SANPELLEGRINO FESTIVAL DI POESIA 2012
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SANPELLEGRINO FESTIVAL DI POESIA 2012
SANPELLEGRINO FESTIVAL DI POESIA 2012 POESIE ADULTI VINCITORI E FINALISTI 1° CLASSIFICATO Io e il nonno Dicon tutti che sei vecchio ma non sembra, nello specchio, e a dispetto dei malanni non dimostri tutti gli anni. Al contrario, la mia età è minuscola, si sa, però il tempo passa in fretta: so già andare in bicicletta! Tu sei lento ed impacciato, dopo un po' ti manca il fiato e per leggere i giornali hai bisogno degli occhiali. Io d'altronde, e tu lo sai, non mi fermo proprio mai, salto e corro per la via: sono pieno di energia! Se peró guardiamo a fondo com'è fatto il nostro mondo, non è poi cosí diverso... ...ci accomuna un universo! Certi topi impertinenti anche a te han rubato i denti e anche tu, verso le tre, fai la nanna…come me! Ad entrambi un bravo agente non darebbe la patente e le date della Storia non ci restano in memoria! Se ci sei, per me è importante: dài radici alle mie piante, mentre io sono una foglia che si allunga e che germoglia. Le tue fiabe e tuoi racconti tra noi due son come ponti che avvicinano due cuori e trasmettono i valori. È il mistero della vita, io in discesa, tu in salita, Tu vecchietto, io bambino, siamo nonno e nipotino! Monica Putzu Lecco 2° CLASSIFICATO Io Sono Piccolo, Tu Come Sei? Io sono piccolo, tu come sei? Sono già grande, mi danno del Lei. Io a volte piango, tu come stai? Cerco di starmene fuori dai guai. Io non so nulla, tu cosa sai? Un po’ di tutto, non si sa mai. Io spesso ho paura, tu come fai? Penso alla vita che tu vivrai. Io sono pronto, tu dove vai? Di strada io ne ho già fatta assai. Io rido di nulla, tu lo fai mai? L’ho un po’ scordato, ahimè, oramai. Io sarò grande, tu che farai? Aspetterò te, che crescerai. Io sono piccolo, tu come sei? Sono l’adulto che forse sarai. Io Bimba, Bimbo Tu Io bimba, bimbo tu, occhi neri, occhi blu. Un po’ uguali, un po’ diversi: me lo ripeto in questi versi, Guardo te, ti trovo strano: hai cinque dita per ogni mano? Hai naso, bocca e orecchie e sei anche bravo a far pernacchie! A me piace tanto giocar a pallone e tu con le pentoline sei un campione! Eppure attorno sempre tutto ci dice che d’ogni differenza noi siamo la radice: io un giorno sarò mamma, tu un papà, e non si discute di certo su questo qua. Ma mi sa tanto che la nostra disuguaglianza è solo una misura di una vecchia distanza: se potessimo, come giocando, scambiarci i ruoli forse da grandi ci sentiremmo più forti e meno soli. Giallo, rosso, perché no blu? Giallo, rosso, perché no blu? Me lo spieghi questo tu? Neri, bianchi, ed anche mulatti: c’è da uscirne proprio matti! Questa storia dei colori mi fa venire certi bollori! Guarda bene un bimbo in faccia: davvero vedi una minaccia? Guarda meglio, allora, amico e ascolta bene quel che ti dico: sii con me d’ogni vita entusiasta, perché un bambino è un bimbo e basta. Bianca Pistorio Roma 3° CLASSIFICATO Non ci son io, se non ci sei te Filastrocca di me e di te, senza eroi e senza re. Non c’è fine senza avvio Non ci sei te, se non ci son io. Tu il più magro e un po’ basso, io il più alto e un po’ grasso. Tu dei due il più coraggioso, io invece il più pauroso. Per veder la disuguaglianza, uno solo non è abbastanza. Soluzione diversa non c’è, servo io e servi anche te. Non c’è la notte senza il giorno, non c’è l’andata senza il ritorno, non c’è il tutto senza il niente, non c’è il braccio senza la mente. Le differenze colorano il mondo: non c’è il castano, se non c’è il biondo. Ecco allora spiegato il perché, non ci son io, se non ci sei te. Miriam Cattaneo Serina (BG) GLI ALTRI FINALISTI IN ORDINE DI PRESENTAZIONE DELLE POESIE Io sono tu sei Io sono Sara Tu sei Alice Io ho due occhi Tu hai due occhi Io ho la bocca Tu hai la bocca Io ho un naso Tu hai un naso Io ho due orecchi Tu hai due orecchi Io ho i capelli Tu hai i capelli Io ho le braccia Tu hai le braccia Io ho le gambe Tu hai le gambe Io ho un cuore Tu hai un cuore Che siamo diverse qualcuno ci dice infatti io sono Sara e tu sei Alice. E così, per sfatare un pensiero assai vecchio noi due ci mettiamo davanti allo specchio. Il cielo negli occhi ce l’abbiamo davvero: io ho il celeste del giorno e tu della notte il nero. Entrambe le bocche sempre aperte a parlare con le storie segrete pronte da raccontare. Nei buchi del naso c’è chi mette le dita ma coi nostri odoriamo il profumo di vita. Sono uguali gli orecchi fatti per ascoltare quelle mamme che gridano “Vieni in casa a studiare”. Io i capelli li ho biondi e mi sembran spaghetti tu li hai neri e ricci, sempre a posto, perfetti. Poi le braccia e le mani, fatte per abbracciarci e per stringerci un poco se dobbiam consolarci. E le gambe, ah le gambe, che mai ferme non stanno sempre pronte a saltare (e le maestre lo sanno!) Di una stessa sostanza ecco fatti i due cuori stanno lì, dentro al petto, come due pomodori. Sono uguali e contengono proprio tante emozioni sia la voglia di piangere o cantare canzoni. Differenti colori, storie e gusti noi abbiamo ed è proprio per questo che noi ci compensiamo Così gonfio le gote a chi da diverse ci tratta: come fare a spiegargli che non son io la matta? Matto è chi nella testa ha un distorto pensiero e non vuole distinguere ciò che è falso dal vero. Patrizia Fiori Piombino (LI) Una rosa colta C’era una volta Una rosa colta Sulla treccia raccolta Di una bimba accolta E c’era una viola Accanto alla scuola Vicino alla suola Di una bimba sola Ma due bambine Per quanto piccine Son liete vicine E qui sta la fine Altro Ogni prossimo che vedi Differente a te lo credi Ma a guardarlo proprio bene Differenze non ne tiene Hai le stesse sue sembianze E le identiche speranze Si assomigliano i bisogni Ed uguali sono i sogni Se poi guardi nello specchio O nell’acqua di quel secchio Scopri che quel volto, in fondo Un po’ è tuo, un po’ è del mondo Lo specchio e le domande C’era una volta un quadro Con dentro anche lo specchio Un bimbo lo guardava Spesso anzi parecchio. Sa fare il suo mestiere Riflettere e tacere Quel bimbo è già più grande E fa sempre più domande. Davanti a quel riflesso Ci passa un uomo adesso Di far domande ha smesso E sa vivere lo stesso. Son scorsi settant’anni In soffitta è quello specchio Quel bimbo a volte torna Ma ormai è soltanto un vecchio. Conosce le risposte A tutte le domande Ha un cuore da bambino Ma il passo è assai pesante. Roberto Vespasiani Ripatransone (AP) Bambini per sempre … per sognare ancora … Bambino io sono, bambino tu sei, l’azzurro del cielo di primavera, lo sbuffo di nuvole alte nel vento, il sorso di sole, le favole a sera di gnomi e draghi, giganti e dei. Bambino io sono, bambino tu sei, la luna rapita riflessa nel secchio ancora risplende raggi d’argento, l’identità di quando mi specchio negli anni tuoi che mai lascerei. Bambino io sono, bambino tu sei, le mani tese a chiedere amore, gli occhi sul mondo per poi gioire dei monti, del mare, d’ogni colore nei giorni belli che tutti vorrei. Bambino io sono, bambino tu sei, bambini per sempre nell’emozione, bambini per sempre, eterno stupire, gli occhi nel volo di un aquilone dove i tuoi sogni somigliano ai miei. Giorgio Baro Torino Tu ed io Il tempo di stare assieme avvolti nel mantello rosso della vita dilata all’improvviso sottovoce colloqui mai finiti a dire le stranezze disegnate nel vento sogni che dispiegano ali forse ferite strade diverse confuse in polveri e sassi radiose in spighe e fiordalisi a confermare quanto vale l’eterno in noi nell’attimo in cui guardiamo alle stelle disseminate in cuore siamo foglie d’un grande albero. Vedo Vedo i tuoi silenzi lievi brezze a trattenere nel cuore segreti importanti. Vedo i tuoi sorrisi giochi d’aquiloni a tradire nel blu la sete d’amicizia. Vedo le tue mani bianche vele a condividere ora il viaggio della vita. Adalgisa Zanotto In cammino Io cammino nel mondo corro, mi fermo e poi ancora corro Incrocio gli sguardi di uno, di tanti di cuori, di menti Mi riempio di nuovi pensieri abbraccio mille emozioni respiro profumi di corpi anelo carezze di luce per non sentirmi mai solo Io e te Marostica (VI) Io sono qui con quello che sono e con quello che ho … ma non mi basta! Tu sei lì con quello che sei e quello che hai Allunghi la mano e mi regali un pezzo di te Allungo la mano e ti dono frammenti di me! …ora ci basta! Filastrocca dei buoni amici Io e te giochi e lotte sorrisi e pianti lamenti e canti sguardi e abbracci non senza capricci Tu e io non facciamo un solitario abbiamo occhi innocenti e labbra sorridenti cerchiamo gli altri fra incontri e scontri Non ci facciamo problemi né rivolgiamo anatemi a chi ci pare diverso e non sempre estroverso Abbiamo mani aperte e mai mettiamo in disparte un bambino incontrato al parco che sia pulito o sporco che sia bravo o monello per noi è sempre bello Antonia Girolamo Il puzzle del mondo La nostra Madre Terra ci ha resi un po’ fratelli, siam come una catena fatta di tanti anelli. Anelli assai diversi, alcuni assai distanti, comunque speciali, comunque importanti. Perché senza una nota ogni canzone stona, se manca un ingrediente la torta non è buona. Il mondo è come un puzzle di grande dimensione: ogni pezzo ha il suo spazio, la sua collocazione. S’incastrano culture di tutti i continenti, s’incastran conoscenze, i popoli, le genti. Lo sanno tutti i bimbi, Locorotondo (BA) non è certo un segreto: se manca un elemento il gioco è incompleto. E allora non disfiamo, non smettiamo di giocare, la nostra Madre Terra ci invita a continuare. Enzo Bolla Bergamo Io sono, tu sei. Io sono piccolo come un chicco d’uva, Tu sei grande come la vigna d’autunno. Io sono piccolo come un filo d’erba, Tu sei grande come un prato di primavera. Io sono piccolo come una barchetta, Tu sei grande come il mare d’estate. Io sono piccolo come un fiocco di neve, Tu sei grande come una coperta d’inverno. Ma Io sono, cara Mamma, il sapore dei tuoi autunni, il profumo delle tue primavere, il calore delle tue estati, la speranza dei tuoi inverni. Worlds Se guardo nei tuoi occhi, vedo le danze dell’Acqua. Se ascolto la tua voce, odo il ritmo della Terra. Se tocco le tue mani, sento il calore del Fuoco. Se assaporo il tuo canto, respiro l’abbraccio dell’Aria. Nel tuo mondo cerco e trovo il vero senso del mio mondo. L’alfabeto dell’Amicizia Ebbe inizio con la A l’Amicizia nel tuo mondo, come il Balzo di un Cavallo, o la Danza dell’Estate che fa Festa nel Giardino. Anche l’Acca è invitata a quell’Impresa eccezionale dal sapor di Libertà e dal tocco di Magia: Niente Ombre di Paure, ma Quadrifogli di fortuna e Risate a volontà, solo Salti, Tuffi e Voli nel mio viaggio nel tuo mondo. Ma ora Zitti tutti quanti: è giunta l’ora della nanna tra le braccia della mamma! Lucia Daisy Guerra Pianezze (VI)