UdA L`Oro blu – L`acqua
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UdA L`Oro blu – L`acqua
UdA L’O o Blu – L’Ac ua UNITA’ DI APPRENDIMENTO Denominazione Compito-prodotto L’ORO BLU: L’ACQUA Scuola Primaria: 1. Leggere e comprendere un testo narrativo; 2. Ricercare lessicalmente; 3. Comprendere il messaggio fondamentale; 4. Drammatizzare il testo; 5. Rielaborare personificando; 6. Rappresentare iconicamente; 7. Progettare e produrre testi creativi; Competenze mirate Comuni/cittadinanza Competenze chiave europee: - Imparare ad imparare; - Comunicare; - Collaborare e partecipare; - Individuare collegamenti e relazioni; Competenze di indirizzo: Ascoltare: mostrare capacità di concentrazione e comprensione; Parlare: saper comunicare con chiarezza, pertinenza, coerenza e correttezza; Leggere: saper comunicare in forma analitica e sintetica; Scrivere: saper comunicare esperienze e conoscenze con chiarezza, pertinenza e coerenza; Sviluppo delle competenze specifiche: saper produrre testi orali e scritti coerenti, coesi e corretti; Abilità Saper denotare un testo espressivo: la fiaba; Saper compiere parafrasi e/o spiegazione di un testo narrativo; Sapere fare l’analisi dl testo; Saper produrre resti di varia natura; Saper sintetizzare un testo oralmente e per iscritto; Conoscenze Testi di varia natura: Fiabe e favole; Poesie; Testi problematici; Canzoni; Saper sintetizzare un testo oralmente e per iscritto; Canzoni; Saper riflettere sulla lingua (orto-morfo-sintattiche); Articoli di giornale; Utilizzare e produrre testi multimediali; Utenti destinatari Classe Terza - Scuola Primaria Prerequisiti Fase di applicazione Tempi Esperienze attivate - Visione di un film; Metodologia Risorse umane interne esterne Strumenti Valutazione - Attività di laboratorio; - Lezione frontale e lezione partecipata; - Metodologia laboratoriale; - Problem solving con lavori di gruppo; - Tutoring; - Cooperative learning; - Ricerca su internet; Interne: - Insegnanti di classe; - Docenti delle discipline; - Materiale didattico; - Tecnologie audiovisive e multimediali; - Giornale; - Formativa calibrata sugli obiettivi disciplinari; - Sommativa: test vari, relazioni, questionari; CONSEGNA AI BAMBINI / ALUNNI Titolo UdA: L’ORO BLU: L’ACQUA Cosa si chiede di fare: Leggere, comprendere, analizzare, rielaborare, produrre; In che modo: In gruppo, individualmente, su internet; Quali prodotti: Relazioni di gruppo in Power Point; Che senso ha (a cosa serve, per quali apprendimenti): Conoscere l’elemento acqua nei vari aspetti; Tempi: Risorse (strumenti, consulenze, opportunità…): Testi vari, uso del p.c., uso della L.I.M.; Criteri di valutazione: Scheda di osservazione e di valutazione del prodotto, test, colloqui, questionari; Valore della UdA in termini di valutazione della competenza mirata: Peso della UdA in termini di voti in riferimento agli assi culturali ed alle discipline: Disciplina: Italiano Parole d’acqua LA FONTANA MALATA Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchette, chchch... È giù, nel cortile, Si tace, la povera non getta fontana più nulla. malata; Si tace, che spasimo! non s'ode Sentirla rumore tossire. di sorta Tossisce, che forse... tossisce, che forse un poco sia morta? si tace... Orrore di nuovo. Ah! No. Tossisce. Rieccola, Mia povera ancora fontana, Tossisce. il male Clof, clop, cloch, che hai cloffete, il cuore cloppete, mi preme. chchch... La personificazione è uno dei tanti giochi linguistici che puoi scoprire in una poesia e che anche tu puoi creare quando scrivi da poeta. Significa attribuire ad un oggetto o ad un animale le caratteristiche o l’aspetto di una persona. Leggi la poesia e sottolinea i verbi e gli aggettivi che creano una personificazione. La tisi l'uccide. Dio santo, quel suo eterno tossire mi fa morire, un poco va bene, ma tanto... Che lagno! Ma Habel! Vittoria! Andate, correte, chiudete la fonte, mi uccide quel suo eterno tossire! Andate, mettete qualcosa per farla finire, magari... magari morire. Madonna! Gesù! Non più! Non più. Mia povera fontana, col male che hai, finisci vedrai, che uccidi me pure. Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchete, chchch... Aldo Palazzeschi L’onomatopea è una figura retorica che riproduce con le parole i suoni o i rumori della natura, degli animali, delle cose o delle azioni; così abbiamo il cip cip del canto degli uccellini, il glu, glu glu del gorgoglio dell’acqua che scorre nel ruscello, il din don del suono delle campane. Leggi la poesia e sottolinea le parole che creano onomatopee. Prova a scrivere una poesia imitando quella della fontana malata («Il lampadario col singhiozzo» ad esempio). Facciamo quindi insieme un elenco di oggetti che potrebbero essere adatti a fare una poesia con onomatopee: frigoriferi aspirapolveri, asciugacapelli, televisori, lampadari ecc. Disciplina: Italiano Parole d’acqua Acqua Acqua fresca che saltelli, La filastrocca ci permette di conoscere un argomento in maniera allegra ma anche di divertirci con le parole. Nelle filastrocche si usano sempre le rime, cioè si fanno terminare i versi con parole che hanno lo stesso suono. Leggi le filastrocche e sottolinea le parole che rimano tra loro. canticchiando sopra i massi ti salutan gli alberelli, ristorati quando passi. E son liete l’e e e i fiori, di specchiarsi nel tuo seno mentre in altro ti sorride, il bel ciel terso e sereno. Filastrocca della fontana Fontanella d’acqua ricciuta, dico a tutti che t’ho bevuta: ho bevuta quest’acqua matta, cielo caduto, neve disfatta, questa luce limpida e pronta che un po’ canta e un po’ racconta. Renzo Pezzani Emma Minoia Percorso interdisciplinare Il viaggio di una goccia d’acqua LA GOCCIA D’ACQUA Un bel giorno una goccia d’acqua , stanca della solita vitaccia monotona passata nel secchio per pulire i pavimenti di un ristorante, decise di iniziare a viaggiare per scoprire il mondo. Fu così che la nostra piccola goccia si ritrovò in posti mai visti. Un giorno si scoprì salata e vide quanto bello e profondo era il mare. Giocò con le onde e gli spruzzi dell’acqua che si rifrangeva sugli scogli, vide mille specie diverse di pesci colorati e si riposò sul bagnasciuga in compagnia di sassi e conchiglie. Il sole però piano piano l’asciugò, la goccia perse tutto il suo sale e diventò ben presto una goccia d’acqua dolce in mezzo ad un lago. Il panorama che godeva da laggiù era bellissimo: il lago era circondato da colline verdi e rigogliose mentre in lontananza si scorgevano montagne ricoperte di neve. Anche qui però arrivò presto il sole che la fece evaporare. Si ritrovò imprigionata in una nuvola grigia e minacciosa: si stava preparando un gran temporale!!! Ben presto la nostra goccia perse l’equilibrio e iniziò a cadere. Giù, sempre più giù! Era una goccia un po’ paurosa e mentre cadeva pensava: “Oddio! Chissà dove andrò a finire!” e cercava in ogni modo di aggrapparsi a qualcosa. Riuscì ad afferrare le ciglia di una bambina ma si accorse che sul visino c’erano altre goccioline d’acqua come lei che però si facevano chiamare lacrime. La bimba stava piangendo perché si era fatta male cadendo dalla bici, ma ben presto le altre lacrime furono asciugate dal fazzoletto della mamma corsa a consolare la bambina. La nostra goccia scoprì però che le lacrime potevano essere anche di gioia, non solo di dolore. In questo racconto i personaggi non sono solo esseri umani ma più spesso elementi naturali. Leggi il racconto con attenzione ed individua i personaggi. Chi è il protagonista del racconto? C’è un vero e proprio antagonista? Anche se non sempre ha scelto lei di spostarsi, viaggiare ha permesso alla protagonista di conoscere tante cose nuove ma anche di fare tante amicizie. Percorso interdisciplinare Il viaggio di una goccia d’acqua Infatti in un meraviglioso giorno di sole si ritrovò vestita da lacrima sul viso di una graziosa giovane signora in bianco e si sentiva immensamente felice. Era capitata sul viso di una giovane sposa che piangeva dalla felicità che stava provando in quel giorno. Ma il viaggio della nostra goccia non era finito: si ritrovò ben presto in una brutta pozzanghera fangosa e capì di essere arrivata in un posto di campagna dove non esistevano strade asfaltate ma soltanto campi arati e stradine bianche. Ma pure stavolta arrivò l’amico sole che fece salire la nostra goccia verso il cielo trasformandola in vapore. La goccia restò lassù per moltissimo tempo, le venne detto che si trovava sopra un grande paese chiamato Africa dove faceva troppo caldo per scendere, dove le gocce d’acqua non arrivavano mai. E da lassù si vedevano campi secchi, animali magri, capanne di paglia e fango e tanti bimbi bisognosi di cibo. Si sentiva impotente e piangeva, più piangeva più diventava piena d’acqua e più pesante e iniziò a cadere di nuovo… E si scoprì di nuovo salata, era tornata nel mare in mezzo a pesci e coralli. Quante cose aveva visto la nostra goccia durante il suo viaggio, quante altre amiche gocce aveva incontrato, tante amiche con ciascuna compiti diversi ma ugualmente importanti. E fu talmente felice di ricominciare il suo giro che tornò ancora per mille e mille volte sulle guance delle spose, sulle guance di bimbi, sulle foglie delle piante e nei laghetti di montagna. Il mondo attorno a lei era meraviglioso, ricco di tante cose da scoprire e amici da ritrovare. In questo racconto fantastico l’autore ci descrive il ciclo dell’acqua. Rileggendo il racconto riesci ad individuare le varie fasi del ciclo dell’acqua? non possiamo permetterci il lusso di sprecare acqua Hai meglio compreso che perché ci sono zone del mondo come l’Africa che non ne hanno a sufficienza? Disciplina: Storia Storia dell’acqua La Terra viene anche chiamata Pianeta Azzurro perché, se potessimo guardarla dalla Luna, ci apparirebbe in gran parte ricoperta di acqua e quindi di colore azzurro. Le prime piogge sono cadute sulla Terra quattromila milioni di anni fa dallo strato di gas che circondava in quei lontani tempi il pianeta. Ci sarebbe voluto un po’ di tempo prima che le gocce d’acqua si fermassero in qualche depressione della rugosa superficie terrestre sotto forma di pozza, la prima struttura da cui si sarebbero poi formati i laghi e poi i mari e poi gli oceani. L’importanza terribile e meravigliosa della pioggia è stata così grande che ancora una decina di migliaia di anni fa alcune comunità umane avevano un “ricordo” di enormi piogge e alluvioni e tale ricordo è entrato nelle leggende e nelle religioni. La storia dell’acqua è più antica di quella dell’uomo. Riesci a capire perché l’uomo ha sempre avuto bisogno dell’acqua? Ma l’uomo primitivo ha capito ben presto che l’acqua piovana o quella di laghi e fiumi doveva essere purificata per essere bevuta… Gli Egizi sono stati i primi a trovare dei metodi per trattare l’acqua. Tali metodi risalgono a più di 1.500 anni a.C. Essi mostrano che i procedimenti più comuni per purificare l’acqua consistevano nel farla bollire sul fuoco, riscaldarla al sole o immergere in essa un pezzo di ferro infuocato. Un altro comune sistema di trattamento consisteva nel filtrare l’acqua in ebollizione attraverso la sabbia e la ghiaia e quindi lasciarla raffreddare. Disciplina: Storia Storia dell’acqua Le prime civiltà si sono sviluppate lungo i fiumi perché l'acqua è un'importante risorsa per la vita dell'uomo. Innanzitutto la sua presenza rendeva i terreni fertili e particolarmente adatti ad essere coltivati. Inoltre i fiumi consentivano la navigazione e, quindi, gli spostamenti e gli scambi commerciali. Infine, lungo le rive dei fiumi, la presenza dell'argilla permetteva la costruzione di mattoni, vasi ed altri utensili. Un celebre architetto romano, Vitruvio Pollione, scrisse: “L’acqua è indispensabile alla vita umana in quanto soddisfa i piaceri e i bisogni dell’uso quotidiano. Fra tutti gli elementi nessuno sembra necessario come questo, perché senz’acqua nessuna forma di vita animale o vegetale può nascere, crescere e sopravvivere.” Dei diversi impieghi dell'acqua, soprattutto quello per la salute e il benessere ha antiche origini: furono i Greci a riconoscere alle acque minerali naturali diverse virtù terapeutiche. Già dai tempi di Omero era noto il potere curativo delle acque termali e la pratica dei bagni freddi e caldi. Lungo i corsi d’acqua si sono sviluppate alcune tra le civiltà più importanti della storia dell’uomo antico. Ricordi quali? Sai spiegarti perché? I Romani dettero all’uso terapeutico dell’acqua una credibilità che non avrebbe più perso e di cui il mondo occidentale conserva preziose testimonianze storiche, come gli acquedotti e le monumentali terme. A Roma, in epoca imperiale, grazie alle ardite opere di ingegneria idraulica giungevano in città 13.500 litri d’acqua al secondo, per alimentare fontane, terme, orti, ville e giardini. Le case erano dotate di cisterne sotterranee dove confluivano le acque piovane attraverso i sistemi dei tetti compluviati. Le terme per i Romani erano luogo d’incontro e di svago, dove il piacere si univa però alla cura del corpo e del benessere; questo costante rapporto con l’acqua - anche quotidiano - era una passione profonda e comune, condivisa dal popolo e dagli imperatori. Disciplina: Inglese Water Words – Le parole dell’acqua I bambini hanno assistito, guidati dall’i seg a te, ai seguenti cortometraggi in lingua inglese inerenti il o do dell’a ua: - Water facts; - Learn about water cycle; - Our World, our water; - The Global Water Crisis; - The real story of water; Fi e delle visio i è stato uello di… • Co os e e dati statisti i sull’utilizzo dell’a ua el o do; • App e de e uovi te i i legati all’a ua; • Conoscere meglio le problematiche del pianeta Terra e dei suoi abitanti; Disciplina: Inglese Water Words – Le parole dell’acqua Att • • • ave so uesto o to et aggio i a i i ha o potuto… Co os e e il i lo dell’a ua; App e de e uovi te i i legati all’a ua; Avvicinarsi a nuove modalità di apprendimento Disciplina: Inglese Water Words – Le parole dell’acqua I • • • uesto o to i a i i ha o avuto odo di… App e de e uove i fo azio i sull’utilizzo dell’a ua; Apprendere unità di misura in inglese (galloni, litri, ecc.); Migliorare la «comprehension» attraverso ascolto e visione guidati del corto; Disciplina: Inglese Water Words – Le parole dell’acqua Quali parole inglesi legate al mondo dell’acqua hai imparato? ocean = oceano Water = Acqua stream = torrente Al lavoro… …in gruppo!