Le Frodi interne

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Le Frodi interne
XXVI Convegno Nazionale di IT Auditing, Security e Governance
Fronteggiare la crescita dei rischi e della complessità
Il Fraud Audit Manager nelle Financial Institutions:
tra frodi interne ed analisi dei comportamenti anomali
ai fini di riciclaggio di denaro
Bologna, 11/10/2012
Agenda
• Contesto di riferimento
• Ruolo del Fraud Audit Manager
• Il fenomeno delle frodi economico – finanziarie
• Le frodi interne
• Il profilo del frodatore interno
• Il sistema di gestione e prevenzione delle frodi interne
• Frodi vs Antiriciclaggio
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Contesto di riferimento
Il fenomeno delle frodi economico - finanziarie ha assunto da tempo nel nostro Paese
proporzioni preoccupanti con effetti distorsivi che si ripercuotono negativamente sulla
funzionalità generale del mercato.
Con il termine frode si può definire <<qualsiasi azione scorretta che viene
commessa intenzionalmente, attraverso l’utilizzo di mezzi iniqui, al fine di ottenere
per se o per terze parti, direttamente o indirettamente, un tangibile o intangibile
vantaggio non dovuto, ovvero di evadere un’obbligazione di qualsiasi natura>>
(Definizione documento <<Group Global Policy for preventing, detecting and managing Fraud>>
emesso da BNP Paribas nel 2008)
Unitamente alle consuete notizie di carattere economico-finanziario i casi di frode
aziendale hanno recentemente e ripetutamente guadagnato gli onori della cronaca
tanto da costituire oggi una significativa minaccia per le aziende di tutte le dimensioni,
siano esse private o a capitale pubblico.
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Il ruolo del Fraud Audit Manager
Il fraud auditor o forensic accountant è un esperto chiamato a svolgere attività
investigative di natura economico – finanziaria e contabile allorché si rilevino, o si
paventino, casi di frode aziendale.
Compiti:
Rilevare i fattori di rischio
Simulare ed ipotizzare i possibili scenari che favoriscono i truffatori
Monitorare le prestazioni dei modelli di tutela prescelti
L’attività del fraud auditor richiede l’integrazione di competenze multidisciplinari in
materie giuridiche, organizzative, contabili, nonché in tema di governance, di controllo
interno e di fraud risk management (realizzazione e gestione dei modelli di prevenzione
del rischio di frode).
Diviene, pertanto, sempre più importante per il fraud auditor disporre di un sistema informatico in
grado di fare “intelligence” su informazioni sia interne che esterne, anche destrutturate e raccolte
da information provider atipici (web 2.0, articoli di giornale, etc..).
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Il fenomeno delle frodi economico- finanziarie
L’impatto delle frodi in Italia*:
Relazione tra frodi dichiarate e frequenza
monitoraggio rischi
37%
40%
34%
35%
30%
25%
20%
28%
% aziende che ha subito
un caso di frode (ultimi 12
mesi)
17%
15%
% aziende che non ha
mai svolto un Fraud Risk
Assessment (ultimi 12
mesi)
10%
5%
0%
Italia
Livello Globale
In mancanza di un monitoraggio
sistematico dei rischi di frode,
l’esatta percezione dell’azienda
del fenomeno e della sua criticità
può risultare indebolita.
Si riduce, infatti, l’efficacia
complessiva dei controlli e le
probabilità di intercettare
eventuali casi di frode.
Analisi del fenomeno:
I settori più colpiti sono il settore assicurativo (19%), il settore dei servizi finanziari e
quello manifatturiero (entrambi al 14%).
La tipologia di frode più frequentemente dichiarata è l’appropriazione indebita (67%),
seguono le frodi informatiche (10%), la corruzione (10%), e i comportamenti anti –
concorrenziali (10%).
*Fonte: Global Economic Crime Survey di PwC (sesta edizione – 2011)
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Le Frodi interne
Quanto costano le frodi (e per quanto tempo il danno persiste) (*)
 5% del fatturato ogni anno (media dei costi tipici sostenuti a causa di frodi interne)
 18 mesi
(Tempo medio trascorso prima che una frode sia scoperta)
• falsi pagamenti
• accesso fraudolento a conti per ottenere/alterare dati
• fughe di informazioni / spionaggio industriale
• accesso sospetto a conti (es. Conti VIP)
• manipolazione di polizze e richieste di risarcimento
• furti di identità
• violazioni di norme / compliance
• sabotaggio IT
• hacktivism o complicità con cybercriminali esterni
*Fonte: “Report to the Nations on Occupational Fraud and Abuse, ACFE 2012 Global Fraud Study
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Il profilo del frodatore interno
Profilo (*)
Genere: uomo (80%)
Età: tra i 31 e i 40 anni (40%)
Titolo di studio: diploma di scuola secondaria (40%)
Anni di servizio nell’azienda: da 3 a 5 anni (50%)
Caratteristiche frequenti:
Marcata correlazione tra la posizione del dipendente nella scala gerarchica e la
sua capacità di danno: i reati commessi dalla proprietà e/o dagli alti dirigenti sono
tre volte più dannosi rispetto a quelli commessi dai manager e nove volte più
dannosi rispetto a quelli posti in essere dai dipendenti.
Segnali di anomalia comuni nel comportamento del dipendente infedele (cd. red
flags della frode): il vivere al di sopra delle proprie possibilità (43% dei casi) e
l’avere difficoltà finanziarie (36% dei casi).
Inesistenza di un passato criminale del frodatore (80% dei casi).
*Fonti : Studi interni Bancari e Global Economic Crime Survey di PwC
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Il sistema di gestione e prevenzione delle frodi interne (1/3)
Secondo alcune istituzioni internazionali, tra le quali l’American Institute of
Certified Public Accountants, l’Association of Certified Fraud Examiner, un sistema
antifrode per essere efficace deve articolarsi su tre pilastri:
la creazione e il mantenimento di una cultura aziendale basata sull’etica e l’onestà
(Codice di Comportamento o Codice Etico); provvedimenti specificamente descritti
nel codice sanzionatorio ; (cfr D.L.231 – AML)
l’aggiornamento continuo dei sistemi e delle procedure di mitigazione del rischio di
frode (Fraud Risk Assessment); (cfr OpRik B2, Pillar 3, D.L.231, AML)
il potenziamento e lo sviluppo delle strutture preposte alle attività di vigilanza e
controllo (Comitato di Internal Audit, Consiglio di Amministrazione, Fraud Auditor)
(cfr OpRik B2, Pillar 3, D.L.231, AML) .
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Il sistema di gestione e prevenzione delle frodi interne (2/3)
Un sistema antifrode Process Oriented & Risk Based, per essere efficace, deve essere
esteso a tutta la struttura organizzativa e deve essere costantemente aggiornato per
riflettere le continue evoluzioni degli scenari interni ed esterni all’impresa:
1
2
Fraud Risk
Assessment
Obiettivi:
Identificare le
fonti di rischio
Raccolta delle
evidenze
(questionario
finalizzato
all’accertamento
della posizione
della Società nei
confronti dei
fattori di rischio
individuati)
Deliverable:
Mappa del
processo high
level
3
Database
Processi/Controlli e
Perdite Operative
Definire e
alimentare il DB dei
processi/controlli
aziendali
garantendone la
manutenzione
Definizione
dettagliata delle
aree maggiormente
critiche
Mappa dei rischi, Self
Assessment, rating dei
rischi, impatti sul
processo
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I.T. Implementation
Maintenance/
Improving
Analisi delle informazioni
raccolte attraverso
l’implementazione di una
base dati e di uno specifico
software per la gestione
delle informazioni rilevate
attraverso il questionario e
specifici indicatori (KFI/KRI)
elaborati ad hoc
Gestione ed
evoluzione
periodica della
base dati, del
software e dei
KFI/KRI
KFI
Esempio di
calcolo
quantitativo del
rischio
KRI
Reporting
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Il sistema di gestione e prevenzione delle frodi interne (3/3)
Risultanze Analisi
Questionario
Analisi quantitativa
DATI
INPUT
Analisi qualitativa
DB dei Rischi
Interni
DATI
DATI
OUTPUT
CONSOLIDAMENTO
WORKFLOW PER LA
VALIDAZIONE
Il form per la rilevazione della
perdita contiene una serie di
informazioni fra cui
 Data evento
 Descrizione evento
 Luogo
 U.O. coinvolta
 Processo impattato
 Valore perdita
Informazioni
statistiche e
previsionali
Reporting
 Gestionali,
 Direzionali
Informazioni Statistiche e
di simulazione per la
valutazione
dell’esposizione ai
Rischi di frode
Reporting
Regolamentare
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• Frodi vs Antiriciclaggio
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Frodi vs Antiriciclaggio: Contesto di riferimento Bancario ed Assicurativo
La frode finalizzata al riciclaggio dei proventi illeciti, nelle sue molteplici e multiformi
connotazioni rappresenta un fenomeno particolarmente pericoloso perché determina
diffusi effetti negativi sul capitale sociale, umano, economico. Per tale motivo la
normativa antiriciclaggio poggia sulla collaborazione attiva di tutti i soggetti,
intermediari, professionisti e organismi di controllo (Banca d’Italia e ISVAP).
• Istituita ai sensi del decreto
legislativo n. 231 del 21 novembre
2007 rappresenta la Financial
Intelligence Unit italiana, ovvero la
struttura nazionale incaricata di
prevenire e contrastare il riciclaggio
e il finanziamento del terrorismo.
• Gli intermediari finanziari, gli
operatori non finanziari e i
professionisti devono inviare alla
UIF una segnalazione "quando
sanno, sospettano o hanno motivi
ragionevoli per sospettare che siano
in corso o che siano state compiute
o tentate operazioni di riciclaggio o
di finanziamento del terrorismo“.
Unità di
Informazione
Finanziaria
• Effettua approfondimenti sulle
segnalazioni di operazioni sospette e le
trasmette, arricchite dell'analisi
finanziaria, al Nucleo speciale di polizia
valutaria della Guardia di finanza (NSPV) e
alla Direzione investigativa antimafia (DIA).
• Opera di raccordo con gli altri organismi
di controllo al fine di combattere
fenomeni indirettamente riconducibili al
riciclaggio (frodi, evasione fiscale, etc..).
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Frodi vs Antiriciclaggio: Recenti Disposizioni dell’UIF
L’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia (UIF), ha pubblicato, il 23 Aprile
2012, una comunicazione con la quale individua gli “schemi rappresentativi di
comportamenti anomali connessi con le frodi fiscali internazionali e con le frodi nelle
fatturazioni” .
Occorre distinguere tra:
Frodi rilevanti sotto il profilo soggettivo: in cui rilevano come comportamenti anomali
quelli di soggetti che risultano avere residenza o sede all’estero in Paesi a rischio, ossia quelli
rilevanti sotto il profilo della prevenzione del riciclaggio, società in stato di insolvenza che
trasferiscono repentinamente la propria sede all’estero, etc..
Frodi rilevanti sotto il profilo oggettivo: in cui si rilevano quei rapporti usati
esclusivamente per effettuare operazioni di trasferimento da e verso l’estero, il prelevamento
di contante per importi elevati, soprattutto se in località vicine ai confini nazionali, etc..
Frodi nelle fatturazioni: soggetti di recente costituzione i cui amministratori o soci per età
ad esempio, sembrano svolgere il ruolo di prestanome, ripetuti afflussi di bonifici riferiti a
fatture e/o versamenti di assegni, specie a cifra tonda ovvero riconducibili a un’unica impresa.
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Grazie!
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