"LA PRINCIPESSA PRUNELLA"

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"LA PRINCIPESSA PRUNELLA"
Dal progetto:
"LIBRI:ALI CHE INSEGNANO A VOLARE"
Laboratorio di "animazione alla lettura"
"LA PRINCIPESSA PRUNELLA"
“Se contribuiremo a creare il piacere della lettura nei bambini,
offriremo loro una chiave per essere più liberi, attraverso la fantasia, il
senso critico, l’immaginazione e la conoscenza...”
E' con questa convinzione che Imma ed io abbiamo elaborato il percorso di tale
laboratorio, rivolto a bimbi di I e II classe.
Abbiamo scelto “La Principessa Prunella” di Margaret Atwood per le chiare
illustrazioni e l'adeguata lunghezza del testo. Inoltre, la storia narrata
pensavamo che sarebbe senz'altro piaciuta ai bambini e a noi offriva la
possibilità di proporre diverse attività di “animazione alla lettura”...
...la Principessa Prunella vive in un palazzo di pietra paglierina
insieme ai genitori Primiero e Priscilla, ai tre gatti persiani
Pazienza, Prudenza e Perserveranza e al pointer Pollice. Peccato
che la Principessa sia pigra, prepotente e presuntuosa, tanto che,
un giorno, una vecchietta la punisce gettando un incantesimo sul
suo naso e facendolo diventare rosso e polposo come una prugna.
Ma basta qualche “buona azione” perchè tutti a palazzo possano
finalmente iniziare a essere felici e contenti...
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I INCONTRO
GIOCO:
“Metti in fila”
Tenendo ben presente il legame tra lettura e divertimento, ma al fine di
accrescere la capacità d'ascolto, di sviluppare la percezione temporale e di
favorire l'osservazione delle immagini, abbiamo letto il testo mostrando ai
bambini le pagine illustrate.
Abbiamo poi distribuito loro le fotocopie delle illustrazioni e li abbiamo invitati a
uscire dal gruppo e a mettersi in fila secondo la successione temporale della
storia.
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II INCONTRO
GIOCO:
“Il trenino”
Considerando fondamentale la cooperazione dei bambini nelle attività del
laboratorio, abbiamo proposto di ricordare le principali vicende della storia
coinvolgendo l'intero gruppo.
Abbiamo quindi distribuito a caso tanti cartoncini quanti erano i bambini,
ognuno con una frase della storia. I bambini hanno letto ad uno ad uno a voce
alta la propria frase, poi sono andati ad occupare in una fila – trenino – il posto
che corrispondeva alla propria. Alla fine, quando il trenino si era formato, sono
state rilette tutte le frasi e ne abbiamo insieme controllato il corretto ordine.
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III INCONTRO
GIOCO:
“Il puzzle”
Volendo potenziare nei bambini la capacità di cogliere “i particolari dal tutto”,
abbiamo loro richiesto di confrontarsi sulle descrizioni dei principali personaggi
nei relativi ambienti.
In seguito, a coppie, abbiamo proposto di ricavare personaggi e ambienti della
storia dalla composizione di puzzles.
IV INCONTRO
GIOCO:
“Giochiamo con le parole”
Ritenendo particolarmente importante per i bambini di questa età l'avvio
all'arricchimento del lessico personale, abbiamo innanzitutto utilizzato la storia,
tutta giocata sulla lettera P in cui il testo si snoda attraverso un succedersi di
vocaboli con questa iniziale.
Successivamente abbiamo proposto un gioco nel quale, dopo aver scelto una
lettera, abbiamo fatto “gareggiare” i bambini in piccoli gruppi per trovare il
maggior numero di vocaboli con quella iniziale.
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V INCONTRO
GIOCO:
“Libro-teatro”
Cercando di far cogliere il legame fra storie scritte e storie rappresentate, bensì
di aiutare nel superamento della timidezza e di stimolare lo sviluppo della
fantasia, abbiamo proposto la “messa in scena” della storia letta.
L'assegnazione dei ruoli è avvenuta attraverso il sorteggio, mentre insieme ai
bambini abbiamo deciso con quali elementi avremo potuto caratterizzare i
personaggi.
VI INCONTRO
GIOCO:
“Facciamo un po' gli attori”
Ritenendo il divertimento nell'interpretazione dei ruoli lo scopo principale di
questa attività e non avendo i bambini a disposizione il testo imparato a
memoria, abbiamo coordinato e collegato i vari momenti della storia con
interventi risolutori ogni volta che se n' è presentata la necessità.
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A conclusione di questo laboratorio, Imma ed io speriamo di essere così
riuscite a “trasformare la lettura in qualcosa di comunitario” e di aver
suscitato nei bambini un interesse maggiore verso i libri.
Orianna