“IPERTESTI E GRAFICI PROF .SSA GENEROSA MANZO

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“IPERTESTI E GRAFICI PROF .SSA GENEROSA MANZO
“IPERTESTI E GRAFICI”
PROF.SSA GENEROSA MANZO
Università Telematica Pegaso
Ipertesti e grafici
Indice
1
I SUSSIDI MULTIMEDIALI ------------------------------------------------------------------------------------------------ 3
2
L’IPERTESTO------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 4
3
PERCHÉ UTILIZZARE UN IPERTESTO? ----------------------------------------------------------------------------- 6
4
COSTRUIRE UN IPERTESTO --------------------------------------------------------------------------------------------- 7
5
I GRAFICI ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 8
BIBLIOGRAFIA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 10
SITOGRAFIA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 11
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
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Ipertesti e grafici
1 I sussidi multimediali
Fino a pochi anni fa, film e videocassette erano l’unico supporto audiovisivo di cui la
didattica disponesse, mentre i personal computer erano per lo più destinati ad un uso laboratoriale o
a compiti di scrittura ed elaborazione di dati. Attualmente, invece, non esiste attività didattica che
non contempli l’uso del mezzo informatico o della navigazione in rete: per rendere una lezione più
efficace, per elaborare dati, per sottoporre agli alunni test di valutazione, per rappresentare eventi
non realizzabili, per gestire attività di recupero, per usufruire di tutti i vantaggi e facilitazioni che la
navigazione in rete offre.
Ogni scuola ormai è provvista di almeno un’aula d’informatica e di un docente esperto. Se
inizialmente le tecnologie informatiche erano oggetto d’insegnamento, oggi vengono soprattutto
utilizzate come sussidi didattici, che possono sostituire il classico libro di testo o il proiettore in
alcune fasi della svolgimento delle attività formative. La didattica è sempre più largo uso di supporti
multimediali, testi, immagini, suoni, cortometraggi. Il termine multimedialità indica più mezzi o
codici espressivi all’interno di uno stesso testo. Essa offre mezzi e spunti sempre nuovi, originali e
creativi per avvicinare la cultura dei giovani ai saperi formalizzati1.
1
Carazzo Mossi Fausta, L’ipertesto strategia vincente
http://www.minerva.unito.it/SIS/Iperlab/MozziIpertesti.html.
per lo sviluppo
dei
processi
cognitivi,
in Internet URL:
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
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2 L’ipertesto
Un ipertesto è composto da un insieme di documenti, connessi fra loro attraverso parole
chiave. Esso permette di andare oltre un accesso sequenziale (dall’inizio alla fine) alle
informazioni, poiché propone una navigazione non lineare e fortemente interattiva, caratterizzata
dalla possibilità cogliere o creare collegamenti fra i nuclei di informazione2 (nodi, ossia
tutti i documenti che ne fanno parte), secondo un’organizzazione reticolare delle informazioni. Esso
è stato definito da Bettetini una
“rete semantica e concettuale attorno ad un argomento”3.
All’interno dell’ipertesto ogni nodo è collegato ad altri nodi attraverso legami basati su nessi
logici; il documento successivo che il lettore andrà a consultare non dipenderà, dunque, unicamente
dall’impostazione del testo di partenza, quindi dagli itinerari associativi previsti dall’autore, ma
anche da una scelta del lettore stesso, a seconda della parola chiave che quest’ultimo prediligerà
come collegamento, o ancora dagli spunti che ogni ipertesto gli suggerirà. Pertanto, all'interno
dell'ipertesto sono ipotizzabili infiniti percorsi di lettura.
Le parole chiave in esso contenute, che rimandano ai diversi documenti, appaiono marcate
(di solito evidenziate o di colore diverso) in modo da renderle immediatamente individuabili.
Selezionando o posizionandosi su tali parole, il fruitore apre un altro documento. Le parole chiave
fungono, dunque, da collegamenti ipertestuali, che consentono all'utente di accedere ad
informazioni aggiuntive. L’ipertesto può essere, quindi, interpretato come una rete di nodi collegati
fra loro: ogni nodo rappresenta un nucleo autonomo di informazione che trasmette il proprio
contenuto mediante codici.
Dopo la creazione del World Wide Web nel 1993, l'ipertesto ha visto un notevole sviluppo.
Tutto il web, infatti, è stato concepito dal suo ideatore, l'inglese Tim Berners- Lee, come un
ipertesto globale in cui ogni sito esistente può essere consultato da qualsiasi utente. La “pagina
web” rappresenta il documento del nostro ipertesto e la "navigazione" rappresenta il passaggio da
un sito all'altro tramite i "link"(nodo). L'ipertesto è formato da mappa globale (simile ad un indice)
2
Perrini R., L’insegnamento interattivo nella scuola. I nuovi orizzonti della didattica attraverso la multimedialità, Armando Editore,
2006.
3
Bettetini G., in Segni digitali. Sull'interpretazione e il significato della tecnologia digitale per la conservazione dei beni culturali, di
Fabio Bianconi, Morlacchi Editore, 2005.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
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collocata sulla prima pagina del documento. In genere è composto da “tasti” di tipo testuale o
iconico che rappresentano i vari argomenti del documento. Cliccando su di questi tasti accederemo
direttamente all’informazione che cerchiamo o ad una mappa locale (un ulteriore indice), che
segue la struttura del primo. Gli argomenti sono legati fra loro mediante link che consentono anche
di tornare al punto di partenza; in questo modo, il fruitore può iniziare la lettura da punti diversi del
documento.
A differenza delle pagine di un libro, i testi contenuti nell’ipertesto sono aperti,
modificabili ed espandibili4.
L’ipertesto, in ambito didattico, consente al discente di organizzare il proprio sapere in una
struttura reticolare, abbandonando la concezione di ogni singola materia come compartimento
stagno. La rete di una materia può incontrare quella di un’altra materia creando interessanti
collegamenti interdisciplinari. Ed è proprio questo uno degli aspetti che l’uso di ipertesti dovrebbe
sollecitare: una trama di conoscenze
articolata ed interdisciplinare.
È importante, in questa
prospettiva, far comprendere agli alunni le valenze pluridisciplinari degli argomenti che affrontano,
affinché siano in grado di inserire le nuove conoscenze nell’ambito di un sapere più ampio ed
complesso.
4
A A . V V . , L’ipertesto, In Internet, URL:
http://www.isissmorciano.com/web/contenuti/AS_11_12/progetti_studenti/Ipertesto.html.
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3 Perché utilizzare un ipertesto?
I giovani di oggi possiedono livelli di attenzione molto ridotti. Sono a contatto con mezzi di
comunicazione che li espongono ad una certa mole di informazioni, che vengono accumulate
disordinatamente e destinate a perdersi nel tempo. Gli ipertesti possono rappresentare degli ottimi
supporti finalizzati ad ordinare il sapere, particolarmente validi in ambito didattico, poiché
richiedono una partecipazione attiva da parte dei discenti, fornendo loro la giusta motivazione.
La classica lezione frontale designa l’insegnante come detentore unico del sapere, che viene
recepito passivamente dall’allievo, il quale spesso perde la concentrazione. Una didattica che
utilizza supporti multimediali permette al discente di interagire col materiale di studio e lo rende
parte attiva del processo d’insegnamento/apprendimento. In questo caso, il docente ha il compito di
guidare e monitorare la classe55.
L’ipertesto consente, inoltre, al discente di organizzare il proprio sapere in una struttura
reticolare, abbandonando la concezione di ogni singola materia come compartimento stagno. La rete
di una materia può incontrare quella di un’altra materia creando interessanti collegamenti
interdisciplinari. Ed è proprio questo uno degli aspetti che l’uso di ipertesti dovrebbe sollecitare:
una trama di conoscenze articolata ed interdisciplinare. È importante, in questa prospettiva, far
comprendere agli alunni le valenze pluridisciplinari degli argomenti che affrontano, affinché siano
in grado di inserire le nuove conoscenze nell’ambito di un sapere più ampio e complesso.
5
Camilletti Andrea, Le nuove tecnologie a supporto di una didattica pluridisciplinare, Milano, 2014.
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4 Costruire un ipertesto
La creazione di un ipertesto si articola in 6 fasi principali.
Occorre innanzitutto scegliere l’argomento da sviluppare, approfondirlo scrupolosamente,
mettere a fuoco i molteplici aspetti che lo caratterizzano, dunque, raccogliere la maggior quantità
possibile. Questa prima fase è anche detta di tematizzazione: essa proseguirà nel corso di tutto il
processo di creazione, in quanto nuovi temi di ricerca potranno essere aggiunti all’indice, in
relazione alle informazioni che verranno acquisite durante la realizzazione dell’ipertesto.
Dopodiché verrà effettuata una selezione del materiale reperito, scegliendo fra testi, immagini o
filmati raccolti, che verranno catalogati ed inseriti nel computer.
Si passa poi alla fase più importante, ossia la pianificazione della struttura. Essa prevede:
1
la definizione dell’articolazione del progetto;
2
la definizione dell’indice e dei sottoindici;
3
la definizione della lunghezza delle componenti testuali in base allo spazio
disponibile;
4
la scelta di una veste grafica;
5
la scelta delle componenti multimediali.
Successivamente si procede alla pianificazione delle attività, che comprende :
1
la pianificazione dei tempi di realizzazione;
2
la definizione delle risorse coinvolte (partecipanti);
3
la distribuzione dei compiti;
4
i costi
Si prosegue con la definizione dei legami fra i nodi, ossia stabilire in che modo i testi
saranno interconnessi fra loro e le modalità di accesso a indici e sottoindici.
Si conclude con la fase di ottimizzazione dell’ipertesto,6 che consiste in un collaudo
generale per assicurarsi che non vi siano errori ed una verifica dell’interfaccia grafica,
che deve risultare comprensibile e di facile accesso.
6 Avato R., Testo e ipertesto, i n I nt e r n e t , UR L : http://www.ptaroni.com/iper/ipertest.htm#a5, 2006.
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5 I grafici
Uno dei sussidi informatici più utili, tra quelli a disposizione del sistema scolastico, è senza
dubbio il grafico; esso trasforma dei dati numerici in un'immagine, consentendo di avere una
lettura visiva ed immediata del fenomeno che si sta osservando.
Un grafico è un oggetto facilmente realizzabile tramite Excel. Esso può essere è composto
da una o più serie di dati, che vengono visualizzate a seconda del tipo di grafico selezionato.
I grafici si basano su dati numerici contenuti in un foglio di lavoro (un singolo grafico può
acquisire i dati da uno o più fogli di lavoro o anche da cartelle di lavoro differenti).
Esistono vari tipi di grafico. Vediamo alcuni esempi:
I diagrammi circolari o grafici a torta
utilizzano un cerchio per rappresentare il
fenomeno oggetto di
osservazione. La
circonferenza viene divisa in
l'ampiezza
di
ognuno,
spicchi:
stabilita dalle
percentuali, è tanto maggiore quanto più
grande è il dato che si vuole rappresentare.
Gli istogrammi detti anche grafici a
colonna, grafici a strisce o diagrammi a
barre, mostrano i dati su colonne. Queste
ultime presentano tutte la
stessa
base
ma altezza diversa in modo che la
superficie
di
ogni
rettangolo
risulti
maggiore quanto maggiore è l'altezza del
rettangolo.
Fenomeni
di
maggiore
importanza saranno, dunque, rappresentati
con rettangoli di altezza maggiore.
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L'ideogramma raffigura i dati relativi ad
un fenomeno attraverso un disegno o un
simbolo che trasmetta l’idea immediata di
ciò che si vuole rappresentare. Ad ogni
disegno corrisponde una quantità, che verrà
specificata nella legenda.
Infine troviamo i diagrammi cartesiani o
grafici cartesiani che rappresentano un
fenomeno statistico con l'uso di due
coppie
ordinate
di
valori: l'uno
riportato sull'asse delle ascisse, l'altro
riportato sull'asse
delle ordinate.
I grafici imprimono nella mente del discente i dati da memorizzare, relativi ad una statistica, ad un
evento linguistico (per la didattica delle lingue) o altro, rendendoli più facilmente
immagazzinabili7. È importante chiarire che i grafici non costituiscono da soli un sistema di
istruzione, ma che vanno integrati ad altri sistemi, come ad esempio un ipertesto.
7
A A . V V . , T abelle e grafici, In Interent, URL: http://www.schededigeografia.net/cartografia/tabelle_grafici.htm
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Bibliografia
 Camilletti Andrea, Le nuove tecnologie a supporto di una didattica pluridisciplinare,
Milano, 2014.
 Bianconi Fabio, Segni digitali. Sull'interpretazione e il significato della tecnologia digitale
per la conservazione dei beni culturali, Morlacchi Editore, 2005.
 Perrini R., L’insegnamento interattivo nella scuola. I nuovi orizzonti della didattica
attraverso la multimedialità, Armando Editore, 2006.
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Sitografia
 Carazzo Mossi F. , L’ipertesto strategia vincente per lo sviluppo dei processi cognitivi, in
Internet, URL: http://www.minerva.unito.it/SIS/Iperlab/MozziIpertesti.html
 L’ipertesto, in Interent URL:
http://www.isissmorciano.com/web/contenuti/AS_11_12/progetti_studenti/Ipertesto.html
 Tabelle e grafici, in Internet, URL:
http://www.schededigeografia.net/cartografia/tabelle_grafici.htm
 Avato R., Testo e ipertesto, in Intermet, URL: http://www.ptaroni.com/iper/ipertest.htm#a5
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