le prove - Professione Calcio
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ANNO 3 - n° 10 - 20 MAGGIO 2015 - € 1,OO LE PROVE: TOYOTA AYGO X-WAVE INTERVISTE: FLORIAN MARTIN (RESP COMUNICAZIONE DS) 16-18 MARCO FRESCHI (RESP COMUNICAZIONE CITROEN) 8-10 12-14 MERCEDES GLE MERCOLEDI alle 21:20 E VENERDI alle 21:05 SU 177 DTT 6 canale 177 406x283YHYBRIDProfessioneMotori.indd 1 15/05/15 09.04 HIGHTECH Le auto di Google sono sicure Coinvolte in 11 incidenti Tutti lievi, e non per colpa loro Google Self-Driving Car (Foto Archivio) Proseguono, in silenzio e a testa bassa, le sperimentazioni di Google sulle automobili a guida autonoma. I risultati raccolti finora sono talmente soddisfacenti che a Mountain View hanno deciso di fare un ulteriore passo in avanti. Come si legge dal blog ufficiale del colosso californiano, questa estate un piccolo numero di prototipi sarà lasciato girare sulle strade cittadine attorno al centro di 4 ricerca con a bordo dei cosiddetti “safety drivers”, ovvero degli addetti che in caso di necessità possono attivare sterzo e pedali rimovibili. La velocità di questi mezzi sarà limitata a 25 miglia orarie (40 km/h). Sempre secondo Chris Urmson, che del progetto Self-Driving Car di Google è il direttore, nel corso delle sperimentazioni con le Lexus RX450h modificate, è stato percorso più di un di F. GRISOLI milione di km e recentemente addirittura più di 10mila km in una settimana. Questo significa che è stata raccolta esperienza equivalente di circa 75 anni di guida di un adulto americano. Sono stati forniti anche i dati relativi agli incidenti con coinvolgimento delle Self-Driving Cars: sono 11 in totale, tutti lievi e mai per colpa dei mezzi di Mountain View, ma per distrazione di altri utenti della strada. Tamponamenti posteriori, laterali e un passaggio col rosso: questa la statistica. Il rapporto di Google fa capire come anche questo tipo di situazioni siano molto “istruttive”: in primo luogo perché i suoi sensori e algoritmi si sono rivelati statisticamente molto più attenti rispetto al conducente umano; in secondo luogo i comportamenti sbagliati degli utenti della strada non fanno altro che “insegnare” alla Self-Driving Car come comportarsi la volta successiva, rendendo la macchina di Google ancora più sicura di quanto già non sia. 2674_TIM_expo_PROFMOTORI_220X315.indd 1 01/04/15 11:02 AUTOMOTIVE Mercedes GLE Motorizzazioni 4,6 e 8 cilindri e fino a 449 CV Il sistema Dynamic Select gestisce i programmi di guida Il nuovo frontale consegna maggior aggressività di P. BIANCHI Mercedes GLE (Foto Archivio) Per il 30 esimo compleanno del sistema a trazione integrale Mercedes 4Matic, presente su 18 vetture, vengono presentati i due nuovi modelli GLE e GLE Coupè. Il più popolare dei SUV in Italia, l’ML, abbandona il suo storico nome per dar posto alla sigla GLE con motorizzazioni a 4/6/8 cilindri e potenze fino a 449 cv. Per la GLE coupé ci troviamo davanti ad una nuova frontiera dei SUV con DNA sportivo: basta dare un’occhiata alle numerose caratteristiche delle coupé Mercedes, come ad esempio la targa posteriore, collocata in una posizione più bassa, oppure alla fiancata marcatamente sportiva. La caratteristica più importante è in termini di risparmio di consumo (17% in meno rispetto all’attuale ML), garantito dal cambio automatico a nove marce presente sui modelli diesel. Le motorizzazioni previste saranno due benzina (da 3.0 e 4.7 cc) e due diesel (2.1 e 3.0). Nel campo della meccanica si evidenziano le maggiori novità. Per stare al passo con le migliorie dei modelli ibridi presentate dai maggiori competitor negli ultimi anni, Mercedes propone il modello GLE 500 e 4Matic, che eroga 442 CV ottenuti dalla compartecipazione di 116 cv del motore elettrico e i 333 erogati dal V6 3.0 a benzina. Tutti i modelli sono equipaggiati con il sistema Dynamic 6 Select che permette una gestione dei programmi di guida da quelli più sportivi a quelli più confortevoli. Per il pacchetto estetico c’è da notare un frontale più basso e largo che garantisce alla vettura tedesca una connotante aggressività e sportività. Migliorato anche l’equipaggiamento degli interni, dove la lussuosa abitabilità rende disponibili tutte le soluzioni tecnologiche possibili brevettate nell’azienda fondata nel lontano 1926. Il Display presente sul cruscotto si adegua ai nuovi standard tecnologici (aumentato fino a 8 pollici) ed è gestito dal pad rotante (oppure da un optional touch pad). L’inizio delle consegne è previsto per agosto 2015 con prezzi da 53.966 euro. Interni della Mercedes GLE Coupe (Foto Archivio) LEINTERVISTE Citroen: ricerca continua Il nuovo Berlingo diventa più tecnologico La rivoluzione C4 Cactus e lo stile di C1 Con il concept Aircross arriva il plug-in ibrido a cura di D. M. D’AMBROSIO Intervista di F. GHERARDI Marco Freschi, resp Comunicazione Citroen, intervistato di Filippo Gherardi (Foto Archivio) È tornato a trovarci Marco Freschi, resp Comunicazione Citroen, in un periodo particolarmente ricco di contenuti, e novità, per il marchio francese sul fronte prodotti e non solo. Tante novità in casa Citroen negli ultimi tempi. Partiamo dall’autentica auto di copertina presentata all’ultimo Salone di Ginevra: la nuova Berlingo. Novità estetiche nel frontale con proiettori LED e paraurti aggiornato, il quale differirà a seconda del tipo di allestimento, immutate le dimensioni e anche lo spazio: “Berlingo è un grande successo del nostro marchio, è proprio quello che ha inaugurato questa nuova tipologia di automobile, un nuovo segmento di mercato. È, infatti, una vettura polivalente, polifunzionale, dalle grandi doti di utilità e versatilità. Lanciata nel 1996 ha venduto più di tre milioni di esemplari tra la versione trasporto merci e quella trasporto persone. In questo momento si rinnova mantenendo i valori che ne hanno decretato il successo, come l’abitabilità e lo spazio nel bagagliaio, aggiungendo, 8 però, nuovi elementi stilistici specialmente nel frontale: nuova mascherina, nuova calandra, nuovi fari al LED, e un carico di tecnologia sia all’interno, con funzionalità per chi guida e per chi sta a bordo, che con una nuova famiglia di motorizzazioni BluHDi tutte Euro 6”. Punto di forza di questa macchina è l’abitabilità che avete lasciato immutata, il portabagagli oscilla tra un minimo di 675 e un massimo di 3000 litri e aumentano, appunto, anche le dotazioni tecnologiche: “Si tratta di un miglioramento continuo del prodotto pur mantenendo saldi i valori fondanti che il cliente classico vuole avere. Mi riferisco, ad esempio, alle famiglie con bambini che hanno bisogno di grandi spazi nel bagagliaio per depositare passeggini o carrozzine, ma che desiderano allo stesso tempo una vettura moderna e in linea con le nuove tecnologie, per questo motivo è stato inserito uno schermo touch da 7 pollici che raggruppa buona parte della strumentalizzazione e dei comandi della vettura stessa. Il nostro obiettivo è fare delle vetture facili da utilizzare, facili da vivere, delle macchine antistress, perché le automobili devono essere delle compagne di viaggio per noi, e devono essere al 100% utili, e questo vuol dire anche offrire una tecnologia che sia semplice da utilizzare”. Qual è il listino prezzi della Berlingo e quando la vedremo sul mercato? “Per quanto riguarda le motorizzazioni ci sono tre livelli di potenza, soprattutto per la versione diesel che è di solito la più venduta in Italia: 75, 100 e 120 cavalli, tutte 1.6, BlueHDi e quindi Euro 6. I prezzi vanno da 18.750 euro ai 23.550 euro, quindi un range assolutamente accessibile e in linea con quelle che sono le caratteristiche della vettura e del mercato. Arriverà ai primi di giugno, siamo in fase di pre-lancio”. Un modello che invece già da diversi mesi è sul mercato è la Citroen C4 Cactus, una vettura che sta iniziando ad incassare anche premi importanti: è arrivata seconda a Ginevra come “Auto dell’anno 2015” e al Salone di New York ha vinto il titolo di “2015 World Car Design of the Year” come la macchina più bella o comunque più particolare dal punto di vista estetico. Possiamo definirla un concentrato di estetica e di tecnologia, una rivoluzione su quattro ruote firmata Citroen: “Sì, è il manifesto di quello che vogliamo essere come marchio, della nuova immagine che vogliamo dare. La filosofia di costruzione di questa vettura, i principi sulla quale l’abbiamo realizzata sono quelli che ci hanno sempre contraddistinto e che sempre lo faranno. Questi valori sono quelli della semplicità e della facilità d’uso, del design, ed in effetti la C4 Cactus è una vettura che rompe completamente tutti gli schemi della berlina tradizionale quindi è molto originale e facilmente riconoscibile, un po’ come le Citroen del passato che erano subito riconducibili al marchio perché assolutamente identificabili . Ha, poi, un carico tecnologico anche in questo caso molto importante e un peso notevolmente contenuto. La riduzione delle masse è un elemento chiave per garantire alla vettura dei consumi e delle emissioni inquinanti più bassi possibili. In questo caso abbiamo ridotto il peso di 200 Kg rispetto a una vettura della stessa dimensione e dello stesso segmento, una cifra enorme, e l’abbiamo fatto attraverso l’utilizzo di materiali molto particolari, acciai ad alto limite elastico ma molto leggeri. Materiali innovativi sono stati utilizzati anche per l’interno, ogni scelta ha avuto come obiettivo quello di ridurre il peso. Ciò ci ha permesso di ottenere una vettura che nella versione Blue HDi da 100 CV consuma solo 3,4 l/100 km, valori che nemmeno le citycar più economiche riescono ad ottenere, e che conta solo 89 grammi di CO2, numeri molto difficili da raggiungere per questa categoria di automobili. C’è poi tutta la questione del confort che per Citroen è un elemento fondamentale, che è stato curato nei minimi particolari, con un assorbimento delle sospensioni di altissimo livello. L’accoglienza all’interno della vettura è particolare, grazie a un sedile unito per i posti anteriori, un vero e proprio sofà, che rende molto caloroso e accogliente Citroen C4 Cactus (Foto Archivio) Il concept Citroen Aircross (Foto Archivio) l’ambiente. Tutto è stato studiato proprio nell’ottica di avere una vettura facile, bella da vivere e da utilizzare durante i viaggi, senza stress anche nell’utilizzo cittadino. Del resto, ricordiamo che C4 Cactus ha questi evidenti Airbump laterali che sono delle protezioni in termoplastica molto innovativa con delle capsule di aria compressa che sono in grado di attutire i piccoli urti cittadini, ed anche questo garantisce una certa serenità di viaggio poiché non si ha paura di piccoli incidenti che rovinerebbero l’automobile”. All’ultimo Motor Show di Bologna, oltre alla C4 Cactus, presente nel vostro stand c’era anche la nuova C1, lanciata anch’essa nei mesi scorsi sul mercato. Proprio tu, e proprio in occasione del salone bolognese, ci hai descritto la vostra nuova citycar con queste testuali parole: “Rinnovata completamente rispetto alla versione precedente, grazie a questo nuovo frontale caratterizzato dai fari su due livelli. Forti caratteristiche di maneggevolezza, di agilità, d’economicità d’uso, sopratutto in ambito cittadino. Nuove motorizzazioni e poi c’è la capotta apribile fino a 120 km/h e fino alla fila posteriore” Insomma, verrebbe da aggiungere, sembra quasi di guidare una cabrio: “È un efficace riassunto delle caratteristiche di C1, una vettura che ha avuto un gran successo dal 2005 in poi proprio per queste sue caratteristiche anche se quella principale è, a mio avviso, la simpatia. Per simpatia intendo il suo essere facile da utilizzare da tutti, da parcheggiare, ora anche con una telecamera posteriore che aiuta ulteriormente nelle manovre, da usare in città perché è agile e sguscia nel traffico. È davvero una compagna per l’utilizzo quotidiano dal fare la spesa a portare i figli a scuola e offre grande piacevolezza, i motori sono prestazionali, consumano poco ma sono anche brillanti e poi c’è la possibilità con un pulsante di aprire il tetto e di godere della luce del sole e del vento che rendono ancora migliore l’esperienza di guida”. Mi sembra che C1 rappresenti in pieno l’evoluzione del settore citycar, possibile che possa essere considerata una pioniera delle citycar del nuovo millennio? “È vero, se la prima era ancora un po’ spartana, questa è più completa. È stato fatto un grande lavoro anche sull’assorbimento dei rumori, quindi l’insonorizzazione è stata maggiormente curata, è diventata più matura come versione ed è quello che il cliente vuole. Vuole avere un livello di confort e di prestazioni al quale, anche su una citycar, non riusciamo più a rinunciare. La nuova C1 rappresenta tutto ciò”. All’ultimo Salone di Shanghai, Citroen oltre a dare il via alla commercializzazione in Cina per C4 Picasso e Gran C4 Picasso, ha presentato in anteprima assoluta il nuovo concept car Citroen Aircross, prodotto in occasione del 50 millionesimo veicolo venduto. La vera 9 LEINTERVISTE Citroen Berlingo all’ultimo Salone di Ginevra (Foto Archivio) novità è rappresentata dall’ibrido plugin insieme a una straordinaria cura per l’aggiornamento tecnologico e il confort del passeggero. E poi se la C4 Cactus ha gli Airbump, l’Aircross ha gli Alloy Bump: “È un SUV di 4,55 metri, quindi di mediograndi dimensioni, e si tratta di un concept importante per diversi motivi. Dal punto di vista tecnologico è il primo esempio di ibrido benzina plug-in, quindi un insieme di motorizzazioni benzina, termiche, tradizionali ed elettriche che combinate riescono a garantire prestazioni di altissimo livello perché i due motori insieme assicurano una potenza di 300 CV e la possibilità di avere la trazione sulle quattro ruote motrici, elemento imprescindibile per un SUV. Dal punto di vista estetico è altrettanto importante perché mostra il nuovo design del marchio Citroen che era stato evidenziato su Cactus, ma lo fa su una vettura di segmento superiore adattandola a quello che è l’utilizzo del SUV, ad esempio gli Airbump evolvono in questi Alloy Bump che sono questa volta di un acciaio molto particolare, leggero ma resistente, e sono collocati nella parte bassa della carrozzeria proprio perché devono riparare da sassi e da tutti gli ostacoli che si possono trovare in un utilizzo fuori strada. Troviamo, comunque, degli elementi di design tipici del marchio Citroen come i fari su due livelli, i fari a LED, la carrozzeria con l’andamento molto liscio e rigoroso; tutti elementi che si trovano sia in Cactus che in questo concept da cui sicuramente prenderemo spunto per i modelli del futuro sia in termini stilistici che tecnologici”. Quest’anno Citroen è protagonista anche nel ciclismo visto che è partner per il Giro d’Italia della squadra TINK OFF-SAXO, che vanta nelle sue fila atleti come Contador, Basso, Sagan: “Abbiamo fatto una collaborazione a livello 10 globale con questo team internazionale con atleti di altissimo livello e l’abbiamo fatto fornendo tutti i veicoli alla squadra, in particolare la Citroen C5 Tourer, quindi la versione station wagon. É interessante l’utilizzo delle vetture da parte di una squadra ciclistica, le automobili devono essere delle compagne di viaggio affidabili, performanti, capaci di andare piano, magari in salita, con marce basse senza rovinare il motore, e allo stesso tempo devono essere velocissime nell’intervenire in caso di problemi tecnici. Inoltre, devono essere attrezzate con equipaggiamenti sia di radio che con collegamenti televisivi e, ancora, essere in grado di portare del materiale per i ricambi delle attrezzature delle bici dei corridori in gara”. Chiudiamo con un commento su due argomenti di stretta attualità. Il progetto Ecopatente di cui voi siete partner Citroen C1 (Foto Archivio) ufficiali, un’idea nata sei anni fa che si prefissa l’obiettivo di una guida sicura per i giovani e non solo, ed anche la scommessa stimolante di casa Citroen legata alla 2CV “Ecopatente è un progetto a cui noi abbiamo aderito con entusiasmo perché interpreta due valori fondamentali di Citroen: l’attenzione all’ambiente e la sicurezza. E’ rivolto ai giovani, a una nuova generazione di neopatentati a cui vogliamo veramente parlare perché pensiamo di avere una gamma prodotti adeguata a loro, in particolare con C4 Cactus. Abbiamo deciso di farlo in maniera concreta investendo in questo progetto, garantiamo a chi sta prendendo la patente un contributo di 1000 euro in caso di acquisto di una vettura Citroen e poi tra tutti quelli che parteciperanno a Ecopatente e risponderanno correttamente ai quiz sarà sorteggiata una persona che avrà un C4 Cactus in comodato d’uso per 5 mesi. 2CV è, invece, un progetto che gioca molto sulla creatività e sul fattore umano. Abbiamo deciso di restaurare una 2CV che era prossima alla rottamazione e gli abbiamo ridato vita non solo dal punto di vista tecnico ma anche esteticamente andando a recuperare il progetto di Serge Gevin, una serie speciale del 1982 che non aveva mai visto la luce. Siamo entrati in contatto con lui che l’aveva disegnata, basandoci sulla sua descrizione e sui suoi bozzetti, è stata realizzata completamente in Italia. I colori sono il bianco e il giallo, due colori gioiosi, si chiama 2CV Soleil perché per lui stesso guardandola bisognava pensare al sole, al mare e alla gioia di vivere. Si tratta di un modello che incarna molte delle caratteristiche dei valori del marchio stesso e che ancora oggi andiamo a mettere in evidenza”. Motorsport, ExpoTech Modena (Foto Archivio) TUTTI I MERCOLEDI E VENERDI 177 DTT canale 177 LEPROVE Toyota Aygo X-Wave Carrozzeria esterna Fire Red Allestimenti interni bi-color x-custom Il vero fiore all’occhiello è il tetto apribile in tessuto di F. GHERARDI Toyota Aygo X-Wave (Foto Archivio) Dopo aver provato, ed avervi raccontato, la nuova Toyota Aygo lo scorso dicembre, siamo tornati a strettissimo contatto con la piccola city car giapponese, e nella fattispecie con la sua versione top di gamma la X-Wave, quella con il tettino apribile, quella che più di tutte ne esalta spirito e dinamismo. Da un punto di vista tecnico non esistono differenze rispetto alle altre versioni: motore 1.0 VVT-i da 69 CV, Euro 5 e Start&Stop di serie, la trazione è anteriore, il cambio manuale a cinque rapporti. Il piacere di guida rimane, quindi, all’altezza delle aspettative, la maneggevolezza particolarmente accentuata e confermata da un diametro di sterzata appena superiore ai 10 metri (10,2 per l’esattezza). Discorso analogo per le dimensioni che, ribadiamo, per la nuova Aygo si attestana appena sotto i 3,5 metri di lunghezza e il 1,5 m di altezza, ed appena sopra il 1,6 di larghezza. La velocità massima è di 160 km/h, l’accelerazione da 0 a 100 stimata sui 14,3 secondi. Da un 12 punto di vista estetico, la nuova Aygo sembra davvero affermarsi, anche in termini di interessi ed attenzioni che raccoglie girando per strada, come un vero e proprio gioiellino di design, e la versione X-Wave con questo tetto apribile in tela Black lo è ancora di più. Il colore della carrozzeria è Fire Red, un’esclusiva della versione X-Wave, le maniglie sono in tinta, mentre gli specchietti retrovisori esterni richiamano la stessa colorazione Black, seppur più lucida nei toni, del tetto. Sul frontale inconfondibile, ormai, X decorativa sempre di color nero, nel posteriore Dettaglio dei gruppi ottici anteriori (Foto Archivio) Inconfondibile X sul muso (Foto Archivio) invece mini spoiler che ne accentua il carattere dinamico. I gruppi ottici si caratterizzano anche per luci diurne al LED, mentre i cerchi sono in lega da 15”. All’interno, esclusiva anche in questo caso per la versione X-Wave, allestimenti bi-color x-custom con sedili in pelle e tessuto Black Wave. Per il resto, l’altro colore dominante su cruscotto e portiere laterali rimane il rosso, della stessa tonalità Fire Red utilizzata per gli esterni. Il volante è in pelle, regolabile in altezza, con comandi multifunzione e forme generose come spesso succede nelle auto Toyota. I sedili anteriori sono comodi e spaziosi, malgrado l’abitacolo rimane quello, classico, di una city car, climatizzatore automatico e sistema multimendiale Mirro Link Motore 1.0 VVT-i da 69 CV (Foto Archivio) con interfaccia touchscreen da 7” che domina la plancia e permette di usufruire di tutte le principali funzioni. Mancano i sensori per il parcheggio, ma la telecamera posteriore e l’ampio monitor touch da 7”, oltre alle dimensioni ridotte della vettura ed una manegevolezza da alte prestazioni, rendono il parcheggio davvero semplice e comodo in ogni situazione. Mini spoiler nel posteriore (Foto Archivio) Interni bi-color, al centro della plancia schermo touch da 7” Mirror Link (Foto Archivio) Comoda la telecamera posteriore di assistenza al parcheggio (Foto Archivio) 13 LE PROVE Pomello del cambio con inserti cromati (Foto Archivio) Pomello del cambio e maniglie apri porta presentano inserti cromati a rappresentare un ulteriore elemento di decoro, ma il vero fiore all’occhiello, ovviamente, rimane il tetto apribile. Basta utilizzare il punsante riportato sopra lo specchietto retrovisore interno per azionarlo, e al tempo stesso per chiuderlo, la fase di apertura è diretta in automatico, quella di chiusura presenta un doppio scatto. Luminosità e design, con il tetto aperto il fascino ed il confort della piccola Aygo sembrano davvero esaltati al massimo. A proposito di confort (alla guida), di serie il sistema di assistenza alla frenata e di assistenza alla partenza in salita, così come il controllo elettronico della stabilità e della trazione e, solo Specchietti retrovisori in tinta Black si differenziano dal resto della carrozzeria Fire Red (Foto Archivio) 14 Volante in pelle con comandi (Foto Archivio) per la versione cambio manuale, il limitatore della velocità. In termini di sicurezza, 6 airbag ed abitacolo indeformabile ad alta protezione, oltre ad ABS + ripartitore elettronico della frenata. Prezzo di listino, per questa versione W-Wave cinque porte (c’è anche naturalmente quella a 3) provata dalla nostra redazione è di 14.000 euro. Tetto apribile in tessuto visto dall’interno (Foto Archivio) LEINTERVISTE DS: la sfida è lanciata La DS5 come vettura da copertina DS3 Cabrio e DS4 certezze consolidate L’assalto al segmento premium è appena cominciato a cura di F. GIANANDREA DE ANGELIS intervista di F. GHERARDI La nuova DS5 (Foto Archivio) Debutto assoluto nei nostri sudi televisivi per Florian Martin, responsabile comunicazione DS, con il quale abbiamo parlato di tutte le sfaccettature e le prospettive del nuovo marchio PSA che si pone come obiettivo quello di rinnovare l’alto di gamma francese. Anche se di fatto DS è presente sul mercato da oltre sessanta anni con il proprio brand di riferimento, ultimamente avete creato un’autonomia sempre più definitiva da quella che era la casa madre Citroen: “La DS creata nel 2009 come linea premium di Citroen era nata come una scommessa e si è tradotta in oltre 500.000 vetture vendute. Arrivati a questo traguardo, abbiamo deciso di procedere con lo step superiore, ossia creare un vero e proprio brand, staccare DS da Citroen lanciando un marchio premium con un’identità che abbiamo presentato di recente a Ginevra con una nuova 16 vettura. Da giugno 2014 è stato creato ufficialmente il terzo brand del gruppo PSA, e da lì si sono composte le squadre con varie direzioni anche a livello paese, dando vita ad un lavoro di trasformazione e di avventura da veri imprenditori”. Già al Salone di Parigi si era avvertito questo processo di indipendenza, ma è stato il Salone di Ginevra il vostro anno zero: avete presentato un nuovo logo, una nuova firma, e vi siete posti l’obiettivo concreto di rinnovare l’alto di gamma francese: “È vero, il marchio è stato creato l’anno scorso, ma per il pubblico diventa reale dal momento in cui c’è un auto che lo rappresenta, nel nostro caso la DS 5 presentata al Salone di Ginevra. Dovevamo presentarla in uno stand autonomo, con un’identità rinnovata, quindi abbiamo approfittato di Ginevra per fare questo reveal, per mostrare il nuovo logo: il monogramma DS si completa con la scritta Automobile, volutamente in francese perché sono proprio le origini parigine a distinguerci nel mercato premium. Inoltre c’è la firma “Spirit of avant-garde” che spiega un po’ il nostro approccio verso il domani: quando immaginiamo il futuro, lo guardiamo con uno spirito d’avanguardia come lo proponeva la DS originale del 1955”. Regina indiscussa dell’ultimo Salone di Ginevra, celebrata anche da tanti colleghi presenti all’evento, la DS5 è stata votata miglior auto di serie dell’intera kermesse: “In effetti il successo dello stand si percepiva chiaramente: DS 5 ha una linea unica, già la sua ombra è inconfondibile grazie al design ispirato all’aeronautica. Poi ci sono i chrome blade sul cofano che sono molto attraenti, e soprattutto c’è la nuova firma: per il pubblico la DS 5 è l’ammiraglia di un nuovo marchio, e si fa notare per la calandra verticale con il “Sì, abbiamo già aperto l’ordinabilità, le auto arriveranno nelle concessionarie i primi di giugno e partiranno da lì tutte le operazioni di pre-lancio, di lancio e delle prove. I prezzi partono da 39.900 euro per la versione THP, e salgono fino a 48.000 euro per la Hybrid 4x4 Sport Chic, la versione top di gamma”. Florian Martin, Resp Comunicazione DS, intervistato nei nostri studi da Filippo Gherardi (Foto Archivio) monogramma e i fari DS LED vision, i quali hanno tre moduli a LED che sembrano diamanti incastonati all’interno del faro. Inoltre è stata una delle prime a mettere a disposizione una versione ibrida-diesel, quella uscita tre anni fa ma che ancora oggi a livello tecnologico propone una soluzione che pochi offrono”. Entrando nel dettaglio delle caratteristiche della vettura: proiettori con tecnologia al LED e allo Xeno sia anteriori che posteriori, indicatori di direzione a LED, griglia esagonale con cornice cromata, doppio terminale di scarico integrato nello scudo, all’interno nuovi materiali e elementi di arredo che ricordano il mondo dell’orologeria, e da un punto di vista tecnico motori con potenze che variano dai 120 a 210 cavalli e garantiscono consumi particolarmente ridotti: “Facendo un cenno al mondo dell’orologeria, una delle nostre caratteristiche principali è la lavorazione della pelle: abbiamo in azienda degli artigiani che lavorano sui sedili della DS 5, interamente cuciti a mano e con un disegno ispirato al cinturino di un famoso orologio di marca francese. Dal lato tecnologico, c’è una gamma motori molto ampia che va dai turbo benzina ai Blue HDi Euro 6 che sono sotto i 4 l/100km, quindi dei consumi veramente bassi soprattutto considerando il target di DS 5, per la maggior parte aziende e liberi professionisti, ossia persone che cercano attraverso l’auto un’espressione di se ma stando attenti ai consumi. Abbiamo introdotto su DS 5 il sistema di sorveglianza di angolo morto, c’è il touch pad all’interno che permette di avere molti meno tasti sulla plancia rispetto a come era prima, e infine i servizi di connettività: lanciamo il DS Connect che integra i servizi di chiamata di assistenza e di emergenza localizzata, utili in caso di incidente o di altri problemi, e l’applicazione per smartphone che può essere connessa a qualsiasi tipo di dispositivo per essere sempre in contatto con l’automobile”. A inizio giugno dovrebbe essere commercializzata, e nelle scorse settimane avete anche annunciato i prezzi della DS 5: Chiudendo con DS 5, quali ambizioni ci sono con questa macchina? “Con questa auto segniamo il lancio del brand, quindi in termini di immagine e di notorietà è un evento enorme, ci puntiamo tanto per dare un segnale a tutto il settore automotive. In termini di volumi abbiamo già venduto migliaia di esemplari, cercheremo comunque di fare ancora di più lavorando nel settore delle aziende, alla quale questa auto si presta perfettamente per dimensioni ed equipaggiamenti, e sulla sua unicità: credo che in questo segmento un’auto con una linea e delle finiture interne del genere, abbinate ad una tecnologia di alto livello, non esista”. Ci siamo concentrati su DS 5, ma non è solo questa macchina a far parlare di sé e ad incassare premi, perché negli ultimi Saloni, tanto a Parigi quanto a Ginevra, abbiamo visto nel vostro stand la concept car Divine DS, che proprio a Parigi ha vinto il premio di “miglior concept car” della kermesse. Una macchina bellissima, rimarrà un’idea o c’è la possibilità di vederla concretamente sul mercato? “Il primo obiettivo di Divine DS, che ha riscontrato un successo incredibile, era quello di esprimere ciò che eravamo capaci di fare: abbiamo un centro stile incredibile che attraverso una concept La DS3 Cabrio provata su strada dalla nostra redazione (Foto Archivio) 17 LEINTERVISTE DS4 (Foto Archivio) car può mostrare il meglio di se. Non parlo solo di stile esterno, ma anche della parte interna: Divine DS ha inaugurato un nuovo concetto di rivestimenti interni personalizzabili e intercambiabili con l’utilizzo di materiali più che pregiati, come i cristalli Swarosky e i ricami di Lesage. Divine DS annuncia ciò che sappiamo fare di meglio e a grandi linee quello che sarà il corso stilistico delle DS di domani, a partire dall’evoluzione dalla calandra, ma non è votata a diventare un’auto di serie”. anno, sembra che stia incassando molti consensi anche da parte del pubblico: “È il nostro gioiellino, la vettura DS che ha riscosso maggior successo come dimostrano le 300.000 vendite fatte, ma sono state anche le varie edizioni limitate che abbiamo creato a contribuire a questo buon risultato. Cerchiamo con DS 3 di creare delle collezioni, di farla vivere, di giocare su questo spirito parigino animandola con i colori dei tetti, degli adesivi e dei rivestimenti interni”. Passando invece ad una vettura di serie che noi di Professione Motori abbiamo provato e di cui abbiamo parlato molto, la DS 3 Cabrio: un modello presente ormai da tempo sul mercato, con tante novità come la gamma motori Euro 6, il tettino apribile fino a 120 km /h e i gruppi ottici a LED. Di fatto giovanile e al passo con i tempi, ma anche pratica e tecnologica: “Abbiamo rinnovato la DS 3 Cabrio in termini di stile, nella versione 1.2 Pure Tech da 110 cavalli che avete provato presenta un nuovo motore tre cilindri di cilindrata ridotta, quindi con un utilizzo fantastico in tutte le condizioni perché ti dà coppia da subito e ha consumi contenuti, ma senza toglierti il piacere di avere un motore turbo, un propulsore ideale per chiunque pensi di avvicinarsi a DS 3. Inoltre ha il vantaggio di essere cinque posti come la berlina, e avendo una struttura identica ha anche la stessa tenuta di strada, oltre ad avere il bagagliaio più capiente della categoria; possiamo dire che è un prodotto adatto a tutte le situazioni”. A proposito di edizioni limitate, l’ultima è stata la Emeraude Addict che si caratterizza per gli inserti verde smeraldo sui cerchi, sul tettino e sugli specchietti retrovisori. E’ un’edizione limitata pensata per far vedere il tocco di creatività che rinnovate continuamente: “Il verde smeraldo è disponibile su tutta la gamma e su tutti gli allestimenti, ma per lanciarlo abbiamo scelto proprio di creare questa versione, ne sono stati fatti 120 esemplari che presentano il nuovo colore sia all’esterno che all’interno: lo troviamo sulla plancia, sul rivestimento dei sedili, sul pomello del cambio e persino sulla chiave. Su quest’auto abbiamo integrato di serie i fari DS LED Vision, i cerchi in lega da 17 pollici, il DS Connect, ed abbiamo lanciato anche il Blue HDi da 75 cavalli, che è il motore più ecologico della gamma con consumi di 3,4l/100km; un’offerta assolutamente di rilievo per il mercato”. DS 3 Cabrio è sul mercato da qualche 18 Per completezza di gamma dobbiamo parlare anche di DS 4, sulla quale avete proposto ad inizio febbraio delle nuove motorizzazioni, per la precisione cinque in quattro mesi, e presto ne dovrebbe arrivare una sesta: “Non è stato un semplice passaggio Euro 6, abbiamo cambiato gran parte dell’offerta; per citare quelli più rilevanti: 1.6 turbo benzina cambio manuale e automatico, 1.6 Blue HDi, 2.0 Blue HDi da 180 cavalli con cambio automatico EAT6. Quest’ultimo è un nuovo cambio con convertitore di coppia, quindi un’offerta che non avevamo prima e che fornisce super prestazioni. Effettivamente stiamo per lanciare un altro propulsore, entra in produzione questo mese: il 1.6 Blue HDi 120 con cambio automatico EAT6, è il cuore di questo segmento, il C, che è molto incentrato su quella cilindrata. Con DS 4 proponiamo uno stile unico, una raffinatezza a livello di cura dei materiali incredibile, ma ci siamo messi anche al passo con i tempi dal lato di tecnologia e motorizzazioni”. Per chiudere, lo scorso 22 aprile c’è stato il Salone di Shangai e voi eravate presenti. Com’è andata oltre Europa e qual è il futuro di DS nelle nuove frontiere ma anche in mercati consolidati? “È andata molto bene, la Cina e l’Asia sono dei mercati strategici e importanti per l’automotive, quindi per noi fonte di sviluppo, e per questo abbiamo creato delle silhouette specifiche e lanciato la nuova DS 5 per le città asiatiche. Per quanto riguarda il futuro, abbiamo una strategia prodotto abbastanza articolata ma che non è più separata sui continenti: il nostro obiettivo è quello di rinnovare la gamma ed avere sei modelli mondiali, senza distinzione tra veicoli asiatici ed europei”. AUTOMOTIVE PorscheBoxsterSpyder Motore da 375 CV, il tettino si apre manualmente Stereo e climatizzatore sono a richiesta Sono passati ben tre anni da quando la Porsche presentò l’ultima versione della Boxster Spyder. Ora il marchio tedesco ha deciso di farla rivivere e lo ha fatto rendendola ancora più potente. Anche per la Nuova Porsche Boxster Spyder, la Casa Teutonica ha deciso di intraprendere lo stesso percorso seguito con la Cayman GT4, che monta il motore sei cilindri da 3.8 litri della 911 Carrera S, accoppiato ad un cambio manuale a sei marce. Il motore della 911 è capace di produrre 375 CV, che riducono il suo tempo di accelerazione in 4,3 secondi, 4 decimi più veloce, quindi, rispetto alla Boxster GTS. Inoltre, questa maggior potenza la porta a raggiungere la velocità massima di 289 km/h, 9 in più sempre rispetto alla Boxster GTS. Ci sono due elementi visivi che caratterizzano la Nuova Porsche di M. ELVIRETTI Boxster Spyder, la parte superiore e la calandra posteriore. Invece di avere un tettino ad azionamento elettrico qui è manuale per risparmiare peso, mentre la calandra posteriore presenta una serie di alette che si dirigono verso la parte posteriore della vettura. Oltre ai due cambiamenti più evidenti, si fanno notare le fasce anteriori e posteriori che sono esclusive solo per questo modello di Spyder. Il frontale della Nuova Porsche Boxster Spyder presenta, invece, delle prese d’aria più grandi e un “labbro” anteriore più sporgente, anche il diffusore posteriore è stato modificato. Anche l’interno dell’abitacolo della nuova Boxster Spyder è stato aggiornato attraverso i sedili sportivi Plus, un volante di diametro minore e le scritte “Spyder” ricamate sui poggiatesta. Per aiutare a ridurre maggiormente il peso, la Nuova Porsche Boxster Spyder perde il suo sistema audio standard e l’aria condizionata. La Nuova Porsche Boxster Spyder arriverà nelle concessionarie nel mese di luglio, ma è già ordinabile. Il prezzo di partenza è 83.084 euro IVA inclusa. McLaren 570S La prima di una generazione di Sport Series Dimensioni e peso contenuti, prestazioni e dotazioni ottimali di F. GIANANDREA DE ANGELIS Dopo essere stata sotto la luce dei rilfettori dello scorso Salone di New York, la McLaren 570S sta facendo gli ultimi preparativi per l’uscita sul mercato ad un prezzo non certo accessibile per tutti, poco meno di 200.000 euro, ma comunque più contenuto rispetto alle sue concorrenti. Etichettata dalla stessa casa come la prima nata di una nuova generazione di Sport Series, la McLaren 570S ha tutte le caratteristiche di una supersportiva, ad iniziare dalle dimensioni: 456 cm di lunghezza. 210 di larghezza e 120 di altezza. La monoscocca in fibra di carbonio e i pannelli della carrozzeria in alluminio permettono all’auto di pesare solamente 1.313 chili (150 in meno rispetto alle rivali per quello che ha annunciato la casa) che sicuramente favoriscono le prestazioni del V8 biturbo di 3,799 cc da 570 cavalli, montato in posizione posteriore-centrale; il rapporto peso/ potenza è pari a 2,3 kg per cavallo, cosa 20 che permette di avere un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi e una velocità massima di 328 km/h. A supportare il propulsore c’è un cambio sequenziale a sette rapporti e delle sospensioni a doppio triangolo, dotate di barre antirollio sia davanti che dietro, mentre le geometrie possono essere impostate in tre diverse modalità: Normal, Sport e Track. Anche l’estetica è stata pensata in funzione delle prestazioni, ovviamente, ma senza troppe esagerazioni, e l’ottima aerodinamica è stata abbinata ad un profilo slanciato e ad un frontale semplice e classico. All’interno della McLaren 570S c’è un abitacolo comodo, che mette a disposizione sedili dal design sportivo oppure stradale, rivestibili in pelle come il volante; per finire,una ricca dotazione tecnologica: display touchscreen da 7 pollici, Bluetooth, radio digitale o satellitare, e a richiesta lo speciale allestimento “ByMcLaren” che riprende quello della 675LT. BANDIERAASCACCHI SAETTA MAIORCHINA Lorenzo imprendibile a Le Mans Rossi conquista un prezioso secondo posto Dovizioso terzo, Marquez e la Honda in difficoltà di M. ELVIRETTI Dopo Jerez arriva il secondo successo per Lorenzo che adesso tallona Rossi nella classifica mondiale (Foto Archivio) Jorge Lorenzo vince, e convince, nel Gran Premio Monster Energy di Le Mans. Il messaggio è chiaro: per il Mondiale quest’anno bisognerà tenere conto di lui. Valentino Rossi è però secondo, grazie ad una prestazione maiuscola, che ha cancellato i problemi avuti sulla sua Yamaha per tutto il weekend. Completa il podio Andrea Dovizioso, davanti alla Honda di Marc Marquez, apparso in difficoltà sul circuito transalpino. Un segnale importante, dunque, quello del numero 99 che dopo la vittoria di Jerez si aggiudica la seconda medaglia d’oro consecutiva, lasciando briciole agli avversari. Che Lorenzo sia in giornata si vede sin dalla prima staccata, quando Marquez viene bruciato e tenta di riprendersi la testa frenando tardissimo, ma andando lungo. E questo è solo il primo errore per il campione della Honda, che a Le 22 Mans fatica a governare la sua moto: al sesto giro va lungo ed è costretto ad una corsa all’inseguimento. Rossi invece sembra mettersi subito alle spalle i dubbi del resto del weekend e inizia la sua rimonta: uno dopo l’altro passa Marquez, Iannone e Dovizioso. Al 13° giro è secondo, ma stavolta la sfida a Lorenzo è rimandata. Nonostante il grande ritmo del Dottore, infatti, il suo compagno di squadra è imprendibile. “Abbiamo sofferto parecchio in prova, non riuscivo a guidare la moto al limite, come a Jerez. Oggi –domenica ndr- ho rischiato di più, ho fatto qualcosa di diverso per la gara e alla fine è andata bene”, è stato il commento a caldo di Valentino Rossi, che ha proseguito: “Ho avuto un buon passo con il giro veloce ed ero competitivo. Ho fatto una grande battaglia con le Ducati poi Jorge era troppo veloce per andare a prenderlo. Comunque una gara solida, una guida solida, mi sono divertito e sono 20 punti importanti per il campionato”. Andrea Dovizioso si dice soddisfatto del terzo posto centrato nel Gp di Francia: “Ho faticato un po’, ho dovuto spingere ma non avevo margine da guadagnare in frenata. Alla fine non avevo il passo di Lorenzo e per me è stato difficile tenere il passo di Valentino quando mi ha superato, avevo spinto duro per stare con Lorenzo ma tornare sul podio è importante per il campionato”. A dare spettacolo ci pensano quindi Marquez e Iannone, che danno vita a un duello eterno, durissimo e fenomenale per il quarto posto: dopo tre giri di sportellate, incroci di traiettoria e cambi di posizione a prevalere è lo spagnolo. Ma l’abruzzese della Ducati, con una spalla ancora dolorante, è da applausi. Tante, infine, le cadute nel corso BANDIERAASCACCHI Rossi, Lorenzo e Dovizioso sul podio di Le Mans (Foto Archivio) della gara: la più importante quella del rientrante Pedrosa, che alla fine conclude 16°. Costretti al ritiro invece Redding, Crutchlow e Miller, per la gioia di Bautista che regala all’Aprilia un punto mondiale. In classifica Rossi sale a quota 102, con Lorenzo pericolosamente a 87. Dovizioso terzo a 83. Marquez è solo a quota 69, a ben 33 punti da Rossi. Tre i punti chiave, secondo noi, della gara: il primo, la partenza e la prima curva. Lorenzo è scattato benissimo, ha superato sullo slancio Marquez e alla chicane ha passato all’esterno Dovizioso. Non ci fosse riuscito, avrebbe faticato di più a tenere a bada Rossi; secondo, la competitività di Rossi: in grande difficoltà fino a dopo il warm up, Valentino ha ritrovato competitività grazie ad una mossa della squadra. «E’ stato cambiato il bilanciamento della moto» ha detto genericamente senza entrare nel dettaglio; terzo ed ultimo punto, le difficoltà della Honda: al contrario, Marquez sembrava aver trovato nel warm up una messa a punto efficace, ma in gara tutto è andato male. «Ho lottato più con la moto che con gli avversari, non avevo feeling, faticavo in entrata di curva. Un problema che non avevo solo io, ma tutti i piloti Honda. Ho rischiato di cadere 3-4-5 volte e così ho rallentato; poi, con lo svuotarsi del serbatoio la situazione è migliorata, fino alla bella sfida con Iannone: è stato l’unico momento divertente del GP» ha detto Marquez, sempre sorridente, ma anche preoccupato per la situazione. Prossimo appuntamento quello del Mugello, dove è inutile dire che ci sarà un tifo sfrenato per Rossi e Dovizioso, con Marquez e Lorenzo pronti a guastare la festa dei due italiani. Marc Marquez e alla sue spalle Andrea Iannone (Foto Archivio) Amministrazione Via Carlo Emery, 47 - 00188 Roma Tel./Fax 06.5000975 [email protected] Reg. presso il Tribunale dell’Editoria Roma n° 38/2013 Direttore Responsabile Filippo Gherardi [email protected] In redazione Delfina Maria D’Ambrosio, Maurizio Elviretti Leonardo Frenquelli Federico Gianandrea de Angelis [email protected] Hanno collaborato Flavio Grisoli, Pierluigi Bianchi [email protected] Realizzazione grafica Elisabetta Di Paolo - [email protected] Impaginazione e creatività Rocco Lotito - [email protected] 23