Il sogno di una farfalla Dati:

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Il sogno di una farfalla Dati:
Dott.ssa Maria Grazia Rizzo
Vicolo Montebracco 9, 12037 Saluzzo
Te. 349-8405608
Dati:
Il sogno di una farfalla
Percorso nel metodo della Globalità dei linguaggi per il polo disabili gravi della
Scuola primaria Dalla Chiesa di Saluzzo per l’anno scolastico 2012-2013. La
durata sarà di 8 incontri, per gruppi integrati di bimbi con disabilità e
normodotati, si terra il venerdì mattino dalle ore 8 alle 10.
L’obbiettivo principale è quello di favorire il contatto e la comunicazione nel
gruppo con tutti i linguaggi. Durante il percorso le insegnanti avranno modo di
approfondire gli strumenti appresi durante la formazione che precede e
accompagna lo svolgimento del percorso.
MODALITA’ Di SVOLGIMENTO:
 L’accoglienza e il piacere dello stare insieme è un aspetto fondamentale da
perseguire in questo contesto, tenteremo di non farci condizionare troppo
dal poco tempo e dal “dover fare” per questo il percorso non è diviso in 8
incontri ma descritto nel suo svolgersi per esperienze: le interruzioni
verranno stabilite da animatrice e insegnanti di volta involta in base alla
tempistica e soprattutto alle risposte del gruppo.
 La prima parte d’accoglienza rimarrà per quanto possibile invariata per
aiutare il gruppo a riconoscere il contesto ma soprattutto a sentirlo come
proprio e “consueto” in particolare per i bimbi che faticano ad accettare
esperienze nuove.

Una possibilità che offre il percorso è quella di essere accompagnato
dall’elaborazione di un racconto scritto sulla storia della farfalla.
 A chiusura delle attività è ipotizzabile la presentazione in forma di
comunicazione teatrale dell’esperienza.
 LUDICITA’: un aspetto fondamentale da tenere sempre presente per
sostenere le capacità attentive dei bimbi e la motivazione, ancorando le
esperienze, l’apprendimento, la socializzazione ad emozioni positive.

CONNESSIONE con le materie curriculari:
Il percorso può essere collegato con:
Scienze: il mondo degli insetti e in particolare delle farfalle e del loro
ambiente. La natura scientifica del colore. Italiano: elaborazione di testo sul
tema e le esperienze emotivo-relazionali vissute. L’onomatopea e la
connessione tra esperienza linguistica e percezione sensoriale. La metafora
e la poesia. Arte: la teoria dei colori e la creazione delle sfumature
cromatiche. Punto, linea, superficie.
IL PERCORSO
L’ACCOGLIENZA: quando i bimbi entrano nella stanza alla parete è
proiettata l’immagine di una margherita accompagnata da una musica che
rimarrà invariata negli incontri successivi . ( per quel che riguarda l’immagine
si potrà utilizzare sempre la stessa o eventualmente dopo alcune volte
utilizzare l’immagine del sole, di un rosone o di un mandala che ci permettono
di offrire l’esperienza della simmetria centrale ).
L’animatore chiede al gruppo di disporsi come i petali della margherita. Al
primo incontro proporremo di andare al centro del fiore formato dai corpi
per dire il proprio nome ( variante: utilizzo di strumento musicale),
l’animatore sollecita l’applauso di benvenuto da parte del gruppo. In seguito
proporremo un gioco che permetta ai bimbi di entrare in contatto senza
linguaggio verbale ma semplicemente offrendosi una carezza uno dopo l’altro,
oppure massaggiando le mani dell’altro con crema profumata ( giochi
d’apertura della formazione, varianti di questo gioco possono essere
introdotti in base alle risposte del gruppo, questo inizio è da mantenere
stabile).
IL SALUTO FINALE: è importante riservare qualche minuto al saluto
finale che serve attraverso la ritualità a favorire i passaggi ai contesti
successivi. Si può semplicemente tornare in cerchio riprendendo l’immagine
della margherita e dei petali e salutarsi con una carezza da offrire alla
persona che ci sta accanto ecc., ( giochi già citati).
INIZIO….
Esperienza 1:
L’animatore introduce una scatola sensoriale ( sorpresa come stimolo
all’esplorazione tattile attiva non accompagnata dalla vista, riflessione sulla
forma uovo con che parte della mano lo tengo, la relazione tra la forma del
palmo e il tondo come forma essenziale degli organismi viventi…), dentro c’è
un uovo sodo dipinto d’argento. Per Matteo e Giulia si potrebbe adottare
l’esplorazione col piede tenendo l’uovo dentro un sacchetto e facendolo
sperimentare anche agli altri bambini. Si chiederà ai primi che esplorano di
non dire a voce alta cosa stanno toccando per non rovinare la sorpresa agli
altri. Alla fine l’animatore estrae l’uovo d’argento …Di chi sarà mai quell’uovo
lì? (sollecitazione dell’immaginazione come “arto” più potente dell’essere
umano!) si raccolgono ipotesi e piccoli nuclei di racconto.
Materiale:
argentato.
videoproiettore,
immagini,
scatola
sensoriale,
uovo
sodo
Esperienza 2: l’uovo d’argento
Proiezione dell’’immagine di un uovo d’argento ( se ad inizio incontro al posto
della margherita e lo si utilizza anche per l’accoglienza )che i bambini sono
invitati ad esplorare entrando dentro l’immagine . Si propone la messa in
scena col corpo e vocalizzazione della parola uuuuuuoooooovoooo.
(formazione: emotonofonosimbolismo, corpo strumento musicale, parola che
nasce dal corpo). Si chiede di farsi piccole uova che verranno dondolate
dentro il telo elasticizzato con musica del primo stile prenatale ( teoria degli
stili prenatali).
Materiale: proiettore digitale, immagine, telo elasticizzato, musica e lettore
cd.
Esperienza 3: la nascita del bruco
I bimbi vengono condotti in uno spazio differente, viene loro raccontato che
scopriranno di chi era l’uovo d’argento. Sotto un telo s’intravvede la sagoma
di una persona rannicchiata. I bambini devono aiutare a far uscir fuori la
creatura misteriosa suonando uno strumento musicale (magari prevedere
strumentini utilizzabili da ciascuno sulla base del lavoro col musicoterapeuta
…) si aggiunge al suono del gruppo il coro “ esci fuori, esci fuori”. Sotto il
telo la figura incomincia e muoversi poi strisciando lentamente esce dal telo
… una maestra con maschera da bruco verde sul volto. Proposta
dell’esperienza al gruppo: s’invitano uno-due bambini a far la stessa cosa
accompagnandoli come in precedenza ( rivissuto simbolico della nascita e
della prima fase psicomotoria di sviluppo, percezione dei punti della mappa
corporea ). Le carrozzine vengono fatte passare sotto il telo tenuto ai lati in
modo che le teste vengano in contatto col telo.
Materiale: maschera per il bruco, telo elasticizzato, strumentini.
ESPERIENZA 4:
Raccolta-trasduzione dell’esperienza psicomotoria ( si ripropone il
dondolamento e/o lo strisciamento attraverso manipolazione in coppia
dell’argilla per creare uova , bruchi , e tutte le forme che l’esperienza
suscita. Si propone di manipolare in coppia (collaborazione, forme corponatura ) palmo contro palmo, pianta del piede e palmo. Appurare per Matteo
e Giulia la modalità più consona e divertente) Si crea una scultura collettiva
che l’animatore, (prevedere una base per appoggiare il tutto trasportalo
all’aperto) colora in argento con bomboletta spray (valorizzazione delle
tracce, socializzazione nel mettere insieme i lavori di ciascuno per opera
collettiva)
Materiale: telo, argilla, bomboletta spray.
ESPERIENZA 5: il bruco affamato
“Entra in scena” il nostro bruco con la maschera che racconta di avere
aspettato con impazienza il ritorno dei bimbi perché ha molta, molta fame
chiede ai bambini di preparargli da mangiare! I bambini vengono invitati a
preparare per il bruco patate bollite e insalata. L’insalata viene fatta
preparare ( riflessologia bocca-mano, far sorgere e mantenere il legame tra
l’esperienza sensoriale e quella linguistica) facendo vivere con corpo e voce
le parole strrrrappare, strrringere, strrropicciare, strrrizzzare,
sbriciolare…ecc. Le patate: sssschiacccciare, ssspappolaree, pesstaree,
impasstareeeeecc.
Il Bruco mangia, mangia e si mette a dormire… con i bimbi costruiamo una
casa di stoffe, teli materiali morbidi, lana, ecc., si forma la pupa.
Materiale: maschera da bruco, patate lesse, insalata, stoffe, teli, lana ecc.
Esperienza 6:la nascita della farfalla
I bambini trovano il mucchio delle stoffe sotto il quale stava il bruco ma
sotto non c’è più nessuno… Dove sarà andato il bruco… L’animatore racconta
che si è trasformato in farfalla entra in scena la maestra farfalla che vola,
con musica d’aria (4 elementi) davanti alla luce del proiettore delineando la
sua ombra sul telo . Vengono invitati i bambini a provare l’esperienza con ali
di cartone già pronte. Le ali per i bimbi con problemi motori come Giulia e
Matteo potrebbero avere attaccati dei campanelli che amplificano
sonoramente il movimento. Oppure si potrebbero utilizzare copricapi anziché
ali che ondeggino e suonino col movimento del capo. (Si può anche proporre di
far proiezioni di farfalle utilizzando solo le mani( mani piccolo corpo). Danza
delle farfalle con musica d’aria (si potrebbe chiedere la collaborazione col
progetto di danza in carrozzina.
Materiale: stoffe, musica, lettore cd, proiettore, ali di cartone.
Esperienza 7:le farfalle esplorano il mondo
Le farfalle vengono invitate ad esplorare il mondo intorno a loro esplorando
immagini e colori proiettati e che rappresentano i quattro elementi nei quali
entrare ( sperimentazione del colore e della forma) ed interagire
accompagnati da musiche sui 4 elementi.
Materiale: proiettore, musica, lettore.
Esperienza 8: il prato dei fiori
Viene consegnata al gruppo carta crespa di colori diversi e si chiede di
strapparla insieme, Anche in questo caso si adotta la sonorizzazione del
gesto (vedi insalata!). Lo strappo può essere effettuato in coppia. Quando la
carta è pronta s’invita metà del gruppo a stendersi in terra comodi sotto un
telo di plastica su cui vengono messe tutte le carte colorate che vengono
fatte oscillare dondolando il telo sopra ai bambini, al posto della carta si
possono utilizzare le palline della palestra. Un'altra esperienza da proporre
è l’immersione nei colori da effettuare in palestra: coprire le parti del corpo
poi farle emergere, farsi sommergere, ecc.
Materiali : carta colorata, teli di plastica , palline palestra
Esperienza 9:Decorazione delle ali
Si colorano le ali utilizzando le mani che sono piccole farfalle, oppure con la
tecnica del dripping con un effetto imprevedibile da far apprezzare ai
bambini in collegamento magari con un’ immagine di opere pittoriche. Se i
tempi lo permettessero si potrebbe realizzare col gruppo una pittura
collettiva su tela. Una volta asciutte le ali potrebbero essere rifinite in
classe con tulle o stoffe leggere.
Materiale: tempere, bicchieri di plastica