Infine, la tesi - TeXPerfect home page: where TeX meets WordPerfect

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Infine, la tesi - TeXPerfect home page: where TeX meets WordPerfect
Infine, la tesi
(ma leggete questo anche se non dovete ancora scrivere la tesi, e/o se volete scrivere un qualsiasi documento, non necessariamente scientifico; maggiori dettagli nel
paragrafo “Altri vantaggi del TEX”, a pagina 4)
Oh, mio Dio . . .
Prima o poi (possibilmente prima), tutti noi (o per lo meno la maggior parte) si
trova davanti alla necessità (poiché di necessità si tratta) di scrivere la tesi. Si parlerà
quindi con un professore per decidere un argomento, si raccoglierà materiale, e si
comincierà a scrivere. Cosa? Be’, ciascuno vedrà ciò che deve scrivere.
Con cosa?
Suppongo che la risposta immediata a questa domanda sia “con il computer”.
Solo che non tutti hanno un computer, e/o non tutti sanno usarlo. Ma per quanto
riguarda questo io non posso dare una mano. Supporrò quindi di parlare con qualcuno che abbia accesso ad un computer, e che ne conosca anche solo minimamente le
funzionalità. Ora, qual’è il programma che la maggior parte (purtroppo) della gente
utilizza per scrivere?
La risposta è, tristemente, Word. Perché tristemente? Per parecchi motivi.
Innanzi tutto, Word non è un buon programma, nemmeno per quello che deve
fare (elaborazione testi: in inglese, word processing; è infatti un word processor);
sicuramente, non è il migliore nella sua categoria. Ed il motivo per cui è il più
diffuso è semplicemente che la Microsoft (la sua casa produttrice) ha usato una
politica di commercio aggressiva e frequentemente poco corretta; ha in tal modo
imposto questo standard 1, a scapito di tutti coloro che hanno del lavoro serio da fare
quando sono seduti al computer, e preferirebbero non perdere tempo con continui
malfunzionamenti, figurine che non fanno altro che saltellare per lo schermo e ridurre
la concentrazione, e operazioni che non funzionano mai come dovrebbero.
Chi ha provato ad usare Word per qualcosa di minimamente più articolato di un
semplice memorandum o rapporto sa quanto sia frustrante e deprimente convincere
Word a fare ciò che si vuole. Per non parlare del prezzo (in termini di soldi) che si
paga 2 per poterlo usare.
1
2
ma di vero standard non si può parlare, poiché persino le varie versioni di Word sono incompatibili
tra di loro.
e vi ricordo che Word l’avete pagato, ed anche salato; se non altro con l’acquisto del computer:
i programmi che trovate già installati non sono in omaggio, ma li pagate; provate a comprare
un computer equivalente al vostro, ma senza nessun programma o sistema operativo preinstallato, e—ammesso che ci riusciate—vedrete quanto meno vi costerà. Ovviamente, se avete copiato
abusivamente il programma, quanto scritto in questa nota non si riferisce a voi.
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L’uso di Word inoltre non fa altro che rafforzare lo strapotere della Microsoft
nel campo dell’informatica, premiando la strategia (moralmente) scorretta che ha
portato la Microsoft nella sua attuale posizione di dominio (non certo originata dalla
qualità dei suoi prodotti).
(Se volete informazioni sui motivi di tanto sfegatato odio verso la Microsoft ed il suo monopolio,
date un’occhiata al documento http://www.prosa.it/philosophy/art 44.html)
Se il problema fosse soltanto la cattiva qualità di Word o il monopolio della
Microsoft, la soluzione sarebbe semplicemente quella di usare un word processor
diverso da Word; ed esistono allora alternative gratuite (StarOffice) e non (ApplixWare di SuSE, WordPerfect Office della Corel, . . . ).
Ma tutti i word processor hanno almeno due forti limitazioni; la prima è che
sono, appunto, elaboratori di testi, e hanno talvolta motori tipografici scadenti (a
mio modesto parere, il migliore motore tipografico è quello del WordPerfect; ma pur
essendo il migliore, è lontano dall’essere perfetto, nonostante il nome). Per di più,
nel caso di testi scientifici, è da notare che le loro funzionalità in termini di formule
e compagnia sono, se non limitate, quanto meno difficili da usare.
A voi potrebbe non interessare che i word processor non abbiano un buon motore
tipografico. A me però interessa, poiché tengo al fatto che la mia tesi di laurea (e non
solo quella) abbia un bell’aspetto. Ma resta comunque il problema delle formule. Io
non conosco word processor nati per le applicazioni scientifiche; e siccome è facile che
il vostro testo contenga un gran numero di formule (matematiche, chimiche, etc), vi
troverete in grosse difficoltà con qualsiasi word processor.
Quello che serve è uno strumento che sia stato sviluppato specificatamente per
testi scientifici. Un tale strumento, ovviamente, esiste (se no, perché starei scrivendo
queste pagine?). Il nome del programma è TEX 3, ed esiste per praticamente tutte
le piattaforme (per sistemi posix come unix, linux, freeBSD, per Macintosh, e
ovviamente anche per Windows).
Cos’è il TEX
A detta del suo autore (Donald Ervin Knuth, professore emerito dell’Arte della Programmazione alla Stanford University) il TEX è un sistema tipografico “mirato alla
creazione di libri stupendi—e soprattutto di libri che contengono molta matematica 4”
Quindi, innanzi tutto, il TEX crea documenti di alta qualità tipografica (potete
vederne il risultato in questo momento; qualche dettaglio: osservate la differenza tra
il gruppo di lettere ffi ed il gruppo normalmente ottenuto con i word processor ffi).
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che non si pronuncia tex, ma τ χ (tech), poiché l’ultima lettera non è una ics, ma la
lettera greca χ (chi)
“intended for the creation of beautiful books—and especially for books that contain a lot of mathematics”. (TEXbook, Preface, page v).
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In secondo luogo, essendo nato per la creazione di testi scientifici, il TEX permette la creazione di formule matematiche con estrema facilità 5; vedremo più avanti
qualche dettaglio.
Usare il TEX
In ambiente scientifico, il TEX è largamente usato. Ad esempio le dispense della
maggior parte dei professori, ed anche (sigh) i compiti di esame sono scritti in TEX;
quasi tutte le riviste scientifiche richiedono (o accettano) dattiloscritti in TEX.
I motivi per cui il TEX è d’altra parte relativamente poco diffuso o conosciuto
sono molteplici, primo fra tutti il predominio della Microsoft, con le sue imposizioni
in termini di sistemi operativi ed applicativi. Dopo questo, il maggior motivo per
la relativamente scarsa conoscenza del TEX (soprattutto al di fuori degli ambienti
scientifici) è il fatto che il TEX, almeno nella sua forma più elementare, non è di
immediato utilizzo, e richiede un modo di pensare completamente diverso da quello
a cui si è abituati con i word processor.
Infatti, un documento TEX non viene scritto usando un’interfaccia (più o meno)
grafica (che certuni trovano) accattivante o di (apparentemente) facile comprensione
ed utilizzo 6.
La scrittura di un documento in TEX richiede innanzi tutto la creazione di un
sorgente, ovvero un semplice file di testo (creabile anche con Notepad, o con edit del
dos) che contiene sia il testo del documento, sia i codici di formattazione, scritti per
esteso. Le formule vengono introdotte da opportuni (brevissimi 7) segnali, ed il loro
contenuto è espresso mediante comandi.
I risultati sono eccellenti, sia per formule
√
−b±
inserite nel testo, come x =
√
−b ± b2 − 4c
x=
,
2a
b2 −4c
,
2a
Z
a
b
sia per formule evidenziate, come
cos x dx = [sin x]ba = sin b − sin a.
Il sorgente viene poi fatto elaborare al TEX, ottenendo un file che può poi essere
visualizzato e/o stampato (con un opportuno programma). Occorrono quindi almeno
tre (piccoli) programmi per creare e modificare un documento TEX: un editor, il TEX
stesso, ed un visualizzatore.
Il visualizzatore è sempre incluso nelle distribuzioni 8 TEX, ed inoltre esistono
convenzioni a cui aderiscono molti editor (ovviamente non quelli della Microsoft)
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7
8
questo posso dirlo con sicurezza; ho usato vari editor di equazioni, tra cui quello del Word e quello
del WordPerfect, ma nessuno dei due è all’altezza, per facilità d’uso, con il TEX.
anche se esistono interfacce grafiche per il TEX, almeno una delle quali è gratuita, e non per
Windows.
grande comodità quando si devono inserire parecchie formule immischiate con il testo
una distribuzione TEX è un insieme di file che includono TEX (il programma), un visualizzatore,
spesso vari pacchetti aggiuntivi, font gratuiti, etc; si usa il termine distribuzione poiché il TEX
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che permettono di sincronizzare il visualizzatore con l’editor, in modo da poter passare con (relativa) semplicità dal sorgente alla visualizzazione (e viceversa). Quindi
metter su un sistema completo per la creazione di documenti TEX è tutto sommato
abbastanza semplice.
Per quanto riguarda i documenti in sé, occorre conoscere (come in tutti i programmi) i comandi del TEX; è da osservare però che il TEX puro è molto complesso e
difficile da usare; esistono quindi dei formati TEX che semplificano l’utilizzo di specifiche funzioni; uno dei più diffusi è sicuramente il LATEX, la cui principale funzione è
separare la struttura del documento (capitoli, paragrafi, teoremi, esempi, dimostrazioni, etc) dall’aspetto (se usare il grassetto o il corsivo, quando e di quanto rientrare i
paragrafi, come scrivere i titoli, etc). Il LATEX, come molto altro nell’ambiente TEX, è
molto ben documentato, ed esistono anche manualetti introduttivi in italiano. Esiste
inoltre un’estensione del LATEX, creata dalla ams (American Mathematical Society),
chiamata AMS-LATEX, che semplifica notevolmente la gestione di ambienti come i
teoremi (e compagnia) e le relative dimostrazioni.
Per i fortunati che usano un vero sistema operativo (ovvero linux, o le varianti
BSD, ma certamente non Windows!) esistono anche interfacce grafiche al LATEX
(la più diffusa è certamente LyX, http://www.lyx.org), che sono ottime per i
principianti, poiché nascondono il codice, permettendo di lavorare in un ambiente
più familiare per coloro che migrano a TEX dall’uso dei word processor.
Altri vantaggi del TEX
Qualcuno potrebbe anche pensare che il TEX interessi solo coloro che devono scrivere
testi scientifici. Ebbene, no. Grazie alle sue eccezionali capacità tipografiche ed alla
facilità d’uso garantita da alcuni formati, il TEX può essere usato da chiunque, per
ottenere documenti di elevata qualità con sforzi ridotti. In particolare, un formato
chiamato ConTEXt 9 cerca di mettere in risalto le capacità tipografiche del TEX al
di là della composizione delle formule matematiche.
Interessante non solo per documenti tecnici/scientifici è la possibilità di aggiungere immagini al documento, ed esiste un programma “amico” del TEX, METAPOST,
dedicato alla creazioni di grafici; i grafici creati con METAPOST hanno il vantaggio di poter contenere testo creato con il TEX, ma TEX può inserire nei documenti
qualsiasi grafico o immagine.
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è stato reso pubblico dall’autore e ne esistono in circolazione varie implementazioni, che hanno
funzionalità di base identiche—è possibile compilare un documento TEX su qualunque distribuzione,
e si otterrà sempre lo stesso risultato—, ma talvota contengono aggiunte più o meno utili.
il ConTEXt è il formato che sto usando adesso per scrivere queste pagine.
4
T.
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A Il ConT Xt ha, tra e
T
E
le altre qualità, una superiore integrazione tra TEX e META
POST, con risultati eccezionali; pochi
sforzi permettono di ottenere effetti tipografici straordinari. Un esempio banale
è quello che state leggendo in questo momento; provate ad ottenere un risultato
simile con Word od un qualunque altro
word processor ! Si possono inserire
formule (come sin2 α+cos2 α = 1)
anche in queste strane parti
di testo. Carino, eh?
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EX
Fig. 1 Un esempio delle capacità tipografiche del
TEX, al di là delle formule
Un altro vantaggio non sempre evidenziato del TEX, e che riguarda principalmente
coloro che hanno intenzione di produrre documenti elettronici, è poi la possibilità
di creare documenti in formato PostScript e pdf di elevatissima qualità senza
grosse difficoltà.
E soprattutto con il ConTEXt la produzione dei pdf è non solo semplificata,
ma anche notevolmente potenziata, permettendo la creazione di documenti interattivi; ovviamente, diventa in questo caso anche molto semplice la produzione di
presentazioni (che non hanno nulla da invidiare a quelle create con strumenti come
PowerPoint e simili); anzi, oserei dire che è più facile ottenere effetti interessanti con
ConTEXt che con PowerPoint.
Procurarsi il TEX
Il TEX è reperibile gratuitamente su Internet; la principale fonte di informazioni
(con collegamenti a siti da dove scaricare le distribuzioni) è sicuramente il gruppo
utenti TEX internazionale (tug: TEX User Group, http://www.tug.org). Vi è poi
una rete di siti ftp nota come ctan (Comprehensive TEX Archive Network), che
forma una specie di deposito universale per il materiale sul TEX. La maggior parte
delle distribuzioni gratuite è reperibile su ctan; vediamone adesso qualcuna (se non
specifico l’indirizzo è perché non esiste una pagina web a cui fare riferimento, e
l’unico posto da cui le distribuzioni sono scaricabili è ctan).
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La più nota distribuzione TEX per sistemi operativi posix (unix, linux e simili),
è teTEX 10 (http://www.tug.org/tetex), inclusa con praticamente tutte le versioni
di linux; ne esistono però anche altre, come ad esempio NTEX 11; per OS/2 la
più nota è sicuramente emTEX. Infine, per Windows 12, esistono due distribuzioni
disponibili gratuitamente, fpTEX 10 e MikTEX (http://www.miktex.org); io uso
con grande soddisfazione 13 la seconda.
Ovviamente, se preferite, potete rivolgervi a produttori commerciali (i link potete
trovarli al sito del tug).
Se avete un accesso (veloce) ad Internet, potete scaricarvi le distribuzioni direttamente dai relativi siti; se no, potete chiedere a qualcuno che le ha già scaricate di
masterizzarvi una copia 14.
Aiuto!
Una delle cose più belle del TEX è che è facile trovare gente disposta ad aiutarti (e
ben pochi problemi restano senza soluzione 16). Ovviamente, la principale fonte di
informazione (in inglese) è il sito del tug. Esistono comunque varie altre fonti di
aiuto:
. i manuali (quasi tutto esiste in lingua inglese; un gruppo di utenti LATEX ha
cominciato a tradurre in italiano i più ‘richiesti’; un elenco delle traduzioni effettuate si trova al sito http://guild.prato.linux.it);
. la chat, su IRCnet, nei canali #tex e #tex-it; questi sono in realtà spesso vuoti
e/o silenti, a causa dello scarso numero di persone interessate al TEX che passano
il loro tempo in chat; io cerco di trovarmi in entrambi quando sono collegato, ma
questo accade per lo più tra le 22.30 e mezzanotte;
. i newsgroup; di questi per l’utente italiano i più importanti sono due (suppongo
che i newsgroup francese, tedesco e svedesi non vi interessino :-)):
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14
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teTEX ed fpTEX sono entrambe basate sugli stessi sorgenti, la distribuzione web2c (http://www.
tug.org/web2c). A proposito, notata la doppia nota a pié di pagina?
reperibile a http://web.mathematik.uni-stuttgart.de/ntex/WWW, anch’essa basata su web2c
e se usate Word ci sono altissime probabilità che lo usiate sotto Windows
gli studenti di Matematica dell’Università di Catania che hanno letto gli appunti dattiloscritti di
Algebra Superiore del professore Strano, o quelli di Analisi Non Lineare del professore Ricceri,
sanno di cosa parlo.
la cosa può tra l’altro essere fatta alla luce del sole, poiché le distribuzioni gratuite sono liberamente
distribuibili anche da terzi, purché non vengano chiesti soldi 15 in cambio.
tranne eventualmente il prezzo del cd—a proposito, notata la nota a pié di pagina nella nota a pié
a di pagina?
a differenza di molti problemi derivanti dall’uso di Word.
6
? il newsgroup internazionale news://comp.text.tex, a cui andrebbero rivolte
tutte le domande tecniche e meno tecniche, affinché tutti gli utenti TEX del
mondo possano usufruire delle discussioni che emergono, e tenendo anche
conto che i maggiori esperti del TEX seguono questo newsgroup;
? il newsgroup italiano news://it.comp.software.tex, orientato principalmente ai problemi legati all’uso del TEX per documenti in italiano; anche
risorsa d’emergenza per coloro che l’inglese non lo conoscono e non possono
pertanto scrivere nel newsgroup internazionale, o che hanno una certa fretta
e non possono pertanto attendere i (talvolta lunghi) tempi di reazione del
newsgroup internazionale;
Colgo l’occasione per riportare alcune buone regole sull’utilizzo dei newsgroup: i
newsgroup non sono il vostro help-desk personale, ed il loro funzionamente è garantito da persone che gratis et amore sacrificano il loro tempo per aiutare chi ne ha
bisogno; quindi
◦ non chiedete risposte private: tutti potranno cosı̀ usufruire delle risposte, e nel
caso di errori tutti potranno usufruire delle correzioni alle risposte;
◦ siate gentili: nessuno è costretto a rispondervi, e comportarsi da cafoni non incoraggia ad aiutare;
◦ se non ricevete risposta, aspettate almeno una settimana prima di riproporre la
domanda; usenet ha tempi di diffusione talvolta molto lunghi, e chi conosce la
risposta potrebbe non ricevere la domanda prima di tre o quattro giorni;
◦ prima di fare una domanda, controllate le vecchie discussioni, magari attraverso
un servizio come DeJa-News; la gente si stufa di sentirsi fare sempre le stesse
domande (FAQ: Frequently Asked Question(s));
◦ non abbandonate il newsgroup appena ricevuta una risposta: potrete ricambiare
il favore ricevuto aiutando chi non sa qualcosa che voi sapete.
Colofon
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eventuali orrori di altro genere sono da ascrivere all’autore dei fogli, e non al programma di composizione.
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