59 - Marinai d`Italia

Transcript

59 - Marinai d`Italia
Il mare nei fumetti
TEX e il mare
di Federico Lambardi
o, non esageriamo: Tex è e resterà
sempre un Ranger del Texas (1), cavallo, speroni e pistole comprese.
Nonostante questo però, nel suo eccellere in tutti i campi, Tex è in grado di sfoderare prestazioni acquatiche (di nuoto, salvataggio e apnea) di tutto riguardo, dimostrandosi anche, nelle storie che andremo
ad analizzare, un provetto marinaio.
Queste sue grandi capacità vengono
però espresse normalmente sui fiumi,
ambiente spesso presente nella vita del
Ranger, lasciando per l’acqua salata una
fetta di avventure molto più ridotta.
Partendo quindi dal presupposto di trovarci dinanzi ad un eroe ben più avvezzo
ai deserti della Monument Valley che alle
distese oceaniche, ci è parso curioso evidenziare proprio il rapporto di Tex con il
mare, ritenendola una nicchia di vita dell’eroe degna di nota.
Non possiamo però pretendere di esporre
in questa sede una ricerca completa ed
esauriente sulle vicende marinaresche di
Tex, ritenendolo un traguardo piuttosto
complicato poiché caratterizzato da due
aspetti di non facile identificazione.
Il primo è che a volte non è sempre evidente se lo spostamento sia avvenuto via
mare o no (in quanto non ci sono disegni
a dimostrarlo ma magari solo una scritta
del tipo “Due settimane dopo...”), mentre
N
1
il secondo è che non è semplice stabilire
ciò che può essere considerato o meno
un’avventura di mare.
Tralasceremo quindi, da buoni marinai,
qualsiasi avventura accaduta sui fiumi,
torrenti, laghi e paludi, anche se in prossimità del mare, e tutto ciò che è accaduto nelle acque marine di un porto, limitandoci a quelle avventure in mare che possono aver dato un’esperienza marinaresca a Tex.
La cartografia
Fin dai primi albi richiamata spesso nel
fumetto, la cartografia in Tex è sempre
stata oggetto di cura da parte dell’editore, riproducendo, anche se non sempre in
maniera impeccabile, gli ambienti frequentati dal Ranger. Questo ha permesso
al lettore di confrontarsi con un territorio
quasi “reale”, adattato sì al fumetto, ma
rappresentante città e montagne visibili
in un normale atlante. Spesso anche le
distanze, in miglia o giorni di cavallo, hanno un’approssimazione molto reale.
Per questo troviamo importante rimarcare che quasi tutti i nomi dei porti, città o
isole menzionati sono reali, permettendo
al lettore di calare Tex ancora di più nella
realtà Tex.
Ci piace anche ricordare che i disegnatori di Tex hanno spesso preso come esempio modellini di legno di navi dell’epoca,
fatti costruire per riprodurre il naviglio
presente negli albi, riuscendo abilmente
a combinare i particolari della realtà con
le inevitabili approssimazioni del disegno
a fumetti.
I porti, le navi, i marinai
Le città o i paesi di mare visitate da Tex
sono davvero molte, ma solo poche di
queste sono state anche punti d’imbarco:
è questo il caso di New Orleans, dove Tex
si reca molto spesso in aiuto del suo amico Nat Mac Kennet (sceriffo della città)
ma da dove si è imbarcato quasi soltanto
per inoltrarsi nelle intricate paludi della
Louisiana.
Volendo invece stilare una graduatoria
dei porti più usati per imbarcarsi, possiamo con certezza mettere al primo posto
S. Francisco (2) in California (Fig. 1), seguito da Galveston, Texas (Fig. 2), per
passare poi a Juneau, in Alaska (Fig. 3).
Le navi usate per i suoi spostamenti
oceanici sono in genere abbastanza simili tra loro, vale a dire classici velieri tre alberi (Fig. 4); sono in ogni modo capitati
anche una baleniera o semplici imbarcazioni con un po’ di tela a riva.
Note
(1) È bene precisare che Tex non è più un Ranger
in servizio attivo, benché continuamente venga
richiesto il suo intervento dal comando dei
Texas Rangers per risolvere casi particolarmente difficili.
2
(2) Anche qui di solito Tex è presente per aiutare il
suo amico Tom Devlin, capo della Polizia della
città.
Marinai d’Italia
59
Il mare nei fumetti
3
Tex e i “cavalloni”
Tex mozzo
Tex non soffre il mal di mare; e fin qui
niente di strano.
Anche se in mezzo ad una tempesta
oceanica troviamo Tex e i suoi pards (4)
intenti a farsi un giro di “bicchierini”, non
c’è niente di strano.
Dobbiamo, infatti, ricordarci che bere un
sorso di whisky è una cosa frequentissima in Tex, perché effettivamente è un
momento classico (definibile anche piaga) della storia del far west. Il fatto che
durante una tempesta sia presente una
bevuta è perché non si poteva fare a meno di inserirla, non potendo escludere
completamente dalla storia un momento
così caratteristico.
È già molto che si sia dovuto rinunciare
all’immancabile bistecca con patatine,
compagna fedele di ogni pranzo, e quindi certamente non sostituibile con del
pesce.
A questo proposito ci piace ricordare una
frase di Kit Carson, il quale una volta ha
detto “A me piace il pesce, purché sia
della razza a quattro zampe, con la coda
e le corna”.
Tex non è un marinaio, il mare non gli è
troppo simpatico, ma riesce a cavarsela
piuttosto bene in qualsiasi avventura marinaresca: questo in due parole il riassunto del suo rapporto con il mare.
A farci giungere a queste conclusioni
bastano anche i pochi spunti presenti
negli albi finora pubblicati (5), occasioni
rare ma importanti per capire.
Di fondamentale importanza è l’albo
n°156 “Lotta sul mare”, edito nell’Ottobre
1973, particolarmente rilevante perché vi
si trova concentrata buona parte dell’esperienza marinaresca accumulata da
Tex. Riusciamo innanzitutto a vedere un
Tex vestito quasi da marinaio, senza la
classica camicia gialla e il fazzoletto nero
intorno al collo, ma con un pesante maglione girocollo.
Appaiono poi tre disegni di un inedito Tex,
prima mozzo, munito di redazza che lustra
il ponte di coperta (fig. 7), poi alle prese
con delle drizze di uno degli alberi del vascello (fig. 8) ed infine pronto a salire sulle griselle (fig. 9). Questi sono gli unici casi nelle sue tante avventure in cui possiamo vederlo veramente marinaio.
Riteniamo però opportuno a questo punto
osservare che, proprio per l’unicità di questi episodi, il nostro eroe appare fin da subito un po’ troppo navigato, capace cioè di
sfoggiare delle capacità notevolmente eccessive per un cow-boy che, oltretutto, è
alla prima esperienza nel settore.
In particolare ci pare strana sia l’eccessiva dimestichezza nelle manovre delle vele (mestiere lungo ad impararsi su un veliero), sia la grande disinvoltura nell’uso
del gergo marinaresco.
Esemplare è la vignetta a pagina 47 in cui
Tex, per fuggire da bordo del veliero in
questione, inizia a tagliare del sartiame
7
4
Omogenei e stereotipati sono anche i marinai che si incontrano, normalmente
grandi bevitori, facce da galera e sempre
pronti alla rissa.
Per quando riguarda i comandanti bisogna invece spendere due parole in più. Innanzitutto essi sono sempre chiamati erroneamente “Capitano”, chiaro segno di
una cultura “terragnola” dura a morire. In
secondo luogo essi vengono di norma
rappresentati in due modi ben distinti:
quelli signorili, dalla perfetta divisa (Fig. 5)
e quelli trasandati, facili all’ira e che imprecano di continuo. È questo il caso dell’unico vero uomo di mare più volte apparso nelle avventure di Tex, un personaggio
a pieno diritto iscrivibile nella lista dei nemici del Ranger. Stiamo parlando del Capitano (e dai!) Drake, detto Barbanera
(Fig. 6) del quale però parleremo più approfonditamente più avanti.
60
Marinai d’Italia
La prima volta
Ci pare utile inserire a questo punto
qualche informazione che possa aiutare
ad inquadrare meglio l’epoca del personaggio.
Stando alle poche notizie ricavabili dalle
sue avventure, Tex nasce in Texas nel
1838, in un ranch nei pressi di Rock
Spring, non lontano dalle sorgenti del
fiume Nueces (3).
La prima volta che si parla di mare è nel
numero 7 “Il patto di sangue”, dove a pagina 33 si vede un giovanissimo Tex che,
nella cittadina di Guaymas, nel golfo di
California (Messico), si imbarca per raggiungere l’isola di Tiburon.
Questo però non è che l’inizio.
5
8
Note
(3) Oggi il paese si chiama Rock Springs, conta
1500 abitanti circa, ed è raggiungibile tramite la
statale 377. Il vero errore però sta nel fatto che
il paese è stato fondato solo nel 1891, poco
compatibile con l’età di Tex.
(4) I suoi pards sono l’inseparabile amico Kit Carson, il figlio Kit Willer, ed il compagno navajo Tiger Jack.
6
9
(5) Con Giugno 2003 è uscito in edicola il n° 512.
Marinai d’Italia
61
Il mare nei fumetti
per creare confusione, ed urla all’equipaggio di stare attenti che ha “….troncato tutte le sartie di babordo dell’albero di
gabbia.”.
Degno di nota ci pare anche l’episodio
dell’albo n° 356 “Il prigioniero dell’Albatros”, che ci propone un Tex assai meno
marinaio ma che si trova coinvolto in una
splendida caccia alla balena, senz’altro
un’esperienza fuori del comune per lui.
Tra ondate, ramponi e colpi di coda del
povero animale, il nostro eroe si dimostrerà ovviamente un ottimo vogatore (fig.
10), e la sua lancia sarà quindi la prima ad
arrivare a portata di arpione.
sotto tutti gli aspetti, in quanto non c’è solo un incaglio ma l’imbarcazione si
schianta e si distrugge sugli scogli, facendo volare in mare Tex e Carson. Infine
dobbiamo ammettere di non essere riusciti a localizzare quest’isola di San Fernando. Nonostante le indicazioni presenti nell’albo (“….al largo della foce del Rio
Bravo.”) e la realtà geografica a cui molto spesso fa riferimento l’editore, pare
che questa volta l’isola sia uscita solo
dalla penna del disegnatore.
Preghiera del marinaio
“A Te, o grande eterno Iddio, ….” così
potremo iniziare questo paragrafo che,
ci teniamo a dirlo, non consideriamo affatto marginale.
La devozione a Dio, alla Madonna o ai
Santi è sempre stata presente nei marinai di tutto il mondo cattolico, ed è una
tradizione che ancora oggi troviamo in
ogni marina. Questa simbiosi è facilmente riscontrabile da chiunque abbia fatto
11
13
Barbanera
Molte volte a torto trascurato dalla lista dei
nemici di Tex, il Capitano Drake, detto Barbanera, riveste, nell’ambito di questo testo,
un’importanza fondamentale in quanto nelle avventure dei numeri 156 e 356 sopra citate, rappresenta il fulcro della storia stessa. Infatti in entrambi gli albi, benché in
maggior misura nel primo, tutto avviene
sulla sua nave, ed ogni azione prevede inesorabilmente la sua presenza (fig. 11).
Anche se ne “Il prigioniero dell’Albatros”
Tex è costretto suo malgrado ad allearsi
momentaneamente con lui per salvare un
proprio amico, Barbanera rimane in ogni
caso un tenace nemico che non ha mai
avuto paura del Ranger (fig. 12).
Sarà forse per questo che ha avuto il raro privilegio di comparire due volta nella
vita di Tex, chiaro segno di un personaggio riuscito ed accattivante.
Inoltre, benché contrabbandiere e con le
mani in pasta in altri loschi traffici, il Capitano Drake offre comunque al lettore una
10
62
Marinai d’Italia
12
figura marinara di tutto rispetto, rozza ma
di esperienza, della cui parola ci si può
certamente fidare. Possiamo quindi con
sicurezza considerare Barbanera l’unico
vero marinaio con cui Tex ha avuto a che
fare.
I naufragi
Tra le vicissitudini di mare di Tex, non
possiamo non parlare dei naufragi i quali,
nonostante la scarsa vita marinara del
Ranger, sono abbastanza numerosi. Parliamo, infatti, di ben tre distinti naufragi,
un numero che può sembrare cosa da
niente ma che in realtà significa avere
proprio sfortuna. Il dover rendere una
storia più avventurosa a volte passa anche attraverso una tempesta o una scogliera. Ovvio che questi naufragi hanno
sempre preteso un prezzo in vite umane
da pagare ma, naturalmente, nulla di serio è mai accaduto al nostro eroe (a parte
una bella zuccata contro uno scoglio).
Il primo episodio avviene nell’oceano Pacifico, nell’albo n° 156 già citato, nel quale il vascello dove si trovano imbarcati i
quattro pards, disalberato ed in balia delle onde per la furia di una tempesta, va
ad incagliarsi sulla scogliera di uno sconosciuto atollo (fig. 13), per giunta abitato da bellicosi indigeni. Anche nel n° 253
“Artigli nelle tenebre”, Tex e suo figlio, in
viaggio da Cartagena, in Colombia, a Galveston, in Texas, fanno naufragio. La loro
nave prima viene dirottata da alcuni pirati che ne prendono possesso e che poi,
durante la tempesta, va ad incagliarsi
sulle scogliere dell’Isla de Providencia
(6) costringendo padre e figlio ad un bagno fuori programma (fig. 14).
Nel n° 356 “Orme sulla sabbia” invece sono presenti alcuni aspetti curiosi da evidenziare.
Innanzitutto la storia si sviluppa nella ricerca di un tale El Caribe, il quale ha rapito, e nascosto sull’isola di San Fernando,
l’ingegner Julien Lacroix, progettista addirittura di un battello sottomarino (e già
di per sé la cosa è degna di nota).
In secondo luogo non c’è una vera e propria nave come nelle altre principali avventure in mare, ma solo una barchetta
da pescatori con una piccola vela. Inoltre
il naufragio questa volta è “completo”
Questo profondo rispetto per la religione
che si nota in Tex (e non solo quando è in
mare), credo che lo accomuni con i marinai molto più di altri aspetti a prima vista
forse più caratteristici.
Conclusioni
Tex racchiude molte persone in una sola:
un Ranger, un cow-boy, un capo indiano,
un agente indiano ma, soprattutto, egli è
un personaggio del suo tempo, un uomo
del far west di fine ‘800, e lì si colloca in
pieno, con tutte le sue caratteristiche.
Analizzare il suo rapporto con il mare significa estrarre un po’ a forza dalla sua
vita una parte secondaria, senz’altro poco significativa nel contesto western che
comunemente intendiamo.
In futuro però Tex tornerà certamente in
mare, ed affronterà le sue nuove vicissitudini come sempre, con un piede nella
fantasia e l’altro fortemente piantato nella realtà. Ed è per questo che le sue avventure non finiranno mai.
n
15
14
il militare in marina, perché esistono dei
momenti (come l’ammaina bandiera) indissolubilmente legati alla preghiera ed
al ringraziamento per un’altra giornata
felicemente conclusa.
Il legame diventa poi devozione nei momenti di difficoltà, come in guerra o con
mare cattivo.
Sotto questo aspetto Tex è un marinaio
più che navigato. Anche lui, molto spesso, in un momento di particolare difficoltà
si rivolge a Dio, con brevi frasi del tipo
“Signore Onnipotente fa che sia vivo” oppure “Che Dio abbia pietà della sua anima” o un più semplice “Dio ti ringrazio”.
Note
(6) Nell’albo l’isola è definita territorio messicano
ma in realtà appartiene alla Colombia.
Bibliografia
“La storia di Tex” di Domenico Denaro, L’Arca Perduta, 1986.
“Non son degno di Tex” di Claudio Paglieri, Marsilio
Editore, 1997.
“In viaggio con Tex” di Aurelio Sangiorgio, Il Minotauro editore, 1998.
“Cartografia di Tex” di Gianluigi Angeletti, Tesauro
Editore, 1999.
“Le avventure in treno di Tex” di Franco Rebagliati,
Alzani Editore, 2000.
Marinai d’Italia
63