[VARESE - 32] TABLOID/BUSTO/VALLEOLONA_01<UNTITLED

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[VARESE - 32] TABLOID/BUSTO/VALLEOLONA_01<UNTITLED
32
BUSTO ARSIZIO
MARTEDÌ
29
OTTOBRE
2013
Lesione a un nervo, danno erariale
La procura della Corte dei conti chiede 22mila euro a un ortopedico dell’ospedale
Un danno erariale di oltre 22mila euro per
un intervento chirurgico all’anca che - questa l’ipotesi - ha comportato una lesione di
un nervo di una paziente.
È quanto ha chiesto, al termine della propria requisitoria, la Procura della Corte dei
Conti della Lombardia (nello specifico, il
sostituto procuratore Adriano Gribaudo) a
un medico del reparto di ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Circolo di Busto Arsizio la cui responsabilità è già stata "certificata" nel corso di un procedimento civile.
È il 2003 quando una signora sulla 60ina finisce in reparto all’Ortopedia di Busto per
sottoporsi a un intervento di protesi d’anca
particolarmente complesso. Succede che dopo l’intervento qualcosa va storto. Quel
qualcosa è una trazione prolungata dei divaricatori da cui è derivata la complicanza di
cui sopra. Da qui la decisione della paziente
di citare in sede civile l’ospedale di Circolo
per la responsabilità medica del proprio camice bianco. Al termine del lungo contenzioso civile, complice una consulenza tecnica d’ufficio che avrebbe accertato la colpa
grave dell’ortopedico, il Tribunale civile ha
dato ragione alla parte offesa e ha condanna- I risarcimenti adesso coinvolgono direttamente i medici che hanno agito con il paziente (foto Blitz)
to la struttura ospedaliera al risarcimento.
Tuttavia, se la gran parte del risarcimento è di rito, ha attivato la cosiddetta azione di ri- l’avvocato Orsola Zane del foro di Bolostata coperta dalla polizza assicurativa del- valsa. Una prassi peraltro sempre più diffu- gna, ha provato a fare il camice bianco. Nel
l’ospedale, un’altra, all’incirca 22mila euro sa. Prova ne sia che le vertenze sulle lesioni senso che ha confutato la tesi accusatoria
(tra danno fisico e spese legali sostenute) per colpa medica davanti alla Corte dei Con- (per dovere di cronaca, corroborata dalle peno. Nel senso che quei soldi
ti sono passate dalle
rizie del giudizio civile) sia
li ha dovuti sborsare direttaotto del 2008 alle quanel merito sia per quel che
mente l’ospedale di tasca
rantuno del 2011 fino
riguarda le questioni di diritpropria.
alle novanta del
to. A questo proposto, la diSessantenne
Parte del
Perché se è vero che il più
2012.
Il
problema
è
fesa ha fatto notare che il
operata all’anca
risarcimento
delle volte ogni ospedale ha
ovviamente la contemedico ora tirato in ballo
e poi messa
coperta
la propria assicurazione, è alstazione di danno all'
dalla Corte dei Conti non è
trettanto vero che sotto certe
Erario, con i medici
erroneamente
dall’assicurazione. mai stato toccato dal procecifre (sempre più spesso la
che rischiano di pagadimento civile. Vale a dire,
in trazione
Il resto va pagato
franchigia è elevata) è core di tasca propria.
la causa civile ha visto coinstretta a rispondere in proTra l’altro, ed è una
volto in prima persona
prio. Ciò detto, di quel denararità in ambito naziol’ospedale e mai il suo diro pubblico speso per coprire l’errore del- nale, in Italia non è chi denuncia che deve pendente. La decisione dei giudici contabili
l’ortopedico è stata informata (ormai lo si dimostrare che il medico ha sbagliato, ma è rispetto alle richieste della Procura è attesa
deve fare per legge) la Corte dei Conti della il medico che deve dimostrare di essere nel entro la fine dell’autunno.
Lombardia, la quale, dopo gli accertamenti giusto. Cosa che, tramite il proprio legale,
Luca Testoni
SERATA CON 130 OSPITI
CORTE D’APPELLO
Investì ciclista in via Repubblica
Condannato a 1 anno di carcere
Un anno di reclusione senza beneficio della sospensione condizionale della pena; patente sospesa per
un anno; e una provvisionale sul risarcimento da determinarsi in sede civile di 150 mila euro per la vedova e i figli. Ieri, i giudici della quinta Corte d’Appello
di Milano hanno confermato in toto la sentenza di
condanna emessa dal giudice del Tribunale di Busto Arsizio Piera Bossi nei confronti di C.C., l’automobilista vercellese, classe 1967, che il 25 giugno
di cinque anni fa investì in viale della Repubblica a
Busto Carmelo Palumbo, un ciclista di 73 anni originario di Novara, poi deceduto dopo quattro mesi
di agonia all’ospedale di Circolo di Varese. Respinti
al mittente i motivi di appello del difensore dell’imputato, l’avvocato Andrea La Francesca del foro di
Novara, tesi ad escludere ogni responsabilità del
proprio assistito: «La decisione del ciclista di svoltare a sinistra fu assolutamente improvvisa e imprevedibile e, per di più, non segnalata», ha argomentato
in sede di arringa difensiva il legale, sollecitando l’assoluzione ai sensi della vecchia insufficienza di prova o, in subordine, il concorso di colpa. L’esatto opposito di quanto sostenuto dal patrono civile, l’avvocato Walter Picco Bellazzi (in rappresentanza dei
familiari della vittima, residente da una vita a Busto)
e dal sostituto procuratore generale presso la Corte
d’Appello Maria Antonietta Pezza, entrambi concordi nello stigmatizzare, invece, «l’errata manovra
e l’elevata velocità» dell’automobilista investitore, costata la vita al pensionato. A corroborare la tesi accusatoria, un teste oculare (un conducente di carro attrezzi) che ha assistito da posizione privilegiata all’incidente (seguiva l’auto dell’investitore…). Che cosa
ha detto il testimone? Che il ciclista era ben visibile
quando aveva iniziato la svolta di svolta a sinistra
per andare a casa. Un elemento determinate per l’affermazione di responsabilità dell’automobilista.
Lu. Tes.
Ucid e Lions Cisalpino hanno invitato il medico tradatese Ghiringhelli
Lo psicologo aiuta a curare il diabete
I Fioeu preparano mega-paella
per il benvenuto a fra’ Pasquale
(Ma.Li.) - La serata di saluto a fra' Giovanni Rinaldi, un mesetto fa, è stata memorabile. Ma domani
sera i Fioeu daa Stra Balon sono pronti ad accogliere e circondare d'affetto anche il successore
del parroco volato a Roma. Ed ecco allora che è
tutto pronto per celebrare al salone di via Ponchielli la festa per fra' Pasquale Ghezzi (nella foto Blitz
con Asta). Va detto che per la guida spirituale del
convento e del rione Sacro Cuore si tratta di un gradito ritorno in città, dove già operò una dozzina di
anni fa, «ma proprio perché conosciamo il suo valore – spiega il patron dell'associazione Pinuccio
Asta - vogliamo dargli un benvenuto ufficiale e caloroso, mettendoci a fare grandi progetti assieme
per il bene della comunità e della città». Intanto,
Asta si prepara a sfornare una mega-paella da record, alla quale hanno già aderito 130 amici, pronti
anche a impegnarsi nelle sfide benefiche proposte nel corso dell'anno dai Fioeu. A cucinare il riso
e poi gli oltre cento chili di pesce sarà uno chef ormai conosciuto come Giovanni Sereni, quindi
una garanzia di prelibatezza. «Per questa occasione - annuncia ancora l'organizzatore – ho preparato anche una grossa sorpresa che svelerò ai presenti, in ogni caso l'importante è che fra' Pasquale
senta tutta Busto al suo fianco e, dopo gli impegni
che lo hanno portato a lavorare per le missioni in
Terra Santa, metta la stessa passione di cui lo conosciamo capace anche per la nostra città».
«Il diabete? Si cura anche con l'ausilio dello psicologo». Una forzatura – ma neanche troppo – quella che il
dottor Paolo Ghiringhelli, a capo della struttura complessa di Medicina Interna dell'ospedale di Tradate ha
portato all'Idea Verde, nel meeting voluto da Ucid
(Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti guidata da
Paolo Caccia) e Lions club Europa Cisalpino (diretto
da Franco Pozzati) per approfondire questa diffusissima patologia. E l'azione dello psicologo, appunto, è stata spiegata come complementare a quella dei medici
specialisti, «per trattare adeguatamente la malattia da
zero a cento».
Infatti, se le tre regole di buona condotta vanno rispettate in maniera ferrea (dieta adeguata, attività fisica costante ma non eccessiva, quindi niente sigarette), un sostegno mentale – ha spiegato Ghiringhelli - «può guidare nell'affrontare le difficoltà di rapporto col cibo», così
come «può servire alle famiglie per gestire i casi di diabete infantile, garantendo nella crescita e nei genitori
un corretto equilibrio psicologico di fronte al problema».
Serata intensa quella che ha visto anche la partecipazione degli esponenti della onlus Mosaico, che opera proprio in questo settore. D'altronde, di fronte a prospettive di guarigione completa che attualmente la ricerca
non indica come imminente (neppure attraverso l'infusione di cellule staminali che pure migliorano la qualità
della vita), l'unica strada è quella dell'educazione, in
modo da imparare a non compromettere gli organi che
finiscono sotto pressione per la mancanza di insulina.
Lo specialista tradatese ha comunque offerto una carrellata dettagliata dell'argomento, spaziando dalle tipologie giovanili di diabete a quelle che sopraggiungono in
età avanzata, dando indicazioni per limitare le complicazioni a livello circolatorio che danneggiano o invecchiano precocemente l'organismo.
«Decisivo - ha aggiunto Ghirnghelli – è anche il rapporto di fiducia con il proprio medico, nonché con le strutture di diabetologia che in questo territorio sono delle
vere eccellenze, sia nella tecnica che nell'attenzione
umana che il personale sa mettere».
Per i soci di Ucid e Lions – che poi hanno subissato il
relatore di domande – è stata una serata di formazione
dedicata alla salute che vuol essere solo la prima della
serie.
Da sinistra, Paolo Caccia e i protagonisti della serata voluta da Ucid e Lions (foto red)
PRONTA UNA MOZIONE
Nuova caserma Cc, Sel attacca
Il caso della (presunta)
caserma dei carabinieri
di via Bellini – edificio terminato da otto anni ma
mai affidato all'Arma –
tornerà presto a popolare la scena del consiglio
comunale. Stavolta è Sel
a firmare una mozione
con cui, articoli della convenzione fra Comune e
costruttori alla mano,
chiede di applicare il
comma che genererebbe una rivoluzione. In base al “punto 4” dell'accor-
do siglato nel 2001, il
gruppo d'opposizione
ha infatti stilato una mozione in cui chiede alla
giunta di "impegnarsi a
stabilire il limite temporale entro il quale, se non
si perfeziona quanto sottoscritto, si avviino le procedure per determinare
la decadenza della concessione con conseguente estinzione del diritto di superficie". Ciò,
considerando che su
quel terreno lo stabile è
stato realizzato, significa
che a quel punto bisognerà "valutare se si ritiene opportuno disporre il
ripristino dei luoghi a
spese della società, come riportato dalla convenzione medesima". Insomma, visto che dal labirinto non se ne esce, si
può anche pensare di
dare spazio alle ruspe e
riprendersi quei metri
quadri impiegati per un
progetto mai concretamente realizzato.