LA SICUREZZA NELLE COPERTURE DELLE SERRE CON I FILM

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LA SICUREZZA NELLE COPERTURE DELLE SERRE CON I FILM
Convegno di Medio Termine dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria
Belgirate, 22-24 settembre 2011
memoria n.
LA SICUREZZA NELLE COPERTURE DELLE SERRE
CON I FILM PLASTICI
L. Caruso, S. Balloni, D. Longo, A. Pennisi, A. Conti, D. Camillieri, G. Schillaci
Dip. GeSA, Sez. Meccanica, Università degli Studi di Catania, via S. Sofia n° 100, 95123 Catania;
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SOMMARIO
Il territorio “Mediterraneo" è ampiamente caratterizzato dalla presenza di serre per la
produzione di piante e fiori e l’attività vivaistica. Nel corso del tempo la struttura portante
delle serre in legno e cemento è stata sostituita con strutture in acciaio, comprese nel
regolamento EN13031-1/200. Nella maggior parte dei casi, nel sud-est della Sicilia, la
copertura è costituita da film flessibili (LDPE, PVC, EVA, ETFE), sostituiti ogni anno o al
massimo ogni due anni. Il posizionamento del film sulla struttura della serra è causa di un
elevato numero di incidenti (ad esempio cadute dall'alto) e la messa in tensione del film
può provocare incidenti anche mortali. Spesso le attrezzature rudimentali utilizzate,
contribuiscono a tali incidenti. L'obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare la
problematica della posa e della messa in tensione del film plastico di copertura rispetto
alla normativa vigente, sottolineando,con il supporto delle sperimentazioni sul campo, la
parte più pericolosa di questo tipo di operazioni e proponendo possibili soluzioni.
Parole chiave: serra, sicurezza, film plastico.
1 INTRODUZIONE
In Sicilia le serre coprono un territorio di 7000 - 7500 ettari, per un totale di 13200
giorni lavorativi per anno e con una produzione lorda vendibile di 255 M € (Regione
Siciliana, 2009) e la Provincia di Ragusa risulta essere di gran lunga quella maggiormente
interessata.
Come descritto nella norma EN13031-1/2004 (Serre: progettazione e costruzione - Parte
1), le moderne strutture delle serre per uso professionale sono realizzate mediante elementi
in acciaio zincato. Il regolamento definisce le regole generali per la progettazione delle
strutture, sui materiali ammessi e per il collaudo finale. Le serre possono essere classificate
in due categorie, A e B, in relazione alla geometria della struttura portante e al ciclo di vita
minimo previsto. La progettazione deve tenere conto della specifica area geografica (Es.
aree sensibili ai terremoti) e delle condizioni atmosferiche.
Un comune materiale per la copertura è una pellicola flessibile (LDPE, PVC, EVA,
ETFE), i cui parameri (proprietà a trazione, resistenza all'urto, resistenza all’effetto degli
agenti atmosferici) devono essere determinati secondo le norme EN ISO 527-1, ISO EN
L. Caruso, S. Balloni, D. Longo, A. Pennisi, A. Conti, D. Camillieri, G. Schillaci
527-3, ISO 6383-1, ISO 7765-1, ISO 4892-2. La copertura in film plastico deve essere
sostituita ogni anno o al massimo ogni due anni, a seconda del tipo di materiale utilizzato
(Cascone G., 2004; Cascone G., 2007a; Cascone G., 2007b) e le relative operazioni sono
fonte di incidenti anche gravi (Careno A., 2009; Caruso L., 2010).
Si evince pertanto che la posa del film e la sua messa in tensione sono attività che hanno
un serio impatto sulla sicurezza degli operatori. L'obiettivo di questo lavoro è quello di
analizzare le fasi della posa e della messa in tensione del film plastico al fine di accertare le
cause degli infortuni riscontrati e proporne la bonifica.
2 MATERIALI E METODI
2.1
Il contesto infortunistico
Nel corso del 2009, ultimi dati disponibili, il Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti
di Lavoro, Ragusa (SPreSAL) ha esaminato una serie di 594 infortuni occorsi a lavoratori
agricoli nella provincia di Ragusa. Tali relazioni, da cui sono estratti i dati, mostrano l’8590% del numero totale degli incidenti, non tutti sempre segnalati. Obiettivo di quest’analisi,
oltre al fine di sapere dove, come e chi è vittima di incidenti sul posto di lavoro, è di
evidenziare le procedure, le attrezzature impiegate e dove concentrare le iniziative di
prevenzione. Il più alto numero di incidenti si verifica nelle serre (49%) (Fig. 1).
Considerando questa percentuale, l’11% è causato dall'utilizzo di attrezzature o materiali
(Fig. 2a).
Figura 1: Luogo di lavoro degli incidenti in agricoltura - Ragusa 2009.
L'operazione responsabile del maggior numero d’incidenti causati dall'uso di materiale
o attrezzature, è legato alla manipolazione delle bobine utilizzate per l’attività di copertura
delle serre (39%) seguita da quelli derivanti dall'uso di scale (29%) - spesso usato per le
operazioni di posa/allungamento del film plastico - e l'uso della chiave utilizzata nel
sistema di avvolgimento del film (18%) (Figura 2b).
Pertanto, è chiaro che le operazioni di copertura della struttura di una serra sono, nelle
varie fasi, attività pericolose e le conseguenze di questi danni possono essere, molto spesso,
abbastanza gravi, persino fatali (Miceli G., 2010).
La sicurezza nelle coperture delle serre con i film plastici
Figura 2: Cause di incidenti: principali cause (a) e dettagli (b).
2.2
Materiali
Le serre. Le serre dove sono stati eseguiti i test (riferite in questo lavoro con le prime
cinque lettere dell'alfabeto) sono della tipologia a “tunnel” a campata multipla e con
copertura a falde arcuate simmetriche; rappresentative dell’area produttiva del sud-est della
Sicilia.
Tabella 1. Principali caratteristiche delle serre esaminate.
Gruppo avvolgitore. I "gruppi avvolgitori", sui quali viene avvolto il film plastico, si
trovano sia sul frontale sia sul laterale della serra. Ogni gruppo è composto da un’asta fatta
di acciaio zincato ed un dispositivo (avvolgitore e autobloccante) che si trova alle estremità
del tubo. L'asta è ad un’altezza di 2,7 m rispetto al pavimento, ha una sezione quadrata di
30 x 30 mm (spessore 2 mm) e massimo 50 m di lunghezza. L’'avvolgitore' e la chiave
utilizzata per avvolgere il film sono il cuore della sistema. Il gruppo avvolgitore consente
l'inserimento di una chiave per ruotare l'asta ed è dotato di un dispositivo (rosetta) che
consente di ruotare la chiave e, allo stesso tempo, di agire come un dispositivo
autobloccante.
Figura 3: Il gruppo avvolgitore: la “rosetta” con tutte le parti che la supportano (3a); la parte
finale dell’asta (3b); il sistema auto-bloccante (“rosetta”) con la ruota dentata (3c); messa in tensione
del film plastico (3d)
L. Caruso, S. Balloni, D. Longo, A. Pennisi, A. Conti, D. Camillieri, G. Schillaci
La chiave utilizzata per avvolgere la pellicola di plastica sull'asta di solito è realizzata
dagli stessi operatori o, più raramente, da aziende produttrici di materiali per serre. Nel caso
studio considerato trattasi di una leva d'acciaio di 1,08 m di lunghezza, e del peso di 3,5 kg.
La pellicola di plastica. La pellicola di plastica utilizzata (EN 13206, classe A) è in
ADDITIVATO ®, da Agriplast SpA, con spessore nominale di 0,15 mm e larghezza della
bobina di 9,20 m. Di solito viene sostituita ogni anno.
Il torsiometro. Per verificare l’intensità della coppia è stato usato un torsiometro
modello TRS della AEP Trasduttori srl, conforme agli standard EN 61326-1 e EN 61010-1
(2001), tarato per una misura della coppia nel range compreso tra 0,5 a 1000 Nm (Fig. 5a).
E' dotato di un indicatore digitale DTR (Fig. 5b, 5c), e, grazie alla funzione di picco,
l'indicatore fornisce un valore positivo (coppia max in senso orario), oppure un valore
negativo (coppia max in senso antiorario).
Figura 4: Il torsiometro (4a) e indicatore DTR con valore positivo (4b) e negativo (4c)
2.3
Metodologia
Al fine di individuare le cause d’infortunio sono state effettuate osservate e filmate le
operazioni svolte dagli operai incaricati del posizionamento e messa in tensione della
pellicola di plastica. Inoltre, sono state esaminate le apparecchiature e gli strumenti
utilizzati per il serraggio del film utilizzati dai lavoratori.
In tutti i test eseguiti è stata misurata l'altezza dei gruppi di avvolgimento rispetto al
piano di calpestio, in quanto questo implica diverse posture e approcci procedurali degli
operatori durante l'installazione della pellicola di plastica (ad esempio l’uso di scale,
braccia più o meno sollevate ecc.) Il trasduttore di coppia è stato interposto tra i il gruppo
avvolgitore e l'asta cava che sporge dalla "Rosetta" (Fig. 4a). Quindi la leva è collegata al
torsiometro con lo scopo di misurare la coppia necessaria per avvolgere il film plastico
(Fig. 5a).
Figura 5: Dettaglio della lunga chiave usata per tesare il film, con il torsiometro e la chiave quadrata
per inserirlo all’estremità dell’asta (5a) e organizzazione del lavoro (5b).
La sicurezza nelle coperture delle serre con i film plastici
3
RISULTATI
Le operazioni di fissaggio della pellicola di plastica necessaria a coprire la serra
vengono effettuate da una squadra di 7-8 addetti (Fig. 5b), due lavorano a terra e operano
per lo svolgimento e il taglio del film dalla bobina (oltre a provvedere alla guida del trattore
che porta la bobina) altri quattro operatori agiscono per posizionare il film plastico sulla
copertura muovendosi in quota; altri due assicurano il fissaggio del film alla struttura serra
ponendo alcune clip e al pretensionamento del film, utilizzando una leva. I due operatori,
che si trovano alle estremità della campata, agiscono all'unisono, ognuno con la sua chiave
sul "gruppo di avvolgimento". Il serraggio finale del film si svolge durante le ore più calde
della giornata per evitare che la bassa temperatura del mattino possa provocare la rottura
del film o un tesaggio incompleto. Nella tabella 2 si mostrano per ogni serra i valori di
coppia massima misurata dal dispositivo elettronico durante le operazioni di tesaggio.
Tabella 2. Picco di valori di torsione misurati e distribuzione della frequenza di torsione
E' possibile osservare come i valori della coppia in questione vanno da un minimo di
249 Nm ad un massimo di 572 Nm. I valori più comuni sono quelli di coppia tra i 300 ÷
350 Nm e da 400 ÷ 500 Nm (Tabella 2 – distribuzione della frequenza di torsione).
Analizzando i dati di coppia massima, separatamente per ogni serra, si segnala che in
alcune serre sono stati riportati valori del 15-20% in più rispetto ai valori medi. Questi
valori, che possono essere definiti come "eccezionali", sono stati misurati in 4 dei 35 casi
esaminati. In particolare, un caso è stato registrato nella serra B (picchi di 388 Nm,
superiore alla media del 22%), due nella serra C (picchi di 526 e 517 Nm al di sopra della
sua media di 17 e 16%), uno in serra in D (picco di 572 Nm al di sopra della media del
25%). L'indagine effettuata ha indicato come causa di queste anomalie nella mancanza di
sincronismo tra gli operatori durante la procedura di serraggio. Si tratta pertanto di
altrettante situazioni di potenziale pericolo.
4 CONCLUSIONI
La normativa EN13031-1/2004 definisce la serra come un’area di lavoro standard e
definisce le regole di progettazione oltre ai materiali da utilizzare. Di conseguenza, possono
essere applicate tutte le normative comuni relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro. In
questa fase, è stato sottolineato che:
La comune pellicola di plastica utilizzata è di tipo flessibile, con un ciclo di vita
media di massimo 2 anni. Quindi, la sostituzione dei materiali di rivestimento è
un’operazione di manutenzione piuttosto frequente nel corso della vita della
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struttura di una serra;
Le procedure di sostituzione, spesso errate, conducono a rischi gravi e persino
letali, anche perché i DPI necessari spesso non sono utilizzati;
Non sembra ci sia particolare attenzione verso la formazione del personale e sulla
fornitura di DPI appropriati.
La rudimentale realizzazione del gruppo avvolgitore e della chiave aiuta a spiegare la
frequenza degli incidenti durante la fase di tesaggio della pellicola di plastica. Inoltre,
l'entità delle forze coinvolte, che questa ricerca ha permesso di quantificare, giustifica la
gravità delle lesioni. Sia la "rosetta" che il sistema autobloccante dovrebbero essere
ridisegnati in modo più appropriato, i materiali devono essere scelti con maggior cura, i
metodi di costruzione rivisti.
In definitiva si evidenziano i rischi associati all'operazione di messa in tensione del film
plastico e si giustificano ulteriori sforzi diretti verso una verifica completa delle procedure
di lavoro e degli strumenti utilizzati, tenendo come riferimento la normativa vigente.
-
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