Sposi per la lista di nozze ma anche il Parlamento europeo: ecco i

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Sposi per la lista di nozze ma anche il Parlamento europeo: ecco i
[GRANDI ARTIGIANI]
DI MANUEL GANDIN
MARIA BEATRICE E L’ ARTE DELLA PENNA
Sposi per la lista di nozze ma anche il Parlamento
E
mi raccomando, in bella calligrafia! Quante volte ce lo siamo sentiti dire, dalle maestre ai genitori, e
quante volte l’abbiamo detto ai nostri figli.
Chi non ha bisogno di raccomandazioni è
Maria Beatrice Cicchetti, di professione calligrafa, colei che “mette
in bella” documenti e pergamene, inviti e liste di nozze e perfino alberi genealogici.
In un angolo di Roma nascosto al traffico del centro,
in via Otranto, la Bottega di
calligrafia di Maria Beatrice è
un piccolo angolo di storia passata, fra pergamene e luci soffuse,
penne d’oca e documenti scritti in stili che per un comune mortale sarebbero impossibili. Per lei, invece, è
un lavoro e una passione:
«Mio marito è da sempre
un intenditore di penne e
così mi sono appassionata
anch’io. Dalle penne agli
inchiostri e da questi ai calamai. È nato tutto così».
Ma a che serve tutto
ciò, oggi, quando i ragazzi temono di usare il corsivo e preferiscono lo stampatello, più conosciuto
grazie al computer? «Ci
vuole tanta passione e dedizione e poi non è vero che
è un lavoro che non serve,
anzi». Con orgoglio, la signora delle penne
d’oca ci mostra richieste di lavori particolari
e anche l’albero genealogico che un erede di
Luigi Pirandello ha voluto da lei, ormai nota
in tutta Italia per la bravura con cui “ricama”
caratteri su pergamena. «Non va snobbato
questo mestiere, anche se siamo pochissimi
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ad averne fatto un lavoro. Anche perché
quando mi guardano mentre lavoro, rimangono tutti sbalorditi. Starebbero ore a seguire i percorsi del pennino, se potessero».
Ci spiega come si fa a scrivere e restiamo
anche noi a bocca aperta mentre lei
esegue su un foglio: «Bisogna lavorare di pressione, e col pennino
adatto. A seconda del carattere, cambia l’impugnatura, il
europeo: ecco i clienti di una delle ultime calligrafe
modo di tenere la penna in mano. Ogni scrittura ha una sua tipologia». Quanti caratteri
usa? «Essenzialmente tre: il cancelleresco, il
rotondo e il corsivo inglese. Sono questi i caratteri che noi vediamo sempre, nei documenti antichi come nei lavori che porto a termine». E chi si serve di questo tipo di scrittura? «Chiunque. Non immagina quante sorprese ci siano. Si va da chi si sposa e vuole la lista di nozze in un certo stile al Parlamento eu-
ropeo, per occasioni particolari. E anche il cinematografo di tanto in tanto ha bisogno di
una mano come la mia. Tra i miei clienti c’è
stato anche il Comune di Roma, sa?». Già,
Roma eterna e capace di stratificare non solo
architettura e arte, ma anche i mestieri. Così,
accanto a fast food e negozi di computer, ci
sono artigiani che si ostinano a scrivere su carta papiro per la meraviglia di chi vuol fare bel왎
la figura. In bella calligrafia.
In queste foto: Maria Beatrice
Cicchetti e la sua “Bottega di
calligrafia” nel cuore di Roma
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