il fleet manager: ruolo e mansioni
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il fleet manager: ruolo e mansioni
2014/08/25 1 of 12 Siamo felici di vedere che finalmente le Aziende italiane più illuminate stanno ufficializzando il ruolo di Fleet Manager all’interno delle proprie organizzazioni. Nel resto d’Europa abbiamo riscontrato che flotte e mobilità sono sempre più spesso argomenti che occupano pagine delle agende dei top manager. In USA e nei paesi anglosassoni la cosa è consolidata ormai da tempo. Quando A.I.A.G.A. fu fondata, nel Marzo 2011, uno degli obiettivi dichiarato era quello di ”. A distanza di soli tre anni siamo molto soddisfatti dei risultati che vediamo, che derivano anche dalla passione che ci mettiamo e dalla gioia di condividere conoscenze, l’unico vero valore. ! " #! %& '(%) %+ '(%) %0 '(%) *+ 00 $ ! 45 ! * , - * - . , 1,2 / * ! ! " #$ ! ! % $! % " ' " & , ! "-. / % 0 " 1 22 31+2)+ 4 ! " ! " 0 621 ,+. 3 ) ) + / 0 7 621 ,+. 3 /4 " 0 9 4 ! ! & ' *8+) () 2014/08/25 2 of 12 % ' " 4 3 " & " & & 4 3 " ) ) 5 5 " 3 + 7 ! ! " 4 ! 8 0 " 9 3 " 4 " " ": " 4 ! 44 "6 " 7 " 8 9; %( " %' *+ 00 + ! 45 ! " #$ ! ! % $! % " ' " & , ! "-. / % 0 " 1 22 31+2)+ 4 ! " ! " 0 621 ,+. 3 ) ) + / 0 7 621 ,+. 3 /4 " 0 9 4 ! ! & ' *8+) () 2014/08/25 3 of 12 : Ci siamo sempre chiesti cosa avremmo potuto suggerire alle Aziende che intraprendessero il percorso di riconoscimento della professionalità del Fleet Manager: oggi abbiamo l’opportunità di poterlo fare, perché sono addirittura arrivate in associazione richieste in tal senso – i tempi iniziano ad essere maturi e quindi siamo molto lieti di poter dare una panoramica ad ampio respiro che possa essere un valido aiuto per trovare la giusta collocazione nel tessuto organizzativo aziendale del Fleet Manager, in modo armonico e pronto ad interagire attivamente con i vari settori dell’impresa, arrivando a definire una vera e propria strada verso il sistema di mobilità aziendale integrata. Sostenere ed educare il Fleet Manager è una delle missioni di A.I.A.G.A.. Per fare questo dobbiamo anche dare delle definizioni di chi è e cosa deve fare il Fleet Manager, in modo che sia chiaro quale sia il ruolo e quindi anche dare dei suggerimenti sul tipo di inquadramento. Certo che se le flotta auto, nella percezione dell’azienda, non sarà mai altro che una somma di automobili e di seccature operative, gestionali ed amministrative, dove il Fleet Manager è visto come un personaggio a cui chiedere prestazioni elementari, significa che l’azienda deve ancora crescere culturalmente. Il lavoro del Fleet Manager comprende un ampio spettro di funzioni: finanziamento, manutenzione, controllo telematico, gestione dei conducenti e delle velocità di percorrenza, dei carburanti e della salute e sicurezza. Tutte responsabilità importanti, ma sostanzialmente di natura prettamente tecnica. Invece il Fleet Manager assume responsabilità e competenze più elevate quando oltre alla riduzione del rischio dell’investimento dell’impresa, realizza importanti risultati in termini di efficienza, produttività e riduzione del costo totale di gestione (costi diretti, costi di staff, costi nascosti, ecc..), l’odiato/amato TCO ( otal ost of wership), salvaguardando il completo rispetto delle leggi. E’ proprio in questa dimensione che il termine “Manager” prende il sopravvento sul termine “Fleet”, delineando caratteristiche molto più marcate in termini di conoscenza di processi aziendali e capacità di continuo miglioramento, rispetto alla conoscenza specifica del mercato automotive. Sia chiaro che non colpevolizziamo la conoscenza tecnica, ma da sola è una condizione necessaria, ma non sufficiente per il complesso ruolo di Fleet Manager. Al Fleet Manager si attribuiscono obiettivi importanti in termini di soddisfazione dei driver, di qualità dei servizi erogati dai fornitori partner e di green policy aggiornata con le richieste e le regole dettate dalla società civile; questa figura aziendale ha finalmente la grande opportunità di elevarsi dalla gestione operativa ed entrare in una dimensione aziendale che tocca alcuni aspetti strategici, tenuto conto della posta in gioco in termini di valore e di funzionalità per l’azienda e per i suoi componenti, primo fra tutti il Top Management, che oggi ha sempre più spesso nella propria agenda argomenti che sono di pertinenza del Fleet Manager, come la sicurezza e la mobilità. Per fortuna migliora la qualità dei selezionatori del personale che in passato, nei profili delle loro ricerche e negli annunci di lavoro definivano molto spesso Fleet Manager colui che – in realtà – è un semplice “Fleet Administrator”, responsabile di una serie di compiti tecnici ed operativi, che nulla hanno a che fare con le responsabilità di efficienza ed economicità: questa lettura è estremamente riduttiva e poco efficace perché non contempla la creazione di valore aziendale determinato dal Fleet Manager, che deve interagire con diversi settori aziendali per svolgere le proprie mansioni: dall’ufficio acquisti alla direzione del personale, dai rappresentanti sindacali al dipartimento IT. In ambito flotte ci sono grandi criticità legate all’inefficienza dei processi, intendendo con questi sia quelli dei noleggiatori, ma anche degli utilizzatori, dell’ufficio acquisti, della contabilità, dell’implant, ecc.. .E’ palese che la situazione che si vive è una posizione da palude, con punte di rassegnazione, dal Fleet Manager ed anche dal top management che evita tendenzialmente di fare domande troppo precise sulla situazione della flotta, di pretendere una reportistica completa e rilevante e di prendere qualsiasi decisione che rimanda “quando ci sarà più tempo”. Il management inconsciamente o *+ 00 ! 45 ! " #$ ! ! % $! % " ' " & , ! "-. / % 0 " 1 22 31+2)+ 4 ! " ! " 0 621 ,+. 3 ) ) + / 0 7 621 ,+. 3 /4 " 0 9 4 ! ! & ' *8+) () 2014/08/25 4 of 12 consciamente sa che, se anche facesse richiesta di maggiori informazioni, non otterrebbe quasi nulla e quindi dovrebbe prendere decisioni==significherebbe agire, in un contesto dove nessuno prende decisioni e la “palude” persiste. Le aziende scontano ancora la concezione riduttiva del “fleet management” che hanno trasmesso in questi decenni i noleggiatori di lungo termine che nel cercare di fare bene il loro mestiere, non hanno mai cercato di fare il mestiere che spettava alle aziende, anzi, piuttosto, hanno cercato di condurre le aziende sul terreno a loro più congeniale, quello delle ruote che girano e dei cambi dell’olio alle scadenze comandate. È difficile affrontare esigenze di cui non si ammette l’esistenza, o che vengono considerate fuori dalla propria portata. Alle aziende spetta il compito di affrancarsi da una visione “auto@centrica” delle flotte, che impedisce di affrontare le mille istanze di servizio. La visibilità sui processi fa rima con controllo. Esercitato dall’interno, delegato ad un outsourcer indipendente, oppure affidato all’organizzazione fornitrice dei servizi. Sappiamo che è impensabile, o quantomeno futuribile, chiedere che sia lo stesso fornitore a misurare i propri livelli di servizio, a fornire la preziosa visibilità. D’altra parte manca nelle aziende la determinazione e la prassi di ottenere queste informazioni dall’utilizzatore, che spesso potrebbe essere la fonte più attendibile, ma che talvolta non segna neanche i chilometri alla stazione di servizio. Non a caso, dunque, ai noleggiatori in questi ultimi anni si è affiancata la nuova industria del fleet management, che hanno come missione proprio l’introduzione di nuovi modelli organizzativi a copertura delle mutate esigenze aziendali: i noleggiatori stanno rispondendo con servizi di consulenza interna che offrono ai propri clienti, perché l’industria del fleet management rischia di entrare in conflitto con quella del noleggio perché camminerebbero su uno stesso terreno pagato dal cliente e ed uno dei due deve rinunciare ad una fetta di profitto: comprenderete sempre meglio che la figura del Fleet Manager dentro l’azienda è strategica, perché deve capire velocemente certe alchimie e proteggere la propria azienda, offrendo vantaggi competitivi. 2 : Le possibili soluzioni organizzative oggi più gettonate sono quella “in@house fleet management department” e “outsourced fleet management provider”. Vengono spesso prese in considerazione senza tener conto degli effetti che queste scelte possono comportare e senza separare le attività operative dai processi decisionali. Le attività di gestione operativa della flotta, con qualsiasi soluzione organizzativa eseguite (interna, esterna, mista, con o senza implan, oggi sempre meno presente) possono essere ricomprese sotto due ampie definizioni: Fleet management della flotta, termine con il quale solitamente s’intende l’intera gestione “operativa” della flotta (manutenzione, amministrazione), ma che a rigore di logica non include il sourcing strategico, che dovrebbe rimanere in capo al responsabile aziendale degli acquisti. Ci si riferisce, in questo caso, anche alle società di fleet management, nate per gestire le flotte di proprietà o in leasing. Nell’ultimo periodo si è puntato decisamente all’esternalizzazione sia per quanto riguarda la gestione delle vetture, sia, in generale, per quanto riguarda i servizi “non core” dell’azienda. Il numero di persone dedicate alla flotta dipende principalmente dalla quantità di vetture da gestire e in secondo piano dalla decisione di avvalersi o meno di società esterne. Chiaramente più viene terziarizzato il lavoro e più si perde il controllo della situazione. Alcune volte si arriva al paradosso in cui l’azienda ha totalmente fuori controllo la gestione delle flotte e delle relativa spesa. Ricordiamo anche che spesso le aziende per inseguire saving e riprendere il controllo dei costi, inseriscono frettolosamente il blocco “flotte” in ambito SRM ( upply esource anagement), poiché ritengono che le società di consulenza abbiamo grandi capacità di acquistare enormi volumi di vetture e servizi con sconti mirabolanti: spesso accade che lo stesso consulente guidi vetture che costano di più di quelle che avete nella vostra flotta – bisogna ancora far cultura presso il mid@management aziendale, perché è quest’ultimo che riportando al top management informazioni parziali e talvolta distorte provoca decisioni sbagliate: un po’ come un cruscotto impazzito. *+ 00 ! 45 ! " #$ ! ! % $! % " ' " & , ! "-. / % 0 " 1 22 31+2)+ 4 ! " ! " 0 621 ,+. 3 ) ) + / 0 7 621 ,+. 3 /4 " 0 9 4 ! ! & ' *8+) () 2014/08/25 5 of 12 2) Fleet administration, ovvero tutte le attività amministrative: costituisce un sottoinsieme delle attività di fleet management. E’ necessario, a questo punto, porre attenzione alla confusione terminologica che si può generare, perché, come ravvisato in precedenza, il Fleet Manager moderno è prima di tutto “manager” e poi “fleet”. Ne consegue che entrambe le attività di fleet management e fleet administration, definite come sopra, non dovrebbero essere svolte da un fleet manager modernamente inteso, bensì da un “fleet administrator” con funzioni più operative e, aspetto distintivo importante, quasi sempre in outsourcing. Il “Fleet Manager” aziendale, invece, dovrebbe essere una figura interna di alto livello, focalizzata sugli aspetti strategici di creazione del valore e tattici di analisi e ottimizzazione del TCO, responsabile della gestione strategica della supply chain dei servizi e della soddisfazione dei driver. Queste responsabilità possono essere affidate ad un outsourcer? La risposta è si, a patto che però si tratti di un consulente indipendente, un temporary manager o un esperto indipendente di management, di processi e di mercato che sia in grado di massimizzare il risultato per l’azienda cliente. Non deve essere certo il fleet administrator, che oltre a non essere sufficientemente preparato, tenderebbe a massimizzare gli interessi dell’organizzazione a cui appartiene. Il nocciolo della questione è che la gestione operativa, il ciclo di sourcing e la consulenza tattico@ strategica sulla flotta sono “mestieri diversi” che raramente si possono ritrovare nella medesima organizzazione in outsourcing e non dovrebbero mai essere assegnate alle medesime persone. Invece il termine Fleet Manager viene usato disinvoltamente ed in maniera sovente contraddittoria per definire tutto lo spettro possibile delle attività legate alla flotta, da un semplice cambio d’olio motore, all’integrazione della strategia green dell’azienda nella politica di CSR ( orporate ocial esponsability), generando confusione ed incertezza sul ruolo e sulla sua autorevolezza effettiva. * Compresa la complessità del ruolo del Fleet Manager, ci sembra doveroso dare un esempio di quanto sta accadendo soprattutto all’estero, ma che inizia finalmente a vedersi anche in Italia: l’organizzazione di un Team dedicato alle flotte, con propensione alla mobilità. Essendo il Fleet Manager, un manager di livello elevato che ha conoscenze di mercato dell’auto e che gestisce la relazione con il noleggiatore e con le casse automobilistiche, relazionandosi spesso con la parte operativa ed indirizzando le scelte aziendali, perché ha conoscenze sia tecniche automotive, sia di logiche del mercato (assicurazioni, andamento costi petrolio, merge di aziende del settore, ecc..), sia interne dell’azienda di appartenenza: quest’ultima asserzione è di notevole importanza, perché solo un Manager interno sa esattamente come muoversi attraverso i processi aziendali e può intervenire per migliorarli e trovare soluzioni appropriate. Con tale affermazione non vogliamo sparare sulla consulenza, ma esattamente l’opposto, ossia far diventare il Fleet Manager il vero consulente interno che potrà avvalersi di consulenza esterna in modo estemporaneo ed utilizzare outsourcing per le attività meramente operative, che però devono essere da lui controllate con estrema puntualità e precisione, pena la perdita di contatto con la realtà. Il Team deve quindi avere conoscenze sia di automotive che di sourcing. Un altro punto importante è capire se l’auto è utilizzata come benefit piuttosto che come strumento di lavoro. Alcune aziende utilizzano l’autovettura aziendale per riconoscere uno status al proprio dipendente, per farlo sentire importante o più semplicemente per gratificarlo e legarlo. In questo caso entra in gioco l’ufficio del personale che collabora alla stesura della car policy insieme al Fleet Manager: la tendenza italiana è quella di far scrivere la car policy solo al Fleet Manager e poi dare un’occhiata==c’è ancora da fare cultura. In alcune aziende molto flessibili, tipicamente quelle di servizi e consulenze, il driver può avvalersi di deroghe e/o contrattare la sua futura auto in sede di colloquio. Per quanto riguarda le grandi aziende, *+ 00 ! 45 ! " #$ ! ! % $! % " ' " & , ! "-. / % 0 " 1 22 31+2)+ 4 ! " ! " 0 621 ,+. 3 ) ) + / 0 7 621 ,+. 3 /4 " 0 9 4 ! ! & ' *8+) () 2014/08/25 6 of 12 talvolta nella scelta delle vetture da mettere nella shopping list intervengono anche i sindacati, come caso tipico delle vetture utilizzate dai rappresentanti di vendita o dai tecnici di campo. In questo caso il lavoro del Fleet Manager si complica ulteriormente e le capacità di mediazione sono fondamentali: il Team diventa indispensabile e non è fantascienza pensare di integrarlo anche con la parte di Fleet Buying. Fatta questa premessa sulle variabili che possono influenzare il ruolo del Fleet Manager, passiamo ad analizzare in concreto quello che è il ruolo del responsabile flotte. Ipotizziamo una situazione classica con un parco auto di 100/200 vetture, 2/3 compagnie di noleggio a lungo termine ed un unico Fleet Manager. Il responsabile flotte è il collante che lega da una parte il driver con le aziende di noleggio a lungo termine e dall’altra l’azienda di noleggio con l’ufficio acquisti, il quale deve a sua volta tenere i rapporti con i costruttori che però si rivolgono al Fleet Manager=.il Team sembra sempre più “indispensabile”. I contatti esterni principali del responsabile del parco auto sono tre: le società di noleggio; le case costruttrici e l’eventuale società di fleet management. L’avvento di sistemi informativi sempre più presenti a tutti i livelli, richiede nel team la presenza di un esperto IT di supporto: pensate solo alle interazioni tra telematica delle vetture, sistemi di monitoring, sistemi di fatturazioni elettroniche, integrazioni con ERP ( nterprise esource anagement) aziendale e giusto per essere in tema, sistemi di videoconferenza, ossia mobilità virtuale. L’ottimizzazione del sistema di trasporto aziendale, porta alla naturale integrazione con il ruolo di Travel Manager e Mobility Manager, due figure che talvolta collassano su un’unica persona, dimostrando in questo caso la miopia di scelte aziendali volte solo a risparmiare a breve FTE ( ull ime quivalent), invece di investire in una squadra che porterebbe risultati ben più tangibili dell’immediato risparmio del personale. Una squadra con competenze manageriali di flotta, travel, mobilità, ed IT ad esse connessi è il trend attuale più attivo all’estero. Ultima perla è l’attribuzione al Fleet Manager di conoscenze anche di Risk Management applicato alle flotte e quindi relativa certificazione ISO 39001 delle stesse===Manager più che Fleet e forse Team di Manager più che solista della flotte, visti gli impatti ed i valori in campo. 3 : Abbiamo ipotizzato che la figura del Fleet Manager sia dedicata al territorio nazionale, ma potreste anche ricadere nell’ipotesi di una struttura che si espande all’estero. In questo caso il Team diventa ancora più necessario, anche perché indipendentemente dal numero di vetture, è difficile gestire un territorio che si estende oltre confine, non solo per le distanze, ma per le diverse regole e conoscenze che servono per applicare le strategie aziendali in termini di flotta. Si, strategie aziendali, perché la flotta deve essere perfettamente allineata ad esse. Prendiamo un esempio quasi banale @ se decidete che le vostre emissioni di CO2 devono essere inferiori ad un certo valore, questa direttiva deve essere applicata e declinata localmente secondo il principio “Think Global, Act Local” oggi molto gettonato. E’ chiaro che alcune direttive centrali devono essere localmente adattate per essere conformi alle regolamentazioni nazionali, seguendo il termine GloCal, ossia applicare Lo "mmente principi e line guida " bali. Come si può intuire, il Fleet Manager deve anche essere pronto ad incontrare problematiche diverse per paese ed adattare armoniosamente le strategie aziendali nei vari contesti, nel rispetto delle regolamentazioni locali==sempre più Manager. *+ 00 ! 45 ! " #$ ! ! % $! % " ' " & , ! "-. / % 0 " 1 22 31+2)+ 4 ! " ! " 0 621 ,+. 3 ) ) + / 0 7 621 ,+. 3 /4 " 0 9 4 ! ! & ' *8+) () 2014/08/25 7 of 12 Alcune realtà internazionali, hanno creato team che talvolta sono sfociati in uno spin@off troppo frettoloso, perché si è intravisto un business e si è tentato di rivenderlo ad altre realtà. Non che questo sia impossibile, ma servono anni di competenze e crescita delle figure professionali prima di poter rivendere attività fuori dall’azienda: non è una cosa che si fa in tre mesi. Per ultimo immaginate il team internazionale allargato a Travel e Mobilità: diventa un centro di competenze di eccellenza. ; < Il Fleet Manager va ricercato come profilo tra i Manager e non certo tra gli elettrauto o i lettori domenicali di riviste del settore. La passione serve, ma la managerialità è indispensabile per il ruolo. Il Manager ha la responsabilità del processo di definizione e del perseguimento di determinati obiettivi, quindi è una delle persone che deve prendere parte alla stesura delle regole del gioco, visto che poi lo dovrà gestire e renderne conto del risultato. Attenzione al sinonimo=..manager in italica convinzione è un dirigente. Quest’ultimo esplica le sue funzioni con autonomia decisionale, al fine di promuovere, coordinare e gestire la realizzazione degli obiettivi aziendali. Così inteso, il dirigente svolge tipicamente funzioni manageriali, ma non tutti coloro che svolgono tali funzioni sono dirigenti=.ed in primis i Fleet Manager. Pensando che il termine manager deriva dal latino “manu agere”, ossia condurre con la mano ed era indirizzato a coloro che gestivano bestiame, questo potrebbe essere gradito ai gestori del personale, per abbassare il profilo del Fleet Manager facendogli condurre a mano le vetture, inquadrandolo come pastore meccanico==.scherzi a parte, diciamo che il Fleet Manager in genere ha un profilo aziendale di livello impiegatizio. Talvolta è un funzionario oppure un impiegato all’ultimo livello alto della propria categoria. Solo ultimamente si vedono dei Fleet Manager “dirigenti”, ma in Italia sono pochi, anche perché non siamo ancora consci completamente della complessità gestionale della Flotta e dell’integrazione con altri mondi (es. mobility & travel, ecc..) e con altri settori aziendali (IT, administration, ecc,). Oggi è richiesta spesso una preparazione in Ingegneria Gestionale o Economia, per quanto chi ha esperienza pluriennale nel ruolo, anche senza questi titoli di studio può accedere alla mansione. Richiesta l’ormai indispensabile conoscenza della lingua inglese, anche se non a livelli madrelingua. La ricerca della figura del Fleet Manager dipende fortemente dal contesto aziendale nel quale collocarlo. Se si tratta di un inserimento in un team già esistente, le cose sono più semplici, perché c’è evidentemente una strategia aziendale indirizzata in modo corretto ed un tessuto in cui innestare un componente. Spesso però abbiamo a che fare con figure “stand alone”, in un mondo che però gira ormai su “network”. Non preoccupiamoci troppo e vediamo analiticamente come procedere. Un metodo che possiamo suggerire è quello di identificare lo stato dell’arte della flotta e gli obiettivi richiesti dall’azienda. Partiamo dalla situazione corrente ipotizzando una flotta di sole vetture. Identificazione dei componenti della flotta: Numero vetture Tipologie di destinatari Numero noleggiatori Contesto nazionale *+ 00 ! 45 ! " #$ ! ! % $! % " ' " & , ! "-. / % 0 " 1 22 31+2)+ 4 ! " ! " 0 621 ,+. 3 ) ) + / 0 7 621 ,+. 3 /4 " 0 9 4 ! ! & ' *8+) () 2014/08/25 8 of 12 Integrazione con altri settori: Travel Mobilità Noleggio breve termine MICE ( eetings, ncentives, onferencing, xhibitions) Spostamenti Casa@Lavoro Mobilità virtuale Altro Modalità di ingaggio della flotta: Direttamente gestita Full outsourcing Fleet Management Inserita nel contesto SRM Altro Obiettivi minimi che inducono l’azienda ad avere un Fleet Manager: Saving sul TCO Governance chiara dei processi Allineamento con le strategie aziendali KPI (=ey erformnce ndicator) sui quali si impegna il Fleet Manager: KPI definiti con HR sul rispetto della policy KPI finanziari definiti con la direzione Purchasing KPI definiti con i rappresentanti dei driver Il profilo del Fleet Manager è quindi un profilo di un manager di livello almeno medio con conoscenze buone del prodotto auto e delle dinamiche che lo governano e con una buona capacità di analisi della situazione corrente e propositiva nel trovare soluzioni standard che adatta all’azienda come un guanto. Ovviamente le capacità gestionali del Fleet Manager nelle relazioni con noleggiatori, costruttori, outsourcer, clienti interni (HR, administation, driver, purchasing,=.) fanno di questo personaggio un elemento di tutto rispetto nel tessuto aziendale. Le innovazioni che potrà portare, allineante con la strategia aziendale, vanno dall’integrazione con altri servizi (p.e. travel e mobilità), alla grande interazione con sistemi informativi e telematica per creare quel valore aziendale che è distintivo del Fleet Manager di successo: non parliamo certo del ragazzo a cui potete chiedere di farvi fare il tagliando e di procurare la vettura sostitutiva. ) Abbiamo cercato alcune inserzioni che ricercano posizioni di Fleet Manager. Senza dirvi quali sono le aziende che hanno iniziato la ricerca, diamo alcuni esempi: /' % 5 5 " " Attività e sviluppo del ruolo: pianificazione della transizione e gestione del post contract; monitoraggio dell’andamento dei livelli di servizio di assistenza e manutenzione per tutto il periodo di efficacia del contratto; reporting periodico sull’andamento della fornitura; gestione dei reclami/disservizi; impostazione, organizzazione, pianificazione e controllo di tutte le azioni necessarie per garantire il rispetto delle prestazioni richieste su tutto il territorio nazionale; *+ 00 ! 45 ! " #$ ! ! % $! % " ' " & , ! "-. / % 0 " 1 22 31+2)+ 4 ! " ! " 0 621 ,+. 3 ) ) + / 0 7 621 ,+. 3 /4 " 0 9 4 ! ! & ' *8+) () 2014/08/25 9 of 12 gestione dei Comitati periodici, operativi e strategici Requisiti del ruolo : Diploma di laurea; almeno 5 anni di esperienza in ruolo analogo, anche in contesti non bancari; ottima conoscenza della lingua inglese. Competenze Tecniche: ottima conoscenza del mondo automotive metodologie (ITIL V3 Foundation); esperienza nella gestione, SRM e relativi strumenti di reporting in ambito dei servizi IT; conoscenza dei principali strumenti/metodi utilizzati in ambito del Project Management; approfondita conoscenza dei principali strumenti di Office Automation. Competenze Comportamentali: spiccate doti di interrelazione e comunicazione; affidabilità, capacità di adattamento e orientamento a lavorare in team; tenacia, autonomia e attitudine al problem solving; buone capacità di organizzazione e leadership nel gestire gruppi interfunzionali; proattività, pragmatismo ed abilità nell’individuare ed attuare soluzioni finalizzate al risultato. Retribuzione ed inquadramento: L'inquadramento e la retribuzione saranno commisurati all'effettiva esperienza maturata e rapportati ai migliori standard di mercato. ! 44 ! : a parte la mancanza di dichiarazione pubblica su retribuzione ed inquadramento (fa parte della negoziazione privata con il candidato), solo leggendo le competenze tecniche, si vede che si cerca una figura di alto livello che addirittura dovrà interagire fortemente in ambito IT, dato che è richiesto addirittura lo skill di ITIL ( nformation echnology nfrastructure ibrary) V3, ossia l'approccio all' IT Service Management più riconosciuto al mondo. ITIL è una best practice di livello internazionale, creata per entrambi i settori, pubblici e privati. Descrive in che modo le risorse IT dovrebbero essere organizzate per apportare valore di business documentando i processi, le funzioni e i ruoli dell’ ervice anagement (ITSM). Questa banca ha le idee chiare e cerca un Manager che dovrà fare integrazione IT molto spinta e gestione di alto livello. Si intravede l’idea di crescita/integrazione anche in altri settori. / !> % ? % 4@ % " !4 & @ il profilo ricercato ha maturato 6/7 anni di esperienza come impiegato addetto alla logistica, meglio se di una flotta d'auto. requisiti: @ spiccate doti di leadership ! 44 ! : questa società non cerca un Fleet Manager, ma un gestore basic del parco auto, che sappia risolvere il day@by@day da banconista: la eviterei. 2 $"! " 4 % 4@ % Descrizione Ruolo/Scopo Questa posizione riporta al dipartimento HR e sarà basato su Milano in Italia. La persona in questo ruolo sarà responsabile di guidare e coordinare tutte le attività di flotta in Italia, in stretta collaborazione con i gestori globali. Questo processo ha ciclicità significativa con il massimo volume di attività durante i periodi di fine trimestre. Per la persona in questo ruolo si prevede di viaggiare 20% del tempo effettivo. Responsabilità essenziali Essere lead manager e punto focale chiave del processi che riguardano la flotta per tutti i rami d’azienda con sede giuridica in Italia *+ 00 ! 45 ! " #$ ! ! % $! % " ' " & , ! "-. / % 0 " 1 22 31+2)+ 4 ! " ! " 0 621 ,+. 3 ) ) + / 0 7 621 ,+. 3 /4 " 0 9 4 ! ! & ' *8+) () 2014/08/25 10 of 12 Gestire e migliorare i processi locali producendo report che evidenzino i progressi Collaborare con team interfunzionali all'interno dell’azienda. Questo ruolo richiede anche di lavorare a stretto contatto con i fornitori. Sviluppare stretti rapporti di collaborazione con i leader funzionali allo scopo di integrazioni, legali, operations, data collection, Analisi dei rischi ed analisi finanziarie Stabilire i giorni di calendario per analizzare lo stato e gestire le prestazioni dei processi intorno a quei giorni di calendario Guidare soluzioni di questioni che possono influenzare in modo efficace e tempestivo l'esecuzione del processo. Sostenere il team per impostare in modo appropriato e raggiungere gli obiettivi e le scadenze Monitorare la flotta ed aggiornare la documentazione relativa; Guidare il processo di valutazione delle prestazioni e di analisi con il team ed i componenti cross@funzionali e gruppi di driver Guidare e facilitare l'attuazione di miglioramenti di processo, se necessario Gestire contratti con i fornitori ed i piano del budget Qualifiche/Requisiti: Laurea in finanza/economia, contabilità o in campi di business ad essi correlati Forte attitudine progettuale e nella gestione dei programmi con esperienza dimostrata nell'esecuzione di gestione di grandi progetti complessi Almeno 10 anni di esperienza di lavoro in posizioni similari nel mondo della finanza, della supply chain o operations Forte conoscenza del mondo automotive Buona conoscenza dei sistemi di reportistica ed informatica e sistemi di office automation Eccellente interazione personale, di comunicazione e capacità di leadership, spiccate capacità operative Apertura a trasferte anche di medio periodo ! 44 ! : questa società cerca un Manager con propensione marcata all’aspetto finance. È palese l’intenzione di prediligere un approccio internazionale. Integrando il Fleet Manager nel team flotte Italia e probabilmente allargando il tutto altre funzioni, con forti interazioni con quelle centrali dell’Headquarter. 8 ' : A 'B Essendo la figura del Fleet Manager “professionista”, una novità per la concezione del ruolo in Italia, spesso ci si trova a dover misurare la retribuzione del Fleet Manager, con confronti piuttosto difformi rispetto alle competenze reali: tende ancora a prevalere l’aspetto “garagista”, o se volete nobilitarlo “fleet”, rispetto a quello “manageriale”. Questa tendenza è indicatore di una atavica mancanza italica di cultura aziendale nei confronti di un ruolo che altrove è realmente una figura chiave, spesso parte di agende del top management dell’impresa: forza e coraggio, riusciremo pian piano a far assegnare al Fleet Manager l’importanza che merita. Abbiamo chiesto ai nostri colleghi americani del NAFA (Fleet Management Association), qualche informazione, in modo da avere dati che siano attendibili, ma che possono essere subito contestati dicendo che appartengono ad un altro continente==..possiamo anche trovarli in Europa, attendendo la banalità del commento in funzione del paese dal quale abbiamo ottenuto i dati=.comunque gli USA sono da sempre un esempio e quindi partiremo da loro. La domanda è stata semplice: qual è lo stipendio medio annuo del Fleet Manager in USA? La risposta è stata articolata e mediata su alcuni parametri: lo stipendio annuale per un Fleet Manager può variare *+ 00 ! 45 ! " #$ ! ! % $! % " ' " & , ! "-. / % 0 " 1 22 31+2)+ 4 ! " ! " 0 621 ,+. 3 ) ) + / 0 7 621 ,+. 3 /4 " 0 9 4 ! ! & ' *8+) () 2014/08/25 11 of 12 a seconda di una serie di fattori tra cui la tipologia di azienda, la dimensione aziendale, la posizione nell’ambito degli stati, gli anni di esperienza ed il livello di istruzione. Un team di professionisti USA certificati in “compensation” ha analizzato i dati di un'indagine, raccolti da migliaia di dipartimenti HR di aziende americane di differenti dimensioni e settori, dando una serie di valori agli stipendi annuali per le persone con il titolo di lavoro Fleet Manager USA. . Fonte: Dati HR riportati come di agosto 2014 Questo grafico descrive la percentuale prevista delle persone che svolgono il lavoro di Fleet Manager negli Stati Uniti, che hanno meno di quello stipendio annuale. Ad esempio retribuzione annua mediana prevista per un tipico Fleet Manager negli Stati Uniti è $ 76.020 così il 50% delle persone che svolgono il lavoro di Fleet Manager negli USA prenderanno meno di $ 76.020. I valori che abbiamo indicato, non includono i benefits ed altri fattori che possono influenzare la retribuzione. Giusto per avere un’idea su cosa è commisurata la retribuzione, abbiamo trovato la “Job Description for Fleet Manager” tipica USA: il Fleet Manager gestisce il funzionamento e la manutenzione degli autoveicoli della flotta. Vigila sulla DOT ( epartment f ransportation) compliance, ossia sicurezza, e programmi di controllo droga ed alcool sui driver e gestisce il reporting della flotta Sviluppa ed implementa programmi di manutenzione preventiva del veicolo e dei dispositivi ad esso correlati. Gestisce il budget della flotta. Sviluppa e mantiene rapporti con i fornitori e service provider. Può richiedere il grado di socio (associate) se ha almeno 7 anni di esperienza nel settore. Ha familiarità con una grande varietà di concetti, pratiche e procedure del campo automotive e manageriale. Si basa sull'esperienza ed ha capacità per pianificare e raggiungere obiettivi. Esegue una grande varietà di compiti. Conduce e dirige il lavoro di altri collaboratori. Si prevede un ampio margine di creatività e di ampia visione di orizzonte. Riporta in genere ad una capo una unità / dipartimento. Giusto per trovare delle differenze sostanziali, nella cultura anglosassone esistono figure di flotta differenti dal Fleet Manager: Fleet Administrator Vehicle Maintenance Manager Fleet Administrator, Sr Customer Information Center Manager Leggendo questi “job roles”, qualcuno avrà riconosciuto parte delle attività che in Italia vengono banalizzate nel ruolo di Fleet Manager: ecco perché vale la pena leggere, capire e fare cultura. Speriamo che questi esempi abbiamo contribuito a dare giusto peso anche al lato retributivo del Fleet Manager, perché il salario non è certo una vergogna, ma è il giusto riconoscimento al lavoro fatto. *+ 00 ! 45 ! " #$ ! ! % $! % " ' " & , ! "-. / % 0 " 1 22 31+2)+ 4 ! " ! " 0 621 ,+. 3 ) ) + / 0 7 621 ,+. 3 /4 " 0 9 4 ! ! & ' *8+) () 2014/08/25 12 of 12 1 Fleet Manager, un mestiere difficile da definire ed un ruolo non semplice da ricoprire. Stabilito il contesto aziendale e le aspettative, il Fleet Manager può iniziare la propria attività che non è solo quella di occuparsi del mercato automotive, cosa che per altro è alla base della conoscenza del “prodotto”, ma dovrà lavorare come manager al fine di: analizzare la situazione esistente comprendere le aspettative dell’azienda stabilire un piano strategico allineato a quello aziendale proporre una serie di iniziative volte a creare una struttura solida e funzionale Il Fleet Manager deve rendere la flotta una parte importante, quale essa è, del tessuto aziendale, quindi non inserirete nelle mansioni il cambio di olio o i pneumatici invernali: non cadiamo nella banalità di ridurre il Fleet Manager al garagista, altrimenti non si riuscirà mai a decollare. Se avete l’opportunità di poter inserire nel vostro organico un Fleet Manager, fatelo alla svelta, perché la flotta è un tassello essenziale della vostra organizzazione e potrebbe diventare uno dei componenti vitali del sistema di mobilità aziendale, che include diversi elementi e molteplici relazioni con vari dipartimenti dell’organizzazione. Non precludete l’idea di poter espandere le vostre linee guida anche al di fuori dei confini italiani: non dovete farvi cogliere impreparati. I Fleet Manager hanno la necessità urgente di migliorare il loro processo d'acquisto. È quanto emerso durante il workshop "Experience @ Driving Change", appena svoltosi nel Regno Unito e organizzato dall'inglese FIAG ( leet ndustry dvisory roup). Con l'occasione è stato presentato il white paper "Perfect Purchasing", che evidenzia il tema delle buone pratiche di procurement dedicate ai gestori delle flotte==..prendete l’occasione al volo e partite immediatamente con Fleet Manager ed organizzazione==.molti consulenti esterni sono pronti ad intervenire e fare business con la vostra flotta per l’azienda=.l’azienda di consulenza ☺ *+ 00 ! 45 ! " #$ ! ! % $! % " ' " & , ! "-. / % 0 " 1 22 31+2)+ 4 ! " ! " 0 621 ,+. 3 ) ) + / 0 7 621 ,+. 3 /4 " 0 9 4 ! ! & ' *8+) ()