Comunicato n. 1 del 22/9/16

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Comunicato n. 1 del 22/9/16
ORARI SEGRETERIA
Centro Sportivo Italiano
NOTIZIARIO N° 01 del 22/09/2016
DI NUOVO INSIEME!
Questi tre mesi in cui non ci siamo letti sono proprio volati!
Rieccoci qui, pronti più che mai a ricominciare assieme a voi una nuova emozionante stagione
sportiva!
L’estate non ci ha di certo lasciati a secco di sport, fra Europei di calcio, Olimpiadi e Paralimpiadi:
quale miglior anno di questo, dunque, per approcciare lo sport per la prima volta, per riprendere
vecchie passioni o per ritornare ruspanti nei campi e nelle palestre lasciati pochi mesi fa???
Il Csi sarà come sempre al vostro fianco per sostenervi nell’attività sportiva e per aiutarvi a crescere
nella vita grazie allo Sport. Tante le iniziative che riconfermeremo; innumerevoli saranno i corsi di
formazione per giudicanti, allenatori e genitori; moltissimi i tornei e i campionati che gestiremo;
incalcolabili le emozioni che ci regaleremo a vicenda. Oltre ai “grandi ritorni”, come il Natale dello
Sportivo, ci saranno però anche alcune novità, una su tutte la pagina Facebook ufficiale del Csi Lodi!
E poi c’è il nostro, il vostro, comunicato quindicinale, nel quale come sempre racconteremo le vostre
storie e daremo diretta voce ai vostri pensieri, alle vostre problematiche, ai vostri successi.
Che dire ancora? Solamente... BUON ANNO SPORTIVO A TUTTI!
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L’articolo che riporto qui di seguito l’ho scritto di getto a metà dei Giochi olimpici. Nonostante da quel
giorno sia successo molto altro sui campi carioca, da grandi vittorie a gesti che hanno fatto la storia,
da cerimonie di chiusura a Paralimpiadi mozzafiato, ho preferito non ritoccare i mei pensieri né
aggiungere nulla, di modo da non intaccarne l’essenza. In questo breve preambolo mi sento di
sottolineare solo una cosa: malgrado le polemiche di ogni tipo, siano esse più o meno coerenti e
centrate, di certo queste olimpiadi resteranno per sempre nella nostra memoria in un modo diverso
rispetto a tutte le altre. Un coinvolgimento, un’allegria, una magia, un colore che difficilmente saranno
replicabili. Dentro ognuno di noi resterà un po’ di quella dolce malinconia, la saudade brasileira, che
permetterà al fuoco di Olimpia di ardere più forte di prima.
Confesso, questo articolo lo sto scrivendo a Ferragosto, in piene Olimpiadi: un po’ presto, direte voi,
per la pagina di fine settembre... Ma che posso farci, mi piace portarmi avanti col lavoro! Poi c’è da
dire una cosa: poche ore fa una splendida Tania Cagnotto ha vinto il bronzo nel trampolino 3m e,
mannaggia a me, ho l’adrenalina post-gara come se avessi partecipato io. Il che magari è un bene,
visto che fra poco sono sicura che Bolt si riconfermerà l’asso che è e non voglio perdermelo
nonostante lo scomodo fuso orario con Rio. Sì è vero, potrei vedere le repliche che Rai2 ripropone
ad orari umani, ma non sarebbe la stessa cosa: volete mettere l’emozione di esserci, in diretta,
all’impresa di Paltrinieri nei 1500 stile libero rispetto a guardare una gara che nel giro di poche ore
è già stata sdoganata in ogni modo possibile? No grazie, potendolo ancora fare è meglio tarare
l’orologio su -5h e vivere i Giochi, non semplicemente guardarli. Beh morale, lunga premessa a
parte, non sto scrivendo perché non riesco a dormire o perché voglio condividere le mie tare
mentali col Lodigiano: sto scrivendo perché altrimenti fra un mese le emozioni di cui potrei parlare
ora saranno non certo svanite, però stemperate di molto. Utilizzerò dunque la metafora Cagnotto
per cercare di rendere il concetto: a mio avviso lei è una vera atleta, con la A maiuscola, e, sapere che
quello che ho visto poco fa era il suo ultimo tuffo, mi riempie di malinconia. Gioia anche, certo,
poiché finalmente è riuscita a conquistare quel riconoscimento metallico che tanto meritava; credo
di aver fatto un tifo così solamente un’altra volta nella vita, ovvero quando a Londra 2012 una
indimenticabile Valentina Vezzali si era conquistata il bronzo , regalandoci un podio del fioretto
femminile tutto italiano, infilando qualcosa come 3 stoccate in 8 secondi. Mitica. Gioia dicevo,
dunque, ma molta malinconia: Tania Cagnotto (così come la sopracitata Vezzali) a mio avviso
incarna tutto ciò che lo sport dovrebbe rappresentare. Rendermi conto che non la vedrò più tuffarsi
mi lascia una sorta di vuoto incolmabile. Anche perché, voglio dire... non riesco ad immaginare un
europeo, un mondiale o un’Olimpiade senza di lei, dal momento che la associo a quelle
manifestazioni da che io ne abbia memoria. Cinque olimpiadi, 42 podi internazionali e 16 anni di
emozioni. Per me l’Olimpiade è sinonimo di sicurezza di vedere Tania Cagnotto buttarsi dal
trampolino: in fondo lei ha iniziato a Sidney 2000, ovvero i primi Giochi di cui fossi consapevole
(scartiamo infatti il 1996, non ero ancora abbastanza cosciente), e non riesco a concepire,
soprattutto a poche ore dal suo meritatissimo successo, di non ritrovarla a Tokyo 2020. Tuttavia la
capisco: dopo quasi vent’anni di carriera impeccabile è arrivata a porre la bandierina sulla vetta
dell’Olimpo e, giustamente, ora vuole avere una vita sua. Gareggiare a quei livelli deve essere
stressante, spossante ed alienante, soprattutto se si vuole mantenere un certo standard. Ed è qui che
arriviamo al punto: Tania Cagnotto ha sempre stretto i denti ed è andata avanti nonostante tutto,
specialmente dopo il quarto posto di Londra per soli 20 centesimi. Ha sempre dimostrato di essere
un ottimo esempio di sport pulito, di correttezza e di perseveranza. Di una classe ed educazione
difficilmente ritrovabili, non si è mai messa troppo in mostra né tantomeno ha mai dato scandalo:
l’unica cosa che ha dato è stata felicità e tanto, tanto orgoglio. Il tutto restando umile e lavorando a
capo chino, sia da sola sia con la compagna di sincro Francesca Dallapè, la quale viene forse troppo
trascurata ma che, a mio modesto e contestabilissimo parere, rappresenta gli stessi valori della
compare di duo.
È vero, l’Olimpiade non è ancora finita, e nel giro di una settimana può succedere ancora di tutto...
Tuttavia penso si possano già fare delle considerazioni generali. Questa è una edizione delle prime
volte: i primi Giochi in Sudamerica, la prima (magnifica e mozzafiato) cerimonia di apertura tutta
analogica in un mondo sempre più tristemente digitale, la prima partecipazione del Kosovo con
relativa prima medaglia (d’oro, oltretutto!), la prima squadra dei rifugiati... e molto altro ancora. È
anche un’edizione segnata dagli scandali legati al doping, più o meno frutto di mosse politicostrategiche o, per carità, anche seriamente giustificati. Non per far polemica però non credo che
squalificare a prescindere l’intera squadra di atletica russa, negativi compresi, sia una mossa legata
alla lotta al doping, quanto più magari un’azione politica... è giusto, giustissimo, che chi sia
effettivamente positivo paghi, anche a vita, ma non è corretto che anche i compagni risultati sempre
negativi debbano vedersi privare l’accesso alla manifestazione sportiva per eccellenza. Penso per
esempio ad Elena Isimbajeva, in lacrime al Cremlino: impossibile vedere il salto con l’asta
spodestato della sua pulita zarina. E poi c’è stato il caso Schwazer, sul quale è molto difficile
esprimersi, visti i precedenti, anche se è cristallino che i chiaro-scuri di questa vicenda siano un po’
troppo torbidi... forse conveniva farlo pagare di più prima, quando era dichiaratamente
positivissimo e quando ci ha rimesso di più la ignara ed innocente Kostner (allora sua fidanzata),
che non distruggergli ora la vita sulla base di un campione probabilmente manomesso. Mah, sono
cose più grandi di noi, però è giusto rifletterci perché bisogna promuovere una corretta ed equa
lotta alla piaga del doping.
LUNEDI' 17-19/20.30-22
VENERDI’
17–19
Tel. 0371 425468
Fax 0371 422160
Sito web www.csilodi.it
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SQUADRE
PRONTI, PARTENZA... VIA!
Anche quest’anno torna l’acclamata rubrica L’Angolo delle Squadre!
Come per la scorsa stagione saranno fondamentali i vostri contributi, da far pervenire via mail a
[email protected], così da tenere viva e pulsante questa sezione! Come sempre sono ben
accetti tutti i tipi di testimonianze: lamentele, problematiche, successi, gioie, storia della
squadra...
Un buon inizio stagione
dunque anche dalla rubrica
più amata degli ultimi tempi,
al prossimo comunicato con
tanti nuovi racconti!
Nel frattempo vi salutiamo con
una
chicca:
il
disegno
regalatoci da Diego Belotti,
contattabile
a
[email protected],
il
quale
ha
voluto
rappresentare il tiro a segno e
a volo, ovvero le discipline
olimpiche che hanno regalato
più medaglie all’Italia!
Si ringrazia M. Arrigoni, presidente provinciale, per supportare il progetto
Suvvia società, non siate timide! L’Angolo delle Squadre ha bisogno di voi!
Scriveteci i vostri pensieri, le vostre lamentele, i vostri problemi e i vostri meriti
in ambito sportivo! Per avere voce diretta in capitolo basta inviare poche righe a
[email protected].
Vogliate allestire insieme a noi questa nostra vetrina!
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Da quest’anno anche il Csi Lodi ha una sua rappresentanza facebookiana!
Correte a mettere “mi piace” alla nostra pagina ufficiale (barra cerca  Csi Lodi), non ve ne
pentirete! Se infatti questo comunicato cartaceo intende, come più volte ribadito, essere una
vetrina per tutte le attività del comitato, la pagina facebook vorrà piuttosto essere una vetrina
digitale... un’interfaccia multimediale, dunque, tramite la quale costruire un vero rapporto di
attivo interscambio reciproco con tutti voi. Vi chiediamo perciò la vostra collaborazione: potete
inviarci foto, video, commenti, considerazioni, iniziative da sponsorizzare... insomma, qualsiasi
contributo che possa c’entrare con l’attività del Csi o con lo sport in generale. Potete mandare il
materiale sia via messaggio privato direttamente su facebook, sia scrivendo al solito indirizzo
[email protected].
Il Csi è sempre più vicino a voi... e voi fate sempre più parte del Csi!
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Atletica: dall’8 all’11 settembre si sono svolte, a Rovereto, le XIX finali nazionali della
stagione 2015-2016! Quanto prima pubblicheremo foto e contributi dell’evento!
Il Csi a Rio: anche il Csi ha mandato una sua rappresentanza alle Olimpiadi di Rio 2016 per
celebrare una “olimpiade alternativa” nelle favelas. Capitanati dall’ex presidente nazionale
Achini, i nostri volontari hanno portato lo sport laddove ve n’è maggior bisogno. Tutte le
foto sulla pagina facebook del Csi nazionale e qualche articolo condiviso anche su quella del
Csi Lodi!
È inoltre un’edizione segnata dalle gaffe giornalistiche (come dimenticare le “cicciottelle
dell’arco”) e della dissacrazione dello sport col gesto del judoka egiziano rifiutatosi di salutare
l’avversario vincente israeliano. Un’edizione con anche qualche uscita misogina di troppo.
Non so cosa succederà ancora nei prossimi sette giorni, né cosa accadrà alle Paralimpiadi in
settembre, ciononostante un paio di cose le so: primo, che non si possono più sentire
telecronisti, giornalisti e sedicenti esperti dire “tizio delusione” o “caio ha mancato l’oro”...
Premesso che vorrei vedere loro lì al posto degli atleti, non so se ci rendiamo conto che siamo
alle Olimpiadi. Se anche arrivo ultimo, sono fra i primi al mondo e, per la cronaca, non sto
“perdendo l’oro”, bensì sto vincendo l’argento, che è ben diverso. Senza, ovvio, dover
sottolineare che nello sport non sia giusto parlare di delusioni; uno dà quel che può, ci saranno
momenti favorevoli e momenti peggiori, ma non per questo deludenti: il quarto posto della
Pellegrini non è una medaglia mancata per pochi centesimi; è un quarto posto guadagnato
metro dopo metro alla “veneranda” età di 28 anni dopo lustri di sacrifici. La seconda cosa che so
è che questa è anche l’edizione delle ultime volte, o meglio dell’ultima volta: l’ultima volta
proprio di Tania Cagnotto, emblema dello spirito olimpico, grande portavoce del significato di
Sport. L’ultima volta di una vera Campionessa.
PAGINA A CURA DI SILVIA ZAGGIA
Per ogni comunicazione potrete contattarmi a [email protected].