Il Girasole News - Poliambulatorio Il Girasole
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Il Girasole News - Poliambulatorio Il Girasole
news periodico quadrimestrale d’informazione del poliambulatorio Il Girasole - Molinella (BO) Anno III°- N. 2 - agosto 2014 periodico quadrimestrale Aut. Trib. N.° 8273 del 6.11.2012 edito e di proprietà ADLER srl - Molinella Direttore responsabile: Raffaella Bernardi Redazione : Poliambulatorio Il Girasole Via Provinciale Superiore, 19/c Molinella (BO) MENS SANA IN CORPORE SANO… la salute della mente in un corpo sano! Riflettevo su questa massima di Giovenale, antico poeta latino, mentre pensavo all’incredibile performance di Alessandro Bellière, il Molinellese autore di un’impresa davvero eccezionale di cui potrete leggere più avanti in questo numero in una pagina interamente dedicata. La determinazione di questo nostro concittadino ci ha talmente colpito che abbiamo deciso di essere sponsor di questa impresa. Per affrontare simili sfide occorrono un fisico eccezionale, controlli clinici adeguati, ma anche una buona dose di sana “follia”. Quando i medici invitano ad una maggiore attività fisica non prendono esattamente a modello questo signore ottantenne (ma sarà poi vero?...), ma non c’è dubbio che un adeguato e controllato esercizio fisico è garanzia di una vita migliore per tutti noi come più volte è stato ricordato, da queste pagine, anche dai nostri specialisti. Il Poliambulatorio il Girasole è impegnato ad offrire servizi a tutela della salute sempre più numerosi e qualificati: a tal riguardo il 2014 è un anno particolarmente fervido di iniziative con l’avvio di nuove attività quali il Centro per l’Osteoporosi e la Densitometria ossea; il Centro per le Medicine non convenzionali; il Centro Prelievi per l’esecuzione di tutti gli esami di laboratorio; l’attivazione di nuove branche specialistiche (gastroenterologia, oncologia) con l’arrivo di nuovi e qualificati professionisti di cui potrete leggere alcuni articoli nelle pagine interne. Vi invitiamo a visitare il nostro sito web, completamente rinnovato, e a seguirci sulla nostra pagina Facebook per essere costantemente informati ed aggiornati su tutte le nostre attività. Con la speranza che l’impresa di Alessandro Bellière sia di stimolo ad effettuare qualche camminata in più e qualche mezz’ora in meno sul divano, Vi auguriamo una fine estate all’insegna del benessere del corpo e della mente. Alla prossima! l’Editore Stampa - Litografia F.lli Cava srl Castel S. Pietro Terme (BO) Consulenza e progettazione grafica GIO’ Consulting - Molinella 1 ECOGRAFIA DELL’ANCA NEONATALE La displasia dell’anca indica un difetto di sviluppo di tale articolazione presente sin dalla nascita. L’anca rappresenta una delle articolazioni più importanti; quando il bambino inizia a camminare, se l’articolazione è difettosa, venendo gravata dal peso corporeo, può evolvere in sub-lussazione e lussazione della testa del femore. Le cause che portano alla displasia possono essere molteplici: - ereditarie (familiarità) - dovute ad una scorretta posizione del feto nell’utero - presenza di scarso liquido amniotico - presentazione podalica al momento della nascita - casi di gemellarità - sovrappeso del neonato alla nascita In genere la displasia si manifesta ad una sola anca ed ad esserne colpiti sono maggiormente i neonati di sesso femminile. Gradi di displasia dell’anca Lo stato di salute dell’anca nel neonato viene classificato in 4 tipi: - anca normale che non necessita di controlli - grado 1 di displasia: anca instabile che va tenuta sotto controllo nel tempo - grado 2 di displasia: anca sub-lussata che necessita di essere corretta - grado 3 di displasia: anca lussata che può richiedere ricovero ed intervento Più precoce e corretta è la diagnosi di un disturbo dell’anca, migliori saranno le prospettive di guarigione e l’ottenimento di una funzionalità articolare ottimale. In passato, per verificare lo stato delle anche nel neonato, si utilizzava la tecnica radiologica; oggi, con l’avvento dell’Ecografia, è possibile, già dopo pochi giorni dalla nascita, visualizzare l’articolazione in tutte le sue componenti e individuare precocemente, senza invasività, lesioni che, per la loro modesta entità, non sarebbero evidenziabili né all’esame clinico né all’indagine radiologica. Se con il primo controllo ecogafico ci si trova di fronte ad uno stato di immaturità a carico di un’anca del bambino, l’esecuzione di un controllo, a distanza di un mese, permette di verificare se si è generata una spontanea maturazione, oppure se l’anca è peggiorata. La maggior parte di queste situazioni, in passato, erano destinate ad essere riconosciute tardivamente, quando, purtroppo, erano già evolute in vere e proprie lussazioni. L’ecografia delle anche fa parte dello screening neonatale ed è consigliata sia ai maschi, sia alle femmine. Va eseguita, solitamente, entro i primi 2/3 mesi di vita, quando le anche non sono ancora particolarmente ossificate, permettendo la diagnosi ed il trattamento precoce della displasia evolutiva dell’anca, la quale comprometterebbe la deambulazione futura del neonato. Nel caso fossero presenti fattori di rischio (familiarità, parto podalico, parto gemellare, ecc.), è consigliabile eseguire tale esame entro i primi 45 giorni di vita. Dott. Massimo Lazzari Spec. in Malattie dell’Apparato Digerente e Radiodiagnostica 2 LA MALATTIA DA REFLUSSO GASTROESOFAGEO Quando si mangia, il cibo giunge dalla bocca allo stomaco attraverso l’esofago, un organo di forma cilindrica, che presenta alla sua estremità inferiore una valvola in grado di ostacolare la risalita del cibo dallo stomaco all’esofago; quando ciò non avviene si parla di malattia da reflusso gastroesofageo. Essa è dovuta principalmente allo squilibrio tra: fattori aggressivi presenti nello stomaco, fattori protettivi propri dell’esofago e fattori genetici. La malattia da reflusso gastroesofageo può essere favorita anche da cattive abitudini: masticare poco e male, coricarsi subito dopo i pasti, fumare, essere sovrappeso, assumere farmaci aggressivi per lo stomaco senza opportuna protezione. I sintomi tipici sono: il rigurgito di materiale acido dallo stomaco verso il cavo orale, sensazione di bruciore che risale dallo stomaco o dalla base dello sterno su, sino al collo, oppure posteriormente tra le scapole, sensazione di difficoltà a deglutire e dolore toracico che può far pensare ad un infarto. La risalita dei succhi gastrici dall’esofago al cavo orale può determinare anche sintomi atipici come tosse cronica, raucedine, laringite, alterazioni del tono della voce per l’irritazione delle corde vocali, alitosi e difficoltà respiratoria. In persone giovani, con sintomi lievi, si può ottenere un miglioramento con la terapia medica e modificando eventuali compor- “Sotto il segno dell’occhiale” tamenti impropri, senza dover eseguire accertamenti invasivi. Qualora i sintomi persistano, o se si tratta di persone adulte con disturbi fastidiosi, è opportuno stabilire con il medico curante se eseguire una radiografia dell’esofago o, meglio, una gastroscopia che permette in più una visione diretta e la possibilità di eseguire eventuali biopsie. In casi particolarmente ribelli alla terapia medica e prima di decidere se intervenire chirurgicamente si procede con altre indagini diagnostiche per precisare la quantità e la qualità dei reflussi e valutare la motilità dell’esofago. La cura richiede sia la correzione di comportamenti sbagliati sia l’uso di farmaci inibitori della secrezione acida e regolatori della motilità intestinale. Per contrastare il reflusso notturno può essere utile dormire con testa e torace rialzati di circa 20 cm rispetto al resto del corpo, è consigliato anche lo sport, escludendo sforzi ed esercizi che inducano una pressione sull’addome. Solo in rari casi, e dopo attente valutazioni, può essere necessario un intervento chirurgico da eseguire in centri specializzati. Prof. Sergio Gullini Specialista in Gastroenterologia www.centroototticobonora.it Via Mazzini 147 - Molinella (BO) Tecnologia tel 051 881807 Avanguardia [email protected] Tendenze moda 3 Dottoressa Ghiselli so che da qualche tempo il Poliambulatorio Il Girasole, nell’ottica di una continua crescita e miglioramento, si è attrezzato di un nuovo apparecchio diagnostico : un densitometro di ultima generazione. A cosa serve? La densitometria ossea è una metodica diagnostica che permette di valutare la densità minerale delle ossa risultando indicata per la diagnosi e monitoraggio dell’osteoporosi , malattia caratterizzata dal deterioramento della microstruttura dello scheletro che espone i pazienti al rischio di fratture spontanee. Noi disponiamo di una DEXA che attualmente rappresenta l’apparecchio più utilizzato tra gli strumenti densitometrici. Come funziona? Attraverso l’emissione di una piccolissima dose di raggi X stabilisce la quantità di grammi di calcio presente nel distretto osseo in esame, la dose di raggi utilizzati è talmente minimale che l’esame può essere ripetuto senza rappresentare un pericolo per la salute. Il tempo necessario per l’indagine è di circa 15’, non è doloroso e non presenta controindicazioni neppure per i portatori di pacemaker cardiaco. Prima dell’esame devono solo essere rimossi eventuali oggetti metallici che potrebbero invalidare la misurazione. Quali sono le regioni che vengono prese in esame? I segmenti scheletrici che vengono presi in esame variano in relazione all’età del paziente, a precedenti esami che si vogliono monitorare e più in generale alla localizzazione di eventuali mezzi di sintesi o protesi metalliche. Sono comunque presi in esame il tratto vertebrale lombare, il collo del femore (zone particolarmente sensibili al carico e ad eventuali fratture spontanee cioè senza traumi importanti) e in qualche 4 caso il radio distale (avambraccio). A chi è consigliato sottoporsi alla DEXA? L’esame deve essere effettuato a donne in menopausa, con menopausa precoce (prima dei 45 anni), a chi la menopausa sia stata indotta chirurgicamente in periodo fertile e alle donne affette da carenza estrogenica o da assenza mestruale per più di un anno; alle donne in pre e post menopausa con scarso peso corporeo e massa muscolare ridotta. A uomini e donne nelle carenze alimentari da inadeguata introduzione di calcio e vitamina D; a chi nota diminuzioni della statura superiori ai 3 cm., incurvatura della colonna vertebrale e fratture causate da traumi lievi. A chi si è sottoposto a terapie cortisoniche per lungo tempo e ad alti dosaggi ,terapie immunosoppressive per esempio dopo trapianti d’organo, assunzione di tiroxina e antiepilettici. A chi è affetto da malattie che favoriscono la demineralizzazione ossea: epatopatie, ipertiroidismo, iperparatiroidismo, insufficienza renale,celiachia... A chi presenta una familiarità per osteoporosi, chi abusa di alcolici e fuma più di 20 sigarette al giorno. E per finire sicuramente tutte quelle persone che già affette da osteoporosi devono monitorare l’adeguatezza della terapia antiosteoporotica per stabilirne l’efficacia. Quindi, per concludere, basterebbe la semplice esecuzione di questo esame per diagnosticare l’osteoporosi, valutarne la gravità e iniziare una terapia che prevenga il rischio di frattura? La DEXA ci permette di ottenere una valutazione importante della qualità del nostro apparato scheletrico, la terapia antiosteoporotica va individuata sulla base di altri indici di salute ossea tra cui esami del sangue specifici che orientino il medico sul tipo di osteoporosi. Solo allora si individua la terapia migliore. LaTua Salute al Centro Densitometria Ossea e Centro Osteoporosi nerale i m a i r t e m Densito metodo DEXA ossea con 5,00* da € 5 NOVITA’ 2014 *entrambi i femori, o colonna vertebrale, o avambraccio. L’orario per i prelievi tutti i giorni dalle ore 7,30 alle ore 9,30 senza prenotazione sabato dalle 7,30 alle 9,00 su prenotazione Prelievi anche a domicilio Nuovo Centro Prelievi Direttore dott. Eugenio Casoni Prelievi per tutti gli esami di laboratorio (sangue, urine, batteriologici, ecc.). Non necessita prescrizione medica. 5 LA PREVENZIONE AL FEMMINILE Il cancro della mammella è la neoplasia più frequente nel sesso femminile nei paesi occidentali; la probabilità di ammalarsi è maggiore con l’aumentare dell’età. L’aumentata incidenza del cancro dipende da vari fattori, tra cui l’aumento della vita media delle donne e un reale incremento probabilmente favorito da fattori familiari, mutazioni genetiche, fattori dietetici ed ambientali. In passato la diagnosi era maggiormente clinica, cioè si fondava sulla evidenza di segni visibili quali ispessimenti mammari, retrazioni della cute, secrezioni ematiche dal capezzolo ed altre più vistose anomalie. Attualmente, con il diffondersi di tecnologie più avanzate, è sempre più frequente il riscontro di tumori non palpabili. La mammografia è l’esame principale in quanto evidenzia la maggior parte dei tumori. L’ecografia mammaria è l’indagine di prima scelta nelle donne di età inferiore ai 40 anni; se viene riscontrata una lesione, con caratteristiche sospette, lo studio viene completato da una mammografia ed eventualmente da un’agobiopsia (agoaspirato). Nelle donne di età superiore ai 40 anni, l’ecografia è complementare alla mammografia, in quanto l’abbinamento delle due metodiche aumenta l’accuratezza nel riconoscimento del cancro mammario, specie nelle mammelle dense. L’ecografia è un esame di fondamentale importanza nello studio dei noduli mammari ed inoltre consente di guidare con precisione le procedure interventistiche (agobiopsia mammaria, svuotamento cisti, ecc.). L’ecografia contribuisce a chiarire la natura di addensamenti o tumefazioni rilevate dalla paziente, o dal medico, durante l’esame clinico della mammella e rappresenta il primo passo per caratterizzare eventuali alterazioni rilevate alla mammografia. L’ecografia ha un ruolo fondamentale in alcune specifiche condizioni: - nelle donne con mammelle dense - nelle donne con protesi mammarie e tessuto ghiandolare scarso, non studiabile adeguatamente con la mammografia - nelle donne gravide, che non possano essere esposte a raggi X. Si raccomanda di sottoporre a controllo mammografico almeno ogni due anni, tutte le donne al di sopra dei 40 anni di età. In donne ad alto rischio (due familiari di primo grado con storia di neoplasia mammaria) lo screening deve essere iniziato a 35 anni e deve avere cadenza annuale. In donne con casi familiari di carcinoma mammario giovanile (mamma o/e sorella) lo screening mammario annuale deve essere iniziato a 25 anni di età e comunque cinque anni prima dell’età in cui il cancro al seno è stato diagnosticato nel familiare. E’ bene in ogni caso sottolineare l’importanza di un periodico esame clinico del seno, per tutte le donne, di tutte le età. Dott. Francesco Lancewicz Specialista in Oncologia Medica 6 LA GRANDE SFIDA 2014 Il Giro d’Italia a piedi La nuova titanica impresa di Alessandro Bellière, cittadino di Molinella che certamente non assomiglia a noi comuni mortali, ci ha talmente affascinato che abbiamo deciso di affiancarlo con la nostra sponsorizzazione. Già nazionale di atletica leggera nella disciplina di fondo e successivamente nella marcia, ha fatto parte del primo plotone al mondo di alpini paracadutisti. Dopo aver esplorato in cielo, in terra ed in mare i posti più incontaminati al mondo, ha deciso, alla verde età di 70 anni, di percorrere a piedi la via franchigena da Bologna a Roma. In prossimità degli 80 anni vuole esplorare i suoi limiti e, forte dell’eccezionale tempra fisica, ottima salute, accurati controlli clinici ed intenso allenamento quotidiano, nell’estate 2013 compie l’impresa di percorrere a piedi in solitaria l’Italia dal comune di Predoi, sotto la Vetta d’Italia in alta valle Aurina, fino ad Ispica in Sicilia per complessivi 1760 km. Quest’anno ha voluto “esagerare”: dopo l’impresa dell’anno passato si è concesso solo due settimane di riposo, quindi ha ripreso i quotidiani allenamenti consumando l’asfalto di Molinella (sono tanti i Molinellesi che hanno visto questo aitante signore camminare ore ed ore con qualunque tempo!) e continuando a percorrere 25 km tutti i giorni per prepararsi alla sua nuova “grande sfida 2014”: il periplo dell’Italia a piedi, senza dimenticare la Sardegna, attraverso 137 tappe per un totale di circa 4600 km. Un’impresa che richiede una preparazione psico-fisica davvero eccezionale, ma anche una certa dose di sana “follia”. La partenza è avvenuta il 9 giugno da Ventimiglia e l’arrivo è previsto il 24 ottobre a Trieste, proprio nel giorno del suo 81° compleanno! Vi invitiamo a seguirlo giorno per giorno sul suo blog, raggiungibile con un link anche dal nostro rinnovato sito web che vi invitiamo a visitare. In attesa di celebrare il suo ritorno con gli opportuni festeggiamenti, un caloroso “in bocca al lupo” da tutto il Poliambulatorio il Girasole al grande Alessandro, dagli amici soprannominato “Squalo”! Arrivederci con le prime nebbie, Squalo! La redazione 7 la Tua SALUTE al CENTRO AMBULATORI SPECIALISTICI FISIOTERAPIA RIABILITAZIONE CENTRO PER L’OSTEOPOROSI E DENSITOMETRIA OSSEA CENTRO PRELIEVI CENTRO PER LE MEDICINE NON CONVENZIONALI TUTTE LE ECOGRAFIE E ECOCOLORDOPPLER Agopuntura Omeopatia Osteopatia Riflessologia plantare Shiatsu Trattamento Metamorfico HOLTER ECG E PRESSORIO Angiologia Cardiologia Consulenze chirurgiche Dermatologia Diabetologia Dietologia Endocrinologia Fisioterapia Gastroenterologia Ginecologia e Ostetricia Medicina dello sport Medicina del lavoro Medicina Interna Medicina legale Neurologia ed Elettromiografia Oculistica Oncologia Ortopedia Otorinolaringoiatria e Audiometria Pneumologia e allergologia Podologia Psichiatria Psicologia Proctologia Reumatologia Urologia DENSITOMETRIA OSSEA (DEXA) No nA Al ffid G Ch la ira are l an iederisposole a Tu zi re st po a S ti f n a c tr a a g on he ai lut ua co ce tro e a da sta rch var l c gn nu i e aso ar lla . e , Con Densitometro G.E. 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