risultati raggiunti - CNR - Ufficio Relazioni Europee e Internazionali
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risultati raggiunti - CNR - Ufficio Relazioni Europee e Internazionali
M. Rossano, CNR – Ufficio ARIE sede Napoli Il Progetto MIRA – Mediterranean Innovation and Research Coordination Action Un progetto pilota Gli INCO-Net sono strumenti concepiti nell’ambito del 7° Programma Quadro dell’UE (2007-2013) per favorire il dialogo politico in ricerca e innovazione tra UE e altre regioni del mondo quali: Paesi del Mediterraneo, dei Balcani, America Latina, Africa Subsahariana, Paesi del Pacifico, Asia centrale. Essi sono volti generalmente a conseguire i seguenti obiettivi: • sostenere il dialogo bi-regionale in materia di scienza e tecnologia; • individuare le priorità di ricerca scientifica e tecnologica per la loro adozione nel 7°PQ e in altri programmi europei; • stimolare la partecipazione di ricercatori dei paesi di riferimento in progetti europei di reciproco interesse; • rafforzare il dialogo intersettoriale. L’UE ha voluto in tal modo assicurare risorse finanziarie adeguate e tempo utile (i progetti hanno una durata media di circa tre anni) per stabilire un framework politico di riferimento con le regioni target, superando la discontinuità e la dispersione registrata in passato con progetti di networking dalle finalità similari ma costrette entro un periodo di tempo ed un budget ben più limitati. Le istituzioni di ricerca dei paesi mediterranei, ed il CNR in primis, avevano da tempo sperimentato le difficoltà di un dialogo legato a bandi specifici e finanziamenti comunitari che non sempre si adattavano alle esigenze dell’area geografica di riferimento. Il progetto MIRA Mediterranean Innovation and Research Coordination Action è stato il primo progetto INCO-Net del 7 PQ e, per vari aspetti, un’azione pilota. Quattro elementi facevano di MIRA un progetto “test” : > il Mediterraneo era la regione dove il dialogo politico tra le Istituzioni di Ricerca era in una fase più avanzata che altrove: un Comitato di Monitoraggio composto delle maggiori istituzioni di ricerca esisteva dal 1995; > il consorzio aveva un partenariato ben consolidato, avendo partecipato ad altre azioni del Quarto, Quinto e Sesto Programma Quadro; > le istituzioni della regione avevano chiesto già da tempo un maggiore impegno della Commissione a dare continuità alle azioni in essere, come dimostrano i risultati di progetti quali il Primo ed il Secondo Forum delle Istituzioni di ricerca quale strumento per lo sviluppo del partenariato euro-mediterraneo, coordinati dal CNR e finanziati dalla Commissione Europea (RTDI2000 e ANTA2001) - 5° Programma Quadro (PQ), o i progetti comunitari ESTIME, ASBIMED e MED7, in cui varie istituzioni di ricerca si adoperavano per analizzare singoli aspetti della cooperazione scientifica o coadiuvare la Commissione Europea nell’identificazione di priorità settoriali nell’ambito del futuro PQ; > la regione Mediterranea era una delle aree geografiche in cui gli accordi di cooperazione scientifica e tecnologica avevano registrato numerosi successi ma avevano ancora molte zone d’ombra. Impatto del Progetto sulla Regione Mediterranea Il progetto MIRA ha favorito, senza dubbio, lo sviluppo delle collaborazioni scientifiche nel Mediterraneo1, non solo in quanto ha operato affinché vi fosse una maggiore partecipazione dei Paesi Partner del Mediterraneo (PPM) al Programma Quadro - sia con azioni di training che di identificazione di priorità settoriali - ma soprattutto incentivando gli stati interessati ad aumentare il loro investimento in risorse umane e finanziarie nella cooperazione internazionale in R&I (Ricerca & Innovazione).2 Una maggiore consapevolezza delle opportunità e del ruolo che possono avere i Paesi Terzi in alcuni progetti ha infine influito positivamente su alcune scelte della Commissione. I Forum organizzati per stabilire una più stretta cooperazione tra ricerca ed innovazione, la volontà espressa e la capacità dimostrata di poter gestire progetti multilaterali ha avuto un effetto propulsivo per il lancio di numerosi bandi comunitari, sia nell’ambito del programma “Cooperation”, sia nell’ambito delle azioni relative alla Cooperazione Internazionale (INCO) del programma “Capacities”, come ad esempio gli ERA-Wide, strumenti innovativi del 7°PQ in cui il coordinatore doveva essere un centro di ricerca di eccellenza di un paese non UE, tra quelli coperti dalla Politica di Vicinato3. Grazie al coordinamento con altri progetti finanziati dalla Commissione Europea (CE), tra cui gli INCO-BILAT e gli ERA-Net per la regione di riferimento, è cresciuto il network tra le Istituzioni di ricerca e altri stakeholders nella regione, comprese organizzazioni non governative e rappresentanti del mondo industriale. Nell’ambito delle azioni del progetto, si è assistito ad una progressiva integrazione tra strumenti e progetti di cooperazione già finanziati, tra attori e fonti di finanziamento a livello comunitario, nazionale ed internazionale. Alcune attività di MIRA sono state, ad esempio, focalizzate sul rapporto ricerca-impresa e sul ruolo che ha la Banca Europea degli Investimenti a favore di azioni congiunte di trasferimento tecnologico nella regione mediterranea4. Azioni multi-settoriali per avere un effetto sinergico di fonti di finanziamento sono state avviate nell’ultimo periodo del progetto. 1 AAVV - Moving forward in the Euro-Mediterranean Research and Innovation partnership - The experience of the MIRA project – Options Mediterraneens - ISBN: 2-85352-456-76 ISSN: 1016-121X 2 3 D1.7- Reports on the impact of the MIRA Project Le call ERA-WIDE – Reinforcing cooperation with Europe's neighbours in the context of the European Research Area A sono state lanciate dall’UE nel 2010, quail azioni INCO del 7PQ. Regioni/Paesi target: Eastern Europe & South Caucasus: Moldova, Georgia, Ukraine, Belarus, Armenia, Azerbaijan; Mediterrenean: Morocco, Algeria, Tunisia, Libya, Egypt, Jordan, Palestinian administered Areas, Lebanon, Syria 4 Tra le attività: la Survey, realizzata anche grazie al contributo del CNR, sui rapporti ricerca – impresa nel Mediterraneo, i Fora tematici di Casablanca (2011) e Tunisi (2012), lo sviluppo di network per laboratori di metrologia rappresentano un “indirizzo” di riferimento che altri progetti e attori potranno sviluppare in futuro. E’ tuttavia sullo sviluppo del dialogo politico trilaterale (Commissione Europea - Stati Membri - Paesi Partner del Mediterraneo) che MIRA ha avuto i risultati più evidenti. Alcune istituzioni, tra cui TUBITAK - The Scientific and Technological Research Council of Turkey, TUBA - The Turkish Academy of Sciences, FCT - Fundação para a Ciência e a Tecnologia, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, DLR Deutsches Zentrum fur Luft und Raumfahrt hanno partecipato alla redazione di una documento dal titolo Concept Note for a Mediterranean EraNet/EraNet+ utile al lancio di una call ’ERANET/ERANET+ per il Mediterraneo5. Alla riunione in cui è stato illustrato il documento (Antalya, novembre 2011) hanno partecipato rappresentanti della CE, di Ministeri e di enti di ricerca dei Paesi UE e del Mediterraneo6. Sono state poste inoltre le basi per lo sviluppo di un Joint Programming Level Cooperation Programme, ossia un programma congiunto di ricerca tra Paesi UE e PPM, configuratosi quale Art.185 per il Mediterraneo7, a seguito della Conferenza EuroMediterranea di Barcellona del 2-3 Aprile 20128 e dei risultati del meeting del Comitato di Monitoraggio Euro-Mediterraneo per la cooperazione in RTD (MoCo)9 di Bruxelles del 2122 giugno 2012. Il CNR ha partecipato, in qualità di partner MIRA e per espressa volontà del Presidente, Luigi Nicolais, alla realizzazione di attività congiunte che potessero creare sinergie e nuove azioni di cooperazione con i PPM10. In particolare, la sede di Napoli dell’Ufficio ARIE ha assicurato il necessario coordinamento con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), che a partire da giugno 2012 ha deciso di avere il ruolo di leader nella costruzione e nell’implementazione dell’art.185.11 Il progetto MED-SPRING - Mediterranean Science, Policy, Research and Innovation Gateway, che prende l’eredità di MIRA e l’ERANET-Med, già approvata dalla Commissione Europea, coadiuveranno tale processo. 5 Lanciata dall’UE per le regioni Mediterraneo, India, Latino-America, Russia il 10.07.2012 - Call identifier: FP7-INCO2013-3 - Deadline: 18.12.2012. 6 “MPC-EU Cooperation Programme Managers Meeting for a Mediterranean ERA-NET” (Antalya, 04.11.2011) 7 L’Art.185 del TFEU permette di integrare parti di programmi nazionali degli Stati Membri per l’attuazione congiunta, con la Commissione Europea, di un programma condiviso. Le tematiche possono essere non direttamente correlate ai temi del PQ ma devono assicurare valore aggiunto per l’UE. http://www.ricercainternazionale.miur.it/era/art-185-deltrattato-dell-unione-europea.aspx 8 Il progetto MIRA ha partecipato alla Conferenza di Barcellona, coadiuvando la elaborazione della documentazione preparatoria e assicurando un supporto al suo follow-up. Il CNR, in particolare, ha partecipato alla realizzazione di poster, ha illustrato il JPI Cultural Heritage nella sessione dedicata all’integrazione e al coordinamento della ricerca, ha preso parte alla discussione plenaria. 9 Il MoCo è un Forum di dialogo politico in ricerca e innovazione, costituito nel 1995. Vi partecipano rappresentanti dei Ministeri dei Paesi UE e dei Paesi del Mediterraneo. Dal 1995 ad oggi sono stati organizzati 17 incontri. 10 Riunione dei Rappresentanti degli Enti di Ricerca, Barcellona, 1 Aprile 2012. 11 Tra i meeting di preparazione si citano quelli tra stati membri: First meeting of Med EU MS for an Art.185 (Cipro, luglio 2012); Second meeting of med EU MS for an Art.185 (Italia, settembre 2012); Third meeting of med EU MS for an Art.185 (Francia, novembre 2012) e quelli successivi avuti con I rappresentanti dei Paesi Partner del Mediterraneo, a partire dall’incontro a latere del MoCo meeting di Malta (19-20/11/2012), cui hanno partecipato per l’Italia, il Capo dipartimento Istruzione e Università, AFAM e Ricerca del MIUR, Raffaele Liberali, e la responsabile della sede di Napoli dell’Ufficio Attività e Relazioni con le Istituzioni Europee, Marilena Rossano. Esperienza del CNR e considerazioni finali L’esperienza MIRA ha mostrato che un coordinamento effettivo tra la sede centrale, rappresentata dall’Ufficio Attività e Relazioni con le Istituzioni Europee e i Direttori di Dipartimento / Istituto è non solo utile ma fortemente auspicabile. Rappresentanti dei Dipartimenti del CNR, competenti rispettivamente per i settori Ambiente, Energia, Medicina e Salute, Agro-Industria, ICT hanno collaborato, con la loro partecipazione a Workshop tematici, alla redazione di raccomandazioni utili per i bandi comunitari nel settore “Cooperation” del 7° PQ inerenti l’area geografica di riferimento. Inoltre, esperti dell’Istituto CNR-IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque) hanno avuto la possibilità di porre la loro esperienza a servizio della comunità scientifica euromediterranea per quanto attiene acqua, ambiente e strategie per l’implementazione di Horizon202012. Tale esperienza di coordinamento su fondi comunitari sarà certamente uno dei leitmotiv del progetto INCO-Net MED-SPRING, iniziato lo scorso febbraio 2013. In quest’ultimo progetto, come nel precedente, la sede di Napoli dell’Ufficio ARIE curerà le attività di carattere generale mentre conferirà risorse finanziarie ad Istituti del CNR al fine di permettere la partecipazione di ricercatori esperti per tematiche specifiche di loro competenza. Una partecipazione maggiore di istituti e centri del CNR a tavoli di coordinamento sulla cooperazione internazionale è infatti un valido strumento per favorire le politiche di internazionalizzazione dell’Ente e per accedere a finanziamenti europei nelle tematiche e nelle aree di reciproco interesse. E’ auspicabile dunque che anche per altre aree geografiche di riferimento, quali l’America Latina, l’India, ed altre regioni ove siano creati dei tavoli di coordinamento della ricerca scientifica e tecnologica a livello ministeriale, il CNR possa – mediante networking di tale tipologia – assicurare con il MIUR il necessario coordinamento. I progetti INCO soffrono ancora oggi di un pre-concetto che li rende talvolta poco appetibili alle Istituzioni di ricerca degli Stati Membri lasciando spazio ad agenzie, fondazioni e imprese di consulting che non sempre riescono a creare utili sinergie con la comunità scientifica nazionale. E’ vero che vi sono molte attività di training a favore dei Paesi Terzi, finanziamenti in genere non correlati allo sforzo intrapreso e nessun fondo per la ricerca. E’ anche vero tuttavia che enti di ricerca come il CNR si aprono, mediante tali tipologie di progetti, a nuovi orizzonti, opportunità di cooperazione e di coordinamento con altri Enti e Ministeri, a livello sia nazionale che internazionale. L’instabilità dei governi, l’eccesso di burocrazia, un ambiente spesso ostile ai processi di innovazione rappresentano un ostacolo non banale ma sono anche uno stimolo a “resistere”, “ricominciare” ed “avanzare”, aprendo nuove frontiere. 12 http://ec.europa.eu/environment/enlarg/med/horizon_2020_en.htm