Addio all`uomo che era immune al virus dell`AIDS
Transcript
Addio all`uomo che era immune al virus dell`AIDS
Pianeta scienza MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 2013 IL PICCOLO AL MICROSCOPIO Attesa a Trieste per Peter Higgs, il “papà” del Bosone Il “papà” dell’omonimo Bosone, Peter Higgs, riceverà il titolo di PhD honoris causa in Theoretical Particle Physics (Fisica teorica delle particelle elementari) dalla Sissa di Trieste giovedì nell’Aula Magna della Scuola. La cerimonia si svolgerà in occasione del Congresso Annuale della Società Italiana di Fisica, cominciato ieri e che si concluderà venerdì. Durante il congresso verranno assegnati anche alcuni importanti premi tra cui la medaglia Fermi a Fabiola Gianotti e Guido Tonelli che sono stati a capo degli espe- rimenti che hanno portato alla scoperta del Bosone di Higgs. Il Bosone di Higgs è la particella il cui campo genera la massa delle altre particelle dell’Universo. Da alcuni è stata definita la scoperta del secolo, quando nel 2012 è stata finalmente osservata al Cern di Ginevra. Peter Higgs, che quella particella aveva teorizzato nel 1964, a Trieste terrà una lectio magistralis di carattere strettamente accademico. Si tratta del primo riconoscimento italiano di questo tipo, destinato allo scienziato (in odore di No- bel) per il suo straordinario contributo alla fisica moderna. Al congresso saranno presenti anche Fabiola Gianotti e Guido Tonelli, i due scienziati italiani protagonisti della scoperta destinata a segnare una pietra miliare nello sviluppo della fisica delle particelle elementari: Fabiola Gianotti, che è stata a lungo responsabile dell’esperimento Atlas di Lhc, e Guido Tonelli, che è stato a capo di Cms, l’altro esperimento dell’acceleratore del Cern che ha rivelato la particella. I due scienziati riceveranno, tra gli al- tri, il Premio Enrico Fermi di quest’anno per i dettagli sul programma consultare il sito della Sif). Le conferenze dei Premi Fermi sono gli unici eventi pubblici previsti durante il congresso. Data la natura strettamente accademica della lectio magistralis di Higgs, infatti, la partecipazione all’evento è su invito. Ieri è stato anche assegnato il premio “Outreach” della Sif a Giuseppe Mussardo, fisico della Sissa, ideatore del docu-film “Maksimovic. La storia di Bruno Pontecorvo”. Addio all’uomo che era immune al virus dell’Aids di MAURO GIACCA È Lo scienziato Peter Higgs Nautica a basso impatto ambientale È la sfida del nuovo progetto Green Boat Design, che verrà presentato a “Trieste Next” di Simona Regina Ricerca e innovazione tecnologica per una maggiore sostenibilità ambientale in mare. È questa la sfida del progetto Green Boat Design, coordinato da Seaway Technologies e cofinanziato, grazie a fondi comunitari, dalla Regione Fvg. Il progetto, cui collaborano sei partner, tra cui Area Science Park e l’Università di Trieste, promuove la riduzione dell’impatto ambientale e del consumo energetico nel mondo della nautica e intende innovare l’intera catena del ciclo di vita di un’imbarcazione da diporto, dalla costruzione fino al disarmo, aumentandone l’efficienza, prolungando gli anni “di servizio” e impiegando fibre naturali (basalto e lino) per la realizzazione dello scafo. Da circa tre anni il team è alla ricerca di nuovi criteri progettuali per «cercare di risolvere problematiche tecnologiche per la costruzione di imbarcazioni da diporto completamente in armonia con il concetto della sostenibilità ambientale» VENERDì Notte europea dei ricercatori Si terrà venerdì la Notte Europea dei Ricercatori di Trieste, promossa dall’Università di Trieste. Denominata Near – NorthEast Researcher’s Night –, coinvolge i principali centri di ricerca e università del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, oltre al Comune di Trieste e i 18 enti di ricerca del protocollo Trieste “Città della Conoscenza”. Numerose le novità previste per questa edizione, a cominciare dall’allestimento di un vero e proprio villaggio in piazza Unità con otto tensostrutture. Info www.near-nottedeiricercatori.it/ trieste/ La barca è alimentata da un motore diesel e uno elettrico spiega Lucio Marquardt, responsabile strategie e sviluppo di Alto Adriatico Tecnologia e Sviluppo srl, tra i protagonisti del progetto. In particolare in- gegneri, fisici e chimici hanno lavorato al fine di ridurre sia il consumo di energia sia le emissioni nocive per la salute e l’ambiente, con l’intento di miglio- rare le prestazioni dell’imbarcazione in un'ottica “green”. Come? Attraverso l’utilizzo della propulsione ibrida - «l’elica è alimentata da un motore diesel e uno elettrico» -, la realizzazione di una carena che offre bassa resistenza all’acqua, la gestione integrata dell’energia, grazie a diverse fonti, tra cui i pannelli fotovoltaici, e l’utilizzo di illuminazione Led. «I Led installati a bordo sono di nuova generazione e tecnologicamente avanzati – precisa Marquardt –. Durano decine di migliaia di ore e consumano poco, garantendo il 75% di risparmio energetico rispetto alle comuni lampade alogene. Inoltre è possibile gestirne l’intensità luminosa, decidere cioè se avere più o meno luce, e la variazione del colore». Il progetto si è concretizzato con la realizzazione di un’imbarcazione ecosostenibile, “Green Boat”, che sarà presentata venerdì in occasione di TriesteNext. Al Salone degli Incanti, venerdì alle 9.30, incontro dedicato alle sfide della nautica del futuro, che si concluderà, alle 12.10, con la visita a bordo della Green Boat ormeggiata in Marina San Giusto. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Cinque bambini alla scoperta della scienza Venerdì presenteranno in piazza Unità gli esperimenti provati all’Icgeb di Padriciano Cinque bambini e una prof molto speciale: questo è il titolo che si potrebbe dare all’avventura recentemente vissuta da cinque bambini tra i nove gli undici anni a Padriciano, nella sede del Centro Internazionale per l’Ingegneria Genetica e Biotecnologie Icgeb. La ricercatrice Paola Massimi del Gruppo di Virologia dei Tumori ha raggruppato una mini-classe e guidato Alessandro, Megan, Paola, Sofia e Tommaso fra pipette e vetrini, facendoli cimentare in tre esperimenti da presentare venerdì alla Notte dei Ricercatori durante la mattinata dedicata alle scuole. Gli esperimenti di biologia molecolare di base hanno spaziato in ambiti quali l’immuno- fluorescenza, l’interazione fra le proteine nella cellula, la crescita dei batteri, tutti argomenti che i bambini stessi potranno spiegare ai loro coetanei nello stand dell’Icgeb allestito in piazza Unità. I piccoli scienziati in erba hanno dunque indossato camice e guanti e si sono destreggiati con piastre e pipette, gel e microscopi a fluorescenza, per poi entrare nella camera fredda e nella camera oscura e vedere come le loro cellule si comportavano, sempre sotto l’attenta supervisione della ricercatrice, che li ha aiutati solo nei passaggi più impegnativi. Hanno potuto controllare la pulizia delle loro mani con o senza guanti per vedere la differenza, verificando la diversa crescita dei batteri sulle piastre. «L'entusiasmo dei bambini è stato veramente eccezionale», afferma con soddisfazione Paola Massimi. «Sono stati attenti e molto capaci nell'imparare e immagazzinare nuove nozioni e tecniche di base di biologia molecolare che, non nascondo, sono abbastanza complicate per la loro età». L’Icgeb non è nuovo alla diffusione della scienza e dell’interesse verso la ricerca nei giovani studenti: da anni infatti i suoi ricercatori tengono lezioni nei principali licei cittadini ed intervengono con dimostrazioni scientifico-divulgative in altre scuole di diverso grado; il Centro di Padriciano inoltre riceve periodicamente visite di Galileo. Koch. Jenner. Pasteur. Marconi. Fleming... Precursori dell’odierna schiera di ricercatori che con impegno strenuo e generoso (e spesso oscuro) profondono ogni giorno scienza, intelletto e fatica imprimendo svolte decisive al vivere civile. Incoraggiare la ricerca significa optare in concreto per il progresso del benessere sociale. La Fondazione lo crede da sempre. Alessandro, Megan, Paola, Sofia e Tommaso con la ricercatrice Paola Massimi scolaresche da tutta la regione. L’iniziativa che ha coinvolto i bambini rappresenta una no- 29 vità assoluta, l’inizio di un percorso volto a diffondere l’interesse per la ricerca fin dalla più giovane età. QUESTA PAGINA È REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON morto suicida, vicino a New York, Stephen Crohn, un uomo che, senza volerlo, ha fornito un tassello fondamentale nella storia dell’Aids. Tra la fine degli anni ’70 e la prima metà degli ’80, la malattia si stava diffondendo a macchia d’olio a New York e nelle altre metropoli americane: le comunità gay, dove era comune praticare sesso promiscuo e non protetto, ne furono letteralmente decimate. Crohn, artista e intellettuale, vide morire il suo compagno e molti altri amici, ma, sorprendentemente, non contrasse la malattia. Nell’83 il virus che causava l’Aids, Hiv, fu finalmente isolato; il fatto che alcuni rari individui, come Crohn, fossero resistenti all’infezione rimase un enigma. Crohn collaborò con i ricercatori dell’ Aaron Diamond Aids Research Center di New York: anche in laboratorio, per infettare i suoi linfociti, era necessaria una dose 1000 volte superiore di virus, un’indicazione che la resistenza era di origine genetica. Alla fine, nel 1996, Paxton e Landau scoprirono che il genoma di Crohn in effetti portava una specifica mutazione, la delezione del gene Ccr5; questo gene codifica una proteina presente sulla superficie dei linfociti, usata da Hiv come recettore per entrare nelle cellule. La mutazione, ereditata da entrambi i genitori, faceva sì che il recettore non fosse espresso: Crohn era geneticamente resistente al virus. La delezione di Ccr5 è una mutazione che è comparsa nella specie umana recentemente, solo qualche migliaio di anni fa; in Europa, ha avuto origine nella regione Baltica, per poi spargersi rapidamente da nord a sud. Circa l’1% degli individui di origine caucasica la porta in omozigosi (ovvero su entrambi i cromosomi), e non può essere quindi infettata da Hiv. La mutazione è invece molto meno frequente in Asia e rara in Africa. La rapida diffusione della mutazione nella specie umana può essere dovuta al fatto che conferisce resistenza anche ad altre malattie infettive, forse la peste bubbonica o, più probabilmente, il vaiolo. Affascinante la storia di Crohn, perché ci ha mostrato concretamente come la genetica giochi un ruolo fondamentale nel determinare la nostra suscettibilità alle malattie infettive. Importanti anche i risvolti terapeutici: un farmaco contro Ccr5, il maraviroc, è oggi in commercio e viene utilizzato nei cocktail contro Hiv. Tre anni fa, un paziente infettato da Hiv fu trapiantato, a Berlino, con un midollo osseo proveniente da un donatore con la mutazione; quando il trapianto attecchì, anche il virus era scomparso. Il paziente di Berlino, come viene oggi chiamato, è l’unico individuo al mondo ad aver contratto l’infezione da Hiv e a esserne poi guarito. ©RIPRODUZIONE RISERVATA