DDN Yacht - Grand Banks 41 Heritage EU Zeus pods cummins

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DDN Yacht - Grand Banks 41 Heritage EU Zeus pods cummins
Ottobre 2009 - Marzo 2010 Euro 13
Semestrale - Poste italiane s.p.a. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (con.in L. 27/02/2004) art.1, comma1 DCB Milano.
(TASSA RISCOSSA) Supplemento al n. 153 (ottobre 2008) DDN DESIGN DIFFUSION NEWS
D E S I G N D I F F U S I O N N E W S
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Abitare il mare con il massimo comfort
Design, tecnologie,
arredi per i cabinati
più belli del mondo
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Editoriale
L'attuale congiuntura che investe l'intero assetto economico e sociale non può considerarsi estranea al mondo della nautica,
tradizionalmente uno dei settori in cui si registrano impegni finanziari consistenti e dove operano, in una articolata filiera produttiva,
industrie e realtà d'impresa diversificate per dimensione e tipologia di attività. In questo contesto è da rilevare tuttavia il ruolo di
primissimo piano occupato da molte imprese europee e italiane in particolare alle quali viene internazionalmente riconosciuta una
vera e propria leadership non soltanto per l’incidenza sulla produzione cantieristica e per la specificità e qualità delle realizzazioni
ma anche, e in modo forse più significativo, per il costante processo di innovazione progettuale che caratterizza l'intero comparto
produttivo della nautica. A testimoniare questo dato possono valere le recenti presentazioni delle nuove imbarcazioni Tecnomar e
Crn, società che si sono affermate nell'ambito dei superyacht di dimensioni comprese tra trenta a oltre settanta metri presidiando
un segmento di mercato saldamente vincolato in ordine alle tecnologie di costruzione adottate per gli scafi, dalla vetroresina
all'acciaio e all'affermazione di alcuni distretti produttivi, soprattutto per quelli di dimensioni maggiori, localizzabili oltre che in Italia,
in Germania, in Olanda e nei paesi scandinavi. Questo numero di DDN Yacht ospita così un profilo dell'attività di Tecnomar
corredato di un'intervista al nuovo amministratore delegato Giovanni Costantino, rivolta a esplorare gli orientamenti e le stategie
intraprese per salvaguardare competitività e nella stessa misura promuovere l'industria nautica italiana. Al varo di Clarena 2,
avvenuto nei cantieri CRN ad Ancona pochi giorni prima della messa in stampa della rivista, è dedicato un ampio servizio che
illustra il progetto e la notevole complessità realizzativa di quella che rimane ad oggi la più grande imbarcazione da diporto mai
costruita in Italia. Se l'attenzione maggiore si è incentrata sulle oscillazioni del mercato per valutare quanto l'industria nautica abbia
potuto risentire del generale clima di recessione, sul versante della ricerca e della sperimentazione continua positivamente a
prendere corpo una consapevolezza progettuale che individua nello sviluppo di tecnologie inedite e nell'ottimizzazione dei
processi produttivi una possibile nuova prospettiva di rilancio. E' questo il caso di Frauscher, raffinato cantiere austriaco che ha
messo a punto per la costruzione in serie un sistema integrato imbarcazione-stazione di rifornimento ad idrogeno e di Sessa
Marine, nota firma italiana della nautica da diporto, ora impegnata ad ottimizzare su scala industriale l'intera gestione della
produzione per offrire una gamma completa di scafi e motoryacht con dimensioni comprese tra 6 e oltre 20 metri. La valenza del
design come esperienza creativa e come caratteristica in grado di differenziare le realizzazioni più apprezzate mette in luce
quanto, anche in questo settore, risulti oggi imprescindibile ipotizzare nuove imbarcazioni senza esplicitare
e individuare una cifra stilistica riconoscibile. Ocean Emnerald realizzata da Yacht Plus presso i cantieri
Rodriguez in collaborazione con lo studio Foster and Partners di Norman Foster rappresenta senza dubbio
una delle prove più rilevanti e al tempo stesso convincenti di quanto una visione e una determinazione
progettuale sensibile possano stabilire, anche nel comparto della nautica, una positiva mutazione. Nella
stessa misura il lavoro svolto con continuità e rigore da Fulvio De Simoni insieme al marchio Pershing
ribadisce ancora la valenza di una esperienza creativo-progettuale così orientata, quasi a tracciare
una "rotta" plausibile, in grado di tutelare ma anche di esaltare le qualità e peculiarità delle
produzioni dei cantieri italiani in cui convivono ancora l'operatività tipica delle
lavorazioni artigianali con le più avanzate applicazioni tecnologiche.
Enrico Leonardo Fagone
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Motoryacht
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GRAND BANKS
41 HERITAGE
EU ZEUS PODS CUMMINS
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Motoryacht
Dal 1956 Grand Banks costruisce yachts in
due location inusuali per la grande nautica
da diporto, Singapore e la Malesia.
Controllati dal 1977 dalla famiglia Livingstone
di Seattle, i cantieri Grand Banks sono stati
infatti tra i primi ad aver attivato una
decentralizzazione della produzione dagli
USA a Singapore, passando da Hong Kong
(solo dal 56’ al 62’). Coniato dai fondatori
Robert e John Newton il nome Grand Banks
sottende la costruzione di solide e sicure
barche da pesca dei "grandi banchi del nord
est atlantico". Lo spirito di queste barche,
rimasto immutato nel tempo nonostante
siano intervenuti continui aggiornamenti
tecnologici e costruttivi, è in effetti l'elemento
chiave dell'intera gamma in produzione, una
vera e propria filosofia che Grand Banks
persegue mantenendola intatta ancor oggi.
Grandi spazi interni, autonomia elevata in
navigazione, finiture di assoluto pregio - da
sempre costanti dei modelli Grand Banks hanno di fatto rappresentato le ragioni di un
successo che ha coinciso con gli anni del
boom delle imbarcazioni in legno come il GB
36 e il leggendario GB 42 Heritage. Vero e
proprio punto di forza di Grand Banks è la
produzione di barche dislocanti
estremamente affidabili, costruite con rigore,
per non tradire l'ormai famoso motto coniato dagli stessi progettisti e tecnici del
cantiere - "quando gli altri rientrano in porto i
Grand Banks possono uscire".
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Il sistema di trasmissione Zeus Cummins
Governare il nuovo GB 41 è una
operazione resa semplificata dalla presenza
di un joystick che permette di far ruotare su
GRAND BANKS 41 HERITAGE EU ZEUS PODS CUMMINS
CARATTERISTICHE TECNICHE
LUNGHEZZA FUORI TUTTO: 12,6 M (41' 5")
LUNGHEZZA AL GALLEGGIAMENTO: 11,6 M
LARGHEZZA MASSIMA: 4,7 M
PESCAGGIO: 1,2 M
DISLOCAMENTO: 16783 KG
SERBATOIO ACQUA: 757 LT
SERBATOIO CARBURANTE 1893 LT
MOTORIZZAZIONE STANDARD:
2XQSB 5.9 @ 380 HP CUMMINS OPP
VELOCITÀ DI CROCIERA: 16 NODI
VELOCITÀ MASSIMA: 20 NODI
MOTORIZZAZIONE IN OPZIONE:
2XQSB 5.9 @425 HP CUMMINS
VELOCITÀ DI CROCIERA: 20 NODI
VELOCITÀ MASSIMA: 24 NODI
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se stesse le eliche a 360 gradi. Tale
dispositivo consente di effettuare le
operazioni di ormeggio rapidamente e con
maggior controllo. Nella eventualità di
incappare in secche o in grossi legni
durante la navigazione i piedi Zeus
assicurano peraltro maggiore sicurezza
operativa. Il GB 41 appartiene alla tipologia
delle barche semidislocanti. In questo caso
i piedi poppieri e i motori ad asse agiscono
separatamente, uno per ogni propulsore
garantendo ampi margini di flessibilità in
manovra. In caso di rotture il piede viene
comunque espulso ed un sistema
ausialiario provvede a sigillare
ermeticamente l'unità e lo scafo, eliminando
la possibilità di imbarcare acqua. La barca
dispone inoltre di pannelli di controllo digitali
E-Plex per tutti gli accessori e le funzioni di
bordo, coadiuvate da back up meccanici
come per il joystick di comando.
La trasmissione Zeus è dunque montata
perpendicolarmente rispetto alla superficie
dell’acqua. Nelle virate, soprattutto in
velocità, le eliche lavorano in condizioni
ottimali perchè ad una profondità maggiore
rispetto al diverso grado d’inclinazione degli
Ips. Il sistema assicura in ogni caso una
particolare morbidezza e agilità nell’impatto
con l’onda permettendo anche la
regolazione automatica dei flap in funzione
di un assetto ottimale. Svasatura ed altezza
della prua contribuiscono a mantenere la
barca “asciutta” e la carena con stellatura
pronunciata fende l’acqua in modo
progressivo. La motorizzazione associata,
che prevede due unità da 380 hp, risulta
veloce nell'incremento del regime di
rotazione e mantiene il timone
particolarmente reattivo. Il minore ingombro
risultante dall'impiego della trasmissione
Zeus Cummins si traduce sottocoperta in
maggiore spazio dedicato alla stiva con una
lavanderia e un locale disimpegno più ampi.
Motoryacht
Tradizione all’esterno, rivoluzione
all’interno
Il nuovo Grand Banks 41 costituisce la
naturale evoluzione del leggendario modello
GB 42, una delle barche più vendute nella
storia della nautica mondiale. La serie
Heritage, ovvero la rivisitazione dei trawler
è presto divenuta una vera e propria icona,
capace di sintetizzare le qualità di
realizzazione e il livello di performance che
da sempre identificano la fisionomia delle
barche Grand Banks, caratterizzate dal
disegno sobrio e dagli elevati contenuti
tecnici e di affidabilità. Rivisitazione in stile
diportistico delle barche da pesca capaci e
possenti, dalla grande sicurezza ed dalla
notevole autonomia operativa, la serie
Heritage rimane per ogni appassionato una
delle più significative testimonianze di un
appropriato yacht design, intendendo con
questo termine i valori espressi sul piano
progettuale che ne determinano contenuti
formali e fruibili qualità sostanziali.
Espressioni come “timeless line” e
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“legendary reliability", entrate nel gergo di
una terminologia normalmente riferita alla
imbarcazioni Grand Banks, possono in
effetti valere ad esprimere in maniera
appropriata la filosofia delle produzioni del
cantiere.
Il Grand Banks 41 Heritage EU costituisce
una ridefinizione del concetto di trawler boat
con l'aggiunta di una nuova trasmissione
con piedi Zeus Cummins. Un insieme
motori-eliche-apparato di controllo che
garantisce facilità di manovra e insieme
velocità di punta fino a 24 nodi.
In controtendenza rispetto al mercato
Grand Banks punta alle dimensioni più
contenute, alla facilità di gestione del
IN QUESTE PAGINE ALCUNE IMMAGINI DEL POZZETTO E
DAL PONTE FLY SUPERIORE. IN EVIDENZA IL JOYSTICK
DI CONTROLLO DELLE ELICHE DEL SISTEMA CUMMINS.
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Motoryacht
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mezzo senza equipaggio, alla sicurezza,
ai bassi consumi e si rivolge ad una
fascia più ampia del mercato senza
escludere un pubblico più giovane e
neofita. La tipica carena Grand Banks
semi dislocante, rimodellata per
consentire maggiori performance plananti,
permette andature sostenute in
dislocamento con consumi contenuti ed
ampia autonomia. Le linee d’acqua
risultano appropriate per entrambe le
andature ed evidenziano una costanza
nella tabella consumi. In dislocamento il
GB 41 può navigare a 10 nodi con quasi
500 miglia di autonomia. In planata la
velocità può attestarsi intorno ai 18 nodi
con una percorrenza di oltre 300 miglia.
Costruito dallo scafo ai componenti interni
per infusione ed equipaggiato con le
trasmissioni Zeus di Cummins, il nuovo
GB 41 guadagna in termini di leggerezza
e raggiunge maggiori prestazioni. La
tecnica costruttiva dell'infusione e
l'impiego dei materiali con minor impatto
in termini di peso, hanno infatti reso
possibile un guadagno del 15% rispetto al
modello precedente. Il nuovo GB 41 è
anche il primo scafo Grand Banks
sviluppato per infusione. La resina
vinilestere impiegata offre una migliore
resistenza all’osmosi; le murate sono
realizzate murate in sandwich con
schiuma a celle chiuse.
Gli interni
Gli interni del GB 41 sono realizzati come
consuetudine in teak birmano di prima
scelta e il layout prevede tre diverse opzioni.
Lo yacht ha normalmente 2 cabine, 1 bagno
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Motoryacht
con box doccia separato ed è dedicato a 2 o
4 persone al massimo. Grand Banks ha
preferito seguire le preferenze americane in
termini di lay out sacrificando lo spazio della
guest cabin per fornire maggior volume al
locale disimpegno a cui si accede
facilmente. Esiste comunque la possibilità di
creare un ambiente unico eliminando la
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paratia divisoria per guadagnare ulteriore
spazio all'interno. E' questo il caso di
armatori che navigano solitamente in coppia
e non hanno ospiti a bordo. Al ponte
principale troviamo il cockpit, una cucina ad
"U" e sedute per 6 persone. L'allestimento
della zona living room prevede un ampio
divano a "C" in pelle beige che contorna un
tavolo abbattibile (da cui è possibile
all'occorrenza ricavare due nuovi posti letto).
Inusuale per una barca di 10 metri è la
percezione di ampiezza e la flessibilità di
utilizzo anche all'esterno. Il Fly è infatti
dotato di altri 6 posti a sedere.
GLI INTERNI DI GRAND BANKS 41 HERITAGE EU ZEUS
PODS CUMMINS, 2009.
viene poi fritta con l'olio d'oliva. Le panisses
sono naturalmente da gustare ben calde.
Con le barche più potenti della flotta Sessa si
può poi puntare in direzione Corsica se si ha
più tempo a disposizione. Chi preferisce la
navigazione costiera potrà recarsi sulle isole
di Porquerolles. Soffia sempre del buon
ponente che rende magico il paesaggio della
laguna di Hyères. I profumi ed il mare di
questo arcipelago sono una vera delizia per la
vista. L’Olivier - mas du Langoustier è il
ristorante consigliato. Scampi con farina di
fagioli su letto di insalata condita con olio di
vaniglia sono un’esperienza da vivere. Per i
più mondani si può ormeggiare invece a Cap
d’Antibes e recarsi a Les Pecheurs per
gustare il muggine in salsa orientale ai petali
di rosa. Con il Sessa C52 e l’ammiraglia C68
si possono compiere circa 80-100 miglia
verso la Corsica e raggiungere Calvi, altro
amici dove ci si può rifugiare in calette
nascoste. Si parte dalla base di Volosko per
scoprire Pula, un’interessante città
mediterranea. Si trova nel sud dell'Istria. Qui
troviamo il ristorante Plavi Podrum famoso per
il suo storico filetto di branzino in salsa, vera
ricercatezza locale. In direzione sud est diretti
a Cres o Krk, il ristorante Belona dove
apprezzare scampi bolliti in salsa Cresa
(salsa locale). Verso sud Mali Losinj presso
Corrado per il minestrone di calamaretti e
vongole. Ancora in direzione sud per visitare
la Dalmazia con la sua capitale Zara (Zadar).
La città, ricca di storia, ha subito forti influssi
dai Romani, Veneziani e Austriaci ed è
circondata da 300 isole nel proprio arcipelago.
Qui la natura è unica, tutelata da diversi
parchi naturali, vero paradiso per i naviganti e
per gli appassionati di diving e immersioni
subacquee. Per chi desidera dedicarsi a
Seafood
una gastronomia in cui i profumi delle spezie e
dei frutti di mare si mescolano a quelli del latte
e dei formaggi caprini. Una gastronomia in cui
l'aglio e l'olio d'oliva sono il motivo ricorrente e
della quale le numerose "erbe di Provenza"
rappresentano lo spirito. In un certo senso si
potrebbe affermare che la gastronomia
provenzale riflette lo stile di vita degli abitanti di
questa regione che mescola la "territorialità"
mediterranea al tradizionale "savoir vivre"
francese. La pissaladière è uno dei prodotti più
noti e al tempo stesso caratteristici della cucina
provenzale. Nella composizione e nella forma
la pissaladière ricorda da vicino diverse
preparazioni della cucina ligure e della cucina
mediterranea in generale. E' infatti una sorta di
"pizza bianca" in cui il pomodoro è sostituito da
una gustosa crema di cipolle a cui vengono
aggiunti del formaggio grattugiato e delle erbe
di provenza. Il nome del piatto deriva da
"pissala", una pasta di acciughe e sardine che
un tempo si aggiungeva alla crema di cipolle
nella composizione del piatto.
Un'altro piatto caratteristico sono i Beignets de
sardines, ottenuti friggendo nell'olio bollente
filetti di sardina avvolti da una densa pastella
di farina, birra e chiara d'uovo montata a
neve. Nel contesto mediterraneo della
Languedoc il dipartimento dell'Herault gode di
una situazione particolarmente privilegiata sia
dal punto di vista climatico che da quello
ambientale. Alla grande ricchezza di un
territorio estremamente vario, che dai monti
dalla Cevenne si estende fino alle rive del
Mediterraneo attraverso un dedalo di canali
navigabili, grotte e fiumi sotterranei,
corrisponde infatti una geografia umana
altrettanto ricca che affonda le proprie radici in
una storia culturale e civile risalente al sesto
secolo avanti Cristo.
Andando in direzione di Marsiglia ci si imbatte
in un tipo di cucina che si basa sulla fusione
98 dei concetti di semplicità (delle preparazioni) e
di autenticità (dei prodotti impiegati). In questo
è stata indubbiamente aiutata da una natura
particolarmente generosa che le ha messo a
disposizione una grande quantità di materie
prime di terra e di mare ed una grande varietà
di piante aromatiche (come il timo, il
rosmarino, il basilico e l'erba cipollina) che
assieme all'immancabile olio d'oliva
insaporiscono e profumano le preparazioni
tradizionali. Le panisses fris sono una
specialità marsigliese a base di farina di ceci.
La preparazione è molto simile a quella della
polenta. La farina di ceci viene diluita
aggiungendo poco alla volta l'acqua e
mescolando sul fuoco dolce viene fatta
addensare. Quando è densa viene versata in
uno stampo e fatta raffreddare bene fino a
quando non diventa ben solida; tagliata a fette
meta eccezionale con mare altrettanto
straordinario e il ristorante L’Alivu di Calvi.
Nominato “Meilleur Ouvrier de France, la sua
vista panoramica è arricchita dal piatto tipico,
l’astice servito con due combinazioni di
Saint-Pierre e legumi croccanti. La base
nautica è in questo caso Soleil Levant e
Saint Raphael. Le barche a disposizione
sono KL 24, C43, C52, C68.
Croazia
Un’altra destinazione consigliata è la Croazia.
Ottima per il day cruising con gli yacht più
piccoli. Ideale per lunghe soste in rada con gli
ALCUNI INTERNI DELLA FLOTTA SESSA MARINE.