europa - Fondazione Edmund Mach

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europa - Fondazione Edmund Mach
EUROPA
informa
Commissione europea
DG Comunicazione
Newsletter quindicinale a cura di
EUROPE DIRECT TRENTINO—Fondazione E.Mach
ALL’INTERNO
ELEZIONI
EUROPEE
Lo spot dei giovani trentini
CONSUMATORI
Biglietti aerei e
web
ENERGIA
-Priorità svedesi
-Elettricità rinnovabile
ALLARGAMENTO
Turchia e Islanda
web
Fondazione
E.Mach
Anno 13 n° 10 del 20 maggio 2009 – 277
Bando LIFE+
Dopo aver assegnato il sostegno finanziario a 143 progetti ambientali in tutta Europa nell’ambito del programma LIFE+ a fine 2008, la Commissione europea ha ora
pubblicato l’invito a presentare proposte valido per il 2009 sempre relativo allo specifico strumento di sostegno
alle azioni ambientali.
Anche il bando di quest’anno, come quello precedente,
prevede il sostegno a progetti che riguardano i tre filoni di
cui si compone LIFE+:
-Natura e biodiversità - L’obiettivo principale di questa
sezione è proteggere, conservare, ripristinare, monitorare
e favorire il funzionamento dei sistemi naturali, degli
habitat naturali e della flora e della fauna selvatiche, al
fine di arrestare entro il 2010 la perdita di biodiversità,
inclusa la diversità delle risorse genetiche, all’interno
dell’UE. La percentuale massima del sostegno finanziario
comunitario è pari al 50% delle spese ammissibili, come
per le altre due sezioni. Eccezionalmente però il cofinanziamento può arrivare fino al 75% delle spese ammissibili
per progetti che riguardano habitat o specie animali prioritari previsti dalle Direttive “Uccelli
selvatici” e “Habitat”.
-Politica e governance ambientali – Dodici sono gli obiettivi principali di questa parte del programma e quindi i temi su cui si devono
basare i progetti presentati (un
progetto deve naturalmente riguardare almeno uno di questi temi).
Si parte con il cambiamento climatico (una delle priorità assolute
delle politiche comunitarie di questi anni), per stabilizzare la concentrazione di gas a effetto serra a un livello che eviti il surriscaldamento globale
oltre i 2 gradi centigradi per passare poi alle acque, dove
i progetti dovranno contribuire al rafforzamento della qualità delle acque attraverso lo sviluppo di misure efficaci
sotto il profilo dei costi al fine di raggiungere un “buono
stato ecologico delle acque nell'ottica di sviluppare il primo piano di gestione dei bacini idrografici a norma della
Direttiva 2000/60/CE. Anche l’aria è un tema prioritario,
per raggiungere livelli di qualità dell'aria che non siano
causa di significativi effetti negativi, né di rischi per la
salute umana e per l'ambiente. Importante è poi proteggere il suolo e assicurarne un utilizzo sostenibile, preservandone le funzioni, prevenendo possibili minacce e attenuando gli eventuali effetti di queste, oltre che ripristinando il suolo degradato. Non viene trascurato l’ambiente
urbano, contribuendo a migliorare il livello delle prestazioni ambientali delle aree urbane d'Europa e collegato a
questo è il tema del rumore, sul quale i progetti dovranno contribuire allo sviluppo e all'attuazione di politiche
sull'inquinamento acustico. Un altro obiettivo è quello di
migliorare, entro il 2020, la protezione dell'ambiente e
della salute dai rischi costituiti dalle sostanze chimiche,
attraverso l'attuazione della normativa in materia di sostanze chimiche, in particolare il Regolamento (CE) n.
1907/2006 (REACH) e la strategia tematica su un utilizzo
sostenibile dei pesticidi. Ancora il rapporto tra ambiente
e salute, per sviluppare l'informazione di base per le
politiche in tema di ambiente e salute (come previsto dal
Piano d'Azione europeo per l'ambiente e la salute 20042010). Si prosegue con lo sviluppo e l’attuazione delle
politiche finalizzate a garantire una gestione e un utilizzo
sostenibili delle risorse naturali e dei rifiuti e a migliorare il livello di impatto ambientale dei prodotti, dei modelli
di produzione e di consumo sostenibili, la prevenzione, il
recupero e il riciclaggio dei rifiuti. Importanti sono anche
le foreste e quindi è necessario fornire, soprattutto attraverso una rete di coordinamento a livello dell'UE, una
base concisa e a largo spettro per le informazioni rilevanti per la definizione e l’attuazione di politiche relativamente alle foreste e al loro rapporto con i cambiamenti climatici, alla biodiversità, agli incendi boschivi, alle condizione
di boschi e foreste e alla loro funzione protettiva nonché
contribuire alla protezione di boschi e foreste contro gli
incendi. Gli ultimi due obiettivi sono più trasversali, e riguardano l’innovazione, per contribuire a sviluppare e
dimostrare approcci, tecnologie, metodi e strumenti innovativi diretti a facilitare l'attuazione del Piano di Azione
per le tecnologie ambientali (ETAP) e
gli approcci strategici, che devono
promuovere l'attuazione effettiva e il
rispetto della normativa comunitaria in
materia di ambiente e migliorare la
base di conoscenze necessaria per le
politiche ambientali, oltre che migliorare le prestazioni ambientali delle piccole e medie imprese (PMI).
Per questi progetti la percentuale massima del cofinanziamento comunitario
è del 50% delle spese ammissibili.
-Informazione e comunicazione - Obiettivi principali di
questa sezione sono assicurare la diffusione delle informazioni e sensibilizzare alle varie tematiche ambientali,
sostanzialmente quelle che rientrano negli obiettivi delle
sezioni precedenti e fornire un sostegno alle misure di
accompagnamento, come azioni e campagne di informazione e comunicazione, conferenze e formazione.
Anche in questo caso il cofinanziamento comunitario
massimo è del 50% delle spese ammissibili.
Il bilancio complessivo di questo bando è di 250 milioni di
euro e almeno il 50% di questo importo sarà assegnato a
progetti che riguardano la conservazione della natura e
della biodiversità.
L’Italia avrà a disposizione indicativamente 22 milioni di
euro.
Le proposte di progetto devono essere presentate entro il
15 settembre 2009, all’autorità nazionale dello Stato
membro nel quale il proponente è registrato. Le proposte
saranno successivamente trasmesse dalle autorità nazionali alla Commissione europea entro il 22 ottobre 2009.
Tutte le informazioni sul bando sono disponibili sul sito
http://
della Commissione europea, all’indirizzo:
ec.europa.eu/environment/life/funding/lifeplus.htm.
Il 29 maggio prossimo a Roma, nella sala congressi dell’ISPRA si svolgerà un seminario informativo sul nuovo
bando. Il contatto per partecipare all’iniziativa è la signora
Irene Duranti ([email protected]).
GO
ELEZIONI
EUROPEE 2009
Usa il tuo voto! 10 valide ragioni per votare il 6 e 7 giugno
Ecco gli ultimi quattro buoni motivi per andare a votare alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento
europeo:
7.Previste competenze ancora maggiori per gli eurodeputati. Grazie al trattato di Lisbona, una volta che sarà
stato attuato, saranno ulteriormente ampliati i poteri decisionali degli eurodeputati in materia di questioni comunitarie. A livello legislativo, porrà il Parlamento europeo allo stesso livello dei ministri degli Stati membri in
quasi tutti gli ambiti della politica comunitaria. Il Parlamento eleggerà inoltre la Commissione europea, rafforzando il proprio controllo sull'esecutivo dell'Unione. Inoltre, in qualità di cittadini europei, anche voi avrete il
diritto di proporre leggi europee.
8.Un voto per la diversità. L'Europa eleggerà i suoi nuovi deputati nel giugno 2009. Provenendo da 27 Paesi, i
nuovi eurodeputati rappresentano un ampio spettro di partiti politici, circoscrizioni elettorali e opinioni nazionali.
Al Parlamento la maggior parte dei deputati si organizza in gruppi politici in base alle proprie affinità politiche.
Il Parlamento dunque, come l'Europa, esprime diversità, valorizzandola e adeguandovisi: parla addirittura 23
lingue!
9.E politica! È democrazia! Vi piace l'Unione europea? La detestate? Volete che vada a destra o a sinistra?
C'è una questione che vi sta particolarmente a cuore? Auspicate determinanti cambiamenti? Ci sono interventi
che giudicate urgenti? Investimenti da effettuare? Basta eleggere un eurodeputato che la pensa come voi e
potreste realizzare i vostri sogni. È questa la democrazia. Fate la differenza!
10.Un piccolo sforzo per un grande risultato. Forza! Bastano pochi minuti, di cui potete approfittare per una
passeggiata al parco o per bere qualcosa al bar. Non ci vuole molto per dire all'Europa che cosa volete: dopodiché è facile seguire ciò che stanno facendo per voi i vostri rappresentanti eletti – basta un clic sul sito
www.europarl.europa.eu!
“Un appuntamento importante”
Lo spot è anche sul sito di
Europe Direct Trentino all’indirizzo:
http:\\europedirect.iasma.it
"Se non vuoi che siano altri a decidere per te, decidi tu. Usa il tuo voto". E' questo lo slogan dello spot –
intitolato “Un appuntamento importante”- che una trentina di ragazzi dei Piani giovani di ambito e di zona del
Trentino ha realizzato in vista delle elezioni europee del 6 e 7 giugno prossimo per invitare la popolazione a
partecipare al voto. Lo spot, presentato oggi, 20 maggio, sarà trasmesso a partire dai prossimi giorni dalle
televisioni locali e diffuso in Internet grazie ai siti della Provincia autonoma di Trento, dei quotidiani trentini e
dei centri di informazione europea.
Lo spot rientra nel progetto "Essere in Europa", promosso dalla Provincia autonoma di Trento (Servizio rapporti comunitari e sviluppo locali, Dipartimento istruzione e Centro di documentazione europea) in collaborazione con Europe Direct Trentino in occasione delle elezioni europee 2009.
Prima della realizzazione del video i giovani hanno seguito un corso di formazione sul linguaggio audio/video,
sulle tecniche di scrittura di una sceneggiatura e sulle tecniche di ripresa, potendosi avvalere delle competenze di un giornalista RAI e della struttura di “Format”, il centro audiovisivo della Provincia autonoma di Trento,
oltre che di Elisabetta Spada di EuroparlTV. Dopo la stesura della sceneggiatura i ragazzi hanno scelto gli
attori e le location e, finalmente, girato lo spot.
Cosa si aspettano i cittadini dall’UE?
Le quindici raccomandazioni
che hanno ottenuto il maggiore sostegno sono disponibili
alla pagina www.europeancitizens-consultations.eu
CONSUMATORI
A pochi giorni dalle elezioni europee che cosa si aspettano i cittadini dall'Europa? Stando ai risultati di un'ampia consultazione popolare effettuata in questi ultimi mesi dall'associazione “European Citizens' Consultations”, i cittadini si aspettano soprattutto che l'UE lotti contro il cambiamento climatico, promuova le energie
rinnovabili, combatta contro le disparità sociali, istituisca un sistema sanitario comune, armonizzi e migliori i
sistemi d'istruzione, lotti contro le delocalizzazioni di imprese, promuova l'agricoltura biologica senza organismi geneticamente modificati, protegga i consumatori, lotti contro l'immigrazione clandestina e renda più trasparenti le istituzioni.
Infatti, si riferiscono a queste preoccupazioni le quindici raccomandazioni che i partecipanti all’European Citizens' Consultations (ECC) hanno adottato in occasione di un “vertice dei cittadini europei” che si è svolto nei
giorni scorsi a Bruxelles e che i proponenti hanno successivamente inviato alle istituzioni comunitarie.
Biglietti aerei acquistati sul web
L'operazione avviata nell'autunno 2007 dalla Commissione europea per porre fine alle pratiche sleali delle
compagnie aeree che vendono biglietti d'aereo su Internet ingannando i consumatori sul prezzo finale del biglietto e sulle condizioni del contratto d'acquisto è ora ultimata ed è un successo. L’iniziativa aveva portato
all’esame di 400 siti web, e all’avvio di un’indagine per 137 di questi; per 115 sui 137 sono state adottate le
debite misure correttive. La maggior parte delle compagnie aeree denunciate si è adeguata o si è impegnata a
rendere i siti Internet conformi alla normativa comunitaria relativa ai diritti dei consumatori. Questo lo ricaviamo
dalla prima indagine paneuropea svolta nel marzo scorso che ha fatto un bilancio dell’iniziativa analizzando
quattordici punti stabiliti in accordo con il settore aereo e tramite prenotazioni e acquisti anonimi compiuti da
ricercatori indipendenti presso 67 grandi compagnie aeree.
16 compagnie “sotto inchiesta” hanno immediatamente segnalato di aver già adottato misure correttive o di
essere sul punto di applicarle immediatamente; in particolare in grandi compagnie come RyanAir, Easyjet,
Wizzair, o Austrian Airlines hanno assunto impegni molto significativi, ha spiegato il commissario europeo Kuneva. Anche Air France, KLM e British Airways si sono impegnate a fare subito il necessario per adeguarsi. 12
compagnie aeree stanno ad oggi ancora dando filo da torcere alla Commissione, o perché non si sono nemmeno degnate di rispondere alla notifica che è stata rivolta loro, o perché le risposte fornite sono giudicate
insoddisfacenti. Aeroflot, Air Baltic, Mayer, Nord-West, Olympic Airways, Royal Air Maroc, e Turin Jet figurano
tra queste compagnie recalcitranti. Di seguito riportiamo “l'Albo d'Oro” delle sedici compagnie aeree che già
rispettano tutte le norme sui diritti dei consumatori e che si sono impegnate a mantenere i loro siti a questo
livello di qualità: Air Malta, Blue1, bmi, bmibaby, Estonian Air, Finnair, Iberia, Malmö Aviation, SAS, Sata Air
Açores, Sata International, Spanair, TAP, Tarom, TUfly, Virgin Atlantique.
Le compagnie aeree che hanno dato la garanzia che i problemi rilevati in occasione dell’indagine sono stati
già trattati o lo sarebbero presto sono: Adria Airways, Aegean Airlines, Aer Arann, Aer Lingus, Air Berlin, Air
Europa, Air One, Alitalia, Austrian Airlines, Binter Canarias, Blue Air, Brussels Airlines, Bulgaria Air, Carpatair,
Cimber Sterling, Condor, Cyprus Airways, Cyprus Turkish Airlines, Czech Airlines, Delta Air Lines, EasyJet,
Finncomm Airlines, Flybe, LOT, Lufthansa, Luxair, Malév Hungarian Airlines, Meridiana Air, Norwegian Air
Shuttle, Pegasus Airlines, Ryanair, Skyways, Swiss, Transavia.com, VLM Airlines, e Wizz Air.
Le priorità energetiche della futura presidenza svedese
Dal 1° luglio prossimo sarà la Svezia ad avere in carico la presidenza semestrale dell’Unione europea. Il governo di Stoccolma ha già indicato che le proprie priorità in tema energetico saranno l’efficienza energetica e
la transizione dell'Unione verso un'economia eco-efficace In materia d'efficienza energetica, la Svezia intende
chiudere le discussioni tra il Consiglio ed il Parlamento europeo sulle tre proposte legislative pendenti relative
alla prestazione energetica (edifici, etichettatura dei pneumatici ed etichettatura dei prodotti energetici). La
futura presidenza patrocina inoltre tre eventi dedicati all'energia, tutti in programma a Stoccolma: una conferenza internazionale sull’energia eolica il 14 e 15 settembre, una riunione di alto livello sulla bioenergia ecoefficace del 16 al 18 settembre e una conferenza sul piano di sviluppo delle tecnologie energetiche il 21 e 22
ottobre.
Maggiori informazioni sul
sito della DG Consumatori
della Commissione europea: http://ec.europa.eu/
consumers/enforcement/
sweep/index_en.htm
ENERGIA
L’elettricità rinnovabile prevale in UE e USA
La relazione annuale del REN 21 (Renewable Energy Policy Network) indica che la produzione mondiale di
energia elettrica derivata da fonti rinnovabili è in netta crescita. Nel 2008 è stata pari a 280 GW con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente.
Dalla relazione emerge che nell’Unione Europea e negli Stati Uniti sono stati installati più generatori di elettricità a fonte rinnovabile che impianti convenzionali, funzionanti con le energie fossili.
Per il Consiglio mondiale delle energie rinnovabili questo incremento è dovuto alle politiche di incentivazione
allo sviluppo delle fonti rinnovabili messe in atto per limitare le emissioni di gas serra, al soddisfacimento della
crescente domanda di energia, alla necessità di aumentare la sicurezza di approvvigionamento energetico e
infine allo sforzo per stabilizzare i costi del mercato dell’energia.
Ad oggi sono 73 i paesi nel mondo che hanno adottato obiettivi precisi in materia di fonti rinnovabili; 64 di questi adottano una specifica politica a favore della produzione d'elettricità da fonti rinnovabili. Per dare una risposta alla crisi mondiale molti governi hanno infatti attivato specifici fondi nel settore delle energie rinnovabili, e
anche le economie che maggiormente si stanno sviluppando, come quella cinese e quella indiana, svolgono
un ruolo sempre più importante nella produzione di energia elettrica rinnovabile.
Gli investimenti finanziari nel 2008 sono stati di 120 miliardi di dollari, 50 dei quali nel solo settore eolico.
Cattive notizie sul fronte della biodiversità
Secondo uno studio commissionato dalla Commissione europea e resi pubblici lo scorso 20 maggio, un quinto
dei rettili e circa un quarto degli anfibi d'Europa è minacciato. La ricerca, realizzata dall'Unione internazionale
per la conservazione della natura (IUCN), rivelano che in Europa, il 59% degli anfibi e il 42% dei rettili sono in
declino, più a rischio dei mammiferi (il 15% dei quali è in pericolo) e degli uccelli (13%). Per il 23% delle specie
di anfibi e per il 21% di quelle di rettili, la situazione è talmente critica al punto da essere inserite nella lista
europea delle specie minacciate di estinzione.
Il nuovo bando LIFE+ del quale parliamo nel pezzo di apertura potrà aiutare a combattere questo declino di
biodiversità
“Tira e molla” sulla Turchia
Nel corso del prossimo giugno la presidenza ceca dell'UE intende aprire almeno un nuovo capitolo (quello
sulla fiscalità) nei negoziati d'adesione con la Turchia. Il presidente in carica del Consiglio dell'UE e il commissario all’allargamento Olli Rehn hanno auspicato di poter aprire subito dopo anche altri capitoli, come quelli su
“politica sociale e occupazione”, “concorrenza” e “ambiente”, purché la Turchia soddisfi i criteri fissati dall'UE
(sul capitolo sociale, ad esempio, l'UE aspetta che il Parlamento turco approvi la riforma della legge sui sindacati).
Finora sono stati aperti solo dieci dei 35 capitoli del negoziato e solo uno (scienza e ricerca) è provvisoriamente chiuso. I capitoli “energia” e “istruzione ecultura” sono tecnicamente pronti, ma la loro apertura è bloccata
da Cipro per motivi politici. A questi bisogna aggiungere gli altri otto capitoli formalmente congelati dal dicembre 2006 a causa della mancata applicazione, da parte della Turchia, del protocollo di Ankara sull'Unione doganale. Infine è da ricordare che la Francia si oppone all'apertura di altri cinque capitoli, preparatori della piena
adesione della Turchia, alla quale il governo francese si oppone.
Nel frattempo il nuovo governo islandese vuole lanciare al più presto il processo di adesione del paese all'UE.
Presentando la sua dichiarazione di politica generale, il 10 maggio scorso, il primo ministro ha detto che si
augura che la richiesta di adesione possa essere inviata a Bruxelles prima del mese di luglio. Nei prossimi
giorni, al Parlamento islandese sarà presentato un progetto di risoluzione che approverà la decisione di chiedere l'adesione all'UE. Non appena i negoziati d'adesione saranno conclusi, il popolo dovrà pronunciarsi sull'adesione tramite un referendum.
Qui il testo completo della
relazione http://
www.ren21.net/
globalstatusreport/
g2009.asp
AMBIENTE
ALLARGAMENTO
Tutti i paesi europei che
ottemperano ai principi di
libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani e
delle libertà fondamentali,
e Stato di diritto possono
presentare domanda di
adesione all’Unione europea. Se il paese candidato
rispetta i cosiddetti criteri
di Copenaghen (presenza
di istituzioni stabili che
garantiscano la democrazia
e l’esistenza di un’economia di mercato) possono
prendere il via i negoziati di
adesione.
BANDI APERTI
PARTNERSHIP
Sport
Erano anni che l’Unione europea non attivava iniziative specifiche a favore dello
sport (a parte quelle relative al “2004-Anno europeo dell’educazione attraverso lo sport”). Finalmente nei giorni scorsi è stato pubblicato un bando per “Azioni preparatorie nel settore dello sport”
che ha l’obiettivo principale di preparare future azioni comunitarie in questo settore, sulla base delle priorità fissate nel Libro bianco sullo sport del luglio 2007.
L’invito a presentare proposte intende favorire progetti transnazionali proposti da organismi pubblici
o da organizzazioni della società civile al fine di individuare e testare adeguate reti e pratiche ottimali nel settore dello sport riguardo ai seguenti aspetti:
-promozione dell’attività fisica a vantaggio della salute. Le azioni prioritarie dovranno riguardare
messa in rete e scambio di buone pratiche fra operatori del settore dello sport, altri soggetti della
società civile (scuole, comuni) e il mondo imprenditoriale al fine di evidenziare il contributo dello
sport a stili di vita sani. I progetti di questa sezione devono avere partner da almeno quattro diversi
Stati membri; indicativamente è previsto il finanziamento di cinque progetti per un ammontare complessivo di 1,4 milioni di euro.
-Promozione dell’istruzione nel settore dello sport. Promuovere lo sport e l’attività fisica nell’ambiente scolastico e incoraggiare le società sportive a realizzare iniziative di formazione e istruzione
verso i loro atleti sono le azioni possibili. I partner di ogni progetti devono provenire da almeno 9
Stati membri e anche in questo caso è prevista l’approvazione di cinque progetti per un importo
complessivo di cofinanziamento di 1 milione di euro.
-Promozione dei valori fondamentali dell’Europa favorendo lo sport per le persone disabili. Fra le
attività possibili ci sono l’organizzazione di competizioni che coinvolgano contemporaneamente
atleti normodotati e disabili e iniziative di formazione e istruzione per i disabili. Anche in questo
caso sono richiesti partner da almeno nove Stati membri e il cofinanziamento complessivo è di
circa 1 milione di euro.
-Promozione della parità dei sessi nello sport. Le iniziative dovranno riguardare in particolare la
messa in rete e lo scambio di buone pratiche per aumentare la possibilità di accesso delle donne ai
ruoli decisionali del mondo sportivo. Quattro gli Stati membri di provenienza dei partner richiesti e
600 000 euro il cofinanziamento totale che sarà suddiviso fra tre progetti.
Ogni progetto sarà cofinanziato al massimo per l’80% dei costi complessivi.
I progetti devono iniziare fra i 1° dicembre 2009 e il 31 marzo 2010 e si devono concludere entro il
31 marzo 2011.
Scadenza: 31 agosto 2009
GUUE C 111 del 15 maggio 2009
MEDIA 2007 Due specifici inviti nell’ambito del programma “Media 2007”. Uno per il “Sostegno al
Video on demand e alla distribuzione digitale cinema”, rivolti alle società europee le cui attività contribuiscono al conseguimento dei seguenti obiettivi: servizio che consente all’utente di selezionare
opere audiovisive da un server centrale per visionarle su uno schermo a distanza, in tempo reale e/
o scaricandole (per il “Video on demand”) e consegna digitale di “contenuti essenziali” (Core Content), ovvero lungometraggi, film o serie televisivi, corti (fiction, animazione e documentari creativi)
a sale cinematografiche per sfruttamento commerciale (tramite disco fisso, satellite, online, ecc.)
(per la distribuzione cinematografica digitale).
L’altro per il “Sostegno all’attuazione di progetti pilota”, intende fornire il sostegno per nuovi modi di
creare e distribuire opere a contenuto europeo tramite servizi non lineari, per un ambiente aperto di
produzione media, per l’uso di tecniche del web volte a sviluppare comunità cinematografiche locali.
Scadenza: 15 luglio 2009
GUUE C 111 del 15 maggio 2009
PUBBLICAZIONI
Negli ultimi 15 giorni il centro di documentazione di Europe
Direct Trentino si è arricchito delle seguenti pubblicazioni cartacee, disponibili per la consultazione:
-LEADER+ Magazine—numero speciale. I risultati di Leader: diversità delle esperienze territoriali
-Report on equality between women and men (2009)
-European Employment Observatory Review: Autumn 2008
-International perspectives on positive action measures. A comparative analysis in the EU, Canada, USA and South Africa
-10th anniversary of the Euro (DVD)
-UNCEM Notizie – aprile 2009
Giovani e cittadinanza
Un ente di Madrid che coordina progetti sui giovani e sull’infanzia sta
cercando partner per un progetto
nell’ambito
del
programma
“Cittadinanza attiva”.
La proposta che ha una durata di 12
mesi si pone i seguenti obiettivi: dare
ai giovani l’opportunità di partecipare
alla costruzione della società civile
europea, incoraggiare e accrescere la
tolleranza fra i cittadini europei ed
esplorare nuovi metodi di capacità di
promozione della cittadinanza attiva.
Contattare:
Manuel Greciano & Jorge Hermida
Coordinadora Infantil y Juvenil de
T.L. de Vallecas
Calle Javier de Miguel 92
E-28018 Madrid
Tel: +34 91 2230414
Fax: + 34 912230416
Scambio in Lettonia
Un gruppo di quattro giovani lettoni di
età compresa fra i 15 e 17 anni con la
loro insegnante stanno cercando di
organizzare uno scambio nell’ambito
dell’azione 1.1 del programma
“Gioventù in Azione”, con i seguenti
possibili paesi: Italia, Spagna,
Portogallo, Grecia o Turchia. Le
tematiche dello scambio potrebbero
essere la natura, la globalizzazione,
lo sviluppo rurale, lo sport o le attività
culturali.
Contattare:
Maris Snickovskis
Latvian Youn Farmers` club
e-mail: [email protected]
Arte e cultura in Romania
L’Associazione “St Ecaterina” di Tulcea in Romania sta cercando partner
per uno scambio multiculturale fra
giovani dai 18 ai 25 anni su tematiche
riguardanti l’arte e la cultura. Lo
scambio si svolgerà proprio nella città
di Tulcea ed avrà una durata di 6
giorni. La lingua parlata sarà l’inglese,
mentre le attività proposte saranno la
musica tradizionale, la pittura e il teatro.
Contattare:
Nicoleta Scipanov
e-mail: [email protected]
“Europa Informa” è un periodico quindicinale distribuito gratuitamente a mezzo posta elettronica. Per essere inseriti nella
mailing list è sufficiente farne richiesta a Europe Direct TRENTINO
via della Val, 2, loc. Costa di Casalino – 38057 Pergine Valsugana (TN)
Tel. +39 0461 534848 - Fax: +39 0461 531052 - E mail: [email protected]
Disponibile su Internet al sito http://europedirect.iasma.it
Autorizz. Trib. Trento N. 984 dell'11.11.1997
In redazione Giancarlo Orsingher, Boglarka Fenyvesi-Kiss, Paolo Pezzin, con la collaborazione di Matteo Fornara
Direttore responsabile: Silvia Ceschini
APPROFONDIMENTO
Le elezioni europee: perché è importante votare
Sabato 6 e domenica 7 giugno si vota per il rinnovo del Parlamento europeo. Per la prima volta si esprimono democraticamente insieme i cittadini di 27 Paesi, che rappresentano una popolazione complessiva di quasi 500 milioni. I 375 milioni di
cittadini europei con diritto di voto eleggeranno 736 deputati, dei quali 72 saranno italiani. Ma per quali ragioni è importante,
per tutti noi, partecipare a questo appuntamento democratico, il secondo al mondo per numeri dopo l'elezione del Parlamento indiano?
Un'altra cifra spiega l'importanza del Parlamento europeo per tutti i cittadini, siano essi lavoratori, studenti, imprenditori,
pensionati, consumatori, volontari o appartenenti alle diverse categorie sociali ed economiche. In pochi sanno che quasi tre
leggi su quattro dello Stato italiano dipendono dalle decisioni europee e applicano direttive e regolamenti emanati in concerto dalle tre grandi istituzioni di Bruxelles e Strasburgo: la Commissione europea, che vigila sull'applicazione del Trattato
dell'UE; il Consiglio dei Ministri, dove i singoli governi dei 27 Paesi membri contribuiscono all'integrazione europea e tutelano il proprio interesse, e, appunto, il Parlamento europeo che si rinnova a giugno. Circa il 72% delle leggi italiane sono pura
applicazione delle norme europee.
Di cosa si tratta? Facciamo qualche esempio concreto. L'insieme di norme che garantiscono la sicurezza alimentare e la
qualità del cibo che mangiamo ogni giorno sono definite dall'Europa, e lo stesso si può dire per la protezione dell'ambiente
in cui viviamo, dalla terra all'acqua agli habitat da tutelare come i mari o le montagne. Gli standard industriali, cioè le norme
che garantiscono la sicurezza dei prodotti e impediscono – tanto per fare un esempio un po' bizzarro – a un tostapane di
scoppiare, sono quelle del mercato interno europeo e del marchio CE. Basta andare fuori dall'Europa per rendersi immediatamente conto di quanto gli interessi del consumatore, la sicurezza del cittadino e i diritti dei lavoratori siano meno tutelati.
Queste norme si applicano in tutta Europa e anche oltre, dando la possibilità ai nostri produttori di vendere i loro prodotti su
un mercato di 500 milioni di persone, senza le ristrettezze di mercati nazionali ormai troppo piccoli. Questo ovviamente
garantisce crescita economica e lavoro nelle nostre imprese: sono milioni i posti di lavoro creati dalla creazione del mercato
unico europeo.
Legato al precedente, il grande tema della concorrenza dei produttori extraeuropei, ad esempio quelli asiatici. Chi negozia
con loro le norme del commercio e tutela i nostri prodotti a fronte di comportamenti non sempre leciti, come nel caso della
contraffazione? Non l'Italia, ma l'Europa, in quanto la competenza commerciale è dell'Unione, e a ragion veduta: nei confronti di un mercato di un miliardo e trecento milioni di persone come quello cinese, è opportuno presentarsi compatti con la
forza economica dell'Europa per tutelare gli interessi anche della singola impresa e del settore specifico. I singoli Stati ormai sono troppo piccoli per riuscire a giocare il gioco della concorrenza internazionale, e il protezionismo è dannoso per
tutti. Chi può garantire il giusto equilibrio è ormai solo l'Europa.
Addirittura un episodio come il recente terremoto in Abruzzo ha evidenziato il ruolo crescente dell'Europa. In meno di 24 ore
forze di protezione civile di altri Paesi sono intervenute, grazie al sistema coordinato a livello UE, e le autorità italiane si
sono rivolte immediatamente all'Europa per mobilitare le risorse a disposizione del Fondo di solidarietà per la ricostruzione.
Sono quindi diverse le sfide del mondo odierno in cui ormai l'intervento a livello statale è insufficiente; un esempio ci viene
dalla gestione dei flussi demografici e all'immigrazione. Qualsiasi intervento preso al livello nazionale non può risolvere la
questione se si pensa alle dimensioni del fenomeno, alle relazioni tra il mondo sviluppato e chi vive ai margini dello sviluppo, e a un'Europa che ormai è senza confini al suo interno. Si riesce al limite a spostare il problema per qualche tempo, ma
non a risolverlo, se non si lavora insieme, tra i diversi Governi europei, sulle regole di accesso, sull'accoglienza, sull'integrazione, sullo sviluppo, sulle necessità dei diversi sistemi economici, in Europa e fuori. L'Italia ha 30 milioni di italiani emigrati
all'estero e da qualche anno gli stranieri che arrivano nel nostro Paese per cercare fortuna. Il contributo degli immigrati al
sistema economico è ormai imprescindibile, e la questione del rispetto della legalità sono molti i temi d'attualità. In questo
settore per ora non esiste una vera e propria politica europea, ma la direzione è inevitabilmente quella.
Il Trattato di Lisbona, già ratificato da 25 Paesi su 27 (mancano Irlanda e Repubblica Ceca), e all'unanimità dal Parlamento
italiano, trasferisce competenze importanti al livello europeo in materia di giustizia, sicurezza e immigrazione, e accresce i
poteri del Parlamento europeo. Lo stesso si può dire in altri ambiti come quello dell'energia, un tema capitale per le imprese
e le famiglie di un Paese come l'Italia, che importa quasi tutto il suo fabbisogno e ha i costi più elevati d'Europa, della lotta
ai cambiamenti climatici e il ricorso a fonti alternative, e in molti altri ambiti della vita sociale ed economica. Ma anche sulla
tutela dei diritti fondamentali dei cittadini: la Carta dei diritti fondamentali diventerà vincolante e giudici e avvocati potranno
applicarne i principi insieme (e non al posto) di quelli della nostra Costituzione italiana.
Tornando alla "matematica politica": il 6 e il 7 giugno noi italiani eleggeremo 72 deputati che, come detto, contribuiranno a
determinare il 75% circa delle leggi del nostro Paese. Il diritto europeo prevale sul diritto dei singoli Paesi: nessuna legge
italiana può essere in contrasto con quelle dell'UE. Ai circa mille deputati italiani resta l'altro quarto di leggi, e un margine di
manovra ristretto. Ma questo rapporto non viene mai spiegato ai cittadini da giornali e TV nazionali, troppo affaccendati con
vicende di ben altra portata, nemmeno in questo periodo di campagna elettorale. E i politici? Si ha l'impressione, non del
tutto infondata, che a Bruxelles si mandino i "trombati". Nella legislatura europea che sta per finire, su 78 deputati italiani ne
sono rientrati in patria in anticipo la metà, spesso attratti dalle luci della ribalta che non raggiungono l'emiciclo continentale.
Il problema che ne deriva non è soltanto il mancato rispetto del mandato degli elettori, ma anche un danno enorme per il
"sistema Italia", in termini politici, sociali ed economici. Danno enorme, lo sottolineiamo, in un contesto che vede l'Europa
sempre più protagonista delle scelte essenziali per ogni singolo cittadino. Per questo è bene andare a votare, e premiare
chi garantisce di andare a rappresentarci per i prossimi cinque anni a Bruxelles e a Strasburgo con il massimo impegno.
Matteo Fornara
Rappresentanza a Milano della Commissione Europea