gli specialisti del triathlon

Transcript

gli specialisti del triathlon
ANNO 3 - NUMERO 10 - 2014
Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste
Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
LA SCORSA ESTATE GIUSEPPE TAMBURINO
È TORNATO A CORRERE LA SUA ECOMARETONA LUNGO
LA COSTA TIRRENICA DELLA NOSTRA PENISOLA
INTERVISTA DOPPIA
PAGINE 10 E 11
PAGINE 8 E 9
Ecomeraviglia italia
PAGINE 14 E 15
IVAN RISTI E ALESSANDRO DEGASPERI OLTRE
CHE DUE FORTI ATLETI SONO ANCHE IMPRENDITORI.
DAL 2011 GESTISCONO CON I SOCI DANIELE
MORAGLIA E ALESSANDRO BUCCI LA SOCIETÀ
DI CONSULENZA E MARKETING SPORT TIME
PAGINA 18
LA SCARPA DEL MESE // TRIUMPH 12
IL GUSTO
DEL
RUNNING
ALLE PAGINE CENTRALI
EVENTI
IL PERSONAGGIO
GLI SPECIALISTI
DEL TRIATHLON
SALOMON CITY TRAIL
EVENTI
PAGINA 20 FOCUS PRODOTT0
CHE ENERGIA A MILANO CON BOOST
EVENTI
LO CONOSCIAMO COME “MASTERCHEF”, DOPO CHE
NEL 2014 HA VINTO IL CELEBRE REALITY CULINARIO.
EPPURE FEDERICO FRANCESCO FERRERO DI PASSIONI
NE HA TANTE. FRA QUESTE ANCHE LA CORSA
MAMMUT AENERGY
THERMO VEST
THULE GLIDE
PIRENEI FRANCESI
PUMA ACCENDE LA NOTTE
(E IL BUSINESS…)
PAGINA 21
PAGINA 16
BELLEZZA, FORMA FISICA, BUON CIBO, MUSICA,
SPIRITO “SOCIAL” E OSPITI D’ECCEZIONE. QUESTI
GLI INGREDIENTI DELL’EVENTO MOLTO GLAMOUR
E MOLTO RIUSCITO CONFEZIONATO DA ADIDAS
[email protected] / www.runningmag.it
PAGINA 22
RUNNING MAGAZINE
EDITORIALE
di BENEDETTO SIRONI
[email protected]
MILANO CAPUT RUNNING
(QUANDO VUOLE)
Avevo già citato Milano nello scorso editoriale, a proposito di “trail in
città” e dell’evento organizzato da
Salomon andato in scena lo scorso
21 settembre. Mi perdonerete se torno
a dedicare questa spazio, addirittura
per intero, a quella che da 4 anni è
diventata la mia città e da 4 mesi
anche la sede del nostro nuovo ufficio
(prima tutto, casa e redazione, erano
in Brianza). Insomma, ora che sono
milanese a tutti gli effetti mi sento legittimato a parlare della “mia Milano”, bene o male che sia. E in questa
sede non posso far altro che parlarne
in relazione al running. Del resto, di
cose ce ne sono da dire.
Prima: all’evento di cui sopra, ossia al Salomon City Trail, abbiamo
partecipato con un nostro team. Il
quale oltre a essersi pure piazzato
bene ha avuto modo di apprezzare
il nuovo, riuscito format della manifestazione e una città che sa anche
regalare possibilità e scorci inaspettati, “poetici” e a misura di runners (il
racconto completo del nostro inviato
a pagina 18).
Seconda: sempre in questo numero trovate il report vissuto “dal di
dentro” di altri due eventi milanesi
firmati da due marchi importanti
come adidas e Puma (vedi articoli
a pagina 20 e 21). Non è un caso
che entrambi abbiano scelto proprio
la piazza meneghina per i loro ultimi
lanci di prodotto, accompagnati da
alcune piacevoli attività collaterali,
con al centro di tutto la corsa ovviamente. Questo anche perché Milano
è senz’altro la città più mediatica,
social e “trendy” d’Italia e ogni iniziativa che qui si svolge ha per forza
di cose più visibilità. Sui media tradizionali e sul web.
10k. E perché no, allora anche i celebri 42k potrebbero non essere più
qualcosa di irraggiungibile.
Quarta e ultima considerazione:
a proposito di maratona… qui viene
la nota dolente, perché è bene riconoscerlo, tra Milano e il running certo
è nato un amore ma non sono sempre rose e fiori. Innanzitutto ancora
non pochi cittadini quando trovano
il traffico interrotto per una corsa
continuano a non prenderla affatto
bene, suonando all’impazzata e lamentandosi con il povero vigile di turno. Ma la nota dolente riguarda la
maratona. Con i numeri citati sopra
e le potenzialità di una città comunque turistica sotto molti aspetti è abbastanza scandaloso che nel 2014 la
Milano City Marathon abbia avuto
3.817 partenti! Briciole se paragonate a tante altre maratone straniere in
città anche meno importanti e diremmo “fanalino” di coda tra le maratone che contano in Italia. Certo, aggiungendo le staffette si arriva a oltre
13mila partenti. Ma è indubbio che
si può e si deve fare molto di più e vedremo se l’effetto “Expo” influirà positivamente nel 2015. Anche perché,
come abbiamo titolato, parafrasando
un noto detto latino Milano può davvero ambire a essere “caput running”,
perlomeno in Italia e magari non
solo. Basta volerlo davvero, di certo le
potenzialità non le mancano.
Terza: la risposta in termini di pubblico che Milano sta offrendo alle
recenti iniziative legate al running è
davvero eccezionale. Basti citare due
casi: la tappa milanese della The
Color Run è stata la più partecipata
dell’intero tour, con ben 18mila partecipanti. Per non parlare della decima Deejay Ten (vedi anche news a
pag 6): 20mila persone sono il nuovo
record assoluto e si sarebbe potuti arrivare forse addirittura a 30mila. Certo, si tratta di eventi che i puristi o i
podisti tradizionali magari non considerano nemmeno o magari guardano
con la “puzza sotto il naso”. Ma (anche) questo è il running di oggi. Per
fortuna diremmo noi, in quanto sta
aprendo le sue porte a un pubblico
sempre più vasto, trasversale, variegato. Con una partecipazione crescente
anche delle donne. La gran parte di
questo pubblico magari non correrà
mai una maratona, ma alcuni (sempre di più) vorranno provare prima
o poi una mezza dopo la loro prima
Editore
Sport Press Srl
Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO
Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI
Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23
20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616
Email: [email protected]
Website: www.runningmag.it
Stampa: Ingraph - Seregno (MB)
Anno 3 - N.10 - 2014
Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.38 del 20 gennaio 2012.
Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI.
Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima
riservatezza dei dati in suo possesso.
Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti
e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13
della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati
o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a:
Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti.
Redazione USA: DNF Media, Inc
1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050
Tel: 001.408.261.8809
Questo numero è stato chiuso in redazione il 9 ottobre 2014
2
NUMERO 10 - 2014
il nostro ricordo //
Ciao Andrea
// Solamente un mese fa
eravamo qui a scrivere di
lui che, con il suo consueto entusiasmo, ci aveva
accompagnato insieme
ad altri atleti e membri
dello staff aziendale lungo un bellissimo trail sulle
cime del Monte Bondone in occasione
del Dynafit Summit Launch 2015 (articolo a pag. 18-19 dello scorso numero).
Lui è Andrea Zambaldi, aveva 31 anni,
era lombardo ma cresciuto a Verona e
risiedeva a Bolzano, dove lavorava nel
marketing di Dynafit. Parliamo al passato perché, come tanti di voi sapranno,
Andrea è scomparso lo scorso 24 settembre travolto da una valanga sotto la
cima dello Shisha Pangma (8.027 metri). Con lui è morto anche il compagno
Sebastian Haag. Erano impegnati insieme a Benedikt Böhm nella “Double
8 Expedition”, con l’obiettivo di scalare
in velocità e senza ossigeno Shisha
Pangma e Cho Oyu, con trasferimento
tra un ottomila e l’altro in bicicletta.
È davvero una sensazione amarissima
e strana quella che nei giorni successivi ha colto quelli che lo conoscevano, noi compresi, complice il fatto che
il corpo di Andrea non è stato più trovato e forse mai lo sarà. La sensazione
che in realtà non se ne sia mai andato
per sempre. Solo per un po’ di tempo,
magari impegnato da qualche altra
parte chissà dove in uno dei suoi tanti
progetti. Di lui ci rimarranno solo bei
ricordi, oltre che il suo onnipresente e
contagioso sorriso. Uno di quelli (dote
assai rara) che sono davvero specchio
di un animo limpido, sincero, speciale.
Inviamo le nostre sentite condoglianze a tutti i parenti e gli amici di Andrea,
che lo hanno ricordato con affetto l’11
ottobre (giorno del suo compleanno)
con un raduno e una fiaccolata al Rifugio Chierego sul Monte Baldo (VR).
Un momento di incontro per chi lo conosceva, per ripercorrere quei luoghi
dove Andrea amava correre e allenarsi. Fuori di retorica, a noi piace ricordarlo anche con una foto (vedi sotto)
scattata proprio durante l’evento di
Monte Bondone, nella quale si era fermato per un momento e ci indicava il
percorso. Per poi riprendere a correre
senza fatica apparente e con il suo luminoso sorriso sulle amate montagne.
NEWS
Ecomaratone e dintorni //
a Berlino kimetto da record (con adidas Boost)
Gargano Running Week: un intenso “assaggio” di Puglia
// Un vero e proprio festival della corsa a tu per tu con le
meraviglie della Puglia. In programma dal 9 al 12 ottobre
Gargano Running Week è un’iniziativa nata per diffondere la cultura del
benessere all’insegna della sana attività fisica, del contatto con un territorio unico al mondo e delle tradizioni
del buon cibo. Grazie alla collaborazione con Puglia Promozione infatti,
l’organizzazione dell’iniziativa ha
deciso di inserire all’interno dei pacchi gara i prodotti tipici di questa terra. Inoltre all’interno
dell’area expo tanto spazio offerto agli stand dei produttori locali, per far conoscere ai partecipanti provenienti da
tutta Italia e dall’Europa (12 i Paesi del Vecchio Continente rappresentati dagli iscritti) le delizie del luogo come il
famoso olio di capperi, le orecchiette e tante altre specialità. Basta poi
possedere un pettorale di una delle
cinque gare in programma per poter
mangiare gratis per la durata della
manifestazione: “L’ospitalità di queste zone è semplicemente incredibile” spiega l’organizzatore Davide
Orlandi. “Da qui l’idea di dare risalto
a questa caratteristica con l’idea che abbiamo ribattezzato Gargano a tavola”.
www.garganorunningweek.com
Sport all’aria aperta, tradizioni e… cultura al Trail del Moscato
// “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere
che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di
tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
Sono parole dell’autore piemontese Cesare Pavese ne “La luna
e i falò”, un ideale motivo di ispirazione che ben sintetizza come
nascono eventi a forte connotazione territoriale. E poi tante iniziative e un ricco programma di gare
caratterizzano l’apprezzatissimo
Trail del Moscato, capace alla sua
terza edizione di portare nella Valle Belbo ben 1.000
persone fra atleti e accompagnatori (provenienti da diverse regioni italiane, oltre che da Francia, Germania
e Inghilterra). Nata per far conoscere il territorio del
moscato e i suoi prodotti, la manifestazione si è svolta
lo scorso 28 settembre attraverso vigne, boschi e sentieri collinari. Trail running, nordic walking, corse per i
bambini e camminata enogastronomica hanno permesso a chiunque di prendere parte all’evento organizzato dall’asd
Dynamic Center Valle Belbo in collaborazione con il Comune di Santo
Stefano Belbo e il Comune di Castiglione Tinella, con il patrocinio della
Regione Piemonte, l’Ente Turismo
Langhe e Roero e la Fondazione
Cesare Pavese. La manifestazione
inoltre è stata occasione per raccogliere fondi a favore
degli amici di I Run For Find The Cure, che quest’anno è impegnata nella missione di costruire una scuola
elementare in Tanzania.
A novembre Millet torna sull’Etna per un trail “incandescente”
// Di corsa sui rilievi magmatici di una delle meraviglie
paesaggistiche simbolo del nostro Paese: il prossimo
1° novembre torna in programma la Millet Etna Valetudo Ecomarathon. Sarà la nona
volta in calendario di questa bella
manifestazione podistica non competitiva pensata per permettere ai
suoi partecipanti di scoprire le meraviglie che questo ambiente unico
al mondo nasconde. Il percorso di
42 km è stato disegnato dalla guida
vulcanologica, nonché testimonial
Millet, Marco Tomasello: i trail runner attraverseranno
da nord a sud il Parco dell’Etna, trovando sul proprio
passaggio antiche colate laviche, pinete e crateri; sali-
te e discese non particolarmente impegnative si alterneranno dalla partenza di Piano Vetore fino all’arrivo al
Rifugio Ragabo, con passaggi per il Rifugio della Galvarina, il Rifugio di Monte Palestra
e il Piano dei Dammusi. Numerosi
specialisti di skyrunner provenienti da tutto il mondo hanno già
annunciato la propria presenza a
una corsa diversa da tutte le altre.
Obiettivo dell’iniziativa è promuovere e valorizzare la conoscenza
del territorio del Parco dell’Etna e
in particolare lo splendido scenario naturale dell’anello
della Pista Altomontana.
www.etnamarathon.it
Sulle colline senesi l’ottava Ecomaratona del Chianti
// Gli eventi podistici a carattere ambientale sono sempre di più e più variegati, pur possedendo una medesima idea ispiratrice: far conoscere un territorio, una cultura, un paesaggio e le sue ricchezze. Fra questi sono
sempre di più le cosiddette “ecomaratone”, ideate per
esportare il classico concetto di una 42 k su asfalto in
un contesto off road e con un fine più esplorativo. Il nostro Paese d’altra parte è ricco di risorse tutte da scoprire, sia per gli stessi italiani sia per chi viene da fuori. È
così che negli ultimi anni si sono consolidate iniziative
come la Ecomaratona del Chianti, giunta nel 2014 alla
sua ottava edizione sulle colline senesi. Affiancata dai
più brevi Chianti Trail (18 km) e Trail del Luca (10 km), la
competizione è in calendario per il prossimo 19 ottobre.
Fra i partenti più attesi, anche il cinque volte campione
del mondo di corsa in montagna Marco De Gasperi. Il
suo nome oltretutto è iscritto fra coloro che hanno collaborato all’organizzazione della gara, avendo partecipato con Garmin (partner tecnico) alla tracciatura gps
dei percorsi. L’atleta Scott sarà inoltre relatore assieme
a Fulvio Massini al convegno in programma il giorno
prima del via, in cui verranno esposte le caratteristiche
del percorso e verranno offerti suggerimenti tecnici e di
carattere alimentare.
www.ecomaratonadelchianti.it
Il concorso Instagram
Per tutti gli appassionati di fotografia è stato inoltre
previsto un concorso al quale potranno partecipare
tutti i trail runner al via, gli accompagnatori e il pubblico presente alla maratona. I candidati che vorranno
presentare i loro scatti realizzati da venerdì 17 a domenica 19 ottobre sul percorso di gara dovranno pubblicarli entro il 23 ottobre su Instagram con l’hashtag
#EcomaratonaChianti. Le tre foto che riceveranno il
maggior numero di preferenze saranno votate da una
giuria presieduta dal campione olimpico Gelindo Bordin. In palio, l’iscrizione gratuita a una delle iniziative
2015 dell’EcoChianti.
4
// Berlino, 28 settembre 2014. Dire che in fondo c’era un po’ da aspettarsi
da Dennis Kimetto la più grande prestazione di sempre (almeno finora) può
sembrare eccessivo. Ma se consideriamo che negli ultimi mesi Dennis si stava
mettendo in luce incassando un successo internazionale dopo l’altro, allora
il nuovo record di 2h 2’ 57’’ consegnato alla storia tanto inaspettato non lo
è (lo scorso anno la 42 km nella capitale teutonica aveva regalato a Wilson
Kipsang il precedente record
mondiale di maratona). Se
dunque dobbiamo parlare
di primati, il trionfo dell’atleta keniano ha portato in
casa adidas una graditissima
conferma. Ovvero che la tecnologia boost, lanciata sul
mercato lo scorso anno come
una delle principali innovazioni prodotto nel mondo
running degli ultimi tempi,
è tutt’altro che una semplice operazione di marketing. Lo ha confermato il
fatto che il portacolori del marchio con le tre strisce Kimetto durante la sua
corsa calzava un modello di scarpe adizero Adios Boost 2.0. Leggerissime
grazie anche alla tomaia in mesh Coolever e alla suola Quickstrike, grazie
all’intersuola “energetica” boost garantiscono un eccellente ritorno di spinta
a ogni passo. Dulcis in fundo, la mescola Continental del battistrada è diventata ormai una vera e propria garanzia di performance al top.
Running Magazine corre con Radio Run
// Fresca, attiva, veloce: Radio
Run è la nuova frequenza sul web
per tutti gli appassionati di corsa
e dintorni, in onda 24 ore su 24
per offrire agli appassionati notizie, trasmissioni a tema running
e tanta musica rock. E visto che il
pubblico di Running Magazine e
quello dell’emittente nata dall’idea
di Giuseppe Tamburino è in fondo
lo stesso e vive quotidianamente di
questa passione, le due realtà non
potevano non incontrarsi. Ecco che
dunque è nata una interessantissima media partnership che vedrà
collaborare a stretto contatto la nostra testata con Radio Run al fine
di realizzare una serie di importanti
iniziative. Nei prossimi mesi i lettori
di Running Magazine potranno votare la loro personale playlist per la
corsa: la nostra redazione selezionerà alcuni negozi di riferimento per
il nostro settore, che potranno dunque scegliere quali canzoni mandare in onda. Inoltre all’interno del
palinsesto di Radio Run, verranno
trasmessi i principali temi, notizie
e interviste realizzati dalla nostra
rivista ogni mese e che condivideremo con gli ascoltatori della web
radio di riferimento per il mondo
del running. All’interno dei nostri
spazi redazionali potrete invece leggere contenuti come le classifiche
e le anteprime musicali dei Radio
Run e trovare le interviste realizzate
da Giuseppe Tamburino ai negozi
Running Specialist, a personaggi
importanti o associazioni.
IN PRIMO PIANO A OTTOBRE - Per correre
una maratona con Giuseppe Tamburino e Alessandro Rastello: tutto
quello che occorre sapere per correre sempre, di più e meglio (in onda
ogni martedì alle 10,30 e venerdì
alle 16,30). In particolare questo
mese è dedicato alla preparazione
mentale e fisica di una 42 K.
www.radiorun.it
I 20 BRANI PIÙ ASCOLTATI //
John Mayer – XO
Lenny Kravitz – The chamber
Robert Plant – Rainbow
Pearl Jam – Swallowed whole
Coldplay – A sky full of stars
Bruce Springsteen – Frankie fell
in love
Ingrid Michealson – Girl chease boys
Imelda May – Wild woman
Alt J – Left hand free
Black keys – Gotta get away
New pornographers – Brill bruisers
Counting Crows – Scarecrow
Tom Petty – Red river
Sheppard – Geronimo
U2 – The miracle
Wilko Johnson & Roger Daltrey –
I keep it to myself
Blondie – Winter
Royal blood – Figure it out
I heart sharks – To be young
Placebo - A million little pieces
RUNNING MAGAZINE
corsa e solidarietà //
Presentata la Wings For Life World Run 2015: in Italia si torna a Verona
NUMERO 10 - 2014
Mille runner fra i percorsi segreti di Cagliari
// Il trail urbano di Cagliari torna ad animare la notte del capoluogo
sardo e alla sua seconda edizione ne fa mille. Mille partecipanti hanno percorso le vie dei quartieri storici di Villanova, Castello, Stampace e Marina, dopo che lo scorso 13 settembre si è corso l’Urban
Trail Night Race di Cagliari. Segnale che, se fino a pochi mesi fa
poteva ancora essere considerata
una semplice tendenza, quella delle corse “ibride” a metà tra sterrato
e asfalto, percorsi off road e circuiti cittadini, è diventata una vera
e propria realtà. La particolarità di
questa è rappresentata, oltre che
dallo svolgimento in notturna, dal
fatto che il tracciato di gara da 8
km è stato disegnato per consentire ai runner di ammirare la città
simbolo dell’isola da un punto di
vista inedito e attraversi alcuni passaggi unici: come il cammino quasi segreto che dai Giardini Pubblici del Terrapieno conduce in viale
Buoncammino. Il podio maschile
è stato conquistato in ordine da Ignazio Sagheddu, Francesco Olivieri, Francesco Puddu, mentre quello femminile ha visto Raimonda
Nieddu in cima, seguita da Valentina Carta e da Giuseppina Cauli.
A fianco della competitiva è stata proposta una camminata da 6 km
nei quartieri storici della città. L’evento è patrocinato dal Comune
di Cagliari e dalla Provincia di Cagliari ed è stato organizzato in collaborazione con l’Esercito Italiano e la UISP.
// Nata per sostenere la causa benefica dell’associazione
internazionale da cui prende il nome, la prima Wings For Life
World Run è stata una delle iniziative più significative, suggestive, divertenti e innovative dell’anno in corso. Lo scorso 4
maggio hanno partecipato alla gara oltre 35mila persone in tutto il mondo e grazie a loro sono stati raccolti oltre 3.000.000
di euro da destinare alla causa che finanzia progetti di ricerca sulle lesioni al midollo spinale. L’amministratore delegato
di Wings for Life Anita Gerhardter, presentando la prossima
edizione della manifestazione, ha dichiarato: “Wings for Life
World Run 2014 è stato un fantastico evento sportivo globale.
Speriamo che ancora più persone partecipino a questa seconda edizione così da raccogliere ancora più fondi a sostegno
della ricerca”. Il nuovo appuntamento è per il 3 maggio 2015, in
più di 35 diverse città dislocate nei 6 continenti. Il via verrà dato
ancora una volta in simultanea alle ore 11.00 UTC. Per l’Italia
Verona si conferma la location che con le sue bellezze artistiche offrirà un contesto unico al mondo (partenza fissata alle
ore 13 locali). Le iscrizioni sono aperte dal 1° ottobre.
www.wingsforlifeworldrun.com
NUMERI E DATI DI WINGS FOR LIFE WORLD RUN 2014:
vincitore globale Lemawork Ketema (78,58 km) • vincitrice
globale: Elise Selvikvag Molvik (54,78 km) • denaro raccolto:
3 milioni di euro (quote d’iscrizione dei 50.110 atleti registrati
più le donazioni ricevute) • chilometri totali: 530.928 •
runner al via: 35.397 • atleti che hanno raggiunto la distanza
di una maratona: 233 • distanza media percorsa: 14,99 km
La Hunger Run corre a Roma per chi soffre la fame nel mondo
// Costruire un saldo legame tra le persone e le Agenzie delle Nazioni Unite
all’insegna della solidarietà, sensibilizzare il pubblico alla causa di chi soffre
la fame nel mondo, raccogliere fondi
per le comunità povere dei Paesi in via
di sviluppo. Era il 2006 quando, al fine
di perseguire questi obiettivi, venne creata la prima Hunger Run, che all’epoca
si chiamava Run for Food. Con gli anni
l’evento podistico capitolino organizzato dalla FAO è cresciuto come realtà
capace di coinvolgere un numero sempre maggiore di runner e sportivi in generale. Quest’anno si svolgerà la nona
edizione, inserita in calendario domenica 19 ottobre. In programma una corsa
competitiva da 10 km e la non competitiva da 5 km. Entrambi i percorsi partiranno davanti alla sede della Fao in viale
5
Terme di Caracalla e qui termineranno
dopo aver attraversato il centro storico
di Roma. Alla manifestazione possono
partecipare atleti professionisti e dilettanti, residenti locali e la grande comunità internazionale residente a Roma. La
quota di iscrizione è di 10 euro a persona. In concomitanza con la Hunger Run,
la società Ep Eventi ha pensato di istituire qui una speciale tappa del concorso
internazionale Schools International
Talents, nato nel 2011 e rivolto ai giovani
talenti nel campo della musica, del canto, dell’arte in genere, della salute, dello
sport e dell’ambiente. L’iniziativa ha il
patrocinio di Milano Expo 2015, della
presidenza del Consiglio dei Ministri, del
ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, del ministro dello
Sviluppo Economico e dal ministero degli Affari Esteri e ha ricevuto due premiazioni dalla presidenza della Repubblica
Italiana. I vincitori saranno decretati a
primavera del prossimo anno a Milano,
proprio in vista dell’esposizione internazionale, i premi sotto forma di borse
di studio universitarie, stage formativi e
lavorativi e corsi professionali saranno
consegnati alle Terme di Caracalla a ottobre 2015 con FAO.
www.hungerrun.it
www.schoolsinternationaltalents.eu
RUNNING MAGAZINE
NEWS
NUMERO 10 - 2014
Just for the ladies //
Alzarsi a Milano con Brooks e la sveglia di Vis Light Run
Una nuova invasione a Milano: 20mila runner alla decima Deejay Ten
// C’eravamo anche noi, infiltrati speciali, a correre la decima storica edizione della
Deejay Ten dello scorso 5 ottobre a Milano.
Ideata da Linus nel 2005, la corsa negli anni
si è progressivamente affermata all’interno
del calendario podistico nazionale come
uno degli appuntamenti più degni di nota,
tanto che in occasione di questo importante
anniversario è arrivata a contare ben 20mila
partecipanti, superando perfino il già ragguardevole numero di 18mila partenti alla
tappa milanese della The Color Run (6 settembre). Numero oltretutto “obbligato” dal
tetto massimo di iscrizioni. Ma da più fonti
abbiamo appreso che con le richieste in più
si sarebbe arrivati addirittura a quota 30mila.
Già con questi numeri l’impressione è stata
di assistere a una vera e propria invasione
di piazza Castello e delle vie del centro per
partecipare a questa doppia 5+10 K (la 10 in
versione competitiva e non). Grande soddisfazione quindi per tutti gli organizzatori e gli
sponsor, tra i quali segnaliamo Nike, Enervit,
Garmin e il negozio Maxi Sport. Alla partenza abbiamo tra l’altro intercettato per qualche
battuta Linus, Aldo Rock, il Trio Medusa e il
resto dello staff di Radio Deejay e contiamo
di dedicare su uno dei prossimi numeri un
articolo specifico sull’evento raccontandone
storia, evoluzione, numeri e prospettive.
Alla terza StrongmanRun di Rovereto nuovo successo del team Brooks
// Prosegue all’insegna del successo la pittoresca avventura della corsa più forte di tutte
all’interno del nostro Paese. Lo scorso 19
settembre si è svolta la terza edizione italiana delle Fisherman’s Friend
StrongmanRun e ormai si può
affermare, senza timore di essere smentiti, che la tappa nostrana del circuito è diventata
uno degli appuntamenti di riferimento per gli appassionati
di tutto il Vecchio Continente
e non solo. Quest’anno erano
ben 33 i Paesi del mondo rappresentati dagli oltre 5.600 partecipanti alla gara di Rovereto,
per quello che si è caratterizzato come il più goliardico fra
gli otto eventi europei in calendario nel 2014:
tantissimi runner vestiti da star del cinema,
cartoon, animali, supereroi, gladiatori e via dicendo hanno percorso i 19,5 km del tracciato
cittadino, lungo il quale erano distribuiti 13
ostacoli. Balle di fieno, container ammassati,
vasche di fango e di schiuma, montagne di
sabbia, il guado del Fiume Leno e l’attesissi-
mo maxi scivolo largo 6 metri messi a punto
dall’organizzazione firmata Rcs Sport hanno
reso più ardua e allo stesso tempo indimenticabile la loro esperienza. Vincitori della gara
maschile a pari merito sono stati
il bergamasco Alex Baldaccini e
il torinese Paolo Gallo, entrambi membri del Brooks Running
Team Italia. Al termine della
corsa hanno entrambi espresso la propria soddisfazione per
il risultato raggiunto: “Siamo
contenti di questo successo.
Nonostante i nostri allenamenti
in montagna è stata veramente
dura, ma correndo insieme è
stato più facile. Il percorso era
più scorrevole dell’anno scorso
anche se più lungo. Ci rivediamo sicuramente
il prossimo anno”. Al primo posto nella categoria femminile un’altra atleta Brooks (sponsor tecnico dell’evento), Alice Gaggi: “È più
difficile correre qui che in montagna ed è stato veramente emozionante sentire il pubblico
per strada che ti sostiene. Per questo ho dato
tutto... e avrei fatto anche un altro giro”.
6
// L’allenamento con un gusto tutto nuovo
e soprattutto… light. Ecco il manifesto della
sana e divertente iniziativa legata alla corsa
che ha visto protagoniste le runner milanesi
nei quattro speciali appuntamenti organizzati per riprendere la forma migliore al termine
dell’estate. Dal 17 settembre all’8 ottobre, ogni
settimana è stata organizzata una sessione
di training per iniziare al meglio la giornata:
appuntamento in centro in piazza Castello
alle 7 del mattino, qualche esercizio di riscaldamento e una breve corsa nella suggestiva
cornice di Parco Sempione sotto la guida di
un trainer professionista. A seguire un po’ di
stretching e una ricca colazione offerta dal
title sponsor dell’evento a base di confettura
Più Frutta Light, prima di tornare alle consuete attività quotidiane. A ogni partecipante è
stata regalata la t-shirt ufficiale, realizzata in
collaborazione con il partner tecnico Brooks.
Girls Night Out: 17 tappe in Italia con New Balance
// Prosegue il tour di
New Balance in tutta
Italia per riunire le appassionate di running
in alcune delle città più
rappresentative del nostro Paese. Dal 25 settembre scorso le donne
che amano correre o che
vogliono ricevere i primi consigli per imparare a
farlo nel migliore dei modi hanno cominciato a
radunarsi per trascorrere una serata divertente,
diversa dal solito e all’insegna dello sport. Gli
appuntamenti NB Girls Night Out in calendario
sono 17 e dopo le tappe già concluse a Siena,
Desenzano, Pescara, Padova, Lucca, Lissone e
Palermo, i tecnici del marchio americano continueranno a spostarsi in varie regioni dello
stivale fino ad arrivare
a Roma il 7 novembre.
A ogni data le runner si
ritrovano presso il punto vendita locale partner
dell’iniziativa e segnalato dall’organizzazione.
Le partecipanti potranno iscriversi all’evento
contattando lo store oppure presentandosi direttamente alla partenza: alle prime 200 registrate sarà regalata la t-shirt ufficiale della corsa. Un coach NB Expert accompagna le atlete
per tutta la durata della gara di 5 km, per offrire
loro consigli e suggerimenti tecnici. All’arrivo,
grazie alla collaborazione del partner Zuccari,
recupero post attività e un sano aperitivo per
festeggiare l’uscita insieme.
IL CALENDARIO COMPLETO
25/9 Siena / Il Maratoneta
26/9 Desenzano del Garda (BS) / DF Sport
2/10 Pescara / Pantarei Beach
3/10 Padova / 1/6 H; Fossano (CN) / Sportification
9/10 Lucca / Marathon Sport; Lissone (MB) / Maxi Sport; Palermo / Tecnica Sport
10/10 Padova / 1/6 H di Cazzago di Pianiga (VE)
16/10 Firenze / Universo Sport; Napoli / V Fit
17/10 Torre Boldone (BG) / Ready to Run; Bologna / New Balance Store
23/10 Lecce / New Balance Store
24/10 Rimini / Living Sport
31/10 Parma / New Balance Store
7/10 Roma / New Balance Store
newbalance.it – facebook.com/newbalanceitalia
Nike lancia la nuova campagna europea Just Do It al femminile
// Non si ferma la carica della communty
femminile più attiva, dinamica e glamour
che ci sia. Dopo aver coinvolto migliaia di
appassionate atlete in alcune delle principali città europee con il tour We Own The
Night, Nike continua a
proporre nuove iniziative per il popolo in rosa
del running volte a far
crescere ulteriormente
il numero di donne che
ogni giorno decidono di
mettersi in movimento
per andare a correre e
godersi un momento
di libertà dalla routine
quotidiana. Per gli ultimi mesi del 2014 dunque il marchio con lo
swoosh torna a invitare
le sue runner a uscire
per le strade e i parchi
cittadini con la campagna #Justdoit. Il messaggio lanciato da testimonial d’eccezione
come la pluripremiata cantante britannica
Ellie Goulding, il duo pop svedese Icona
Pop e la campionessa paralimpica olandese Marlou van Rhjin. Le loro parole e le loro
azioni saranno un incoraggiamento per le
fan del brand a esplorare nuove possibilità
di sport: saranno proposte esclusive lezioni di Nike Training Club lungo le rive della
Sprea di Berlino, o ancora eventi e gare
sulle strade di Amsterdam e Parigi. In contemporanea partiranno su Nike.com sfide
motivazionali per rendere
sempre più attive, veloci
e forti le utenti della piattaforma più seguita sul
web. Infine, grazie gli ultimi aggiornamenti operati dai designer Nike, i
servizi e le linee prodotto
del marchio sono state
rinnovate e ulteriormente migliorate: dal Bra Fitting alle scarpe Air Zoom
Structure 18, dai running
club presenti nelle maggiori metropoli del Vecchio Continente ai gruppi
di allenamento esclusivamente femminili, dagli
strumenti per il training
come NTC+ a Nike+ per tenere traccia dei
propri progressi. Tutte le donne d’Europa
possono seguire il richiamo di Nike visitando nike.com/justdoit per iscriversi alle gare,
acquistare le nuove collezioni Holiday 2014
e iniziare il proprio percorso di allenamento
personale.
COVER
STORY
LA SCORSA ESTATE GIUSEPPE TAMBURINO
È TORNATO A CORRERE LA SUA ECOMARETONA
LUNGO LA COSTA TIRRENICA DELLA NOSTRA
PENISOLA. TRA I PARTNER MIZUNO,
CORRERE, RUNNING MAGAZINE E RADIORUN
Portofino
Il logo dell’edizione 2015
Sestri Levante
Chiavari
ECOMERAVIGLIA ITALIA
DA VENTIMIGLIA A REGGIO CALABRIA, DAL 27 LUGLIO AL 31 AGOSTO, UN VIAGGIO DI CORSA IN 50 TAPPE PER CONOSCERE LE COSTE
DEL NOSTRO PAESE E PER OSSERVARE I CAMBIAMENTI CHE CI SONO STATI DAL 2008 (ANNO DELLA PRIMA EDIZIONE
DELLA ECOMARETONA). L’INIZIATIVA È STATA ACCOLTA IN MANIERA A VOLTE SORPRENDENTE, CON LE ISTITUZIONI DIRETTAMENTE
COINVOLTE NELL’ATTIVITÀ DI SENSIBILIZZAZIONE A UN TERRITORIO CHE HA DAVVERO MOLTO DA OFFRIRE.
• DAVIDE CORROCHER
La prima volta di questa bella
avventura risale al 2008. Uno dei
runner più intraprendenti che il
nostro Paese conosca iniziò a correre lungo la costa italiana che da
Ventimiglia arriva fino a Reggio
Calabria, per osservare ciò che la
nostra penisola ha da offrire (per
il running e non solo) e scoprire
quelle che invece sono le tracce
di una condotta negligente da
parte di chi ci vive. Lui è Giuseppe Tamburino e stiamo parlando
di quella che ribattezzò “Ecomaretona”. Un’iniziativa ripetuta
nel 2009, questa volta però per
risalire la penisola sulle sponde
adriatiche fino a Trieste. Ancora l’anno successivo fu il turno
di Sardegna e Sicilia. La scorsa
estate poi il tour è ripartito per
la quarta volta ancora da Ventimiglia per arrivare a Reggio: un
nuovo viaggio dal 27 luglio al 31
agosto per verificare lo stato di
aggiornamento dei luoghi incontrati nel corso della sua prima traversata. Conosciuto anche per la
sua attività di running motivator,
Giuseppe da sempre è attento anche a quella che è la componente
“etico-sociale” della corsa, come
dimostra anche la società di organizzazione eventi da lui fondata,
la EcoEvents: la sua peculiarità
consiste nell’attenzione a misurare e contenere l’impatto ambientale complessivo del ciclo di vita
di una manifestazione in termini
di CO2 equivalente emessa. Una
vocazione, la sua, che dunque
non poteva tenerlo lontano dallo
schierarsi letteralmente in prima
linea a fianco dei podisti che frequentano le strade di tutta Italia.
Quei podisti che ha incontrato
in questo suo ultimo viaggio e
quelli che incontrerà nel 2015,
quando tornerà all’opera per una
nuova Ecomaratona più ambiziosa che mai.
IL RAPPORTO DEL 2014 - Da Ventimiglia a Reggio Calabria, ben 1.300
km di strada percorsa lungo la
costa tirrenica che Giuseppe ha
attraversato seguendo un itinerario di 50 tappe comprensivo di alcune delle città e spiagge italiane
simbolo: una risorsa per il nostro
Paese, sia se la guardiamo dall’interno sia se la consideriamo come
attrattiva per chi viene dall’estero. Un patrimonio da tutelare e
far prosperare anche in un’ottica
di “turismo sportivo” se ci viene
concessa l’espressione. Questo
almeno lo hanno dimostrato gli
oltre 3mila runner che si sono affiancati al running motivator per
correre assieme a lui parte del suo
viaggio. Nel complesso 150 società Fidal o Uisp hanno preso parte
al progetto, dimostrando che gli
atleti di casa nostra sono sempre
particolarmente sensibili a iniziative solidali e disposti a mettersi
in gioco alla prima occasione.
Anche le istituzioni tuttavia non
hanno mancato di manifestare il
proprio impegno a prendersi carico delle domande del popolo
dei podisti che frequentano le
nostre spiagge: fra gli 85 comuni attraversati si sono contati 50
assessori e consiglieri che hanno
accettato di partecipare a un’intervista sui temi dell’ambiente e
dello sport “pulito”. 15 sono stati
infine i negozi sportivi coinvolti,
mentre sul fronte tecnico si è se-
“
“Sono stato molto felice anche di incontrare gli amici
di Mondragone e di Palmi, ma dappertutto ho ricevuto
un’accoglienza più calda e partecipativa rispetto alla mia
prima Ecomaretona. Moltissimi gruppi alla fine della tappa ci
portavano in spiaggia a festeggiare. Ad Amantea poi
eravamo circa un centinaio di persone e gli enti locali hanno
deciso addirittura di chiudere il centro storico per farci passare:
non me lo sarei mai aspettato”
gnalata la collaborazione di Mizuno. “Del viaggio di quest’anno
non dimenticherò l’accoglienza
ricevuta a Torre del Greco e in
generale dalla tappa di Napoli in
poi”, ci ha raccontato Giuseppe
al termine della sua esperienza.
“Da queste parti nel 2008 avevo
anche ricevuto delle minacce e
l’ambiente che avevo incontrato
era schiacciato dalla paura per la
criminalità organizzata. Questa
volta è stato bellissimo trovare
tante persone ad accogliermi, ho
scoperto che c’è molto più coraggio e chi vive in questi posti non
è più disposto ad accettare nel silenzio il clima che c’era prima”.
I RISULTATI - Gli obiettivi posti al
via dell’iniziativa sono stati raggiunti prima di tutto in termini
“
Dappertutto ho notato
che le persone ora sono
molto più attente al discorso
dell’ambiente. Credo che
il running aiuti molto a
sensibilizzare tutti alla cura
delle strade e dei luoghi
all’aria aperta: dove corri è in
un certo senso casa tua, per
questo sarai più attento
a mantenerla pulita”
Viareggio
Sabaudia
8
di sensibilizzazione e coinvolgimento delle persone sui temi
dell’ambiente e dello sport inteso come prativa pulita e benefica
per la salute fisica e mentale. Dal
punto di vista più strettamente
legato all’ambiente e alla sostenibilità, al termine di questa
esperienza Giuseppe ha potuto
presentare un rapporto di monitoraggio dello stato delle coste,
del paesaggio e dell’esistenza e
qualità di piste ciclabili e percorsi
podistici. Infine, tra le iniziative
legate alla Ecomaretona 2014, si
possono segnalare le operazioni
di valorizzazione e promozione
delle eccellenze paesaggistiche
italiane, fra le quali ricordiamo
il supporto alla candidatura dello
Stretto di Messina a patrimonio
dell’umanità Unesco.
RUNNING MAGAZINE
Alcuni dei negozi visitati
da Giuseppe. In senso orario Eurosport di Andrea Lanzi (Praia
a Mare - CS). Elite Sport di Marco
Salvatore Aurelio (Castellammare
di Stabia - NA). Alf Run di Piero
Bertolani (Viareggio - LU). Non
solo gol di Salvatore Miceli
(Amantea - CS). Sports & Wear di
Demetrio Siclari (Reggio Calabria)
IL PROGETTO 2015 - Quasi neanche
il tempo di tornare alla sua attività
quotidiana, che lo vede impegnato
fra le altre iniziative anche con la
sua Radio Run (di cui vi abbiamo
parlato sullo scorso numero e di cui
continueremo a parlarvi in qualità
di partner), e per Giuseppe Tamburino è subito arrivato il momento di
pensare all’anno prossimo. L’Ecomaretona 2015 è già stata presentata e per la prima volta vedrà il nostro
runner correre da una parte all’altra
dell’Italia nella sua interezza, con
partenza da Trieste il 5 luglio e arrivo a Ventimiglia il 6 settembre. “Abbiamo pensato a un percorso particolare. Faremo una sorta di tappa
zero a Milano, dal momento che
sarà la città al centro dell’Europa in
occasione dell’Expo. Poi l’Ecomaretona sulle coste partirà ufficialmen-
NUMERO 10 - 2014
te da Trieste, scenderà lungo tutto
il fianco adriatico, passerà sul versante ionico e risalirà sulle spiagge
tirreniche fino a Ventimiglia. Penso
di poter dire che tutti si sono accorti
che questa iniziativa non è semplicemente una questione sportiva,
ma è prima di tutto un modo per
essere attivi nelle proprie città e per
interessarsi dell’ambiente in cui si
vive”, ha anticipato Giuseppe. Nei
prossimi mesi il suo obiettivo sarà
quello di entrare in contatto con le
associazioni sportive affiliate Fidal
e Uisp sparse sul territorio e con
i punti vendita specializzati al fine
di creare nuovi percorsi e inserire
nuove tappe lungo il suo itinerario.
La nuova edizione sarà soprattutto
attenta a promuovere le attività che
migliorano lo stato di salute delle
coste e a coinvolgere podisti e spor-
tivi in generale per promuovere una
vita attiva e all’insegna del benessere in qualità di running motivator.
2mila chilometri da percorrere in
60 giorni, circa 6mila runner previsti a fianco del progetto, oltre 300
associazioni e più di 100 punti vendita: ecco quello che attende Giuseppe tra pochi mesi. A supportare
il suo impegno ci saremo anche noi
di Runnig Magazine, assieme agli
altri media partner Correre e Radio
Run. “E guardando ancora più in là
nel futuro, il prossimo anno metteremo tutti i percorsi online affinché
chi si troverà a correre in vacanza
possa trovare altri amici con cui
condividere la passione della corsa.
In futuro saranno proprio le realtà
appartenenti allo stesso territorio,
dai punti vendita alle istituzioni, a
organizzare l’Ecomaretona”.
9
Il calendario //
27/7 Ventimiglia – Bordighera – Sanremo
28/7 Arma – Santo Stefano al Mare – San Lorenzo
29/7 Porto Maurizio – Imperia – Diano Marina San Bartolomeo –
Marina di Andora
30/7 Marina di Andora – Laigueglia - Alassio – Albenga
31/7 Ceriale – Finale Ligure – Savona – Albissola
1/8 Noli – Bergeggi – Varazze – Cogoleto
2/8 Genova
3/8 Portofino – Santa Margherita – Rapallo
4/8 Sestri – Riva Trigoso
5/8 Portovenere – Le Grazie
6/8 Forte dei Marmi – Massa
7/8 Viareggio – Lido di Camaiore
8/8 Cecina Mare – Marina di Bibbiona - Sestri – Chiavari
9/8 Punta Ala – Rocchette – Castiglione di Pescaia
10/8 Castiglione di Pescaia – Marina di Grosseto
11/8 Albinia – Gianella – Porto Santo Stefano – Porto Ercole
12/8 Lido Tarquinia – Saline – Civitavecchia – Prato del Mare
13/8 Santa Marinella – Santa Severa – Passoscuro – Fregene
14/8 Lido di Ostia – Campo Ascolano
15/8 Sabaudia – San Felice Circeo
16/8 Terracina – Salto Latina – Rio Claro – Sperlonga
17/8 Gaeta – Formia
18/8 Baia Domizia – Mondragone
19/8 Napoli
20/8 Torre del Greco – Torre Annunziata – Pompei
21/8 Vico Equense – Sorrento
22/8 Praiano – Amalfi
23/8 Salerno
24/8 Santa Maria Castellabate – Salvatore – Palinuro –
Marina di Camerota
25/8 Marina di Maratea – Praia a Mare
26/8 Scalea – Diamante
27/8 Longobardi Marina – Amantea
28/8 Pizzo – Vibo Marina – Tropea
29/8 Castellabate – Ogliastro Marina – Palinuro –
Marina di Camerota
30/8 Scilla – Villa San Giovanni – Catona – Reggio
31/8 Reggio Calabria
INTERVISTA
DOPPIA
LA PAROLA A IVAN RISTI E ALESSANDRO
DEGASPERI, DUE FORTI ATLETI CHE HANNO
SAPUTO CONIUGARE L’ATTIVITÀ AGONISTICA
CON QUELLA DI IMPRENDITORI
GLI SPECIALISTI
DEL TRIATHLON
Alessandro Degasperi
• DAVIDE CORROCHER
Quando abbiamo parlato con loro l’estate
era quasi conclusa. Archiviato un primo
bilancio stagionale, i due stavano approfittando della sosta per allenarsi e recuperare
la forma al meglio in vista del proseguimento dei propri impegni. Stiamo parlando di
Alessandro Degasperi e Ivan Risti, due atleti dal curriculum che parla da sé nonché
due veri e propri operatori di mercato, che
dal 2011 gestiscono insieme ai soci Daniele
Moraglia e Alessandro Bucci la società Sport
Time. Il primo era reduce da alcuni mesi difficili, complice uno stiramento al polpaccio
durante il Challenge Rimini e il successivo
riacutizzarsi di un’infiammazione ai tendini
di Achille che lo hanno quasi estromesso
dai giochi. Arrivava a questa intervista con
uno spirito positivo e un buonissimo piazzamento all’Ironman di Francoforte. Di pochi giorni fa tuttavia è la notizia di un grave
infortunio alla spalla occorsogli all’Ironman
70.3 Zell Am See, gara che per lui rappresentava il rilancio e che invece lo costringerà
ad archiviare il 2014 in anticipo e a programmare al meglio il suo rientro nella prossima
stagione. Il portacolori della DDS Milano,
al contrario, proprio dopo la pausa estiva
ha aperto una lunga striscia di ottimi piazzamenti, con la vittoria al Sanremo Olympic Triathlon, il secondo posto al Triathlon
Sprint di Chioggia e l’argento nella staffetta 2+2 ai campionati italiani di Triathlon
Sprint. Ma riavvolgiamo di qualche tempo il
nastro e torniamo a quando i due compagni
ci hanno concesso l’intervista per approfon-
IN PASSATO HANNO PIÙ VOLTE INDOSSATO I COLORI DELLA
NAZIONALE E DAL 2011 GESTISCONO INSIEME AI SOCI DANIELE
MORAGLIA E ALESSANDRO BUCCI LA SOCIETÀ DI CONSULENZA
E MARKETING SPORT TIME. IL LORO PUNTO DI VISTA SUL MERCATO
DELLA TRIPLICE DISCIPLINA CI CONSENTE DI FARE UN’ANALISI
A 360 GRADI DI QUELLO CHE QUESTO SPORT OGGI HA DA OFFRIRE.
bene nonostante a inizio stagione fosse un
tuo obiettivo prioritario. Che cosa hai pensato quando ti sei accorto di non poter puntare a fare risultato?
In realtà già mi presentavo alla gara sapendo di non poter fare risultato. Non ero in
forma proprio per il problema che ho avuto
a Rimini, ma ho voluto partecipare lo stesso per rendere onore a una gara che per me
significa tanto. Ero cosciente dall’inizio che
la frazione di corsa rappresentava un forte
dubbio per la mia condizione e una volta
partiti mi sono accorto che i carichi di allenamento in bici a cui mi ero sottoposto per
recuperare mi avevano appesantito le gambe. Alla fine è diventato un test, in cui ho
cercato di misurarmi in vista dei successivi
appuntamenti stagionali. Ringrazio comunque tutti quelli che mi hanno appoggiato
anche questa volta e spero di tornare l’anno
prossimo per riscattarmi.
dire alcuni dei temi legati alla loro esperienza da protagonisti della triplice disciplina,
sia in veste di atleti sia di imprenditori.
Partiamo da Alessandro. Nella tua carriera
ci sono numerosi piazzamenti importanti
nella specialità di triathlon olimpico e la
maglia della nazionale. Poi sei passato all’Ironman 70.3, con due medaglie d’argento
agli europei del 2007 e del 2008, e ormai ti
sei ampiamente consolidato come uno dei
più autorevoli atleti in questa disciplina. Innanzitutto quali sono le differenze fra i due
circuiti, quello federale gestito a livello internazionale dalla ITU e quello della WTC,
che ti hanno maggiormente colpito a livello
organizzativo e in quanto a peso mediatico?
Il circuito ITU ha un grande pregio, che è
quello di rivolgersi ai professionisti. Il livello
è molto alto e c’è una selezione molto rigida
per partecipare alle gare del programma. L’Ironman invece è… l’Ironman. Ha un grande
fascino che è dettato proprio dal fatto che
chiunque può prendervi parte. Nonostante
anche qui si abbia a che fare con gli atleti più
forti al mondo, il campionato mantiene un
suo carattere “popolare”. Ogni appassionato può permettersi di sognare l’Ironman, di
competere nelle gare più dure e di essere al
via al fianco dei suoi idoli.
Che tipo di stimoli per il proseguo della stagione hai maturato dopo questa gara?
Dopo questa prova, ma a essere onesti anche dopo un inizio di stagione poco brillante, avevo molta voglia di riscatto. E ne ho
ancora. Questa estate ho cercato in parte
di riposare il mio fisico per permettergli di
recuperare al meglio e sono tornato a dedicarmi alla mia preparazione cercando di correggere il mio modo di correre per evitare il
ripetersi del sovraccarico al polpaccio che mi
ha causato tanti problemi.
A proposito di Ironman, citiamo che nel
2012 hai vinto la tua prima gara sulla mezza distanza a Salisburgo e i tre secondi posti
consecutivi alle prime edizioni della gara italiana a Pescara 2011, 2012, 2013. Quest’anno all’Ironman Italy 70.3 però non è andata
A proposito di come hai proseguito la tua
stagione dopo Pescara, c’è poi stato l’Iron-
10
Ivan Risti
man di Francoforte, valido anche per l’assegnazione del titolo europeo. Sappiamo che
sei arrivato quinto, ma puoi spiegarci di più
come è andata?
Era la mia primissima gara su questa distanza. All’inizio sono stato molto prudente,
mi sono inserito in un gruppo che mi ha
permesso di mantenere una buona posizione senza allungare eccessivamente. Dopo le
prime due ore di bici mi sono accorto che
stavo bene e da lì in avanti ho capito che
potevo pensare di aumentare l’andatura.
Anche i primi venti chilometri di corsa sono
stati ottimi, mentre nella seconda parte della
maratona ero più affaticato a livello muscolare. Da quel momento è stata soprattutto
una prova di strategia e sono molto soddisfatto del tempo e del risultato. Anzi, so che
in futuro potrò fare ancora meglio.
La prossima data per cui ti alleni e gli obiettivi che ti proponi da qui a fine anno?
Ora sto facendo terapia sui tendini e prima di impegnarmi verso nuovi obiettivi voglio aspettare di sapere come risponde il mio
fisico. Mi piacerebbe puntare a Vis Baden,
dove in passato ho già ottenuto due secondi
posti e un terzo.
A livello prodotto, a tuo dire che cosa fa
maggiormente la differenza in gara?
Per me, visto che il grosso della gara è la
frazione in bici, proprio lì devo dare il mio
meglio. In media ci si sta dalle 4 ore e mezzo fino alle 6 ore, quindi curo molto di più
questo aspetto dal punto di vista tecnico, a
livello di mezzo e ancora di allenamento.
RUNNING MAGAZINE
NUMERO 10 - 2014
Quali sono i tuoi partner principali e in che
cosa ti supportano maggiormente?
Bianchi, On, Compressport, Campagnolo, PowerBar, Aquasphere, Vision, Garmin
e Pasta Young. Poi con alcuni sto collaborando a livello di sviluppo prodotto, come con
Santini per l’abbigliamento, o ancora con
fi’zi:k. Comunque in generale con tutti loro
ho un ottimo rapporto, e in parte lo devo a
Sport Time che mi permette di gestire ottimi
rapporti con le aziende.
Sull’argomento Sport Time torneremo più
avanti. Prima passiamo la parola a Ivan. Anche nel tuo passato si conta in più occasioni
la rappresentanza della nazionale, sia per
quanto riguarda la distanza sprint sia per
l’olimpica. Dopo il successo ai campionati
italiani di triathlon sprint nel 2007 sei diventato a tutti gli effetti un atleta di livello
internazionale. Quali sono le tappe principali della tua carriera che ricordi con maggior piacere?
Ho fatto nuoto fino a 20 anni, poi ho cominciato a fare qualche gara in acque libere
e nel 2002 la mia prima prova di triathlon.
Dall’anno successivo ho cominciato ad allenarmi con l’obiettivo di diventare un triatleta e una volta raggiunto questo traguardo i
ricordi belli sono stati molti. Su tutti se ne
devo scegliere uno direi che i cinque anni in
nazionale sono stati una bella soddisfazione.
Anche tu eri al via all’Ironman Italy e anche
per te è stata un’esperienza controversa.
Ho esagerato nel settore in bici. Ero uscito
dall’acqua assieme a Daniel Fontana e ho
provato a tirare assieme a lui. È stato un
eccesso che ho pagato con un risultato negativo e da cui penso comunque di avere
imparato qualcosa.
Alessandro De Gasperi
In Svezia è stato il tuo partner Bianchi a
garantirti la presenza in terra scandinava.
Quanto conta il supporto di un marchio
tanto prestigioso per un triatleta?
Conta molto. Dà più sicurezza e permette
di sfruttare un mezzo di alto livello, che altrimenti un amatore non potrebbe permettersi. Pensate proprio a Bianchi. Sapere che in
passato faceva le bici per Fausto Coppi mi
fa dire che è il massimo a cui un atleta può
ambire. Poi è stato proprio grazie all’attività
di Sport Time che ha scelto di entrare anche
nel mondo del triathlon.
E poi c’è anche il discorso del negozio online, Trispecialist. Ivan, ce ne parli tu?
Trispecialist è nato un anno e mezzo fa.
Dal 2013 abbiamo lavorato bene e in futuro sarà ancora più funzionale per gli utenti.
Cerchiamo di offrire prodotti anche per il
running, il bike e altre specialità di endurance, perché alcuni degli atleti che fanno
triathlon sono dei potenziali clienti in varie
discipline. E questo è uno dei vantaggi che
questo mondo può offrire alle aziende.
Veniamo dunque proprio al motivo per cui
questa intervista la conduciamo in “staffetta”. Entrambi siete infatti atleti nonché veri
e propri imprenditori nel mondo del triathlon. Parliamo della società che avete fondato
nel 2011 assieme a Daniele Moraglia e al vostro allenatore Alberto Bucci. Alessandro,
ci dici come è nata questa idea e come si è
evoluta nel tempo?
Tutto è partito dalle esigenze per noi atleti di gestire un rapporto con le aziende
che fosse il più professionale possibile. Interfacciarsi con alcune di queste realtà che
A questo proposito, come giudicate il mercato osservandolo dal punto di vista di un
dealer?
Ivan: È in forte crescita. Vi sono coinvolte persone che spendono molto, anche per
propensione e non solamente per necessità. Resta un mercato ancora per specialisti,
ma ha un grande appeal anche per molti
appassionati di altri sport.
Alessandro: I triatleti inoltre sono molto più propensi all’innovazione rispetto a
chiunque altro. E spesso è proprio da qui
che poi derivano alcune delle tendenze
Ivan Risti
Ph: Matteo Bridarolli Triathlon
Daniele Moraglia
Alessandro Bucci
possono essere anche molto grandi non è
mai semplice per uno sportivo. E poi ci siamo resi conto dell’altro lato della medaglia,
perché anche per le stesse imprese di bike o
di running che vogliono entrare nel triathlon è altrettanto difficile. Quindi abbiamo
pensato al modo migliore per offrire consulenza, creare sinergie, fare da tramite tra
tutte le parti in causa per fare qualcosa che
mancava fino a quel momento.
che qui. È stata comunque una gara strana,
visto che faceva grande freddo nonostante
fossimo in piena primavera: 6° e pioggia. La
frazione a nuoto, che è quella in cui posso
dare il meglio di me è stata dunque cancellata, quindi immagino che avrei potuto avere
un piazzamento anche migliore di quello
che ho effettivamente ottenuto.
Ph: Matteo Bridarolli Triathlon
Ph: Matteo Bridarolli Triathlon
Sport Time è stata fondata nel giugno 2011 da Alberto Bucci, Ivan Risti,
Alessandro Degasperi e Daniele Moraglia. Nata da diverse esperienze
sportive e professionali si fonda sulla comune passione per il triathlon. Con
questa forte specializzazione nella multidisciplina e negli sport simili, Sport
Time lavora al fianco di importanti aziende del settore per offrire consulenza
di marketing e commerciale, oltre a diverse opportunità di collaborazione.
Tra i suoi focus gli atleti con la gestione della comunicazione e delle sponsorizzazioni, dei rapporti con le aziende e il supporto allo sviluppo prodotti.
Eventi, attraverso la gestione delle iscrizioni con servizio online, comunicazione e supporto organizzativo, l’e-commerce, attraverso il sito www.trispecialist.com, con cui vende prodotti di alcune delle aziende partner. Inoltre si
occupa di expo area, con la gestione della presenza dei brand interessati
ai più importanti eventi del panorama nazionale e marketing & comunicazione, con la consulenza e la gestione delle attività di marketing e di PR
per conto delle aziende che hanno interessi nel mondo degli sport in cui la
società è specializzata.
www.sport-time.co
Ph: Salvatore Costa
Ph: trimaxhebdo.com
A PROPOSITO DI SPORT TIME //
più recenti anche negli altri mondi affini.
Come nel running e nel ciclismo, dove
l’abbigliamento a compressione all’inizio
era visto dai più tradizionalisti se non con
scetticismo quasi come se fosse una stramberia. E adesso sappiamo invece che è uno
dei fattori aggiunti alle performance degli
atleti.
Ivan, pensi che una società come Sport
Time possa contribuire alla crescita del
movimento del triathlon italiano?
Da quando faccio triathlon sono sempre
stato molto attento alle sponsorizzazioni.
Le aziende rispetto a qualche anno fa
sono più interessate, ma c’è ancora molto da fare. Ad esempio per molte società
storiche specializzate nel ciclismo è ancora difficile comprendere come il triathlon
non sia solo “crono”. Dalla preparazione
fino alla gara, un atleta si interfaccia con
l’intera offerta che questi marchi possono
presentare. I dati di mercato questo non
lo mostrano, ma i triatleti sono dei clienti
molto “generosi” in tutti i settori che trattano. Noi tentiamo di far comprendere
che vale la pena investire in questo sport.
Anche perché non bisogna sottovalutare
il fatto che oggi essere un triatleta significa anche essere molto “cool”, passami il
termine. Personaggi coma Daniel Fontana
ad esempio sono un ottimo sponsor per
la disciplina e un motivo di interesse da
parte delle masse che vogliono avvicinarsi
ai loro idoli.
Chiudiamo guardando al futuro. Che cosa
manca per vedere un italiano sul gradino
più alto del podio alle Olimpiadi o a Kona?
Alessandro: Bisognerebbe creare nuove
gare e nuovi circuiti. E soprattutto si deve
creare un movimento di un certo tipo, che
parta dall’organizzazione delle attività giovanili. In futuro si dovrà sostenere il più
possibile anche la nostra federazione e solo
dopo che sarà fatto un lavoro che parte da
lontano, forse sì, sarà possibile arrivare a
questi risultati prestigiosi.
Ivan: Sono comunque due discorsi distinti. Per l’Ironman dico che è solo una
questione di tempo. Per le Olimpiadi invece direi che è anche una questione di gestione e programmazione nella quale anche
la federazione dovrà fare il suo per sostenere i nostri atleti.
La tua stagione è proseguita con i due appuntamenti di respiro internazionale a Bardolino e Vansbro, nella fredda Svezia. Come
è andata in queste due occasioni?
A Bardolino sono andato perché è un
appuntamento di grande prestigio ed è un
onore anche solo essere al via. Ma non è
più una distanza che mi compete, non era
una questione di risultato. In Svezia invece
è stata una bella sorpresa e una bellissima
esperienza. È stato il mio sponsor Bianchi a
invitarmi alla gara, visto che la proprietà ora
è in parte svedese e dunque ha una sede an-
11
La campagna americana //
SCARPA DEL MESE
// TRIUMPH 12
IN-STORE //
informazioni di base //
PER / Uomo e Donna
COLLEZIONE / SS 2015
DISCIPLINA / Running
CATEGORIA / A3 - ammortizzate
TARGET / Calzatura dedicata a chi cerca ammortizzazione,
stabilità e comfort. La struttura è stata disegnata per
assecondare il movimento naturale del piede e allo stesso
tempo per fornire un efficace contenimento nella zona mediale
TOMAIA //
I TRE PUNTI DI FORZA /
1 / Ammortizzamento eccellente, grazie alla mescola
Powergrid+ estesa su tutta la pianta
2 / Il sistema IsoFit sulla tomaia offre stabilità e
contenimento, per un effetto fasciante senza costrizioni
3 / La rimozione dello shank e la zona dell’avampiede più
aperta ed ergonomica favoriscono una transizione fluida e
naturale
PESO / Uomo 292 gr, Donna 255 gr
DIFFERENZIALE / 8 mm
MISURE / Uomo 7-13,14, Donna 5-11
COLORI / Uomo: blue / cytron / viziorange, black / red,
slime / black / viziorange; Donna: twilight / oxygen / citron,
purple / citron /pink, black / viziorange / citron
PREZZO CONSIGLIATO ALLA VENDITA / 185 euro
Dotata di sistema di chiusura IsoFit, una costruzione che integra
la fodera interna con una gabbia
mobile che si adatta alla forma del
piede e al suo movimento naturale
L’interno è realizzato in tessuto RunDry, molto leggero, dalle elevate proprietà traspiranti
e antisfregamento per favorire la fuoriuscita
dell’umidità e comfort ottimale
INTERSUOLA //
PowerGrid+ esteso su tutta la pianta: l’unione della schiuma PowerFoam, 20% più
resiliente dell’Eva, e del PowerGrid, più
consistente e durevole, assicura ammortizzamento e reattività ai massimi livelli.
Le tecnologie IsoFit e Powergrid+ //
La calzata al centro
del progetto
Il concetto fondamentale della IsoSeries si
basa sull’analisi della biomeccanica del piede
durante la corsa, sulla differenza tra “fit” e
“fit in motion”. In aggiunta la nuova mescola
ammortizzante dell’intersuola offre il massimo
in fatto di cushioning mai raggiunto da una
calzatura Saucony.
La novità principale della
collezione spring summer Saucony
è rappresentata dal lancio della
avanzatissima linea IsoSeries.
Composta dai tre modelli di calzatura
HURRICANE, ZEALOT e TRIUMPH, è
caratterizzata dall’utilizzo delle esclusive
tecnologie ISOFIT e POWERGRID+.
La prima è un sistema di costruzione
della tomaia disegnato per adattarsi
in maniera dinamica al movimento del
piede, favorendo una transizione fluida e
armonica. La seconda è una piattaforma
ammortizzante sviluppata per garantire il
12
massimo delle prestazioni mai raggiunto da
una scarpa Saucony.
“La nostra filosofia in fatto di design
è sempre stata quella di osservare la
biomeccanica del runner in tutto il suo
movimento, non solo nella fase d’impatto”,
ha spiegato Pat O’Malley, senior vice
president of global product di Saucony. “Chi
corre continua a dirci che una buona calzata
è l’aspetto più importante da prendere
in considerazione quando si sceglie una
SOCIAL POST //
RUNNING MAGAZINE
CoLORI //
MATERIALE POP //
Uomo
NUMERO 10 - 2014
CAMPAGNA DIGITALE //
Negli Stati Uniti la campagna dedicata alla linea IsoSeries sarà
lanciata in occasione della maratona di New York del 1° novembre
blue / cytron / viziorange
SUOLA //
Realizzata con un mix di gomma al carbonio XT-900 e gomma soffiata IBR+. La prima è
un’esclusiva Saucony, con una
struttura a elevata densità, dalle
eccellenti proprietà di resistenza
all’usura e dal grip ottimale. La
seconda è il 33% più leggera e
durevole della gomma soffiata e
garantisce una migliore risposta
agli impatti e ritorno di energia
L’utilizzo della gomma PowerGrid+ ha consentito agli ingegneri Saucony di rimuovere lo
shank dalla struttura, migliorando il comfort e la sensazione di
una corsa naturale
black / red
slime / black / viziorange
Donna
SSL (Saucony Super Light) EVA
a doppia densità è una speciale
mescola di Eva soffiata ed è il
15% più leggera dei materiali tradizionali
twilight / oxygen / citron
La schiuma SRC (Super Rebound Compound) garantisce
il 15% in più di risposta elastica
all’impatto e dura il 10% in più
dell’Eva tradizionale. Inoltre, assieme al supporto Impact Zone,
offre una maggiore capacità di
ammortizzamento e distribuisce
la forza della falcata su una superficie più ampia
purple / citron /pink
Tallone
interamente
sdoppiato per
un maggiore
controllo/
bilanciamento
scarpa: il punto è capire la differenza tra fit e fit
in motion. IsoFit garantisce una vera e propria
sensazione di indossare una scarpa pensata come
se fosse il prolungamento del piede,
non importa quale sia la sua forma, la
meccanica di appoggio o l’ampiezza
della pianta”.
IsoFit
Stando a una ricerca condotta da
Running Usa 2013 National Runner
Survey, il 92% delle persone dichiara
che il “fit” è il criterio più iportante
per scegliere una scarpa da running.
I designer Saucony hanno progettato una tomaia
dotata di una struttura interna molto morbida e
fasciante, che grazie all’aggiunta di un tessuto
elasticizzato in air mesh si adatta
perfettamente al piede vestendo
come se fosse una calza. Una gabbia
mobile di supporto è posizionata
sopra la struttura interna, per
avvolgere morbidamente la zona
mediale del piede adattandosi a
qualsiasi misura, forma e movimento:
il risultato è una scarpa che risponde
in maniera armonica al passo e al
movimento del runner.
13
black / viziorange / citron
Powergrid+
Si tratta di una piattaforma ammortizzante, realizzata
con mescola Powergrid (esclusiva Saucony) per offrire
un supporto perfettamente bilanciato e in grado di
assorbire efficacemente l’impatto e di distribuire
la zona di pressione su una superficie più ampia.
Stando ai test in fase di ricerca, l’inserto garantisce un
potere ammortizzante superiore del 20% rispetto alla
precedente versione e con il 15% di resilienza in più.
Un pittoresco islandese
con il libro di Federico
IL PERSONAGGIO
DEL MESE
I PIÙ LO CONOSCONO COME “MASTERCHEF”,
DOPO IL SUCCESSO AL REALITY PIÙ FAMOSO
AL MONDO. EPPURE FEDERICO FRANCESCO FERRERO
DI PASSIONI NE HA TANTE. FRA QUESTE ANCHE LA CORSA
provenienti da tutto il mondo affronta una
prima volta la salita che costeggia i faraglioni a
strapiombo sul mare. Siamo alla seconda tappa della Run Iceland, una bella gara in cinque
tappe, per un totale di 110 km. Esiste anche
la versione più ridotta, denominata 3x10, che
consente ai meno esperti di avvicinarsi al grande trail senza troppi traumi. Tre giornate da
10 km l’una. Federico, che nelle tappe lunghe
è l’attento dottore di gara, oggi è proprio uno
di quei tanti colori nella fila dei partecipanti.
Prima salita, il Doc corre bene, attento a dove
mette i piedi. Non si affanna, sa di non essere
molto allenato. Mezz’ora dopo la seconda e
ultima ascesa, quella che porta direttamente
ai 186 metri di quota del faro, all’arrivo. Non
più una lunga fila dalle tinte più varie ma tanti singoli, più o meno sgargianti, intervallati
da spazi vuoti: uno scenario magnifico con
tonalità ai limiti del surreale.
RUN ICELAND 3X10 - L’Islanda sa regalare vedu-
• TESTO E FOTO: DINO BONELLI
Reykjavik, Islanda, ultima domenica di
agosto. Mercato generale mattutino, settore
alimentare, qualche compera qua e la senza
apparente ordine ma con il fare di chi sa.
Qualche ora dopo, a un isolato di distanza,
in un caratteristico ristorante affacciato sul
porto ordiniamo e ci sediamo in attesa del
pranzo. Piccole mani dal fare sbrigativo aprono i pacchetti acquistati al mercato e con
chirurgica precisione tagliano, spalmano e
adornano quelle che in un battibaleno diventano tartine di uova di merluzzo affumicate
su flatkokur (pane di segale islandese cotto al
forno a legna), condite con skyr (yogurt islandese) e basilico fresco. Federico ama la cucina
sana e i sapori di un tempo. I nostri palati ringraziano.
REWIND - Milano, 6 marzo 2014: una notte
qualsiasi per molte persone, la notte della finale di MasterChef Italia per quei tre milioni
di telespettatori che hanno seguito il reality di
cucina più famoso al mondo. Luci, musica e
filmati a sottolineare il lungo percorso che ha
portato i due finalisti (dai 15mila iscritti...) a
contendersi l’ambito titolo. La proclamazione
finale ha avuto uno share del 7,3% e quei cinque minuti sono stati i più visti di sempre di
il gusto...
del Running
ALLA GELIDA RUN ICELAND, SUGGESTIVA CORSA SULL’ISOLA
ARTICA, ABBIAMO INCONTRATO IL VINCITORE DEL CONCORSO
CULINARIO ALL’ULTIMA EDIZIONE ITALIANA. DURANTE LA
GARA BREVE DI TRE TAPPE, FALCATA DOPO FALCATA,
LO ABBIAMO SEGUITO PER RISCOPRIRE ASSIEME UN PAESE
RICCO DI TRADIZIONE, COLORE E, OVVIAMENTE, CUCINA.
SkyUNO. Un silenzio d’attesa rotto solo dalle
lente e marcate parole pronunciate dal grande cuoco Carlo Cracco, qui in veste di super
giudice dell’evento con l’incarico di emettere
il verdetto: “..E il vincitore di MasterChef
2014 è.. è.. è… Federico!”. Applausi e coriandoli per una serata che potrebbe cambiare
una vita ma non deve alterare certe abitudini. Federico Francesco Ferrero, che per me
è semplicemente e amichevolmente “il Doc”
(il suo mestiere principale è quello di medico
nutrizionista), pur godendo di una popolarità
nazionale salita alle stelle, ha saputo rimanere con i piedi per terra. Continua per quanto
possibile a fare le cose che ha sempre fatto.
Una di queste è la corsa.
IL DOC SI VESTE DA RUNNER - Faro di Dýrholaey,
a pochi chilometri da Vic, nell’Islanda meridionale. Una fila molto colorata di runner
14
te e immagini che pochi altri posti al mondo
possono offrire. Federico sbuca all’improvviso, molto più avanti di come me lo sarei
aspettato, ancora abbastanza fresco, sudato
ma senza fiatone. Un passo agile e leggero che
in un attimo lo avvicina alla mia posizione e
lo fa sgattaiolare via, un’andatura che lo porterà a essere diciannovesimo nella classifica
assoluta di giornata e secondo tra quelli della
3x10. Un risultato assolutamente inaspettato
e quindi decisamente buono, tendente all’ottimo. Federico si confermerà anche nella corsa nel deserto lavico, dove la carcassa di un
vecchio aereo miracolosamente atterrato in
piena emergenza è stata l’inaspettata boa di
un’altra giornata. Una gara baciata dal sole,
iniziata con il simpatico siparietto in cui il
nostro cuoco/dottore/atleta ha dovuto cambiare pettorale dopo aver dimenticato il suo
nella camera d’albergo. Episodio giustificato
solo dal fatto che è alla sua prima esperienza
agonistica di settore e alcuni semplici meccanismi, come la preparazione di tutto quello
che serve in gara, non gli sono ancora pienamente famigliari.
IL SENSO DELLA SCOPERTA - Laguna glaciale di
Jökulsárlón, a due passi dal mare, uno dei
pomeriggi turistico-culturali regalati dall’organizzazione di Run Iceland. Uno spettacolo
naturale senza eguali, nuovamente e fortuitamente illuminato da un sole estivo discretamente caldo. Pezzi di ghiaccio si staccano da
RUNNING MAGAZINE
NUMERO 10 - 2014
un lembo del Vatnajökull, uno dei più grossi
ghiacciai al mondo, e si trasformano in iceberg galleggiando fino all’oceano. Una pietra
sbuca dall’acqua gelida. La curiosità del Doc
lo spinge ad assaggiare l’acqua, per scoprire che è salmastra: la laguna è fatta in gran
parte da acqua di mare spinta dentro dalle
forti correnti oceaniche. Il Doc, Federico, è
un curioso a 360 gradi. La sua immensa cultura, che nasce prima dagli studi e poi proprio
dall’infinita curiosità, lo porta a voler scoprire e sapere tutto e di tutto. Quando non sa,
come ogni persona dotata di una grande intelligenza, chiede e si fa spiegare. Nel running
ad esempio è ancora alle prime armi. A ogni
occasione si confronta con altri atleti, è attento a carpire ogni piccolo dettaglio che lo possa
far crescere tecnicamente. Sebbene corra da
parecchi anni non ha mai fatto nessuna gara.
Per lui si tratta principalmente di star bene,
di muovere le gambe troppo spesso sedentarie
sotto una scrivania o chiuse in macchina per
i lunghi spostamenti che le varie presentazioni del suo nuovo libro di cucina richiedono.
Ama la montagna e quando può la vive con
lunghe passeggiate. Ama l’aria aperta e le cose
semplici: una semplicità che ha portato anche
nella sua cucina innovativa, una semplicità
che, in un mondo sempre più complesso, si è
rivelata vincente.
IL SAPORE DELLA MEDAGLIA - Reykjavik, prima
domenica di settembre. Un cielo plumbeo e
l’aria pungente ricordano a tutti i 66 gradi
nord di latitudine di questo Paese immerso
nell’oceano Atlantico a due passi dal polo.
Federico, ripetendo un gesto a lui familiare
e molto usato nel mondo sportivo, assaggia
la medaglia da finisher che porta orgogliosamente al collo. Un sapore strano, non equiparabile o identificabile ai mille gusti assimilati
e catalogati nella sua testa di MasterChef. Il
sapore misto di sacrificio e fatica che si mescolano a un’immensa felicità e un pizzico
d’orgoglio. Un piccolo risultato sportivo che
apre le fantasie per altre prestazioni da programmare nel tempo. Magari un trail lungo
in montagna, dove mescolare l’amata camminata alla ritrovata corsa, forse una 21 km su
strada dove dar sfogo all’agile passo leggero,
o addirittura la mitica maratona, i 42,195 km
che tutti vorrebbero fare e che per il Doc, da
oggi, non sono più un’illogica chimera.
LA PAROLA ALLO CHEF // Sempre Reykjavik,
qualche ora più tardi, con fare genuino e de-
scrizione analitica, Federico ci descrive gli ingredienti di un piatto che un ristoratore ci ha
servito in tavola con molto orgoglio. Poi aggiunge: “Madre Natura mi ha fatto il dono di
un palato fine e sensibile ai gusti, che ho voluto allenare in oltre vent’anni di prove, viaggi, assaggi. Quando metto in bocca un cibo
spesso riesco subito a capirne gli ingredienti e
sovente anche le quantità. Quando immagino
due o più gusti, il mio cervello compone subito delle combinazioni alimentari che quasi
sempre sono vincenti. Ho sempre amato cucinare, ma fino al concorso di MasterChef non
avevo mai notato il potenziale che portavo
dentro. La cucina è un’arte riconosciuta in
tutto il globo e l’Italia, con la sua tradizione
gastronomica millenaria, è sicuramente una
delle migliori interpreti al mondo. Peccato
solo che chi governa il nostro Paese non creda fino in fondo che questo settore potrebbe
diventare economicamente e turisticamente
trainante. Io sono a disposizione”.
15
FOCUS
PRODOTTO
RUNNING MAGAZINE
DEDICATO A CHI CORRE PORTANDO
CON SÉ IL PROPRIO BAMBINO, IN TOTALE COMFORT,
SICUREZZA E FUNZIONALITÀ
L’ultimissima evoluzione del passeggino Chariot pensato esclusivamente per i runner che vogliono correre nel tempo libero, portando con
sé il proprio bambino in maniera
comoda, funzionale e sicura è
Thule Glide. Si tratta di
un prodotto ad alte
prestazioni, dotato
di una struttura
leggerissima e dal
design aerodinamico
che garantisce prestazioni ottimali su ogni tipo di terreno. Stabile
e ricco di dettagli funzionali, grazie alla
ruota anteriore fissa non crea problemi
all’utilizzatore neppure in condizioni
di corsa a ritmo veloce. È regolabile in
differenti posizioni, per facilitare qualsiasi tipo di falcata, ed è provvisto di un
freno azionabile a mano, perfetto in caso
di percorrenza sui tratti ripidi. Le ruote
hanno cerchi aerodinamici e cuscinetti
di alta qualità: quelle posteriori hanno
un diametro di 18 pollici, mentre quella
anteriore di 16 pollici. Le sospensioni
posteriori assicurano una guida più fluida
e un maggior comfort per il bambino.
Thule Glide:
running with your baby
Non riusciva a pensare di smettere di
allenarsi. E non lo fece neppure quando
una piacevole “causa di forza maggiore” lo
avrebbe potuto tenere lontano dalla strada
e dalle sue scarpe da corsa. Così il triatleta
Dan Britton si armò di ingegno e intraprendenza e ideò quello che divenne il prototipo del passeggino da running Chariot.
Erano i primi anni ’90 quando nacque la
società Chariot Carriers, di sede a Calgary,
in Canada. L’azienda fondata proprio da
Dan Britton si specializzò nella progettazio-
ne e realizzazione di carrozzine pensate per
i genitori che non volevano rinunciare alla
vita attiva. Assieme allo sviluppo di una
serie di tecnologie in seguito brevettate,
negli anni vennero dunque ideati modelli
pensati per cinque differenti contesti di utilizzo: bike, walking, sci, hiking e running.
Nel 2011 il brand venne poi acquistato da
Thule, in quello che fu un primo passo
lungo il percorso di una strategia sempre
più orientata ad assecondare le necessità di
un pubblico “active lifestyle oriented”.
La seduta di Thule Glide è imbottita e
può essere regolata fino a raggiungere una
posizione quasi orizzontale per permettere
al bambino di fare il riposino. Il tettuccio
multi-posizione garantisce una protezione extra ed è dotato di una finestrella
NUMERO 10 - 2014
per poter controllare il
piccolo. Inoltre può essere
chiuso utilizzando una sola
mano e può essere facilmente
trasportato o riposto. Il modello è
arricchito da numerosi accessori
acquistabili separatamente,
come l’adattatore per i
seggiolini da auto compatibile con i principali modelli
presenti sul mercato,
lo Snack Tray, la Rain Cover e
la Mesh Cover.
CARATTERISTICHE /
Peso: 9,9 kg
Dimensioni: 89 x 35,5 x 53,3 cm
Dimensioni da chiuso: 91,4 x 61 x 28 cm
Colori: Dark Shadow (dark blue) / Thule Blue
(lining)
Lo scorso luglio Thule Glide ha vinto un
OutDoor Industry Award e fa parte della
categoria di prodotti Thule Active with
Kids Sport Series, che comprende anche il
passeggino multifunzionale Thule Chariot
ed è stata ampliata all’inizio di quest’anno
con il nuovo seggiolino da bicicletta Thule
Ride Along e il rimorchio da bicicletta Thule
Coaster.
DISTRIBUITO DA // Panorama / 0472.201114 / [email protected]
tested
by
// MAMMUT AENERGY THERMO VEST
Comfort termico e traspirabilità al top
Adatto per correre in montagna, ma anche su strada durante la stagione invernale, offre protezione
e isolamento senza generare eccesso di calore grazie alle proprietà del tessuto Polartec Alpha.
// Ci sono scoperte che, senza esagerare
in retorica, cambiano la storia e che
nel momento in cui entrano a far parte
dell’uso comune portano una novità
radicale fra quelle che sono le abitudini
delle persone. E senza necessariamente
chiamare in causa le grandi scoperte
della televisione o del computer, è
sufficiente considerare quanto fece uno
dei protagonisti del nostro mondo,
oltretutto recentemente premiato con
il riconoscimento OutDoor Celebrity
of the year. Fondatore di Polartec,
Aaron Feuerstein all’inizio degli anni
’90 presentò sul mercato un nuovo
tessuto che battezzò Polarfleece: era
l’antenato del pile, che la rivista Time
avrebbe in seguito inserito fra le 100
più importanti innovazioni del XX
secolo. Da quei tempi, facendo un
salto in avanti fino ai giorni nostri,
siamo arrivati a conoscere quella che
è la più recente tecnologia applicata
ai tessuti realizzata dal brand fondato
in Massachusetts. Stiamo parlando
di Polartec Alpha, un genere di
imbottitura completamente diversa
nelle qualità rispetto alla classica in
IL NOSTRO TEST - Noi questa tecnologia
l’abbiamo provata nel nuovo Aenergy
Thermo Vest di Mammut. Il capo è stato sviluppato per tutte le attività alpine
più dinamiche, motivo per cui a noi è
parso perfetto per le nostre uscite di trail
piuma perché può essere applicata a
capi che utilizzano tessuti traspiranti
per gli strati interni ed esterni: ciò
consente una sua applicazione su
prodotti destinati anche alle attività
aerobiche più intense.
DISTRIBUITO DA // Socrep / 0471.797022 / [email protected]
16
running in un’estate a dir poco anomala
come la passata. Soprattutto quando ci
siamo mossi a una discreta quota abbiamo potuto apprezzare le qualità termiche
di questo gilet, che in condizioni di freddo non eccessivamente rigido ma pungente si dimostra perfettamente in grado di
assolvere al compito di proteggere il fisico
nella zona del core e del torace (questo
anche grazie al rivestimento il microfibra
Pertex sull’esterno). Insomma, perfetto
per l’allenamento. Il taglio atletico e la
fisionomia sbracciata consentono ottima
libertà di movimento. Ma più di tutto ci
è parso di poter affermare che questo prodotto raggiunge l’eccellenza soprattutto
se si considera il fatto che non ci è mai
successo di provare una sensazione di surriscaldamento. Le sue capacità traspiranti
forse sono la vera e propria “chicca” che
siamo convinti potrà essere apprezzata anche dagli stradisti che questo autunno (e
perché no, anche in inverno indossando
un primo strato termico) non vorranno
rinunciare alle proprie corse all’aria aperta affidandosi a un capo che oltretutto ha
un peso molto contenuto e un’eccezionale comprimibilità.
RUNNING MAGAZINE
ANCHE UN TEAM DI RUNNING
MAGAZINE HA PARTECIPATO
ALLA B2BLOOD RUNNING RELAY,
UNA STAFFETTA SPECIALE
NEL CUORE DI MILANO
EVENTI
NUMERO 10 - 2014
Sopra, la testa della corsa. Nelle foto a fianco alcuni dei passaggi più spettacolari: l’Arco della Pace, il Cono del Portello e, sotto, il ponte del Ghisallo
CON SALOMON IL TRAIL RUNNING
SBARCA NELLA CITY
GRANDE SUCCESSO E NUMERI DI RILIEVO PER LA GARA ORGANIZZATA
DA SALOMON, PERFETTA SINTESI DI UNA DELLE MAGGIORI TENDENZE
DEL RUNNING DI OGGI: LA CORSA “IBRIDA” TRA STRADA E TRAIL.
NON A CASO GIÀ DA ALCUNI ANNI LE AZIENDE STANNO SVILUPPANDO
CALZATURE APPOSITE, CON BATTISTRADA ADATTI ALLE DIVERSE SUPERFICI.
• DAL NOSTRO INVIATO: PAOLO GRISA
Nuova distanza e nuovo percorso. Queste
le due principali caratteristiche della quarta
edizione della Salomon City Trail di Milano,
in scena domenica 21 settembre con un successo di partecipanti davvero notevole, favorito da una mattina di clima estivo nonostante
l’autunno alle porte. L’evento organizzato da
Salomon e Suunto giunge quest’anno a un’edizione di svolta. Lo spirito della gara è quello
che le montagne, se le si cercano con un po’
d’immaginazione, si possono trovare anche
poco fuori dall’uscio di casa in città. Del resto, l’azienda francese è già da due o tre anni
che lavora sulle calzature di concezione ibrida
con il concetto door to trail ora ridefinito in
“city trail”, specificatamente costruendo suole e cushioning pensati per lavorare bene su
asfalto come sui pavè e gli sterrati regolari dei
parchi cittadini.
UNA TENDENZA IN CRESCITA - D’altronde termini
come door to trail e city trail risuonano sempre di più tra le parole degli esperti e sulle riviste specializzate di running. Forse, complice
anche il poco tempo a disposizione anche per
gli appassionati di trail, è giunto il momento
di cercare più vicino possibile a casa dei percorsi che permettano di macinare un po’ di
dislivello e di calpestare non solo asfalto, in
modo da mantenere in allenamento le fondamentali capacità propriocettive che la corsa
su sterrato richiede. E se a prima vista in una
città come Milano tutto ciò possa sembrare
I RISULTATI DEL TRAIL - Taglia per primo il tra-
impossibile, gli organizzatori della Salomon
City Trail possono smentirvi. Scalini, stradine sterrate all’interno dei parchi, risalite di
colline come il Monte Stella (la cosiddetta
“montagnetta” di San Siro che, nota storica, nasconde le macerie dei bombardamenti
della seconda guerra mondiale) oltre che al
suggestivo passaggio del Cono del Portello.
L’evento poi è aperto davvero a tutti: per i
runner più accaniti c’è il trail da 23 km, per
quelli che corrono saltuariamente c’è la possibilità di dividere lo sforzo con una squadra
di amici grazie alla Relay (la gara a staffetta)
guardo della Salomon City Trail Dario Rognoni. L’atleta milanese ha staccato di oltre 5
minuti il secondo, il siciliano Filippo Lo Piccolo, mentre sul terzo gradino del podio è salito Jacopo Caracci. Quarto Davide Cheraz,
il trailer valdostano del Team Salomon, che
per una volta è sceso tra i runner di pianura.
Rognoni si è detto soddisfatto del risultato,
in particolare in preparazione della Maratona di Torino di metà novembre. Al femminile la gara è tutta tra local milanesi: al primo
posto Simona Baracetti che cerca sollievo dai
crampi appena superato il traguardo, segno
che la gara è “vera”. Seguono al secondo e al
terzo posto le sorelle Paola e Silvia Felletti.
Ecco le parole di Simona Baracetti a proposito del tracciato: “Il percorso è bellissimo,
mi sono divertita molto, anche a correre con
questi dislivelli a cui non sono abituata”.
to riguarda il risultato, il nostro team può
dirsi soddisfatto: un sedicesimo posto che,
viste le poche gare a cui abbiamo partecipato quest’anno, ci sprona a impegnarci maggiormente nei prossimi appuntamenti. Da
segnalare che la gara nasce per sensibilizzare
i partecipanti a sostenere l’Avis di Milano
nel progetto B2Blood.
I vincitori della categoria
maschile e femminile
B2BLOOD RUNNING RELAY - Per questa prima edizione Running Magazine ha accolto l’invito
di partecipazione correndo la staffetta: 30
km divisi in quattro frazioni, da circa 8 km e
mezzo le prime due e 6 e mezzo le ultime. Il
percorso ci è piaciuto molto, in particolare
la salita al Monte Stella, con lo strappetto
dritto per dritto finale che davvero rompeva
il fiato, così come il tratto all’interno dell’ippodromo, particolarmente faticoso a causa
del fondo in ghiaia scivoloso. Ottima l’organizzazione di gara, numerosi i volontari
che hanno reso praticamente impossibile
perdersi. Forse per chi viene da fuori Milano (e ne abbiamo visti molti con la maglia
di società sportive provenienti da lontano)
qualche indicazione in più su dove si trovassero i punti di partenza della prima e della seconda frazione avrebbe fatto comodo.
Molto apprezzati anche i punti ristoro e il
pacco di rifornimento a fine gara. Per quan-
I primi tre uomini
classificati
e infine, per i più giovani o i meno allenati,
c’è la CorriMi da sei chilometri. Il successo di
questo tipo di corsa deriva dal coinvolgimento di podisti che, forse, di fronte al raggiungimento di un punto di “noia” verso la corsa
su asfalto, iniziano a trovare nuovi stimoli in
percorsi più vari e “mossi”.
La calzatura X-Scream 3D della linea City Trail di Salomon,
ideata per offrire una sensazione “di montagna” in paesaggi urbani.
Adatta ad affrontare i terreni più complessi e variabili:
dallo sterrato all’asfalto cittadino, passando per cambi di pendenza
anche improvvisi, scale e scivoli. Il tutto in soli 300 gr di peso.
18
UN MODO PER RISCOPRIRE LE CITTÀ - Spesso i
milanesi sono accusati di non conoscere la
propria città. Ben vengano allora queste gare
che aiutano a scoprire luoghi e monumenti
cittadini. Sono convinto che, dopo questa
corsa, molti dei partecipanti abbiano avuto
uno stimolo a godersi più spesso gli angoli
suggestivi di Milano che, è vero, sono nascosti e frammentati. Ma proprio per questo
scovarli dà soddisfazione. E se guardi la città
dagli angoli giusti, o in una giornata di cielo
terso che lascia intravedere il Monte Rosa in
tutta la sua imponenza, puoi quasi illuderti di essere in una città di montagna. D’altronde, non era Dino Buzzati che, nei suoi
schizzi del Duomo di Milano inondato dal
sole di mezzogiorno, aveva intravisto guglie
dolomitiche?
RUNNING MAGAZINE
EVENTI
PROTAGONISTI ALCUNI SPECIAL GUEST
E I COMPONENTI DEI #CITYRUNNERS,
LA COMMUNITY DI GIOVANI AMANTI
DELLA CORSA LANCIATA DA ADIDAS
NUMERO 10 - 2014
Sopra, da sinistra: Arianna Errigo e Arianna Fontana, Federica Nargi, Riccardo Montolivo, il passaggio in Piazza Duomo, Davide Oldani, la deejay Ema Stokholma e il giardino di Villa Necchi
CHE ENERGIA A MILANO CON BOOST
BELLEZZA, FORMA FISICA, BUON CIBO, MUSICA E OSPITI D’ECCEZIONE: IL TUTTO NELLA SPLENDIDA LOCATION
DI VILLA NECCHI CAMPIGLIO E POI PER LE PIÙ NOTE VIE DI MILANO. QUESTI GLI INGREDIENTI DELL’EVENTO MOLTO GLAMOUR
E MOLTO RIUSCITO CONFEZIONATO DA ADIDAS. ANCHE RUNNING MAGAZINE OVVIAMENTE NON POTEVA MANCARE.
• DAL NOSTRO INVIATO BENEDETTO SIRONI
Li avevamo già visti in azione in numerose occasioni nel corso di questo intenso
2014: sono i #cityrunners, giovani blogger,
influencer, studenti universitari amanti
della corsa e seguaci intraprendenti del
marchio con le tre strisce. La community, attiva principalmente nella metropoli
milanese, si allena in gruppo e partecipa
ad alcuni eventi di riferimento nel mondo podistico, come è successo ad esempio
alla Milano City Marathon, sponsorizzata
lo scorso aprile per la prima volta proprio
da adidas. E poi ancora crea progetti a carattere “social”, contribuisce a trasmettere
il messaggio dell’azienda per fare in modo
che continuino ad aumentare i suoi seguaci (chiamateli anche “follower” o “amici”,
perché cinguettii e post per loro sono
all’ordine del giorno).
LOCATION & ATTIVITÀ - Proprio i cityrunners
sono stati tra i protagonisti della serata
“Boost your run”, organizzata a Milano il
13 settembre dal brand delle tre strisce per
presentare in particolare il nuovo modello
di scarpa Energy Boost 2.0 in versione maschile e femminile (vedi sotto il box dedicato). Molto apprezzato poi anche il resto
dell’outfit: pants neri e maglia rossa per i
maschietti e maglia rosa e leggins con fantasie rosa-nere per le fanciulle. Il tutto ha
generato una piacevole ondata di colore
con 200 persone che si sono ritrovate in
via Mozart presso Villa Necchi Campiglio,
una raffinata casa degli Anni Trenta firma-
più simboliche del
centro cittadino.
Da Corso Venezia, a piazza Duomo, fino ancora a
Corso Garibaldi e
passando per i vicini Giardini Indro
Montanelli.
“
Un evento che è stato come la
ciliegina sulla torta per promuovere
un prodotto giovane, bello, colorato,
di qualità. Bellissimo il percorso, non
succede spesso di poter correre per
le vie di Milano con questa libertà.
Lo scorso anno la prima edizione
della Energy Boost ha avuto un
buonissimo successo in negozio.
Molto morbida e straordinariamente
reattiva, comodissima, calzata ampia,
mesh senza cuciture: è perfetta per
l’utente medio, che vuole una scarpa
tecnicamente valida ma anche molto
curata nel look”
Tappa al negozio
Space 23
di corso Garibaldi
OSPITI D’ECCEZIONE Tra i partecipanti
si sono mescolati
anche i testimonial
ospiti della manifestazione: la madrina della serata e nota
“ex velina” Federica Nargi, la campionessa olimpica di fioretto Arianna Errigo e
l’argento olimpico di short track Arianna
Fontana, il capitano del Milan Riccardo
Montolivo, il ct della nazionale di ciclismo Davide Cassani e il giornalista sportivo Pierluigi Pardo. Al termine, a tutti è
stato offerto uno speciale (e squisito) risotto preparato dal celebre chef milanese
Davide Oldani, il quale oltre che di buona
cucina è sempre stato anche amante dello
sport, calcio e bici su tutti. Molto apprezzato sia per la qualità musicale che per la
“presenza” il dj set di Ema Stokholma e
Andrea Delogu, che ha contribuito a caricare ancor di più l’atmosfera già piena di
vibrazioni positive.
Alessandro – Solaris Sport
ta dal celebre architetto Piero Portaluppi e
ora gestita dal FAI, che ospita anche celebri opere di artisti italiani del primo Novecento. Dallo splendido giardino della villa
gli invitati sono partiti attraversando le vie
Energy Boost 2.0 //
I NEGOZI PRESENTI - Fra gli invitati ad assi-
È nella categoria delle scarpe da gara ed in effetti è
indicata per ritmi medi e veloci, indirizzata per runners di
peso medio o leggeri. Anche se per le sue caratteristiche
risulta abbastanza trasversale. La suola è in gomma
Continental, mentre l’innovativa tecnologia boost garantisce un eccellente ritorno di energia
a ogni passo, rendendo ogni falcata leggera e veloce. La tomaia con tecnologia costruttiva
techfit in mesh ESM è flessibile e realizzata senza cuciture, il sistema Formotion assicura
una transizione fluida dal momento dell’appoggio sul tallone alla fase di spinta, mentre la
tecnologia Torsion System e i rivestimenti saldati
sul tallone offrono un efficace supporto al piede. Il
modello è compatibile con miCoach. Differenziale:
10 mm. Peso: donna 225 gr (misura 38 2/3),
uomo 275 gr (misura 42 2/3). Prezzo al pubblico
consigliato: 155 euro.
stere alla presentazione della scarpa e a
partecipare alla corsa e ai festeggiamenti
“mescolandosi” al fiume di persone con
una netta prevalenza di rosa e qualche
macchia di rosso c’erano anche alcuni
importanti negozianti specializzati, con i
quali abbiamo avuto il piacere di correre
e scambiare qualche parere. Tra questi Koala Sport, Gioia di Muoversi, Don Kenya Run, Sportland, Cisalfa, Maxi Sport,
Space 23, Un Sesto Acca, SRD, Solaris e
adidas Store: tutti entusiasti e ben felici
di prendere parte a una manifestazione
20
“
La serata è stata davvero molto
bella, allegra, sociale e di grande
effetto. Mi è piaciuto il fatto che
fosse dedicata alle donne, una parte
sempre più importante del nostro
mercato. Riguardo alla scarpa è un
ottimo prodotto, la uso anche io.
È molto reattiva nell’avampiede e
ammortizzante sul tallone, perfetta
sia per correre sia da indossare tutti i
giorni. E poi anche nell’estetica adidas
ha dimostrato di essere un passo
avanti, con questi colori davvero
particolari e accattivanti”
Franco – 1/6 H
come questa e di provare di persona le
nuove calzature. Le quali a detta di molti
risultano più accattivanti e riuscite rispetto alla prima versione, con buone prospettive in termini di vendita quindi verso il
pubblico dei runners ma anche verso un
utente meno specializzato. Insomma, un
altro appuntamento adidas in grande stile
che fa seguito a quello dello scorso anno
andato in scena al Pirellone. Ma anche in
questo caso abbiamo verificato di persona un miglioramento: forse meno appariscente e spettacolare del primo questo
secondo evento ma certo più partecipativo, concreto e “social”. E si sa che oggi è
(anche) questo quello che conta.
RUNNING MAGAZINE
DOPO L’ESORDIO DEL 9 MAGGIO, SIAMO STATI
IL 26 SETTEMBRE ALLA SECONDA MIDNIGHT RUN.
UNA BELLA OCCASIONE ANCHE PER TESTARE
I NUOVI CAPI DEL BRAND
EVENTI
NUMERO 10 - 2014
PUMA ACCENDE LA NOTTE
(E IL BUSINESS…)
BUONO IL RISCONTRO DELL’EVENTO
IN NOTTURNA, CHE HA RICHIAMATO
1.500 PARTECIPANTI AL PARCO
SEMPIONE DI MILANO.
CON UN DUPLICE SCOPO:
SOSTENERE L’ATTIVITÀ
DI ANLAIDS SEZIONE
LOMBARDIA E LANCIARE
IN UN CONTESTO (E IN UN ORARO)
APPROPRIATO LA COLLEZIONE
“NIGHTCAT” DEL MARCHIO.
• DAL NOSTRO INVIATO BENEDETTO SIRONI
Già a maggio erano partiti dall’Arco
della Pace di Milano allo scoccare della
mezzanotte meneghina per correre chi munito di torce frontali chi di abbigliamento
“fluo”. E come da programma, lo scorso
26 settembre è tornata la bella iniziativa
organizzata dall’associazione MenteCorpo e supportata da Puma per sostenere
Anlaids Sezione Lombardia. La Midnight
Run si è svolta su un
Benedetto nuovo percorso di 4
Sironi
km attorno all’area
del Parco Sempione,
con la possibilità di
proseguire con un
secondo o un terzo
giro per chi lo desiderasse (per un totale
di 8 o 12 km). Come
sempre sono state
ideate diverse modalità per consentire ai runner di far valere
il proprio contributo alla causa di Anlaids
e per rendere ancora più colorata e vivace
la serata: c’è stato chi ha voluto personalizzare il proprio pettorale e chi ha scelto di
presentarsi al via con un make up “I glow”
decisamente pittoresco. Da segnalare anche la presenza di ospiti d’eccezione al via
come il ciclista Claudio Chiappucci e il celebre mezzofondista Genny Di Napoli, che
sua causa votata a raggiungere l’obiettivo
di ‘zero trasmissioni’, cosa che interessa a
tutti noi”.
dopo la carriera agonistica ha continuato
a lavorare nel mondo della corsa e attualmente è responsabile trade marketing specialist complete running di Puma.
PUMA BY NIGHT - Per l’occasione il main sponsor Puma ha presentato anche la NightCat
Running Collection, pensata per chi vuole
correre in maniera veloce e in totale sicurezza anche di notte. Una linea che comprende due prodotti tecnici come giacca
e scarpe (vedi box a fianco) ma anche due
piacevoli t-shirt con logo Puma ben evidente e riflettente (vedi foto). Abbiamo avuto
il piacere di testare di persona tutti i capi
partecipando proprio all’evento milanese
e dobbiamo dire che il primo feedback in
termini di vestibilità, comfort e design è
stato più che buono. Certo bisognerà vedere quante persone sono disposte ad acquistare per esempio una scarpa tecnica da
running con un inserto sulla linguetta per
posizionare il led (anche se tutto è davvero
leggero). Ma si sa, le vie del running - e dei
relativi trend - sono (quasi) infinite e Puma
sembra averlo capito. Intercettando sia a
livello marketing che commerciale, con la
suddetta linea dedicata, anche questa tendenza del “running by night”. Della quale
non a caso vi abbiamo più volte già parlato
(vedi ad esempio l’articolo “Correre sotto
le stelle” sul nostro numero di luglio-agosto) e che sicuramente tornerà a “illuminare” ancora le nostre pagine.
L’ORGANIZZAZIONE - “Questa corsa è nata nel
2011 con uno spirito poco convenzionale
quando ancora la notte a Milano non conosceva tutte le opportunità di muoversi
che ci sono oggi”, afferma Andrea Colombo, ideatore della manifestazione. “Le
persone hanno sempre più voglia di esprimersi con un divertimento consapevole e
sono attente ai temi socialmente rilevanti, soprattutto i giovani”. Dal 2007 infatti
l’associazione MenteCorpo è attiva nella
creazione e promozione di iniziative volte
a favorire il benessere psico-fisico. Attraverso progetti, attività e interventi qualificati è oltretutto riuscita a sensibilizzare un
crescente numero di persone a diversi temi
di carattere sociale. Negli anni ha inoltre
saputo stringere accordi di collaborazione
di prestigio con diverse istituzioni di riferimento in Lombardia. Il suo modo di operare infatti è da sempre caratterizzato dalla
scelta di avvalersi del supporto di studi di
ricerca che possano dimostrarne la validità
scientifica. “Alla prima edizione decidemmo di utilizzare questa piattaforma per parlare ai giovani dei temi relativi allo sballo
e all’abuso di alcool”, prosegue Andrea.
Dal 2012 invece sosteniamo Anlaids e la
Puma NightCat
running Collection //
Pure NightCat Powered Jacket
(M’s and W‘s)
Giacca tecnica a tre strati creata per offrire
la protezione necessaria a chi corre in serate
umide e ventilate, offre traspirabilità e comfort.
Il dispositivo ricaricabile a LED garantisce
un’ottima visibilità anche nei luoghi meno
illuminati. La tecnologia visiCELL con materiali
altamente riflettenti migliora ulteriormente la
sicurezza del runner che la indossa facendo sì
che anche nel traffico cittadino i suoi movimenti
siano sempre perfettamente riconoscibili.
Faas 600 v2 NC Powered
Due immagini dell’affollata
partenza all’Arco della Pace
Calzatura essenziale e leggera, ridisegnata
con una tomaia ancora più avvolgente e con
una struttura a canali che favorisce la naturale
dinamica del movimento passo dopo passo.
Perfetta per correre in notturna, garantisce
una visibilità ottimale a 360 gradi e in più,
grazie al leggerissimo LED posizionato sulla
linguetta, permette di affrontare anche
le condizioni di buio intenso. Il cavo USB
per la ricarica è incluso nella confezione.
21
it.brand.puma.com/running - www.midnightrun.it
RUNNING MAGAZINE
QUESTO MESE IL NOSTRO DINO BONELLI
SI METTE LE SCARPE AI PIEDI ASSIEME
AL GRANDE AMICO MARCO OLMO PER PORTARCI
A CONOSCERE IL ST. LARY PATOU TRAIL
NUMERO 10 - 2014
LES CHAMPS ÉLYSÉES DES PYRENEES
DUE GIORNI DI GARA, IL PRIMO CON LA DOPPIA DA 18 KM + VERTICAL E IL SECONDO CON LA
COMPETIZIONE DA 46 KM, PER ATTRAVERSARE GLI IMMENSI PRATI CHE A FIL DI CIELO UNISCONO
IL VERSANTE FRANCESE A QUELLO SPAGNOLO DEI PIRENEI. UNO SPETTACOLO
QUASI PARADISIACO CHE NEPPURE UN CIELO PLUMBEO RIESCE A SPEGNERE DEL TUTTO.
• TESTO E FOTO DINO BONELLI
Non venivo sui Pirenei da almeno un decennio e l’ultima volta,
se ricordo bene, mi ero fermato a
Lourdes in veste di cattolico e Andorra in veste di ciclista per vedere
l’arrivo di una tappa del Vuelta de
Espana: una mescolanza di sacro e
profano sulla via di Biarritz, costa
atlantica. Nei mei ricordi le montagne erano aride e gialle, ma questa volta entrando nella vallata che
porta a Saint Lary Soulan il verde
che mi circonda è quasi asfissiante. Lourdes non è lontana come
non sono lontani i mitici colli che
hanno regalato indimenticabili
giornate di grande ciclismo. Ora
però sono qui per correre a piedi.
L’amico Jean Christophe ci ha
invitati a provare la sua creatura,
il St. Lary Patou Trail: una due
giorni (l’anno prossimo diventerà
di cinque, dal 22 al 28 di giugno)
che comprende una 18 km e un
vertical in quasi contemporanea il
sabato e una 46 km la domenica.
Con me anche l’amico Alberto,
organizzatore di alcune delle gare
di Run the World, e l’inossidabile
Marco Olmo. Il mio stato di forma, sempre sotto una linea di decenza per il mio eterno vagabondare per il mondo, mi costringe
a optare per la misura più corta,
assistito in gara addirittura dal
granitico Olmo che invece non
si fa spaventare dalla distanza più
lunga.
LA “DOPPIA” DEL SABATO - Il paesino
di Saint Lary (830 m slm) è semplicemente bello e funzionale. Ha
tutti i servizi che il turismo moderno richiede, le terme e un collegamento funicolare con la stazione
sciistica sita a 1.700 m. Proprio
qui arriveranno, con un ultimo
sforzo nei ripidi prati sottostanti la
seggiovia principale, sia la 18 km
che il chilometro verticale. È sabato mattina. Un paio di chilometri
di lancio in falsopiano poi il mio
cammino s’inerpica in un single
trek ripido e tortuoso che in poco
sviluppo copre quasi tutto il dislivello della gara. Un piccolo sole
riscalda le nostre schiene e illumina la valle. Ogni tanto, negli spazi
non troppo chiusi nel bosco mi
fermo a guardare il panorama, un
po’ per riprendere fiato e un po’
per fare qualche foto. Poi di nuovo a testa bassa nel consueto camminare veloce, caratteristico dei
trail di montagna. Incontriamo
verdeggianti pascoli infiniti e già
puntinati dal bestiame pasturante: questo il secondo scenario di
giornata. Poi una discesa dolce su
una strada sterrata ci porta verso il
terzo: l’ultima faticosa ascensione
nel bel mezzo della stazione sciistica. Mentre arrivo vengo affiancato
da altri concorrenti provenienti
da una diversa direzione e con un
differente colore di pettorale, solo
22
dopo un primo momento
di smarrimento capisco che
sono i runner
del chilometro
verticale con cui
condividiamo
gli ultimo interminabili 800
metri di salita.
È uno sprint, se
così si può chiamare, che mi asciuga le ultime energie rimaste e, con
qualche superamento, mi restituisce la posizione che come sempre
avevo perso in discesa.
LA GARA DA 46 KM - Domenica mattina, il cielo è severamente plumbeo. Anche se non piove ancora,
presto potrebbe cominciare a farlo. Marco è irrequieto, non ama la
pioggia. Pronti via, il gruppo variegato si distende nei due chilometri
di lancio, poi si arrampica sul nostro stesso percorso del giorno prima. Quindi scende e cambia valle
spostandosi sul versante opposto,
fino ai 2.458 m del lago Consaterre. Un pallido sole accarezza
le fredde acque agitate dal vento.
Io e Alberto aspettiamo Marco al
rifornimento che è anche sede di
cambio per chi la gara l’affronta
in team. Il sole sta vincendo la sua
personalissima battaglia con le nuvole e anche il grande Olmo ritrova il suo sorriso, che più che un
sorriso è la solita consueta apatica
smorfia: segnale inconfondibile
per chi lo conosce bene. Passaggi
più o meno tecnici si alternano a
prati di rododendri in fiore. Altro
che Pirenei aridi e gialli come erano stati erroneamente catalogati
nei miei ricordi: queste montagne
sono un giardino senza fine. Le varie classifiche sono tutte vinte da
atleti locali, alcuni del versante pirenaico francese altri di quello spagnolo. La Spagna è a pochi chilometri di distanza. Scollinando per
il valico del fondovalle si potrebbe
facilmente andare fino alla vivace
Barcellona, un’estensione da prendere in seria considerazione per la
lunga trasferta del prossimo anno.
www.frenchpyreneespatoutrail.com
Sul prossimo numero //
Run the World, sul prossimo
numero, vi porterà a correre
di fianco alle maestose cascate
Vittoria, nello Zimbabwe.
Vedendole per la prima volta,
sir. David Livingstone,
il missionario esploratore
che nel 1855 le scoprì, disse:
“Credevo che scene così
fossero riservate allo sguardo
degli angeli”.
www.runtheworld.it