COMUNICATO STAMPA Gli effetti depressivi del Patto di Stabilità

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COMUNICATO STAMPA Gli effetti depressivi del Patto di Stabilità
COMUNICATO STAMPA
Gli effetti depressivi del Patto di Stabilità sulle attività produttive: 600
milioni di euro di investimenti bloccati.
Anci e Upi: “In altri paesi europei i patti di stabilità sono molto meno stringenti ma su
questo argomento siamo ascoltati davvero poco dal governo”.
ANCONA - I meccanismi del patto di stabilità interno bloccano i pagamenti alle
imprese e le manutenzioni dei beni pubblici e di fatto siamo i peggiori committenti per
le imprese. Questo in sintesi il pensiero di Mario Andrenacci, Presidente di Anci
Marche e di Patrizia Casagrande, Presidente di Upi Marche espresso con grande
fermezza nel corso della conferenza stampa convocata proprio per sottolineare le
difficoltà di gestire gli enti locali.
“Sono 600 milioni di euro gli investimenti tenuti fermi nella sola Regione Marche e di
questi ben 114 milioni di euro fermi ma non utilizzabili come avanzi di
amministrazione” - ha aggiunto Liana Serrani, sindaco di Montemarciano che ha curato
la sintesi dello studio relativo ai dati dei 73 comuni marchigiani che già sono soggetti al
Patto di Stabilità.
“Non abbiamo potuto pagare lavori di emergenza che lo Stato ci ha chiesto di fare e
diventiamo inattendibili” – ha aggiunto Patrizia Casagrande che si chiede se ci fosse un
altro evento come gli enti pubblici potrebbero chiamare le stesse aziende che hanno
credito con la pubblica amministrazione. La messa in sicurezza del territorio – ha
aggiunto - come dice il ministro Clini - è un investimento, non una spesa, ma non siamo
messi in condizione di poter fare nessun intervento. “Sfido a trovare un'azienda che in
caso di neve verrebbe a liberare le strade”.
“Come Anci Marche – ha aggiunto Andrenacci - abbiamo voluto dimostrare di voler
partire dai dati reali dimostrando che c'è possibilità di rimettere in moto l'economia
locale. Ricordo che la Corte dei Conti dice che l'80% degli appalti veniva dai Comuni
che hanno sempre dimostrato di saper interagire e dialogare con il mondo dell'economia
a noi più vicino. Vogliamo confermare che vogliamo continuare in questo
atteggiamento di rigore e ci mettiamo la faccia nei confronti dei cittadini. Solo
modificando alcune regole vessatorie che riguardano il patto di stabilità probabilmente
saremo in grado di pagare le imprese e commissionare qualche lavoro nuovo facendo
fronte a qualche intervento di prevenzione per scongiurare danni ben più importanti”.
La violazione del patto di stabilità come atto di forza per evitare il fallimento di alcune
aziende del territorio è una via comunque non praticabile perché significherebbe avere
penalizzazioni, non avere più trasferimenti per la quota eccedente e non poter effettuare
nessuna nuova assunzione per quanto gli organici siano già ridotti all'osso.
Il patto di stabilità interno pone alla spesa degli enti locali un sistema di vincoli che si
aggiunge agli equilibri di bilancio definiti dal testo unico secondo cui le entrate
accertate devono essere maggiori o uguali alle spese impegnate e le entrate correnti
devono essere pari o uguali alle spese correnti più le quote capitale delle rate dei mutui.
Il nuovo sistema di vincoli ha come effetto principale che ai pagamenti in conto capitale
devono corrispondere riscossioni in conto capitale e che da questo conteggio sono
esclusi i movimenti finanziari derivati dai mutui. Ciò significa che se
un’Amministrazione deve pagare una fattura relativa ad un lavoro finanziato con un
mutuo deve nello stesso è obbligata a riscuotere, nello stesso esercizio un’entrata in
conto capitale di pari importo. Ciò si traduce in un forte rallentamento dei pagamenti
alle imprese e in una pesante riduzione delle manutenzioni di competenza di Comuni e
Province.
Cifre nelle Marche e nella Provincia di Ancona:
Le fatture relative a spese in conto capitale liquidate e non pagate al 30/6/2012
85.011.229
Enti Locali delle Marche
Enti Locali della provincia di Ancona
22.617.812
Si tratta di somme dovute alle imprese che in mancanza dei vincoli del patto si
tradurrebbero in pagamenti nell’arco di pochi giorni.
Le somme relative a lavori la cui esecuzione viene rallentata
192.354.926
Enti Locali delle Marche
55.423.359
Enti Locali della provincia di Ancona
L’impossibilità di effettuare i pagamenti determina di fatto un rallentamento
nell’esecuzione dei lavori anche se regolarmente finanziati ed appaltati.
L’importo è stato stimato nel 20% dei residui passivi rilevati dai conti consuntivi 2011.
Si tratta di somme che potrebbero rendersi disponibili per le imprese entro la fine
dell’anno.
I lavori non effettuati
Gli avanzi di amministrazione risultanti dal conto consuntivo 2011 non utilizzabili
Enti Locali delle Marche
Enti Locali della provincia di Ancona
114.982.814
35.720.057
I meccanismi del patto rendono inutilizzabile l’avanzo di amministrazione per
finanziare investimenti in quanto l’operazione non determina riscossioni.
L’importo è stato rilevato dai conti consuntivi 2011.
L’applicazione dell’avanzo potrebbe tradursi in pagamenti alle imprese aggiudicatarie
degli appalti nel 2013.
Al momento attuale le priorità degli enti sarebbero date da manutenzioni straordinarie
(riferite per esempio a strade e messa a norma di scuole) ma per effetto dei vincoli del
patto gli avanzi di amministrazione sono destinati all’estinzione anticipata dei mutui.
Conclusioni:
I vincoli del patto di stabilità tengono ferma una massa di investimenti pari a
598.132.159
per gli Enti Locali delle Marche
180.847.835
per gli Enti Locali della provincia di Ancona