incontro con matteo telaro

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incontro con matteo telaro
LIVECONOMY
INCONTRO CON MATTEO TELARO – BEER EXPERT PARTESA
Liveconomy prosegue la sua esperienza. Questa volta lo fa conciliando
una cena, accompagnata da una degustazione di birra artigianale, a un
interessante dialogo con l'imprenditore Matteo Telaro, beer expert Partesa e attivo da 40 anni nel settore della birra. Matteo è un uomo innamorato del suo lavoro ed è convinto che lavorare sui comportamenti e su
quanto attiene le persone sia una notevole fonte di vantaggio competitivo
per ogni azienda, piccola o grande che sia.
La nostra intenzione è stata semplicemente quella di farci raccontare la
sua vita imprenditoriale di tutti questi anni.
"Compio 61 anni quest'anno e il mio percorso professionale non è
frutto di un progetto.".
Il percorso nel mondo della birra per Matteo inizia (con "un mare di debiti") a vent'anni, come proprietario di un locale che apre, assieme ad alcuni amici, per far divertire i ragazzi del tempo. In
breve capirono che, per attrarre clientela e per avere successo, dovevano iniziare a cercare qualcosa di diverso. Da qui è partita l'idea di cercare birre particolari, anche all'estero, che li ha portati
ad aprire parallelamente un'azienda di importazione e distribuzione di birra. Si trattava di una s.n.c.
che nel tempo é diventata una s.p.a. con 15 milioni di euro di fatturato. Dopo qualche anno l'azienda di Matteo è stata acquisita dal gruppo Heineken. All'interno della multinazionale svolge da 5 anni attività di formazione per le reti di vendita, a partire dai camerieri fino all'area manager.
Attualmente Telaro è anche proprietario di 6 locali: "quale modo migliore c'è per insegnare alle mie
reti vendita come si vende la birra del farglielo vedere?".
Di tutta la sua storia lavorativa però il fatto più interessante è che lui dica: "Io non ho deciso niente, mi ci sono trovato dentro e mi sono accorto di un filo rosso che ha guidato e guida la mia storia
solo a posteriori. Secondo me non esiste il momento in cui tu decidi, esiste il momento in cui
tu capisci che quello che fai ti corrisponde. Quello che ha funzionato nella mia vita non è stato
frutto di un programma, ma di un'occasione.".
A riguardo, durante la cena, è stato interessante ascoltare Matteo che ci faceva esempi concreti di
come nulla di quello che ha fatto nella sua vita sia stato frutto di un progetto. L'esempio a mio parere più significativo è stato quello in cui racconta di come gli sia venuta l'ispirazione di aprire i locali:
"Mi aveva colpito una birra tedesca, prodotta da un paese di 3500 abitanti. Questi abitanti organizzano una festa a fine luglio dove si riuniscono circa 5000 persone. La cosa che a me ha subito affascinato è che ti trovi ad essere sotto lo stesso capannone con bambini, mamme, nonne, sindaco,
poliziotti, etc. e tutti si divertono allo stesso modo. La cosa strana per me è stato vedere come la
mattina dopo l'operaio riprendeva a dare del Lei all’amministratore delegato, il vigile dava del Lei al
sindaco. In quel luogo, durante quella festa, si respirava un'idea di umanità trasversale alla normale condizione che mi ha colpito. Io non ho progettato di fare un locale! Ho visto una cosa che mi è
piaciuta e ho provato a rifarla.".
Matteo ci spiega inoltre come sia stata la convenienza che l’ha guidato nel dare credito a una
cosa piuttosto che ad un'altra.
"Culturalmente la convenienza e il guadagno hanno una concezione moralisticamente negativa. Io
sono fermamente convinto che se non imparo ad amare prima me non sono capace di amare gli
altri.". L'alternativa è che "io non faccio più le cose per gli altri perché quando lo faccio finisco per
trattare l'altro dall’alto verso il basso e non mi coinvolgo con lui.".
"Sono convinto che la differenza nel business la facciano le persone, cioè che la differenza
ci sia in quanto la persona c’è.".
Matteo sostiene che quanto più la persona c’è ed è viva, tanto più una cosa viene bella. "Il cameriere che ascolta veramente il cliente è difficile trovarlo!". Telaro sostiene, infatti, che solo dal momento in cui il cameriere si rende conto che il potere che può esercitare è quello di far star bene il
cliente, allora la relazione cliente-cameriere cambia completamente.
Lo studio che strumento può essere? A volte sembra di dover affrontare il solito ostacolo arido
e teorico. Matteo risponde portando la sua esperienza:
"Se lo studio corrisponde a vivere è interessante, altrimenti diventa un dovere che appesantisce.
Per esempio, io sono rimasto sempre affascinato dal mio professore di matematica e fisica perché
lui ha iniziato a farmi ragionare e a farmi capire che anche dietro alla matematica e alla fisica
c’erano delle persone, che non si trattava semplicemente di dogmi, di regole immutabili e che non
avevano nulla a che fare con me. Il punto è che o lo studio aveva a che fare con la mia vita o
altrimenti per me era inutile."