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BAND: CHIKINKI
TITLE: LICK YOUR TICKET
LABEL: KITTY-YO
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ROCKSHOCK
http://www.rockshock.it/news.asp?id=1545
Rock, pop, indie, electro e crossover, tutto questo è Lick Your Ticket, disco acido, senza compromessi
6,5/10
I Clash tempo fa cantavano Guns of Bristol. I Chikinki, che proprio dalla città britannica arrivano, possono
essere considerati come le pallottole di quei fucili.
Rock, pop, indie, electro e crossover, tutto questo è Lick Your Ticket, disco acido, senza compromessi. Riff di
chitarra dai suoni più disparati, tastiere utilizzate in mille modi e Rupert Browne che canta in maniera
dolcemente baritonale: Questi sono gli ingredienti del Chikinki.
Si parte con Assassinator 13 e il sinth entra a forza nell’
aria, diventando un universo in cui naviga il suono
melodico di chitarra misto a una voce rilassata e ben utilizzata. La traccia seguente, Ether Radio, ci riporta in
un atmosfera tipicamente pop anni 80 in cui le tastiere disegnano melodie facilmente apprezzabili. Nel disco
trova posto anche musica d’
ispirazione dark sul modello dei Cure. Mi riferisco in particolar modo alla cupa
Hate Tv . Scissors Paper Stone ricalca la lezione di Epic Rock data dai Radiohead.
Le dodici tracce che compongono il lavoro - primo e vero per una etichetta a distribuzione intenazionale alternano continuamente facili ballate in stile quasi Oasis a set ritmici molto vicini ai primi Prodigy o agli
Smashing Pumpkins più elettronici.
I Chikinki si sono avvalsi dell’
esperienza di Steve Osborne (U2/New Order) alla produzione e di Alan Moulder
(Depeche Mode/Smashing Pumpkins) al mixaggio, e già queste potrebbero essere ottime credenziali anche
se non sempre grandi suoni fanno grandi album.
Credo che “i cinque di Bristol”abbiano fatto un lavoro discreto. Devo tuttavia ammettere che in alcuni punti
appaiono poco originali, orientati forse più al music business che non alla qualità effettiva del lavoro.
SENTIREASCOLTARE
http://www.sentireascoltare.com/CriticaMusicale/Recensioni/2005/livello%203/Album/chikinki.htm
Per (auto)definirsi “
unici”o “
diversi da tutti gli altri”ai tempi dell’
Inghilterra del fast-punk di NME ci vuole
fegato, non c’
è che dire; specie se si esce dal quasi anonimato con un debutto come Lick Your Ticket.
L’
electroquintetto di Bristol capeggiato dal di Rupert Browne, leader dotato del physique du role, non ha
paura di esagerare e non risparmia all’
ascoltatore né un’
orgia, a tratti piuttosto barocca, di suoni sintetici, né
tantomeno la lima puntigliosa nella produzione, che peraltro è di Steve Osbourne, rodato su New Order e U2
(e si sente, specie per quanto riguarda i secondi).
Atmosfera e sound del disco, nonostante l’
arroganza da marketing della band, sono a grandi linee quelli che
si ritrovano nei TV on the Radio di Desperate Youth, Bloodthirsty Babes con appena una spinta in più verso
la direzione del ormai trito e ri-trito punk-funk, specie quello dei compatrioti Bloc Party, tanto che lo stile
canoro di Browne si accosta con facilità a quello di Okereke. Per il resto, la formula prevede una piccola dose
di glam ed un’
autentica secchiata di synth versata sugli arrangiamenti analogici.
Ad ogni modo, a parte la facilità dell’
attribuzione di un “
file under”già fin troppo disponibile, a Lick Your
Ticket non mancano alcune sorprese: la prima, forse la più eloquente e fondamentale, è che sul disco dei
Chikinki non si balla quasi mai; fatto che, viste le premesse ed il contesto di nascita, li allontana, seppure di
pochi passi, dai fuochi fatui di Editors e compagnia bella; la seconda è che la tracklist contiene brani
abbastanza frizzanti, puntellati variamente di (brit)pop, drum and bass e spirito noir come Ether Radio,
Assassinator 13, Like It or Leave It; altrove, gli unici (ruffiani, ma interessanti) episodi da citare sono Hate
TV e Staple Nation. Un po’come dire che se le canzoni contano, e contano, su questo aspetto si cade meglio
del previsto.
L’
album, nel complesso, merita un’
ascolto. Il fatto che sia un’
ascolto critico, in definitiva, non esclude che
possa anche essere affascinante; per i lettori di NME, almeno.
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MUSICBOOM
http://www.musicboom.it/mostra_recensioni.php?Unico=20050915173134
Gruppo emergente nel Regno Unito, i Chikinki from Bristol, dopo la stampa semi-clandestina nel 2001 di
Experiment With Mother, tentano ora la scalata all’
Europa unita. Da isolani un po’nel loro mondo, ci
provavano allora con un singolo, Like It Or Leave It, dalle atmosfere e batterie drum’
n’
bass. Non proprio la
chiave di volta del mercato continentale: il singolo, non trascendentale, sul lato b sfoggiava calibri pesanti al
remix: da Tom Neville a Ulysses del team Hot Chip a Lemon D.
Lick Your Ticket invece non ha nulla a che spartire con il danzereccio stretto: per i nostri si parla di
elettroquintetto. Si intenda che fanno il loro dark rock senza risparmiare melodie synth '80 a volte posticce.
Qui si balla poco dunque, ma i pezzi migliori - non a caso in apertura - ammiccano non poco a “
sculettate”
indie-trendy. Assassinator 13, vera title e concept track, conquista infatti anche così, e il ponte sospeso di
Ether Radio si sta aprendo mentre i Chikinki saltano e danno gas come nel più banale e avvincente dei film.
Dopo la rampa di lancio però l’
atterraggio non è dei migliori, e il disco regala avanzando sempre meno
spunti: Drink si limita a spostare a destra e sinistra leggerezze di chitarre acustiche e da lì, a scendere, si
sussegue una serie di pezzi discretamente insignificanti: dai 2.48 minuti di Staple Nation giù fino al singolo di
cui si diceva in precedenza.
La fattura è buona - i nomi sono Steve Osbourne (New Order e U2) e Alan Moulder (Depeche Mode e
Smashing Pumpkins) - ma la stoffa a volte lascia a desiderare e guarda, difficile capire perché, alle
atmosfere di gruppi come i Pumpkins o i The Cure nella loro fase di stanca elettronica.
Risultante: un banalpop con qualche hit, non condannabile, a volte barocco e, anche nel cantato di Browne a tratti sofferente (bene) e a volte languidamente baritonale (argh) –vicino alle produzioni dei Bloc Party.
DEBASER
http://www.debaser.it/recensionidb/ID_5483/Chikinki_Lick_Your_Ticket.htm
Anno 2004.
Cinque giovani inglesi di Bristol, tra i venti ed i trent'anni, pubblicano "Lick Your Ticket", un album
fulminante! Un mix di stili diversi (dalla drum n' bass al rock, dalla new wave al pop e ancora indie con
spruzzate di elettronica...) che si conciliano con grande originalità e notevole impatto sonoro.
Una chitarra, una batteria, due tastiere, sintetizzatori a gogo e una voce.
Un modo nuovo e particolare di creare musica, mischiando la tradizione più mainstream di certi giri di
chitarre pop ai suoni futuristici di una sezione ritmica dai bassi con sonorità parecchio artificiali, che naviga
su un mare di suoni elettronici prodotti dall'immancabile synth, che contribuisce notevolmente alla
costruzione della melodia presente nei pezzi.
E come legante di tutto sto marasma c'é la voce di Rupert Browne, dolorante, ferita, ma a tratti sollevata e
scanzonata, che recita testi di criptica protesta:
"AMBIZIONE non é una parola sporca per i Chikinki, ma non é nemmeno divertimento. Scrivono inni ad alto
voltaggio sulla lussuria, la disperazione, l'eccesso, la paranoia e l'euforia..."
(Tratto dal loro sito ufficiale).
Formazione anomala, dunque, questa dei Chikinki, che riesce però con buona maestria ad unire generi
apparentemente lontani anni luce tra loro in un suono riconducibile, coeso, senza perdersi (forse solo di
tanto in tanto...) nei meandri dei generi considerati.
Insomma, un piacevole ritorno al futuro!
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KRONIC
http://www.kronic.it/rec_get.asp?sId=12288
Arrivano da Bristol, la città che ha dato i Natali al trip-hop, a Tricky ed a tutta quella scena. Bristol,
Inghilterra, località di periferia, distante da Londra, ma neppure tanto. Zona industriale. I Chikinki arrivano
da Bristol e la loro musica risente poco o nulla di quella scena. Fanno un rock con venature pop che sorride
alle classifiche e un po’meno ai Tricky della situazione. Di loro, in giro per l’
Europa, è facile leggere bene.
Il primo ascolto è piacevole, il secondo è decisamente più convincente. Una canzone come “
Ether Radio”ha
tutte le potenzialità dell’
indie-hit: è sfacciata ma non più di tanto, ha un ottimo ritornello e delle linee
melodiche interessanti. Insomma, resta attaccata alle antenne con una notevole facilità.
“
Lick Your Ticket”è un disco leggermente superiore alla media ma nulla di più. Ovviamente non è il caso di
gridare al miracolo. Ha delle idee molto carine, ma alcuni arrangiamenti lasciano un tantino a desiderare. Il
pezzo migliore? “
Hate Tv”
. Da segnalare la presenza del geniale Alan Moulder (tecnico di fiducia di Trent
Reznor dei Nine Inch Nails) in cabina di mixaggio.
LIVEROCK
http://www.liverock.it/tuttarec.php?chiave=518&chiave2=Chikinki
L'esordio sulla lunga distanza dei Chikinki è uno di quei dischi che sembra fatto apposta per essere suonato
se si è alla ricerca di puro e disinteressato divertimento o se si deve organizzare un party: il tiro è quello
giusto, il ritmo è trascinante e i culi, inevitabilmente, non potranno far altro che sollevarsi ed iniziare a
seguirlo. Da questo punto di vista "Lick your ticket" raggiunge in pieno i suoi obiettivi: l'unione tra Elettronica
e chitarre -d'altronde, è noto- nella maggior parte dei casi raggiunge vette di ondeggiosità che non conosce
eguali e i Chikinki questo lo sanno più che bene. Il dischetto scorre e si fa ascoltare con piacere -più nella
sua prima metà, ad essere sinceri- e non lesina quanto a ritornelli che si appiccicano in testa, basti pensare
all'iniziale Assassinator 13, Hate TV o Scissors paper stone per rendersene conto, ma nei restanti brani
l'incisività dei pezzi non raggiunge questi apici e l'album finisce per perdere parte del suo interesse. Siamo di
fronte a dei Kasabian più acidi e meno talentuosi e in certi passaggi si possono sentire anche echi di Primal
Scream: il divertimento, quindi, c'è e sulla corta distanza il disco sa regalare anche soddisfazioni non da
poco, ma dubitiamo della sua longevità nel lettore e la qualità non sempre costante ce lo fa prendere solo
come un buon divertisment, d'altronde, come ha dichiarato il loro cantnate Rupert Browne: Penso sia ovvio
che rock'n'roll e musica coincidano quando nelle canzoni c'è in qualche modo di mezzo il sesso. Se leggi un
romanzo e non c'è neanche un accenno al sesso ti viene da dire "cosa!?".
MIUZIK
http://www.miuzik.it/cgi-bin/it/news/viewnews.pl?newsid1127340000,85558,
In pianta stabile in quel di Bristol,ma provenienti da varie zone di Londra,i Chikinki ci informano sulla loro
determinata volontà di farsi strada nell'affollato scenario indie,chiedendoci di considerarli con la più assoluta
credibilità.
Abbondantemente 'accarezzati' dalle riviste specializzate d'oltremanica,il quintetto bristoliano per la
produzione del disco si è avvalso di Steve Osborne (U2, New Order)e di Alan Moulder (Depeche
Mode,Smashing Pumpkins) per il mixaggio.
Inoltre il cantante Rupert Brown ha recentemente collaborato con i berlinesi Tiefschwarz al singolo "Wait
And See".
Gira e rigira,alla fine "Lick Your Ticket" non può che essere archiviato come album infarcito di tanta energica
audacia rock, con vari spunti elettronici annessi (due tastiere in formazione) a fare da contorno e a
stravolgere quanto basta il classico impianto strumentale,in una sorta di crossover non esente da vanità e
tentazioni pop.
Talvolta pare di sentire dei Nine Inch Nails più blandi con minor cattiveria in corpo ("Hate TV"),con una voce
mielosa ad edulcorare abbondantemente su grigie desolazioni autunnali ("Bombs").
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NEWSIC
http://www.newsic.it/php/beat_receinterna.php?id=19
Elettronica e schitarrate: questa è il suono dei Chikinki, formazione made in Uk composta da 5 ragazzi di
stanza a Bristol al debutto con l’
etichetta berlinese Kitty-Yo e prodotti e mixati rispettivamente da Steve
Osborne (U2/New Order) e Alan Moulder (Depeche Mode/Smashing Pumpkins).
Elettro-rock con una attitudine ad un crossover trasversale che conduca l’
elettronica più tradizionale verso un
rock ibrido ed un pop effervescente dalle tinte glam. Il sound della band forse è più difficile da spiegare che
da ascoltare e suona, tanto per avere un riferimento, più vicino ai Primal Scream e Radiohead che ai
Portishead.
Brani come l’
apertura "Assassinator 13" da un assaggio completo di quello che è il resto del cd. Tra le tracce
da prendere in considerazione anche “
Ether Radio" electro-pop dal piglio estivo e radiofonico, "Scissors
Paper Stone" electro-stomp molto Radiohead e il robo-punk di “Hate TV”
.
Una valida alternativa all’
ondata nostalgica anni 80’
.
TECHNODISCO
http://www.technodisco.it/musica-techno-house387.html
'robo-punk-glammy-electroclash-krautrock-space': è questa la definizione che l'accreditato magazine NME ha
coniato per definire il lavoro di Chikinki, la band di Bristol capitanata da Ruper Browne (featuring del recente
"Wait And See" dei Tiefschwarz) che ricalca lo stile di Bloc Party, The Libertines, FF e The White Stripes. Il
loro è un puro esempio di 'fast-forward pop' che nasce dall'unione di generi disparati come brit-pop, techno
ed addirittura drum'n'bass. Ad un anno dalla prima stampa su Island Limited che lo fece conoscere solo
all'Inghilterra, "Lick Your Ticket" riappare sulla tedesca Kitty-Yo che pare essere decisa ad investire molto sul
future-rock.
IDBOX
http://www.idbox.it/reviews/cd/BOX/review-4715
Tutti a metà tra la ventina e la trentina, i 5 componenti dei Chikinki hanno però radici diverse. Il cantante
Rupert Browne (che ha anche prestato la sua voce ai Tiefschwarz per “
Wait and See”
, il singolo uscito a
giugno su Four Music/Fine Records) ha trascorso la sua adolescenza a Londra, testimoniando in diretta il
culmine artistico di brit pop, drum'n'bass e techno. Nel frattempo Steve Bond ha interrotto una carriera come
designer di auto di F1 per sedersi alla batteria della band, e il chitarrista Ed East ha lasciato un'educazione
militare. I Chikinki hanno anche due tastieristi in line-up, Boris Exton e Trevor Wensley.
“
Lick Your Ticket”è un disco leggermente superiore alla media ma nulla di più. Ha delle idee molto carine,
ma alcuni arrangiamenti lasciano un tantino a desiderare. Il pezzo migliore? “
Hate Tv”
. Da segnalare la
presenza del geniale Alan Moulder (tecnico di fiducia di Trent Reznor dei Nine Inch Nails) in cabina di
mixaggio.
Album che si lascia ascoltare, e che parte da posizioni rock per abbracciare panorami pop. Nonostante i
cinque arrivino da Bristol, patria del trip-hop, nella loro musica sono vaghi ed annacquati i rimandi a quel
genere che negli Anni Novanta è riuscito a guadagnarsi uno spazio prezioso grazie alla virtuosa azione di
gente del calibro di Massive Attack, Portishead e Tricky.
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KATAWEB
http://www.kwmusica.kataweb.it/kwmusica/review_scheda.jsp?idContent=124305&idCategory=2068
Una volta era il trip hop, ora decisamente altro. Questa è l'esatta introduzione per ciò che è la musica dei Chikinki, band
di Bristol dallo stravagante nome, che delle gesta di Tricky e Massive Attack non sa proprio che farsene. Talvolta si dice
'nemo est propheta in patria' ed è così anche per questi ragazzi che hanno trovato un valido contratto in Germania
grazie alla Kitty Yo, label dall'importante catalogo (Gonzales, Tarwater, Laub, Peaches ecc.) che punta sul loro rock e
sull'elettronica potente oltre che sui ritornelli che si stampano in testa. Le citazioni sono tutte importanti quanto
impegnative poiché lasciano convivere le stramberie pop dei dEUS, la visceralità noise digitale dei Nine Inch Nails, la
goliardia rock dei Terrorvision ed un'ugola che ricorda Pall Jenkins dei Black Heart Procession. Le chitarre bilanciate a
effetti elettronici producono un'aggressività liberatoria dietro la quale si cela però un sorriso, presentando così un cd
dalla forza positiva che merita proprio di essere suonato più che mai ad altissimo volume.
MUSICCLUB
http://www.musicclub.it/nuovo/rubrica.asp?idrub=585
Risponde alle nostre domande Trevor, tastierista di una delle nuove “
next big things”inglesi che si apprestano a
sbarcare in tutta Europa patrocinati da una label illustre come la Kitty Yo. Inizierei riportando cosa ha scritto di voi il
NME: “
Robo punks che suonano un krautrock electroclash glam rock casinaro indossando occhiali da sole spaziali, fuckin’
great!”
. Vi riconoscete in una definizione del genere? Certo! In realtà quella definizione si riferiva ad un concerto in
particolare, in cui suonammo con occhiali da sole spaziali, ma ovviamente non li indossiamo sempre. E chiaramente non
siamo sul serio dei robots, ma quel “
fuckin’
great”riassume tutto alla grande, direi! Sempre il NME definisce la vostra
musica come un miscuglio di Stooges, Super Furry Animals e Add N to (x). Ascoltando però Lick Your Ticket ho colto
qualcosa di più vicino all’
idea di brit rock così come la intendono ad esempio i Gomez. Che ne pensi? Beh, si, gli Add N
To (x) sono un’
influenza che riconosco, soprattutto per quanto riguarda il modo in cui utilizziamo i sintetizzatori nella
nostra musica; e lo stesso direi dei Super Furry Animals, che sono tutt’
ora una band che apprezziamo, e sono onorato di
leggere dei paragoni con loro. Non penso però che abbiamo un vero e proprio sound brit rock. Direi piuttosto che
cerchiamo sempre di mettere insieme elementi di diversa provenienza per creare musica “
nuova”arrangiandola nel
modo più interessante posibile, ma è normale che la gente cerchi di fare paragoni con quello che già conosce. Lick Your
Ticket è stato prodotto da Steve Osbourne (U2, New Order) e mixato da Alan Moulder (Depeche Mode, Smashing
Pumpkins). Qua in Italia molti “
osservatori”ritengono che la scelta di due produttori esperti e abituati a trattare sonorità
del genere sia spesso legata all’intenzione di vendere la propria musica ad un pubblico quanto più ampio possibile. Una
scelta di marketing, piuttosto che artistica. Commenti? Abbiamo suonato per più di 8 anni insieme, e quando abbiamo
avuto la possibilità di fare questo disco insieme ci siamo rivolti a Steve perché sappiamo che riesce a creare un suono
molto grosso. Facci caso: le linee di basso, i suoni del synth e le chitarre sono davvero “
grasse”
, e noi da soli non
saremmo mai riusciti a creare sonorità del genere. Alan invece lo conoscevamo già per aver lavorato con gli Yeah Yeah
Yeahs, e la sua abilità nel mettere insieme suoni ruvidi con altri più puliti ci interessava parecchio. Tutto questo solo per
vendere meglio la nostra musica? Direi che è abbastanza ridicolo. Da quando suoniamo abbiamo sempre cambiato ed
adattato la nostra musica, cercando anche di sperimentare parecchio in passato. E sono sicuro che il prossimo album dei
Chikinki sarà ancora diverso da questo ultimo, più incentrato a far venir fuori la dimensione live della nostra musica,
tenendo conto delle esperienze che stiamo facendo suonando un po’ovunque. Ma la cosa più importante è sempre il
cercare di far rendere al meglio la nostra musica. Nella mia recensione ho scritto che i Chikinki possono essere inseriti
nella “
new wave of new wave”
, un fenomeno tutto inglese che sta prendendo sempre più campo negli ultimi mesi. Cito a
caso Ordinary Boys, Kaiser Chiefs, Bloc Party ed Editors. Riconoscete qualcosa di vostro che sia simile al sound di queste
band? Tutte queste band che hai citato sono tra loro differenti per qualche aspetto. Penso che l’
unica cosa che
condividiamo con loro sia la capacità di far presa, e che anche noi come loro stiamo beneficiando della riscoperta della
musica live nel nostro paese. Siete probabilmente la band più “
rock”tra quelle che fanno parte del catalogo Kitty Yo.
Come siete entrati in contatto con loro? Ci siamo conosciuti dopo un nostro concerto a Berlino. Ricordo che rimasero
molto colpiti e ci contattarono immediatamente. Da parte nostra, siamo rimasti piacevolmente sorpresi della loro
“
attitudine”
, del loro modo di lavorare, e dalla velocità con cui riescono a prendere decisioni. Senza dimenticare che la
Kitty yo è una label molto conosciuta e con una grande reputazione, e questo per noi è il massimo. Cercheremo di
metterci in mostra il più possibile, anche grazie al loro supporto
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MUSICCLUB
http://www.musicclub.it/nuovo/Default.asp
CHIKINKI Lick Your Ticket (Kitty - Yo/Wide) Arriva direttamente da Bristol la nuova scommessa della Kitty - Yo, e la
sopresa si chiama subito Assasinator 13, traccia di apertura di Lick Your Ticket. Nonostante la patina di electro rock che
riveste la loro musica, i Chikinki non si cimentano con l'elettronica tout court come i loro più o meno illustri label mate. Si
inseriscono invece nella scia di band quali Kaiser Chiefs, Bravery, Ordinary Boys e tutti coloro che millantano ascendenze
in linea più o meno diretta con la new wave. I Chikinki sono animati da una sana voglia di mettersi in mostra e di scalare
le classifiche, e potrebbero anche riuscirci visto che pezzi come Ether radio e All eyes sono potenziali singoli spaccatutto,
ma se analizzato nel complesso Lick Your Ticket soffre dello stesso difetto di fondo riscontrabile nei dischi delle band di
cui sopra: è divertente e formalmente impeccabile, ma difficilmente lascerà il segno. www.chikinki.co.uk - SUONANO:
Sabato 17 Dicembre Torino @ Hiroshima Mon Amour Martedì 20 Dicembre Roma @ Zoobar Mercoledì 21 Dicembre
Cosenza @ B Side Giovedì 22 Dicembre Palermo @ I Candelai - INFO: Grinding Halt concerti s.r.l. Via Lazio,14- Roma06/45436395 - 339/1297503 - www.grindinghalt.it
PIGMAG ONLINE
http://www.pigmag.com/content/blogcategory/19/66/
Dal recente passato di Bristol, patria del suono nuovo britannico del decennio scorso, i Chinkiki hanno
mutuato le sonorità elettroniche. Groove di beatbox e chitarre graffianti si tengono a braccetto all’
interno
della proposta musicale di questo quintetto che comprende ben due tastieristi. Già noti per hit alternative
come “
Ether Radio”e “
Assassinator 13”eccoli finalmente all’
esordio.
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UNMUTE (interview)
http://www.unmute.net/articoli/interviews/2005/chikinki_intervista.htm
Ci vuoi presentare la band ? Chi sono gli altri componenti dei Chikinki ?
Ciao! Siamo Rupert alla voce, Ed alla chitarra, Steve alla batteria drums, Trevor ai synths, Boris ai Casiotones.
Da dove viene il nome Chikinki ?
Un giorno un uccello è volato dalla finestra portando un pezzo di carta sul quale era scritta la parola Chikinki, così
abbiamo pensato che fosse un segno. Ora è come qualsiasi altro nome, vuole indicare delle persone riunite sotto il suo
nome, siamo noi e la nostra musica.
Avete ricevuto un'influenza particolare da Bristol ?
Cosa ci potete dire di quella scena ?
Quando siamo arrivati a bristol la musica trio hop era la musica principale abbiamo trovato molte bands e musicisti che
provavano a fare qualcosa di diverso. Ognuno stava facendo cose diverse (post punk, electronica, folk funk), ma la cosa
più interessante era l’
entusiasmo per la musica. E’
stato senza ombra di dubbio un periodo estremamente importante per
noi.
Come nascono le vostre canzoni? Partite dalla musica o dai testi ?
Tutti noi scriviamo canzoni, quindi il metodo è diverso ogni volta. Tutto parte da una buona idea, che ti prende e si
trasforma in parole o musica. Alcune canzoni le scriviamo rpetizione e poi mettiamo insieme il tutto.
Pensi sia possibile definire la vostra musica future-glam ? Come descriveresti il vostro sound ?
Alcune delle nostre canzoni potrebbero rientrare sotto questo nome, ma facciamo cose talmente eterogenee che
difficilmente si possono etichettare sotto un solo nome. Quando arrangiamo canzoni, proviamo sempre a fare cose
nuove che non si assomiglino tra loro. Ovviamente prendiamo spunto dalla musica che ci piace, ma proviamo a mettere
insieme il tutto in modo diverso ogni volta.
In che circostanze "Lick Your Ticket" è stato concepito ?
Molte canzoni di "Lick Your Ticket" sono state influenzate dal fatto che abbiamo suonato tantissimo dal vivo e abbiamo
voluto riflettere il suono “
live”nella nostra musica. La registrazione fatta precedentemente era più lo-fi e noi volevamo
rendere tutto più grande e grosso possibile, facendo la maggior parte del lavoro in studio e con un produttore come
Steve Osbourne.
Quali sono le canzoni più rappresentative ?
"Time" è stata la prima traccia che abbiamo fatto e ci ha dato il giusto umore per capire come l’
album dovesse suonare:
canzoni accattivanti, chitarre agguerrite, tastiere molto presenti ed una buona dose di dance.
Ci può essere un tema nascosto in quest’
album, una filosofia o qualcosa di simile ?
C’
è una sensazione di voyeurismo in molte delle canzoni. E’
sempre molto interessante cercare di immaginare cosa c’
è
sotto l’
apparenza di quello che sembra una vita ordinaria di gente comune.
Cosa vuol dire essere una live band ?
Ci piace fare qualcosa di diverso in ogni show, ecco perché non ci interessa usare tracce registrate e beats programmati,
perché si perde quello che di eccitante c’
è nello show.
Un po’di chaos va bene, i brani rinascono. In più ogni sera abbiamo l’
occasione di uscire, ubriacarci, incontrare gente
nuova che fa sempre bene.
Perché la decisione di non includere nella band un bassista ?
Volevamo una linea di basso che sollecitasse la gente, ma mostraci un bassista che sa fare questo e ci penseremo su! Il
record dei bicchieri rotti dovuto ad eccesso di bassi per data e di circa 80 per show!
Musicisti favoriti di oggi e di ieri ? A chi vi relazionate maggiormente ?
Amiamo Add N To X. Ci hanno spinto a voler suonare i synths come chitarre. Chiunque suoni canzoni twisted pop va
bene per noi. Joe Meek, Broadcast, Death from Above 1979
e Super Furry Animals per nominarne alcuni. La musica dovrebbe farti girare la testa e farti vedere qualcosa di nuovo.
Suonerete molte date in Germania, sono previste delle date anche in Italia ? Nel caso quando ?
Suoneremo in Italia verso la fine di dicembre.
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KDCOBAIN (intervista)
http://www.kdcobain.it/pagine/interviste/chikinki.htm
- "Lick your Ticket" è un bel disco secondo me. Di quale aspetto dell'album siete più orgogliosi?
"Time" è stata la prima traccia che abbiamo registrato in un grande studio. Prima di essa, tutto ciò che abbiamo fatto è
stato registrato a casa sul nostro 12 piste digitale. Il modo in cui tutto improvvisamente suonasse così smisurato e
avesse una così massiccia ondata di suono, è stato veramente eccitante e ha reso tutte le tracce come le mie preferite.
- Come è stato avere Steve Osbourne come produttore?
E' stato grande lavorare con lui. Eravamo un po' prudenti perché non abbiamo mai avuto nessuno che ci dicesse come
migliorare la nostra musica, ma presto è diventato chiaro che lui stava per far suonare tutto in maniera molto più
potente. Abbiamo imparato molto riguardo come far suonare le chitarre e le ritmiche di batteria in maniera coinvolgente
e come dare spazio ai sintetizzatori.
- Cosa ne pensate della scena musicale di Bristol, a parte l'ormai nota scena trip-hop?
Bristol è una città molto "cool" e molto tranquilla dove ognuno propone le proprie cose lontano da tutto ciò che riguarda
l'industria discografica di Londra. Quando siamo arrivati noi, tutti remavano contro la scena trip-hop, perchè questo
genere ha incrociato il mainstream, perciò ognuno cercava di fare qualcosa di nuovo. E' un bel posto per noi per
sperimentare nuovi suoni e per i nostri show dal vivo.
- Come nascono le vostre canzoni? Le scrivete individualmente o la composizione avviene collettivamente con tutta la
band?
Scriviamo tutte le canzoni separatamente e poi le portiamo al resto della band, con cui poi aggiungiamo più nuove idee
strumentali possibili. E' sempre molto interessante vedere come le canzoni possono svilupparsi quando passano tra le
mani degli altri. Però ci sono anche alcune canzoni che nascono quando tutti insieme facciamo delle jam durante le
prove e nascono così nuove idee. E' bello avere più canzoni possibili così prendiamo le migliori e lavorandoci le facciamo
diventare ancora più belle.
- Avete mai usato del software per ricreare sintetizzatori ed effetti nelle vostre creazioni?
Non ci interessano suoni programmati o tracce di sottofondo durante i nostri live, e tutti i suoni che abbiamo registrato
vengono da vere tastiere e sintetizzatori. E' molto importante per noi la spontaneità e dal vivo dimostrare che veri
strumenti possono darti emozioni, specialmente quando tutto nasce usando filtri e slider in tempo reale. Spesso poi sono
proprio gli errori che danno i risultati più interessanti.
- Voi non avete un bassista. E' stata una decisione meditata o semplicemente perché così sono andate le cose?
Siccome 2 di noi suonano le tastiere abbiamo tutto il basso che ci serve, grazie ai sintetizzatori analogici, perciò non
abbiamo mai avuto bisogno di un basso-chitarra. Non è stata una decisione meditata ma abbiamo sempre cercato di
avere i migliori risultati dagli strumenti che avevamo sotto mano. Se trovassimo un nuovo rumore o un nuovo effetto
proveremmo ad usarlo.
- Quali sono le principali influenze nel suono dei Chikinki?
La più grande influenza sul nostro sound è venuta ascoltanto gli Add N to (X), e pensando che avremmo potuto usare i
sintetizzatori in un live assieme al rock and roll. Abbiamo un sound basato più sulla forma canzone di quanto loro non
abbiano, ma sono veramente importanti per noi.
- Come siete entrati in contatto con la Sink and Stove Records?
Quando abbiamo realizzato di avere un numero sufficiente di canzoni da mettere insieme per un album abbiamo suonato
a diversi concerti intorno a Bristol e loro sono venuti a vederci. E' stato utile realizzare un disco per loro perché si
occupano di molte band di Bristol ed esse sono entrate in contatto con noi.
- Avete suonato a qualche festival quest'estate?
Quest'estate abbiamo sostanzialmente lavorato alle registrazioni del nuovo album che sta per essere concluso, ma
abbiamo avuto occasione di suonare ad un paio di festival in Europa ed è stato ottimo per completare un' ottima estate!
- Pensate di venire a suonare in Italia?
Dovremmo suonare per alcune date in Italia a dicembre sperando di essere apprezzati.
::: PROMORAMA ::: PRESS :::
BAND: CHIKINKI
TITLE: LICK YOUR TICKET
LABEL: KITTY-YO
PAG. 13
MUSICBOOM
http://www.musicboom.it/mostra_art.php?categoria=interviste&Unico=20050928212444
Lick your ticket è il vostro primo full lenght ufficiale. Come è stato per voi venire fuori dall’
undergound? E’un sogno che
diventa realtà? Era un obiettivo o è un passo obbligato?
Lick Your Ticket sarebbe a tutti gli effetti il nostro secondo album, il primo però usci per un’
etichetta indie di Bristol, la
Sink and Stove.Chiaramente il primo grosso cambiamento è nel fatto che molte più persone possono sentire la nostra
musica. Lavorare a Bristol è stato molto stimolante perché lì si lavora molto per passione. A Londra invece tutto gira
intorno ai soldi. Ma certo poter vivere di questa passione è un sogno che diventa realtà.
La stampa mainstream vi ha paragonato a diverse e svariate band. Mi sembra che in molti facciano fatica a definire il
vostro stile. Ve lo aspettavate? E vi aspettavate questi paragoni anche altisonanti (The Cure, Radiohead…)? E quali sono
i vostri veri riferimenti compositivi?
Quando lavoriamo ad un pezzo in genere scartiamo cosa ci sembra suonare troppo come qualcosa di già sentito. Non ci
interessa suonare come altre band, semplicemente prendiamo spunto da un po’tutto quello che ci piace. E ci piano le
pop songs come e i beat sporchi, le chitarre rock e i bassi dal suono bello marcio.
Ci dai una vostra definizione della vostra musica?
Sporca, orecchiabile, impertinente, trash, rumorosa, provocatoria, rimasticata e sputata. Direi indie electro pop con un
po’
di zucchero in cima…
(…!) Come dicevamo siete di Bristol. Dicci qualcosa in più su quella scena e su come l’
avete vissuta voi. Mi sembra di
capire che sia una buona città, per un artista, dove vivere e lavorare…E’
una città insieme creativa e tranquilla.
È pieno di realtà musicali diverse e molti artisti sono animati da una loro stimolante DIY ethic (Do It Yourself). Fanno da
loro, restano indipendenti. Per noi è stato un ambiente ottimo per crescere e sperimentare.
Il vostro primo singolo per il mercato europeo Like It Or Leave It è un pezzo drum’
n’
bass. In Europa però la drum'n'bass
revolution non è mai decollata. Come mai avete deciso di farvi conoscere proprio con quel pezzo? E’
stata una scelta
vostra? Non la rimpiangete?
Like it or leave it è un pezzo pop con molti elementi orecchiabili. Non ci siamo messi a tavolino a scrivere un brano drum
and bass, il fatto che la ritmica sia quella è dovuto semplicemente al fatto che noi siamo di Bristol e che quel tipo di
groove lo abbiamo da sempre ben presente.
Restando a Like It Or Leave It: i b-sides sono remix firmati da artisti come Tom Neville and Lemon D., che fine ha fatto
in Lick your ticket la vostra attitudine più dance/elettronica?
Noi lavoriamo sempre per mantenere un approccio live a ciò che facciamo. Vogliamo che ogni esecuzione sia differente,
e la scena dance è una cosa differente. Comunque il remix dei nostri brani è una cosa che ci interessa e in futuro
probabilmente realizzeremo altre collaborazioni.
Ultima domanda, classica: il vostro rapporto con il peer-to-peer di mp3? Il file sharing sta salvando o distruggendo la
musica secondo te?
In base alla mia esperienza le persone che scaricano sono quelle più interessate alla musica e che in genere vanno alla
ricerca di novità che poi finiscono per acquistare. I cambiamenti in genere sono una buona cosa e sono sicuro che
questo scossone all’
industria discografica con il tempo produrrà dei buoni risultati.