Panorama 10:1
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Panorama 10:1
Ripresa Panorama 10:1 Come realizzare spettacolari stampe panoramiche lunghe ben 61 centimetri con una semplice compatta HP Photosmart R818 e la comune stampante A4 Photosmart 8250. Basta rispettare le regole base di ripresa e di montaggio degli scatti ed aggiungere un pizzico di creatività. 54 PC PHOTO E’ un titolo volutamente provocatorio nei confronti della moltiplicazione dei formati digitali, che i produttori propongono nella continua ricerca di migliori compromessi tra la dimensione del sensore e il contenimenti dei costi. C’è però da dire anche la fotografia analogica ci ha offerto non pochi formati, dal classico 24x36 al 6x6, al 6x4,5, al 6x7, al 6x9, fino al 10x12; e poi il formato Aps, senza dimenticare l’X-Pan di Hasselblad. Detto ciò, chi di noi non ha mai desiderato spingersi ai limiti dei formati consentiti dalle proprie attrezzature? Magari per riprendere su fotogramma un panorama a 360 gradi? Ma che c’entra HP con questo discorso? C’entra eccome, perché scopro che nel suo catalogo c’è una stampante in grado di supportare un interessante formato 610x210cm; chiamo HP per delucidazioni e viene fuori che le nuove compatte digitali della casa sono dotate della funzione panorama. Permettono cioè di realizzare ‘panoramiche’ guidate per mezzo di un intelligente, quanto intuitivo, sistema di riferimento grafico che permette di riprendere ‘larghe vedute’ senza nemmeno bisogno del classico treppiedi. Non manca nulla? …..accidenti ho dimenticato la carta! Una carta lunga 610x210cm Chiariamo subito: questo formato panoramico non esiste nel catalogo HP. Ci sono rotoli lunghi svariati metri, ma non per questo modello di stampante. Mi propongono fogli ‘panoramici’ in dimensioni di 30x10cm, ma le nostre mire oggi volano molto più in alto. Non mi arrendo e, esaminando la categoria degli enormi supporti A2 ed A2+ destinati a periferiche di livello ben superiore della mia A4, trovo quanto fa per me, una carta fotografica per prove di stampa da ben 286 grammi, Satin e Gloss. Un taglierino affilato ed una riga da 80cm, oltre ad un tavolo spazioso, sono sufficienti per effettuare le operazioni di bricolage. La fotocamera: HP Photosmart R818 La fotocamera che ho scelto è l’HP Photosmart R818, che differisce dal modello R817 soltanto per la livrea brunita; la sua docking-station rende più semplice la connessione all’elaboratore e al video, oltre a permettere il caricamento di una seconda batteria. La compatta monta un sensore da 5 Megapixel, piuttosto piccolo, si tratta infatti di un CCD da 1/2.5”; le immagini si aggirano dunque attorno ai 2500x2000 pixel. In fase di giunzione panoramica si può fare una serie di 5 scatti in direzione destra-sinistra, oppure sinistra-destra. Il doppio orientamento favorisce anche la realizzazione di riprese panoramiche in verticale. La R818 è dotata di un completo set di programmi di ripresa, dalle convenzionali scene alla classica priorità di diaframmi, fino all’impostazione manuale. Questo consente di realizzare nel modo migliore la serie degli scatti da giuntare, sebbene la modalità ‘Panorama’ scelga da sola messa a fuoco ed esposizione dopo il primo scatto. Bene. Volendo fare panoramiche composte da oltre 5 scatti basta rinunciare agli automatismi e darsi un po’ più da fare in ripresa per far sì che i fotogrammi adiacenti abbiano delle parti in comune da sovrapporre; si perde la possibilità di giuntare le immagini direttamente all’interno della fotocamera, ma si può utilizzare un qualunque programma apposito. Il salvataggio delle immagini avviene in formato Jpeg su scheda SD. L’ottica di questa HP è un ampio 36-180mm f/2.8-4.7, assai luminoso dunque, prodotto da Pentax. Un pregio di quest’ottica è la possibilità di focheggiare in macro fino a 12cm dal soggetto sia in grandangolare che in medio-tele. La modalità Supermacro, limitata però al solo grandangolare, offre addirittura la possibilità di avvicinarsi a 3 centimetri dal soggetto. Altre caratteristiche della fotocamera sono la gestione del WB anche su un riferimento personale, la scelta degli Iso a partire da 50 Iso, il controllo dei parametri di scatto (saturazione, contrasto e nitidezza in tre livelli) nonché la compensazione dell’esposizione. Utilissima e provvidenziale infine la possibilità di memorizzare tutte le impostazioni di scatto in una memoria personale, da attivare a piacere o anche all’accensione della fotocamera. E’ un accorgimento fondamentale per non perdere parecchio tempo a re-impostare la macchina ad ogni avvio. Il corpo della fotocamera non è particolarmente sottile, ma è una ‘corposità’ che aiuta ad impugnarla saldamente durante l’esecuzione delle panoramiche. Lo schermo posteriore, da 2 pollici, non è enorme, ma è più che sufficiente per gli utilizzi più comuni. L’autonomia della HP R818 è ottima. La stampante: HP Photosmart 8250 Lo ammetto, nelle prime fasi di stampa mi sono irritato non poco non riuscendo a trovare al primo colpo la corretta impostazione per riempire il foglio di carta così come avevo ideato l’immagine. Tuttavia è bastato dare un’occhiata al manuale di istruzioni e tutto è andato a posto. Il problema (mio) consisteva nel fatto che mi ostinavo a pretendere che la stampante ragionasse come me, che volevo stampare senza bordi, ma in dimensioni inferiori al supporto di stampa. La HP ‘ragiona’ diversamente; impostando la stampa senza bordi infatti la periferica (A4) ‘poggia’ la stampa sul lato sinistro del supporto centrandolo verticalmente. Ho quindi impostato un formato di carta normale e definito manualmente (o centrandola) la posizione dello scatto all’interno dell’area disponibile e tutto è andato a posto. La possibilità di salvare le impostazioni di stampa personali sotto forma di vari preset è di aiuto nel ripercorrere in tempi successivi gli stessi passi di stampa. La HP Photosmart 8250 è una ink-jet di formato A4 con risoluzione 4800x1200 dpi. Questo in modalità colore, visto che c’è anche una modalità BN che offre la notevole risoluzione di 1200x1200 dpi. La stampante dispone di un monitor a colori da 2.5”, del sensore AutoSense per il riconoscimento automatico dei supporti inseriti, della connessione Usb 2.0 e del lettore di schede multi-standard che trasforma la ink-jet in un voluminoso lettore di schede. E’ disponibile un adattatore opzionale Bluetooth. Una spettacolare panoramica notturna. Questo tipo di ripresa crea qualche difficoltà in più rispetto agli scatti con la luce del giorno; la necessità di usare tempi lunghi in luce artificiale, il cavalletto e per di più, spesso, diaframmi aperti, non semplifica certo la vita a chi è poco esperto di fotografia panoramica. PC PHOTO 55 Le ridotte dimensioni della Photosmart R818 sono un motivo in più per portare sempre con sè un versatile strumento di ripresa panoramica. La velocità di stampa è buona, soprattutto affidando la scelta della qualità alla periferica, che opererà praticamente sempre in PhotoRet IV (che lavora a 600x600 dpi ottimizzati): circa 45 secondi per un 10x15cm. Le cartucce utilizzate, tutte della serie Vivera, sono sei; quella del Nero è la più capace con 17ml, mentre le cartucce colore CcMmY contengono 4ml. La riproduzione delle tinte è gestita dalla tecnologia HP PhotoRet IV, che fornisce ottimi risultati contenendo tempi e consumi. Le dimensioni dei supporti ammessi dalla periferica vanno dai 76x101mm ai 216x610mm, sebbene il driver costringa poi a stampare al massimo in dimensione di 594 x 210mm. Questo formato, si noterà, non corrisponde ad alcun supporto presente nel pur corposo listino di HP; ho dunque puntato sui supporti più ampi, per poi ritagliare la porzione di carta necessaria. Mi sono procurato quindi delle carte in formato A2+ (457 x 610mm) e mi 56 PC PHOTO Tutti i controlli presenti sulla R818 sono ben integrati nella ‘carrozzeria’ della fotocamera e testimoniano l’attenzione del produttore per l’ergonomia di utilizzo. Ottima la duplicazione del pulsante di scatto per attivare la registrazione video. Il display non è particolarmente grande, ma è ben visibile e non incide più di tanto sulla durata della batterie. è bastato passare il taglierino sul lato corto nelle dimensioni accettate dalla Photosmart 8250. E’ un’ottima carta, pesante 286 grammi e in finitura sia PhotoGloss (lucida) che Satin Photo (satinata). Entrambi i supporti forniscono una eccellente resa cromatica. stando in manuale i parametri di ripresa per un maggior numero di fotogrammi, da montare poi mediante software. In questa prova ho usato tre modalità di ripresa, che ora descrivo in modo schematico. La prova funzione panorama, “cucitura” interna e stampa in 10x30cm Come si fa la prova degli strumenti per la fotografia panoramica? Semplice, cercando un soggetto adatto ad essere ripreso ‘panoramicamente’! Questi soggetti non sono solo nel Grand Canyon o sulle Alpi svizzere, vi assicuro che vi sono prospettive interessanti anche vicino a noi; non per nulla la fotografia professionale di interni sfrutta spesso tali riprese. Nel corso di questa prova ho veramente fotografato di tutto, dagli oggetti ai paesaggi, dall’arredamento di un appartamento agli interni di un aereo. Sempre con la HP Photosmart R818, talvolta affidandomi alla composizione assistita (se bastavano 5 scatti), oppure impo- Modo 1: Sicuramente è questo il flusso di lavoro a cui i progettisti HP hanno pensato al momento di implementare la gestione dei file panoramici sulla fotocamera Photosmart R818 e sulla stampante Photosmart 8250. A livello di ripresa basta impostare sulla fotocamera la modalità Panorama mediante il tastino dedicato ed effettuare gli scatti, da uno a cinque, seguendo le guide mostrate in sovrimpressione: la sequenza può andare sia da sinistra a destra, che al contrario, in modo da scegliere l’inquadratura migliore, anche in verticale. Il sistema è semplice, anche se occorre fare un po’ di pratica dal momento che si scatta senza avere la fotocamera in bolla. La compatta memorizza automaticamente messa a fuoco, WB, focale ed esposizione del primo fotogramma, ripetendo gli stessi parametri sugli scatti successivi in modo che siano omogenei. Al termine della sessione, anche se i fotogrammi sono solo due, si potrà decidere se affidare o meno la giunzione al software interno della R818; si potrà anche scegliere se cancellare uno o più scatti della serie. E’ una opzione utile che permette di evitare noiose operazioni nel caso in cui qualcosa sia andato storto, ad esempio un pedone che passa davanti all’obiettivo nel quinto fotogramma della composizione! Il salvataggio sulla scheda della panoramica ‘montata’ richiede qualche istante in più, ma permette poi di ‘navigare’ l’immagine scegliendo il livello di zoom che si preferisce. Bello. La qualità della giunzione è più che buona, grazie anche al fatto che le aree di sovrapposizione consigliate dalle guide sono piuttosto ampie. L’unica pecca si nota nell’impiego di focali grandangolari in abbinamento a soggetti vicini, assai problematici da giuntare per le deformazioni prospettiche tipiche delle lenti corte. Per stampare l’immagine basta inserire la scheda di memoria nella Photosmart 8250 e scegliere il supporto, preventivamente tagliato. Se si sceglie un supporto standard da 10x30cm, l’esperienza ci insegna che una serie di tre scatti giuntati in panoramica riempiono bene la superficie di carta. Nel caso invece la panoramica sia ampia, sarà necessario stamparla in più riprese, magari su più supporti da 10x30cm, da incollare poi tra loro per ottenere la ‘strisciata’ finale. Modo 2: funzione panorama, software esterno e stampa a piacere Dopo le prime prove viene certamente voglia di tentare nuove strade, con un maggiore controllo del lavoro. Infatti non sempre è possibile delegare la composizione alla fotocamera, soprattutto nel caso di forti ingrandimenti o quando si usano focali particolarmente corte. Inoltre, dato il tempo richiesto dalla compatta per la giunzione ‘interna’, si può desiderare di effettuare l’operazione in un secondo momento, in studio. Senza contare che l’ingombro dei file Guida all’uso del treppiede (e della fotocamera) nella ripresa panoramica. Una regola generale è quella di non inclinare la testa del treppiede. PC PHOTO 57 Attenzione agli errori Ecco il ‘lavoretto di bricolage’ descritto nel testo per eseguire una panoramica da 610x210mm con i supporti HP. Partendo dagli enormi fogli A2+ ci siamo preparati, con riga e taglierino, degli ‘striscioni’ da 610x210mm. L’operazione può essere fatta in serie e non richiede molto tempo, a patto di... non lasciarci le dita! Questi sono gli errori più comuni che si commettono quando si esegue una serie di scatti per realizzare una panoramica. In particolare bisogna stare attenti alla differenza di esposizione, di messa a fuoco, di inclinazione tra i fotogrammi adiacenti. ‘giuntati’ è piuttosto elevato e le schede di memoria potrebbero non essere abbastanza capaci. In queste situazioni si può continuare a sfruttare le indicazioni, sempre utili, della funzionalità Panorama della fotocamera HP R818, per poi giuntare gli scatti con PanoramaMaker di ArcSoft, che ovviamente offre un controllo superiore. Seguirà la stampa da elaboratore in connessione Usb2.0 sempre con la Photosmart 8250. ArcSoft è un software molto flessibile, che permette anche di generare un file QuickTimeVR (.mov) per la navigazione interattiva anche a 360 gradi. Anche il driver di stampa, una volta imparato ad usarlo, riserverà notevoli soddisfazioni all’utente, arrivando a realiz- 58 PC PHOTO zare grandi stampe da 594x210mm, a colori o anche in un bianconero privo di dominanti. Modo 3: scatto libero, software esterno e stampa a piacere E’ questa la modalità che permette di liberare la propria creatività: si scatta rinunciando al supporto della modalità Panorama della fotocamera ed impostando tutti i parametri, in modo che siano costanti nei diversi scatti della sequenza. Messa a fuoco manuale, esposizione manuale, WB impostato su Sole, focale inchiodata, rimozione del flash e sensibilità di 50 Iso per avere la migliore qualità. Durante gli scatti cerco di sovrapporre le immagini per almeno un terzo di fotogramma, tanto per esagerare; e si possono fare tanti scatti da racchiudere anche una prospettiva di 360 gradi! La vera difficoltà, non avendo un treppiedi, è quella di riuscire a ruotare la fotocamera sul proprio asse secondo una traiettoria ‘vagamente’ in bolla. Una volta terminata la ripresa trasferisco i file sul mio elaboratore, ove provvedo ad assemblarli con Panorama Maker. Le dimensioni dei file possono essere elevate, in media si parla di Tiff del peso di una cinquantina di Megabyte. Dopo la giunzione, la fase di elaborazione dell’immagine in termini di colore e composizione viene ovviamente affidata a Photoshop. Dato il formato di stampa, non previsto dal carrello di caricamento predisposto da HP, conviene aiutare l’inserimento del foglio di carta all’interno della stampante fino al momento in cui non viene agganciato. E’ bene sorvegliare anche l’uscita, perché il foglio di carta potrebbe finire facilmente contro oggetti vicini alla stampante. Di Photoshop sfrutto anche la modalità di ‘Stampa con Anteprima’, ma il driver della Photosmart ci mette poi del suo nel consentire la visione del lavoro, grazie ad una ulteriore anteprima del layout definitivo (importante prima di gettare un 60x20cm!), e del tipo di cromia da implementare. Per la carta da usare avremo tagliato i supporti come già descritto. La tecnica di ripresa E’ veramente una soddisfazione vedere uscire dalla Photosmart 8250 supporti così grandi. La fedeltà cromatica delle stampe è buona. Per ottenere i migliori risultati conviene rispettare alcune regole, fondamentali nella ripresa panoramica composta da diversi fotogrammi. * L’allineamento L’ideale è montare la fotocamera su treppiedi, metterla in bolla e ruotarla sull’asse che passa per il punto nodale dell’ottica (il punto in cui i raggi lumi- nosi ‘si incrociano’ per poi riaprirsi a cono ed arrivare sul sensore). Questo in teoria. In pratica è sufficiente utilizzare treppiedi e buon senso per ottenere immagini con un buon allineamento. La HP R818 dispone, come abbiamo visto, di una modalità panorama che mette a disposizione dei riferimenti per facilitare le riprese; se comunque si usa PC PHOTO 59 Grazie alla funzione di ‘cucitura’ automatizzata la Photosmart R818 consente di montare direttamente immagini panoramiche di buona qualità, anche se ovviamente per la massima precisione conviene usare un programma dedicato, in fase di post-produzione. La Photosmart 8250 supporta la stampa panoramica direttamente da file, purchè nelle dimensioni 10x30cm, il formato panoramico di carta presente nel catalogo HP. Noi però abbiamo visto come andare oltre. Panorama Maker è sicuramente uno dei software più interessanti per eseguire una giunzione panoramica di buona qualità a livello amatoriale. Il costo è accessibile e l’interfaccia assai intuitiva; la velocità operativa poi è di tutto rispetto. In questa immagine vediamo la fase 1: la scelta dell’orientamento della panoramica. 60 PC PHOTO Come seconda fase di lavoro, occorre collocare le diverse immagini all’interno di una griglia, in modo da permettere al programma di effettuare l’allineamento automatizzato. Se necessario, è poi possibile correggere manualmente, tramite punti di controllo, la sovrapposizione di elementi significativi delle immagini. Terminato il lavoro, si salva l’immagine scegliendo tra i differenti formati disponibili. il treppiedi la qualità della panoramica migliora. * Sovrapposizione Dal momento che i software per costruire panoramiche basano il loro funzionamento sulla sovrapposizione degli scatti conviene… sovrapporre fotogrammi! Un sormonto di un terzo di fotogramma andrà bene per la maggior parte degli impieghi. Si possono comunque ottenere buoni risultati fino ad un quarto di immagine. Conviene considerare che quanto maggiore è il numero degli scatti, e quanto minore è il cambio di angolazione, tanto migliori saranno i risultati, arrivando a simulare il comportamento di un’ottica supergrandangolare. * L’esposizione (alte luci) Per il calcolo dell’esposizione conviene valutare il soggetto principale della panoramica: in fondo il panorama è anch’esso un ‘fotogrammone’. No? Dunque si valuti l’esposizione per non bruciare le aree chiare (che in digitale sono a rischio) e di evitare ampie zone nere prive di dettaglio. Se non si dispone di una funzione Panorama si dovrà, ovviamente, impostare l’esposizione in manuale per tutti gli scatti. In alternativa si può utilizzare il blocco di messa a fuoco ed esposizione premendo a metà il pulsante di scatto, ma occorre rifare ogni volta la misurazione sulla zona presa a riferimento… capirete che lavorando in questo modo ci si stanca presto di effettuare panoramiche. * La focale dell’obiettivo Come per l’esposizione e il bilanciamento del bianco, anche la focale in una panoramica deve essere la stessa. Dirò di più: conviene scegliere una focale che distorca poco e che presenti la minore vignettatura possibile ai bordi. Insomma che presenti la maggiore uniformità possibile tra centro e bordi. Inoltre saranno avvantaggiate focali non corte, in quanto i grandangolari ingrandiscono eccessivamente il primo piano, creando problemi quando tra uno scatto e l’altro entrano soggetti particolarmente vicini all’obiettivo. Meglio utilizzare un medio tele. * La messa a fuoco La messa a fuoco deve rimanere fissa sul soggetto della panoramica, e quindi all’infinito nel caso di un paesaggio. Lavorare in iperfocale in questo caso agevola, così come l’assenza di soggetti particolarmente vicini. * Diaframmare Un diaframma piuttosto chiuso aiuta a minimizzare le aberrazioni ottiche dell’obiettivo e a compensare gli errori di messa a fuoco. Non è obbligatorio però. * Tempi lunghi o corti? La scelta del tempo di scatto non è essenziale in questo genere di riprese, ma conviene fare alcune riflessioni. Prima di tutto, lavorando a mano libera, conviene orientarsi su tempi sufficientemente veloci per evitare il mosso. Non solo: la presenza di mosso solo in alcuni scatti potrebbe rendere difficoltosa l’operazione di giunzione automatica. Meglio quindi lavorare su cavalletto, anche per i già citati motivi di rotazione ed allineamento. Ancora: se nell’inquadratura dovessero comparire soggetti in movimento (persone, auto…), conviene effettuare la rotazione panoramica nella direzione opposta al loro movimento: seguendoli con la fotocamera si rischierebbe di averli identici in più punti della panoramica. In secondo luogo potrebbe convenire scegliere un tempo di scatto tanto lungo da farli scomparire, oppure tanto breve da immobilizzarli; comunque occorre evitare ‘strisciate’ difficili da essere rese in modo naturale nelle aree di giunzione. PC PHOTO 61 Software per panorami digitali Abbiamo visto come la fotocamera HP R818 sia dotata di un software interno per il montaggio degli scatti in sequenza. Esistono però soluzioni alternative. E’ impossibile citarle tutte, per cui ci limitiamo a quelle più diffuse. Innanzitutto ricordiamo i Panorama Tools, scritti, progettati e realizzati dal professor Helmut Dersch, che abbiamo già citato in occasione di precedenti prove di software. Questo software di giunzione panoramica, estremamente potente e matematicamente ineccepibile, ha enormi potenzialità e non costa nulla: è infatti un open-source freeware! Il problema risiede piuttosto nella ‘ostilità’ dell’interfaccia, di tipo matematico, che rende davvero complesso impiegare i Panorama Tools agli utenti abituati a software dall’interfaccia grafica ed assistita. Esistono però interfacce più elementari a supporto dei medesimi algoritmi dei PanoTools. Una di queste è chiamata Hugin ed è facilmente recuperabile in Rete, così come PTGui. Tra i programmi di giunzione panoramica segnaliamo poi i classici applicativi spesso inclusi in bundle nelle confezioni di fotocamere e scanner. Ormai classici sono Canon PhotoStitch e Panorama Maker di ArcSoft, lo stesso che utilizziamo in questo articolo. Altrettanto valida è la soluzione inclusa in Adobe Photoshop e denominata PhotoMerge, raggiungibile da File/ Automatizza/PhotoMerge. 62 PC PHOTO I meccanismi di composizione dei panorami offerti dal plugin di Photoshop sono piuttosto rudimentali, se confrontati al buon Panorama Maker, ma consentono comunque di avere un decente controllo; inoltre l’uso di Photoshop permette di avere gli scatti della panoramica su diversi livelli invece che un unico file, non più manipolabile. Tra gli altri software possiamo citare, a caso, Panorama Factory (assai apprezzato) e Panorama Composer di FirmTools. Insomma, la Rete ne è davvero piena, basta cercare la soluzione più adatta alla proprie esigenze. Personalmente reputo importante, nella scelta di simili prodotti, la possibilità di correggere manualmente gli errori di allineamento offerti dagli automatismi, oltre alla possibilità di correggere distorsioni ottiche e prospettiche in immagini catturate con le più differenti ottiche. Gli indirizzi: Panorama Tools: www.path.unimelb.edu.au/~dersch ArcSoft Panorama Maker: arcsoft.com/ products/panoramamaker Canon Photo Stitch: www.canon.co.jp/ Imaging/SDK/PS-e.html Adobe Photoshop: www.adobe.it/products/photoshop FirmTools Panorama Composer: panorama.firmtools.com Panorama Factory: www.panoramafactory.com Anche Photoshop offre la possibilità di montare immagini panoramiche, grazie al proprio algoritmo interno di ‘Merging’. Un software di fotoritocco è comunque utile per eseguire alcune importanti correzioni di inquadratura e di cromia generale; le eventuali imprecisioni di assemblaggio possono essere corrette mediante il sempre utile Timbro. * L’elaboratore L’elaboratore usato per montare la panoramica dovrà essere sufficientemente potente, visto che i file risultanti sono in genere di dimensioni notevoli. La stessa HP R818 fornisce file montati (lei salva in Jpeg ma io con Panorama Maker salvo in Tiff) da 40, 50 o 60 Megabyte. Un’ultima nota a riguardo delle molte operazioni che i software per la giunzione panoramica eseguono in automatismo; spesso tali software regolano anche la dimensione dei file in uscita, il ritaglio della aree rimaste vuote dopo la compattazione degli scatti e l’esposizione dei fotogrammi. Consiglio vivamente di escludere tutti questi interventi automatici. Una valutazione consapevole del ritaglio, del raddrizzamento e del ridimensionamento degli scatti porta a risultati superiori rispetto a qualunque automatismo. Per ciò che riguarda la correzione dell’esposizione, lavorando secondo la modalità descritta non dovrebbe esserci necessità di nessun aggiustamento. Una volta assegnate le dimensioni di stampa (io mi sono trovato bene ad impostare i 594x200mm di massima, mantenendo un bordino bianco su ogni lato), si passa alle impostazioni del driver di stampa HP; non guasta un po’ di pratica con profili colore, stampa senza bordi e gestione dei moltissimi formati a disposizione. Apprezzabile l’Anteprima di Stampa, soprattutto nella manipolazione di supporti così grandi, per evitare il rischio di gettare al vento stampe costose come quelle da 60x21cm. Infatti, se si sbaglia la stampa, non sono soltanto i fogli di carta ad andarsene, ma anche una notevole quantità di inchiostro. PC PHOTO 63 Ecco come si presentano le stampe eseguite con la HP Photosmart 8250 e la R818. Inutile sottolineare che la soddisfazione nel maneggiare un simile formato è grande. Un’immagine scattata a colori durante una grande nevicata dello scorso inverno: il file è stato convertito in Scala di Grigi e quindi affidato alle cure della stampante di HP. Il dettaglio supera le necessità di definizione del file, che è costituito da una fusione di ben cinque scatti. Eccellente la neutralità del nero, fornito in modalità ‘High Quality’, ovvero bilanciando tutti i colori a disposizione per mantenere neutralità ed elevata risoluzione. Panorami analogici Una scansione a 600 dpi delle stampe conferma la loro buona qualità. Sia nel colore che nel bianconero, la Photosmart mostra una pregevole corrispondenza cromatica. Occorre però precisare che i supporti impiegati sono di livello professionale. 64 PC PHOTO Se il digitale ha semplificato il montaggio degli scatti per costruire immagini panoramiche possiamo ricordare che anche la fotografia analogica ha offerto molte valide soluzioni per questo genere di riprese. Possiamo ricordare innanzitutto l’Hasselblad X-Pan, fotocamera panoramica per il formato 135 dalle ottime doti ottiche e dalla grande immediatezza di impiego. La X-Pan è un caso piuttosto anomalo, essendo una comune fotocamera a telemetro che permette, selezionando un’apposita opzione, di esporre un fotogramma di dimensioni pari a 24x65mm, invece del classico 24x36mm, comunque ammesso. Gli obiettivi disponibili sono un 30mm, un 45mm ed un 90mm che corrispondono all’incirca, sul 24x36mm, ad un angolo di campo di 15mm, 24mm e 50mm. Una delle fotocamere panoramiche più diffuse è la Noblex. La fama di questa fotocamera deriva essenzialmente dal costo contenuto delle versioni 135, rispetto ai modelli panoramici professionali. Esistono però anche fotocamere Noblex che impiegano pellicola formato 120. La Noblex fonda la propria meccanica su di un obiettivo rotante che permette di impressione la pellicola avvolta su di un tamburo circolare all’interno del corpo. A seconda del modello, le Noblex offrono angoli di campo dai 135 gradi ai 148 gradi. Volendo risparmiare, è possibile ricorrere alla gloriosa Kiev Horizon; il modello Horizon 202 a pellicola 35mm, ha un prezzo assolutamente abbordabile. Anche questa fotocamera ha un’ottica rotante; l’obiettivo ha una focale 28mm f/2.8 che permette un angolo di campo di 120 gradi ed un rullino di pellicola può contenere 23 scatti. Esistono altri modelli Horizon, come la 205pc, ma il loro costo sale parecchio. Chiudiamo questa fugace rassegna con gli strumenti professionali, ovvero con i molti modelli targati Roundshot del produttore Seitz. Il catalogo Roudshot è complesso da analizzare ma, nel suo insieme, fornisce una serie di risposte complete alla ripresa panoramica. La possibilità di montare ottiche di elevata qualità (Nikon, Mamiya, Hasselblad, Pentax e Contax) permette di raggiungere ottimi risultati. Un punto di riferimento comunque che lasciamo all’esplorazione individuale dei collegamenti di seguito. Hasselblad X-Pan: distribuzione Fowa, Via Tabacchi 29, 10132 Torino. Tel. 011/81.441 [email protected] - www.fowa.it www.xpan.com Noblex: distribuzione Unionfotomarket, Viale Certosa 36, 20155 Milano. Tel.: 02.392771 [email protected] - www.unionfotomarket.it www.noblex.com/index_eng.htm Horizon: distribuzione Silvestri, Via della Gora 15/5, 50025 Montespertoli (FI). Tel. 0571/675.049 [email protected] - www.silvestricamera.com www.kievcamera.com/horizon.shtml Roundshot: distribuzione Bogen Imaging Italia, Via Livinallongo 3, 20139 Milano. Tel. 02/566.09.91. [email protected] - www.bogenimaging.it www.roundshot.ch PC PHOTO 65 Un buon lavoro di postproduzione è essenziale al fine di ottenere risultati d’impatto come quelli mostrati in queste pagine: è importante regolare luci ed ombre, il contrasto, così come scegliere l’inquadratura più adatta, senza lasciarsi condizionare da quanto compiuto in ripresa. Ecco l’immagine che ha ispirato il titolo di questo articolo: un’impressionante panoramica di proporzioni pari a 10:1, derivata da un file panoramico di ben 12000x1200 pixel! Ricordiamo che in genere sugli aerei non è consentito fotografare con apparecchiature digitali durante il volo. Quando però è consentita l’attivazione degli strumenti elettronici, si possono eseguire riprese efficaci; la forza di questa immagine sta nella prospettiva inconsueta per uno spazio così stretto, insieme alla luce laterale. 66 PC PHOTO PC PHOTO 67 Quanto costa HP R 818 euro 249 HP 8250 euro 149 Distribuzione: HP Italia Via G. di Vittorio 9, 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Tel.: 02/92.12 www.hp.com/country/it/it/welcome.html Giudizio e conclusioni E’ incredibile come il sistema di ‘giunzione assistita’ della HP Photosmart R818 abbia saputo trovare punti di ‘appiglio’ anche in questo scatto; si pensi che, durante la ripresa, l’inquadratura della parte inferiore dell’immagine era praticamente affidata al caso a causa dell’uniformità del manto nevoso. Ottimo! Il risultato finale del panorama verticale (3 scatti) ripaga degli sforzi fatti. 68 PC PHOTO Scegliendo la fotocamera HP Photosmart R818 sapevo già di cadere in piedi; ne conoscevo le caratteristiche di ripresa panoramica avendo provato il modello R717. Quello che mi ha stupito è comunque l’elevato livello di gestione manuale che HP ha inserito in un modello che, a tutti gli effetti, parrebbe destinato ad un pubblico orientato solo al ‘punta e scatta ’. Invece la R818 fa questo ed altro. Le RealLife Technologies consentono, se attivate, di compensare aberrazioni e distorsioni ottiche. A livello di qualità di immagine la piccola digitale si comporta sufficientemente bene; se si desidera la massima qualità conviene evitare di impostare sensibilità superiori alla minima di 50 Iso; infatti il rumore è sì ridotto digitalmente, ma ne deriva una perdita di dettaglio. Ottima la possibilità di memorizzare le impostazioni personali e la presenza dell’automatismo a priorità di diaframmi. Molto utile, come detto, la modalità Panorama; le immagini panoramiche che si ottengono sono molto efficaci ed interessanti. La disponibilità della docking station, ovvero la basetta, consente una buona gestione dello strumento semplificando le connessioni e la ricarica della batteria separatamente dalla fotocamera. Riguardo alla stampante Photosmart 8250, non posso che dirne bene; dispone di un’ottima risoluzione, una eccellente resa nel bianconero ed un driver facilmente gestibile dall’utente alle prime armi. Il professionista troverà sicuramente ottimi i supporti HP, mentre potrebbe sentirsi limitato dall’approccio un poco vincolante del software di gestione. Un po’ di pratica consente comunque di lavorare bene con la periferica che, oltretutto, è dotata di lettore di schede e monitor a colori per cui la gestione delle immagini può essere fatta anche senza elaboratore. In sintesi, due buoni prodotti per la fotografia panoramica. Il formato carta 10x30cm è un po’ limitante ma, come si visto, nel catalogo HP si possono trovare diverse soluzioni, anche di livello professionale. Ed oggi mi sento perfettamente calato nel motto del produttore: ‘Hp Invent’! EGT