Ski Dome, è emigrato il progetto di Willy Nardelli

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Ski Dome, è emigrato il progetto di Willy Nardelli
Sport
l'Adige
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- giovedì 23 giugno 2011 - pagina 49
SCI
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La bergamasca Selvino come Dubai
Presentato il progetto della trentina
Neveland dell’imprenditore rotaliano
Piste lunghe 600 metri e con un dislivello
di 130. Un investimento complessivo
da cinquanta milioni di euro
Ski Dome, è emigrato
il progetto di Willy Nardelli
LUCA PERENZONI
SELVINO (Bergamo) - Il primo
Ski Dome italiano sembra destinato a nascere nella bergamasca e non in Trentino. Sono
passati ormai 4 anni da quando su proposta dell’imprenditore rotaliano Willy Nardelli si
era iniziato a discutere di uno
Ski Dome alle porte di Trento.
Uno di quegli impianti che nel
centro Europa e nei paesi del
medio e lontano Oriente consentono di praticare lo sci 365
giorni all’anno, all’interno di un
capannone di diverse centinaia di metri che possa garantire
ore di svago e possibilità di allenamenti estivi (e non) senza
la necessità di inseguire i ghiacciai alpini. Una soluzione che
magari qualche anno fa era considerata decisamente lussuosa ma che nell’ultimo decennio
ha trovato rilevanti spazi anche in Europa, tanto che oggi
tali strutture sono oltre 20. E
con positivi riscontri.
L’idea di Nardelli, rotaliano imprenditore nel mondo dello
sport e grande appassionato di
sci, era quella di portare il
know-how dell’impianto olandese di Laandgraf, ai piedi del
Bondone, nella convinzione
che il progetto potesse riscuotere notevole successo.
Una tematica sicuramente coinvolgente che non aveva mancato di dividere anche le autorità politiche alla presentazione del primo progetto illustrativo e del rispettivo piano di fattibilità.
Così tra porte aperte ed altre
inesorabilmente chiuse, la discussione si era protratta per
qualche mese, finchè allo stesso Nardelli era parso lampante l’impossibilità di portare a
termine il progetto.
Tutto accantonato, considerato che anche i timidi approcci
per cercare sostegno nelle realtà vicine sembravano dare
pochi frutti. Finchè alla porta
di Nardelli non ha bussato lo
studio Ced Ingegneria, azienda
bergamasca che proprio di re-
cente ha aperto una filiale a Salorno.
Sfruttando una strada preferenziale e alcuni contatti lo studio
bergamasco ha subito individuato una possibile destinazione a Selvino, storica località
sciistica della Val Seriana che
negli anni ha battezzato diversi campioni dello sci, su tutte
Lara e Paola Magoni.
E quello che in Trentino appariva come una cattedrale nel
deserto, nella bergamasca ha
riscosso un interesse più diffuso tanto da condurre ad un progetto sostanzioso che è stato
presentato nella giornata di ieri nei palazzi della Regione
Lombardia dallo stesso presidente Roberto Formigoni assieme al sindaco di Selvino Carmelo Ghilardi.
Nei piani di Nardelli (a cui è intestata la società Neveland che
dà il nome al progetto) e dello
staff che lo assiste, quello di
Selvino è candidato a diventare lo Ski Dome più grande tra
quelli esistenti (una pista principale da 600 metri con circa
150 di dislivello, oltre alla pista
principianti e allo Snowpark),
il primo in Italia e che potrebbe rientrare tra le strutture previste per l’Expo del 2015.
«Inizialmente la mancata possibilità di realizzare la struttura in Trentino mi aveva consigliato di desistere - dice Nardelli a margine della presentazione al Pirellone - ma l’intervento dello studio Ced e l’interesse da parte della popolazione
e dell’amministrazione bergamasca e lombarda hanno restituito ardore all’iniziativa. Quello di Neveland è un progetto a
tutto tondo, riservato agli
amanti dello sport in montagna: non solo sci, ma anche
snowboard, arrampicata su
ghiaccio e non con palestra e
pareti permanenti, proprio per
offrire un punto di riferimento
in ogni stagione agli sportivi.
Senza dimenticare la possibilità di organizzare manifestazioni di tutti i livelli: le caratteristiche tecniche del progetto
soddisfano tanto i parametri di
Coppa Europa, quanto la Coppa del Mondo femminile. Il tutto a poco meno di mezz’ora dal
centro di Milano, in una zona
accessibile dall’intera Pianura
Padana».
Un progetto davvero affascinante, quello di Neveland presentato ieri e soprattutto con
impatto ambientale decisamen-
te contenuto, ridotto ai minimi
termini per la realizzazione interrata della quasi totalità del
capannone. Insomma, quello
che sembrava un sogno sembra poter diventare realtà, anche se fuori dal Trentino. «Questo è l’unico vero e grande rammarico della vicenda» chiosa
Nardelli.
Willy Nardelli
e due
immagini dello
Ski Dome
che nascerà
a Selvino
in provincia
di Bergamo

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