Sterili polemiche intorno a “Miracolo a Sant`Anna” 13

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Sterili polemiche intorno a “Miracolo a Sant`Anna” 13
Sterili polemiche intorno a “Miracolo a Sant’Anna”
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Lidia Menapace su Spike Lee
13 Ottobre 2008
Mi è capitato alcuni anni fa di essere invitata a Sant'Anna di Stazzema per una iniziativa di ricordo
e di risarcimento della memoria. Si fece infatti memoria anche di persone della Germania che si
erano opposte in modo nonviolento al nazismo. Non manco mai di ricordare che anche un contadino
sudtirolese, che era militare nella Wehrmacht e si trovava a Roma al tempo dell'attentato di via
Rasella e della rappresaglia nazista delle Fosse Ardeatine, si rifiutò di sparare secondo gli ordini di
Priebke: bisogna sempre ricordare le cose positive, specialmente se avvengono in condizioni
estreme.
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SPIKE LEE. «Sei ancora capace di perderti?»
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Riccardo Cardellicchio. Spike Lee e la strage di Sant’Anna di Stazzema. Miracolo dubbioso.
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Il fenomeno Resistenza deve essere certamente studiato, analizzato e capito in tutti i suoi aspetti. È qui che
dobbiamo prendere alla lettera il significato erodoteo di historia come “ricerca”. Questo però non può essere
il trampolino di lancio per denigrare coloro che hanno perso la vita per combattere nel nome della libertà, se
no non si fa storiografia, si fa soltanto un brutto servizio alla verità storica. Qui si inserisce un’altra mia
certezza, quella di quale fosse la parte giusta e quella sbagliata, argomento questo stranamente di notevole
discussione. Se il metro è quello di giudicare chi combatte comunque un eroe, come per i repubblichini di
Salò, allora dovremmo altrettanto rendere omaggio ai talebani o ai brigatisti o ancora a Francesca Mambro e
Valerio Fioravanti: non combattono e combatterono essi per un ideale che, secondo loro, era giusto e
patriottico? In questi giorni è uscito di film di Spike Lee su Sant’Anna di Stazzema. Regista apprezzato per
le sue opere di denuncia sociale, con questo film fa un’operazione di superficiale visione storica. Nel film la
strage viene addebitata ad un traditore partigiano. Dove sta scritto? Chi lo ha raccontato? Il regista ha letto
gli atti del processo tenuto alla Spezia, dopo che le carte furono tenute per anni nell’armadio della vergogna,
in base al quale sono stati condannati dieci ufficiali delle SS? Credo proprio di no, e allora riteniamo che
esso non abbia fatto un bel servizio né alla memoria storica, né a tutti quei cittadini che, non conoscendo la
vicenda, rimarranno convinti che l’accaduto fu colpa del partigiano, con le conseguenze che sappiamo, né
tanto meno ai pochi sopravvissuti di quell’efferato crimine. La strage fu compiuta dai nazisti con fascisti
collaborazionisti, punto e basta, era questo ciò che volevamo sentire dire e vedere nel film del regista
americano. Perché questo è ciò che la Storia racconta. L’emissione del suo giudizio, oltre a quello umano, è
già stata data. Noi, giovani comunisti eredi di coloro che hanno scritto una parte importante della storia
italiana, di coloro che hanno contribuito a scrivere la Carta Costituzionale, oggi troppe volte messa in
soffitta, finché la verità verrà attaccata, da chiunque ed in qualsiasi maniera, continueremo a intonare “Ora e
sempre Resistenza”. Di una cosa sono certo: Benedetto Croce si sbagliava a definire i fascisti come gli
Hyksos, i popoli del mare che arrivano, razziano e fuggono, essi sono stati come i Dori che hanno
conquistato con la lancia la Grecia all’alba dei tempi. Noi però non ci arrendiamo.
Andrea Viola
Bene, non sapevo che esistesse ancora la FGCI, se è la Federazione Giovanile Comunista Italiana, e oggi ho
una informazione in più. Veniamo ora a Spike Lee e il suo film “Miracolo a Sant’Anna”. Le dico subito che
ancora non l’ho visto e ho aspettato a risponderle nella speranza, delusa, di riuscire a vederlo. Se comunque
ora le rispondo è perché credo di conoscere abbastanza bene le ragioni di questo film, avendo avuto
contatto in alcune occasioni con la sua lavorazione. “Miracolo a Sant’Anna” non è un film sulla resistenza
né sui crimini nazifascisti, ma un film sulla divisione Buffalo, la divisione americana composta da soldati
afroamericani che ha combattuto le peggio battaglie della guerra, fino ad essere mandata, appunto, a
sfondare la Linea Gotica in Lucchesia. In quest’ottica gli eroi sono i soldati della Buffalo, e i soldati della
Buffalo hanno visto e partecipato prima di arrivare a Sant’Anna massacri di ogni genere, dove quello di
Stazzema è solo uno dei tanti e nemmeno il peggiore. Di più i soldati della Buffalo avevano la consegna di
non fraternizzare e la resistenza partigiana era per loro estranea. Diversamente in questo da altri
contingenti, come quello brasiliano, che in quei territori ebbero contati molto stretti con le formazioni
partigiane. Insomma, Spike Lee ha fatto un film per rendere giustizia degli afroamericani duramente
sacrificati nella guerra in Europa, ha parlato con centinaia di reduci, si è documentato come riteneva e ha
girato un film che è innanzitutto per il mercato americano e per le sue sensibilità. Francamente non
possiamo chiedere a lui di rendere giustizia della nostra guerra, dei nostri morti, dei nostri martiri. Ci
pensassimo noi, se vogliamo, e se possiamo essere anche più bravi di Spike Lee.