Quarantuno poesie Tang

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Quarantuno poesie Tang
Quarantuno poesie Tang
tradotte da
Liu Liting e Letterio Cassata
Nel periodo della dinastia Tang (618-907), non soltanto la potenza imperiale giunge all’apogeo, ma anche la poesia conosce la massima fioritura: più di 50.000 componimenti, scritti da circa 2.200 poeti. Ancora oggi queste poesie sono considerate
fondamento della identità culturale della nazione cinese: i bambini imparano a recitarle a memoria, gli adulti le citano come elementi costitutivi del tesoro della saggezza popolare, quasi proverbi capaci di illuminare le menti in ogni momento della
vita quotidiana. Nell’originale, le poesie che qui proponiamo sono composte di
quinari (versi di cinque monosillabi) o settenari (versi di sette monosillabi), con una
sola rima variamente ripetuta. Traducendo metricamente, abbiamo reso con endecasillabi i quinari e settenari cinesi, e con un settenario l’unico ternario cinese (in
Lode all’oca di Luo Binwang); abbiamo cercato di rendere i richiami fonici delle rime
sostituendovi spesso semplici assonanze o consonanze. Speriamo che il nostro lavoro possa essere gradito sia all’occhio che all’orecchio dei lettori italiani, comunicando loro un po’ della bellezza dei testi originari.
Luo Binwang
Lode all’oca
Un’oca, un’oca, un’oca,
col collo curvo verso il cielo canta.
Bianche le piume sopra la verde acqua,
rosse le zampe nella limpida onda.
Song Zhiwen
Passando il fiume Han
Notizie mi mancavano oltre il monte,
s’alternavano inverni e primavere.
Cresce tornando al paese il timore,
fare domande non oso alla gente.
He Zhizhang
Ritorno al paese natio
Partii ragazzo, invecchiato ritorno,
con immutato accento, ma canuto.
Ridono i bimbi venendomi intorno:
da dove viene questo sconosciuto?
Chen Ziang
Canto dalla terrazza di Youzhou
Non vedo l’uomo dell’antichità,
non vedo alcuno che lo seguirà.
L’infinità di cielo e terra sento,
e spargo lacrime solo e sgomento.
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Testi
Wang Han
Canto di Liangzhou
Nel fulgido bicchiere vin gagliardo,
a bere incita il liuto sul cavallo.
Non ridere se ubriaco giaccio in campo:
quanti mai dalla guerra ritornarono?
Wang Zhihuan
Su per la Torre della Cicogna
Il giorno chiaro oltre i monti scompare,
il Fiume Giallo verso il mare scorre.
Se mille li al di là vuoi guardare,
sali ancora d’un piano sulla torre.
*li: misura pari a mezzo chilometro.
Meng Haoran
Alba di primavera
Non sente l’alba il sonno a primavera,
d’uccelli ovunque risuonano canti.
Di vento e pioggia stanotte bufera,
fiori saran caduti chissà quanti.
Wang Changling
Rimorso di fidanzata
La fidanzata non conosce pena,
adorna in primavera sulla torre.
Del salice ecco laggiù la vermena,
ha rimorso per lui che a gloria corre.
Quarantuno poesie Tang
Zu Yong
Guardando il nevaio sul Zhongnan
Del Zhongnan è stupendo il lato nord,
sopra le nubi il nevaio galleggia.
Splende l’azzurro sereno sul bosco,
sulla città il freddo intenso aleggia.
Wang Wei
Pensiero amoroso
Nasce nel regno del sud l’abro rosso,
in primavera cresce rigoglioso.
Coglierne ti sia dato a più non posso,
in sé figura il pensiero amoroso.
*abro: seme di pianta tropicale; in Cina si scambia come simbolo d’amore tra fidanzati.
Wang Wei
A Yuan Ershi che parte per l’ovest
All’alba spolvera Weicheng la pioggia,
nitida la locanda, vivo il salice.
Ti prego di svuotare un’altra coppa,
nessun amico a ponente oltre il valico.
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Testi
Wang Wei
Nove settembre: nostalgia per i fratelli ad est delle montagne
Solo vivo ospite in terra straniera,
ancor più penso ai miei cari a ogni festa.
So che là tra i fratelli sulla vetta
manca il fior di corniolo ad una testa.
*Nove settembre: secondo il calendario lunare, festa del Doppio Sole, in cui si rende omaggio ai defunti.
Wang Wei
Versi d’occasione
Tu vieni dalla mia nativa terra,
gli avvenimenti ne devi sapere.
Quando partivi, innanzi alla finestra,
il gelido susino era già in fiore?
Wang Wei
Rifugio tra i bambù
All’ombra dei bambù siedo da solo,
suono la cetra e canto a piena voce.
Nel bosco fitto, alla gente nascosto,
la luna chiara viene a darmi luce.
Li Bai
Nostalgia notturna
Splende luce lunare innanzi al letto
come se fosse brina giù per terra.
Alzando il capo la luna contemplo,
chinando il capo penso alla mia terra.
Quarantuno poesie Tang
Li Bai
A Wang Lun
Sopra il battello Li Bai sta partendo,
all’improvviso ode da riva un canto.
È il lago Taohua profondo tanto,
non quanto di Wang Lun il sentimento.
Li Bai
Torre della Gru Gialla: addio a Meng Haoran che va a Guangling
L’amico lascia a ponente la torre,
nel marzo in fiore giù verso Yangzhou.
Sola si perde la vela nel blu,
soltanto in cielo il Fiume Lungo scorre.
Li Bai
Guardando la cascata del monte Lu
Purpureo fuma al sole l’Incensiere,
vedo lassù di fronte la cascata.
Tremila piedi vola giù il torrente,
come dal nono cielo la Via Lattea.
*Incensiere: una delle cime del monte Lu.
Li Bai
Partenza di buon’ora dalla città di Baidi
Lascio all’alba Baidi tra nubi d’iride,
per Jiangling in un giorno mille li.
Dalle due rive fitto urlio di scimmie,
monti ha varcati la barca a miriadi.
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Li Bai
Risentimento
La bella avvolge la tenda di perle,
siede e aggrotta le ciglia di falena.
Ma una traccia di pianto si vede,
chissà tanto rancore a chi lo serba.
Li Bai
Nostalgia primaverile
L’erba di Yan è seta smeraldina,
di Qin il gelso verdi rami china.
Quando tu penserai a ritornare,
ormai spezzato sarà il mio cuore.
Il vento incognito di primavera
perché solleva la tenda di seta?
Liu Changqing
Suono di liuto
Nel mormorio di sette corde chiare
fresco stormire di pini si sente.
A me le antiche melodie son care,
più non le suona spesso oggi la gente.
Wei Yingwu
Nella notte d’autunno al consigliere Qiu
In questa notte d’autunno ti penso,
mentre passeggio a cantar la frescura.
Cadono pigne per il monte immenso,
forse l’animo tuo non dorme ancora.
Testi
Quarantuno poesie Tang
Li Yi
Canto del fiume meridionale
Ho sposato a Qutang un commerciante,
di giorno in giorno il ritorno promette.
Saputo avessi la marea costante,
un ondivago giovane m’avrebbe.
Wang Jian
La nuova sposa
Va il terzo giorno in cucina la sposa,
lava le mani e una zuppa prepara.
Della suocera ancora il gusto ignora,
assaggiare fa prima alla cognata.
Bai Juyi
Canto di corte
Col fazzoletto il pianto terge insonne,
in sala ode cantare a notte fonda.
In disgrazia è la bella ancora in fiore,
fino al mattino al braciere s’appoggia.
Bai Juyi
Invito a Liu XIX
Fresco liquore c’è, Formica Verde,
e una piccola stufa in creta rossa.
Sull’imbrunire imminente è la neve:
sei capace di bertene una coppa?
*Formica Verde: una specialità di liquore.
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Testi
Liu Yuxi
Canto di primavera
Giù dalla rossa stanza, adorna e pronta,
mesta passa in clausura l’età bella.
I fiori in mezzo al cortile lei conta;
sulla spilla di giada è la libellula.
Liu Yuxi
Autunno
Tristezza ispira da sempre l’autunno,
dico che più di primavera è bello.
Sopra le nubi una gru nell’azzurro
innalza l’estro lassù fino al cielo.
Liu Yuxi
Pietra in attesa del suo uomo
Aspetta sempre l’uomo che non torna,
l’amarezza la muta in nuda pietra.
Da mille anni oramai dura l’attesa,
ma il primo sguardo rimane d’allora.
Liu Zongyuan
Neve sul fiume
Su per mille montagne nessun volo,
per miriadi di vie nessuna traccia.
Di paglia avvolto, in barca, tutto solo,
un vecchio sta pescando neve ghiaccia.
Quarantuno poesie Tang
Du Qiuniang
L’abito dorato
Non curarti dell’abito dorato,
tientela cara la tua verde età.
Sbrìgati a cogliere il fiore sbocciato,
sfiorito il ramo se aspetti sarà.
Jia Dao
Visita all’eremita assente
A un allievo domando sotto il pino,
a coglier erbe è il maestro, risponde.
Sarà sulla montagna qui vicino,
non si sa dove, dentro nubi fonde.
Li Shen
Pietà per il contadino. Parte prima
Di miglio getta un chicco a primavera,
diecimila in autunno ne raccoglie.
Non c’è tra i quattro mari incolta terra,
però di fame il contadino muore.
Li Shen
Pietà per il contadino. Parte seconda
Zappa la terra al sole a mezzodì,
cola il sudore sulla pianticella.
Chissà il cibo dentro la scodella
quanta fatica costa a chicco a chicco.
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Testi
Du Mu
Gita in montagna
Va su in cima il tortuoso sentiero,
spunta una casa in fondo al nembo bianco.
Fermo il carro a goder l’acero freddo,
foglie ha più rosse che fior di febbraio.
Du Mu
Attracco al Qinhuai
Nebbia sull’acqua, luna sulla sabbia,
al Qinhuai presso un’osteria di notte.
Per la patria in rovina lei non soffre,
al fiume “Il fiore a corte” ancora canta.
Chen Tao
Viaggio ad ovest del Gansu
Per batter gli Unni diedero la vita,
cinquemila uomini in tartara polvere.
Misere ossa al Wuding lungo la riva:
forse li sognano ancora le spose.
Li Shangyin
Sulla piana Leyou
A sera l’animo non è contento,
salgo col carro all’antica pianura.
È bellissimo il sole nel tramonto,
ma s’avvicina oramai l’ombra scura.
Quarantuno poesie Tang
Li Shangyin
Spedita a nord in una notte di pioggia
Negato è dare una data al ritorno,
Bashan allaga la pioggia autunnale.
Acceso il lume nello studio un giorno
di questa pioggia potremo parlare.
Jin Changxu
Malumore di primavera
Cacciato se ne va via il rigogolo,
sul ramo non lo lascio più cantare.
Ha disturbato col canto il mio sogno,
a Liaoxi non potrò mai arrivare.
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Testi
Gli autori:
1. Li Bai (Gansu, 701-762), pseudonimo Taibai, nacque a Suiye nell’Asia centrale (oggi in
Kirghizistan), e lasciò circa 1000 poesie raccolte in 30 volumi. Uomo di forte carattere, libero e generoso, gran bevitore di vino, ama il viaggio, canta la natura, serve la corte, e subisce
l’esilio. In tempo feudale, lui è l’unico intellettuale che non vuole sottoporsi all’esame letterario di Stato per diventare mandarino. Secondo la leggenda, la sua morte è anche letteraria:
ubriaco, si getta nell’acqua per toccare la luna. Un poeta geniale di stile romantico, molto
amato e chiamato dal popolo “Spirito di Poesia”.
2. Liu Changqing (Hebei, 714-790?), pseudonimo Wenfang, funzionario di Suizhou, scrisse
10 volumi di poesie e un volume di prose. È un poeta molto pratico nell’uso del quinario, si
autodefinì “Grande Muraglia di Quinario”.
3. He Zhizhang (Zhejiang, 659-744 ), pseudonimo Jizhen, maestro d’Accademia e segretario di Corte, molte sue poesie sono state smarrite ed è rimasto solo un volume, raccolto in
Tutte le poesie Tang.
4. Du Qiuniang (Nanjing, ? - ?), vissuta circa fra 780-840, brava nel canto e nella danza,
all’età di 15 anni diventa la concubina di Li Qi della famiglia imperiale. Cade in disgrazia
dopo la morte di Li Qi in un complotto. Trova poi la grazia dell’imperatore Li Chun per la
sua bellezza e il talento. Nell’821, diventa maestra e madre adottiva del figlio del successivo
imperatore Li Heng. Nell’826, il nuovo imperatore Li Ang la respinge al suo paese natale,
dove vive solitaria e si perdono le sue notizie. L’abito dorato è l’unica poesia che si conserva
in Tutte le poesie Tang.
5. Meng Haoran (Hubei, 689-740), poeta celebre per il buon uso del quinario, compose 263
poesie. Per tutta la vita non è riuscito a intraprendere la carriera di mandarino, quindi viaggia molto in luoghi turistici, poi vive appartato e solitario. Le sue opere descrivono soprattutto la vita idilliaca e i paesaggi della natura, con uno stile semplice e fresco, mai artificioso,
simile a quello di Wang Wei.
6. Wang Zhihuan (Shanxi, 688-742), pseudonimo Jiling, di lui rimangono sei poesie. Cavalleresco, ama il vino e la scherma. Per una calunnia sul suo conto, abbandona la sua carica di
funzionario a Hengshui, e gira per una decina di anni, lungo il fiume Giallo. Ottimo nel descrivere gli spettacoli della frontiera, con uno stile grandioso, virile, ed anche proverbiale.
7. Wang Wei (Shanxi, 701-761), pseudonimo Moji, mandarino per alte cariche in diversi
periodi, compose più di 400 poesie. Nell’anzianità diventa credente del buddismo, passa
una vita da eremita, è chiamato dalla gente “Budda di Poesia”. È anche un pittore, conosce
bene la musica, dunque le sue opere poetiche danno un senso pittorico e musicale, armonico tra fantasia e natura. Perciò è il poeta più rappresentativo della scuola idillica.
8. Liu Zongyuan (Shanxi, 773-819), pseudonimo Zihou, mandarino della fazione riformista,
scrisse molte poesie e prose, raccolte ne La collezione del Signore all’Est del Fiume. In letteratura
sostiene lo stile realistico, opponendosi alla retorica. Le sue prose sono note per i viaggi, le
sue poesie sono belle per il senso di immensità che trasmettono. Insieme a Han Yu, pro-
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muove il movimento del classicismo, perciò viene classificato tra gli “Otto Grandi di Tang
e Song”.
9. Wei Yingwu (Shaanxi, 737-792), ex guardia del corpo dell’imperatore Li Longji, funzionario di varie città come Luoyang, Chuzhou, Jiangzhou e Suzhou, lasciò 10 volumi di poesie. Il suo successo si palesa nell’uso del quinario, nelle composizioni scorrevoli come
l’acqua e le nubi, con le fantasie immense come quelle del cielo e della terra.
10. Li Shangyin (Henan, 812-858), pseudonimo Yishan, funzionario di scarso successo, fu
un poeta eminente e produttivo nella fase tardiva dell’epoca Tang. Bravo per il settenario,
sa usare i proverbi e le metafore, quindi le sue poesie sono profonde di sentimento, ogni
tanto misteriose di significato, cioè con una tendenza ermetica.
11. Wang Changling (Shanxi, 690-756), pseudonimo Shaobo, funzionario destituito diverse
volte, fu ucciso durante la rivolta di Anshi, lasciò circa 200 poesie. Le sue opere descrivono
la vita della frontiera combattente e lo sfogo delle donne solitarie, con un tono mesto e maestoso, sia dolce che virile, assai simile allo stile di Li Bai, e perciò viene chiamato dalla gente “Primato di Settenario”.
12. Song Zhiwen (Shanxi, o Henan? 656-713), pseudonimo Yanqing, funzionario esiliato e
condannato a morte, scrisse 10 volumi di poesie, tra cui 8 dispersi e 2 rimasti con circa 230
componimenti raccolti in Tutte le poesie Tang. Le descrizioni dell’esilio, molto vive e sentimentali, lo hanno portato a una posizione poetica di riguardo.
13. Jia Dao (Beijing, 779-843), pseudonimo Langxian, ex monaco ed amministratore del
fiume Lungo nel Sichuan, lasciò circa 400 poesie. I suoi versi sono puri, vivi per il linguaggio, con la tendenza alla volgarizzazione, così producendo anche certe influenze sulle successive rime della dinastia Song.
14. Zu Yong (Henan, 699-746?), funzionario destituito, pescatore e boscaiolo in vecchiaia,
lasciò 36 poesie. Ai suoi tempi, le sue poesie sono già famose e molto diffuse, scelte e raccolte nelle varie collezioni poetiche per lo stile di profonda riflessione e precisa espressione.
Amico di Wang Wei, col quale scambia spesso i canti.
15. Du Mu (Shaanxi, 803-852), pseudonimo Muzhi, funzionario, specialmente a Yangzhou
fu un personaggio leggendario, scrisse 20 volumi di opere letterarie, tra cui 8 di poesie raccolti in Tutte le poesie Tang. È molto bravo nel settenario, con stile elegante e vero sentimento, viene considerato come il migliore poeta di quel periodo, allo stesso livello di Li Shangyin.
16. Jin Changxu (Zhejiang, ? - ?), della sua vita nulla si conosce, lasciò solo una poesia.
17. Luo Binwang (Zhejiang, 619?-684?), pseudonimo Guanguang, fu un poeta tra i “Quattro Migliori di Tang Iniziale”, scrisse 10 volumi di opere letterarie, tra cui 3 inclusi in Tutte le
poesie Tang. È un bambino prodigio della poesia: all’età di 7 anni compone Lode all’oca. Ama
l’arte marziale, fa il servizio militare alla frontiera, e diventa un mandarino della Corte. Nel
periodo dell’imperatrice Wu Zetian, va in carcere per diffamazione. Dopo la repressione di
una ribellione contro l’imperatrice, scompare per sempre, forse a causa della scrittura di Ul-
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timatum a Wu Zetian. Comunque, lui è un poeta che svolge un ruolo importante
nell’ereditare e sviluppare la poetica delle precedenti dinastie e nel formare e stabilire il
nuovo stile delle poesie Tang.
18. Liu Yuxi (Henan, 772-842), pseudonimo Mengde, mandarino, letterato in prosa e poesia, lasciò una collezione di 40 volumi, tra cui 12 con 800 poesie raccolti in Tutte le poesie
Tang. Nelle sue opere, sa utilizzare storielle e metafore per esprimere la saggezza della politica e la filosofia della vita, con uno stile maestoso, di precisione metrica e squisito gusto.
Scambia spesso i canti col suo amico Bai Juyi, gode la fama di “Barone di Poesia”, e influenza le rime Song per quanto riguarda la teoria poetica.
19. Chen Ziang (Sichuan, 659-700), pseudonimo Boyu, lasciò 127 poesie in 2 volumi. Di
famiglia nobile, cavalleresco, fu segretario dell’esercito in una spedizione settentrionale, finì
in carcere. Nelle sue opere si manifesta uno spirito duro, si sente una forza di richiamo profondo e lontano. Viene considerato come uno dei primi poeti che creano la nuova corrente
letteraria all’inizio della dinastia Tang, dando un grande contributo sia nella teoria che nella
pratica.
20. Wang Han (Shanxi, 687-726), pseudonimo Ziyu, segretario e funzionario, poeta famoso
per il settenario, scrisse un volume di poesie.
21. Li Yi (Gansu, 748-827), pseudonimo Junyu, celebre poeta militare, compose 2 volumi
di poesie. Intellettuale di grande talento, rinuncia ai piccoli incarichi, viaggia per suo conto,
svolge il servizio militare alla frontiera. La maggior parte delle sue opere descrive la vita e il
sentimento dei soldati, raffigura le immagini e gli spettacoli del deserto del Gobi. È esperto
nell’impiego del settenario, alcune poesie più famose divengono canzoni popolari.
22. Wang Jian (Shaanxi, 766?-832?), pseudonimo Zhongchu, funzionario, come poeta ha
descritto soprattutto la vita popolare, lasciò 10 volumi di poesie.
23. Bai Juyi (Shanxi, 772-846), pseudonimo Letian, mandarino della Corte e poi funzionario
di Suzhou e Hangzhou, con circa 3000 poesie in 75 volumi, fu il poeta più produttivo
dell’epoca Tang. Le sue opere raccontano questioni sociali e sofferenze popolari, in un linguaggio volgare e spontaneo, di stile realistico e sentimentale, creando una nuova tendenza
letteraria sulla distinzione fra le poesie e le rime, ed anche sulla combinazione della poesia
col teatro e col romanzo.
24. Li Shen (Anhui, 772-846), pseudonimo Gongchui, mandarino della Corte, poeta famoso per la brevità di stile, lasciò 4 volumi di poesie.
25. Chen Tao (Fujian, 812?-885?), pseudonimo Songbo, viatore e poeta, finì la vita da eremita.