le prove - Professione Calcio

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le prove - Professione Calcio
ANNO 3 - n° 10 - 20 MAGGIO 2015 - € 1,OO
LE PROVE:
TOYOTA AYGO X-WAVE
INTERVISTE:
FLORIAN MARTIN
(RESP COMUNICAZIONE DS)
16-18
MARCO FRESCHI
(RESP COMUNICAZIONE
CITROEN) 8-10
12-14
MERCEDES
GLE
MERCOLEDI alle 21:20
E VENERDI alle 21:05 SU 177 DTT
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canale 177
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HIGHTECH
Le auto di Google
sono sicure
Coinvolte in 11 incidenti
Tutti lievi, e non per colpa loro
Google Self-Driving Car (Foto Archivio)
Proseguono, in silenzio e a testa bassa,
le sperimentazioni di Google sulle
automobili a guida autonoma. I risultati
raccolti finora sono talmente soddisfacenti
che a Mountain View hanno deciso di
fare un ulteriore passo in avanti. Come
si legge dal blog ufficiale del colosso
californiano, questa estate un piccolo
numero di prototipi sarà lasciato girare
sulle strade cittadine attorno al centro di
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ricerca con a bordo dei cosiddetti “safety
drivers”, ovvero degli addetti che in caso
di necessità possono attivare sterzo
e pedali rimovibili. La velocità di questi
mezzi sarà limitata a 25 miglia orarie (40
km/h). Sempre secondo Chris Urmson,
che del progetto Self-Driving Car di
Google è il direttore, nel corso delle
sperimentazioni con le Lexus RX450h
modificate, è stato percorso più di un
di F. GRISOLI
milione di km e recentemente addirittura
più di 10mila km in una settimana.
Questo significa che è stata raccolta
esperienza equivalente di circa 75 anni
di guida di un adulto americano. Sono
stati forniti anche i dati relativi agli incidenti
con coinvolgimento delle Self-Driving
Cars: sono 11 in totale, tutti lievi e mai
per colpa dei mezzi di Mountain View,
ma per distrazione di altri utenti della
strada. Tamponamenti posteriori, laterali
e un passaggio col rosso: questa la
statistica. Il rapporto di Google fa capire
come anche questo tipo di situazioni
siano molto “istruttive”: in primo luogo
perché i suoi sensori e algoritmi si
sono rivelati statisticamente molto più
attenti rispetto al conducente umano; in
secondo luogo i comportamenti sbagliati
degli utenti della strada non fanno altro
che “insegnare” alla Self-Driving Car
come comportarsi la volta successiva,
rendendo la macchina di Google ancora
più sicura di quanto già non sia.
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AUTOMOTIVE
Mercedes GLE
Motorizzazioni 4,6 e 8 cilindri e fino a 449 CV
Il sistema Dynamic Select gestisce i programmi di guida
Il nuovo frontale consegna maggior aggressività
di P. BIANCHI
Mercedes GLE (Foto Archivio)
Per il 30 esimo compleanno del sistema
a trazione integrale Mercedes 4Matic,
presente su 18 vetture, vengono
presentati i due nuovi modelli GLE e
GLE Coupè. Il più popolare dei SUV
in Italia, l’ML, abbandona il suo storico
nome per dar posto alla sigla GLE con
motorizzazioni a 4/6/8 cilindri e potenze
fino a 449 cv. Per la GLE coupé ci
troviamo davanti ad una nuova frontiera
dei SUV con DNA sportivo: basta dare
un’occhiata alle numerose caratteristiche
delle coupé Mercedes, come ad esempio
la targa posteriore, collocata in una
posizione più bassa, oppure alla fiancata
marcatamente sportiva. La caratteristica
più importante è in termini di risparmio di
consumo (17% in meno rispetto all’attuale
ML), garantito dal cambio automatico a
nove marce presente sui modelli diesel.
Le motorizzazioni previste saranno due
benzina (da 3.0 e 4.7 cc) e due diesel
(2.1 e 3.0). Nel campo della meccanica si
evidenziano le maggiori novità. Per stare
al passo con le migliorie dei modelli ibridi
presentate dai maggiori competitor negli
ultimi anni, Mercedes propone il modello
GLE 500 e 4Matic, che eroga 442 CV
ottenuti dalla compartecipazione di 116
cv del motore elettrico e i 333 erogati
dal V6 3.0 a benzina. Tutti i modelli sono
equipaggiati con il sistema Dynamic
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Select che permette una gestione dei
programmi di guida da quelli più sportivi
a quelli più confortevoli. Per il pacchetto
estetico c’è da notare un frontale più
basso e largo che garantisce alla vettura
tedesca una connotante aggressività
e
sportività.
Migliorato
anche
l’equipaggiamento degli interni, dove
la lussuosa abitabilità rende disponibili
tutte le soluzioni tecnologiche possibili
brevettate nell’azienda fondata nel
lontano 1926. Il Display presente sul
cruscotto si adegua ai nuovi standard
tecnologici (aumentato fino a 8 pollici)
ed è gestito dal pad rotante (oppure
da un optional touch pad). L’inizio delle
consegne è previsto per agosto 2015
con prezzi da 53.966 euro.
Interni della Mercedes GLE Coupe (Foto Archivio)
LEINTERVISTE
Citroen: ricerca continua
Il nuovo Berlingo diventa più tecnologico
La rivoluzione C4 Cactus e lo stile di C1
Con il concept Aircross arriva il plug-in ibrido
a cura di D. M. D’AMBROSIO
Intervista di F. GHERARDI
Marco Freschi, resp Comunicazione Citroen, intervistato di Filippo Gherardi (Foto Archivio)
È tornato a trovarci Marco Freschi, resp
Comunicazione Citroen, in un periodo
particolarmente ricco di contenuti, e
novità, per il marchio francese sul fronte
prodotti e non solo.
Tante novità in casa Citroen negli
ultimi tempi. Partiamo dall’autentica
auto di copertina presentata all’ultimo
Salone di Ginevra: la nuova Berlingo.
Novità estetiche nel frontale con
proiettori LED e paraurti aggiornato,
il quale differirà a seconda del tipo di
allestimento, immutate le dimensioni e
anche lo spazio:
“Berlingo è un grande successo del
nostro marchio, è proprio quello che
ha inaugurato questa nuova tipologia
di automobile, un nuovo segmento di
mercato. È, infatti, una vettura polivalente,
polifunzionale, dalle grandi doti di utilità
e versatilità. Lanciata nel 1996 ha
venduto più di tre milioni di esemplari
tra la versione trasporto merci e quella
trasporto persone. In questo momento si
rinnova mantenendo i valori che ne hanno
decretato il successo, come l’abitabilità
e lo spazio nel bagagliaio, aggiungendo,
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però, nuovi elementi stilistici specialmente
nel frontale: nuova mascherina, nuova
calandra, nuovi fari al LED, e un carico di
tecnologia sia all’interno, con funzionalità
per chi guida e per chi sta a bordo, che
con una nuova famiglia di motorizzazioni
BluHDi tutte Euro 6”.
Punto di forza di questa macchina
è l’abitabilità che avete lasciato
immutata, il portabagagli oscilla tra un
minimo di 675 e un massimo di 3000
litri e aumentano, appunto, anche le
dotazioni tecnologiche:
“Si tratta di un miglioramento continuo
del prodotto pur mantenendo saldi i valori
fondanti che il cliente classico vuole avere.
Mi riferisco, ad esempio, alle famiglie con
bambini che hanno bisogno di grandi spazi
nel bagagliaio per depositare passeggini
o carrozzine, ma che desiderano allo
stesso tempo una vettura moderna e in
linea con le nuove tecnologie, per questo
motivo è stato inserito uno schermo touch
da 7 pollici che raggruppa buona parte
della strumentalizzazione e dei comandi
della vettura stessa. Il nostro obiettivo è
fare delle vetture facili da utilizzare, facili
da vivere, delle macchine antistress,
perché le automobili devono essere delle
compagne di viaggio per noi, e devono
essere al 100% utili, e questo vuol dire
anche offrire una tecnologia che sia
semplice da utilizzare”.
Qual è il listino prezzi della Berlingo e
quando la vedremo sul mercato?
“Per quanto riguarda le motorizzazioni ci
sono tre livelli di potenza, soprattutto per la
versione diesel che è di solito la più venduta
in Italia: 75, 100 e 120 cavalli, tutte 1.6,
BlueHDi e quindi Euro 6. I prezzi vanno
da 18.750 euro ai 23.550 euro, quindi un
range assolutamente accessibile e in linea
con quelle che sono le caratteristiche della
vettura e del mercato. Arriverà ai primi di
giugno, siamo in fase di pre-lancio”.
Un modello che invece già da diversi
mesi è sul mercato è la Citroen C4
Cactus, una vettura che sta iniziando
ad incassare anche premi importanti: è
arrivata seconda a Ginevra come “Auto
dell’anno 2015” e al Salone di New York
ha vinto il titolo di “2015 World Car
Design of the Year” come la macchina
più bella o comunque più particolare
dal punto di vista estetico. Possiamo
definirla un concentrato di estetica e di
tecnologia, una rivoluzione su quattro
ruote firmata Citroen:
“Sì, è il manifesto di quello che vogliamo
essere come marchio, della nuova
immagine che vogliamo dare. La filosofia
di costruzione di questa vettura, i principi
sulla quale l’abbiamo realizzata sono quelli
che ci hanno sempre contraddistinto e
che sempre lo faranno. Questi valori sono
quelli della semplicità e della facilità d’uso,
del design, ed in effetti la C4 Cactus è una
vettura che rompe completamente tutti gli
schemi della berlina tradizionale quindi è
molto originale e facilmente riconoscibile,
un po’ come le Citroen del passato che
erano subito riconducibili al marchio
perché assolutamente identificabili .
Ha, poi, un carico tecnologico anche in
questo caso molto importante e un peso
notevolmente contenuto. La riduzione
delle masse è un elemento chiave per
garantire alla vettura dei consumi e delle
emissioni inquinanti più bassi possibili.
In questo caso abbiamo ridotto il peso di
200 Kg rispetto a una vettura della stessa
dimensione e dello stesso segmento, una
cifra enorme, e l’abbiamo fatto attraverso
l’utilizzo di materiali molto particolari, acciai
ad alto limite elastico ma molto leggeri.
Materiali innovativi sono stati utilizzati
anche per l’interno, ogni scelta ha avuto
come obiettivo quello di ridurre il peso. Ciò
ci ha permesso di ottenere una vettura
che nella versione Blue HDi da 100 CV
consuma solo 3,4 l/100 km, valori che
nemmeno le citycar più economiche
riescono ad ottenere, e che conta solo
89 grammi di CO2, numeri molto difficili
da raggiungere per questa categoria di
automobili. C’è poi tutta la questione del
confort che per Citroen è un elemento
fondamentale, che è stato curato nei
minimi particolari, con un assorbimento
delle sospensioni di altissimo livello.
L’accoglienza all’interno della vettura è
particolare, grazie a un sedile unito per
i posti anteriori, un vero e proprio sofà,
che rende molto caloroso e accogliente
Citroen C4 Cactus (Foto Archivio)
Il concept Citroen Aircross (Foto Archivio)
l’ambiente. Tutto è stato studiato proprio
nell’ottica di avere una vettura facile, bella
da vivere e da utilizzare durante i viaggi,
senza stress anche nell’utilizzo cittadino.
Del resto, ricordiamo che C4 Cactus
ha questi evidenti Airbump laterali che
sono delle protezioni in termoplastica
molto innovativa con delle capsule di aria
compressa che sono in grado di attutire
i piccoli urti cittadini, ed anche questo
garantisce una certa serenità di viaggio
poiché non si ha paura di piccoli incidenti
che rovinerebbero l’automobile”.
All’ultimo Motor Show di Bologna,
oltre alla C4 Cactus, presente nel
vostro stand c’era anche la nuova C1,
lanciata anch’essa nei mesi scorsi
sul mercato. Proprio tu, e proprio in
occasione del salone bolognese, ci
hai descritto la vostra nuova citycar
con queste testuali parole: “Rinnovata
completamente rispetto alla versione
precedente, grazie a questo nuovo
frontale caratterizzato dai fari su
due livelli. Forti caratteristiche
di
maneggevolezza,
di
agilità,
d’economicità d’uso, sopratutto in
ambito cittadino. Nuove motorizzazioni
e poi c’è la capotta apribile fino a
120 km/h e fino alla fila posteriore”
Insomma, verrebbe da aggiungere,
sembra quasi di guidare una cabrio:
“È un efficace riassunto delle caratteristiche
di C1, una vettura che ha avuto un gran
successo dal 2005 in poi proprio per
queste sue caratteristiche anche se quella
principale è, a mio avviso, la simpatia.
Per simpatia intendo il suo essere facile
da utilizzare da tutti, da parcheggiare,
ora anche con una telecamera posteriore
che aiuta ulteriormente nelle manovre,
da usare in città perché è agile e sguscia
nel traffico. È davvero una compagna
per l’utilizzo quotidiano dal fare la spesa
a portare i figli a scuola e offre grande
piacevolezza, i motori sono prestazionali,
consumano poco ma sono anche brillanti
e poi c’è la possibilità con un pulsante di
aprire il tetto e di godere della luce del sole
e del vento che rendono ancora migliore
l’esperienza di guida”.
Mi sembra che C1 rappresenti
in pieno l’evoluzione del settore
citycar, possibile che possa essere
considerata una pioniera delle citycar
del nuovo millennio?
“È vero, se la prima era ancora un
po’ spartana, questa è più completa.
È stato fatto un grande lavoro anche
sull’assorbimento dei rumori, quindi
l’insonorizzazione è stata maggiormente
curata, è diventata più matura come
versione ed è quello che il cliente vuole.
Vuole avere un livello di confort e di
prestazioni al quale, anche su una citycar,
non riusciamo più a rinunciare. La nuova
C1 rappresenta tutto ciò”.
All’ultimo Salone di Shanghai,
Citroen oltre a dare il via alla
commercializzazione in Cina per
C4 Picasso e Gran C4 Picasso, ha
presentato in anteprima assoluta il
nuovo concept car Citroen Aircross,
prodotto in occasione del 50
millionesimo veicolo venduto. La vera
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LEINTERVISTE
Citroen Berlingo all’ultimo Salone di Ginevra (Foto Archivio)
novità è rappresentata dall’ibrido plugin insieme a una straordinaria cura
per l’aggiornamento tecnologico e il
confort del passeggero. E poi se la C4
Cactus ha gli Airbump, l’Aircross ha gli
Alloy Bump:
“È un SUV di 4,55 metri, quindi di mediograndi dimensioni, e si tratta di un concept
importante per diversi motivi. Dal punto
di vista tecnologico è il primo esempio di
ibrido benzina plug-in, quindi un insieme
di motorizzazioni benzina, termiche,
tradizionali ed elettriche che combinate
riescono a garantire prestazioni di
altissimo livello perché i due motori insieme
assicurano una potenza di 300 CV e la
possibilità di avere la trazione sulle quattro
ruote motrici, elemento imprescindibile
per un SUV. Dal punto di vista estetico
è altrettanto importante perché mostra
il nuovo design del marchio Citroen che
era stato evidenziato su Cactus, ma lo
fa su una vettura di segmento superiore
adattandola a quello che è l’utilizzo del
SUV, ad esempio gli Airbump evolvono
in questi Alloy Bump che sono questa
volta di un acciaio molto particolare,
leggero ma resistente, e sono collocati
nella parte bassa della carrozzeria proprio
perché devono riparare da sassi e da tutti
gli ostacoli che si possono trovare in un
utilizzo fuori strada. Troviamo, comunque,
degli elementi di design tipici del marchio
Citroen come i fari su due livelli, i fari a
LED, la carrozzeria con l’andamento
molto liscio e rigoroso; tutti elementi che
si trovano sia in Cactus che in questo
concept da cui sicuramente prenderemo
spunto per i modelli del futuro sia in termini
stilistici che tecnologici”.
Quest’anno Citroen è protagonista
anche nel ciclismo visto che è partner
per il Giro d’Italia della squadra TINK
OFF-SAXO, che vanta nelle sue fila
atleti come Contador, Basso, Sagan:
“Abbiamo fatto una collaborazione a livello
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globale con questo team internazionale
con atleti di altissimo livello e l’abbiamo
fatto fornendo tutti i veicoli alla squadra,
in particolare la Citroen C5 Tourer, quindi
la versione station wagon. É interessante
l’utilizzo delle vetture da parte di una
squadra ciclistica, le automobili devono
essere delle compagne di viaggio affidabili,
performanti, capaci di andare piano,
magari in salita, con marce basse senza
rovinare il motore, e allo stesso tempo
devono essere velocissime nell’intervenire
in caso di problemi tecnici. Inoltre, devono
essere attrezzate con equipaggiamenti
sia di radio che con collegamenti televisivi
e, ancora, essere in grado di portare del
materiale per i ricambi delle attrezzature
delle bici dei corridori in gara”.
Chiudiamo con un commento su due
argomenti di stretta attualità. Il progetto
Ecopatente di cui voi siete partner
Citroen C1 (Foto Archivio)
ufficiali, un’idea nata sei anni fa che si
prefissa l’obiettivo di una guida sicura
per i giovani e non solo, ed anche la
scommessa stimolante di casa Citroen
legata alla 2CV
“Ecopatente è un progetto a cui noi
abbiamo aderito con entusiasmo perché
interpreta due valori fondamentali di
Citroen: l’attenzione all’ambiente e la
sicurezza. E’ rivolto ai giovani, a una
nuova generazione di neopatentati a
cui vogliamo veramente parlare perché
pensiamo di avere una gamma prodotti
adeguata a loro, in particolare con C4
Cactus. Abbiamo deciso di farlo in maniera
concreta investendo in questo progetto,
garantiamo a chi sta prendendo la patente
un contributo di 1000 euro in caso di
acquisto di una vettura Citroen e poi tra tutti
quelli che parteciperanno a Ecopatente e
risponderanno correttamente ai quiz sarà
sorteggiata una persona che avrà un C4
Cactus in comodato d’uso per 5 mesi.
2CV è, invece, un progetto che gioca
molto sulla creatività e sul fattore umano.
Abbiamo deciso di restaurare una 2CV
che era prossima alla rottamazione e gli
abbiamo ridato vita non solo dal punto
di vista tecnico ma anche esteticamente
andando a recuperare il progetto di Serge
Gevin, una serie speciale del 1982 che
non aveva mai visto la luce. Siamo entrati
in contatto con lui che l’aveva disegnata,
basandoci sulla sua descrizione e sui suoi
bozzetti, è stata realizzata completamente
in Italia. I colori sono il bianco e il giallo,
due colori gioiosi, si chiama 2CV Soleil
perché per lui stesso guardandola
bisognava pensare al sole, al mare e
alla gioia di vivere. Si tratta di un modello
che incarna molte delle caratteristiche dei
valori del marchio stesso e che ancora
oggi andiamo a mettere in evidenza”.
Motorsport, ExpoTech Modena (Foto Archivio)
TUTTI I MERCOLEDI E VENERDI
177 DTT
canale 177
LEPROVE
Toyota Aygo
X-Wave
Carrozzeria esterna Fire Red
Allestimenti interni bi-color x-custom
Il vero fiore all’occhiello è il tetto apribile in tessuto
di F. GHERARDI
Toyota Aygo X-Wave (Foto Archivio)
Dopo aver provato, ed avervi
raccontato, la nuova Toyota Aygo
lo scorso dicembre, siamo tornati a
strettissimo contatto con la piccola
city car giapponese, e nella fattispecie
con la sua versione top di gamma la
X-Wave, quella con il tettino apribile,
quella che più di tutte ne esalta
spirito e dinamismo. Da un punto di
vista tecnico non esistono differenze
rispetto alle altre versioni: motore 1.0
VVT-i da 69 CV, Euro 5 e Start&Stop di
serie, la trazione è anteriore, il cambio
manuale a cinque rapporti. Il piacere
di guida rimane, quindi, all’altezza
delle aspettative, la maneggevolezza
particolarmente
accentuata
e
confermata da un diametro di sterzata
appena superiore ai 10 metri (10,2
per l’esattezza). Discorso analogo
per le dimensioni che, ribadiamo, per
la nuova Aygo si attestana appena
sotto i 3,5 metri di lunghezza e il 1,5
m di altezza, ed appena sopra il 1,6
di larghezza. La velocità massima è
di 160 km/h, l’accelerazione da 0 a
100 stimata sui 14,3 secondi. Da un
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punto di vista estetico, la nuova Aygo
sembra davvero affermarsi, anche
in termini di interessi ed attenzioni
che raccoglie girando per strada,
come un vero e proprio gioiellino di
design, e la versione X-Wave con
questo tetto apribile in tela Black
lo è ancora di più. Il colore della
carrozzeria è Fire Red, un’esclusiva
della versione X-Wave, le maniglie
sono in tinta, mentre gli specchietti
retrovisori esterni richiamano la
stessa colorazione Black, seppur più
lucida nei toni, del tetto. Sul frontale
inconfondibile, ormai, X decorativa
sempre di color nero, nel posteriore
Dettaglio dei gruppi ottici anteriori (Foto Archivio)
Inconfondibile X sul muso (Foto Archivio)
invece mini spoiler che ne accentua
il carattere dinamico. I gruppi ottici si
caratterizzano anche per luci diurne
al LED, mentre i cerchi sono in lega
da 15”. All’interno, esclusiva anche in
questo caso per la versione X-Wave,
allestimenti bi-color x-custom con
sedili in pelle e tessuto Black Wave.
Per il resto, l’altro colore dominante
su cruscotto e portiere laterali rimane
il rosso, della stessa tonalità Fire Red
utilizzata per gli esterni. Il volante è
in pelle, regolabile in altezza, con
comandi multifunzione e forme
generose come spesso succede
nelle auto Toyota. I sedili anteriori
sono comodi e spaziosi, malgrado
l’abitacolo rimane quello, classico, di
una city car, climatizzatore automatico
e sistema multimendiale Mirro Link
Motore 1.0 VVT-i da 69 CV (Foto Archivio)
con interfaccia touchscreen da 7”
che domina la plancia e permette di
usufruire di tutte le principali funzioni.
Mancano i sensori per il parcheggio,
ma la telecamera posteriore e
l’ampio monitor touch da 7”, oltre alle
dimensioni ridotte della vettura ed una
manegevolezza da alte prestazioni,
rendono il parcheggio davvero
semplice e comodo in ogni situazione.
Mini spoiler nel posteriore (Foto Archivio)
Interni bi-color, al centro della plancia schermo touch da 7”
Mirror Link (Foto Archivio)
Comoda la telecamera posteriore di assistenza al parcheggio (Foto
Archivio)
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LE PROVE
Pomello del cambio con inserti cromati (Foto Archivio)
Pomello del cambio e maniglie apri
porta presentano inserti cromati a
rappresentare un ulteriore elemento
di decoro, ma il vero fiore all’occhiello,
ovviamente, rimane il tetto apribile.
Basta utilizzare il punsante riportato
sopra lo specchietto retrovisore
interno per azionarlo, e al tempo
stesso per chiuderlo, la fase di
apertura è diretta in automatico,
quella di chiusura presenta un doppio
scatto. Luminosità e design, con il
tetto aperto il fascino ed il confort
della piccola Aygo sembrano davvero
esaltati al massimo. A proposito
di confort (alla guida), di serie il
sistema di assistenza alla frenata e
di assistenza alla partenza in salita,
così come il controllo elettronico
della stabilità e della trazione e, solo
Specchietti retrovisori in tinta Black si differenziano dal
resto della carrozzeria Fire Red (Foto Archivio)
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Volante in pelle con comandi (Foto Archivio)
per la versione cambio manuale, il
limitatore della velocità. In termini
di sicurezza, 6 airbag ed abitacolo
indeformabile ad alta protezione,
oltre ad ABS + ripartitore elettronico
della frenata. Prezzo di listino, per
questa versione W-Wave cinque
porte (c’è anche naturalmente quella
a 3) provata dalla nostra redazione è
di 14.000 euro.
Tetto apribile in tessuto visto dall’interno (Foto Archivio)
LEINTERVISTE
DS: la sfida è lanciata
La DS5 come vettura da copertina
DS3 Cabrio e DS4 certezze consolidate
L’assalto al segmento premium è appena cominciato
a cura di F. GIANANDREA DE ANGELIS
intervista di F. GHERARDI
La nuova DS5 (Foto Archivio)
Debutto assoluto nei nostri sudi
televisivi per Florian Martin, responsabile
comunicazione DS, con il quale abbiamo
parlato di tutte le sfaccettature e le
prospettive del nuovo marchio PSA che
si pone come obiettivo quello di rinnovare
l’alto di gamma francese.
Anche se di fatto DS è presente
sul mercato da oltre sessanta anni
con il proprio brand di riferimento,
ultimamente
avete
creato
un’autonomia sempre più definitiva da
quella che era la casa madre Citroen:
“La DS creata nel 2009 come linea
premium di Citroen era nata come
una scommessa e si è tradotta in oltre
500.000 vetture vendute. Arrivati a questo
traguardo, abbiamo deciso di procedere
con lo step superiore, ossia creare un
vero e proprio brand, staccare DS da
Citroen lanciando un marchio premium
con un’identità che abbiamo presentato
di recente a Ginevra con una nuova
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vettura. Da giugno 2014 è stato creato
ufficialmente il terzo brand del gruppo
PSA, e da lì si sono composte le squadre
con varie direzioni anche a livello paese,
dando vita ad un lavoro di trasformazione
e di avventura da veri imprenditori”.
Già al Salone di Parigi si era avvertito
questo processo di indipendenza, ma
è stato il Salone di Ginevra il vostro
anno zero: avete presentato un nuovo
logo, una nuova firma, e vi siete posti
l’obiettivo concreto di rinnovare l’alto
di gamma francese:
“È vero, il marchio è stato creato l’anno
scorso, ma per il pubblico diventa
reale dal momento in cui c’è un auto
che lo rappresenta, nel nostro caso la
DS 5 presentata al Salone di Ginevra.
Dovevamo presentarla in uno stand
autonomo, con un’identità rinnovata,
quindi abbiamo approfittato di Ginevra
per fare questo reveal, per mostrare
il nuovo logo: il monogramma DS si
completa con la scritta Automobile,
volutamente in francese perché sono
proprio le origini parigine a distinguerci
nel mercato premium. Inoltre c’è la firma
“Spirit of avant-garde” che spiega un po’ il
nostro approccio verso il domani: quando
immaginiamo il futuro, lo guardiamo
con uno spirito d’avanguardia come lo
proponeva la DS originale del 1955”.
Regina indiscussa dell’ultimo Salone
di Ginevra, celebrata anche da tanti
colleghi presenti all’evento, la DS5
è stata votata miglior auto di serie
dell’intera kermesse:
“In effetti il successo dello stand si
percepiva chiaramente: DS 5 ha una linea
unica, già la sua ombra è inconfondibile
grazie al design ispirato all’aeronautica.
Poi ci sono i chrome blade sul cofano
che sono molto attraenti, e soprattutto
c’è la nuova firma: per il pubblico la DS
5 è l’ammiraglia di un nuovo marchio, e
si fa notare per la calandra verticale con il
“Sì, abbiamo già aperto l’ordinabilità, le
auto arriveranno nelle concessionarie i
primi di giugno e partiranno da lì tutte le
operazioni di pre-lancio, di lancio e delle
prove. I prezzi partono da 39.900 euro per
la versione THP, e salgono fino a 48.000
euro per la Hybrid 4x4 Sport Chic, la
versione top di gamma”.
Florian Martin, Resp Comunicazione DS, intervistato nei nostri studi da Filippo
Gherardi (Foto Archivio)
monogramma e i fari DS LED vision, i quali
hanno tre moduli a LED che sembrano
diamanti incastonati all’interno del faro.
Inoltre è stata una delle prime a mettere
a disposizione una versione ibrida-diesel,
quella uscita tre anni fa ma che ancora
oggi a livello tecnologico propone una
soluzione che pochi offrono”.
Entrando
nel
dettaglio
delle
caratteristiche della vettura: proiettori
con tecnologia al LED e allo Xeno sia
anteriori che posteriori, indicatori di
direzione a LED, griglia esagonale con
cornice cromata, doppio terminale
di scarico integrato nello scudo,
all’interno nuovi materiali e elementi
di arredo che ricordano il mondo
dell’orologeria, e da un punto di vista
tecnico motori con potenze che variano
dai 120 a 210 cavalli e garantiscono
consumi particolarmente ridotti:
“Facendo un cenno al mondo
dell’orologeria,
una
delle
nostre
caratteristiche principali è la lavorazione
della pelle: abbiamo in azienda degli
artigiani che lavorano sui sedili della
DS 5, interamente cuciti a mano e con
un disegno ispirato al cinturino di un
famoso orologio di marca francese. Dal
lato tecnologico, c’è una gamma motori
molto ampia che va dai turbo benzina
ai Blue HDi Euro 6 che sono sotto i 4
l/100km, quindi dei consumi veramente
bassi soprattutto considerando il target
di DS 5, per la maggior parte aziende e
liberi professionisti, ossia persone che
cercano attraverso l’auto un’espressione
di se ma stando attenti ai consumi.
Abbiamo introdotto su DS 5 il sistema di
sorveglianza di angolo morto, c’è il touch
pad all’interno che permette di avere molti
meno tasti sulla plancia rispetto a come
era prima, e infine i servizi di connettività:
lanciamo il DS Connect che integra i servizi
di chiamata di assistenza e di emergenza
localizzata, utili in caso di incidente o di altri
problemi, e l’applicazione per smartphone
che può essere connessa a qualsiasi
tipo di dispositivo per essere sempre in
contatto con l’automobile”.
A inizio giugno dovrebbe essere
commercializzata, e nelle scorse
settimane avete anche annunciato i
prezzi della DS 5:
Chiudendo con DS 5, quali ambizioni ci
sono con questa macchina?
“Con questa auto segniamo il lancio del
brand, quindi in termini di immagine
e di notorietà è un evento enorme, ci
puntiamo tanto per dare un segnale a
tutto il settore automotive. In termini di
volumi abbiamo già venduto migliaia di
esemplari, cercheremo comunque di
fare ancora di più lavorando nel settore
delle aziende, alla quale questa auto si
presta perfettamente per dimensioni
ed equipaggiamenti, e sulla sua unicità:
credo che in questo segmento un’auto
con una linea e delle finiture interne del
genere, abbinate ad una tecnologia di alto
livello, non esista”.
Ci siamo concentrati su DS 5, ma non
è solo questa macchina a far parlare di
sé e ad incassare premi, perché negli
ultimi Saloni, tanto a Parigi quanto
a Ginevra, abbiamo visto nel vostro
stand la concept car Divine DS, che
proprio a Parigi ha vinto il premio di
“miglior concept car” della kermesse.
Una macchina bellissima, rimarrà
un’idea o c’è la possibilità di vederla
concretamente sul mercato?
“Il primo obiettivo di Divine DS, che ha
riscontrato un successo incredibile, era
quello di esprimere ciò che eravamo
capaci di fare: abbiamo un centro stile
incredibile che attraverso una concept
La DS3 Cabrio provata su strada dalla nostra redazione (Foto Archivio)
17
LEINTERVISTE
DS4 (Foto Archivio)
car può mostrare il meglio di se. Non
parlo solo di stile esterno, ma anche della
parte interna: Divine DS ha inaugurato
un nuovo concetto di rivestimenti interni
personalizzabili e intercambiabili con
l’utilizzo di materiali più che pregiati, come
i cristalli Swarosky e i ricami di Lesage.
Divine DS annuncia ciò che sappiamo
fare di meglio e a grandi linee quello che
sarà il corso stilistico delle DS di domani,
a partire dall’evoluzione dalla calandra,
ma non è votata a diventare un’auto di
serie”.
anno, sembra che stia incassando
molti consensi anche da parte del
pubblico:
“È il nostro gioiellino, la vettura DS che
ha riscosso maggior successo come
dimostrano le 300.000 vendite fatte, ma
sono state anche le varie edizioni limitate
che abbiamo creato a contribuire a
questo buon risultato. Cerchiamo con DS
3 di creare delle collezioni, di farla vivere,
di giocare su questo spirito parigino
animandola con i colori dei tetti, degli
adesivi e dei rivestimenti interni”.
Passando invece ad una vettura di serie
che noi di Professione Motori abbiamo
provato e di cui abbiamo parlato molto,
la DS 3 Cabrio: un modello presente
ormai da tempo sul mercato, con tante
novità come la gamma motori Euro 6,
il tettino apribile fino a 120 km /h e i
gruppi ottici a LED. Di fatto giovanile e
al passo con i tempi, ma anche pratica
e tecnologica:
“Abbiamo rinnovato la DS 3 Cabrio in
termini di stile, nella versione 1.2 Pure Tech
da 110 cavalli che avete provato presenta
un nuovo motore tre cilindri di cilindrata
ridotta, quindi con un utilizzo fantastico in
tutte le condizioni perché ti dà coppia da
subito e ha consumi contenuti, ma senza
toglierti il piacere di avere un motore turbo,
un propulsore ideale per chiunque pensi
di avvicinarsi a DS 3. Inoltre ha il vantaggio
di essere cinque posti come la berlina, e
avendo una struttura identica ha anche
la stessa tenuta di strada, oltre ad avere
il bagagliaio più capiente della categoria;
possiamo dire che è un prodotto adatto a
tutte le situazioni”.
A proposito di edizioni limitate,
l’ultima è stata la Emeraude Addict
che si caratterizza per gli inserti verde
smeraldo sui cerchi, sul tettino e sugli
specchietti retrovisori. E’ un’edizione
limitata pensata per far vedere il
tocco di creatività che rinnovate
continuamente:
“Il verde smeraldo è disponibile su tutta la
gamma e su tutti gli allestimenti, ma per
lanciarlo abbiamo scelto proprio di creare
questa versione, ne sono stati fatti 120
esemplari che presentano il nuovo colore
sia all’esterno che all’interno: lo troviamo
sulla plancia, sul rivestimento dei sedili,
sul pomello del cambio e persino sulla
chiave. Su quest’auto abbiamo integrato
di serie i fari DS LED Vision, i cerchi in lega
da 17 pollici, il DS Connect, ed abbiamo
lanciato anche il Blue HDi da 75 cavalli,
che è il motore più ecologico della gamma
con consumi di 3,4l/100km; un’offerta
assolutamente di rilievo per il mercato”.
DS 3 Cabrio è sul mercato da qualche
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Per completezza di gamma dobbiamo
parlare anche di DS 4, sulla quale
avete proposto ad inizio febbraio delle
nuove motorizzazioni, per la precisione
cinque in quattro mesi, e presto ne
dovrebbe arrivare una sesta:
“Non è stato un semplice passaggio
Euro 6, abbiamo cambiato gran parte
dell’offerta; per citare quelli più rilevanti:
1.6 turbo benzina cambio manuale e
automatico, 1.6 Blue HDi, 2.0 Blue HDi da
180 cavalli con cambio automatico EAT6.
Quest’ultimo è un nuovo cambio con
convertitore di coppia, quindi un’offerta
che non avevamo prima e che fornisce
super prestazioni. Effettivamente stiamo
per lanciare un altro propulsore, entra in
produzione questo mese: il 1.6 Blue HDi
120 con cambio automatico EAT6, è
il cuore di questo segmento, il C, che è
molto incentrato su quella cilindrata. Con
DS 4 proponiamo uno stile unico, una
raffinatezza a livello di cura dei materiali
incredibile, ma ci siamo messi anche al
passo con i tempi dal lato di tecnologia e
motorizzazioni”.
Per chiudere, lo scorso 22 aprile
c’è stato il Salone di Shangai e voi
eravate presenti. Com’è andata oltre
Europa e qual è il futuro di DS nelle
nuove frontiere ma anche in mercati
consolidati?
“È andata molto bene, la Cina e l’Asia
sono dei mercati strategici e importanti
per l’automotive, quindi per noi fonte di
sviluppo, e per questo abbiamo creato
delle silhouette specifiche e lanciato
la nuova DS 5 per le città asiatiche. Per
quanto riguarda il futuro, abbiamo una
strategia prodotto abbastanza articolata
ma che non è più separata sui continenti:
il nostro obiettivo è quello di rinnovare la
gamma ed avere sei modelli mondiali,
senza distinzione tra veicoli asiatici ed
europei”.
AUTOMOTIVE
PorscheBoxsterSpyder
Motore da 375 CV, il tettino si apre manualmente
Stereo e climatizzatore sono a richiesta
Sono passati ben tre anni da quando
la Porsche presentò l’ultima versione
della Boxster Spyder. Ora il marchio
tedesco ha deciso di farla rivivere e lo
ha fatto rendendola ancora più potente.
Anche per la Nuova Porsche Boxster
Spyder, la Casa Teutonica ha deciso
di intraprendere lo stesso percorso
seguito con la Cayman GT4, che monta
il motore sei cilindri da 3.8 litri della 911
Carrera S, accoppiato ad un cambio
manuale a sei marce. Il motore della
911 è capace di produrre 375 CV, che
riducono il suo tempo di accelerazione
in 4,3 secondi, 4 decimi più veloce,
quindi, rispetto alla Boxster GTS. Inoltre,
questa maggior potenza la porta a
raggiungere la velocità massima di
289 km/h, 9 in più sempre rispetto alla
Boxster GTS. Ci sono due elementi visivi
che caratterizzano la Nuova Porsche
di M. ELVIRETTI
Boxster Spyder, la parte superiore e la
calandra posteriore. Invece di avere un
tettino ad azionamento elettrico qui è
manuale per risparmiare peso, mentre
la calandra posteriore presenta una
serie di alette che si dirigono verso la
parte posteriore della vettura. Oltre ai
due cambiamenti più evidenti, si fanno
notare le fasce anteriori e posteriori
che sono esclusive solo per questo
modello di Spyder. Il frontale della Nuova
Porsche Boxster Spyder presenta,
invece, delle prese d’aria più grandi e un
“labbro” anteriore più sporgente, anche
il diffusore posteriore è stato modificato.
Anche l’interno dell’abitacolo della
nuova Boxster Spyder è stato aggiornato
attraverso i sedili sportivi Plus, un
volante di diametro minore e le scritte
“Spyder” ricamate sui poggiatesta. Per
aiutare a ridurre maggiormente il peso,
la Nuova Porsche Boxster Spyder perde
il suo sistema audio standard e l’aria
condizionata. La Nuova Porsche Boxster
Spyder arriverà nelle concessionarie
nel mese di luglio, ma è già ordinabile.
Il prezzo di partenza è 83.084 euro IVA
inclusa.
McLaren 570S
La prima di una generazione di Sport Series
Dimensioni e peso contenuti, prestazioni e dotazioni ottimali
di F. GIANANDREA DE ANGELIS
Dopo essere stata sotto la luce dei
rilfettori dello scorso Salone di New York,
la McLaren 570S sta facendo gli ultimi
preparativi per l’uscita sul mercato ad un
prezzo non certo accessibile per tutti, poco
meno di 200.000 euro, ma comunque più
contenuto rispetto alle sue concorrenti.
Etichettata dalla stessa casa come la
prima nata di una nuova generazione di
Sport Series, la McLaren 570S ha tutte
le caratteristiche di una supersportiva,
ad iniziare dalle dimensioni: 456 cm
di lunghezza. 210 di larghezza e 120
di altezza. La monoscocca in fibra di
carbonio e i pannelli della carrozzeria in
alluminio permettono all’auto di pesare
solamente 1.313 chili (150 in meno rispetto
alle rivali per quello che ha annunciato
la casa) che sicuramente favoriscono
le prestazioni del V8 biturbo di 3,799
cc da 570 cavalli, montato in posizione
posteriore-centrale; il rapporto peso/
potenza è pari a 2,3 kg per cavallo, cosa
20
che permette di avere un’accelerazione da
0 a 100 km/h in 3,2 secondi e una velocità
massima di 328 km/h. A supportare il
propulsore c’è un cambio sequenziale a
sette rapporti e delle sospensioni a doppio
triangolo, dotate di barre antirollio sia
davanti che dietro, mentre le geometrie
possono essere impostate in tre diverse
modalità: Normal, Sport e Track. Anche
l’estetica è stata pensata in funzione delle
prestazioni, ovviamente, ma senza troppe
esagerazioni, e l’ottima aerodinamica è
stata abbinata ad un profilo slanciato e ad
un frontale semplice e classico. All’interno
della McLaren 570S c’è un abitacolo
comodo, che mette a disposizione sedili
dal design sportivo oppure stradale,
rivestibili in pelle come il volante; per
finire,una ricca dotazione tecnologica:
display touchscreen da 7 pollici,
Bluetooth, radio digitale o satellitare,
e a richiesta lo speciale allestimento
“ByMcLaren” che riprende quello della
675LT.
BANDIERAASCACCHI
SAETTA
MAIORCHINA
Lorenzo imprendibile a Le Mans
Rossi conquista un prezioso secondo posto
Dovizioso terzo, Marquez e la Honda in difficoltà
di M. ELVIRETTI
Dopo Jerez arriva il secondo successo per Lorenzo che adesso tallona Rossi nella classifica mondiale (Foto Archivio)
Jorge Lorenzo vince, e convince, nel
Gran Premio Monster Energy di Le
Mans. Il messaggio è chiaro: per il
Mondiale quest’anno bisognerà tenere
conto di lui. Valentino Rossi è però
secondo, grazie ad una prestazione
maiuscola, che ha cancellato i problemi
avuti sulla sua Yamaha per tutto il
weekend. Completa il podio Andrea
Dovizioso, davanti alla Honda di Marc
Marquez, apparso in difficoltà sul circuito
transalpino. Un segnale importante,
dunque, quello del numero 99 che
dopo la vittoria di Jerez si aggiudica la
seconda medaglia d’oro consecutiva,
lasciando briciole agli avversari. Che
Lorenzo sia in giornata si vede sin
dalla prima staccata, quando Marquez
viene bruciato e tenta di riprendersi la
testa frenando tardissimo, ma andando
lungo. E questo è solo il primo errore
per il campione della Honda, che a Le
22
Mans fatica a governare la sua moto: al
sesto giro va lungo ed è costretto ad una
corsa all’inseguimento. Rossi invece
sembra mettersi subito alle spalle i
dubbi del resto del weekend e inizia
la sua rimonta: uno dopo l’altro passa
Marquez, Iannone e Dovizioso. Al 13°
giro è secondo, ma stavolta la sfida a
Lorenzo è rimandata. Nonostante il
grande ritmo del Dottore, infatti, il suo
compagno di squadra è imprendibile.
“Abbiamo sofferto parecchio in prova,
non riuscivo a guidare la moto al limite,
come a Jerez. Oggi –domenica ndr- ho
rischiato di più, ho fatto qualcosa di
diverso per la gara e alla fine è andata
bene”, è stato il commento a caldo di
Valentino Rossi, che ha proseguito: “Ho
avuto un buon passo con il giro veloce
ed ero competitivo. Ho fatto una grande
battaglia con le Ducati poi Jorge era
troppo veloce per andare a prenderlo.
Comunque una gara solida, una guida
solida, mi sono divertito e sono 20 punti
importanti per il campionato”. Andrea
Dovizioso si dice soddisfatto del terzo
posto centrato nel Gp di Francia: “Ho
faticato un po’, ho dovuto spingere ma
non avevo margine da guadagnare in
frenata. Alla fine non avevo il passo
di Lorenzo e per me è stato difficile
tenere il passo di Valentino quando
mi ha superato, avevo spinto duro per
stare con Lorenzo ma tornare sul podio
è importante per il campionato”. A dare
spettacolo ci pensano quindi Marquez
e Iannone, che danno vita a un duello
eterno, durissimo e fenomenale
per il quarto posto: dopo tre giri di
sportellate, incroci di traiettoria e cambi
di posizione a prevalere è lo spagnolo.
Ma l’abruzzese della Ducati, con una
spalla ancora dolorante, è da applausi.
Tante, infine, le cadute nel corso
BANDIERAASCACCHI
Rossi, Lorenzo e Dovizioso sul podio di Le Mans (Foto Archivio)
della gara: la più importante quella
del rientrante Pedrosa, che alla fine
conclude 16°. Costretti al ritiro invece
Redding, Crutchlow e Miller, per la gioia
di Bautista che regala all’Aprilia un punto
mondiale. In classifica Rossi sale a quota
102, con Lorenzo pericolosamente a 87.
Dovizioso terzo a 83. Marquez è solo
a quota 69, a ben 33 punti da Rossi.
Tre i punti chiave, secondo noi, della
gara: il primo, la partenza e la prima
curva. Lorenzo è scattato benissimo,
ha superato sullo slancio Marquez e
alla chicane ha passato all’esterno
Dovizioso. Non ci fosse riuscito, avrebbe
faticato di più a tenere a bada Rossi;
secondo, la competitività di Rossi: in
grande difficoltà fino a dopo il warm
up, Valentino ha ritrovato competitività
grazie ad una mossa della squadra.
«E’ stato cambiato il bilanciamento
della moto» ha detto genericamente
senza entrare nel dettaglio; terzo ed
ultimo punto, le difficoltà della Honda:
al contrario, Marquez sembrava aver
trovato nel warm up una messa
a punto efficace, ma in gara
tutto è andato male. «Ho lottato
più con la moto che con gli
avversari, non avevo feeling,
faticavo in entrata di curva. Un
problema che non avevo solo
io, ma tutti i piloti Honda. Ho
rischiato di cadere 3-4-5 volte
e così ho rallentato; poi, con
lo svuotarsi del serbatoio la
situazione è migliorata, fino alla
bella sfida con Iannone: è stato
l’unico momento divertente
del GP» ha detto Marquez,
sempre sorridente, ma anche
preoccupato per la situazione.
Prossimo appuntamento quello
del Mugello, dove è inutile dire
che ci sarà un tifo sfrenato per Rossi
e Dovizioso, con Marquez e Lorenzo
pronti a guastare la festa dei due
italiani.
Marc Marquez e alla sue spalle Andrea Iannone (Foto Archivio)
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Hanno collaborato
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