creativo - Poliarte

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creativo - Poliarte
NUMERO 0 | MAGGIO 2016
EVIDENZIATORE DI CONNESSIONI, CONTAMINAZIONI DI POLIARTE DESIGN SCHOOL | ANCONA
Progetto grafico Sergio Giantomassi | La pubblicazione avviene senza periodicità in modo occasionale e attualmente non rappresenta una testata giornalistica ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001
SPECIALE PICENUM REGIO QUINTA
ARCHEOLOGIA & DESIGN
L'UMANESIMO
CREATIVO
di GIORDANO PIERLORENZI *
“U
lteriora mirari, presentia sequi”: ammirare il passato, seguire il presente. Questa massima latina spiega chiaramente l’intervento artistico e progettuale
di Donatella Fogante, artista internazionale che Poliarte
Design School di Ancona, dove insegna, ha voluto far
suo per ribadire che la ricerca creativa non ha soluzioni
di continuità, è atemporale e ubiqua, rimescolamento continuo di pensiero e azione. Focus dell’intervento è lo studio e l’interpretazione iconologica
della cultura e civiltà dei piceni - nostri antenati
-, popolazione appartenente al gruppo etnico
degli Osco Umbri di stanza nell’Italia centrale nei territori oggi delimitati dalle regioni
Marche, Umbria ed Abruzzo. Un intervento segnatamente di design di ricerca che
rivisita il passato per rintracciarne i segni
d’attualità, ricostruire i percorsi e le tappe
che sono all’origine del costume e dell’etica
di oggi e restituire originali manufatti d’arte
e design di pregevole fattura, fruibili da tutte
le generazioni. D’altronde, è nella natura stessa del design, in quanto vocazione al progetto
ed alla risoluzione funzionale ed estetica di un
problema, volgersi indietro per ricercare motivi,
stilemi, modelli e storie che possano ispirare l’approccio e il progetto per ottimizzare la qualità della vita migliorandone il wellness. L’epos e l’ethos
dei nostri antenati che hanno influenzato e contribuito allo sviluppo della civiltà romana rivivono
dunque, in un’iconografia che richiamandosi all’antico
si propone con modalità diverse e rinnovate, più appropriate
ai gusti e alle mode odierne. Così gli elementi mitologici Picchio, Tria Fata, Labirinto, Anellone, Torques - che l’archeologia e le fonti documentarie tramandano come simboli
della vocazione al mare e all’artigianato del popolo piceno,
si trasformano ora in monete, medaglie, collane, bracciali,
pendenti, ornamenti e capi di abbigliamento e gadget promozionali. Ecco il re-design, ovvero il design che cerca ”il
futuro nel passato”, nell’artigianato aulico. Un design che sa
apprezzare gli elementi culturali che come nella civiltà picena si sono sviluppati attraverso il dialogo interculturale tra il
mondo classico greco-romano e le suggestioni levantine, reso
prossimo proprio da Ancona, storica “porta d’oriente”. #
(*) Direttore di Poliarte Design School
> INTERVENTI
La svolta
“Pronti a fare
un ulteriore
salto di livello”
# PAGINA
02
> IL PROGETTO
Miti e leggende
Quando i simboli
delle Marche
prendono forma
# PAGINA
03
> GLI STUDENTI
La collezione
Tendenze attuali
sotto il segno
di un popolo
# PAGINA
04
> COMUNICAZIONE
Il messaggio
L'alfabeto
dei Piceni
per il commercio
# PAGINA
06
> ARTIGIANATO
La rivincita
Botteghe
e tecnologia
coppia vincente
# PAGINA
07
PAGINA
NUMERO 0 | MAGGIO 2016
02
GLI INTERVENTI
E LE INTERVISTE
PROGETTIINVETRINA
"Tutto quello
che si può dire
si può dire
chiaramente"
ll "Picchio"
nello scudo
delle Marche
Ludwig Wittgenstein
“IL CONTEMPORANEO
HA RADICI ANTICHE”
PIERLORENZI, DIRETTORE DI POLIARTE: «É UNA TRADIZIONE DELLA NOSTRA SCUOLA
RECUPERARE DALLA STORIA STIMOLI E MOTIVAZIONI, ORA SIAMO PRONTI
A CONIUGARE LE TECNICHE DEL DESIGN MODERNO CON L'ARTIGIANATO DEL TERRITORIO»
di FRANCO ELISEI *
“I
l contemporaneo ha
basi antiche. E il futuro va cercato nel
passato, perché lì si ritrovano
i segni d’attualità”. Giordano
Pierlorenzi, direttore della
Poliarte Design School di Ancona ha appena realizzato con
i suoi studenti l’evento itinerante “Picenum Regio Quinta”, grazie alla Regione Marche e all'assessore Manuela
Bora, è già alle prese con nuovi progetti. Tutti innovativi.
Ma che non spezzano il legame con la storia. Con il segno
del passato. “Uno sguardo
indietro per costruire il futuro – ammette – E’ la base di
ogni arte. E l’occasione questa
volta ce l’ha fornita la professoressa Donatella Fogante, artista internazionale e docente
della scuola. Ha realizzato
una esposizione di modelli
ispirati ai Piceni. Ha studiato quel popolo e ha reinterpretato immagini e simboli
creando monili e accessori
in argento che ripercorrono
la iconologia del tempo. Idee
realizzate poi dagli studenti
della Poliarte”.
“E’ una tradizione della scuola – continua Pierlorenzi
- Trovare ispirazione, orientamenti, suggerimenti per nuovi progetti di comunicazione
studiando il passato. Nulla
si crea, nulla si distrugge ma
tutto si trasforma. Lo diceva
Antoine Laurent de Lavosier. Stiamo portando avanti
un processo di continua attualizzazione. Lo facciamo
da sempre qui alla Poliarte.
E lo abbiamo messo in pratica con lo studio intrapreso
sui Goti, sui Galli, Etruschi e
romani. E potrei continuare.
In 45 anni della scuola di design abbiamo creato modelli
contemporanei senza dimenticare le radici storiche. Gli
studenti della Poliarte fanno
L'assessore regionale Manuela Bora con il direttore di Poliarte Giordano Pierlorenzi.
Foto Maurizio Rillo. A lato e sopra, l'esposizione dei manufatti
nelle varie mostre e musei. Foto Filippo Pesaresi
queste immersioni, dando la
possibilità di recuperare dalla
storia stimoli e motivazioni
per un nuovo design. Il metodo usato è semplice: abbiamo messo a confronto arte,
archeologia, artigianato e architettura attraverso metodi e
tecniche propri del design. La
collezione ispirata al gotico è
stata stupenda. E ora è la volta
dei Piceni”
Ed è il momento del cambio di marcia. Della svolta
di Poliarte, l’Istituto di alta
formazione e ricerca marchigiano che compie ormai quasi
mezzo secolo di vita offrendo corsi di Fashion Design,
Graphic & web Design, Industrial design, Interior Design, Video Digital. E che ha
visto protagonista alla guida
per tutti questi anni proprio
Pierlorenzi. La svolta arriva
con una nuova rivista dedicata
al Design: “Poliartefatti”. Uno
sguardo alla creatività e un altro al territorio. “Una svolta
sostanziale – conferma il di-
>
rettore dell’istituto – Che
riprende anche in questo caso
esperienze già vissute. Già negli anni ‘70-‘80 abbiamo realizzato la rivista “D.segno; che
negli anni ’90 si è trasformata
in “D.sign” un magazine più
ad uso interno. Ora con “Poliartefatti” siamo pronti a fare
un ulteriore salto di livello.
Con questa pubblicazione intendiamo diventare un punto
di riferimento in campo nazionale, partendo dai designer
dei singoli territori. E dalla
scuola vogliamo trasmettere
un modello che prova a coniugare le tecniche del design
moderno con l’artigianato
tipico del distretto. Vogliamo
valorizzare il nostro patrimonio attraverso l’innovazione
del design. Semplicemente
mettere sotto i riflettori il talento italiano, mantenendolo
strettamente legato ai territori”. #
(*) Giornalista e responsabile
comunicazione Poliarte
di GIOVANNI VEROLI
C
ome fondatore e Presidente della Cooperativa
CIDOM Progetti, nonché
responsabile del settore
Industrial & Graphic Design,
a cui partecipava anche Saturno Spinsanti, diplomato
come me al Centro Sperimentale di Design CNIPA di
Ancona, nel 1979 proposi e
decidemmo di partecipare
al Bando di Concorso per la
realizzazione del Logo della
Regione Marche.
Da una iniziale ricerca storica sul territorio regionale,
constatammo che il “picchio” era l’animale totemico
dei Piceni, la scelta trae
origine da una antichissima tradizione che narra di
popolazioni Sabine che,
nell’attraversare l’Appennino durante il “ver sacrum”,
portavano con sé un totem
raffigurante un uccello
sacro: il Picchio.
Quindi iniziammo a studiare
graficamente il picchio
collocandolo in un contesto
riconducibile alla Regione
Marche. Dopo svariate
prove a riferimenti geografici e naturalistici (sole, mare,
monti, ecc.) con un segno
grafico stilizzato, vennero
tutti bocciati immediatamente. Intervenendo nella
sintesi formale dei segni
e, soprattutto nella lettura
immediata del segno, decidemmo di sovrapporre il
Picchio stilizzato alla lettera
“M” di Marche, il tutto racchiuso in uno scudo verde
raffigurante il territorio. La
scelta del colore verde era
legata alla caratteristica
prettamente rurale e naturalistica della Regione. #
PAGINA
03
DA COSA
NASCE COSA
NUMERO 0 | MAGGIO 2016
"Adatta la
tecnica all’idea
non l’idea alla
tecnica"
Bill Bernbach
MITI E LEGGENDE
IN SEI ICONE ARTISTICHE
DAL PICCHIO ALL'ANELLONE PICENO: MISTERI, STORICI RIFERIMENTI PERCORSI E SIMBOLI
DELLE MARCHE PRENDONO FORMA NELLE MONETE REALIZZATE
CON L'ANTICHISSIMA TECNICA DELLA CERA PERSA IN ARGENTO 925
di DONATELLA FOGANTE *
Q
ualche anno fa ho realizzato una scultura
di grandi dimensioni
(5,20mt) per la Confartigianato di Ancona. Il motto
scelto da questa associazione
era “Il futuro ha radici antiche”. Mi era piaciuto moltissimo, da qui la ricerca delle
origini della mia regione.
La creatività è per me coniugazione tra realtà e fantasia e
questo ho fatto progettando e
realizzando le sei monete con
le quali ho iconizzato i miti e
le leggende della mia ricerca.
Le monete sono realizzate
con l’antichissima tecnica
della cera persa in argento
925, trattate poi perché avessero delle incrostazioni biancastre come nei ritrovamenti
archeologici. Da esse ho poi
tratto oggetti, gioielli, di uso
comune: collane, bracciali,
anelli, orecchini...
I temi “raccontati” sono 6 e
La creatività
è coniugazione
tra realtà
e fantasia
e il numero
dei temi
"raccontati"
è considerato
divino
dalla Cabala
non a caso, questo è il numero considerato dalla Cabala
divino per eccellenza.
IL PICCHIO
È il simbolo delle Marche e
diverse sono le interpretazioni
della sua origine. Io ho scelta
quella che mi piaceva di più,
la Ver Sacrum o Primavera
Sacra: era la migrazione che
ogni anno veniva compiuta
dai giovani Sabini alla ricerca
di nuove terre in cui insediarsi. Essi si muovevano dietro
un asticella su cui era issata
l’immagine di un picchio.
ANELLONE PICENO
Oggetto tutt'ora misterioso
che si ipotizza legato alla sepoltura delle sacerdotesse della dea Kupra.
PICENUM REGIO
QUINTA, IL NOME
DELLE MARCHE
in epoca augustea
TRIA FATA
Le tre vette più alte dei Sibillini dove gli antichi, dopo un
percorso di purificazione in
un labirinto andavano a chie-
>
dere il fato alla Sibilla.
KUPRA
Antico nome della dea Venere, nella moneta ai lati del
nome due piccole spirali simboleggianti la rinascita.
TORQUES
Collana derivante dalla spirale, simbolo universale di più
culture che i Piceni indossavano anche in battaglia.
PICENUM REGIO QUINTA
Antico nome dato in epoca
Augustea alla regione Marche. Il design forgia l’appartenenza e se il futuro nasce
dal passato essi sono strettamente correlati dall’universalita di un patrimonio comune: l’eroina di un famoso
manga giapponese si chiama
Nausicaa! #
(*) Artista internazionale
e docente
Poliarte design school
Le foto delle monete
sono di Nicolas Teodori
I PROGETTI
DEGLI STUDENTI
NUMERO 0 | MAGGIO 2016
"Il cambiamento
è una condizione
essenziale
dell’esistenza"
Lucio Fontana
Le studentesse della Poliarte
Beatrice Bassetti e Martina Frattini
PROGETTIDIRILIEVO
La campagna
Picenum Quinta
della Poliarte
LA CIVILTà DEI PICENI RIVISITAT
SU PROGETTO DELLA DOCENT
IN COLLANE, BRACCIALI, PEND
di SERGIO GIANTOMASSI *
T
utto inizia con qualcosa
di prezioso, unico, con
l'odore del tempo che si
respira nell'avvicinarsi ai
gioielli, medaglie forgiate
con mani sapienti, bracciali che ricordano i tempi
antichi.
Nel vedere questi preziosi
non ho saputo resistere
alla tentazione di essere
coinvolto e coordinare, con
l'aiuto di Beatrice e Martina,
il progetto di comunicazione
che ha promosso una serie
di eventi dedicati alla terra
marchigiana, e a quel popolo che ha lasciato tracce
evidenti della sua presenza:
i piceni. Il progetto di
comunicazione cerca di far
tornare alla mente, attraverso il contrasto delle monete
color argento e l'utilizzo di
fondi con diverse tonalità
di rosso, l'archeologia, la
storia e tutta la simbologia
utilizzata dai piceni nel
loro vivere quotidiano, ben
evidenziata e valorizzata da
Donatella Fogante, che con
la sua creatività ha ideato i
pregiati oggetti. In questo
caso si è reso necessario
fotografare le monete
con una luce radente, per
esaltarne le imperfezioni,
la forma, come se fossero
reperti archeologici scoperti
da poco. Gli scatti sono
stati realizzati da Nicolas
Teodori in una mattinata
durante una pausa tra una
lezione e l'altra, all'interno
della Poliarte sotto l'occhio
vigile e attento di Donatella.
Posso solamente elogiare
l'operato di Beatrice e
Martina che, con pazienza
ed entusiasmo hanno lavorato agli esecutivi di tutta la
campagna. #
UNA CO
CON LO
ALLA ST
pensando
di ELISA MAZZONI
e SIRIO BURINI *
È
curioso vedere e forse
anche sorprendersi nel
notare come una civiltà
storica risalente ai nostri antenati piceni possa rimbalzare al mondo contemporaneo
in poche battute.
Un grande lavoro è stato
svolto dal team Poliarte Design School di Ancona per
rendere omaggio al progetto di Design di ricerca della
docente e artista internazionale Donatella Fogante, la
quale, con una rivisitazione
iconografica, ha sviluppato
elementi mitologici che l’archeologia tramanda come
simboli della vocazione al
mare e all’artigianato del
popolo piceno, trasformandolo in monete, medaglie,
collane, bracciali, pendenti,
fibule, ornamenti, capi di
abbigliamento in linea con i
gusti e le tendenze odierne.
Proprio con questi ultimi le
studentesse del secondo anno
del corso triennale di Fashion
design di Poliarte stanno elaborando una accattivante
capsule collection ispirata al
mondo piceno, apprezzando
gli elementi artistici e culturali, prendendone spunto e
riproponendoli in una veste
del tutto moderna.
Texture, pattern, decorazioni
piazzate, per capi di abbigliamento da realizzare con
tessuti elastici, stretch, lycre
e cotone garzato. Un mix
and match di modernità e
tradizione, che, rinnovata,
estrapola nuove forme interessanti dal punto di vista
cromatico e materico. Questa
collezione sarà composta da
elementi base del guardaroba
femminile e maschile, casual
and street, come tshirt, over
Antiche icone
arcaiche
e simboliche
L'advertising
curato dagli
studenti
e dai docenti
della scuola
di Design
anconetana
(*) Docente di progettazione
e comunicazione visiva
>
PAGINE
04/05
OLLEZIONE
O SGUARDO
STORIA
pensando al futuro
TA NEL MONDO CONTEMPORANEO CON LO STUDIO DEL TEAM DORICO
TE E ARTISTA FOGANTE. COSì L'ARCHEOLOGIA RIVIVE
DENTI, ORNAMENTI IN LINEA CON I GUSTI E LE TENDENZE ATTUALI
tshirt, felpe, maxi dresses.
Capi alquanto versatili e trasversali per uno stile street
wear che racchiude femminilità, ricerca, eleganza. Tuniche, toghe, pepli rivisitati con
un intervento segnatamente
di design di ricerca rintracciandone i segni d’attualità,
ricostruendo i percorsi e le
tappe che sono all’origine del
costume e dell’etica di oggi
con l’intento di restituire
originali manufatti d’arte e
design di pregevole fattura,
fruibili da tutte le generazioni. Le studentesse Poliarte
così, guidate dal docente Sirio Burini stanno realizzando a complemento dell’intervento della Fogante una
collezione di moda di outfit
street wear ispirate ai Piceni.
In un campionario di pezzi
chiave del mondo femminile
e maschile, quali la Tshirteria
e la felperia, prendono forma
capi versatili, contraddistinti
da forme over, che prendono
vita dal modo di pensare e
vedere la moda di chi li indosserà. Forme geometriche,
trapezoidali, rotonde esprimono l’essenzialità in una
pulizia di forme e ricchezza
di contenuto.
‘’Il futuro nel passato’’ come
elemento distintivo capace di
rilevare una sintesi tra l’artigianato aulico e il Design
nella connotazione più attuale e moderna. Un dialogo
interculturale tra il mondo
classico greco-romano e le
forme più moderne dell’industria dell’abbigliamento,
del fast fashion, del made in
Italy.
Di notevole importanza riveste infatti la collaborazione
con l’azienda marchigiana
Menù studio di Acqualagna,
un ricercato studio di progettazione diretto da giovani
imprenditori del tessuto pesarese che, con entusiasmo
hanno accolto la proposta
Poliarte.
Scopo del lavoro di Poliarte è
arrivare a costituire una sorta
di linea produttiva fino ad
un e-commerce, coi vari network che si interfacciamo
con il mondo, nel mercato cinese, indiano e russo. Un e-commerce targato Poliarte che, in
una filiera del tutto
interna alle Marche
per quanto riguarda
la parte creativa, stilistica, e produttiva,
giunge poi ai target
esteri, nel suo sviluppo commerciale.
Da uno studio approfondito sul mondo piceno, mettendo a confronto archeologia, artigianato, architettura
e design, si esalta un umanesimo creativo radicato
nella nostra cultura intrisa di know how e capacità
volitiva. Una ricerca creativa
atemporale e ubiqua senza
soluzioni di continuità, un
continuo rimescolamento
di pensiero e azione. #
Elisa Mazzoni fashion
designer e Sirio Burini,
direttore corso
fashion Poliarte
design school
>
Moda é la maniera
di sottolineare
la difficoltà
di dover tener
conto del
passato
e del presente
per declinare
all’infinito
uno stile
Paolo Monina
Fotografo e artista
PAGINA
06
STORIA
E COMUNICAZIONE
NUMERO 0 | MAGGIO 2016
"La brevità
"nis
iste natus
è
error sit stessa
l'anima
volup
tatemsaggezza"
della
accusan
tium dolore"
William Shakespeare
IL PUNTOSULDESIGN
Dalla sperimentazione
alla valorizzazione
delle nostre radici
di Valentina andreucci *
I
l progetto dedicato alla Picenum Regio Quinta, svolto
all’interno della Poliarte Design School, rappresenta un
perfetto esempio di come sia possibile riscoprire il proprio passato anche attraverso il lavoro di chi si “proietta al
futuro”.
Quando si parla di design si è automaticamente portati
a pensare a innovazione e novità; e nella società in cui viviamo tutto diventa rapidamente obsoleto e fuori moda.
Ma quello che siamo oggi è il frutto del nostro passato, di
secoli di stratificazioni di culture, stili e gusti che si sono
avvicendati e sono entrati nel nostro DNA. È questo il
motivo per cui in una scuola di design si insegna la storia
di quel mezzo di espressione e comunicazione che è l’arte:
per conoscere il passato e saper riconoscere quanto l’arte
sia pervasiva la nostra vita. Conoscere il passato per poterlo
reinterpretare.
Un progetto come quello ideato e sviluppato dalla professoressa Fogante permette di cogliere questo nesso. È infatti
un’occasione non solo di sperimentazione, ma anche di valorizzazione del nostro passato attraverso diverse iniziative,
un modo per ripensare alle nostre radici e rendersi conto
di quanto queste siano ancora vive. E tale è l’importanza
dei Piceni per la storia della nostra terra che 35 anni fa la
Regione Marche ha scelto di inserire nel proprio logo l’immagine dell’ animale sacro di questo popolo, il picchio, la
cui immagine è presente proprio in una delle sei monete
riprodotte per il progetto sulla Picenum Regio Quinta. #
(*) Docente di storia
delll'arte Poliarte design school
IL MESSAGGIO
DEI PICENI
POPOLO FORTE E GUERRIERO COMUNICAVA CON ALTRE REALTà
PER IL COMMERCIO. LE ISCRIZIONI RINVENUTE, RIVELANO
UN ALFABETO COMPOSTO DA VENTUN LETTERE E DUE LINGUE
di Paola Costanza
Papakristo *
G
li antichi Piceni, popolo forte e guerriero,
hanno lasciato tracce
importanti del loro passaggio. Ma cosa sappiamo del
loro modo di comunicare?
Innanzi tutto ebbero necessità di interagire con altri popoli per il commercio.
Le vie di comunicazione
favorivano gli scambi con
Etruschi e Umbri valicando
gli Appennini, con i Greci
attraversando l’Adriatico e
con gli altri popoli italici per
l’acquisto di ceramiche, vasi,
armi e la vendita di ornamenti con inserti d’ambra.
Sappiamo dalle iscrizioni
rinvenute che possedevamo
un alfabeto e due lingue,
collocabili in periodi storici
e località diversi, che sottendevano però una cultura unitaria. Le epigrafi ricordavano
un evento o un personaggio
importante e sono state classificate dagli storici in “sudpicene” – riferibili all’ambito
della lingua italica, in particolare al ceppo sabino, e apposte su steli e cippi, su elmi,
su un vaso di terracotta e un
bracciale - e “nordpicene” o
“iscrizioni di Novilara” – in
una lingua diversa con influenze illiriche e greche.
L’alfabeto piceno, i cui segni somigliano al greco, era
composto da 21 lettere. La
scrittura era riservata a pochi
gruppi sociali e legata spesso a motivi religiosi. Oggi
possiamo leggere la lingua
picena ma il suo significato
non è sempre comprensibile
a causa di un insufficiente
vocabolario.
Nel Piceno la scrittura arrivò tramite gli Etruschi, che
l’avevano appresa dai Fenici
e dai coloni Calcidiesi della
Campania. La leggenda narra infatti che i giovani Sabini
intrapresero una migrazione,
valicando l’Appenino, al seguito di un picchio, uccello
sacro, e dando così origine ai
Picentes e alla loro lingua. #
(*) Docente di storia
della comunicazione
Poliarte design school
>
PAGINA
07
L'ARTE
E L'ARTIGIANATO
NUMERO 0 | MAGGIO 2016
"C'è una crepa
in ogni cosa
é da li che entra
la luce"
Leonard Cohen
LA RIVINCITA DELL'IMPERFEZIONE
NELLA BOTTEGA DELL'ARTIGIANO
IN UN MONDO IPERCONNESSO E SUPERVELOCE RIACQUISTA forza E TENDENZA "IL SAPER FARE CON LE MANI"
DIVENTA IMPORTANTE TUTTO CIò CHE PER ESSERE REALIZZATO NECESSITA DI COMPETENZA TECNICA E TEMPO
IL MESTIERE OGGI SI COMBINA CON IL DESIGN, SI AVVALE DI STRUMENTI ALTAMENTE TECNOLOGICI E PARLA INGLESE
di CHIARA SGRECCIA
L
e botteghe di una volta
tornano in auge, gli antichi mestieri riprendono vita ed il saper fare con le
mani diviene di tendenza.
Perché?
Proprio in un mondo iperconnesso e superveloce, ed in
cui è il cambiamento continuo e repentino a scandire il
ritmo delle giornate, il turbocapitalismo - lo sfruttamento
a cadenza serratissima di territori ed idee, la produzione
cieca, sfrenata e a basso costo,
la volontà di possesso illimitata e senza scopo - mostra
finalmente tracce concrete di
forte cedimento, segni tangibili di fallimento in contesti
in cui il pensiero dell’uomo
contemporaneo tende verso
“l’altrove”.
Tra tanta velocità riacquista
valore ciò che per essere realizzato necessità di competenza, tecnica e tempo, tra
tanta produzione seriale e
semplice l’imperfezione ribadisce la sua importanza. Il
fatto a mano con passione, il
lavoro frutto di esperienza e
sinonimo di qualità non così
facilmente si elimina scorrendo da destra verso sinistra il
dito sullo schermo ultrapiatto dello smartphone.
Tra le tante immagini che ci
bombardano qualcosa resta
ancora indelebile.
Si tratta dell’autentico.
Idee, oggetti e grandi architetture non valgono più se
non divengono portatori di
concetti reali ed interessanti:
non basta una scocca rosa
shocking nell’epoca in cui il
glitter ed il leopardato hanno
conquistato anche le over 60.
Gli oggetti di oggi sono responsabili di ciò che sono stati ed anche di ciò che saranno
a conclusione del ciclo vitale
standard; devono essere, per
valere qualcosa, espressio-
Oggi
l'oggetto vero
e autentico
sta tornando
in auge
e con esso
risorgono
l'abilità
e il talento di
chi lo realizza
OGNI AZIONE è UNICA
E IL VALORE
RISIEDE NELLA SUA
AUTENTICITà
ni delle idee, dell’impegno
e della dedizione che li ha
generati. Non basta più esistere, l’esasperazione della
produzione massificata ha
già dimostrato che possedere
è semplice ma non placa il
desiderio. Piuttosto svuota,
banalizza, ingrigisce, omologa; rede schiavi di sistemi a
tasso fisso che finiscono per
soffocare.
Nella parte occidentale del
mondo in cui spesso le tradizioni sono state dimenticate e l’agire di ciascuno si è
ampliato in maniera spropositata, l’abbondanza di cose
ha riempito i magazzini, sovrastato i territori ed ora non
sappiamo più cosa fare di
tanti oggetti simili (e di tanti
spazi pieni) che colmano le
nostre case e limitano la capacità di movimento, obsoleti dopo a malapena qualche
anno di età. Oggi l’oggetto
>
vero torna in auge, l’autentico. Con esso l’abilità ed il
talento di chi lo realizza.
La produzione artigianale
ridiviene forte grazie a quei
valori che non ha dimenticato, nonostante gli anni bui
che ha dovuto attraversare.
Oggi mostra la sua volontà
di sopravvivenza ed il suo
forte spirito di adattamento,
configurandosi perfettamente al passo con tempi che innegabilmente sono cambiati;
e l’utopia arts and crafts va
aggiornata.
L’artigianato oggi si combina con il design, si avvale di
strumenti altamente tecnologici e della stampa 3d, ha
compreso l’importanza della
comunicazione e parla inglese. Non fautore di un sistema
chiuso e stantio l’artigiano
contemporaneo è innovativo ed aperto: condivide idee
ed apprende tecniche prove-
nienti da territori differenti
ma non dimentica che alla
base dell’atto creativo c’è
l’uomo con la sua capacità
di trasformare un progetto in
un oggetto concreto e di informare la materia. Nella copia della copia il testo appare
sbiadito mentre gli errori, gli
imprevisti ed il peso con cui
la penna lascia il segno sulla
carta rendono originale la
prima stesura. Ogni azione è
unica ed il valore risiede nella
sua autenticità. #
(*) Docente di storia del design
Poliarte design school
PAGINA
08
TUTTI GLI APPUNTAMENTI
E ALTRO
NUMERO 0 | MAGGIO 2016
A destra, disco corazza bronzeo con il
Signore dei Cavalli, fine VII sec. a.C.; a
fianco, Oinochoe (brocca per il vino)
con uovo di struzzo. Sotto, nucleo
d'ambra intagliata con accoppiamento
di leone e leonessa, necropoli picena VI
sec. a.C.; a fianco, pendaglio-pettorale
con barca solare proveniente
da Canavaccio di Urbino, VIII sec. a.C.
I reperti rappresentati sono esposti
presso il Museo Archeologico
Nazionale delle Marche di Ancona
GLIEVENTIFATTI
"Creare è dare
una forma al
proprio destino"
15 dicembre 2015
DALL'ARCHEOLOGIA
ALL'ERCHITETTURA E IL DESIGN
ASCOLI PICENO, Palazzo
dei Capitani. Relatori: Alberto
Rossi, Elena Ciccarelli, Roberto
Tamburrini, Donatella Fogante,
Giordano Pierlorenzi
Albert Camus
14 GENNAIO 2016
IL DESIGN ANTE LITTERAM
IN ARTIGIANO
ANCONA, Museo Archeologico
nazionale delle Marche.
Relatori: Nicoletta Frapiccini,
Donatella Fogante, Egidio
Muscellini, Gianluigi Mondaini,
Giordano Pielorenzi.
22 GENNAIO 2016
Il DISEGNO DELLA CITTÁ
ED IL DESIGN DI PRODOTTO
PESARO, Palazzo della
Provincia. Relatori: Annarita
Santilli, Nausica Romagna,
Duccio Ducci, Riccardo Paolo
Uguccioni.
12 febbraio 2016
IL DESIGN, LA COMUNICAZIONE
E LA MODA: STILI DI VITA
LE FORME DEL PASSATO
A CACCIA DI NUOVE SFIDE
IL PROGETTO DI ABACO RIUTILIZZA IL SAPERE STORICO E UMANISTICO IN SENSO CREATIVO
UNA RIFLESSIONE INDIETRO NEL TEMPO, GUIDATA DA ESPERTI DEL SETTORE CULTURALE
PUò DARE AL MONDO DEL DESIGN E DELLA MODA NUOVO SLACIO VITALE
L
a Abaco Società Cooperativa, nata nel 2007 a
Fermo, opera nel campo
dei beni culturali offrendo
servizi di diverso tipo (scavi
archeologici, ricostruzioni,
musealizzazioni,
editoria
ecc.), forte delle diverse professionalità interne. Nel 2014,
per ampliare ulteriormente il
raggio di attività, è nato il
progetto “Forme dal Passato”,
con l’intento di ri-utilizzare
il sapere storico e umanistico
in senso creativo; se calibrata
sulle esigenze delle imprese
interessate, la cultura può
condizionare concretamente
la realizzazione o l'ammodernamento di alcune tipologie
di oggetti, aiutando a ripensarne lo stile, la forma, la funzionalità.
In questo senso, il lavoro che
Poliarte sta portando avanti
con la produzione di oggetti
ispirati ai Piceni risulta fortemente in linea con quanto auspicato da Abaco. Suggestioni
Appoggiandosi
alla preziosa
concretezza
del dato
storico
si accede
ad un bacino
di notizie
unico
e insostituibile
UN VIAGGIO INSIEME
ALLA CONOSCENZA
INNOVAZIONE
E CREATIVITà
di diverso tipo provengono da
questo antico popolo, aperto
a scambi commerciali con l'Etruria e la Grecia e, fin dalle
origini, segnato dalla necessità
di stabilizzarsi in un territorio e difenderlo. Un popolo
di guerrieri, dunque, ma cosciente della propria identità
e sensibile alle novità culturali
greche, etrusche, celtiche.
“Forme dal passato” vuole
provocare i creativi a caccia
di nuove sfide. Cosa potrebbe
ispirare ad un designer la particolarissima forma e simbologia del kardiophilax?
E la raffinatezza del prezioso
oinochòe in avorio laminato d'oro e uovo di struzzo?
Cos'altro dalle figurine bronzee a tutto tondo antropomorfe o zoomorfe, utilizzate
con probabile valore apotropaico per pendagli, anse e coperchi? E certi motivi ornamentali geometrici a dente
di lupo o spiraliformi, potrebbero interessare gli stilisti
>
del domani? Crediamo che la
riflessione sul passato, guidata
da esperti del settore culturale, possa dare al mondo del
design e della moda nuovo
slancio vitale; appoggiandosi
alla concretezza del dato storico e culturale, si accede ad
un bacino di notizie unico e
insostituibile. La Abaco, con
“Forme dal passato”, offre un
servizio di consulenza pratico
ed efficace, fondato sul dialogo e sulla collaborazione
fattiva. Noi mettiamo la conoscenza, voi l'innovazione e
la creatività.
Vi aspettiamo per iniziare
questo viaggio insieme. #
Abaco soc. coop.
MACERATA, Musei Civici
Palazzo Bonaccorsi.
Relatori: Alessandra Sfrappini,
Gianfranco Paci, Donatella Fogante, Paolo Monina, Annalisa
Marcucci.
26 febbraio 2016
LE NUOVE TECNICHE PER
L'ARCHEOLOGIA E IL DESIGN
DELLA CITTÀ
FERMO, Palazzo dei Priori.
Relatori: paolo Calcinaro,
Andrea Marziali, Matteo tadolti,
Amin Farah, Antonio Feliziani,
Francesco Cinotti.
18 marzo 2016
LA VIA FLAMINIA E IL DESIGN
TERRITORIALE
CAGLI, Museo Archeologico.
Relatori: Maria Assunta Valeri,
Sandro Pascucci, Annalisa
Ermeti, Vladimiro Campanelli,
Stefano Beligni.