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Federazione Italiana
Rugby
L’atto tattico nel gioco sullo
spazio in attacco nella
formazione
Aggiornamento I livello 2009
Uno degli aspetti fondamentali
dell’avviamento giovanile ai giochi sportivi è:
l’allenamento dell’atto tattico
Il processo di acquisizione delle informazioni e la
conseguente risposta motoria, si sviluppano
attraverso il rispetto delle seguenti fasi:
Presa di informazione e
interpretazione della
situazione
Scelta dell’azione
Fase di selezione delle informazioni
ATTENZIONE SELETTIVA
Fase di memorizzazione delle informazioni
REAZIONE
ANTICIPAZIONE MOTORIA
Fase decisionale della risposta
Scelta
dell’azione
Visione di gioco
Fase di codificazione delle informazioni
Presa di informazione
e interpretazione
ATTENZIONE DIFFUSA
L’ATTO TATTICO
CAPACITA’
PERCETTIVE
Vedere
Riconoscere
Elaborare
Decidere
Agire
CAPACITA’
TECNICHE
CAPACITA’
FISICHE
CAPACITA’
MENTALI
Nell’allenamento dei settori giovanili
E’ importante, come presupposto
dell’allenamento dell’atto tattico, che sin
dalla prima formazione siano sviluppati gli
aspetti cognitivi ed attentivi del giocatore
(assecondando la plasticità del sistema
nervoso centrale).
Quanto detto è ancora più importante
negli sport di situazione come il rugby
Nell’allenamento dei settori giovanili
Sin da bambini, i futuri giocatori devono essere
educati ad uno stile attentivo che selezioni
sempre, anche a costo di errori iniziali,
informazioni ritenute importanti rispetto ad
informazioni ritenute superflue. L’esperienza (il
vissuto del giocatore) si costruirà così per prove
ed errori, con la consapevolezza che il processo
attentivo deve essere dominato dal soggetto e
non viceversa.
Nel Rugby e nel nostro metodo
Nell’allenamento dell’atto tattico per allenare la
capacità di presa di informazione e selezione,
nel continuo rapporto di reciprocità tra attacco
difesa, è importante creare da parte
dell’allenatore:
variabilità significative di situazioni
(senza però mai perdere di vista la chiarezza degli
obiettivi ed il principio metodologico fare-ripetereaggiungere)
Nel Rugby e nel nostro metodo
I contenuti della proposta sono sempre, sia nel
movimento offensivo e nel movimento difensivo,
in rapporto a ciò che deve accadere nelle varie
situazioni del gioco:



Nel mov off.
Davanti alla difesa
Sulla difesa
Oltre la difesa



Nel mov. Dif
Di fronte all’attacco
Sulla salita
Sul placcaggio
Sul pallone e sullo spazio
Nel rispetto del REGOLAMENTO
Nel movimento offensivo sullo spazio
davanti alla difesa
L’allenatore deve tenere presente che le
situazioni che si posso proporre davanti alla
difesa possono essere raggruppate in:
 Difesa raggruppata con spazi liberi
 Difesa sparpagliata con intervalli da attaccare
 Fronte difensivo organizzato e forte e debole
sulla profondità
 Fronte difensivo che aggredisce o che aspetta
Nel movimento offensivo sullo spazio
davanti alla difesa
L’allenatore in base alla conoscenza delle
esigenze del propri giocatori, nell’allenamento
del momento tattico dovrà quindi proporre le
precedenti situazioni (sia in forma collettiva
totale, sia in quella di collettivo parziale che di
esercitazione a ranghi ridotti) VARIANDOLE
ma senza mai perdere di vista i “principi
metodologici” e la “logica del gioco” dettata
dall’ESSENZA
Cosa variare
Quindi nella proposta la VARIAZIONE (che determini
l’esigenza di un continuo processo attentivo e
cognitivo da parte del giocare le rapporto
attacco/difesa) sarà data dalla capacità dell’allenatore
di gestire le variabili:
 SPAZIO (larghezza, profondità): e non solo dello
spazio di gioco ma anche della posizione dei giocatori
stessi
 TEMPO: d’intervento dei giocatori, di avvio del
gioco, di modo di lancio del pallone
 NUMERO: dei partecipanti
Punti di riferimento fondamentali
Nell’allenamento dell’atto tattico sullo spazio l’allenatore dovrà
quindi avere l’obiettivo che i giocatori siano in grado di
riconoscere:





L’AVANZAMENTO E VELOCITA’ DI USCITA DEL
PALLONE DAL PUNTO D’INCONTRO: comprendere che
una palla veloce in avanzamento determina una reazione
difensiva diversa da una palla lenta
NUMERO E SCHIERAMENTO AVVERSARIO: quanti
sono gli avversari? Che porzione del campo occupano? Come
sono schierati?
SPAZIO A DISPOSIZIONE: quanto spazio a disposizione
abbiamo?
NUMERO E SCHIERAMENTO DEI PROPRI
COMPAGNI: quanti siamo e come siamo schierati?
PRESSIONE AVVERSARIA: (velocità e direzione) viene
portata dai difensori?
Apprendere
Apprendere significa modificare in meglio dei
comportamenti attraverso l’esperienza e la pratica
nel tempo: “fare meglio oggi quello che sapevo
fare ieri”
Apprendere è:
• conoscere (attività neuromotoria),
• acquisire (fare),
• stabilizzare (ripetere),
• perfezionare (aggiungere)
• adattare alle varie situazioni (imperativo in
uno sport di situazione come il nostro)
Apprendere
Creare una condizione di apprendimento non
significa solo trasferire qualcosa, ma costruire
un percorso coinvolgendo il soggetto
dell’apprendimento, così da permettergli di
elaborare una propria via al fine di arrivare
coscientemente a quel qualcosa.
Questo principio è ancora più importante che sia
applicato nell’allenamento dell’”atto tattico”.
Insegnare
Un giocatore in formazione deve arrivare alla
soluzione delle domande poste dal gioco, tramite
prove ed errori, deve essere invogliato ad esplorare
diverse soluzioni per arrivare all’obiettivo, e non
deve avere paura di sbagliare. L’allenatore deve
indirizzare il giocatore verso la soluzione della
situazione, ma non dargli prima la soluzione.
Deve dare i parametri d’efficacia, dirigere
l’attenzione e la curiosità del giocatore, verso la
direzione che lo porti alla propria soluzione.
Comportamenti dell’allenatore
L’allenatore NON DEVE:





Proporre situazioni chiuse e predeterminate
Proporre modelli di riferimento troppo evoluti lontano dalla
realtà del vissuto dei propri giocatori
Dare le soluzioni nell’attuazione dell’atto tattico da parte dei
giocatori (telecomandare i giocatori)
Evidenziare unicamente gli errori, facendolo inoltre in
maniera aggressiva ed entrando sul personale
Dare punizioni ai giocatori nell’attuazione di situazioni di
gioco in seguito ad errori frequenti di tipo tecnico/tattico
Comportamenti dell’allenatore
L’allenatore DEVE:
 Proporre situazioni variabili, mai chiuse e predeterminate
 Essere attento nella proposta al corretto utilizzo degli
strumenti metodologici
 Attraverso la proposta: attivare e stimolare, con le varie
situazioni di gioco, la mente dei propri giocatori a vivere
problemi sul gioco e ricercarne la soluzione
 Attraverso la comunicazione: attivare e stimolare, attraverso
quesiti interrogativi, la mente dei propri giocatori a porsi
problemi sul gioco e ricercarne la soluzione
 Sviluppare gli strumenti di correzione idonei per attivare il
processo di apprendimento (quali l’autovalutazione guidata, il
feedback sistematico, l’uso del feedback positivo, l’utilizzo del
video etc…)