Panorama 10:1

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Panorama 10:1
Ripresa
Panorama 10:1
Come realizzare
spettacolari stampe
panoramiche lunghe
ben 61 centimetri con
una semplice compatta
HP Photosmart R818
e la comune stampante
A4 Photosmart 8250.
Basta rispettare le
regole base di ripresa
e di montaggio degli
scatti ed aggiungere un
pizzico di creatività.
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E’ un titolo volutamente provocatorio
nei confronti della moltiplicazione
dei formati digitali, che i produttori
propongono nella continua ricerca di
migliori compromessi tra la dimensione del sensore e il contenimenti dei
costi. C’è però da dire anche la fotografia analogica ci ha offerto non pochi
formati, dal classico 24x36 al 6x6, al
6x4,5, al 6x7, al 6x9, fino al 10x12; e
poi il formato Aps, senza dimenticare
l’X-Pan di Hasselblad.
Detto ciò, chi di noi non ha mai desiderato spingersi ai limiti dei formati
consentiti dalle proprie attrezzature?
Magari per riprendere su fotogramma
un panorama a 360 gradi?
Ma che c’entra HP con questo discorso? C’entra eccome, perché scopro che
nel suo catalogo c’è una stampante in
grado di supportare un interessante
formato 610x210cm; chiamo HP per
delucidazioni e viene fuori che le nuove
compatte digitali della casa sono dotate
della funzione panorama. Permettono
cioè di realizzare ‘panoramiche’ guidate per mezzo di un intelligente, quanto
intuitivo, sistema di riferimento grafico che permette di riprendere ‘larghe
vedute’ senza nemmeno bisogno del
classico treppiedi.
Non manca nulla? …..accidenti ho dimenticato la carta!
Una carta lunga 610x210cm
Chiariamo subito: questo formato panoramico non esiste nel catalogo HP.
Ci sono rotoli lunghi svariati metri, ma
non per questo modello di stampante.
Mi propongono fogli ‘panoramici’ in
dimensioni di 30x10cm, ma le nostre
mire oggi volano molto più in alto.
Non mi arrendo e, esaminando la categoria degli enormi supporti A2 ed A2+
destinati a periferiche di livello ben
superiore della mia A4, trovo quanto fa
per me, una carta fotografica per prove
di stampa da ben 286 grammi, Satin e
Gloss.
Un taglierino affilato ed una riga da
80cm, oltre ad un tavolo spazioso, sono
sufficienti per effettuare le operazioni
di bricolage.
La fotocamera:
HP Photosmart R818
La fotocamera che ho scelto è l’HP
Photosmart R818, che differisce dal
modello R817 soltanto per la livrea
brunita; la sua docking-station rende
più semplice la connessione all’elaboratore e al video, oltre a permettere il
caricamento di una seconda batteria.
La compatta monta un sensore da 5
Megapixel, piuttosto piccolo, si tratta
infatti di un CCD da 1/2.5”; le immagini si aggirano dunque attorno ai
2500x2000 pixel. In fase di giunzione
panoramica si può fare una serie di 5
scatti in direzione destra-sinistra, oppure sinistra-destra. Il doppio orientamento favorisce anche la realizzazione di
riprese panoramiche in verticale.
La R818 è dotata di un completo set di
programmi di ripresa, dalle convenzionali scene alla classica priorità di diaframmi, fino all’impostazione manuale.
Questo consente di realizzare nel modo
migliore la serie degli scatti da giuntare,
sebbene la modalità ‘Panorama’ scelga
da sola messa a fuoco ed esposizione
dopo il primo scatto. Bene.
Volendo fare panoramiche composte
da oltre 5 scatti basta rinunciare agli
automatismi e darsi un po’ più da fare
in ripresa per far sì che i fotogrammi
adiacenti abbiano delle parti in comune
da sovrapporre; si perde la possibilità
di giuntare le immagini direttamente
all’interno della fotocamera, ma si può
utilizzare un qualunque programma
apposito.
Il salvataggio delle immagini avviene
in formato Jpeg su scheda SD. L’ottica
di questa HP è un ampio 36-180mm
f/2.8-4.7, assai luminoso dunque, prodotto da Pentax.
Un pregio di quest’ottica è la possibilità
di focheggiare in macro fino a 12cm dal
soggetto sia in grandangolare che in
medio-tele. La modalità Supermacro,
limitata però al solo grandangolare,
offre addirittura la possibilità di avvicinarsi a 3 centimetri dal soggetto.
Altre caratteristiche della fotocamera
sono la gestione del WB anche su un
riferimento personale, la scelta degli
Iso a partire da 50 Iso, il controllo dei
parametri di scatto (saturazione, contrasto e nitidezza in tre livelli) nonché la
compensazione dell’esposizione.
Utilissima e provvidenziale infine la
possibilità di memorizzare tutte le
impostazioni di scatto in una memoria
personale, da attivare a piacere o anche
all’accensione della fotocamera. E’ un
accorgimento fondamentale per non
perdere parecchio tempo a re-impostare
la macchina ad ogni avvio.
Il corpo della fotocamera non è particolarmente sottile, ma è una ‘corposità’
che aiuta ad impugnarla saldamente durante l’esecuzione delle panoramiche.
Lo schermo posteriore, da 2 pollici,
non è enorme, ma è più che sufficiente
per gli utilizzi più comuni. L’autonomia
della HP R818 è ottima.
La stampante:
HP Photosmart 8250
Lo ammetto, nelle prime fasi di stampa
mi sono irritato non poco non riuscendo a trovare al primo colpo la corretta
impostazione per riempire il foglio di
carta così come avevo ideato l’immagine. Tuttavia è bastato dare un’occhiata
al manuale di istruzioni e tutto è andato
a posto.
Il problema (mio) consisteva nel fatto
che mi ostinavo a pretendere che la
stampante ragionasse come me, che
volevo stampare senza bordi, ma in
dimensioni inferiori al supporto di
stampa. La HP ‘ragiona’ diversamente;
impostando la stampa senza bordi infatti la periferica (A4) ‘poggia’ la stampa
sul lato sinistro del supporto centrandolo verticalmente.
Ho quindi impostato un formato di carta normale e definito manualmente (o
centrandola) la posizione dello scatto
all’interno dell’area disponibile e tutto
è andato a posto.
La possibilità di salvare le impostazioni di stampa personali sotto forma di
vari preset è di aiuto nel ripercorrere
in tempi successivi gli stessi passi di
stampa. La HP Photosmart 8250 è una
ink-jet di formato A4 con risoluzione
4800x1200 dpi. Questo in modalità colore, visto che c’è anche una modalità
BN che offre la notevole risoluzione di
1200x1200 dpi.
La stampante dispone di un monitor a
colori da 2.5”, del sensore AutoSense
per il riconoscimento automatico dei
supporti inseriti, della connessione Usb
2.0 e del lettore di schede multi-standard che trasforma la ink-jet in un voluminoso lettore di schede. E’ disponibile
un adattatore opzionale Bluetooth.
Una spettacolare panoramica notturna. Questo tipo di ripresa crea qualche difficoltà in più rispetto agli scatti con la luce
del giorno; la necessità di usare tempi lunghi in luce artificiale, il cavalletto e per di più, spesso, diaframmi aperti, non
semplifica certo la vita a chi è poco esperto di fotografia panoramica.
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Le ridotte dimensioni della Photosmart R818 sono un motivo
in più per portare sempre con sè un versatile strumento di
ripresa panoramica.
La velocità di stampa è buona, soprattutto affidando la scelta della qualità
alla periferica, che opererà praticamente sempre in PhotoRet IV (che lavora
a 600x600 dpi ottimizzati): circa 45
secondi per un 10x15cm.
Le cartucce utilizzate, tutte della serie
Vivera, sono sei; quella del Nero è la
più capace con 17ml, mentre le cartucce
colore CcMmY contengono 4ml.
La riproduzione delle tinte è gestita
dalla tecnologia HP PhotoRet IV, che
fornisce ottimi risultati contenendo
tempi e consumi.
Le dimensioni dei supporti ammessi
dalla periferica vanno dai 76x101mm
ai 216x610mm, sebbene il driver costringa poi a stampare al massimo in
dimensione di 594 x 210mm. Questo
formato, si noterà, non corrisponde ad
alcun supporto presente nel pur corposo
listino di HP; ho dunque puntato sui
supporti più ampi, per poi ritagliare la
porzione di carta necessaria.
Mi sono procurato quindi delle carte
in formato A2+ (457 x 610mm) e mi
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Tutti i controlli presenti sulla R818 sono ben integrati
nella ‘carrozzeria’ della fotocamera e testimoniano
l’attenzione del produttore per l’ergonomia di utilizzo.
Ottima la duplicazione del pulsante di scatto per attivare
la registrazione video. Il display non è particolarmente
grande, ma è ben visibile e non incide più di tanto sulla
durata della batterie.
è bastato passare il taglierino sul lato
corto nelle dimensioni accettate dalla
Photosmart 8250. E’ un’ottima carta,
pesante 286 grammi e in finitura sia
PhotoGloss (lucida) che Satin Photo
(satinata). Entrambi i supporti forniscono una eccellente resa cromatica.
stando in manuale i parametri di ripresa
per un maggior numero di fotogrammi,
da montare poi mediante software.
In questa prova ho usato tre modalità
di ripresa, che ora descrivo in modo
schematico.
La prova
funzione panorama, “cucitura”
interna e stampa in 10x30cm
Come si fa la prova degli strumenti per
la fotografia panoramica? Semplice,
cercando un soggetto adatto ad essere
ripreso ‘panoramicamente’! Questi soggetti non sono solo nel Grand Canyon o
sulle Alpi svizzere, vi assicuro che vi
sono prospettive interessanti anche vicino a noi; non per nulla la fotografia
professionale di interni sfrutta spesso
tali riprese.
Nel corso di questa prova ho veramente fotografato di tutto, dagli oggetti ai
paesaggi, dall’arredamento di un appartamento agli interni di un aereo. Sempre
con la HP Photosmart R818, talvolta
affidandomi alla composizione assistita
(se bastavano 5 scatti), oppure impo-
Modo 1:
Sicuramente è questo il flusso di lavoro
a cui i progettisti HP hanno pensato al
momento di implementare la gestione
dei file panoramici sulla fotocamera
Photosmart R818 e sulla stampante
Photosmart 8250.
A livello di ripresa basta impostare
sulla fotocamera la modalità Panorama
mediante il tastino dedicato ed effettuare gli scatti, da uno a cinque, seguendo
le guide mostrate in sovrimpressione:
la sequenza può andare sia da sinistra
a destra, che al contrario, in modo da
scegliere l’inquadratura migliore, anche in verticale. Il sistema è semplice,
anche se occorre fare un po’ di pratica
dal momento che si scatta senza avere
la fotocamera in bolla.
La compatta memorizza automaticamente messa a fuoco, WB, focale ed
esposizione del primo fotogramma,
ripetendo gli stessi parametri sugli
scatti successivi in modo che siano
omogenei.
Al termine della sessione, anche se i
fotogrammi sono solo due, si potrà decidere se affidare o meno la giunzione
al software interno della R818; si potrà
anche scegliere se cancellare uno o più
scatti della serie. E’ una opzione utile
che permette di evitare noiose operazioni nel caso in cui qualcosa sia andato
storto, ad esempio un pedone che passa
davanti all’obiettivo nel quinto fotogramma della composizione!
Il salvataggio sulla scheda della panoramica ‘montata’ richiede qualche
istante in più, ma permette poi di ‘navigare’ l’immagine scegliendo il livello
di zoom che si preferisce. Bello.
La qualità della giunzione è più che
buona, grazie anche al fatto che le aree
di sovrapposizione consigliate dalle
guide sono piuttosto ampie. L’unica
pecca si nota nell’impiego di focali
grandangolari in abbinamento a soggetti vicini, assai problematici da giuntare
per le deformazioni prospettiche tipiche
delle lenti corte.
Per stampare l’immagine basta inserire
la scheda di memoria nella Photosmart
8250 e scegliere il supporto, preventivamente tagliato. Se si sceglie un supporto standard da 10x30cm, l’esperienza ci insegna che una serie di tre scatti
giuntati in panoramica riempiono bene
la superficie di carta. Nel caso invece
la panoramica sia ampia, sarà necessario stamparla in più riprese, magari su
più supporti da 10x30cm, da incollare
poi tra loro per ottenere la ‘strisciata’
finale.
Modo 2:
funzione panorama,
software esterno
e stampa a piacere
Dopo le prime prove viene certamente
voglia di tentare nuove strade, con un
maggiore controllo del lavoro. Infatti
non sempre è possibile delegare la
composizione alla fotocamera, soprattutto nel caso di forti ingrandimenti o
quando si usano focali particolarmente
corte.
Inoltre, dato il tempo richiesto dalla
compatta per la giunzione ‘interna’, si
può desiderare di effettuare l’operazione in un secondo momento, in studio.
Senza contare che l’ingombro dei file
Guida all’uso del treppiede (e della fotocamera) nella ripresa panoramica.
Una regola generale è quella di non inclinare la testa del treppiede.
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Attenzione agli errori
Ecco il ‘lavoretto di bricolage’ descritto nel testo per eseguire una panoramica da 610x210mm con i supporti HP. Partendo dagli enormi fogli A2+ ci siamo preparati, con riga e taglierino, degli ‘striscioni’ da 610x210mm. L’operazione
può essere fatta in serie e non richiede molto tempo, a patto di... non lasciarci le dita!
Questi sono gli errori più comuni che si commettono quando si esegue una serie di scatti per realizzare una panoramica. In
particolare bisogna stare attenti alla differenza di esposizione, di messa a fuoco, di inclinazione tra i fotogrammi adiacenti.
‘giuntati’ è piuttosto elevato e le schede
di memoria potrebbero non essere abbastanza capaci.
In queste situazioni si può continuare
a sfruttare le indicazioni, sempre utili,
della funzionalità Panorama della fotocamera HP R818, per poi giuntare gli
scatti con PanoramaMaker di ArcSoft,
che ovviamente offre un controllo superiore. Seguirà la stampa da elaboratore
in connessione Usb2.0 sempre con la
Photosmart 8250.
ArcSoft è un software molto flessibile,
che permette anche di generare un file
QuickTimeVR (.mov) per la navigazione interattiva anche a 360 gradi.
Anche il driver di stampa, una volta imparato ad usarlo, riserverà notevoli soddisfazioni all’utente, arrivando a realiz-
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zare grandi stampe da 594x210mm, a
colori o anche in un bianconero privo
di dominanti.
Modo 3:
scatto libero, software esterno
e stampa a piacere
E’ questa la modalità che permette di
liberare la propria creatività: si scatta
rinunciando al supporto della modalità
Panorama della fotocamera ed impostando tutti i parametri, in modo che
siano costanti nei diversi scatti della
sequenza. Messa a fuoco manuale,
esposizione manuale, WB impostato su
Sole, focale inchiodata, rimozione del
flash e sensibilità di 50 Iso per avere la
migliore qualità.
Durante gli scatti cerco di sovrapporre
le immagini per almeno un terzo di
fotogramma, tanto per esagerare; e si
possono fare tanti scatti da racchiudere
anche una prospettiva di 360 gradi! La
vera difficoltà, non avendo un treppiedi, è quella di riuscire a ruotare la fotocamera sul proprio asse secondo una
traiettoria ‘vagamente’ in bolla.
Una volta terminata la ripresa trasferisco i file sul mio elaboratore, ove
provvedo ad assemblarli con Panorama
Maker. Le dimensioni dei file possono
essere elevate, in media si parla di
Tiff del peso di una cinquantina di
Megabyte.
Dopo la giunzione, la fase di elaborazione dell’immagine in termini di colore e composizione viene ovviamente
affidata a Photoshop.
Dato il formato di stampa, non previsto dal carrello
di caricamento predisposto da HP, conviene aiutare
l’inserimento del foglio di carta all’interno della stampante fino al momento in cui non viene agganciato. E’
bene sorvegliare anche l’uscita, perché il foglio di carta
potrebbe finire facilmente contro oggetti vicini alla
stampante.
Di Photoshop sfrutto anche la modalità
di ‘Stampa con Anteprima’, ma il driver della Photosmart ci mette poi del
suo nel consentire la visione del lavoro,
grazie ad una ulteriore anteprima del
layout definitivo (importante prima
di gettare un 60x20cm!), e del tipo di
cromia da implementare. Per la carta da
usare avremo tagliato i supporti come
già descritto.
La tecnica di ripresa
E’ veramente una soddisfazione vedere uscire dalla
Photosmart 8250 supporti così grandi. La fedeltà cromatica delle stampe è buona.
Per ottenere i migliori risultati conviene
rispettare alcune regole, fondamentali
nella ripresa panoramica composta da
diversi fotogrammi.
* L’allineamento
L’ideale è montare la fotocamera su
treppiedi, metterla in bolla e ruotarla
sull’asse che passa per il punto nodale
dell’ottica (il punto in cui i raggi lumi-
nosi ‘si incrociano’ per poi riaprirsi a
cono ed arrivare sul sensore). Questo
in teoria. In pratica è sufficiente utilizzare treppiedi e buon senso per
ottenere immagini con un buon allineamento.
La HP R818 dispone, come abbiamo
visto, di una modalità panorama che
mette a disposizione dei riferimenti per
facilitare le riprese; se comunque si usa
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Grazie alla funzione di ‘cucitura’ automatizzata la Photosmart R818 consente di montare direttamente immagini panoramiche di buona qualità, anche se ovviamente per la massima precisione conviene usare un programma dedicato, in
fase di post-produzione. La Photosmart 8250 supporta la stampa panoramica direttamente da file, purchè nelle dimensioni 10x30cm, il formato panoramico di carta presente nel catalogo HP. Noi però abbiamo visto come andare oltre.
Panorama Maker è sicuramente uno dei software più interessanti per eseguire
una giunzione panoramica di buona qualità a livello amatoriale. Il costo è
accessibile e l’interfaccia assai intuitiva; la velocità operativa poi è di tutto
rispetto. In questa immagine vediamo la fase 1: la scelta dell’orientamento
della panoramica.
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Come seconda fase di lavoro, occorre collocare le diverse
immagini all’interno di una griglia, in modo da permettere
al programma di effettuare l’allineamento automatizzato.
Se necessario, è poi possibile correggere manualmente,
tramite punti di controllo, la sovrapposizione di elementi
significativi delle immagini. Terminato il lavoro, si salva
l’immagine scegliendo tra i differenti formati disponibili.
il treppiedi la qualità della panoramica migliora.
* Sovrapposizione
Dal momento che i software per costruire panoramiche basano il loro funzionamento sulla sovrapposizione degli scatti
conviene… sovrapporre fotogrammi! Un sormonto di un
terzo di fotogramma andrà bene per la maggior parte degli
impieghi. Si possono comunque ottenere buoni risultati fino
ad un quarto di immagine.
Conviene considerare che quanto maggiore è il numero degli scatti, e quanto minore è il cambio di angolazione, tanto
migliori saranno i risultati, arrivando a simulare il comportamento di un’ottica supergrandangolare.
* L’esposizione (alte luci)
Per il calcolo dell’esposizione conviene valutare il soggetto
principale della panoramica: in fondo il panorama è anch’esso un ‘fotogrammone’. No?
Dunque si valuti l’esposizione per non bruciare le aree chiare (che in digitale sono a rischio) e di evitare ampie zone
nere prive di dettaglio. Se non si dispone di una funzione
Panorama si dovrà, ovviamente, impostare l’esposizione in
manuale per tutti gli scatti.
In alternativa si può utilizzare il blocco di messa a fuoco ed
esposizione premendo a metà il pulsante di scatto, ma occorre rifare ogni volta la misurazione sulla zona presa a riferimento… capirete che lavorando in questo modo ci si stanca
presto di effettuare panoramiche.
* La focale dell’obiettivo
Come per l’esposizione e il bilanciamento del bianco, anche
la focale in una panoramica deve essere la stessa. Dirò di più:
conviene scegliere una focale che distorca poco e che presenti la minore vignettatura possibile ai bordi. Insomma che
presenti la maggiore uniformità possibile tra centro e bordi.
Inoltre saranno avvantaggiate focali non corte, in quanto i
grandangolari ingrandiscono eccessivamente il primo piano,
creando problemi quando tra uno scatto e l’altro entrano soggetti particolarmente vicini all’obiettivo. Meglio utilizzare
un medio tele.
* La messa a fuoco
La messa a fuoco deve rimanere fissa sul soggetto della
panoramica, e quindi all’infinito nel caso di un paesaggio.
Lavorare in iperfocale in questo caso agevola, così come
l’assenza di soggetti particolarmente vicini.
* Diaframmare
Un diaframma piuttosto chiuso aiuta a minimizzare le aberrazioni ottiche dell’obiettivo e a compensare gli errori di messa
a fuoco. Non è obbligatorio però.
* Tempi lunghi o corti?
La scelta del tempo di scatto non è essenziale in questo genere di riprese, ma conviene fare alcune riflessioni. Prima di
tutto, lavorando a mano libera, conviene orientarsi su tempi
sufficientemente veloci per evitare il mosso. Non solo: la
presenza di mosso solo in alcuni scatti potrebbe rendere
difficoltosa l’operazione di giunzione automatica. Meglio
quindi lavorare su cavalletto, anche per i già citati motivi di
rotazione ed allineamento.
Ancora: se nell’inquadratura dovessero comparire soggetti in
movimento (persone, auto…), conviene effettuare la rotazione panoramica nella direzione opposta al loro movimento:
seguendoli con la fotocamera si rischierebbe di averli identici in più punti della panoramica. In secondo luogo potrebbe
convenire scegliere un tempo di scatto tanto lungo da farli
scomparire, oppure tanto breve da immobilizzarli; comunque
occorre evitare ‘strisciate’ difficili da essere rese in modo
naturale nelle aree di giunzione.
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Software per panorami digitali
Abbiamo visto come la fotocamera
HP R818 sia dotata di un software
interno per il montaggio degli scatti
in sequenza. Esistono però soluzioni
alternative. E’ impossibile citarle tutte,
per cui ci limitiamo a quelle più diffuse.
Innanzitutto ricordiamo i Panorama
Tools, scritti, progettati e realizzati dal
professor Helmut Dersch, che abbiamo
già citato in occasione di precedenti
prove di software. Questo software di
giunzione panoramica, estremamente
potente e matematicamente ineccepibile, ha enormi potenzialità e non costa
nulla: è infatti un open-source freeware! Il problema risiede piuttosto nella
‘ostilità’ dell’interfaccia, di tipo matematico, che rende davvero complesso
impiegare i Panorama Tools agli utenti
abituati a software dall’interfaccia grafica ed assistita.
Esistono però interfacce più elementari
a supporto dei medesimi algoritmi dei
PanoTools. Una di queste è chiamata
Hugin ed è facilmente recuperabile in
Rete, così come PTGui.
Tra i programmi di giunzione panoramica segnaliamo poi i classici applicativi spesso inclusi in bundle nelle confezioni di fotocamere e scanner. Ormai
classici sono Canon PhotoStitch e
Panorama Maker di ArcSoft, lo stesso
che utilizziamo in questo articolo.
Altrettanto valida è la soluzione inclusa in Adobe Photoshop e denominata
PhotoMerge, raggiungibile da File/
Automatizza/PhotoMerge.
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I meccanismi di composizione dei panorami offerti dal plugin di Photoshop
sono piuttosto rudimentali, se confrontati al buon Panorama Maker, ma consentono comunque di avere un decente
controllo; inoltre l’uso di Photoshop
permette di avere gli scatti della panoramica su diversi livelli invece che un
unico file, non più manipolabile.
Tra gli altri software possiamo citare,
a caso, Panorama Factory (assai apprezzato) e Panorama Composer di
FirmTools.
Insomma, la Rete ne è davvero piena,
basta cercare la soluzione più adatta
alla proprie esigenze.
Personalmente reputo importante, nella
scelta di simili prodotti, la possibilità
di correggere manualmente gli errori
di allineamento offerti dagli automatismi, oltre alla possibilità di correggere
distorsioni ottiche e prospettiche in
immagini catturate con le più differenti
ottiche.
Gli indirizzi:
Panorama Tools:
www.path.unimelb.edu.au/~dersch
ArcSoft Panorama Maker: arcsoft.com/
products/panoramamaker
Canon Photo Stitch: www.canon.co.jp/
Imaging/SDK/PS-e.html
Adobe Photoshop:
www.adobe.it/products/photoshop
FirmTools Panorama Composer:
panorama.firmtools.com
Panorama Factory:
www.panoramafactory.com
Anche Photoshop offre la possibilità di montare immagini panoramiche, grazie al proprio algoritmo
interno di ‘Merging’. Un software
di fotoritocco è comunque utile
per eseguire alcune importanti
correzioni di inquadratura e di
cromia generale; le eventuali
imprecisioni di assemblaggio
possono essere corrette mediante
il sempre utile Timbro.
* L’elaboratore
L’elaboratore usato per montare la panoramica dovrà essere sufficientemente
potente, visto che i file risultanti sono
in genere di dimensioni notevoli. La
stessa HP R818 fornisce file montati
(lei salva in Jpeg ma io con Panorama
Maker salvo in Tiff) da 40, 50 o 60
Megabyte.
Un’ultima nota a riguardo delle molte
operazioni che i software per la giunzione panoramica eseguono in automatismo; spesso tali software regolano
anche la dimensione dei file in uscita,
il ritaglio della aree rimaste vuote dopo
la compattazione degli scatti e l’esposizione dei fotogrammi. Consiglio
vivamente di escludere tutti questi
interventi automatici. Una valutazione
consapevole del ritaglio, del raddrizzamento e del ridimensionamento degli
scatti porta a risultati superiori rispetto
a qualunque automatismo. Per ciò che
riguarda la correzione dell’esposizione,
lavorando secondo la modalità descritta
non dovrebbe esserci necessità di nessun aggiustamento.
Una volta assegnate le dimensioni di stampa (io mi sono trovato bene ad impostare i 594x200mm di massima, mantenendo un bordino bianco su ogni lato), si passa alle impostazioni del driver di stampa HP; non guasta un po’ di pratica
con profili colore, stampa senza bordi e gestione dei moltissimi formati a disposizione.
Apprezzabile l’Anteprima di Stampa, soprattutto nella manipolazione di supporti così grandi, per evitare il rischio di
gettare al vento stampe costose come quelle da 60x21cm. Infatti, se si sbaglia la stampa, non sono soltanto i fogli di
carta ad andarsene, ma anche una notevole quantità di inchiostro.
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Ecco come si presentano le stampe eseguite con la HP Photosmart 8250 e la R818. Inutile sottolineare che la soddisfazione nel maneggiare un simile formato è grande.
Un’immagine scattata a colori durante una grande nevicata dello scorso inverno: il file è stato
convertito in Scala di Grigi e quindi affidato alle
cure della stampante di HP. Il dettaglio supera le
necessità di definizione del file, che è costituito da
una fusione di ben cinque scatti. Eccellente la neutralità del nero, fornito in modalità ‘High Quality’, ovvero bilanciando tutti i colori a disposizione
per mantenere neutralità ed elevata risoluzione.
Panorami analogici
Una scansione a 600 dpi delle stampe conferma la loro buona qualità. Sia nel colore che nel bianconero, la Photosmart mostra una pregevole corrispondenza cromatica. Occorre però precisare che i supporti impiegati sono di livello
professionale.
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Se il digitale ha semplificato il montaggio degli scatti per costruire immagini panoramiche possiamo ricordare che anche
la fotografia analogica ha offerto molte valide soluzioni per
questo genere di riprese.
Possiamo ricordare innanzitutto l’Hasselblad X-Pan, fotocamera panoramica per il formato 135 dalle ottime doti
ottiche e dalla grande immediatezza di impiego. La X-Pan è
un caso piuttosto anomalo, essendo una comune fotocamera a
telemetro che permette, selezionando un’apposita opzione, di
esporre un fotogramma di dimensioni pari a 24x65mm, invece del classico 24x36mm, comunque ammesso. Gli obiettivi
disponibili sono un 30mm, un 45mm ed un 90mm che corrispondono all’incirca, sul 24x36mm, ad un angolo di campo di
15mm, 24mm e 50mm.
Una delle fotocamere panoramiche più diffuse è la Noblex.
La fama di questa fotocamera deriva essenzialmente dal costo
contenuto delle versioni 135, rispetto ai modelli panoramici
professionali. Esistono però anche fotocamere Noblex che
impiegano pellicola formato 120. La Noblex fonda la propria
meccanica su di un obiettivo rotante che permette di impressione la pellicola avvolta su di un tamburo circolare all’interno
del corpo. A seconda del modello, le Noblex offrono angoli di
campo dai 135 gradi ai 148 gradi.
Volendo risparmiare, è possibile ricorrere alla gloriosa Kiev
Horizon; il modello Horizon 202 a pellicola 35mm, ha un
prezzo assolutamente abbordabile. Anche questa fotocamera
ha un’ottica rotante; l’obiettivo ha una focale 28mm f/2.8 che
permette un angolo di campo di 120 gradi ed un rullino di pellicola può contenere 23 scatti. Esistono altri modelli Horizon,
come la 205pc, ma il loro costo sale parecchio.
Chiudiamo questa fugace rassegna con gli strumenti professionali, ovvero con i molti modelli targati Roundshot del produttore Seitz. Il catalogo Roudshot è complesso da analizzare
ma, nel suo insieme, fornisce una serie di risposte complete
alla ripresa panoramica. La possibilità di montare ottiche di
elevata qualità (Nikon, Mamiya, Hasselblad, Pentax e Contax)
permette di raggiungere ottimi risultati.
Un punto di riferimento comunque che lasciamo all’esplorazione individuale dei collegamenti di seguito.
Hasselblad X-Pan: distribuzione Fowa, Via Tabacchi 29,
10132 Torino. Tel. 011/81.441
[email protected] - www.fowa.it
www.xpan.com
Noblex: distribuzione Unionfotomarket, Viale Certosa 36,
20155 Milano. Tel.: 02.392771
[email protected] - www.unionfotomarket.it
www.noblex.com/index_eng.htm
Horizon: distribuzione Silvestri, Via della Gora 15/5, 50025
Montespertoli (FI). Tel. 0571/675.049
[email protected] - www.silvestricamera.com
www.kievcamera.com/horizon.shtml
Roundshot: distribuzione Bogen Imaging Italia, Via
Livinallongo 3, 20139 Milano. Tel. 02/566.09.91.
[email protected] - www.bogenimaging.it
www.roundshot.ch
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Un buon lavoro di postproduzione è essenziale
al fine di ottenere risultati d’impatto come
quelli mostrati in queste
pagine: è importante
regolare luci ed ombre,
il contrasto, così come
scegliere
l’inquadratura più adatta, senza
lasciarsi condizionare
da quanto compiuto in
ripresa.
Ecco l’immagine che ha ispirato il titolo di questo articolo: un’impressionante panoramica di proporzioni pari a 10:1,
derivata da un file panoramico di ben 12000x1200 pixel!
Ricordiamo che in genere sugli aerei non è
consentito fotografare
con
apparecchiature
digitali durante il volo.
Quando però è consentita l’attivazione degli
strumenti elettronici,
si possono eseguire
riprese efficaci; la forza
di questa immagine sta
nella prospettiva inconsueta per uno spazio
così stretto, insieme
alla luce laterale.
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Quanto costa
HP R 818 euro 249
HP 8250 euro 149
Distribuzione:
HP Italia
Via G. di Vittorio 9,
20063 Cernusco sul Naviglio (MI)
Tel.: 02/92.12
www.hp.com/country/it/it/welcome.html
Giudizio e conclusioni
E’ incredibile come il sistema di ‘giunzione assistita’ della HP
Photosmart R818 abbia saputo trovare punti di ‘appiglio’ anche in questo scatto; si pensi che, durante la ripresa, l’inquadratura della parte inferiore dell’immagine era praticamente
affidata al caso a causa dell’uniformità del manto nevoso.
Ottimo! Il risultato finale del panorama verticale (3 scatti)
ripaga degli sforzi fatti.
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Scegliendo la fotocamera HP Photosmart R818 sapevo
già di cadere in piedi; ne conoscevo le caratteristiche
di ripresa panoramica avendo provato il modello R717.
Quello che mi ha stupito è comunque l’elevato livello
di gestione manuale che HP ha inserito in un modello
che, a tutti gli effetti, parrebbe destinato ad un pubblico
orientato solo al ‘punta e scatta ’. Invece la R818 fa
questo ed altro. Le RealLife Technologies consentono,
se attivate, di compensare aberrazioni e distorsioni ottiche.
A livello di qualità di immagine la piccola digitale si
comporta sufficientemente bene; se si desidera la massima qualità conviene evitare di impostare sensibilità superiori alla minima di 50 Iso; infatti il rumore è sì ridotto digitalmente, ma ne deriva una perdita di dettaglio.
Ottima la possibilità di memorizzare le impostazioni
personali e la presenza dell’automatismo a priorità
di diaframmi. Molto utile, come detto, la modalità
Panorama; le immagini panoramiche che si ottengono
sono molto efficaci ed interessanti.
La disponibilità della docking station, ovvero la basetta,
consente una buona gestione dello strumento semplificando le connessioni e la ricarica della batteria separatamente dalla fotocamera.
Riguardo alla stampante Photosmart 8250, non posso
che dirne bene; dispone di un’ottima risoluzione, una
eccellente resa nel bianconero ed un driver facilmente
gestibile dall’utente alle prime armi.
Il professionista troverà sicuramente ottimi i supporti
HP, mentre potrebbe sentirsi limitato dall’approccio
un poco vincolante del software di gestione. Un po’
di pratica consente comunque di lavorare bene con la
periferica che, oltretutto, è dotata di lettore di schede e
monitor a colori per cui la gestione delle immagini può
essere fatta anche senza elaboratore.
In sintesi, due buoni prodotti per la fotografia panoramica. Il formato carta 10x30cm è un po’ limitante ma,
come si visto, nel catalogo HP si possono trovare diverse soluzioni, anche di livello professionale. Ed oggi
mi sento perfettamente calato nel motto del produttore:
‘Hp Invent’!
EGT