittadini con misure di sostegno ai cassaintegrati, ai senza casa, esenzioni
nei servizi e trasporti pubblici, convenzioni con istituti di credito, borse di studio e quant'altro sia
nella loro disponibilità.
In base alle risorse finanziarie reperibili, facendo pagare chi più ha con criteri di contribuzione
progressiva, si possono privilegiare certe scelte a scapito di altre, nonostante gli obblighi imposti dal
patto di stabilità.
In tal senso il bilancio partecipativo resta la chiave di volta di una conduzione democratica
dell'istituzione.
Importante è la diversificazione della entrate comunali poiché allo stato attuale queste dipendono
troppo dagli oneri primari e secondari dell'urbanizzazione.
Si può governare in modo differente, a cominciare dall'ascoltare gli abitanti delle frazioni perché
compartecipino alle priorità di intervento.
È un percorso da proseguire insieme a politiche culturali che accrescano la coscienza dei cittadini,
nell'impegno per la pace 'senza se è senza ma', rafforzando le forme di cooperazione internazionale
e mantenendo viva la fedeltà ai valori della Resistenza, dell'antifascismo e della Costituzione.
Bisogna proseguire con le politiche di accoglienza e integrazione dei migranti, rafforzare
l'interscambio culturale e valorizzare la multi etnia che è la vera ricchezza di questa nuova
cittadinanza.
È imprescindibile evitare guerre tra poveri, discriminazioni razziali, religiose o sessuali e in tal
senso ci adopereremo per l'istituzione del registro delle unioni di fatto.
La crisi della politica e il disinteresse dei giovani per questa, unite a un certo appiattimento
culturale, esigono l'estensione del rapporto tra giunta e associazioni socio culturali presenti sul
territorio, teatro Era in primis.
Queste dovranno ospitare ed accrescere le iniziative artistiche musicali, delle arti figurative etc in
modo da contribuire a ribaltare il degrado socio culturale esistente .
Particolare valore deve infine assumere lo sport sociale per la affermazione della salute fisica, il
superamento del disagio, l'inclusione sociale e la interculturalità.
Lo sport sociale è un diritto di cittadinanza e va quindi gestito in modo trasparente
con accessi alle strutture a costi facilitati sopratutto per i giovani.
Cambiare si può e si deve !
Rifondazione Comunista, proseguendo il suo cammino di rinnovamento, torna a proporre la
disponibilità e la capacità dei comunisti al lavoro e per il bene della collettività .