L`Albero

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L`Albero
L'Albero
Narrazione di Claudio Milani
Con
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Testo
Claudio Milani, Elena Gaffuri
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Francesca Marchegiano
Illustrazioni e Scene
Musiche
Luci
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Elisabetta Viganò, Armando Milani
Francesco Andreotti, Andrea Bernasconi
Fulvio Melli
Fotografie di Scena
Produzione


Paolo Luppino
Latoparlato – Claudio Milani
“Con gli alberi... e con tutte le altre cose che vivono,
bisognerebbe passare il più bel tempo possibile”.
I giorni hanno l'alba e il tramonto. Le settimane vanno da lunedì a domenica.
Gli anni passano seguendo il ritmo delle stagioni.
Anche le vite finiscono. E anche le storie che si raccontano.
In questa storia ci sono: un Re, una Principessa in età da marito e un Principe Nero.
Ma soprattutto ci sono: un giovane servo che si chiama Carlo, il suo Albero
Magico... e la Morte.
In un arco temporale che dalla primavera arriva all'inverno, il servo Carlo, per
dichiarare il suo amore alla Principessa, dovrà affrontare diverse avventure, fino alla
più temibile: l'incontro con la Morte.
Lo spettacolo affronta il tema dell’inizio e la fine di ogni ciclo, vita, esperienza.
Il grande Albero, elemento maestoso e poetico al centro del palco, accompagnerà i
bambini nella comprensione di questa delicata tematica, dimostrando, con
l'alternarsi di eventi e stagioni, che il tempo passa e che la morte è il necessario
preludio a una rinascita.
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IL RIASSUNTO DELLA STORIA
In questa storia c'è un Re. Il padre del Re era stato Re, il nonno Re, il bisnonno Re, il trisnonno
Re, così anche lui era nato... Re.
In questa storia c’è un Re e sua figlia: la Principessa. La mamma della Principessa era stata
Principessa, la nonna Principessa, la bisnonna Principessa, la trisnonna Principessa.. insomma
tutte così Principesse che era nata Principessa anche lei.
Ci sono un Re, una Principessa e Carlo, un ragazzo che fa il servo.
Non sembrerà strano dire che il papà di Carlo era stato un servo, suo nonno un servo, il
bisnonno un servo, il trisnonno un altro servo.. e la mamma, la nonna, la bisnonna... tutti
servi.
Fin da piccolo Carlo era sempre stato innamorato della Principessa e anche la Principessa, fin
da piccola era sempre stata innamorata di Carlo. Ma: lei era una principessa e lui un servo… lui
un servo e lei una principessa. Il Re non avrebbe mai acconsentito al loro matrimonio.
La mamma e il papà di Carlo sono morti. Il papà prima di morire gli aveva regalato un
mantello per proteggersi dalla pioggia. La mamma, invece, prima di morire aveva piantato un
semino nella terra, da cui era nato un grande Albero.
Essendo Carlo il servo più servo, servendo tutti ha imparato molte cose: dal Panettiere figlio di
panettieri ha imparato a impastare il pane, dal Contadino figlio di contadini ha imparato ad
arare la terra, dal Cuoco a cucinare, dallo Studioso a studiare, dallo Spazzino a spazzare, dal
Medico a medicare, dal Maestro ad ammaestrare, dal Marinaio a marinare, dal Giocoliere a
giocolare, dal Sarto a... saltare.
In questa storia c'è anche il Principe Nero, che è grasso grasso, con la testa piccola e bianca. Il
Principe Nero è cattivo e passa di regno in regno, sposa le principesse, ne ruba il tesoro e poi
le uccide gettandole nel Pozzo delle Principesse. Nessuno sa che il Pozzo delle Principesse si
trova proprio nel giardino del Principe Nero.
In questa storia c'è anche la Morte. La Morte, in questa storia, è come una vecchia
vecchissima.
La storia inizia il giorno prima di Primavera.
Spesso il giorno prima di Primavera… piove. E proprio quel giorno Carlo vicino al suo Albero
incontra una vecchia vecchissima, tutta bagnata di pioggia, appoggiata ad un lungo bastone.
Carlo le dona subito il suo mantello perché non si bagni e la vecchia, sorridendo, si presenta:
lei è la Morte e, per ringraziarlo di averle donato il mantello, in caso di bisogno lo aiuterà due
volte. Poi la Morte sparisce allontanandosi nella pioggia e lasciando il suo bastone appoggiato
all’Albero.
Nella storia arriva la Primavera.
Un mattino l'urlatore figlio di urlatori annuncia che il Re vuole dare sua figlia Principessa in
sposa, per questo ha indetto una gara tra i principi pretendenti, che l’ultimo giorno di
primavera dovranno presentarsi al Castello con il loro dono più bello.
Carlo è triste perché non può partecipare alla gara: non è un principe figlio di principi, ma solo
un servo figlio di servi e soprattutto non ha nessun dono da portare alla Principessa.
Quando arriva l'ultimo giorno di Primavera, Carlo si ricorda della promessa fattagli dalla Morte:
corre quindi all'Albero, batte il bastone per terra e chiede alla Morte un dono da portare alla
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Principessa. La Morte dice: “Acqua”.
Carlo corre alla Fonte del Regno, prende l'acqua tra le mani e corre al Castello, ma quando è
quasi arrivato al portone, il Panettiere figlio di panettieri gli chiede un po' d'acqua per
impastare una pagnotta e Carlo, facendo un passo indietro, gliene dà. Ma ancora più indietro il
Contadino figlio di contadini gli chiede un sorso d'acqua, e più indietro anche il Cuoco, lo
Studioso, lo Spazzino, il Medico, il Maestro, il Marinaio, il Giocoliere, il Sarto: tutti chiedono a
Carlo acqua e lui ne versa sempre un po' finché si ritrova vicino al suo Albero, lontano dal
castello, senza più un goccio d'acqua tra le mani. Carlo crede di non avere più il dono per la
Principessa, così si mette a piangere. Ma una sua lacrima, una goccia d'acqua, scende dalla
sua guancia e finisce tra le radici dell'Albero. E l'Albero, l'ultimo giorno di Primavera, fiorisce.
Carlo coglie un fiore e corre al castello. Entra nella sala del trono e si mette accanto ai tre
principi pretendenti, ma... viene buttato fuori dalla sala dalle guardie, perché nessun servo può
chiedere la mano della Principessa!
La Principessa entra nella sala e cerca Carlo con lo sguardo, ma non lo vede e viene portata
davanti ai tre principi che si presentano.
Il primo principe, coperto di profumo, offre alla Principessa una collezione di usignoli di cristallo
che non si possono toccare altrimenti si rompono, una carrozza di vetro soffiato su cui non si
può salire perché si sporca, una scarpetta di cristallo che appartiene a Cenerentola e un cane
chihuahua che morde, ma si può tenere nella borsetta e fa tanto chic!
Il secondo principe offre un televisore, un videoregistratore, un telefono cellulare con batteria
ricaricabile, un set di pentole con fondo in acciaio inox, un mantello in lana merinos, una
portantina con doghe in legno, un servizio di piatti per duemila invitati, il set di coltelli, la
trapunta, le federe, il cuscino, la tovaglia, tre pellicce, due frullatori e un bidet placcato oro con
cambio shimano.
Il terzo principe dice: “Principé! Il dono sono me e ho scelto te!”, mostrando goffamente le sue
doti fisiche.
La Principessa raccoglie il fiore che ha lasciato Carlo e fa un sorriso, poi dice: “No!” ai tre
principi e al Re suo padre, e corre in camera sbattendo la porta.
Il giorno dopo arriva l'Estate.
Una sera d'estate Carlo, passando sotto al suo Albero, vede che è spuntata una mela. La
coglie, la addenta e dentro vede che c'è un piccolo seme. Lo prende e lo pianta per terra.
La Principessa per tutta l'estate rimane chiusa in camera sua senza voler vedere nessuno, e
Carlo crede che sia partita per un lungo viaggio.
Il Principe Nero, ogni giorno d'estate va dal Re per chiedere la mano della Principessa. Il Re
risponde sempre: “No!”.
Quando passa l'Estate, nel Regno arriva l'Autunno.
Una mattina lo Spettegolatore figlio di spettegolatori sussurra che il Re ha promesso la
Principessa in sposa al Principe Nero.
Il Re, stanco dei “No” della Principessa, si è lasciato ingannare dalle bugie del Principe Nero e
ha consegnato la figlia nelle mani del mostro, senza sapere che la ucciderà.
Carlo vuole salvare la Principessa, corre quindi all'Albero per chiedere il secondo aiuto alla
Morte. La voce della Morte risponde: “Vento”.
Carlo non sa dove trovare il vento e come usarlo per aiutare la Principessa, si siede sotto
all’Albero e sospira… ed ecco che, l'ultimo giorno d'autunno, l’Albero perde una foglia. Carlo
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soffia e tutte le foglie dell'Albero cadono, colpite dalla luce dell'Autunno che le fa sembrare
d'oro.
Carlo prende una foglia d'oro e parte per salvare la Principessa, anche se non sa dove si trova
il castello del Principe Nero né sa come salvarla, perché lui è solo un servo figlio di servi.
Ma: dallo stalliere figlio di stallieri ha imparato a sellare un cavallo, ne prende uno e parte. Dal
cavaliere figlio di cavalieri ha imparato a lanciare il cavallo al galoppo. Dal panettiere ha
imparato a svegliarsi la notte, dal contadino a sopportare la fatica e il sole, dal cuoco ha
imparato la pazienza, dallo studioso ha imparato a raccogliere, dallo spazzino a buttare quello
che non serve, dal medico a sentire il battito del più piccolo cuore, dal maestro a contare sulle
proprie forze, dal marinaio a superare le onde che fa la paura, dal giocoliere a osare imprese
sempre più grandi, dal sarto a intrecciare le strade come fossero fili... e in men che non si dica,
tutto questo lo porta dritto al Castello del Principe Nero. Carlo cerca dappertutto dentro il
Castello, ma non c'è nessuno! Prova quindi a salire sulla torre più alta del Castello per
guardare lontano.
Intanto il Principe Nero ha portato la Principessa nel giardino per buttarla nel Pozzo delle
Principesse. La Principessa, disperata, fa un ultimo sospiro pensando al suo amato Carlo e quel
sospiro, spinto dal Vento, finisce nell'orecchio di Carlo che la vede in mezzo al giardino.
Purtroppo lui non può aiutarla perché è troppo lontano, ma il Vento prende la Foglia d'oro che
Carlo aveva in mano e la fa volare fino ai piedi del Principe Nero.
Il Principe Nero, per raccogliere la Foglia, si china e lascia scappare la Principessa. La Foglia,
spinta da un altro soffio di Vento, finisce proprio sopra al buio del Pozzo e il Principe Nero, per
afferrarla, cade nel Pozzo e muore.
Il giorno dopo nel Regno arriva l'Inverno.
La Principessa si ammala per il freddo che ha dentro il cuore e tutti i medici figli di medici
annunciano che le rimane un solo giorno di vita. Quel giorno arriva: è l'ultimo giorno d'inverno
quando inizia a nevicare.
Carlo vede l'Albero che aveva piantato sua madre coperto da un mantello di neve. Per salvare
la Principessa decide di chiedere aiuto alla Morte. Sa bene che i due aiuti promessi sono già
stati usati, ma con la forza dell'amore e della disperazione batte il bastone per la terza volta
per terra.
Appare la Morte, che propone a Carlo uno scambio: la vita della Principessa in cambio della
vita dell'Albero.
Carlo non sa cosa fare: da una parte c'è la Principessa che da sempre ha amato e atteso e
dall'altra c'è l'Albero. Per Carlo l'Albero è la sua stessa vita.
Carlo dice alla Morte di prendere l'Albero.
La Morte entra nell'Albero e l'ultimo giorno d'Inverno l'Albero muore. Quando l'Albero muore, il
bastone della Morte s’illumina.
Carlo prende il bastone e corre al castello. Tutti s’inchinano davanti alla luce splendente, anche
le guardie, che si aprono come due grandi ali facendo passare Carlo dal portone principale.
Carlo entra nella stanza della Principessa dove il Re piange, credendola morta. Quando Carlo si
china per dare un bacio alla Principessa, lei riapre gli occhi di nuovo pieni di vita e finalmente
sorride.
Tutti nel regno applaudono e gridano che Carlo è un eroe perché ha salvato la Principessa.
Carlo, il servo figlio di servi, viene incoronato Re e può sposare la sua amata principessa che
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da sempre l'ha amato e atteso.
Dalla loro unione nasce un bel bambino che ora dice: il mio trisnonno era un servo, il mio
bisnonno era un servo, il mio nonno era un servo, il mio papà, invece… era un Re!

…PRINCIPE FIGLIO DI SERVO FIGLIO DI RE
I personaggi della storia dell'Albero sono descritti secondo il loro mestiere o
caratteristica principale.
Descriviti inventando chi sei.
- principe figlio di principi: mio papà era un principe, mio nonno un principe, mio
bisnonno un principe, mio trisnonno un principe, mia mamma principessa, ….
- scrittore figlio di scrittori: …
- ballerina figlia di ballerini: …
- veterinaria figlia di veterinari: …
- pompiere figlio di pompieri: …
- ...

L'INIZIO E LA FINE
Il tema principale dello spettacolo è quello del “ciclo”: inizio, fine, nuovo inizio… e
così via.
Come tutti gli uomini, anche i bambini avvertono il grande ciclo della vita, e
possono comprendere cicli con dimensioni e durate diverse.
Da un punto di vista temporale, ad esempio, i cicli piccoli rappresentano i giorni (dì
e notte), poi le settimane, i mesi, gli anni… e i cicli grandi sono invece i secoli, i
millenni, le ere, ecc.
La storia dell'Albero vuole focalizzare l'attenzione sul fatto che anche la vita è un
ciclo e la morte ne è la necessaria – se pur dolorosa – fine, preludio di nuove
nascite.
Nello spettacolo si vuole rappresentare il ciclo del tempo mediante le stagioni e la
vita stessa dell’Albero: l’Albero nasce, cresce, si espande.. e sopra di lui
intervengono le stagioni, portando altre trasformazioni.
Il protagonista della storia, Carlo, cresce fisicamente, e trasforma sé attraverso le
abilità apprese grazie al suo mestiere di servo.
Ad un tratto della storia, la Morte viene a prendere la vita della Principessa ma,
poco prima di farlo, propone a Carlo uno scambio: lascerà vivere la Principessa in
cambio della vita dell'Albero. Carlo si trova davanti a una difficile scelta, perché
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lui ama la Principessa ma contemporaneamente ama anche il suo Albero (cit:
“Per Carlo, l'Albero era LA SUA STESSA VITA”). Sarà proprio l’amore a fargli
scegliere di sacrificare la cosa più preziosa che possiede, in cambio della vita
della Principessa.
La storia dell'Albero non vuole dare risposte ai grandi interrogativi che l'uomo da
sempre si pone sulla morte, ma descrive la risposta che a volte l'amore può
rappresentare, donando se stessi per la vita di un altro (un figlio, un innamorato,
un ideale).
•
Che scelta propone la Morte a Carlo? Perché Carlo sceglie di salvare la
Principessa?
•
La Morte è la fine della vita. Tutto quello che vive, poi muore. Anche gli alberi
vivono e muoiono. Anche i fiori, le farfalle, le mosche, i pesci rossi, i gatti, i
cani. Cosa vuol dire essere morto? Cosa vuol dire essere vivo?
•
Non sempre si trovano risposte alle domande che sorgono sulla Morte, per
queste cose a volte bisogna aspettare di essere grandi.

L'INIZIO, LA FINE, UN NUOVO INIZIO
Nello spettacolo si racconta: “Tutto quello che ha un inizio, ha anche una fine, e
dopo una fine… ci può essere un nuovo inizio”.
Esempi:
INIZIO
FINE
RE-INIZIO
Il giorno (dì)
Mattina
Sera
Mattina
La settimana
Lunedì
Domenica
Lunedì
L'anno
(in stagioni)
Primavera
Inverno
Primavera
La torta
Quando si
impasta
Quando si
mangia
Quando se ne
impasta
un'altra (o si
cucina altro)
Le storie
Con le parole
“C'era una
volta”
Con la parola
Con un'altra
“Fine” (in
storia
teatro: con gli
applausi)
Trova L'INIZIO, la FINE e il RE-INIZIO di:
la notte, una canzone, una filastrocca, un gioco, il buio, il mare, un viaggio, l'anno
(in mesi), la scuola, la colazione, il pranzo, ...
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LA FILASTROCCA DELLA SETTIMANA E DEL FIORE
Nello spettacolo si racconta la filastrocca della settimana e del fiore.
Ad ogni frase corrisponde un'azione fisica.
FILASTROCCA
AZIONI
“C'era una volta...”.
un vaso.
Accovacciarsi con le braccia a cerchio.
Lunedì ci metto un semino
Con una mano far finta di mettere nel
vaso un seme tenendolo con pollice e
indice.
martedì lo annaffio un pochino
Con l'altra mano (pollice e mignolo
estesi; indice, medio e anulare raccolti)
far finta di annaffiare.
mercoledì spunta la foglia
Una mano chiusa a pugno si apre
piatta tenendo le cinque dita unite
verso l'alto.
giovedì di crescere ha voglia
Si alza la mano a forma di foglie e ci si
alza raddrizzando le gambe.
venerdì nasce un bel fiore
Si mettono le due mani attorno al viso,
le dita aperte a rappresentare la corolla
del fiore.
che sabato è baciato dal sole
Si guarda di scatto verso il Sole (in
alto), sorridendo e facendo il suono di
un bacio.
domenica la storia finisce
Si alzano le due mani più in alto che si
può.
perché il fiore... appassisce.
Si lasciano cadere le mani lungo le
gambe.
Poi ricomincia un altro lunedì.
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LA STAMPA DI UN GRANDE ALBERO
Il disegno dell'Albero può costituire una traccia da utilizzare con i bambini durante
l'anno scolastico.
All'interno
del
sito
www.claudiomilani.com
nella
pagina
dell'Albero,
sezione
Download, potrete trovare due files contenenti alcune immagini.
FILE: AlberoStagioni.zip
Questo file è compresso ed è costituito da un insieme di 5 files:
Primavera.pdf
Estate.pdf
Autunno.pdf
Inverno.pdf
I files contenuti sono in formato .pdf e
possono essere stampati in formato A0 (84,1 x
118,9 cm, in copisteria o in negozi specializzati
nella stampe in grandi formati al costo di circa
5,00/10,00 € a copia).
Tronco.pdf
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FILE: AlberoAltriDisegni.zip
Anche questo file è compresso ed è costituito da un insieme di files più piccoli.
Contiene alcune immagini che possono essere raggruppate secondo questo
schema:
ELEMENTI DELL'ALBERO
Foglie
Fiori
Frutti
Fiocchi di neve
ANIMALI
Coccinella
Gufo
Scoiattolo
Coccinella in volo
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Uccellino
Talpa
Uccellino in volo
Ragno
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TEMPO ATMOSFERICO
Sole
Nuvola
Sole/Nuvola
Pioggia
I files sono prodotti in alta definizione e possono essere stampati anche in grande
formato (per esempio A0, in copisteria o nei negozi specializzati in grandi stampe
chiedendo un preventivo di spesa).
Scriviamo di seguito alcune idee per la realizzazione di un cartellone che
accompagni in bambini durante l'anno scolastico.
1. Stampare il file Tronco.pdf in formato A0, oppure il file corrispondente alla
stagione in corso. Il disegno può essere colorato e poi appeso. (Può essere inoltre
plastificato per renderlo più resistente, oppure incollato su un supporto di legno o
una lamiera, …)
2. Stampare le foglie, una per ogni bambino della classe. (Le foglie possono essere
colorate e su ogni foglia può essere incollata la fotografia del bambino o un segno
distintivo). Al momento dell'appello i bambini potranno attaccare la loro foglia
all'albero. A seconda delle stagioni, le foglie per l'appello potrebbero essere
sostituite o integrate da fiori, frutti o fiocchi di neve.
Nel caso il cartellone di partenza scelto fosse “Tronco.pdf”: se l'albero risultasse
troppo spoglio è possibile stampare foglie, fiori, frutti o fiocchi di neve da lasciare
stabili per tutta la stagione in corso.
Le foglie, i fiori, i frutti e i fiocchi di neve possono essere stampati, colorati e
plastificati o incollati su altri tipi di supporti: legno, cartoncino, plastica. Possono
essere attaccati e staccati dall'Albero con puntine da disegno (nel caso il cartellone
sia stato incollato su un pannello di legno o sughero), con calamite (nel caso il
supporto del cartellone sia un foglio sottile di lamiera), con le nuove “gomme
attacca-stacca”, ...
3. Stampare gli animali che abitano l'Albero ed utilizzarli per rappresentare gli
adulti che durante la giornata verranno in contatto con i bambini. Se, ad esempio,
si identificasse l'educatore di psicomotricità con la TALPA (incollando la sua foto al
disegno), nella giornata dedicata alla psicomotricità, al momento dell'appello si
potrebbe attaccare all'Albero anche la talpa per indicare ai bambini l'attività che
svolgeranno.
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Anche le insegnanti potrebbero essere identificate dai disegni di animali (scelti tra
quelli da noi proposti o da altri).
4. Nel buco presente in centro al tronco potrebbe essere disposto l'animale
rappresentativo dell'insegnante, oppure un piccolo calendario (di quelli con i fogli a
strappo) e l'indicazione del giorno della settimana.
Oppure il buco potrebbe essere utilizzato per la fotografia dell'insegnante (o il
disegno corrispondente)
5. Stampare i disegni relativi al tempo atmosferico. Ogni mattina il simbolo
corrispondente al tempo potrebbe essere disposto nella parte del cielo sopra
l'albero. La verifica del tempo potrebbe essere fatta altre volte nella giornata (a
pranzo, nel pomeriggio).
6. L'Albero potrebbe essere decorato per specifiche feste: Natale, Compleanno dei
bambini o degli operatori, Pasqua, …
7. Prima dell'arrivo dei bambini si potrebbero applicare all'Albero simboli
“sorpresa”: aquiloni, buste con lettere, pullman, cioccolatini, … ad indicare attività
saltuarie (la gita, una festa, un'uscita per uno spettacolo teatrale, ...)
Tutti i disegni e le illustrazioni sono stati ideati e realizzati da Elisabetta Viganò.
Per ogni informazione, suggerimento o comunicazione:
[email protected]
www.claudiomilani.com
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