bottiglia di vino
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SCHEDA 6 BOTTIGLIA DI VINO (1918) Juan Gris Olio su tela Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía Madrid Insieme a Pablo Picasso e a Georges Braque, Juan Gris compone nei primi anni Dieci del XX secolo la triade del Cubismo: mentre tutto intorno, a Parigi e nelle altre capitali culturali d’Europa, i movimenti artistici si agitano tumultuosamente, i tre pittori elaborando i criteri estetici – e persino morali - del nuovo linguaggio (la fase definita, abbastanza impropriamente, analitica), costruendo insieme e in uno spirito di assoluta condivisione e mutua influenza, l’espressione di sensazioni che prima, semplicemente, non esistevano. La guerra interromperà bruscamente e traumaticamente questa e altre ricerche di gruppo: subito dopo il conflitto, ognuno degli autori riprenderà singolarmente il filo del proprio pensiero pittorico. Se dunque all’inizio del decennio l’interesse dei pittori cubisti era legato alla scomposizione dei piani, nel 1918 l’attenzione si sposta decisamente e si concentra sulla “ricreazione” e ricostruzione degli oggetti – la bottiglia di vino, il bicchiere, il giornale, il tavolino – su un piano diverso di esistenza. La parola VIN campeggia quasi al centro della composizione, e insieme al titolo della testata più in basso. A differenza però di quanto accadeva fino a quattro, cinque anni prima negli esperimenti di collage, lettere e lingua sono perfettamente integrati e incorporati nel linguaggio nuovo della pittura che è lo stile (il piano diverso di esistenza), dominato dal controllo assoluto, ferreo, quasi gelido dei colori e delle tonalità che articolano le partiture spaziali. Chiavi di lettura: www.tweetarte.com