I sensori di spostamento
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I sensori di spostamento
I sensori di spostamento •Molte grandezze (pressione, temperatura, forza, accelerazione, etc.) vengono trasformate in uno spostamento, prima di essere convertite in un segnale elettrico. 1 I potenziometri xt − xi Rp xt xt eex Rp xi eo xi Rp xt I potenziometri sono sensori di spostamento basati sullo slittamento di un cursore, vincolato al sistema di cui si vuole stimare la posizione, su un elemento resistivo. 2 I potenziometri Caratteristiche costruttive ll moto della parte mobile può essere traslatorio, rotatorio o elicoidale. 3 I potenziometri Alcuni esempi: 4 I potenziometri Caratteristiche costruttive: 5 I potenziometri eex xt Rp xi eo xi eo = eex xt Nel caso in cui si adottano tensioni di alimentazione alternate è necessario considerare il modello completo dell’impedenza. bisogna comunque assicurare che il bipolo abbia sempre un comportamento “prevalentemente” resistivo: R >> ω L ' 1 R << ωC ' 6 I potenziometri La sensibilità: eex xt xi Rp eo xi eo = eex xt De0 eex S= = Dxi xt La sensibilità aumenta all’aumentare di eex 7 I potenziometri La massima potenza dissipabile: Il massimo valore di potenza dissipabile è un dato di targa del dispositivo che limita, ad esempio, il valore della tensione di eccitazione. P= e 2 ex Rp ; poichè deve essere P ≤ Pmax si ha : e ex ≤ Pmax R p 2 eex = PmaxRp max In caso contrario si potrebbero manifestare deviazioni dal comportamento nominale a causa dell’aumento della temperatura del 8 conduttore ! I potenziometri Esempio Per un potenziometro, la massima sensibilità può essere ricavata dai dati forniti dal costruttore (potenza massima, massimo valore del misurando, resistenza del potenziometro). eex S= xt P= e 2ex La massima sensibilità si ottiene imponendo il massimo valore possibile all’eccitazione. Questo valore dipende dalla massima potenza dissipabile, secondo la relazione: Rp da cui eex = PR p e quindi eex S= = xt PR p xt 9 I potenziometri Esempio eex … nel caso in esame: S = = xt P=0.2 W R=1kΩ xt=0.5in=1cm PR p xt 0.2 ⋅1000 S= = 14 V/cm 1 10 I potenziometri Si osservi che, fissata la massima potenza dissipabile Pmax, per valori piccoli di Rp si ottengono valori piccoli della tensione di eccitazione e quindi basse sensibilità. eex = PmaxRp max eex S= = xt PR p xt La Rp deve essere non troppo piccola. 11 I potenziometri …ancora qualche nota sulle caratteristiche costruttive •Potenziometri a singolo filo (single slide-wire): presentano una variazione di resistenza continua; presentano valori bassi di resistenza quindi bassa sensibilità. e •Non è possibile diminuire la sezione del filo, per aumentare la resistenza, a causa di vincoli di robustezza meccanica. Si ricorre allora ai potenziometri a filo avvolto o ai potenziometri in cermet ed in plastica conduttiva. 12 I potenziometri Risoluzione •I potenziometri a filo avvolto hanno una risoluzione finita, legata alla possibilità di avvolgere un numero finito di spire per unità di lunghezza. Esempio: un potenziometro che ha 500 avvolgimenti ed una lunghezza di 1 cm avrà una risoluzione pari a: 1 Δl (cm ) = = 2 ⋅10 −3 cm 500 •I potenziometri in cermet o in plastica conduttiva hanno una risoluzione infinitesima, ma presentano un’uscita molto rumorosa, a causa della rugosità della superficie 13 I potenziometri •Esistono dispositivi con caratteristiche metrologiche moto varie. Occorrerà di volta in volta scegliere il dispositivo che meglio soddisfa i vincoli imposti dall’applicazione e le specifiche richieste. 14 I potenziometri Comportamento reale In situazioni reali bisogna considerare l’effetto degli altri elementi della catena di misura, come ad esempio della resistenza dello strumento di misura. Rp eex xt eo em xi em = eex em/eex xi Rm xt ⎛ R p ⎞ ⎛ xi ⎞ 1+ ⎜ 1− xi xt ) ( ⎜ ⎟ ⎟ xt ⎠ ⎝ Rm ⎠ ⎝ Per Rp/Rm→0 (circuito aperto) si ottiene il comportamento ideale xi/xt Per ottenere una buona linearità è richiesto un basso valore di Rp 15 I potenziometri E’ necessario ottenere un buon compromesso tra sensibilità (con il vincolo della dissipazione) e linearità. xi em = eex xt ⎛ R p ⎞ ⎛ xi ⎞ 1+ ⎜ ⎜1 − x ⎟ ( xi xt ) ⎟ R m ⎠⎝ t ⎠ ⎝ Aumentare la linearità implica Rp piccola rispetto a Rm e ex = Pmax R p max eex piccola De0 eex S= = Dxi xt Sensibilità bassa Quindi le specifiche sulla sensibilità e sulla linearità sono in contrasto. 16 I potenziometri Esercizio Si consideri un potenziometro collegato ad uno strumento di misura con resistenza d’ingresso Rint=10 kΩ. • Determinare il valore della resistenza del potenziometro nell’intervallo [100 Ω , 100 kΩ ] per cui si ottiene un errore di linearità, dovuta alla differenza di carico del dispositivo di misura, dell’ordine dell’1% del valore di fondoscala. • Si determini inoltre il valore del potenziometro che massimizza anche la sensibilità (tutte le resistenze hanno lo stesso valore massimo di potenza dissipabile). Rp eex xt eo em xi Ricordando che le specifiche sulla sensibilità e sulla linearità sono in contrasto, sceglieremo tra i potenziometri quello che permette di “mediare”le due specifiche. 17 I potenziometri Esercizio Valutiamo la linearità del sistema. Osservando il grafico, vediamo che per rispettare la specifica della linearità bisogna porre minore di 0.01 la distanza massima tra la curva nominale e reale. Dalla caratteristica ingresso uscita sappiamo che in condizioni ideali Vo 1 = R ⎛ x ⎞ Vin 1 + p ⎜⎜1 − i ⎟⎟ xi Rm ⎝ xt ⎠ xt Mentre in condizioni reali poniamo Rp Rm xi =y xt =a condizione nominale condizione reale Vo =y Vin e= Vo xi = Vi xt Vo y = Vin 1 + ay − ay 2 Vo V − o Vin n Vin ⇒ e=y− R y 1 + ay − ay 2 emax ≤ 0.01 ⇒ R p max Si sceglie R p ≤ R pMAX Al fine di massimizzare la sensitività sceglieremo, tra i potenziometri che permettono di avere la linearità richiesta, quello con resistenza maggiore. 18 I potenziometri Potenziometri resistivi: linearizzazione Per aumentare la linearità senza ridurre eccessivamente Rp è possibile introdurre Rlin Rp Rlin eml /eex Rlin = Rm ee x eml Rm ⎛ xi ⎞ R1 = Rlin // R p ⎜ 1 − ⎟ xt ⎠ ⎝ xi R2 = Rm // R p xt xi/xt R2 eml = eex R1 + R2 Una scelta opportuna per il resistore di linearizzazione è spesso: Rlin = Rm 19 I potenziometri Potenziometri resistivi: linearizzazione Consideriamo l’errore di linearità, cioè lo scarto tra la caratteristica non lineare (reale) e la caratteristica lineare (ideale). In assenza di resistenza di linearizzazione δm = e0 em − eex eex 2 ⎛ xi ⎞ R ⎛ xi − 1⎞ ⎜ x ⎟ p⎜ x ⎟ t ⎠ t ⎝ ⎝ ⎠ δm = 2 x x R p ⎛⎜ i ⎞⎟ − R p ⎛⎜ i ⎞⎟ − Rm ⎝ xt ⎠ ⎝ xt ⎠ si annulla solo per xi/xt=0,1 Con la resistenza di linearizzazione em = eex δ ml xi δ ml = xt e0 eml − eex eex ⎛R ⎞ x 1 + ⎜ p ⎟ ⎛⎜1 − i ⎞⎟ ( xi xt ) R xt ⎠ m ⎠⎝ ⎝ ⎛ xi ⎜1 − ⎝ xt = ⎛ ⎛ xi ⎜⎜ 1 + ⎜ 1 − ⎝ ⎝ xt ⎞ xi ⎛ ⎛ xi ⎞ R p xi R p ⎞ − ⎟⎟ ⎟ ⎜⎜ ⎜ 1 − ⎟ x x R x R t ⎠ lin t m ⎠ ⎠ t ⎝⎝ ⎞ R p ⎞ xi ⎛ xi ⎞ ⎛ xi R p ⎞ ⎟⎟ + ⎜ 1 − ⎟ ⎜ 1 + ⎟ ⎟ R ⎠ lin ⎠ xt ⎝ xt ⎠ ⎝ xt Rm ⎠ eml/eex δml si annulla per xi/xt=0,1 e per Rlin = Rm xi Rm = xt Rm + Rlin xi/xt 20 Gli estensimetri Gli estensimetri o strain gage si basano sul fenomeno della variazione della resistenza di un filo conduttore con la deformazione dello stesso. Gli estensimetri vengono utilizzati in due campi: •studio dello meccaniche; stato di carico di parti •costruzione di trasduttori di forza, coppia, pressione, etc. 21 Gli estensimetri Materiale di supporto La fabbricazione convenzionale di estensimetri consiste di un foglio metallico fotoinciso su un supporto plastico. Il supporto ha delle funzioni importanti: •consente la l’installazione manipolazione durante •fornisce una superficie incollabile per far aderire l’estensimetro al materiale •fornisce isolamento elettrico tra il foglio metallico e l’oggetto in prova 22 Gli estensimetri a foglio metallico vengono costruiti direttamente nella forma desiderata e vengono incollati al dispositivo da analizzare con opportuni collanti; sono molto lineari ma presentano un gage factor di valore molto basso (da 2 a 4) a semiconduttore possono essere sia incollati sia diffusi. In entrambi i casi possono essere di tipo N o P. Nel primo caso la resistenza aumenta con lo stress nel secondo caso diminuisce. Presentano il notevole vantaggio di avere un gage factor molto elevato (fino a 200). Dovuto principalmente all’effetto piezoresistivo e vengono detti trasduttori piezoresistivi. Purtroppo presentano elevata sensibilità alla temperatura e non linearità. 23 Gli estensimetri Leghe utilizzate costantana auto-compensata in temperatura: •buona sensibilità alla deformazione. •elevata resistività (anche con griglie piccole si possono avere resistenze elevate) •un coefficiente di temperatura non eccessivo. •buona vita a fatica e una buona capacità di allungamento. •Difetti: Per temperature superiori a 65°C si ha una variazione permanente della resistenza ad ogni ciclo (deriva dello zero) •Pregi: può essere trattata per l'autocompensazione termica costantana trattata: •utilizzata per misurare deformazioni superiori al 5%; •duttile in griglie di 3mm può essere allungate del 20% o più. •Difetti: ha una variazione della resistenza ad ogni ciclo (zero non stabile); tendenza alla rottura se sottoposta a deformazioni ripetute. Mal si adatta all'impiego di deformazioni cicliche. 24 Gli estensimetri Leghe utilizzate Lega isoelastica: •si usa per misure puramente dinamiche perché ha una vita a fatica superiore rispetto alla lega in costantana e un migliore rapporto di taratura che migliora il rapporto segnale rumore. •Difetti: Non ha l'autocompensazione termica; ha una deriva dello zero; la sua risposta alla deformazione non è lineare Lega Karma •ha una buona vita a fatica e un'eccellente stabilità. • E' usata in misure statiche con un range di temperature da • -260°C a 260°C circa. Se incapsulata in materiale inerte può essere fino a 400°C. Offre l'autocompensazione termica. 25 Gli estensimetri Selezione dell'estensimetro L’installazione e il funzionamento dell’estensimetro sono influenzati dai seguenti parametri: · lega metallica sensibile alla deformazione · supporto · lunghezza griglia · configurazione griglia · numero di auto-compensazione termica · resistenza della griglia Nella scelta dell'estensimetro occorre tenere conto di varie specifiche che devono essere soddisfatte: · precisione · stabilità · temperatura · allungamento · durata della prova · resistenza ciclica · facilità d’installazione · ambiente 26 Gli estensimetri Quando richiesto si ricorre a opportune rosette di estensimetri. 27 Gli estensimetri 28 Gli estensimetri Sensibilità estensimetri trasversale degli Un estensimetro ideale dovrebbe rilevare sforzi solo lungo la direzione principale ed essere insensibile alle sollecitazioni in tutte le altri direzioni. Con sensibilità trasversale degli estensimetri si intende la capacità degli estensimetri di rilevare sforzi in direzione perpendicolare a quella dell'asse principale. I tratti spessi posti alla fine di ogni giro in direzione perpendicolare riducono tale effetto e di solito rendono la sensibilità trasversale trascurabile. 29 Gli estensimetri Sarà la particolare applicazione, di volta in volta, a suggerire il tipo di estensimetro più adatto. I parametri più significativi sono riportati nella tabella che segue: 30 Gli estensimetri Un tipico esempio di dati forniti per estensimetri metallici 31 Gli estensimetri Gli estensimetri o strain gage si basano sul fenomeno della variazione della resistenza di un filo conduttore con la deformazione dello stesso: Quando viene applicata una forza F in direzione assiale si genera uno stress, σ, legato alla deformazione, ε, mediante il modulo di Young, Y : F dl σ = = Yε = Y A l Y modulo di Young (costante per un dato materiale) σ stress ε deformazione per unità di lunghezza •ε è adiamensionale. • Tuttavia, poiché le deformazioni relative sono molto piccole si parla spesso di microstrain (1 microstrain=1με=10-6m/m). Gli estensimetri Gli estensimetri o strain gage si basano sul fenomeno della variazione della resistenza di un filo conduttore con la deformazione dello stesso: ΔR dL =G = Gε R0 L R − 1 = Gε R0 R − R0 = Gε R0 R = R0 (1 + Gε ) R = R0 (1 + x ) Nel caso di un semiconduttore: dR = 119.5ε + 4ε 2 R0 Tipo p dR = −110ε + 10ε 2 R0 Tipo n 33 con R0 resistenza a 25 °C in assenza di forze esterne Gli estensimetri Stima del fattore di Gage D R= ρl A [Ω] ρ l ρl dR = dl + dρ − 2 dA A A A dR dl dρ dA = + − R l ρ A l A= πD 2 4 1 dA = πDdD; 2 ν=coeff Poisson dA dD dl =2 = −2ν A D l dρ dV =c ρ V D2 V =π l 4 π π dV = DldD + D 2 dl 2 4 dV dD dl dl =2 + = ( 1 − 2ν ) V D l l c=costante Bridgman dρ dl = c( 1 − 2ν ) ρ l 34 Gli estensimetri Esercizio Si consideri uno strain gage di tipo metallico (con gage factor G=2.0) di valore R=120 Ω che deve misurare lo stato deformativo di una lastra di acciaio (modulo di Young Y=210 GPa). Quanto vale la variazione di resistenza se il carico massimo vale 8x106Pa. Si ha: Δl σ 8 ⋅106 −5 = 3 . 8 ⋅ 10 ε= = = l Y 210 ⋅109 ΔR Δl =G R l Δl ΔR = G R = 2 ⋅ (3.8 ⋅10 −5 ) ⋅ 120 = 9 ⋅10 −3 Ω l 35 Gli estensimetri Nota: •Le relazioni che abbiamo introdotto valgono nella regione elastica dei dispositivi. Per deformazioni superiori le deformazioni diventano irreversibili e il materiale acquisisce caratteristiche plastiche. 36 Gli estensimetri Effetti della temperatura Per effetto della temperatura si hanno variazioni della dimensione, della resistività e del fattore di Gage. Compensazione: Misura della temperatura con un metodo indipendente e correzione del gage factor Compensazione del diagramma di taratura Ω Τ1 Τ2 Τ3 με 37 Gli estensimetri Compensazione con dummy sensors Entrambi i sensori variano alla stessa maniera con la temperatura ma danno un contributo opposto alla tensione di uscita 38