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IV
MF fashion
venerdì 4 settembre 2009
Strategie
Colombia sempre più di moda
Export verso 8 miliardi di euro
Il governo di Uribe ha messo in atto un piano di trasformazione produttiva con l’obiettivo di quintuplicare
le esportazioni di abbigliamento entro il 2012 e di entrare in competizione diretta con il vicino
Brasile. Test di questo progetto sono state le sfilate di Medellin. Pagina a cura di Milena Bello (Medellin-Colombia)
L
a Colombia scommette sulla sua produzione tessile e mette in atto il maxi-piano «Trasformazione
produttiva», con l’obiettivo di quintuplicare le esportazioni di abbigliamento. Dopo aver
combattuto per anni sul fronte della riqualificazione
dell’immagine di Bogotà, considerata a lungo un’oasi
del narco-traffico internazionale, il governo di Alvaro
Uribe sta lavorando per raggiungere nel 2012 la quota di
12,2 miliardi di dollari americani di export (pari a circa 8
miliardi di euro). Obiettivo ambizioso perché nel 2008 il
valore delle vendite all’estero è stato di 2,08 miliardi di
euro (+15%), con l’abbigliamento che rappresenta il settore strategico (1,3 miliardi di dollari). Per quanto non siano
disponibili previsioni per il 2009, l’incremento nell’ultimo
lustro è stato intorno ai quindici punti percentuali all’anno. Se andrà in porto questo piano la Colombia potrebbe
raggiungere sullo scacchiere internazionale del settore tessile il peso del Brasile che, pur avendo una produzione
molto alta, registra dati meno importanti sul fronte delle
esportazioni. Ed entro il 2032, ultimo step del progetto, la
Colombia potrebbe sorpassare il rivale carioca, diventando così il paese leader dell’intera America Latina, con un
valore delle esportazioni pari a 28,4 milioni di dollari. Se
fino a questo momento il tessile colombiano ha puntato
sui prezzi accessibili e sulla qualità del lavoro artigianale,
ora il governo Uribe sa che per raggiungere gli obiettivi del
maxi-piano deve diversificare e ampliare i mercati di riferimento, che tradizionalmente sono Ecuador, Stati Uniti e
Venezuela. Questa decisione si fonda su un secondo motivo: rendere più autonoma la Colombia dalla dipendenza
commerciale da Caracas, soprattutto alla luce dell’ultima frizione diplomatica tra i due paesi. In occasione di
Colombiamoda, infatti, il presidente venezuelano Hugo
Chavez ha deciso di congelare le relazioni commerciali con Bogotà. Al di là dell’apparente cortina di ferro
tra i due stati sudamericani, la ventesima edizione
di Colombiamoda a Medellin, svoltasi alla fine di
luglio, è il test generale del maxi-piano del governo colombiano. Un esame superato a pieni
voti per il momento, visto il giro d’affari generato nei tre giorni di fiera (vedere box in
pagina) e i commenti dei buyer. Il compratore coreano Sung Hyon Lee ha raccontato
a MFF che è stato colpito dalla «creatività e la
qualità dei capi, tra i migliori dei paesi latini. Ma»,
ha aggiunto, «il mercato colombiano è interessante anche per le agevolazioni economiche verso l’export dato
che il governo ha instaurato un free trade agreement verso i paesi dell’intera America Latina». Dopo l’euforia di
questa edizione, la prova del nove sarà il ventunesimo
appuntamento di Colombiamoda nel 2010. (riproduzione riservata)
Boom d’intese a Colombiamoda
Se la crisi economica rallenta i giri d’affari
delle principali fiere di abbigliamento e
accessori in Europa, nel Sudamerica il
settore della moda sembra seguire ritmi
diversi. Colombiamoda, il principale
salone del mondo fashion che si tiene
ogni estate a Medellin, ha chiuso i
battenti registrando un’impennata
nel valore dei contratti (sia quelli
già stipulati sia i pre-accordi da
ratificare) tra gli espositori e i
buyer. Dai 45 milioni di dollari
dell’appuntamento del 2008 a
65,7 milioni di questa edizione,
con un incremento del giro d’affari
di oltre il 40% che apparentemente
si scontra con la mancata crescita
del numero dei visitatori. La fiera
del capoluogo dell’Antioquia ha
attirato 8.500 persone tra giornalisti e
buyer nazionali e internazionali, contro
la stima di 12 mila diffusa a pochi giorni
dall’inaugurazione. (riproduzione riservata)
Da sinistra, look primavera-estate 2010 di Leonisa, Camilo Alvarez, Chocolyne, Beatriz Camacho, Isabel Henao e Divino. IN alto, un bikini di Aqua bendita
Sfilate
Cartoon e sensualità latina si uniscono in passerella
Sono queste le due anime che dominano le collezioni degli stilisti colombiani andate in scena a Medellin
in occasione dell’appuntamento con la ventesima edizione della fashion week per la primavera 2010
M
iniabiti colorati che scivolano lungo la silhouette, gonne in cotone
e maglie a poncho traforate secondo le tradizionali lavorazioni
sudamericane. Oppure tute e shorts a guaina
dai colori acidi che fanno occhiolino alla sensualità latina e scollature generose che lasciano
poco all’immaginazione. Sono le due anime
delle passerelle della ventesima edizione di
Colombiamoda, che in tre giorni ha visto salire sulla passerella 23 stilisti. Ronaldo Fraga
e Divino sono gli emblemi dei due diversi modi di leggere la moda latina, classico e ipersexy.
Il brasiliano Fraga, «fieramente sudamericano» come ha sottolineato a MFF, si definisce
un attivista politico della moda. È stata sua la
passerella d’apertura nella cornice del giardino botanico di Medellin. «La mia collezione,
Disneylandia, parte da un concetto semplice:
siamo noi la terra dei sogni, l’America Latina,
non serve andare a cercare lontane chimere»,
ha raccontato Fraga che, oltre a presidiare il
mercato latino, è presente da anni anche in
Cina, Giappone e Stati Uniti. La sua linea, pur
richiamando Mickey mouse nelle allusioni alle
grandi orecchie, diventa un viaggio nei colori e
nelle fantasie tipiche della sua terra: miniabiti,
camicie e pantaloni con una palette di colori che vanno dal giallo alle diverse tonalità del
viola, dal bianco al rosso, verde e nero. Una
cromia che ricorda la fiesta messicana abbinata
alla tradizionale tessitura colombiana della seta, del lino e del cotone. Le proporzioni comode
e l’aria sognante di Ronaldo Fraga trovano la
perfetta antitesi nella collezione di Divino.
Disegnata dal giovane Daniel Hoyos, che ha
esordito sulle passerelle di Colombiamoda due
anni fa, porta in scena chicas fieramente techno-rock. I colori acidi fanno da padrone. I basici
nero, viola e rosso si accendono con l’accostamento al fucsia, pistacchio o oro nelle maglie
a schiena nuda o nei miniabiti che scoprono
leggins al neon. Una proposta eccessiva per
l’uomo ma divertente e ammiccante per la donna, con il cappello militare rielaborato a strisce
e lustrini e le doppie e triple cinture da portare come bretelle. Tra i due estremi si inserisce
l’eleganza delle sete stampate dai colori caldi del marrone di Beatriz Camacho, ispirata
all’opera dell’artista viennese Hundertwasser.
Isabel Henao, che insieme alla Camacho sfilerà nel calendario della prossima fashion week
a Milano, esplora le possibilità dei fili di lino,
del cotone, del tulle e della seta stampata in
colori che si arricchiscono dai basici bianco e
nero fino a tratti accesi di rosso, porpora, blu,
arancione e giallo. I giovani scelgono invece
la via dello streetwear declinandolo in costruzioni 3D realizzate con fibre elastiche e pvc,
come il promettente Camilo Alvarez con la
sua Città acquario, oppure in soluzioni che ricordano la principessa Leila di Guerre Stellari
come la collezione dei giovani della scuola di
moda Colegiatura-Chocolyne, fino ai pantaloni realizzati come fossero una maglietta al
contrario di Carlos Valenzuela per Reebok.
Non manca poi la dose di sensualità del beachwear, uno dei settori più forti della moda
latina, dalle note frizzanti del duo colombiano Agua Bendita alla femminilità romantica
di Leonisa, calata in un giardino dei sogni. (riproduzione riservata)